22 December, 2024
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Si sono svolte ieri, a Cagliari, le prime elezioni per il Consiglio metropolitano. Il Partito Democratico ha eletto 15 dei 40 consiglieri, con 34.115 preferenze, il 37,5%. Il consigliere eletto con il maggior numero di voti è Giuseppe Farris di Forza Italia, candidato nella lista Città in Cantiere, che ha ottenuto 3.967 preferenze,.

La lista di centrodestra “Città in cantiere”  ha superato il 29,5% delle preferenze ed ha eletto 12 consiglieri. Il Partito Sardo d’Azione ha ottenuto il 18,75% delle preferenze ed ha eletto 7 consiglieri, mentre la sinistra della sinistra autonomista “Cagliari Metropolitana” ha eletto 6 consiglieri. Il sindaco metropolitano Massimo Zedda, che ha già rilevato le consegne dal commissario della Provincia di Cagliari, Franco Sardi.

Il Partito Democratico ha eletto Efisio Demuru, Gabriele Orrù, Lidia Gioi, Rita Corda, Laura Pulga, Francesco Ballero, Maria Barbara Pusceddu, Goffredo Depau, Guido Portoghese, Gian Luigi Puddu, Marina Madeddu, Francesco Piludu, Efisio Andrea Guiso, Andrea Onali e Alberta Grudina. La seconda lista di centrosinistra “Cagliari Metropolitana” ha eletto Massimiliano Mallocci, Marisa Depau, Mariano Strazzeri, Giuseppe Andreozzi, Antonio Meloni e Paolo Nicola Schirru.

La lista di centrodestra “Città in Cantiere”, ha eletto Giuseppe Farris, Gianfranco Cappai, Marcella Marini, Mario Fadda, Stefano Delunas, Davide Galantuomo, Mauro Contini, Martino Sarritzu, Matteo Taccori, Enrico Fenu, Lucio Torru e Monica Soro. Il Partito Sardo d’Azione, infine, ha eletto Francesco Magi, Ferdinando Secchi, Dino Cocco, Giovanni Nappi, Gennaro Fuoco, Pierluigi Mannino e Alessio Mereu.

Palazzo Vice Regio 17 copia

 

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A Iglesias come a Quartu Sant’Elena, i Riformatori Sardi tornano all’opposizione delle Giunte di Centrosinistra. Il voto contrario alla proposta di bilancio presentata al Consiglio comunale di Iglesias dalla Giunta di Emilio Gariazzo e il passaggio dei consiglieri Valentina Pistis e Giorgio Carta all’opposizione, segue di pochi giorni le dimissioni del consigliere del comune di Quartu Sant’Elena Gabriele Marini, candidato a sindaco non eletto al primo turno (7,41%) e poi alleato della coalizione di centrosinistra che sosteneva il candidato sindaco Stefano Delunas nel ballottaggio vinto di stretta misura (51,63%) sul sindaco uscente Mauro Contini (Forza Italia). A Iglesias come a Quartu Sant’Elena, l’adesione dei Riformatori Sardi alle proposte politico-amministrative del centrosinistra (7,61% al primo turno), è risultata decisiva per “la conquista del Municipio”, ma entrambi i “matrimoni” sono durati poco, a Quartu Sant’Elena addirittura solo alcuni giorni.

Di seguito l’intervento con il quale il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha annunciato il voto contrario al bilancio di previsione e il passaggio del gruppo, che si riconosce politicamente nei Riformatori Sardi, sui banchi dell’opposizione per la seconda parte della consiliatura.

