21 November, 2024
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Nuovo appuntamento, questa sera a Sarroch, per il trittico di serate di Mare e Miniere, organizzate dall’associazione culturale Elenaledda Vox. In programma al Parco Siotto, con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito, “Contrattempi”, uno spettacolo che vede due attori, Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse, duellare in scena attraverso alcuni tra i brani più brillanti del repertorio di Achille Campanile; un duello scandito e accompagnato dalle musiche di Mauro Palmas ai plettri, affiancato da Silvano Lobina al basso e Marco Argiolas al sax e al clarinetto; un duello fatto di inversioni, parodie, capovolgimenti, ripetizioni, audaci giochi dialettici, pantomime e assurdità, situazioni surreali e continui equivoci che generano quella comicità irresistibile tipica del geniale scrittore e drammaturgo romano, che ha saputo raccontare con leggerezza e umorismo la società e la condizione umana.

Musica e parole sono gli ingredienti di base anche dell’ultimo appuntamento – sabato 27, sempre alle 21.30 – di questa tappa a Sarroch di Mare e Miniere: “La via del pepe”, uno spettacolo musicale tratto dall’omonimo libro di Massimo Carlotto con le illustrazioni di Alessandro Sanna, pubblicato nel 2014 da Edizioni e/o: una “finta fiaba africana per europei benpensanti”, come recita il sottotitolo, che narra di un giovane migrante, naufrago nel suo viaggio verso Lampedusa; una fiaba ironica e commovente che tocca il dramma delle migliaia di esseri umani alla deriva nel Mediterraneo spinti dalla fame e dalle guerre. Prendendo spunto dal racconto dello scrittore padovano, la cantante Elena Ledda e la voce recitante di Simonetta Soro, accompagnate dall’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniere, daranno forma a un affresco in musica e parole sui temi del viaggio, della morte e della speranza, in uno spettacolo capace di trasfigurare il reale anche nei suoi aspetti più difficili. Firma i testi delle canzoni Maria Gabriela Ledda, mentre le musiche originali sono di Mauro Palmas.


 

Dall’Umbria un riconoscimento per “Miradas”: il docufilm di Tomaso Mannoni e Mauro Palmas su Mare e Miniere, la rassegna itinerante di musica, teatro e danza di matrice popolare che si snoda tra vari centri della Sardegna, ha infatti ricevuto una menzione speciale al TIAFF, il Trasimeno International Art Film Festival; una manifestazione inserita nel Festival dei Tramonti che si è svolto dal 28 giugno a domenica scorsa (7 luglio) coinvolgendo diversi comuni affacciati sul lago umbro.

Per Miradas, negli stessi giorni, altra vetrina nazionale: sabato (6 luglio) il documentario è stato infatti presentato con successo a San Daniele del Friuli nell’ambito del quarantaseiesimo Folkest – international folk music festival. “Miradas” è una composizione di sguardi (“miradas” in sardo) su persone e luoghi che hanno segnato oltre dieci anni di Mare e Miniere; un affresco composto da immagini, musiche, suoni, canzoni, parole e danze che si susseguono senza un ordine cronologico, riorganizzati e condensati in cinquantanove minuti di montaggio, dai quali emergono l’anima e il cuore della manifestazione.

Il docufilm di Tomaso Mannoni e Mauro Palmas cattura l’autenticità di Mare e Miniere attraverso le sequenze dei suoi concerti in scenari suggestivi e inusuali, le testimonianze degli artisti partecipanti, e momenti tratti dai laboratori e dalle lezioni dei seminari che si tengono a Portoscuso. «Gli autori ci immergono con passione all’interno di un ritratto della musica popolare mediterranea. Un insieme eterogeneo di persone di ogni età ed estrazione, provenienti da ogni parte del mondo», come si legge sul sito del festival TIAFF nelle righe dedicate al documentario.

