22 November, 2024
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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, respinge le critiche del Movimento dei pastori sardi che ha sostenuto il mancato mantenimento degli impegni assunti lo scorso 2 agosto. «Stupisce che non ci si renda conto che il mondo ovicaprino ha avuto via preferenziale rispetto a quello dei bovini e del resto dell’agricoltura, colpiti anche loro dalla dura annata siccitosa e dalle altre calamità naturali che da gennaio non hanno risparmiato le campagne sarde: nevicate, trombe d’aria, gelate – ha detto Pierluigi Caria -. Su questi comparti è stato preso l’impegno di trovare 20milioni di euro a partire dalla prossima legge finanziaria o attraverso risorse reperite dai fondi nazionali. Stupisce che non ci si renda conto dell’enorme sforzo fatto da tutta la macchina regionale che per la prima volta, forse da trent’anni a questa parte, ha messo in moto provvedimenti a tempo di record con somme che non si vedevano da decenni. Una macchina, composta da uomini e donne validi che meritano rispetto e che ringrazio per l’importante lavoro svolto. Nel giro di 70 giorni – ha aggiunto Pierluigi Caria – abbiamo costruito tutto il piano per il finanziamento di 45 milioni per il comparto ovicaprino: 13euro a capo di bestiame presente in azienda al 30 giugno 2017. In queste settimane abbiamo recuperato le risorse fra le maglie del bilancio, seguendo nel dettaglio ogni passaggio burocratico affinché non si perdesse tempo utile. Sono stati fatti tutti gli atti in Giunta e li abbiamo accompagnati per le discussioni in Commissione Attività produttive e poi in Consiglio regionale dove è stata approvata la legge lo scorso 14 settembre. Al governo sono stati inviati i provvedimenti e in particolare la richiesta di declaratoria per lo stato di calamità naturale. In collaborazione con le associazioni di categoria agricola sono state costruite le direttive e valutate tutte le possibili azioni che velocizzassero i passaggi di assegnazione delle risorse. Sul merito, sono state mobilitate le tre Agenzie agricole regionali (Agris, Laore e Argea) con cui è stata costituita una task force dedicata esclusivamente a raccogliere le domande e mandarle in pagamento una volta incassato il via libera dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. È notizia di ieri che la richiesta di declaratoria è alla firma del ministro Maurizio Martina. E poi sono stati predisposti i programmi informatici per raccogliere le domande di aiuto, riducendo all’osso la burocrazia. Già dallo scorso 16 ottobre si stanno infatti accogliendo le domande nei 32 uffici territoriali di Laore, dislocati su tutta l’Isola» 
L’assessore dell’Agricoltura ha poi fatto il punto sulla documentazione richiesta agli allevatori da inviare via pec all’Agenzia Agris: «L’unica cosa che è stata chiesta ai pastori riguarda le fatture relative alle produzioni del latte nelle campagne 2015-2016 e 2016-2017. Un passaggio fondamentale per intervenire sul futuro del governo del mercato lattiero-caseario sardo. È infatti impensabile che ancora oggi non si conoscano i dati sulla reale produzione del latte. Ed è incredibile che i pastori non si rendano conto dell’importanza di questo passaggio: senza i numeri non si può fare programmazione e si rimarrà sempre ostaggio delle chiacchiere, che ad ogni stagione produttiva alimentano l’altalena del prezzo del latte. Una fluttuazione che vedrà sempre loro, i produttori primari, come anello più debole della filiera. Stupisce quindi che si dica che l’assessore dell’Agricoltura e l’amministrazione siano nemici del mondo dei pastori. L’impegno per venire incontro alle esigenze del comparto – ha concluso Pierluigi Caria – non è mai venuto meno e continueremo a garantirlo, come stiamo facendo in questi giorni con le interlocuzioni con il Ministero, rispetto a tutte le partite aperte sulle normative nazionali che possono condizionare le azioni della Regione Sardegna».
 

