24 November, 2024
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Gli stanziamenti inseriti dal ministro Martina nel cosiddetto “bando per gli indigenti” sono inaccettabili ed impongono alla Giunta ed al Consiglio regionale una risposta forte e determinata contro un provvedimento che, per l’ennesima volta, danneggia in modo pesantissimo i pastori sardi.

A dirlo è Eugenio Lai, consigliere regionale del neonato gruppo “Sinistra per la Democrazia ed il Progresso”.

«La gravissima crisi della pastorizia in Sardegna – aggiunge Eugenio Lai – richiede risposte immediate ed eccezionali, senza le quali si mettono a rischio di sopravvivenza non solo le filiere del latte e del pecorino, ma la stessa agricoltura sarda, settore primario e storico “pilastro” dell’economia regionale, su cui la Regione e la stessa Unione europea stanno investendo risorse ingenti. In altre parole – conclude Eugenio Lai -, senza un sostegno concreto e con appena qualche “elemosina” di Stato, pastorizia ed agricoltura non ripartono e rischia di fermarsi tutta l’economia sarda, un’eventualità che le Istituzioni autonomistiche non devono nemmeno prendere in considerazione.»

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«La valorizzazione dell’agricoltura produttiva è sempre al centro dell’azione della nostra Giunta. Con il mondo delle campagne e con i propri rappresentanti ci siamo sempre confrontati e continuiamo a farlo oggi con la delegazione di Coldiretti che abbiamoascoltato in conferenza dei capogruppo.»

Così il vice presidente Raffaele Paci, con l’interim all’assessorato dell’Agricoltura, a margine dell’incontro che si è tenuto per oltre due ore nella presidenza del Consiglio regionale. «Ci stiamo  nuovamente scontrando con problemi che abbiamo da decenni e dobbiamo affrontarli contemporaneamente su due direttrici: quella strutturale e quella emergenziale. Se ci concentriamo sulla rabbia di oggi, comprensibilissima per la difficile situazione che migliaia di pastori devono affrontare, perdiamo di vista le cause del problema. La discussione sulla legge Finanziaria è ancora aperta in Commissione Bilancio e lì possiamo lavorare per trovare le giuste soluzioni».

Il vice presidente ha quindi illustrato i diversi interventi che in questi mesi si sono concretizzati e quelli da attuare nelle prossime settimane.

«In questo momento – ha osservato Paci – ci troviamo di fronte a una crisi del prezzo del latte ovino a cui abbiamo risposto, dal punto di vista strutturale, con la costituzione dell’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo (Oilos), unico interlocutore della Regione che raggruppa due terzi di tutto il comparto ovicaprino, e con diversi strumenti finanziari dedicati, soprattutto, al mondo della cooperazione: dal Pegno rotativo al Pecorino bond. Sul versante dell’emergenza abbiamo avuto la rassicurazione, dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, sullo sblocco da parte di AGEA di circa 100 milioni di pagamenti comunitari arretrati: risultato raggiunto grazie a un lavoro costante di Giunta, Consiglio regionale, parlamentari sardi e associazioni di categoria.»

Sempre in raccordo con il ministero c’è lo strumento dell’inserimento del Pecorino romano nella raccolta dei formaggi sul bando agli indigenti oltre alle proposte licenziate dalla Quinta Commissione attività produttive sul sostegno alla diversificazione delle produzioni dei formaggi o al sostegno per il ricambio delle pecore a fine carriera.

Secondo i dati elaborati dall’Agenzia Argea negli ultimi 12 mesi fra premi PAC e pagamenti PSR sono stati liquidati per l’Agricoltura sarda 138 milioni e 196mila euro, mentre entro marzo sono previsti i pagamenti su Indennità compensativa 2016 (26milioni di euro), Benessere animale 2016 (30milioni), liquidazioni pregresse di Argea (6,4milioni), Premio unico 2016 (38milioni).