«Grazie Presidente, il bilancio è lo strumento con il quale l’amministrazione programma, sottolineo programma, le attività e i servizi dell’ente. Al suo interno sono indicate le entrate e le uscite definite sulla base delle necessità e delle priorità della Città. La programmazione rappresenta il processo di analisi e valutazione, ovviamente nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie, della possibile evoluzione della gestione dell’ente e si conclude con la formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto ai piani e programmi futuri. Come appena detto, l’evoluzione dell’ente, deve essere rappresentata negli schemi di programmazione del sistema di bilancio in modo veritiero e corretto ed esprime l’impegno che gli organi di governo dell’ente assumono nei confronti dei cittadini e degli altri utilizzatori del sistema di bilancio stesso. L’attendibilità, la congruità e la coerenza dei bilanci è prova della affidabilità e credibilità dell’Amministrazione. Gli utilizzatori del sistema di bilancio devono disporre delle informazioni necessarie per valutare gli impegni politici assunti e le decisioni conseguenti, il loro onere e, in sede di rendiconto, il grado di mantenimento degli stessi. Ad oggi tutto ci sembra estremamente confuso. Per mero titolo di esempio, nella relazione dei revisori, si evince che i conti sono coerenti e conformi alla normativa di riferimento ma allo stesso tempo, viene certificato che nel saldo, rilevano stanziamenti di competenza del fondo crediti, di dubbia esigibilità per l’anno 2015. Proseguendo con l’analisi del parere dell’organo di revisione si legge testualmente che “le priorità e le azioni da intraprendere…” “considerano comunque prioritari i lavori di manutenzione, recupero patrimonio, completamento lavori, progetti esecutivi approvati, interventi con possibilità di finanziamento privato maggioritario”.

Continuando con gli esempi, casca l’occhio sulla gestione tragica dell’asilo nido. A fronte di 325.951,00 di spese, 40.000,00 di entrate. Un servizio in perdita netta, da rivedere e riadattare, troppo costoso rispetto al numero dei bambini iscritti. Così come accade con altri numerosi servizi. E’ di questa mattina la notizia che Iglesias è la quarta città in Italia per spesa record per l’assistenza. 260 euro pro capite, il doppio della media nazionale. Condivido la posizione dei sindacati, molti servizi, gestiti male a fronte di una spesa elevatissima. Insomma, leggendo la proposta in discussione, non ci resta che accontentarci di un bilancio meramente tecnico-amministrativo, apparentemente corretto, numericamente parlando, ma tragicamente orfano di scelte politiche incisive e decisive per Iglesias. Quello in discussione, questa sera, è un bilancio che certifica l’attenzione di questa giunta all’ordinaria amministrazione. Abbiamo atteso per molti, troppi, mesi che ci fosse un chiaro cambiamento di rotta. Che ci fossero scelte significative per la città. Ciò ahimè, non è accaduto. Viceversa sui temi centrali come il personale, l’ambiente e l’urbanistica, abbiamo assistito a decisioni prese in preda alla schizofrenia più assoluta. Abbiamo assistito al disastro nella gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, costi altissimi per un servizio che definire imperfetto è un complimento. Abbiamo assistito all’indifferenza nella gestione del patrimonio immobiliare. Abbiamo assistito ad una mancanza di coerenza “complessiva” del sistema di bilancio. Ed in particolare del bilancio di previsione, momento conclusivo della fase di previsione e programmazione, che dovrebbe rappresentare con chiarezza non solo gli effetti contabili delle scelte assunte ma anche la loro motivazione e coerenza con il programma politico dell’amministrazione e con il quadro economico-finanziario. Sul DUP, documento unico di programmazione, apprezzo il fatto che, dall’anno scorso siano state stralciate le fotografie inserite nella bozza preconfezionata propinataci lo scorso anno. Un DUP che si attarda a raccontarci la situazione economica internazionale, nazionale e regionale, un DUP carico di numeri e dati, praticamente assenti gli approfondimenti e le scelte politiche. Schemi spesso senza dati e riferimenti. Dalla lettura del documento, ad esempio, Iglesias non possiede punti luce di illuminazione pubblica, proprio così, da tabella sono indicati zero punti luce. A malincuore, questa sera, mi trovo costretta ad affermare che il programma politico annunciato, proposto da questa compagine è stato dimenticato, accantonato, messo da parte. Questa maggioranza con evidenza non ha saputo individuare le necessità e le priorità… non ha saputo programmare e tanto meno governare. Per questi motivi con oggi, sebbene fosse un fatto sostanzialmente acquisito dai colleghi del Consiglio, formalmente, vi comunichiamo la nostra opposizione a questa maggioranza e a questa Giunta.

Annuncio, sin d’ora, il voto contrario di Cas@ Iglesias, ma è chiaro che ci riserviamo in sede di dichiarazione di voto ulteriori precisazioni.»