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Il consigliere regionale del Partito democratico Piero Comandini è il primo firmatario di un’interpellanza che denuncia l’ennesimo scippo ai danni della Sardegna, il consorzio grano sentore Cappelli e gli agricoltori del comparto cerealico sardo che da circa trent’anni lavorano per recuperare la coltivazione di questa speciale “cultivar di grano duro” e divulgarne la coltivazione sul territorio nazionale.

«Ora la decisione del ministero dell’agricoltura arriva come uno schiaffo, la Sardegna non avrà più l’esclusività del marchio perchè, per il tramite di una società privata, il grano verrà coltivato anche in Emilia Romagna e così anni di lavoro e sacrifici da parte del consorzio e degli agricoltori vanno in fummo – attacca Piero Comandini -. Lo spirito del Consorzio sardo Grano Cappelli, che è il presidio regionale di salvaguardia di questa pregiata, e ormai rara, cultivar di grano duro, particolarmente adatta alla coltivazione biologica, è stato in questi anni quello di chiamare a raccolta e censire i coltivatori e , e unire le eccellenze virtuose per creare filiere ad alta qualità certificata; per promuovere il rispetto dell’ambiente e della biodiversità e salvaguardare salute e benessere del consumatore.Il loro lavoro ha contribuito a creare, oltre un’eccellenza sarda a livello europeo, un significativo sviluppo economico del settore.»

«Dobbiamo intervenire uniti al fianco dell’assessore dell’agricoltura Pierluigi Caria – conclude Piero Comandini – affinché, con  fermezza e decisione,  la voce dei sardi arrivi al ministro Maurizio Martina così da revocare la concessione della coltivazione del grano senatore Cappelli fuori dalla Sardegna.»

   

