22 November, 2024
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Cala il sipario, domani – domenica 7 ottobre – sulla nona edizione di Licanìas, il festival letterario di casa a Neoneli, in provincia di Oristano, che da giovedì scorso propone un fitto cartellone di appuntamenti capace di legare, al racconto dei libri, le storie dei cibi e dei vini, per raccontare territori e tradizioni, le persone e il loro modo di vivere. Questo grazie all’intreccio con il programma di “Sa Fregulada”, il tradizionale appuntamento enogastronomico del piccolo e antico borgo del Barigadu. 

Entrambe le manifestazioni, promosse dall’Amministrazione comunale, hanno tra gli obiettivi quello di pensare a uno sviluppo possibile per i paesi delle zone interne della nostra isola. Come ad esempio scommettere sulla cultura per sopravvivere allo spopolamento.

Il programma di domenica 7 ottobre

  •  Licanìas 

Ultima giornata di Licanìas e ultima “colazione con l’autore“: protagonista, alle 9.00, al circolo La Terrazza, Alessandro De Roma, scrittore di romanzi e racconti per le principali case editrici italiane. “La mia maledizione”, pubblicato da Einaudi, dà il titolo alla conversazione dell’autore sardo con il critico e agente letterario sassarese Alessandro Marongiu. Ad accompagnarli le letture di Michela Atzeni ed i commenti musicali del violinista Gianbattista Longu (a cura della Scuola civica di musica Barigadu-Guilcier).

Ancora musica con Flo: reduce dal concerto della sera prima in piazza Italia, la cantautrice e attrice di teatro campana si affaccia alle 10.30 per una “serenata mattutina” dal balcone della Biblioteca, in via San Pietro.

Alle 11 si prosegue invece a Casa Cherchi, con l’incontro “Cultura, economia e mondo digitale per lo sviluppo di un territorio”: un dialogo tra Nicola di Turi e Pier Luigi Sacco, Ordinario di Economia della Cultura presso l’Università IULM di Milano, specializzato in sviluppo territoriale, industria creativa e politiche culturali. Sullo sfondo i consueti commenti musicali a cura della Scuola civica di musica Barigadu-Guilcier affidati ancora al violino di Gianbattista Longu, e, a seguire, un aperitivo a base di prodotti locali.  

Casa Cherchi apre le porte anche nel pomeriggio, alle 16.00, per un appuntamento letterario particolare: protagonista un racconto dedicato al piccolo paese del Barigadu scritto dall’americano Ryan Gattis, autore che vive e lavora a Los Angeles. A presentare “La vedova di Neoneli” (questo il titolo del racconto) lo scrittore cagliaritano Nicola Lecca, accompagnato dalle letture di Francesco Moroni e dagli interventi musicali di Gianbattista Longu.

Alle 17.00, infine, sempre a Casa Cherchi, spazio alla proclamazione dei vincitori del Premio letterario per bambini.  

  • Sa Fregulada

Densa di appuntamenti la giornata finale della rassegna enogastronomica, che comincia al mattino con una dimostrazione sulla distillazione della grappa in programma alle 9 in Piazza Italia.

Dalle 11.00 alle 13.00 poi il laboratorio sulla preparazione della fregula “Fainas de coghina”, in programma a Sa ‘omo ‘e Bona. Alle 11.30 degustazione di vini bianchi con Dario Cappelloni, direttore responsabile di DoctorWine e curatore della “Guida Essenziale ai Vini d’Italia”. Alle 13.00 si prosegue sui sentieri del gusto con il pranzo tipico neonelese a base di fregula istuvada e pecora a cassola.

E in questo ultimo giorno tornano protagonisti di Sa Fregulada anche i bambini delle scuole primarie e secondarie di Neoneli, Ardauli, Nughedu Santa Vittoria e Ula Tirso: saranno le guide d’eccezione per una giornata di visite alla chiesa parrocchiale di San Pietro. Un progetto a cura di Chiara Manca, dottoressa in beni culturali.

Nel pomeriggio la festa prosegue in musica: alle 16 parte la parata musicale per le strade del centro della Girlesque Street Band, la prima e unica marching band italiana tutta al femminile: un ensemble di giovanissime provenienti da tutta la Toscana, ma attive nei circuiti live di tutta Italia, che strizza l’occhio al burlesque con la grinta e l’entusiasmo tipici di una banda itinerante.

