17 July, 2024
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Il programma degli eventi estivi di Mare e Miniere 2016 continua con quattro appuntamenti dedicati alla danza. Il 4 agosto, alle ore 21,30, a Portoscuso, presso la Vecchia Tonnara Su Pranu, con lo spettacolo “Danze Del Mare 2.0” che verrà replicato il giorno successivo a Muravera, alle 21,30, in Piazza Europa. L’11 agosto andrà in scena lo spettacolo “Trans-U-Mare” con la regia e le coreografie di Francesca La Cava e le musiche originali di Mauro Palmas. La replica andrà in scena il giorno successivo, alle 21,30, a Sant’Anna Arresi, in Piazza del Nuraghe.La programmazione estiva di Mare e Miniere 2016 prosegue il 1 agosto, alle ore 21,30, ad Iglesias, in Piazza San Francesco con “Surfaro e Fucu. Vite Sottoterra”, progetto speciale portato in scena da Mario Incudine. Il cantautore e ricercatore ennese cunta alla sua maniera, le fatiche, le lotte, i destini sporchi di nero di tanta, troppa gente che per vincere la miseria ha vissuto il buio fitto delle miniere di zolfo. Il pubblico ricostruisce la storia e le tradizioni, riscopre le radici proprie e di popoli fratelli, guidato dal racconto e dalle parole in musica che ricordano le stragi a causa delle quali molti persero la vita. Vita che diventa morte nelle storie di migranti, sempre diverse ma sempre uguali nei decenni, ieri sottoterra, oggi sottomare. Da Grottacalda a Tallarita, da Gessolungo alla lontana Marcinelle protagoniste saranno le storie sotterrate, che hanno abitato i cunicoli delle tante miniere in Sicilia e fuori. Storie che devono essere riportate in superficie. Storie di sopravvivenza e identità sopravvissuta. Ad accompagnare Mario Incudine (voce, corde e cunto) saranno Antonio Vasta (fisarmonica, organetto e zampogna), Antonio Putzu (flauti pastorali e fiati etnici) ed Emanuele Rinella (percussioni).

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Domenica 24 luglio, alle ore 21,00, nella suggestiva cornice dell’Arena Fenicia di Sant’Antioco, andrà in scena la sonorizzazione dal vivo con le musiche di Mauro Palmas del film muto del 1922 diretto e sceneggiato da Gennaro Righelli. Recuperato da un’unica copia ritrovata nella Cineteca di Praga, grazie all’interessamento di Livio Jacob, direttore della Cineteca del Friuli con la collaborazione della Cineteca della Società Umanitaria, questo film rappresenta una delle opere cinematografiche più importanti per la cultura sarda, essendo l’unica pellicola muta, realizzata con intento verista. Righelli, infatti, scelse di raccontare la storia della giovane e bella Cainà girando la pellicola nelle piazze e nelle strade della Gallura, utilizzando come comparse la gente sarda. Interpretato da Maria Jacobini (Cainà) con Carlo Benedetti (Pietro), Ida Carloni-Talli (la madre), sig. Carmi ed Eugenia Duse, il film nel suo intreccio narrativo propone in parallelo temi diversi come contrasto tra la vita tranquilla delle piccole comunità rurali sarde, il desiderio di fuga verso nuove avventure e il rimpianto per aver lasciato la terra natia. A fare da commento sonoro al film saranno le musiche di Mauro Palmas (mandole), eseguite dal vivo con Riccardo Tesi (organetti), Marco Argiolas (clarinetto), Silvano Lobina (basso), Andrea Ruggeri (batteria), ed il quartetto d’archi Archaea String. Palmas con questa sonorizzazione conferma, ancora una volta, le sue eccellenti doti compositive, assecondando il ritmo del film, sottolineandone i momenti cruciali e riempiendo il tutto di colore e calore. La sonorizzazione di “Cainà” trova i suoi punti di forza in un’idea compositiva unitaria robusta, ispirata ai suoni e ai ritmi del Mediterraneo, fonte inesauribile di ispirazione. Mauro Palmas ha dato vita, così, ad un lavoro ricco di suggestioni con sorprendenti attraversamenti sonori tra ritmi magrebini, sonorità arabe e latine ed ardite incursioni sul fronte delle tradizioni sarde. Dal tema del “tundu” alla classica “Ave Maria” completamente riscritta per gli archi. Un mix potente eppure composito e compiuto di suoni dalla forte presa emozionale.