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Siccità

Quasi 50 milioni di euro di pagamenti del “Programma di sviluppo rurale” decretati dalla prossima settimana ed il riconoscimento per la Sardegna dello stato di emergenza per le eccezionali avversità atmosferiche dovute a siccità, gelate e neve. Ma anche assicurazioni sull’accesso al Fondo nazionale di solidarietà e sull’aumento delle anticipazioni previste per il mese di ottobre per i premi PAC e PSR. Questo il frutto della due giorni romana dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, che ha incontrato lo staff del gabinetto del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), Maurizio Martina, i tecnici del ministero ed i vertici dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura (Agea), guidati dal direttore generale, Gabriele Papa Pagliardini. In serata, ancora in corso, un incontro in Agea dove Caria, con il direttore generale di Argea Sardegna, Gianni Ibba, sta guidando una delegazione composta dalle associazioni di categoria agricola della Sardegna. Al centro dei lavori tutte le criticità legate agli applicativi informatici, al refresh delle terre agricole, alle anomalie su determinati bandi.
«Stiamo facendo tutto il possibile – ha detto l’assessore Pierluigi Caria – per fare in modo che diritti e risorse finanziarie spettanti al mondo agricolo sardo siano garantiti alle nostre imprese, soprattutto in un momento così difficile dovuto alle gravi calamità naturali subite e ancora in atto, ma anche ai prezzi delle materie prime pagati ai minimi storici per pastori e agricoltori.»
La società RTI Almaviva, componente privata che con Agea gestisce la società SIN (Sistema informativo nazionale per lo sviluppo in agricoltura), ha reso noto che fra il primo e il 3 agosto saranno firmati i decreti per il saldo, salvo anomalie riscontrate nelle singole pratiche, di 10.282 domande presentate per la Misura 14 sul Benessere degli animali per l’annualità 2016. L’importo complessivo di tale intervento è di circa 30 milioni di euro. La procedura di saldo automatizzato prenderà in esame sia le domande pagate in anticipo, sia quelle non ancora pagate. Il 23 agosto si procederà invece alle istruttorie di verifica sulle eventuali situazioni in anomalia.
Il 3 agosto si firmeranno invece i decreti per la liquidazione della Misura 13, dedicata all’Indennità compensativa a favore delle aziende ubicate in zone svantaggiate o montane della Sardegna, dell’annualità 2016. Saranno perciò pagate 18.762 pratiche per un importo complessivo di circa 19,5 milioni di euro. Anche in questo caso saranno prese in esame sia le domande pagate in anticipo, sia quelle non pagate. Le istruttorie sulle pratiche in anomalia saranno aperte il 23 agosto. Sarà necessario invece attendere il 24 agosto per la Misura 11, sui pagamenti dell’Agricoltura biologica, e l’inizio dell’autunno per la Misura 10, su Difesa del suolo e Produzione integrata.
Il maxiemendamento al Decreto legge Mezzogiorno, approvato ieri in Senato, prevede di allargare gli interventi per il sostegno alle aziende agricole delle Regioni colpite dal terremoto nel 2016 anche alle Regioni interessate dalle nevicate di gennaio, dalle gelate di aprile e dalla siccità tutt’ora in corso. Ad Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria si aggiungerà quindi anche la Sardegna. Possono accedere ai provvedimenti e ai sostegni finanziari nazionali, dedicati a favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva, anche le aziende che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate per la copertura dei rischi. Per quanto riguarda il ristoro dei danni, tali imprese potranno accedere al Fondo di solidarietà nazionale (FSN), godere di strumenti e benefici della legge 102 del 2004 che prevede la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali. L’FSN ha a oggi una disponibilità di 15 milioni di euro che, hanno assicurato dal gabinetto del Ministro, sarà rimpinguata con la prossima legge finanziaria e grazie a un emendamento già approvato giovedì scorso in Commissione bilancio del Senato.
Sempre dall’incontro con il Mipaaf, è emerso che il Governo nazionale è sulla buona strada nelle interlocuzioni con la Commissione europea sulla richiesta di un incremento delle anticipazioni, di circa 700 milioni di euro, per i pagamenti da effettuare entro ottobre. La richiesta è stata inoltrata a Bruxelles, che dovrebbe rispondere nel giro di poche settimane. Il provvedimento ha l’obiettivo di dare una maggiore liquidità finanziaria alle imprese agricole colpite dalla siccità. La richiesta del Mipaaf prevede quindi una anticipazione che arrivi al 70% dei premi PAC e fino all’85% di quelli PSR.
Per il miglioramento e l’efficientamento delle infrastrutture irrigue esiste oggi un bando del PSR Nazionale, in scadenza il 31 agosto, dove sono allocati circa 291 milioni. Su altri 295 milioni del Fondo di Sviluppo e Coesione si stanno definendo le modalità d’impiego. Ci sono poi 107 milioni che fanno capo a investimenti speciali dell’Unita di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, destinati a 6 infrastrutture strategiche.

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«Bene ha fatto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ad agire su tre linee d’azione che potranno dare un contributo importante alla gestione della siccità, causa di pesanti criticità per il nostro comparto agricolo e zootecnico.»

Così l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, nel commentare le iniziative messe in campo dal Governo, fra emergenziali e strutturali, per fra fronte alla pesante siccità che ha colpito diverse Regioni italiane.

«La Sardegna – ha aggiunto l’esponente delle Giunta Pigliaru -, insieme alla Toscana, è stata la prima Regione d’Italia a deliberare (il 20 giugno scorso) e a presentare al Ministero lo stato di eccezionale avversità atmosferica per la siccità e fa piacere che fra i provvedimenti elaborati ci siano anche alcune richieste da noi avanzate.»

«Adesso – ha aggiunto l’assessore – ci si augura che insieme a queste azioni, che andranno certamente riviste in base ai danni e alle reali esigenze delle Regioni, vengano garantiti anche gli impegni sui pagamenti da parte di Agea, soprattutto sulle Misure del Benessere animale e dell’Indennità compensativa per le zone svantaggiate tanto attese dalle nostre aziende. Proprio per sollecitare puntualità e rispetto dei tempi – ha concluso Pierluigi Caria – la prossima settimana sarò a Roma per incontri al Ministero e in Agea.»