Altri suoni: sempre alle 16.00 i balli in piazza Barigadu con la musica di Salvatore Corda (fisarmonica e organetto,) Fabrizio Bandinu (chitarra), e Gianluca Fadda (voce), e le esibizioni dei gruppi folk Busachi Bella Mia, San Nicola Di Ortueri e Pro Loco Samugheo. Presenta Maria Caterina Manca.

Ancora spazio alla cultura del buon bere alle 16.30, quando a Casa Andrea comincia il laboratorio sulle birre artigianali a cura di Mauro Fanari.

Ma il sipario sull’edizione 2018 de Sa Fregulada si chiude alle 20.30 in piazza Italia con il gran concerto finale dei Cordas et Cannas, la più longeva formazione della world music isolana che in questo 2018 compie quarant’anni di attività. Si presenta con una formazione rinnovata, guidata dai due fondatori Francesco Pilu e Bruno Piccinnu, e un repertorio rinfrescato negli arrangiamenti e nella scaletta, con brani di nuova composizione e gli immancabili classici. Un concerto d’ascolto e da ballo, la cui cifra è la presenza scenica e la perizia strumentale dei componenti.

 

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Terza e ultima serata, oggi a partire dalle 17.00, della prima edizione di DiPinta. Dove la birra incontra l’arte, l’originale rassegna organizzata dal RistoPub Margherita, a Quartu Sant’Elena, e dall’associazione culturale Espressioni Visive, che coniuga l’arte, l’artigianato e la cucina gourmet con il meglio della produzione brassicola sarda, nazionale ed estera.

Terzo appuntamento, quello di oggi, che giunge dopo due straordinarie serate all’Hotel Setar preso d’assalto fin dalle prime ore della manifestazione: complessivamente si sono registrate oltre 8.500 presenze e il tutto esaurito in alcuni stand.

La serata odierna prevede un dj set che spazierà fra il rockabilly, il rock’n roll e il blues, voluto anche oggi dalla madrina di questa prima edizione, Claudia Aru, la cantante che ieri sera sul palco, insieme alla sua Big Band, ha letteralmente stregato il pubblico.

Si esibiranno anche questa sera gli Ormus Force, una crew di breakdance nata nel 2000 dall’unione di più gruppi già presenti da anni e vincitrice di numerosi e prestigiosi premi internazionali.

Ma i veri protagonisti di oggi saranno gli artisti autori delle opere realizzate per l’evento: si tratta di alcuni partecipanti all’ultima edizione di Ritr’Arte (agosto 2016), rassegna per ritrattisti organizzata sempre all’hotel Setar dall’associazione Espressioni Visive. Si conclude così il contest a loro dedicato, iniziato due settimane fa sul sito web www.dipintafestival.com e sulla pagina Facebook DiPinta Festival: verranno decretati i vincitori sommando i voti della giuria “social” a quelli della giuria tecnica.

Ieri sono stati premiati invece i mastri birrai sardi, nazionali ed esteri (la prima serata ha invece visto protagonisti i quattro brewpub locali: Trulla, Birrificio di Cagliari, Rubiu e Gattarancio), ovvero Birrificio Barley di Maracalagonis, Fabbrica della Birra Perugia, microbirrificio Guineu di Barcellona, e Brewery Verzet del Belgio.

In attesa, gli si auspica, che i premi per loro giungano anche il 22 gennaio 2017: Nicola Perra del Birrificio Barley e Luana Meola e Luca Maestrini della Fabbrica della Birra Perugia sono, infatti, candidati al premio Birraio dell’Anno 2016, un premio che individua, attraverso il voto di circa cento esperti distribuiti sul territorio nazionale (uno di questi è Fabrizio Moi del RistoPub Margherita), il miglior produttore valutato non per una sua birra in particolare ma per il lavoro di un intero anno.

Quanto al Birrificio dell’anno 2016, vincitore in carica è Fabbrica della Birra Perugia, rinato (grazie anche a un oristanese, Mauro Fanari) dalle ceneri di uno dei più antichi birrifici d’Italia: «Ci ha lusingato soprattutto il fatto che  per la prima volta avesse vinto un birrificio outsider – ha spiegato Antonio Mocco presente al DiPinta Festival – dallo slancio innovativo e sperimentale».

«La sperimentazione contraddistingue un po’ tutta la produzione italiana – ha osservato Xavier Serra, mastro birraio del Guineu di Barcellona – ed è quella a cui ci ispiriamo di più in Spagna. Ci piace capovolgere il ruolo che ha da sempre avuto la birra, “rinfrescante”. No, prima di tutto per noi dev’essere “emozionale.»