 Sant'Antioco.

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Dopo il grande successo ottenuto lo scorso 15 luglio con lo spettacolo “Amaius – Contus de oi cun sa maia de àturus tempus” che ha visto protagonisti Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (madole), Marcello Peghin (chitarra) e Silvano Lobina (basso), Mare e Miniere torna domani sera alle 21,00 a Teulada (Giardino ex Casa Baronale Sanjust) con Tama Trio, in un’inedita formazione con Mauro Palmas (mandola e liuto cantabile), e Pietro Cernuto (ciaramedda a paru, friscalettu) ai quali si aggiungerà come ospite Gabriella Aiello (voce).

Le eleganti trame sonore intessute dal liuto cantabile e dalla mandola di Mauro Palmas, i suoni antichi degli aerofoni di Pietro Cernuto, e la straordinaria voce di Gabriella Aiello, condurranno il pubblico in un suggestivo viaggio sonoro “a voce, a corde, a pizzico, a fiato e a percussione” tutto giocato sugli intrecci tra le tradizioni dell’Italia Meridionale con la tradizione partenopea che si stringe in un abbraccio a quella sarda e poi ancora a quella siciliana. Le magnifiche architetture sonore si fondono, così, in un magico incontro ora con la voce intensa della Aiello, ora con quella passionale ed intimista di Cernuto, nell’alternarsi tra intensi canti d’amore, travolgenti tammuriate, e spaccati poetici di rara bellezza.

Nato dall’incontro tra Mauro Palmas, Pietro Cernuto e Nando Citarella, tre eccezionali strumentisti che hanno incrociato i rispetti background artistici, il Tama Trio rappresenta uno dei progetti artistici più originali della scena musicale italiana, tanto per la modularità a geometrie variabili del suo organico, quanto per la sua peculiare ricerca sonora che prende le mosse dalle tradizioni musicali del Sud Italia per toccare ora la canzone d’autore, ora i suoni speziati del Mediterraneo.

Mauro Palmas.

Mauro Palmas.

Gabriella Aiello e Mauro Palmas.

Gabriella Aiello e Mauro Palmas.

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La sedia di Fiorenzo

Mare e Miniere prosegue con la sua programmazione culturale con la straordinaria produzione originale del 2016 “La sedia di Fiorenzo”, nuovo ed inedito spettacolo raccoglie alcuni cortometraggi realizzati dal regista sardo Fiorenzo Serra di (Porto Torres 1921-Sassari 2005), restaurati dall’Associazione elenaleddavox e accompagnati dalle composizioni originali di Mauro Palmas, eseguite dal vivo da una piccola orchestra d’archi e strumenti etnici. Ad introdurre la visione, in programma giovedì 21 luglio, alle 21.00, al Palazzo Ducale di Sassari, sarà un inedito backstage con oltre trecento fotografie su Fiorenzo Serra, realizzato da Renato Morelli nel 1984, durante le riprese della novena di San Francesco di Lula. Le immagini dei cortometraggi “Alba sulla Nurra”, “Assalto alla boscaglia”, “Cingoli sulla terra”, e “Attorno alla città morta” verranno assecondate dalla musica ad evocare il ritmo del movimento delle macchine descritte nei filmati. Immagini efficaci ed incisive supportate e avvolte dalla suggestione di atmosfere musicali che, intrecciandosi e fondendosi in un gioco contrappuntistico, marcano e scandiscono il fluire del tempo, e raccontano con grande impatto emotivo la Sardegna di quegli anni. Ad accompagnare Mauro Palmas (liuto cantabile) saranno Marcello Peghin (chitarra), Silvano Lobina (basso), Pietro Cernuto (friscaletto), Marco Argiolas (clarinetto) e Andrea Ruggeri (percussioni), e gli Archaea Strings: Mauro Fabbrucci (violino), Vieri Bugli (violino), Marcello Puliti (viola) e Damiano Puliti (violoncello).