Dopo un’intensa settimana di lezioni e concerti, cala il sipario, a Portoscuso, sulla diciassettesima edizione dei seminari e della rassegna di musica e canto di matrice popolare di Mare e Miniere, organizzati nella cittadina costiera del Sud Sardegna dall’associazione culturale Elenaledda Vox con la direzione artistica del musicista e compositore Mauro Palmas. 
Domani sera – domenica 30 giugno – gran finale con il tradizionale concerto che riunisce sullo stesso palco allestito nell’antica tonnara Su Pranu allievi e docenti per un abbraccio collettivo in musica: si comincia alle 21.30 con ingresso gratuito. Sono oltre centosessanta gli iscritti ai seminari tenuti da Luigi Lai (suo il corso di launeddas), Cuncordu e Tenore de Orosei (per il laboratorio di canto “a tenore” e “a cuncordu”), Riccardo Tesi (corso di organetto diatonico), Mauro Palmas (mandola), Marcello Peghin (chitarra), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Alessandro Foresti (canto corale), Andrea Ruggeri e Enza Pagliara (batteria e percussioni popolari), Mario Incudine e Silvano Lobina, (musica d’insieme), Giulia Cavicchioni (laboratorio per bambini sulle musiche dal mondo), Manu Theron e Damien Toumi (canti politici e popolari occitani).
Il programma si annuncia come sempre ricco e variegatoquest’anno seguendo il filo rosso della guerra, della pace e dell’inclusione: «Stiamo lavorando su brani che in qualche modo parlino di queste tematiche così attuali: quindi varie canzoni antimilitariste, contro la guerra, anche per la parte del concerto dei bambini – spiega Elena Ledda
Avremo canzoni un po’ da tutto il mondo, ci saranno canti ebraici ma anche arabi, palestinesi, curdi, qualche brano sacro, e poi canti come “Nostra patria è il mondo intero “Dove vola l’avvoltoio”, con testo di Italo Calvino».
Alla vigilia dell’ultimo atto, è già possibile trarre un primo bilancio su questa edizione di Mare e Miniere a Portoscuso: «È stato veramente un seminario particolare, molto partecipato sia nella sua parte didattica, sia per quanto riguarda la rassegnavenerdì, ad esempio, c’era un mare di gente per il concerto di Peppe Servillo, che è stato meraviglioso. Insomma, siamo stanchi per queste intense giornate di lavoro, ma felici e soddisfatti. Come sempre», commenta Elena Ledda.

Calato il sipario sulla settimana di seminari e concerti sulla costa del Sulcis, la lunga stagione di Mare e Miniere prosegue facendo la prossima tappa a Sarroch: in programma, dal 25 al 27 luglio, un trittico di serate al Parco Siotto che vedranno l’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniereaffiancare di volta in volta Peppe Servillo in concerto, Elena Ledda e Simonetta Soro nello spettacolo musicale tratto dalla fiaba di Massimo Carlotto “La via del pepe”, e gli attori Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse in “Contrattempi”. A completare il quadro, un’esibizione del Tenore San Gavino di Oniferi nella serata d’apertura.

Canzone d’autore, musica e teatro domani sera (sabato 29) a Portoscuso per la rassegna di concerti che accompagna i seminari di Mare e Miniere in corso fino a domenica all’antica Tonnara di Su Pranu. Serata in due parti: protagonista della prima, con inizio alle 21.30, il cantautore e scrittore napoletano Alessio Arena, voce e chitarra, in trio con la chitarrista francese Isabelle Laudenbach e la sarda Caterinangela Fadda per un programma all’insegna del suo quarto album, “Marco Polo”, pubblicato nel 2022; un disco che partendo dalla canzone italiana si apre alle sonorità del Mediterraneo e si contamina con stili come il fado, il bolero, il tango, il flamenco.