Dal report elaborato dal Mipaaf si legge che sono tre le direttrici messe in campo per fronteggiare lo stato di siccità: due emergenziali e una per il medio periodo. Si parte dall’attivazione del Fondo nazionale di solidarietà per passare alla proposta di aumento degli anticipi dei fondi europei della Politica agricola comune (PAC) da pagare agli imprenditori italiani. Sul piano dell’infrastrutturazione irrigua per le campagne, il Ministero ha inoltre predisposto una serie di interventi da finanziare con 707milioni di euro per favorire l’efficientamento delle risorse idriche del Paese.

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La delibera sulla dichiarazione dello stato di calamità naturale dovuto al perdurare della siccità in Sardegna è adesso nelle mani del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. A consegnarla è stato ieri l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, durante una riunione sulla riorganizzazione delle attività di Agea (Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura) a cui hanno partecipato gli assessori delle altre regioni italiane coperte dal sistema nazionale.

Sulla scia dell’atto presentato dalla Sardegna si è posizionata la Regione Toscana, anche essa duramente colpita dal fenomeno siccitoso, e poi l’Emilia Romagna che ha già deliberato sulla crisi idrica. «Affrontare questo percorso al fianco di altre Regioni non può che rafforzare la richiesta di stato di calamità che abbiamo licenziato martedì in Giunta – ha osservato Pierluigi Caria -. Una richiesta che dal confronto con gli altri assessori regionali dell’Agricoltura sembra sarà avviata anche da altri territori». In occasione della sua relazione, l’esponente della Giunta Pigliaru ha ricordato la condizione di estrema gravità in cui versa tutto il comparto agro-zootecnico isolano. «Ho spiegato al Ministro – ha precisato il titolare dell’Agricoltura – che, prima della siccità, il nostro mondo delle campagne è stato vittima di altri pesanti eventi calamitosi: dalle nevicate e dalla tromba d’aria di gennaio alle gelate di aprile. Un mix di criticità che, per quanto riguarda il settore ovicaprino, si somma al basso prezzo del latte pagato alle nostre 11mila aziende pastorali. Adesso è chiaro a tutti in che condizioni versa uno dei comparti più importanti della nostra Isola».

Dopo l’incontro al Ministero, Caria si è confrontato con i vertici di Agea a cui ha sollecitato un impegno più incisivo e puntuale nel garantire continuità ai pagamenti dovuti all’agricoltura sarda. «Soprattutto in questi periodi di crisi non si possono dare scadenze che poi saltano e saltano ancora – ha sottolineato l’assessore – migliaia di persone aspettano con estrema pazienza ciò che gli spetta e non possono essere prese in giro. Ecco perché nelle prossime settimane il mio maggiore impegno sarà quello di seguire passo passo le scadenze degli impegni presi sui pagamenti».

l primo via libera decretato da Agea, e in accredito nei prossimi giorni, riguarda 2milioni 955mila 525,61euro che andranno a coprire i pagamenti di 611 domande. La voce più cospicua interessa l’intervento per la Difesa del suolo, Misura 10.1 (ex 214), con 1milione 651mila 249,48 euro che soddisferà 333 domande. A seguire la copertura degli impegni sull’Agricoltura biologica, Misura 11.1 e 11.2 (ex 214), con 653mila 929euro. Sul Benessere degli animali, Misura 14 (ex 215), sono in pagamento 147 domande per un totale di 273mila 763euro. E poi il finanziamento delle richieste per gli interventi sugli Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste (ex 221), sui Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali (ex 313) e con risorse minori su altri tipi di Misure. Entro la prossima settimana, hanno assicurato da Agea, sarà firmato il decreto per il saldo di circa 2mila200 domande dell’annualità 2015, per un totale di poco più 4milioni di euro, sulla Misura 13 delle Indennità compensative per le zone svantaggiate.
È previsto invece per la fine di luglio un pagamento totale di circa 20milioni di euro per il saldo delle Misure 10.1 sulla Difesa del suolo, 11.1 e 11.2 sugli impegni per l’Agricoltura biologica, annualità 2015.
I pagamenti sono coperti per il 48% dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), il 36,4% dallo Stato italiano e il 15,6% dalla Regione Sardegna.