L’evento, promosso con il sostegno della Fondazione di Sardegna e il patrocinio del comune di Sassari, è un omaggio doveroso a colui che può essere ancora oggi considerato il più grande regista etnografico della nostra isola; un regista “del vero” che si è ampiamente distinto per una preziosissima produzione documentaristica legata alle tematiche del lavoro, dalla quale emerge una attenta e critica osservazione della società sarda, nelle molteplici contraddizioni prodotte nel corso della sua industrializzazione, dalla filiera mineraria prima e dagli impianti petrolchimici poi; un acuto osservatore della realtà isolana e dei suoi rapporti di forza tra arcaismo e progresso, tra stenti e povertà del lavoro agropastorale e miglioramento delle condizioni sociali ed economiche ottenuto anche “grazie” allo stravolgimento del territorio. Proprio la violenza di tale stravolgimento, l’avanzata dei mostruosi mezzi meccanici che, distruggendo migliaia di ettari di rigogliosa macchia mediterranea,rendono possibile la bonifica agraria nelle nostre terre, dal Campidano a La Nurra, risalta nelle forti immagini racchiuse da Fiorenzo Serra in una serie di cortometraggi, prodotti dall’Eftas (Ente per la Trasformazione Fondiaria della Sardegna oggi Ersat), volti a testimoniare l’attività di trasformazione fondiaria messa in atto in Sardegna negli anni Cinquanta.

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Dopo il grande successo della Serie di Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare, “Mare e Miniere” prosegue la sua programmazione con due appuntamenti da non perdere che si terranno a Teulada nel Giardino dell’Ex Casa Baronale Sanjust. Si parte venerdì 15 luglio, alle ore 21,00, con lo spettacolo “AMAIUS – Contus de oi cun sa maia de àturus tempus” con Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (madole), Marcello Peghin (chitarra) e Silvano Lobina (basso). Elena Ledda presenta un originale viaggio poetico nel quale offre al pubblico, con la singolare forza espressiva della sua voce struggenti ed evocative storie che trasudano passione e raccontano l’amore dell’artista per la sua terra. Un lavoro di straordinaria intensità dove l’antico e il nuovo si fondono in continuazione nella versatile e potente voce della cantante. Il progetto nasce dal desiderio di contribuire al riconoscimento alla lingua sarda dell’efficacia e della contemporaneità nelle sue infinite possibilità di espressione. Proseguendo il lavoro di riproposizione di temi universali (nascita, crescita, lavoro, sacralità) legati fortemente alla tradizione, nasce un percorso interamente scritto in lingua sarda da Maria Gabriela Ledda, che sviluppa questi temi nella dimensione della nostra contemporaneità. Storie di vita quotidiana, sogni e desideri di uomini e donne della nostra realtà raccontate con il canto da Elena Ledda e Simonetta Soro. Canti accompagnati da musiche originali influenzate da atmosfere jazz e mediterranee alternate a cadenze ora malinconiche, ora amare,  ora dolci e vitali magistralmente esaltate  da preziosi arrangiamenti. Con lei  l’immancabile ensemble di primo livello composto da: Mauro Palmas, da sempre compagno dei percorsi musicali della cantante con la sua mandola, Silvano Lobina al basso, Simonetta Soro (voce) e Marcello Peghin alla chitarra.
Venerdì 22 luglio alle 21,00 si prosegue con TAMA TRIO, in un’inedita formazione con Mauro Palmas (mandola e liuto cantabile), e Pietro Cernuto (ciaramedda a paru, friscalettu) ai quali si aggiungerà come ospite Gabriella Aiello (voce). Le eleganti trame sonore intessute dal liuto cantabile e dalla mandola di Mauro Palmas, i suoni antichi degli aerofoni di Pietro Cernuto, e la straordinaria voce di Gabriella Aiello, condurranno il pubblico in un suggestivo viaggio sonoro “a voce, a corde, a pizzico, a fiato e a percussione” tutto giocato sugli intrecci tra le tradizioni dell’Italia Meridionale con la tradizione partenopea che si stringe in un abbraccio a quella sarda e poi ancora a quella siciliana. Le magnifiche architetture sonore si fondono, così, in un magico incontro ora con la voce intensa della Aiello, ora con quella passionale ed intimista di Cernuto, nell’alternarsi tra intensi canti d’amore, travolgenti tammuriate, e spaccati poetici di rara bellezza. Nato dall’incontro tra Mauro Palmas, Pietro Cernuto e Nando Citarella, tre eccezionali strumentisti che hanno incrociato i rispetti background artistici, il TAMA TRIO rappresenta uno dei progetti artistici più originali della scena musicale italiana, tanto per la modularità a geometrie variabili del suo organico, quanto per la sua peculiare ricerca sonora che prende le mosse dalle tradizioni musicali del Sud Italia per toccare ora la canzone d’autore, ora i suoni speziati del Mediterraneo.

