22 November, 2024
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Stamane il Consiglio regionale ha ricordato a Carbonia il 71° anniversario della Liberazione in una manifestazione che si è svolta al Teatro centrale, con la partecipazione di oltre 250 studenti delle scuole superiori di Carbonia (il “Cesare Beccaria”, il “Giovanni Maria Angioy” e l’“Antonio Gramsci-Amaldi”), accompagnati dai loro insegnanti.

Dopo il saluto del sindaco, Giuseppe Casti, che ha invitato i giovani «a non dare mai nulla per scontato impegnandosi ogni giorno per difendere diritti, libertà, sapere e conoscenza», ha preso la parola il presidente del Consiglio Ganau, con un intervento centrato su temi come il lavoro e la lezione morale e civile che deriva dall’esperienza storica della Liberazione, con precisi richiami all’attualità ed alle difficili sfide che interrogano le istituzioni e la politica e riguardano da vicino il futuro dei giovani.

In primo luogo, Gianfranco Ganau ha sottolineato la scelta di «celebrare la Liberazione fuori dal palazzo» e, in particolare, a Carbonia «perché questo territorio ha subito forse più di altri le conseguenze nefaste della crisi». «In questa giornata – ha aggiunto – il mio pensiero non può non andare alle tante donne ed ai tanti uomini che lottano per il lavoro, alle tante vertenze irrisolte, ai lavoratori dell’Alcoa».

Subito dopo il presidente sì è soffermato sulla seconda ricorrenza della giornata, il 70° anniversario del voto alle donne, ricordando che «solo una società con pari opportunità è una società più giusta» e presentando la figura di Marisa Ombra, vice presidente nazionale dell’Anpi, graditissima ospite della manifestazione e protagonista di una grande storia di impegno politico e civile: dalla partecipazione alla lotta partigiana ad appena 18 anni alle grandi battaglie del dopoguerra per i diritti delle donne.

«Dal dopoguerra abbiamo fatto molti passi avanti – ha aggiunto Ganau – come il divorzio, l’aborto e l’inserimento della violenza sessuale fra i reati contro la persone ma il processo culturale è ancora lungo; solo la scorsa legislatura la Regione Sardegna ha bocciato con il voto segreto di un parlamento di uomini la doppia preferenza di genere.»

Affrontando il tema dell’eredita politica e morale della Resistenza, il presidente del Consiglio regionale ha citato, fra i meriti di quella stagione, «l’aver permesso alla società di esprimersi dal basso, di partecipare alla vicenda collettiva, di lasciarsi alle spalle un periodo come il fascismo tutto era stato spolicitizzato ed appiattito». «E’ un filo della storia che dobbiamo riprendere – ha detto ancora Ganau rivolgendosi ai giovani – perché quello che sta accadendo nel mondo non è troppo diverso da quello che accadeva allora, quella è questa gioventù hanno qualcosa in comune e, soprattutto, quello che sta accadendo nel mondo non può lasciarci indifferenti».

Il presidente del Consiglio regionale ha quindi accostato «l’Europa di ieri che ha conosciuto la tragedia della guerra e del nazismo a quella di oggi che reagisce istericamente chiudendo le frontiere a chi fugge dalla guerra, dimenticando che i profughi di oggi hanno gli stessi sogni dei nostri ragazzi: un amore, l’istruzione, un lavoro, un futuro».

In conclusione, l’appello finale ai giovani: «La nostra generazione ha forse la responsabilità di non aver saputo interpretare la lezione che ci ha consegnato la storia, per questo dovete essere migliori di noi, fare politica, lottare per i diritti e l’uguaglianza senza mai dimenticare che la democrazia è un bene prezioso che va difeso e conquistato ogni giorno».

Prima di dare la parola alla signora Marisa Ombra, il presidente Ganau ha consegnato una medaglia ricordo del Consiglio a Modesto Melis, ex deportato nel campo di concentramento nazista di Mauthausen. Un po’ emozionato all’inizio ma via via sempre più lucido, Melis ha ricostruito le avventurose vicende che lo portarono nel campo di concentramento, da cui tornò vivo “forse con po’ di fortuna” perché un compagno di prigionia gli attribuì un “mestiere” che lui nemmeno conosceva.