Il rinvio del bando sulla Misura 6.1, precisano le strutture dell’assessorato dell’Agricoltura, è stato deciso a seguito delle richieste di sospensioni giunte da 26 amministrazioni comunali colpite nelle scorse settimane dalle forti nevicate, per cui hanno dichiarato anche lo stato di Calamità naturale, e dalla Federazione regionale dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali della Sardegna.

«Le manifestazioni – ha spiegato Paci – sono sempre utili per arricchire il confronto e il dibattito con nuove idee che giungono dagli operatori sul campo. Proprio grazie al continuo confronto con le associazioni agricole, nella seconda metà del mandato, come Giunta porteremo avanti la riforma delle Agenzie agricole regionali, portando questi soggetti ad essere più presenti sui territori e meno a Cagliari. Sosterremo inoltre chi davvero lavora in campagna, rimodulando e rivedendo alcuni strumenti del PSR.»

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Il capogruppo Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu sollecita la Regione a sostenere il comparto agropastorale con risorse per la vertenza latte.

«La Regione si impegni a destinare appena l’1 per cento del proprio bilancio alla risoluzione del problema del pecorino romano ammassato – sostiene Gianluigi Rubiu -. Non possiamo mettere in piedi nessun percorso di rilancio con un peso di invenduto di questa portata. Poi si pensi a disegnare un progetto serio per favorire la ripresa del settore. Tra crisi del latte (e del pecorino romano), premi comunitari e altri contributi pagati sempre più in ritardo, un comparto agricolo che manca di una figura di riferimento, vista l’assenza da oltre un mese dell’assessore dell’Agricoltura, il settore agropastorale grida a gran voce il suo disagio. Domani scenderanno in piazza migliaia di operatori. In un momento così delicato in cui sono in gioco le sorti di diverse migliaia di aziende sarde – aggiunge Gianluigi Rubiu, che ha proposto anche l’istituzione di una commissione per il prezzo del latte – non è possibile assistere a dichiarazioni del ministro Maurizio Martina che intende stanziare  4 milioni di euro per il ritiro dei formaggi dagli scaffali. Una cifra sufficiente solo a eliminare il 10% del formaggio ammassato. E’ l’ennesima offesa e umiliazione per la Sardegna. La Giunta – conclude il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale – dia risposta ad un comparto in grave difficoltà, con un progetto di sostegno al settore.»

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«97 milioni di euro in arrivo per il comparto ovicaprino. Ma non è tutto oro quello che luccica. Nello specifico, a seguito dell’incontro svoltosi oggi tra il ministro Maurizio Martina e una delegazione di consiglieri regionali convocato per affrontare la crisi del comparto ovicaprino, il Ministro si è impegnato a erogare alla Sardegna, entro il mese di febbraio, quasi 100 milioni ripartiti in tre diversi interventi. Posto che restano dubbi sulla tempistica assicurata dal Ministro, le misure illustrate da Martina mettono in luce limiti generali e disparità di trattamento.»

Lo scrive in una nota Ignazio Locci, vicepresidente del Consiglio regionale, componente del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Una delle misure maggiormente attese era quella che prevede gli acquisti di formaggi per gli indigenti – aggiunge Ignazio Locci -. Ebbene, il bando Agea dovrebbe uscire entro febbraio ma al pecorino romano verranno riservati soltanto 4 milioni. Una cifra che evidenzia l’intento di favorire il grana padano a discapito del pecorino. Basta fare due calcoli per capire la portata della fregatura: se il romano venisse pagato sei euro al kg si toglierebbero dal mercato circa 6mila e 600 quintali di prodotto, a fronte di 150mila quintali prodotti negli ultimi due anni.»