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Mare e Miniere 2016

Prosegue, a Portoscuso, il ciclo di seminari di musica, canto e danza popolare di Mare e Miniere con circa cento allievi che stanno vivendo una intensa esperienza di condivisione ed interazione continua con i docenti, una residenza artistica finalizzata all’approfondimento dei vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. Parallelamente sta prendendo pian piano forma anche una particolare produzione originale con protagonisti allievi e docenti che chiuderà la rassegna il 1 luglio.

Dopo il successo del doppio concerto di Totore Chessa e Accordion Samurai, proseguono anche gli appuntamenti serali. Si parte alle ore 21,30 con la presentazione del libro: “Bella Ciao. La Canzone Della Libertà” di Carlo Pestelli. Cantautore ed appassionato di storia, Pestelli ricostruisce l’ipotetico percorso della canzone, ne racconta i luoghi e le esecuzioni più e meno celebri. Un viaggio fatto di musicisti di strada e combattenti, parolieri di frontiera e reduci, donne coraggiose, chansonnier, traduttori, osterie e funerali affollati. Un viaggio che continua a rivivere ogni volta che nelle piazze, le prime, inconfondibili parole si accendono: “Una mattina, mi son svegliato, oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao”. La presentazione vedrà protagonisti l’autore e i docenti dei seminari che proporranno una selezione di brani tratti dal canzoniere italiano.

A seguire, alle ore 22,30, sarà la volta del recital “Soglie” tratto dalla “Via Del Pepe” di Massimo Carlotto per la regia di Marco Sanna con Antonio Murru, le scenografie e i burattini di Donatella Pau e le musiche di Mauro Palmas. Inizialmente prodotto dal Teatro Stabile della Sardegna, questo spettacolo nasce dall’idea di rielaborare “La Via del Pepe” di Massimo Carlotto per musiche e burattini, e racconta una storia legata al dramma dell’immigrazione con due vicende parallele, una drammatica ispirata al testo originale e l’altra sulla nostra indifferenza.

Domani sera appuntamento da non perdere con l’evento speciale che vedrà protagonisti Luigi Lai alle launeddas, Pietro Cernuto al friscaletto e alla zampogna e Fabio Rinaudo alla cornamusa, e la produzione originale con i docenti dei seminari. A seguire balli in piazza fino a tarda notte.

La rassegna continuerà fino al 2 luglio proponendo ogni sera concerti, produzioni originali ed eventi speciali da non perdere. Tutti i concerti sono ad ingresso libero e si terranno presso la Vecchia Tonnara “Su Pranu” di Portoscuso.

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Mare e Miniere 2016

Ieri ha preso il via la nuova edizione dei Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare di Mare e Miniere. Gli stage vedono protagonisti circa cento allievi provenienti da tutta Italia, ai quali è offerta la possibilità di vivere un’esperienza di condivisione ed interazione continua con i docenti, dando vita insieme a loro ad una vera e propria residenza artistica finalizzata all’approfondimento dei vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. Parallelamente prenderà vita anche una produzione originale con protagonisti allievi e docenti che chiuderà la rassegna il 1° luglio.

