22 November, 2024
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Questo pomeriggio, alle 15.00, l’inviato di Repubblica Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti del fenomeno mafioso in Italia, incontra e dibatte con gli studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione sul tema “Come comunica la mafia” con gli studenti  del corso di Scienze della comunicazione.

Tra i giornalisti italiani che meglio conoscono il fenomeno mafioso, Attilio Bolzoni da anni racconta ai lettori del quotidiano “la Repubblica” gli intrecci tra criminalità organizzata e potere. Autore di inchieste coraggiose che hanno poi trovato respiro in libri di grande successo, approda in città anche su spunto di Libera Sardegna. Bolzoni è tra i protagonisti di “I cento passi verso il 21 marzo”. L’iniziativa viene proposta in collaborazione con il centro servizio per il volontariato “Sardegna Solidale” che in sedici centri della Sardegna rilancia il tema della lotta alla mafia in vista della manifestazione in programma a Bologna per la ventesima edizione della Giornata delle memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Alle 17.00, al cinema Odissea – viale Trieste, Cagliari – Attilio Bolzoni presenta “Silencio”, film documentario firmato con Massimo Cappello e incentrato sul dramma dei giornalisti uccisi dai narcotrafficanti messicani. Alla proiezione seguirà un dibattito (moderato dal giornalista Vito Biolchini) a cui partecipano il procuratore della Repubblica di Cagliari, Mauro Mura, Luigi Minerba (assessore comunale servizi sociali), don Marco Lai (responsabile Caritas regionale), Maria Francesca Chiappe (Unione Sarda), Claudia Loi e Pino Pilocca (rappresentanti associazione Familiari Vittime di Mafia), Bruno Loviselli (presidente Co.Ge Sardegna) e Giampiero Farru (Libera Sardegna).

Domani, martedì 10.00, Bolzoni sarà a Nuoro (ore 9.30, liceo “Satta”). Alle 16.00 a Sassari dove – sala Angioy della Provincia – prende parte al dibattito che precede la proiezione di “Silencio”.

Mercoledì 11, a San Gavino, ultima tappa sarda dell’inviato di Repubblica. Bolzoni presenta “Uomini soli” e la proiezione di “Silencio” alle 9.30 presso l’Aula magna dell’istituto Lussu.

Maria Antonietta Mongiu 1 copia

Il FAI Sardegna ha accolto con preoccupazione la notizia, appresa a mezzo stampa, del ricorso attuato dalla Giunta Regionale avverso il provvedimento del TAR (Sentenza 1599 11 luglio 2014) che lo scorso 12 luglio ha bloccato i procedimenti autorizzativi l’impianto di serre fotovoltaiche in comune di Narbolia.

Stupisce che ciò accada a poche settimane dai Convegni organizzati dal FAI Sardegna di Cagliari, di Villasor e, soprattutto, da quello di Milis (OR) “Quale Energia per quale Sardegna?” durante il quale sono emersi dati preoccupanti circa l’installazione di ulteriori impianti produttivi di energia rinnovabile nell’isola. La Sardegna produce un’eccedenza energetica pari al 40% del fabbisogno annuo; a questo dato si somma, come affermato dal Procuratore Capo di Cagliari Mauro Mura, l’inquietante presenza, dietro la progettazione e produzione di energia cosiddetta “pulita“, di zone grigie in cui multinazionali e malavita organizzata hanno la possibilità di investire denaro traendo profitti sicuri, veloci e che lasciano i territori spogli dell’unico bene rimasto in tante aree della Sardegna, ossia la possibilità di fare agricoltura.

Villasor e Narbolia sono il simbolo della grande illusione e del malo modo in cui è stato usato il termodinamico solare e fotovoltaico: le serre, come si è potuto constatare nei convegni sopra citati, non sono in grado di garantire livelli produttivi tali da giustificarne l’esistenza, Né, alla luce di quanto accaduto in altre regioni della Sardegna, l’indotto in termini occupazionali è tale da legittimare la scelta di erodere centinaia di preziosi ettari di terra agricola in favole di strutture che nel giro di pochi anni saranno lasciate al loro destino e che diventano le ennesime cattedrali nel deserto che non si riuscirà a smaltire o a bonificare.