«Ma non solo: per la macellazione delle pecore di oltre 4 anni, lo stesso bando dovrebbe stanziare la cifra risibile di tre milioni, ovvero 250 euro ad azienda. Insomma, non serve chissà quale analisi per capire che si tratta di una beffa. Il Ministro sappia che con questi interventi e, soprattutto, con queste somme, non risolve alcunché. Il comparto ha bisogno di altro, e non dell’elemosina. Che, come sempre – conclude Ignazio Locci -, spetta alla Sardegna.»

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Si è tenuta questa mattina, a Cagliari, un’assemblea molto partecipata fra la maggior parte degli attori della filiera del comparto ovicaprino: Oilos (Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo), associazioni di categoria agricola, i consorzi del Pecorino romano e del Pecorino sardo, mondo cooperativistico, pastori e industriali. Unico punto all’ordine del giorno il futuro del mercato dei formaggi isolani e gli interventi urgenti per venire incontro alle esigenze del comparto condizionato, in questa ultima campagna, dal crollo del prezzo del Pecorino romano che determina la retribuzione del latte ai pastori. Un prezzo del latte che quest’anno si è attestato, come base di partenza per la stagione 2016-2017, intorno ai 60 centesimi al litro.

«L’analisi dei dati di produzione è la strada maestra per costruire un futuro stabile per pastori e trasformatori, con quote di formaggi che garantiscano le esigenze del mercato e al contempo impediscano fluttuazioni finanziarie pericolose per tutti – ha detto il vice presidente della Regione, Raffaele Paci, in apertura dei lavori -. Con un confronto costruttivo fra le parti si possono quindi gettare le basi per la programmazione del mercato del Pecorino romano e quindi del prezzo del latte per i produttori.»

«Come Giunta abbiamo presentato più proposte alla Quinta Commissione del Consiglio regionale dove si è elaborato un report di interventi che domani sarà illustrato a tutti i consiglieri dell’Assemblea sarda. Ieri sera – ha precisato Raffaele Paci – è giunta da Roma l’assicurazione del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sull’inserimento del Pecorino romano nella raccolta dei formaggi sul bando agli indigenti. Fra le nostre proposte c’è inoltre quella che, come intervento temporaneo e di integrazione al reddito dei pastori, mette a disposizione risorse per accompagnare fuori dalla produzione le pecore a fine carriera superiori ai 4 anni di vita. Ci sono poi le proposte sul sostegno alla diversificazione delle produzioni di formaggi oltre agli strumenti finanziari, già attivi e particolarmente utili al mondo cooperativistico, che vanno dal Pegno rotativo al Pecorino bond garantiti grazie alla collaborazione con l’Abi e la finanziaria regionale Sfirs.»

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Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.

Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.

Si è svolto ieri a Roma un incontro tra il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, il senatore Giuseppe Luigi Cucca e i consiglieri Regionali Piero Comandini e Franco Sabatini, un incontro, come l’hanno definito i rappresentanti della Sardegna, positivo e costruttivo dove il ministro si è dimostrato attento e sensibile alle problematiche illustrate.

Lo scopo dell’incontro è quello di risollevare l’economia del mondo agro-pastorale dell’isola, hanno detto i rappresentanti dei sardi, al ministro Martina sono stati esposti, oltre la situazione ormai grave del mondo agro-pastorale, la gravosa situazione del comparto lattiero-caseario con la crisi sul prezzo del latte che ha ormai toccato i minimi storici, problema che si sta affrontando anche nella competente commissione consiliare.   

Il ministro ha subito assunto impegni precisi ed importanti, e già oggi si potrebbero conoscere i particolari degli interventi che potrebbero essere attuati già dal mese di febbraio ormai alle porte.

In sintesi gli impegni a favore della Sardegna sono principalmente tre:

  • Le liquidazioni, da parte dell’organismo pagatore AGEA,  dei contributi e degli incentive del PSR 2014/2020, riferiti all’annualità 2015, per quanto riguarda le misure forestali, agroambientali e il miglioramento del benessere animale;
  • L’inserimento del pecorino sardo fra le “derrate alimentari che l’Unione Europea acquisterà e distribuirà alle persone indigenti” (finora il nostro prodotto era escluso da questo mercato), e questo sarà una sorta di volano per il mercato sardo;
  • Attivare le linee di intervento per favorire lo sviluppo sostenibile del patrimonio zootecnico-ovino.