Dopo il successo di ieri sera dello spettacolo “LUXÌA Contus de fèminas e maìa” che ha visto i racconti di Maria Gabriella Ledda interpretati da Elena Ledda e Simonetta Soro, con le musiche di Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marcello Peghin, questa sera la Tonnara “Su Pranu” ospiterà i concerti di Totore Chessa e Accordion Samurai. Si comincia alle ore 21,30 con il solo di organetto di Totore Chessa, il quale proporrà il un viaggio attraverso il ricchissimo patrimonio della tradizione musicale sarda. Dotato di raro virtuosismo, il musicista di Irgoli vanta un’intensa attività concertistica e didatti in Italia ed all’estero, pur non avendo mai abbandonato la sua attività di suonatore di paese, che gli consente di mantenere un rapporto vivo con la tradizione.

Alle 22,00 sarà poi la volta di Accordion Samurai, nella nuova formazione che vede protagonisti gli organetti di Markku Lepistö (Finlandia), Dave Munnelly (Irlanda), Simone Bottasso (Italia), e Riccardo Tesi (Italia). Come i leggendari guerrieri giapponesi, questi quattro musicisti, ognuno nel rispettivo genere (trad, folk, liscio, irlandese, jazz, musica da film) hanno unito l’audacia tecnica alla fantasia espressiva, esaltando le possibilità espressive dell’organetto. L’inventività e la dolcezza delle melodie, le sonorità brillanti, le atmosfere intimiste e i ritmi folli della danza popolare verranno sapientemente mescolati da questi strumentisti, il cui impressionante pedigree promette fuochi d’artificio e una magica seduzione musicale.

Gli appuntamenti serali proseguiranno mercoledì 29 giugno, alle ore 21,30, con la presentazione del libro: “Bella Ciao. La Canzone Della Libertà” di Carlo Pestelli, che farà da preludio alla prima del recital “Soglie” tratto dalla “Via Del Pepe” di Massimo Carlotto per la regia di Marco Sanna con Antonio Murru, le scenografie e i burattini di Donatella Pau e le musiche di Mauro Palmas.

La rassegna continuerà fino al 2 luglio proponendo ogni sera concerti, produzioni originali ed eventi speciali da non perdere. Tutti i concerti sono ad ingresso libero e si terranno presso la Vecchia Tonnara “Su Pranu” di Portoscuso.

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Mare e Miniere 2016

Lunedì 27 giugno prende il via, a Portoscuso, l’edizione 2016 dei seminari di musica, canto e danza popolare di Mare e Miniere, nel corso della quale accanto al già annunciato programma di Stage e Workshop, si terranno una serie di imperdibili eventi serali. L’appuntamento per la prima serata è alle ore 22,00, nella splendida cornice della Vecchia Tonnara “Su Pranu” con lo spettacolo “LUXÌA Contus de fèminas e maía” con Mauro Palmas, Elena Ledda, Simonetta Soro, Silavano Lobina. 

La vita quotidiana, la fatica, gli affanni, la gioia, gli amori, la straordinarietà delle nostre donne. Intense figure femminili raccontate con indulgente ironia attraverso i racconti di Maria Gabriela Ledda. La narrazione, affidata a Elena Ledda e  Simonetta Soro, dipinge, come in una tela, vicende e luoghi che catturano l’ascoltatore e lo avvolgono in una dimensione familiare, nella quale sono riconoscibili personaggi del passato e del presente, con la loro unica e universale bellezza. Il racconto sarà sapientemente accompagnato ed arricchito dai musicisti in scena. Un lavoro scritto interamente in lingua sarda, che si propone ancora una volta di vincere la sfida della capacità della nostra lingua di essere altamente espressiva, nobile e poetica.

La rassegna proseguirà fino al 2 luglio proponendo ogni sera concerti, produzioni originali ed eventi speciali da non perdere.

“Educazione al valore della memoria come insegnamento per il futuro” è questo l’obiettivo principale che la rassegna persegue, ormai da anni, proponendo una settimana di vacanza-studio nel fascinoso Sulcis Iglesiente con un ricco programma di Stages dedicati alla musica popolare.

Artisti di grande levatura, protagonisti di ricerca, studio e sperimentazione, offriranno la possibilità di entrare in contatto con una visione nuova e colta di un genere relegato, solitamente, tra quelli minori, come dimostra l’accezione negativa che è attribuita spesso al termine popolare.