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A poco più di un mese dal ballottaggio che ha determinato l’elezione a sindaco di Stefano Delunas (Partito Democratico), è già crisi al comune di Quartu Sant’Elena. Due giorni fa Gabriele Marini, coordinatore del collegio di Cagliari dei Riformatori sardi, candidato a sindaco al primo turno (2.263 preferenze) e poi alleato della coalizione di centrosinistra guidata da Stefano Delunas (8.387 preferenze al primo turno) nel ballottaggio del 14 giugno (vinto con 10.017 preferenze sul sindaco uscente Mauro Contini che, dopo aver ottenuto 7.247 preferenze al primo turno, ha conteso fino all’ultimo il risultato, fermandosi a 9.383 preferenze), ha annunciato le sue dimissioni dal Consiglio comunale ed ha espresso un giudizio fortemente negativo sull’operato del sindaco appena eletto.

«Oggi ho rassegnato le mie dimissioni dal Consiglio comunale – ha scritto Gabriele Marini -, assolvendo all’impegno che avevo volontariamente assunto con i miei elettori quando mi è stata affidata la responsabilità di guidare la coalizione liberale, riformatrice e identitaria. Una scelta che faccio, dopo quattordici anni dalla mia prima elezione, serenamente e convintamente perché questo è il mio contributo, forse il più concreto, al rinnovamento della politica cittadina.»

«Le vicende che in consiglio comunale sono seguite all’esito elettorale – ha aggiunto Marini – non possono sfuggire ad una doverosa analisi politica anche perché non farlo sarebbe una grave omissione a danno dei cittadini quartesi. La scelta della coalizione guidata dai Riformatori di stipulare un accordo pubblico con la coalizione di centrosinistra e il suo candidato, non l’abbiamo valutata come il male minore, ma la modalità più efficace del nostro impegno  per costruire il futuro di Quartu. Con questo accordo abbiamo voluto affermare la nostra influenza programmatica per modificare la realtà politica quartese, attraverso un rapporto chiaro con le altre forze politiche improntato a lealtà e rigore reciproco. l’elezione Questo accordo ha consentito a Sindaco di Stefano Delunas. A questo punto si sono interrotti, non per nostra responsabilità, i rapporti politico-programmatici con il Sindaco e la coalizione di centrosinistra, ma, quel che è peggio, anche tra il sindaco e la sua coalizione. Vi è stata una sospensione del processo democratico, uno strappo unilaterale ad un percorso che naturalmente avrebbe dovuto portare la maggioranza, intorno a un tavolo di discussione. La realizzazione di  progetti impegnativi per Quartu, avrebbero meritato immediati e sostanziali approfondimenti tra le forze politiche che si riconoscono nella maggioranza. Della loro urgenza noi eravamo e siamo consapevoli. Ma non si è verificato nulla di tutto questo. Al contrario è intervenuto un  cortocircuito che ha evidenziato una condizione di fragilità nella quale la consiliatura corre il serio pericolo di consumarsi.»

«I Riformatori – ha concluso Marini – non vogliono adattarsi all’idea che questo accada, perché non lo merita la politica, non merita quest’offesa l’immagine della città di Quartu, non lo meritano soprattutto i cittadini quartesi. Tuttavia dobbiamo dire con estrema chiarezza che le chiavi per avviare questa amministrazione sono in mano al Sindaco, alla sua coalizione, al partito di maggioranza e a nessun altro. A loro compete la responsabilità di mettere in moto la macchina o, viceversa, restituire le chiavi agli incolpevoli elettori quartesi.»

Il Consiglio comunale è stato convocato per martedì 21 luglio alle 18.30 e, dopo le dimissioni di Gabriele Marini, l’ordine del giorno costituito dalla presentazione degli indirizzi generali di governo per il quinquennio 2015-2020, è stato integrato con l’inserimento di due punti, riguardanti la presa d’atto delle dimissioni del consigliere comunale Gabriele Marini – surroga e convalida, e la surroga dello stesso consigliere Gabriele Marini in seno alla conferenza dei capi gruppo consiliari.