La Giunta Regionale, col suo ultimo atto, rischia di giustificare le azioni di gruppi di potere interessati esclusivamente a intercettare profitti grazie agli enormi capitali pubblici che ruotano attorno alle energie rinnovabili. Il FAI Sardegna ritiene che una simile operazione, dettata dalla buona fede e dall’attrattiva che può avere, in tempi di crisi, l’offerta di pochi posti di lavoro, sia da interrompere perché metterebbe l’Isola nelle mani di speculatori che priverebbero, in alcuni casi definitivamente, molte comunità locali del proprio territorio e, quindi, del proprio futuro. Quest’atto vanifica inoltre la revoca del PPS della giunta Cappellacci che il FAI ha tanto encomiato. Si spera che  la Giunta Regionale sospenda il ricorso in essere e che finalmente metta mano al Piano Energetico Regionale fugando ogni dubbio sull’estemporaneità a cui si assiste.

Maria Antonietta Mongiu

Presidente Regionale Fai Sardegna

Il Palazzo Boyl di Milis ospiterò sabato sera, dalle 15.00 alle 20.00, un convegno sull’energia organizzato dal FAI, #Fondo Ambiente Italiano in Sardegna.

Da quando i primi fuochi illuminarono le notti senza elettricità i nostri antenati costruirono il mito che un giorno sarebbero stati affrancati dal lavoro e che l’energia sarebbe stata inesauribile. La realtà è stata diversa. Il lavoro è una chimera per troppi e qualunque scelta sull‘energia necessita di valutazioni che oltrepassino il qui ed ora.

Per tale ragione il ¶FAI Sardegna s’interroga su quale energia per quale Sardegna? L’energia è tema sensibile da affrontare col massimo di partecipazione perché i decisori non siano lasciati soli ad assumersi responsabilità che riguardano la comunità regionale ed i territori per i decenni a venire.

La progressiva dismissione delle industrie energivore e la crescita delle fonti rinnovabili avrebbero dovuto produrre in Sardegna una diminuzione del consumo di energia ed un minor costo. E‘ diminuito il consumo ma non il costo. E‘ tempo allora di riflettere sulle diverse fonti di produzione e sul loro impatto nei territori. In troppi casi devastante. E‘ il caso di molte fonti energetiche che hanno occupato i territori a destinazione agricola.

E‘ necessario coordinare le fasi di pianificazione, di erogazione dei contributi, di costruzione e di gestione del #Piano Energetico Regionale. Chiedersi se non sia il caso di creare un’Agenzia Energetica Regionale che risponda alle molteplici esigenze di natura pubblica o privata da parte di singoli o società. Promuovere l’autonomia energetica delle comunità locali ed una diffusa pedagogia del risparmio e del riuso specie nelle aziende agricole e zootecniche messe in grado di “autoprodurre”.

Nei mesi scorsi il FAI ha sollecitato il governo regionale sulla sottrazione – a tratti spregiudicata – della terra alle colture agricole con le fonti rinnovabili. Sono stati distrutti paesaggi, divorati preziosi suoli agricoli, disseminati i territori di cattedrali nel deserto, creato ulteriori servitù. Dopo l’eolico, il fotovoltaico e il termodinamico solare a terra ad altissimo impatto ambientale l’ultima frontiera è il cosiddetto MINIeolico.

Non risultano ad oggi disposizioni ostative alla realizzazione di impianti di 60 kW potenza. Pertanto, per il FAI, è urgente che si disponga che, anche gli impianti eolici di potenza inferiore ai 60 kw, si possano realizzare in aree agricole, a patto che siano destinati all’autoconsumo energetico per l’azienda che lo richiede; che il richiedente sia un  imprenditore agricolo professionale, e/o comunque una società agricola presente stabilmente nell‘isola; che siano assoggettati a V.I.A., ovunque localizzati, così come da ultimo ha stabilito la Sentenza della Corte Costituzionale (n. 188/2013 del 03.7.2013).

Interverranno: Antonia Fabiola Putzolu, sindaco di Milis; Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale FAI Sardegna; Nicolò Migheli, sociologo; Antony Muroni, direttore de L’Unione Sarda; Antonello Pazzona, agronomo dell’Università di Sassari; Andrea Vallebona, ingegnere elettrico; Alfonso Damiano, ingegnere elettrico ed elettronico dell’Università di Cagliari; Paolo Randaccio, fisico dell’Università di Cagliari; Giacomo Oggiano, geologo dell’Università di Sassari; Franco Meloni, fisico dell’Università di Cagliari; Luciano Burderi, fisico dell’Università di Cagliari; Sergio Vacca, geo-pedologo dell’Università di Sassari; Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari; Ignazio Camarda, botanico dell’Università di Sassari; Chiara Rosnati, naturalista dell’Università di Sassari, Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari; Ottavio Castello, direttore di Confservizi Sardegna; Michele Gutierrez, economista agrario dell’Università di Sassari; Fausto Pani, geologo; Pietro Tandeddu, esperto di politiche agricole; don Ettore Cannavera, responsabile della comunità La Collina; Giuseppe Pulina, agronomo dell’Università di Sassari; Mauro Mura, procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