Altri suoni e altre atmosfere nel secondo atto della serata: in programma “Contrattempi”, uno spettacolo che vede due attori, Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse, duellare in scena attraverso alcuni tra i brani più brillanti del repertorio di Achille Campanile; un duello scandito e accompagnato dalle musiche in scena di Mauro Palmas ai plettri, affiancato da Silvano Lobina al basso e Marco Argiolas al sax e al clarinetto; un duello fatto di inversioni, parodie, capovolgimenti, ripetizioni, audaci giochi dialettici, pantomime e assurdità, situazioni surreali e continui equivoci che generano quella comicità irresistibile tipica del geniale scrittore e drammaturgo romano, che ha saputo raccontare con leggerezza e umorismo la società e la condizione umana. La scena rimane sempre al centro dell’azione, anche con il camerino in bella vista, permettendo cambi d’abito, trucchi e pause sotto gli occhi del pubblico. I fantasmi di un teatro dal sapore un po’ retrò contribuiscono a interpretare il presente e a interrogarci sulla follia delle relazioni umane e di coppia, senza dimenticarci di riderci su. Perché ridere è rivoluzionario.

In giornata proseguono intanto le attività didattiche in vista della serata di domenica che suggellerà l’intensa settimana di Mare e Miniere, a Portoscuso, con il tradizionale concerto che vedrà impegnati tutti insieme allievi e docenti dei seminari in un coinvolgente abbraccio finale.

 

Giro di boa, domani (venerdì 28) a Portoscuso, per i concerti e i seminari di musica e canto di matrice popolare di Mare e Miniere, in pieno svolgimento, da martedì scorso fino a domenica, nella cittadina costiera del Sud Sardegna. Mentre in giornata, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00, proseguono le lezioni dei corsi e dei laboratori negli spazi dell’antica tonnara di Su Pranu, in serata si accendono i riflettori per uno degli appuntamenti più attesi della rassegna che fa da corollario quotidiano alle attività didattiche: protagonisti Peppe Servillo, il cantautore, attore, e regista siciliano Mario Incudine, il ricercatore e polistrumentista Antonio Vasta (partner musicale di lungo corso, nonché conterraneo, di Mario Incudine) e l’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniere, formazione a geometria variabile che riunisce alcuni dei musicisti docenti dei seminari: Mauro Palmas al liuto cantabile, Marcello Peghin alla chitarra, Silvano Lobina al basso, Marco Argiolas al clarinetto e Andrea Ruggeri alle percussioni.

Il concerto spazierà tra grandi classici della canzone italiana, dall’Adriano Celentano di “Storia d’amore” al Nino Rota di “Brucia la terra” (il tema de “Il Padrino”), ma con la bussola prevalentemente orientata a sud: ecco allora, tra gli altri titoli in scaletta, la napoletana “M’aggia curà”, la siciliana “La spada di San Giuseppe”, e in particolare diversi brani di Domenico Modugno, come “Canzone appassionata” e “Lu minaturi”, o come “Lu pisci spada” e “Tu si na cosa grande”, su cui Peppe Servillo e Mario Incudine, cantanti e uomini di teatro come “Mister Volare”, duetteranno accompagnati dal pianoforte e dalla fisarmonica di Antonio Vasta.

A precedere il concerto, alle 21.30, un momento di altro genere: un incontro con Elisabetta Malantrucco, autrice e regista di Rai Radio Techetè, la radio basata sul grande patrimonio degli archivi Rai. L’ingresso alla serata è, come sempre, libero e gratuito. Presenta Ottavio Nieddu.