Sono state avviate in commissione Salute e politiche sociali, le audizioni con i rappresentanti dei territori per capire quali siano le criticità delle singole realtà in materia di assistenza sanitaria. Il sindaco di Quartu, Mauro Contini, ha chiesto di capire quali siano le intenzioni della Regione, della Asl in particolare, per quanto riguarda il Poliambulatorio di via Turati. Il primo cittadino ha ricordato che una volta completato sarebbe dovuto diventare una Casa della Salute in grado di decongestionare gli ospedali di Cagliari e servire un bacino di utenza di circa 130mila abitanti, comprendendo una parte dell’Area vasta. Allo stato attuale il Poliambulatorio è completato soltanto al 70 per cento, e nella struttura, ha spiegato Contini lavorano 400 persone dipendenti della Asl. La Commissione e il presidente Perra hanno assicurato che sentiranno tutti i commissari delle Asl, al più presto, per fare il punto su quattro mesi di attività.

La Commissione ha poi affrontato il problema dell’ospedale San Marcellino di Muravera, sentendo in audizione una delegazione dei sindaci dell’Unione dei comuni del Sarrabus Gerrei. La richiesta è stata  unanime: non chiudete il San Marcellino, anzi deve essere potenziato. A supporto di queste richieste i sindaci hanno spiegato che il presidio si trova in un punto strategico che copre una popolazione che, per arrivare a Cagliari, dovrebbe impiegare circa un’ora. Assolutamente inaccettabile, per i sindaci, nell’ottica del diritto alla salute e all’assistenza: «Le distanze sono tali da non garantire l’emergenza-urgenza», hanno spiegato. L’area del Sarrabus Gerrei è tra l’altro la più importante del sud Sardegna per presenze turistiche. Nel periodo estivo agli abitanti, 23mila circa, si sommano i 2 milioni di vacanzieri. Per i rappresentanti dei territori nell’ospedale non può mancare il pronto soccorso (6mila accessi l’anno), la chirurgia, il reparto di Medicina, l’Oncologia che è passata da 50 a 2.500 accessi l’anno, la Dialisi, ma anche l’Ortopedia. Il sindaco di Escalaplano, Marco Lampis, ha reso noto alla Commissione che, a causa delle distanze, in tanti, soprattutto anziani e pensionati al minino stanno rinunciando a farsi curare.

I componenti della Commissione hanno ascoltato con attenzione le relazioni degli auditi e hanno chiesto loro di fornire il maggior numero di dati sulla situazione del San Marcellino.

E’ stato poi audito il sindaco di Tempio, Romeo Frediani, sul riordino delle Asl e della rete ospedaliera. L’ospedale di Tempio deve essere potenziato: il piano presentato dal commissario della Asl è stato respinto all’unanimità dai 26 sindaci che ricadono nel territorio all’azienda. Secondo il sindaco le scelte sono state fatte tenendo conto di un bacino di utenza minimo di circa 30-35mila persone, mentre è di circa 55mile visto che si rivolgono all’ospedale di Tempio anche Erula, Perfugas, Velledoria e altri comuni vicini. «Siamo consapevoli che debbano essere fatti dei sacrifici – ha spiegato il sindaco – ma devono essere distribuiti su tutti i territori». Per Marcello Doneddu, presidente della Commissione Sanità del Comune di tempi, è necessario tener conto della peculiarità del territorio e dei problemi di viabilità. Doneddu ha infine ricordato che eliminare alcuni servizi vuole dire mettere a rischio la vite delle persone.

Il presidente Raimondo Perra e tutta la Commissione si sono detti disponibili ad analizzare e approfondire i problemi dei territori e hanno annunciato a breve un sopralluogo nelle diverse strutture. «Nessun presidio sarà chiuso – ha garantito il presidente Raimondo Perra al termine delle audizioni – a tutti i cittadini sarà assicurata la necessaria assistenza, perché questa è la priorità alla base di qualunque intervento in materia sanitaria. Gli ospedali di Tempio e Muravera restano di primaria importanza per i rispettivi territori». Per quanto riguarda Quartu, Perra ha aggiunto che quel bacino di utenza è ampiamente soddisfatto per quanto riguarda la Radiologia dal presidio ospedaliero Marino e il Policlinico Sant’Elena.