Mario Floris 1Cristiano Erriu  11 copia
La Regione è al fianco degli amministratori locali vittime di atti ritorsivi e intimidatori: fenomeno che conferisce alla Sardegna il triste primato nazionale, superando di cinque volte la Campania, di tre volte la Sicilia e di 100 volte le Marche e la Valle d’Aosta. Negli ultimi anni, in applicazione della legge regionale 21 del 1998 che prevede indennizzi a favore dei soggetti colpiti (unico caso in Italia), sono stati erogati quasi 3 milioni di euro come ristoro economico del danno. 
I dati sono emersi nel convegno “Atti ritorsivi e intimidatori nei confronti degli amministratori locali e soggetti esercenti pubbliche funzioni nel territorio regionale sardo” organizzato dall’Assessorato degli Affari generali, personale e riforma della Regione per fare il punto su una fattispecie delittuosa che incide pesantemente sull’ordinato e democratico funzionamento delle amministrazioni locali.«La legge 21 è un atto di sensibilità politica – ha detto l’assessore Mario Floris – con cui si è voluto interpretare il sentimento di vicinanza del popolo sardo nei confronti di chi, sulla propria pelle, ha subito minacce e intimidazioni. Alla base del provvedimento esiste, infatti, un intento fortemente solidaristico della Regione, anche attraverso un sostegno risarcitorio che punta ad attenuare le conseguenze negative dell’azione violenta subita da sindaci, assessori, consiglieri comunali, dipendenti comunali con qualifica di agente di pubblica sicurezza e dipendenti regionali del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale. Riteniamo, infatti, che la sicurezza e la legalità rappresentino fattori primari per lo sviluppo della nostra isola, nella consapevolezza che l’intervento regionale però non sana e non diminuisce le preoccupazioni di quanti, spesso, avvertono lo Stato come un interlocutore lontano.» 

Sul fronte della sicurezza, inoltre, l’Assessorato degli Affari generali, attraverso l’apposito bando “Reti per la Sicurezza del Cittadino e del Territorio”, ha destinato ai Comuni e alle Unioni dei Comuni ulteriori 4,5 milioni per l’adozione di sistemi di videosorveglianza e di telecontrollo e per il finanziamento di progetti di ammodernamento tecnologico per l’acquisizione di informazioni, dati, parametri o altri fattori rilevanti per la sicurezza delle comunità. Ulteriori 800mila euro sono stanziati, invece, per le circa cento caserme dell’Ente Foreste.

Per il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Cagliari, Mauro Mura, l’iniziativa della Regione di finanziare l’installazione di videocamere e di sistemi di telecontrollo «rappresenta la strada maestra per prevenire e reprimere un crimine che, insieme ai sequestri di persona a scopo di estorsione e agli incendi, ha caratterizzato la nostra isola».

«I sindaci non possono essere lasciati soli – ha detto Cristiano Erriu, presidente dell’Anci e sindaco di Santadi – in un momento in cui, anche la crisi, ha contribuito a esasperare gli animi, con una crescita esponenziale del fenomeno che, oramai, non è più circoscritto ad alcune zone della Sardegna, ma che ha allungato l’elenco dei possibili obiettivi.»

 

Giovedì 18 luglio, alle ore 20.00, in Piazza Lamarmora, a Iglesias, sarà presentato il libro “Ladri di uomini – I sequestri di Sardegna e nel mondo” scritto da Michele Brunelli, Maria Francesca Chiappe, Mauro Mura e Mario Leone Piccinni, Edizioni della Torre.

Interverranno il dott. Mauro Mura, Procuratore della Repubblica di Cagliari, il colonnello Vincenzo Bono, comandante provinciale della Compagnia Carabinieri di Nuoro, la giornalista Maria Francesca Chiappe e il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo.

Il dibattito sarà moderato dal dott. Franco Manis. Intermezzo musicale con il violinista Luca Persico in collaborazione con l’Ente Concerti “Città di Iglesias”.

La Società Operaia di Mutuo Soccorso curerà l’organizzazione del rinfresco finale.