 

Portoscuso ospita i seminari di canto e musica di matrice popolare e i concerti della 17ª edizione di Mare e Miniere, il cartellone itinerante di musica, teatro e danza di matrice popolare, organizzato dall’associazione culturale Elenaledda Vox, che si snoda tra la primavera e l’autunno facendo tappa in vari centri e località della Sardegna: una manifestazione di vasta portata, quest’anno alla sua diciassettesima edizione, guidata dalle mani esperte di due autentici protagonisti della musica isolana come la cantante Elena Ledda e il compositore e polistrumentista Mauro Palmas alla direzione artistica.
Dopo gli appuntamenti dei mesi scorsi della rassegna Tyrrhenica a Sarroch e Ittireddu, e di Pintai Bisus a Quartu Sant’Elena, Mare e Miniere, pianta le tende fino a domenica 30 a Portoscuso, sulla costa occidentale del Sud Sardegna, per la sua immancabile settimana di seminari e concerti di canto e musica popolare nei consueti e suggestivi spazi dell’antica tonnara di Su Pranu. Ancora una volta è folto e variegato per età e provenienze il seguito di iscritti: oltre centocinquanta, tra i sardi e quelli in arrivo dalla Penisola ma anche dall’estero, da Svizzera, Francia, Belgio e Finlandia. Ad accoglierli trovano un affiatato corpo docente che annovera nomi di prestigio nel panorama della musica di matrice popolare: Luigi Lai, novantadue anni il mese prossimo, tiene il corso di launeddas, lo strumento simbolo della tradizione sarda; altre tipiche espressioni del patrimonio etnofonico isolano, il canto “a tenore” e il canto “a cuncordu”, sono invece l’oggetto del laboratorio del Cuncordu e Tenore de Orosei; gli iscritti al corso di organetto diatonico si affidano a un maestro del calibro di Riccardo Tesi; Mauro Palmas insegna mandola e liuto cantabile; Marcello Peghin tiene le lezioni di chitarra; Elena Ledda e Simonetta Soro conducono la classe di canto popolare, Alessandro Foresti quella di canto corale; Andrea Ruggeri e Enza Pagliara curano il corso di batteria e percussioni popolari; si fa musica d’insieme con Mario Incudine e Silvano Lobina, mentre Giulia Cavicchioni guida il laboratorio per bambini sulle musiche dal mondo; e infine, tra gli elementi di originalità di questa edizione, si potranno studiare i canti politici e popolari occitani in compagnia di Manu Theron e Damien Toumi.
Tutti i giorni si va a lezione dalle 10.00 alle 13.00 e, nel pomeriggio, dalle 16.30 alle 19.00. Poi, ogni sera dalle 21.30, spazio ai concerti e agli altri appuntamenti che compongono il cartellone della rassegna che, come sempre, accompagna i seminari.
 

Un viaggio nel Mediterraneo attraverso il cinematografo, tre cine-concerti con film muti e fiction che interessano la Sardegna, la Tunisia e Napoli, per costruire ponti di amicizia e di confronto, per condividere la lotta intrapresa dalla donna per liberarsi dall’egemonia e dall’oppressione dell’uomo. Torna anche quest’anno la rassegna AngoLazioni, per una quinta edizione che si avvarrà ancora una volta della direzione artistica di Mohamed Challouf. Sant’Anna Arresi per tre giorni diventa epicentro della cinematografia mediterranea, raccontando e approfondendo la storia del cinema, le sue origini sulle due rive del ‘nostro’ mare. La proiezione dei film sarà inoltre accompagnata da conversazioni sulla necessità e l’urgenza della salvaguardia del patrimonio cinematografico comune. È l’edizione 2023 di AngoLazioni, in programma venerdì 8, domenica 10 e lunedì 11 settembre, con inizio spettacoli alle 21.00, nella suggestiva location della piazza del Nuraghe. Il progetto è promosso dal comune di Sant’Anna Arresi, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Ras – Regione Autonoma della Sardegna Assessorato P.I. BB. CC. e con il coordinamento organizzativo dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