Gli esponenti del Partito Democratico, Comandini e Sabattini, si ritengono pienamente soddisfatti dell’incontro col ministro Martina, un accordo quello siglato in data odierna che ha sicuramente raggiunto l’obiettivo, si tratta infatti di interventi importanti in grado di risollevale le sorti di un intero comparto che rappresentate gran parte dell’economia sarda.

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«La lettera del presidente Francesco Pigliaru all’assessore Maurizio Martina è la prova del fallimento delle strategie attuate sinora per il mondo delle campagne». A sostenerlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«Una nuova beffa per gli agricoltori – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Servono norme chiare e agili, non si può caricare sulle spalle delle aziende agricole isolane la burocrazia e le lungaggini nelle procedure. Troppe attività isolane si trovano in forte sofferenza finanziaria a causa delle dilazioni dei contributi e delle scadenze fissate per la fine dell’anno.»

«Purtroppo è il segnale chiaro che la Sardegna e la classe politica isolana non hanno nessun peso e riconoscimento politico – conclude Gianluigi Rubiu -. L’agricoltura è un settore primario per la nostra economia. La stagione siccitosa e gli incendi che hanno devastato diverse aziende richiedono un impegno urgente per provvedere immediatamente al pagamento dei premi senza attendere ulteriori rinvii.»

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha chiesto ieri al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina un intervento relativamente al pagamento dei contributi e degli incentivi del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. «Sulla base di numerose segnalazioni dei beneficiari e delle Agenzie regionali coinvolte, e a seguito di apposita verifica, è stata riscontrata una situazione di estrema difficoltà che determina per molte aziende sarde una condizione di importante sofferenza finanziaria, in particolar modo per la concomitanza con le scadenze dei pagamenti di fine anno», scrive il presidente Pigliaru al ministro Martina, evidenziando che L’Organismo pagatore AGEA ha comunicato agli uffici regionali che la Banca d’Italia, tesoreria che effettua le erogazioni disposte dallo stesso Organismo, ha stabilito la data del 12 dicembre 2016 come termine ultimo per i pagamenti relativi al PSR 2014-2020, riferiti all’annualità in corso e ai pregressi del 2015 “in trascinamento”, senza darne congruo preavviso né ad AGEA né, tantomeno, alle Regioni.
«Tale impostazione marca una differenza sostanziale rispetto alle annualità precedenti, 2014 e 2015, in cui la Banca d’Italia aveva provveduto ai pagamenti fino al 30 dicembre di ciascun anno – sottolinea Francesco Pigliaru -. L’impatto del blocco dei pagamenti, che ha interessato tutte le regioni italiane e i loro produttori, assume in Sardegna eccezionale rilevanza e forte preoccupazione perché combinato a un 2016 straordinariamente siccitoso e colpito da incendi, con la conseguenza per le aziende sarde di consistenti anticipazioni di risorse.» 
Nella lettera il governatore precisa come la Regione Sardegna e le sue Agenzie abbiano provveduto prima della data indicata a trasmettere gli esiti dei controlli e le autorizzazioni per i pagamenti inerenti l’anticipazione dell’indennità compensativa per l’annualità 2016, per il saldo di circa 1.200 domande di indennità compensativa per l’annualità 2015 e per numerose domande relative alle misure forestali, agroambientali e per il miglioramento del benessere degli animali. «Si tratta di pagamenti molto attesi dalle aziende agricole regionali per dare garanzia alla continuità produttiva e che ammontano complessivamente a oltre 35 milioni di euro – scrive ancora il presidente Pigliaru, che conclude sottolineando le conseguenze determinate dalla notevole anticipazione da parte della Banca d’Italia della chiusura delle operazioni di cassa per il pagamento in automatico dei decreti AGEA, già controllati e caricati sul sistema, e chiedendo l’intervento del MIPAAF per consentire tali pagamenti fino al prossimo 31 dicembre.