Il consigliere di Forza Italia, Edoardo Tocco, si è detto assolutamente contrario alla chiusura e al depotenziamento sia dell’ospedale San Marcellino di Muravera sia di quello di Tempio perché bisogna garantire i livelli assistenziali nei territori, in particolari quelli dell’emergenza-urgenza

La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunisce oggi, 21 aprile, alle 11,30, per le audizioni sul D.L. 176 (riordino del sistema delle Autonomie locali della Sardegna). I lavori proseguiranno anche nel pomeriggio dalle 16.00. La Commissione si riunirà anche domani, 22 aprile, alle 10.00, mentre alle 12.00 è prevista una seduta congiunta con la Seconda Commissione. I lavori proseguiranno nel pomeriggio di domani alle 16.00, giovedì e venerdì mattina alle 10.00.

Questo pomeriggio si riunirà, alle 17.00, anche la Seconda commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca (Pd). All’ordine del giorno: P/47 (Istituzione Centri Provinciali Istruzione Adulti. Integrazione al Piano di dimensionamento scolastico regionale as. 2015/2016), le vertenze lavoro-precariato e la programmazione dei lavori.

La Commissione si riunirà, in seduta congiunta con la Prima Commissione, mercoledì 22 aprile con il seguente ordine del giorno: alle 11, audizione dei rappresentanti sindacali aziendali delle società in house delle province di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano sulle problematiche occupazionali; appalto del servizio di vigilanza armata e portierato degli immobili della Regione; alle 12,30, audizione dell’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu; alle 13.00, audizione delle segreterie regionali FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UILTUCS UIL.

La Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd) si riunirà mercoledì, 22 aprile, alle 11.00, per la programmazione dei lavori.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà domani, 22 aprile, alle 16.00. All’ordine del giorno: l’audizione dell’Amministratore delegato della S/B Industrial Minerals sulla situazione della miniera di Olmedo, l’audizione delle organizzazioni sindacali sulla situazione della miniera di Olmedo.

E’ prevista anche l’audizione dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, sui seguenti temi: situazione della miniera di Olmedo, situazione della Keller Elettromeccanica, P/51 (Integrazione Fondo rischi Consorzi Fidi. Modifica interpretativa delle direttive di attuazione. Legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, art. 7, comma 47, come integrata della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1, art. 4, comma 3, della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6, art. 4, comma 43 della legge regionale 20 dicembre 2013, n. 3). All’ordine del giorno anche la programmazione dei lavori, che proseguiranno giovedì, 23 aprile 2015, alle 10,30 con lo stesso ordine del giorno.

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Psi), si riunirà mercoledì, 22 aprile alle 10,30. All’ordine del giorno: audizione del
sindaco del comune di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, della delegazione dei sindaci dell’unione di comuni del Sarrabus-Gerrei, del sindaco del comune di Tempio, Romeo Frediani, su problematiche sanitarie.

I lavori riprenderanno nel pomeriggio, alle 16.00, con il seguente ordine del giorno: audizione della delegazione dell’unione dei comuni dell’Ogliastra e del presidente del comitato dei sindaci del distretto sanitario di Sorgono su problematiche sanitarie. Prevista anche l’audizione dell’assessore regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Virginia Mura, sul doc. n. 5/XV (legge regionale 15 gennaio 1991, n. 7, articolo 24 e seguenti. Proposte al Consiglio regionale per la nomina di tre esperti in seno alla Consulta regionale per l’emigrazione).

I lavori riprenderanno giovedì 23 aprile 2015 alle ore 10,30 con il seguente ordine del giorno: programmazione lavori. Alle 16,30 è prevista l’audizione dell’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Luigi Arru, sul P/52 (Finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente 2013. Modifica dei criteri di assegnazione dell’accantonamento destinato al macrolivello “valorizzazione dell’appropriatezza e dell’adeguatezza organizzativa ed economico gestionale”). Successivamente la Commissione esaminerà la P.L. 126 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 “Norme per la formazione specialistica medica, medico-veterinaria e non medica dell’area sanitaria”).

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Oltre cinquemila sardi (per la precisione 5.576) hanno già sottoscritto la proposta di legge regionale d’iniziativa popolare promossa dal comitato SOS 4 Zampe, che chiede l’istituzione di un Pronto soccorso veterinario pubblico aperto 24 ore su 24 in tutte le Asl della Sardegna ed un numero di emergenza dedicato per gli animali che stanno male, esattamente come il 118 per le persone.