«La rassegna cinematografica è nata nel 2019 come momento di crescita culturale ed educativa. Ogni anno si affrontano temi di attualità; si è parlato di migrazioni, di ambiente, del ruolo delle donne e della loro visione del mondo, di pacespiega l’assessora della Cultura del comune di Sant’Anna Arresi, Elisabetta Rossu -. Il cinema è uno strumento straordinario; le immagini, i protagonisti, le musiche, la fotografia comunicano in modo immediato significati ed emozioni che lasciano libera l’interpretazione, e permettono lo sviluppo del pensiero critico e delle idee. Il nostro è un paese di circa 2.700 anime, ma è divenuto nel tempo grazie ai numerosi eventi culturali, teatrali, musicali, e di arti in genere, un luogo aperto allo scambio e accogliente. La rassegna AngoLazioni, getta un ponte nel Mediterraneo e si apre al Sud del mondo, con la consapevolezza che tutti siamo sempre il sud di qualcuno, dipende appunto dall’angolo dal quale si osserva.»

La rassegna, nata appunto con l’intento di ragionare riguardo temi d’attualità di carattere extraregionale, ha così interessato non solo gli abitanti di Sant’Anna Arresi ma anche i cittadini del mondo, guardando in particolare al continente africano, in particolare le popolazioni a noi più prossime, con donne e uomini che talvolta si trovano ad affrontare lunghi viaggi per arrivare sino alle nostre coste. Un motivo in più per conoscerli, per conoscerci. La gradita partecipazione, già nella prima edizione della rassegna, di Mohamed Challouf, in qualità di ospite, è poi sfociata in una collaborazione ancora più preziosa, una relazione culturale sempre più stabile e proficua. Profondo conoscitore del cinema, in particolare quello legato al mondo mediterraneo, da ormai quattro edizioni di AngoLazioni mette a disposizione la sua professionalità per creare e organizzare la rassegna sulcitana.

«AngoLazioni permette di far circolare opere artistiche e culturali tra i vari paesi del Mediterraneo, è un momento e anche un motivo di dialogo in un’era nella quale dialogare sembra sempre più difficile, come dimostrano le tante guerre in essere nel Nord e nel Sud del mondo commenta il direttore srtistico di “AngoLazioni”, Mohamed Challouf -. E per approfondire cosa succede oggi nella cinematografia partiamo da lontano, dalle sue origini, dal cinema muto, con la singolare proposta dei cineconcerti. Quest’anno la proposta è dedicata alla Sardegna, alla Tunisia e a Napoli, con il fil rouge della donna, protagonista in tutte e tre le pellicole proposte. Donne che cercano l’emancipazione, nelle storie raccontate, donne emancipate, quelle che hanno lavorato nelle produzioni proposte, come attrici, ma anche come co-registe e come sceneggiatrici.»

Cinema quindi, ma anche letteratura, con un focus sulla storia della cinematografia in Tunisia e un approfondimento sul rapporto e sugli scambi culturali intrattenuti nel corso dell’ultimo secolo tra la Tunisia e l’Italia, facendo tesoro dell’esperienza di Roberto Rossellini in Africa, sfociato nella produzione di due pellicole che sono due opere d’arte, quali ‘Gli atti degli apostoli’ e ‘Il Messia’. E quest’anno ad AngoLazioni ci sarà spazio anche per la musica. I cineconcerti prevedono infatti intramezzi musicali a cura di veri e propri specialisti del genere: dal Mauro Palmas Trio a Francesca Badalini, da Marzouk Mejri al duo Guido Sodo e François Laurent. Anche in questo caso interpreti di provenienza variegata: sardi, africani e napoletani. Musica d’improvvisazione accompagnata dal canto, note originali che completeranno le serate nell’ambito di un fermento culturale che racconta come Sant’Anna Arresi e la Sardegna tutta non vogliano girarsi dall’altra parte ma vogliano comprendere fino in fondo l’attualità e avere una propria idea chiara sulla strada da percorrere. Nel dettaglio, la prima serata, venerdì 8 settembre prevede l’appuntamento dedicato alla città di Napoli, con il cine-concerto del film “Assunta Spina” e l’accompagnamento musicale di Guido Sodo (canto e mandola) e François Laurent (chitarra acustica).