 

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Come preannunciato nei giorni scorsi dall’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta regionale presieduta dal presidente Francesco Pigliaru, ha votato ieri sera il via libera al riconoscimento dell’eccezionale avversità atmosferica per la siccità che, a partire dai primi mesi di quest’anno, sta interessando l’intero territorio della Sardegna.
L’Esecutivo ha inoltre dato mandato al presidente Pigliaru e a Caria per la richiesta al Governo nazionale e al Consiglio regionale della Sardegna di individuare e approvare misure emergenziali che consentano di limitare gli effetti dell’evento sull’intero comparto agricolo. L’assessore dell’Agricoltura ha poi ricevuto mandato specifico affinché richieda al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) di voler proporre l’adozione di un provvedimento normativo che consenta alle imprese agricole, che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura del rischio siccità, di accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva, secondo le indicazioni dell’art. 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102. Fra queste possibili azioni, ci sono quelle permesse attraverso l’eventuale accesso al Fondo di solidarietà nazionale, con provvidenze di tipo compensativo, che prevedono sconti sulla proroga delle cambiali agrarie, ma anche previdenziali con lo sgravio degli oneri fino al 50%.
«Mercoledì mattina sarò a Roma al Mipaaf per incontrare il ministro Maurizio Martina. Consegnerò nelle sue mani la delibera e la documentazione necessaria che racconta uno stato di estrema difficoltà dovuta alla grave siccità che ha colpito la nostra Isola – ha detto Pierluigi Caria -. Spiegherò al Ministro il livello di forte sofferenza che hanno raggiunto le nostre campagne e le decine di migliaia di aziende agricole e pastorali che da mesi stanno facendo fronte a uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni. Uno stato di cose che si inserisce nel quadro delle altre criticità ambientali che hanno interessato l’Isola dall’inizio dell’anno: le nevicate del 16 e 17 gennaio dove si sono registrate coperture nevose cospicue, anche a quote molto basse; il ciclone extratropicale del 21 gennaio che ha investito soprattutto la costa orientale e quella meridionale della Sardegna con particolare intensità nel Campidano, in Gallura e Ogliastra. E per finire – ha aggiunto l’assessore – ci sono le gelate di metà-fine aprile che, con un’ondata di freddo invernale e sbalzi di 20gradi nel giro di 24 ore, hanno compromesso le colture vitivinicole, cerealicole, orticole e foraggere. In quest’ultimo caso la scarsa produzione di foraggio per il pascolamento e per la fienagione è andata a danno del sistema agro-zootecnico regionale.»
L’assessored ell’Agricoltura ha quindi osservato che illustrerà al ministro Martina il quadro di carattere economico-finanziario che nelle ultime due stagioni ha colpito le imprese ovi-caprine sarde. Con la caduta del prezzo del Pecorino romano di quasi il 50%, il latte ovino ha infatti perso oltre il 40% del suo valore di mercato. «La crisi – ha concluso Pierluigi Caria – è stata caricata, soprattutto, sulle spalle dei produttori primari, i pastori, e questo è francamente inaccettabile e da cambiare quanto prima».
Dai dati della Rete pluviometrica regionale risulta che già nell’anno idrologico 2015-2016 sono state registrate piogge inferiori alla media con deficit di circa il 20% su base regionale. Nell’anno in corso, fatta eccezione per le aree del Flumendosa e della Gallura, si registrano deficit di pioggia che vanno da un minimo del 30% del Campidano a un massimo del 45% del Logudoro. In termini di frequenza storica si sottolinea che per il Logudoro si tratta dell’anno più siccitoso registrato dall’inizio delle osservazioni nel 1922 e per le altre aree dell’Isola fra i primi casi critici registrati in quasi 100 anni di osservazioni. Ancora più drammatica la situazione degli ultimi tre mesi (marzo-aprile-maggio), strategici per le esigenze idriche delle campagne, con deficit intorno al 70% per tutte le aree con punte prossime al 90% per Gallura e Flumendosa. Inoltre, secondo quanto contenuto nel “Rapporto sullo stato di criticità del sistema idrico regionale” approvato con delibera dall’Autorità di Bacino della Sardegna lo scorso 17 maggio, le precipitazioni registrate negli ultimi anni sul territorio regionale sono state così ridotte che il quadriennio 2013-2017 si sta rivelando come uno dei più critici mai registrato in Sardegna a partire dal 1922.