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«Per la prima volta l’Europa prende atto che la crisi di sovrapproduzione del latte bovino ha inevitabili ripercussioni anche sul comparto ovino e lo include nel pacchetto di aiuti, consentendo che una quota dei quasi 21 milioni di euro assegnati all’Italia possa essere utilizzata per misure a sostegno della remunerazione del latte di pecora». Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi a poche ore dall’approvazione del “pacchetto latte” da parte del Consiglio UE.
«È un passaggio cruciale nel momento di incertezza che il comparto sta attraversando e, insieme agli strumenti finanziari messi a disposizione dalla Regione e ai piani di programmazione delle produzioni, consente di affrontare con maggiore tranquillità il confronto sulle modalità di gestione della prossima campagna produttiva e sulla definizione del prezzo del latte – ha aggiunto Elisabetta Falchi -. Ringraziamo il ministro Maurizio Martina, col quale nei mesi scorsi avevamo avuto proficue interlocuzioni dopo una nostra prima lettera di sollecitazione e che anche la settimana scorsa a Cagliari aveva garantito l’impegno del Governo affinché il pacchetto latte comprendesse anche l’ovino. Contestualmente, grazie ai nostri contatti con le organizzazioni interprofessionali francesi, la posizione del Ministro italiano ha ricevuto l’appoggio anche di Stéphane Le Foll, responsabile dell’Agricoltura nel governo francese.».
«Il quadro di strumenti a favore del comparto lattiero-caseario si completa di un’ulteriore tassello per scongiurare la crisi, mettere in sicurezza prodotto e produttori e ottenere la stabilità sui mercati. Diventa pertanto urgente e prioritario completare il percorso di costituzione dell’organismo interprofessionale, perché l’OI permetterà di rendere utilizzabili quante più risorse possibili e diventerà poi la cabina di regia per la gestione delle misure attivabili col pacchetto latte. L’Interprofessione – ha concluso Elisabetta Falchi – è uno strumento che va nella direzione delle politiche aggregative sollecitate dal Ministero e atteso, come ribadito dai rappresentati del Mipaaf anche negli incontri del tavolo del latte.»

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Elisabetta Falchi 2

Con un decreto da quasi 8,5 milioni di euro, proseguono i pagamenti degli aiuti previsti dal Psr 2007/2013 e finanziati con il nuovo Programma di Sviluppo Rurale. «Il mantenimento degli impegni presi da Agea e dal ministro Maurizio Martina nei giorni scorsi è un segnale positivo e il pagamento di questo decreto va in quella direzione», ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi.

Entrando nello specifico, l’organismo pagatore nazionale ha approvato un decreto di pagamento per 1.349 domande relative ad investimenti aziendali (misure 121 e 122), infrastrutturazione rurale (misura 125), ripristino del potenziale produttivo per calamità naturali (misura 126), indennità compensative (misure 211 e 212), agro ambiente (misura 214), benessere animale (misura 215), forestazione (misure 221 e 226), diversificazione dell’attività agricola (misura 311) e approccio leader (misure 421 e 431). L’importo complessivo è di € 8.416.415,69.

Finora ammontano a circa 44 milioni di euro i pagamenti già effettuati nei primi 5 mesi di attivazione del PSR 2014/2020. «Attendiamo adesso la liquidazione delle oltre 14.000 domande di indennità compensativa per le quali sono stati completati i controlli propedeutici al pagamento automatizzato di competenza di Agea e i cui pagamenti dovrebbero essere effettuati già nelle prossime settimane – ha concluso Elisabetta Falchi -. E, soprattutto, le aziende sarde aspettano ancora il saldo delle domande per il Premio unico».