Seconda tappa della rassegna domenica 10 settembre, con un omaggio al pioniere del cinema tunisino e primo cineasta di tutta l’Africa Albert Samama Chikli e la proiezione del suo film “Zohra”, datato 1922; l’accompagnamento musicale sarà opera di Francesca Badalini al piano e Marzouk Mejri alle percussioni.

Lunedì 11 settembre, infine, terza e ultima serata, dedicata alla Sardegna, con la presentazione del film “Cainà” di Gennaro Righelli; l’accompagnamento musicale sarà di Mauro Palmas e il suo Trio.

Si avvia alla conclusione l’intensa settimana dei seminari di canto e musica di matrice popolare di Mare e Miniere, in corso da martedì a Portoscuso, che tra domani (sabato 24) e domenica 25 vivrà le sue ultime giornate. E saranno tutti nel segno dell’iniziativa organizzata dall’associazione culturale Elenaledda Vox, con la direzione musicale del compositore e polistrumentista Mauro Palmas, gli ultimi appuntamenti in programma nelle due serate all’antica Tonnara di Su Pranu, con i suoi iscritti (circa 130) come protagonisti principali.
Alla ribalta per primi i giovanissimi allievi del laboratorio di Musiche dal mondo tenuto da Giulia Cavicchioni: una ventina di bambini dai cinque ai nove anni, che domani sera (sabato 24), alle 21.30, daranno prova del lavoro svolto con la musicista e insegnante di violino, responsabile e direttrice artistica del Baule dei suoni di Albese con Cassano, in provincia di Como: un’associazione culturale nata alla fine degli anni Ottanta con l’obiettivo di avvicinare alla musica bambini, ragazzi e adulti, attraverso un nuovo approccio alla didattica della musica d’insieme, dove la scoperta e lo studio della tradizione popolare italiana e delle musiche del mondo procedessero di pari passo con la condivisione e l’inclusione.
In programma nella seconda parte della serata di sabato un’anteprima esclusiva del docufilm diretto da Tommaso Mannoni con Mauro Palmas, che racconta tutta l’esperienza di Mare e Miniere, da quando è nata, e in particolare da quando sono nati i seminari, nel 2014. L’opera, il cui titolo verrà svelato solo più avanti nel tempo, è un montaggio di circa 150 ore di materiale filmato, con immagini delle varie edizioni dell’iniziativa e testimonianze dei suoi protagonisti.
Gli allievi di questa edizione saranno invece al centro dei riflettori la sera dopo, domenica 25, a partire dalle 21.30, per la vetrina finale della sei giorni a Portoscuso, momento di congiunzione fra il lato didattico e quello spettacolare della manifestazione; con loro sul palco dell’antica Tonnara di Su Pranu i musicisti-docenti delle rispettive classi (tranne Luigi Lai, che termina i corsi sabato).
Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico con ingresso gratuito. 