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L’Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura (Agea) ha firmato il decreto per il pagamento di oltre 16 milioni di euro sul Benessere animale 2016. Le liquidazioni coprono l’85% dell’anticipazione sulla Misura 14 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Agea ha quindi già dato mandato alla Banca d’Italia che a breve salderà 6122 domande arrivate dalla Sardegna per un ammontare di 16 milioni 179mila e 93euro: 7 milioni 765mila e 964euro finanziati dall’UE, 5 milioni 889mila e 189euro messi a disposizione dallo Stato e 2 milioni 523mila e 939euro coperti dalla quota regionale. La Misura 14 sul Benessere animale, che vede la Regione Sardegna fra i pionieri nell’ideazione dello strumento, interessa il comparto ovino, bovino da latte e da carne e, per la prima volta in assoluto in tutta Europa, il settore suinicolo.

Dal primo gennaio 2017 a oggi sono stati mandati in pagamento, per agricoltori e pastori sardi, 60 milioni 265mila e 770euro, mentre dal primo gennaio 2016 a oggi il totale dei premi liquidati in Sardegna è pari a 194 milioni 755mila e 611euro.

«È una notizia importante che arriva a dar sollievo a migliaia di aziende, in un momento particolarmente difficile per gli allevatori». Così l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, che ha aggiunto: «Dopo l’incontro di un mese fa con il ministro Maurizio Martina a Roma, le interlocuzioni con Agea e il Mipaaf sono costanti, così da far liquidare il prima possibile i pagamenti agricoli dovuti ai nostri imprenditori».

Pierluigi Caria, assessore regionale dell’Agricoltura.

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«Dalla manovra finanziaria appena approvata arrivano altre risorse per difendere le sugherete sarde e sostenere produzioni importanti come, appunto, quella del sughero.»

Lo ha detto ieri Donatella Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna.

Con riferimento ai 600mila euro stanziati per la prevenzione e la lotta alla lymantria (il lepidottero che sta attaccando le sugherete sarde), l’assessore della Difesa dell’ambiente ha ricordato, inoltre, gli impegni assunti dalla Giunta con i produttori e le associazioni agricole: «Con queste risorse, che si aggiungono al milione e 400 dell’Assessorato – ha sottolineato Donatella Spano -, proseguiremo l’azione di lotta alla lymantria, senza dimenticare che, per il nostro patrimonio boschivo di sughera abbiamo chiesto un piano straordinario al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, per evitare il pericolo di ulteriori perdite oltre quelle già verificatesi per le gelate di inizio anno».
Tra gli interventi accolti nella manovra finanziaria, Donatella Spano ha richiamato i 26 milioni per l’attività dell’Arpa Sardegna (uno in più rispetto allo scorso anno) e i 7 milioni e 860 da trasferire ai Comuni per la manutenzione e l’occupazione nei progetti di forestazione (cantieri verdi).