Al contrario, la musica popolare rappresenta la voce del popolo, quella della vita, che, con la sua immediatezza comunicativa carica di emozioni e passioni, diventa elemento fondamentale per l’educazione alla profondità del sentire, all’empatia ed alla bellezza, nella quale ogni spettatore, di qualsiasi età o estrazione culturale, può immedesimarsi e riconoscersi.

Gli stages, attraverso lezioni frontali, offriranno l’occasione per approfondire i vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare.

Agli allievi sarà offerta, così, la possibilità di vivere un’esperienza di condivisione ed interazione continua con i docenti, dando vita insieme a loro ad una vera e propria residenza artistica finalizzata alla realizzazione di produzioni originali e di un concerto finale, appuntamento ormai irrinunciabile di tutta la rassegna e assai apprezzato negli anni precedenti.

Possono partecipare ai seminari anche cultori ed appassionati, che per la prima volta desiderano avvicinarsi allo studio degli strumenti della tradizione musicale italiana in quanto non sono richieste particolari conoscenze musicali. Per i musicisti già formati e più esperti sono previste anche Master Class di approfondimento.

Ad arricchire ed ampliare ulteriormente la proposta formativa e culturale dell’edizione 2016 sarà anche la presenza dello straordinario percussionista e cantante italo-francese Carlo Rizzo a cui è stata affidata la conduzione del corso di percussioni, che si preannuncia come uno dei più numerosi di tutta la rassegna. Specialista e precursore dell’evoluzione tecnologica dei tamburi a cornice, e dotato di una tecnica esecutiva unica, Rizzo proporrà un viaggio musicale attraverso i ritmi e i suoni del tamburo a cornice da lui inventato e dei tamburelli tradizionali del mondo, ma soprattutto non mancheranno le sue particolari tecniche manuali, che prevedono l’utilizzo delle dita e delle differenti parti della mano destra per sviluppare una forma originale di poliritmia.

Come nella precedente edizione, non mancherà il corso di launeddas tenuto da Luigi Lai, leggenda vivente della musica sarda e depositario del repertorio tradizionale del doppio flauto isolano. La sua presenza nel corpo docente rappresenta uno dei tanti fiori all’occhiello della kermesse sarda, tanto per l’esemplare dedizione allo studio ed alla musica, quanto per il suo peculiare approccio stilistico alle launeddas, appresso da grandi maestri come Efisio Melis.

Restando sempre tra i massimi esponenti della musica sarda, di grande rilievo è anche la presenza di Totore Chessa che terrà il corso di organetto diatonico, accompagnando gli allievi alla scoperta del repertorio dei balli tradizionali dell’Isola. Dotato di raro virtuosismo, il musicista di Irgoli vanta una intensa attività concertistica e didatti in Italia ed all’estero, pur non avendo mai abbandonato la sua attività di suonatore di paese, che gli consente di mantenere un rapporto vivo con la tradizione.

Docenti degli altri corsi saranno: Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Pietro Cernuto (flauti di canne e zampogna), Nando Citarella e Nathalie Leclerc (percussioni e danze popolari), Alessandro Foresti (canto corale) e Giuseppe Molinu (ballo sardo), Simone Bottasso (musica d’insieme).

Altra importante novità di quest’anno è l’introduzione del laboratorio per bambini “Una Miniera di Idee” condotto da Agnese Ermacora e Giorgio Maria Condemi. Si tratta di un particolare stage di improvvisazione, scrittura creativa e dialogo sonoro, rivolto ai ragazzi dell’ultimo anno della scuola primaria o del primo anno della scuola secondaria di primo grado, anche con bisogni educativi speciali.

Gli stage si terranno dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 17,00 alle ore 20,00 e naturalmente, accanto attività didattiche del mattino, è previsto un ricco programma collaterale con spettacoli di teatro e danza, incontri letterari, balli in piazza, nonché escursioni in barca e a piedi.

Crocevia di incontri per i musicisti di tutto il bacino del Mediterraneo, “Mare e Miniere” è, insomma, un laboratorio culturale unico nel suo genere dove la world music si fa veicolo di profonda interazione umana e culturale. 