Prende il via domani, martedì 20 giugno, a Portoscuso, la settimana di seminari e concerti di canto e musica di matrice popolare organizzata dall’associazione culturale Elenaledda Vox con la direzione musicale del compositore e polistrumentista Mauro Palmas, nell’ambito di Mare e Miniere, il vasto cartellone itinerante – quest’anno alla sua sedicesima edizione – che si snoda dalla primavera e all’autunno tra svariati centri e località della Sardegna.
Fino a domenica 25, Portoscuso ospita sei intense giornate di attività didattiche accompagnate da altrettante serate di musica dal vivo. Anche quest’anno sono oltre un centinaio gli iscritti ai seminari in programma nella consueta cornice dell’antica tonnara di Su Pranu; insieme ai sardi e a quelli in arrivo dalla penisola, è significativa la crescita degli allievi attesi dall’estero – da Australia, Stati Uniti, Slovenia, Spagna, Belgio, Svizzera e Francia – per seguire le lezioni del corpo docente di Mare e Miniere che, come sempre, annovera nomi di primo piano della scena musicale dell’area mediterranea
Si comincia domani (martedì 20 giugno), dunque, con le prime lezioni (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30) e, in serata, con i primi concerti. A inaugurare il palco della tonnara di Su Pranu, alle 21.30, sarà Paolo Angeli, musicista capace di elaborare una sintesi originale tra musica tradizionale della sua isola e contemporaneità, tra memoria e innovazione, attraverso le corde e gli altri marchingegni della “chitarra sarda preparata” di sua invenzione: un ibrido a venticinque corde tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Sintesi ideale di venticinque anni di convivenza del musicista di Palau con il suo strumento-orchestra, l’ultimo album, “Rade”, che farà da traccia per il concerto, si presenta come una navigazione nell’atmosfera meticcia dei porti del Mediterraneo.
Dopo il set di Paolo Angeli, la seconda parte della serata sarà dedicata al canto a chiterrail canto monodico di forma e trasmissione orali dell’area settentrionale della Sardegna, che ha animato palchi e feste di tutta la Sardegna fin dalla fine dell’Ottocento. Il repertorio del “canto sardo” per voce solista è accompagnato tradizionalmente dalla chitarra e, dai primi anni sessanta, anche dalla fisarmonica che conferisce nuovi elementi sonori di piacevole ascolto. Sos cantadores Gianni Denanni e Daniele Giallara, con Nino Manca alla chitarra e Graziano Caddeo alla fisarmonica, proporranno una sintesi dei principali brani “della gara”, il cantu in re, nuoresa e mutos, oltre ad alcuni “classici” dei repertori del canto logudorese e gallurese.
La serata inaugurale, come tutte le successive, è aperta al pubblico con ingresso gratuito.

 

Un narratore, l’attore e regista Alessandro Anderloni, e due musicisti, Mauro Palmas al liuto cantabile ed Alessandro Foresti all’organo: sono i protagonisti della “Cantata di Paradiso”, lo spettacolo poetico-musicale tratto dalla terza cantica della Divina Commedia di Dante, in scena mercoledì 25 gennaio ad Iglesias, nella giusta cornice della Cattedrale di Santa Chiara, con inizio alle 19.30 ed ingresso gratuito.

Prodotto dall’associazione culturale sarda Elenaledda Vox con la veneta Le Falìe, il lavoro ha debuttato due anni fa segnando una nuova tappa lungo il sentiero già tracciato da Alessandro Anderloni e Mauro Palmas con il loro collaudato recital “Divino Cammino”, un percorso attraverso la Commedia dantesca. Come in quel precedente, anche la “Cantata di Paradiso” si presenta come un dialogo di parole e musica in cui le une e l’altra ci parlano a livelli di comprensione diversi: il pensiero e l’anima, la razionalità e il cuore; una narrazione da cui scaturisce un’emozione profonda e pacata, un coinvolgimento in cui alla comprensione letterale del testo di Dante si sostituisce un’adesione fiduciosa a ciò che «significar per verba non si poria», perché non è possibile dire con parole umane ciò che è sovrumano.

Il Paradiso di Dante è un regno di luce e suono al quale il Poeta ascende con Beatrice fino a giungere alla Candida Rosa dei beati ed alla visione di Dio. In questo viaggio la musica lo accompagna, lo inebria, lo trasumana. Impegnato da oltre vent’anni in spettacoli e progetti intorno a Dante, Alessandro Anderloni dà voce alla musica del grande poema interpretando a memoria alcuni canti del Paradiso; lo affiancano in scena Mauro Palmas con il suo liuto cantabile, strumento antico, dal suono dolcissimo ed evocativo, a suggerire l’arpeggio di giga a cui Dante paragona la musica del Paradiso nel canto XIV ed Alessandro Foresti a far risuonare con l’organo la molteplice sonorità di quella grande “sinfonia” che è la terza cantica della Divina Commedia.