Numeri importanti, un vero proprio successo (la campagna è iniziata meno di un mese fa) dell’iniziativa del #Gruppo Giovani Riformatori sardi, #Enpa (Ente nazionale protezione animali), #Anta onlus (Associazione Nazionale Tutela Animali sezione Terralba), #Lega nazionale per la difesa del cane, #Una zampa nel cuore, riuniti nel comitato #SOS 4 Zampe, presentato questa mattina in conferenza stampa a Cagliari nella sede dellEnpa.

Un successo tra i sardi ma anche nelle istituzioni, considerato che hanno aderito e firmato la proposta anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e numerosi amministratori locali e sindaci tra i quali Francesco Dessì (Capoterra), Mauro Contini (Quartu), Pino Caria (Burcei).

E neppure il Ferragosto fermerà il comitato che ha in programma diversi banchetti in tutta la Sardegna, da Cagliari ad Alghero, passando per Sassari, Olbia, Orosei, Nuoro, Oristano, Carbonia ed Iglesias.

Entro fine mese saranno allestiti cento tavolini per la raccolta firme in altrettante piazze sarde.

«Il riconoscimento degli animali quali esseri portatori di diritti – spiega Danilo Pillitu (Giovani Riformatori), portavoce del comitato – è uno dei capisaldi della politica dellUnione europea. La legislazione vigente risulta ancora carente per quanto concerne il soccorso agli animali feriti. La riforma del codice della strada ha introdotto lobbligo di soccorso agli animali che però, molto spesso, vengono abbandonati, a rischio della loro vita e anche di quella degli altri utenti perché non è stato previsto un adeguato sistema che consenta al cittadino di rivolgersi tempestivamente allente competente per usufruire del servizio di soccorso veterinario in caso di un animale vittima di incidente.»

La competenza del servizio di assistenza veterinaria, spiega ancora Pillitu, «è riconosciuta alle regioni, che a loro volta hanno delegato tale funzione alle aziende sanitarie locali. Tuttavia, non sempre sono garantiti un servizio di guardia veterinaria attivo ventiquattro ore su ventiquattro e spazi adeguati di pronto soccorso per gli animali feriti o che stanno male, siano essi domestici o randagi. La Regione Sardegna non ha ancora istituito un numero unico telefonico di pronto soccorso per la segnalazione di unemergenza al fine di inviare personale e mezzi adeguati».

Per il presidente regionale dell’Enpa, Giampaolo Spiga, la proposta di legge è importantissima. «Se approvata – dice Spiga – farà fare alla Sardegna un incredibile balzo in avanti nel campo della sicurezza e cura degli animali domestici e dei randagi. Possiamo essere battistrada in Italia, approfittando anche del nostro essere Regione a Statuto speciale».

D’accordo anche Patrizia Sitzia (Lega nazionale difesa del cane): «Il successo della raccolta di firme dimostra quanto il problema della salute e della sicurezza degli animali domestici sia sentito tra i sardi. Avere un pronto soccorso veterinario pubblico dedicato in ogni Asl è estremamente importante, poco costoso e soprattutto importante dal punto di vista sociale».

Secondo Anna Rita Deiana (Anta, sezione Terralba), «troppo spesso tanti animali muoiono perché le persone che li soccorrono non sanno come comportarsi e a chi rivolgersi, oppure non intervengono per paura di dover sostenere i costi veterinari. Nonostante in alcune realtà, come Oristano, sia previsto un servizio di soccorso animale (convenzione in una struttura privata), non è ancora chiara per tanti la procedura, per questo il numero unico per le emergenze è fondamentale».

Francesca Cadoni (La zampa nel cuore) invita tutte le associazioni e i sardi a unirsi in questa sfida «che non ha colore politico ma è una battaglia di civiltà».

La proposta di legge, che è composta da un unico articolo, intende rendere più efficiente il servizio di pronto soccorso veterinario, prevedendo listituzione, nellambito del servizio veterinario, di ununità operativa con medici veterinari preposti, tra laltro, allo svolgimento di attività di pronto soccorso, nonché di un numero unico telefonico di pronto soccorso veterinario.