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Mare e Miniere 2016 entra nel vivo con la serie di seminari di musica, canto e danza popolare che si terranno dal 27 giugno al 2 luglio 2016 a Portoscuso, nella splendida cornice dell’Antica Tonnara “Su Pranu”. Parallelamente al già annunciato programma dei seminari, nel corso della rassegna è previsto un ricco programma di concerti serali, che si aprirà il lunedì 27 giugno, alle ore 22,00, presso la Vecchia Tonnara “Su Pranu” con lo spettacolo “Luxìa Contus de fèminas e maìa” con Elena Ledda, Simonetta Soro, Mauro Palmas, Silvano Lobina, Marcello Peghin.

Martedì 28 giugno, la serata si aprirà alle ore 21,30, con il concerto per organetto solo di Totore Chessa, a cui seguiranno alle 22,00, gli Accordion Samurai, nella nuova formazione che vede protagonisti gli organetti di Riccardo Tesi, Markku Lepistò, David Munelly e Simone Bottasso.

Mercoledì 29 Giugno alle ore 21,30 si terrà la presentazione del Libro: “Bella Ciao. La Canzone Della Libertà” di Carlo Pestelli, che farà da preludio alla prima del recital “Soglie” tratto dalla “Via Del Pepe” di Massimo Carlotto per la regia di Marco Sanna con Antonio Murru, le scenografie e i burattini di Donatella Pau e le musiche di Mauro Palmas. Giovedì 30 giugno, alle ore 22,00, si terrà un Evento Speciale che vedrà protagonisti Luigi Lai alle launeddas, Pietro Cernuto al friscaletto e alla zampogna e Fabio Rinaudo alla cornamusa, a cui seguiranno i balli in piazza fino a tarda notte.

Il programma serale della rassegna si concluderà venerdì 1 luglio, alle ore 22,00, con l’atteso concerto per sole percussioni di Carlo Rizzo, mentre alle 22,30, docenti ed allievi dei seminari saranno protagonisti di una produzione originale. A seguire ancora balli in piazza fino a tarda notte. Ad arricchire il programma delle varie serate saranno anche eventi a sorpresa con i docenti dei seminari. Insomma, Mare e Miniere si conferma come un’esperienza davvero imperdibile, da vivere intensamente tra musica, cultura e straordinarie bellezze di luoghi in cui è possibile riscoprire l’antico fascino del Mediterraneo, nei suoi angoli più nascosti e spettacolari.

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Stamane il Consiglio regionale ha ricordato a Carbonia il 71° anniversario della Liberazione in una manifestazione che si è svolta al Teatro centrale, con la partecipazione di oltre 250 studenti delle scuole superiori di Carbonia (il “Cesare Beccaria”, il “Giovanni Maria Angioy” e l’“Antonio Gramsci-Amaldi”), accompagnati dai loro insegnanti.

Dopo il saluto del sindaco, Giuseppe Casti, che ha invitato i giovani «a non dare mai nulla per scontato impegnandosi ogni giorno per difendere diritti, libertà, sapere e conoscenza», ha preso la parola il presidente del Consiglio Ganau, con un intervento centrato su temi come il lavoro e la lezione morale e civile che deriva dall’esperienza storica della Liberazione, con precisi richiami all’attualità ed alle difficili sfide che interrogano le istituzioni e la politica e riguardano da vicino il futuro dei giovani.

In primo luogo, Gianfranco Ganau ha sottolineato la scelta di «celebrare la Liberazione fuori dal palazzo» e, in particolare, a Carbonia «perché questo territorio ha subito forse più di altri le conseguenze nefaste della crisi». «In questa giornata – ha aggiunto – il mio pensiero non può non andare alle tante donne ed ai tanti uomini che lottano per il lavoro, alle tante vertenze irrisolte, ai lavoratori dell’Alcoa».

Subito dopo il presidente sì è soffermato sulla seconda ricorrenza della giornata, il 70° anniversario del voto alle donne, ricordando che «solo una società con pari opportunità è una società più giusta» e presentando la figura di Marisa Ombra, vice presidente nazionale dell’Anpi, graditissima ospite della manifestazione e protagonista di una grande storia di impegno politico e civile: dalla partecipazione alla lotta partigiana ad appena 18 anni alle grandi battaglie del dopoguerra per i diritti delle donne.