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L’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, ha incontrato questa mattina negli uffici dell’assessorato le rappresentanze regionali delle associazioni di categoria agricola di Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri. «È stato un buon momento di confronto in cui si è fatto il punto sulle iniziative che verranno messe in campo dall’Assessorato nei prossimi due anni di legislatura e su quelle già avviate in queste prime settimane di attività – ha detto Pierluigi Caria -. La mia disponibilità a collaborare e a fare bene insieme c’è tutta. E sono pronto a raccogliere consigli e idee che puntino a risolvere le criticità che rallentano o ostacolano la crescita dell’agricoltura sarda.»

Fra gli argomenti affrontati, la crisi del prezzo del latte e i risultati portati a casa la scorsa settimana durante il faccia a faccia romano con il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. Dai 4,1 milioni di euro finanziati dal Governo nazionale sul bando di acquisto del Pecorino romano da distribuire agli indigenti ai 14 milioni messi a disposizione dalla Regione sullo stesso tema. E poi il sostegno all’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo (Oilos), che proprio sul comparto ovicaprino ha e avrà il compito di governare il mercato delle produzioni casearie in rappresentanza dei diversi portatori di interessi del settore. È stato inoltre illustrato il finanziamento sul fine carriera alle pecore con una dotazione ministeriale per tutta Italia di 6milioni di euro di cui il 54% destinati alla Sardegna. L’assessore dell’Agricoltura ha poi parlato del passaggio di consegne tra Agea e Argea per la nascita dell’Organismo pagatore regionale in agricoltura.

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Si è svolto ieri, a Roma, l’incontro tra il ministro delle Politiche agricole alimentari forestali, Maurizio Martina, e l’Assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria. Durante la riunione sono state affrontate le principali questioni legate alle attività agricole e zootecniche sarde ed è stato condiviso un percorso di lavoro che punta alla tutela del reddito delle imprese della Regione, nel rispetto delle rispettive competenze.
E’ stato stabilito lo sblocco di 26 milioni di euro di pagamenti dei fondi di sviluppo rurale da parte di Agea entro il mese di marzo, di cui 20 milioni per la misura 14 (Benessere animale) e 6 milioni per la misura 13 (Indennità compensativa per zone svantaggiate). Confermato l’impegno dei fondi per aiuto diretto agli allevatori all’interno del pacchetto di interventi a favore della zootecnia, con una dotazione di 6 milioni di euro di cui oltre il 50% destinato alla Sardegna. Su questo punto il Ministero ha dato disponibilità alla verifica dell’attuazione operativa per rendere ancora più efficace la misura. Sul fronte del bando di acquisto di formaggi DOP a favore degli indigenti si è mantenuto l’impegno che ha visto 4,1 milioni di euro destinati al Pecorino romano Dop, che così risulta il formaggio a cui è destinata in assoluto la quota maggiore del bando. Da parte della Regione è stata manifestata la disponibilità a incrementare le risorse destinate a questa finalità e si avvierà nei prossimi giorni una verifica tecnica.
L’assessore Caria ha aggiornato il Ministro sulla costituzione dell’Organismo interprofessionale del latte ovino sardo (Oilos), che verrà esaminata dal Ministero non appena si concluderà l’iter di presentazione. Caria ha poi presentato una lettera, redatta dalla collega dell’Ambiente Donatella Spano, sui danni che hanno colpito i boschi di sughera in seguito alle nevicate dello scorso mese di gennaio. Sul punto verranno approfonditi i possibili interventi.
«L’incontro con il ministro Maurizio Martina – ha osservato Pierluigi Caria – è stato particolarmente utile poiché abbiamo avviato un nuovo percorso di collaborazione e illustrato le numerose criticità che sta affrontando in questi mesi l’agricoltura sarda. Abbiamo quindi ragionato sulle prime risposte da mettere subito in campo e fatto il punto su quelle già avviate nei mesi scorsi.»