«Dal dopoguerra abbiamo fatto molti passi avanti – ha aggiunto Ganau – come il divorzio, l’aborto e l’inserimento della violenza sessuale fra i reati contro la persone ma il processo culturale è ancora lungo; solo la scorsa legislatura la Regione Sardegna ha bocciato con il voto segreto di un parlamento di uomini la doppia preferenza di genere.»

Affrontando il tema dell’eredita politica e morale della Resistenza, il presidente del Consiglio regionale ha citato, fra i meriti di quella stagione, «l’aver permesso alla società di esprimersi dal basso, di partecipare alla vicenda collettiva, di lasciarsi alle spalle un periodo come il fascismo tutto era stato spolicitizzato ed appiattito». «E’ un filo della storia che dobbiamo riprendere – ha detto ancora Ganau rivolgendosi ai giovani – perché quello che sta accadendo nel mondo non è troppo diverso da quello che accadeva allora, quella è questa gioventù hanno qualcosa in comune e, soprattutto, quello che sta accadendo nel mondo non può lasciarci indifferenti».

Il presidente del Consiglio regionale ha quindi accostato «l’Europa di ieri che ha conosciuto la tragedia della guerra e del nazismo a quella di oggi che reagisce istericamente chiudendo le frontiere a chi fugge dalla guerra, dimenticando che i profughi di oggi hanno gli stessi sogni dei nostri ragazzi: un amore, l’istruzione, un lavoro, un futuro».

In conclusione, l’appello finale ai giovani: «La nostra generazione ha forse la responsabilità di non aver saputo interpretare la lezione che ci ha consegnato la storia, per questo dovete essere migliori di noi, fare politica, lottare per i diritti e l’uguaglianza senza mai dimenticare che la democrazia è un bene prezioso che va difeso e conquistato ogni giorno».

Prima di dare la parola alla signora Marisa Ombra, il presidente Ganau ha consegnato una medaglia ricordo del Consiglio a Modesto Melis, ex deportato nel campo di concentramento nazista di Mauthausen. Un po’ emozionato all’inizio ma via via sempre più lucido, Melis ha ricostruito le avventurose vicende che lo portarono nel campo di concentramento, da cui tornò vivo “forse con po’ di fortuna” perché un compagno di prigionia gli attribuì un “mestiere” che lui nemmeno conosceva.

Infine, la testimonianza appassionata di Marisa Ombra nel Piemonte in pieno caos dopo l’armistizio dell’8 settembre e poco tempo tempo dopo teatro della sanguinosa guerra civile. «Sentimmo il bisogno di fare qualcosa per il dire il nostro No alla guerra ed alla paura – ha ricordato – perché era necessario». «E fu – ha aggiunto – un passaggio di grandissimo valore per le donne che, in pochissimo tempo, passarono dalla confezione del corredo e dai lavori di casa al fronte, in un esercito di volontari come quello dei partigiani».

«Con una mia compagna che aveva il nome di battaglia di Trottolina – ha raccontato Marisa Ombra – sognavamo sul finire della guerra come sarebbe cambiato il mondo, forse con utopia lo immaginavamo con il lavoro per tutti e senza carceri perché nessuno avrebbe più avuto bisogno di rubare.»

«La nostra battaglia non è finita – ha detto in conclusione rivolta ai giovani -: ma adesso tocca a voi che vivete una età difficilissima in cui bisogna fare grandi scelte, non rinunciate alla conoscenza, non rassegnatevi ad una vita mediocre e, soprattutto, non arrendetevi mai.»

Al termine dell’intervento della signora Ombra, applauditissimo, la manifestazione è proseguita con lo spettacolo “Nostra Patria è il mondo intero”, con dialoghi di Bruno Gambarotta, musiche tratte dalle più celebri canzoni italiane del Risorgimento eseguite da Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marco Argiolas, con le voci di Elena Ledda e Simonetta Soro.

Carbonia 2Carbonia 1 Carbonia 6 Consegna medaglia a Marisa Ombra 2 Consegna medaglia a Marisa Ombra Marisa Ombra a Carbonia 2 Marisa Ombra a Carbonia