Infine, la testimonianza appassionata di Marisa Ombra nel Piemonte in pieno caos dopo l’armistizio dell’8 settembre e poco tempo tempo dopo teatro della sanguinosa guerra civile. «Sentimmo il bisogno di fare qualcosa per il dire il nostro No alla guerra ed alla paura – ha ricordato – perché era necessario». «E fu – ha aggiunto – un passaggio di grandissimo valore per le donne che, in pochissimo tempo, passarono dalla confezione del corredo e dai lavori di casa al fronte, in un esercito di volontari come quello dei partigiani».

«Con una mia compagna che aveva il nome di battaglia di Trottolina – ha raccontato Marisa Ombra – sognavamo sul finire della guerra come sarebbe cambiato il mondo, forse con utopia lo immaginavamo con il lavoro per tutti e senza carceri perché nessuno avrebbe più avuto bisogno di rubare.»

«La nostra battaglia non è finita – ha detto in conclusione rivolta ai giovani -: ma adesso tocca a voi che vivete una età difficilissima in cui bisogna fare grandi scelte, non rinunciate alla conoscenza, non rassegnatevi ad una vita mediocre e, soprattutto, non arrendetevi mai.»

Al termine dell’intervento della signora Ombra, applauditissimo, la manifestazione è proseguita con lo spettacolo “Nostra Patria è il mondo intero”, con dialoghi di Bruno Gambarotta, musiche tratte dalle più celebri canzoni italiane del Risorgimento eseguite da Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marco Argiolas, con le voci di Elena Ledda e Simonetta Soro.

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“Mare e Miniere” prosegue la sua programmazione con un doppio appuntamento da non perdere. Si parte questa sera alle ore 20,30 al Teatro Electra (Piazza Pichi) di Iglesias con la sonorizzazione dal vivo di “Cenere”, film muto del 1916, tratto dal romanzo omonimo della scrittrice nuorese Grazia Deledda, e restaurato digitalmente. Prodotto da Arturo Ambrosio e dalla Caesar Film di Torino e girato per le esterne prevalentemente in Piemonte, in quanto la Sardegna non era raggiungibile a causa dei sommergibili austriaci, il film fu diretto da Febo Mari su soggetto della grande attrice Eleonora Duse, la quale dopo l’abbandono delle scene teatrali nel 1908, si convinse anche ad esserne lei stessa protagonista. La recitazione dell’attrice è singolarmente misurata (non parla mai davanti alla macchina da presa), in contrasto con quella di Febo Mari, che recita con una certa concitazione e parla continuamente. Cenere è anche l’unica interpretazione cinematografica della Duse.
Presentata in occasione dei cento anni dalla realizzazione della pellicola ed in collaborazione con la Fiera del Libro di Iglesias, questa produzione originale mescola musica, cinema e teatro in un tutt’uno di grande suggestione, con la voce narrante di Simonetta Soro che aprirà la serata tracciando un percorso utile alla visione del film, e successivamente la proiezione della pellicola, il cui commento sonoro è affidato alle musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Mauro Palmas (liuto cantabile), accompagnato da un ristretto ensemble acustico, composto da Alessandro Foresti (pianoforte) e Silvano Lobina (basso).

Domani, alle ore 11,00, “Mare e Miniere” si sposterà a Carbonia presso il teatro Centrale, per lo spettacolo “Nostra Patria è il Mondo Intero” con ideato e diretto da Mauro Palmas, figura di spicco nel panorama della musica mediterranea, da tantissimi anni impegnato con passione anche in un interessante percorso di ricerca teso al recupero della musica popolare, sarda e non solo, nella quale ha avuto grande spazio il repertorio della canzone storico-politica.L’intento di questo particolare recital, la cui realizzazione è stata patrocinata anche dalla presidenza del Consiglio regionale della Sardegna e dall’A.N.P.I., è di far riemergere in chiave più attuale, ma senza pretese revisionistiche, pagine archiviate della nostra musica e della nostra cultura, attraverso un equilibrato rigore filologico e un necessario spirito critico che il tempo e lo sviluppo della storia impongono.Il risultato è uno spettacolo di fortissimo impatto emotivo: un coinvolgente viaggio tra musica e parole che ripercorre, attraverso una nuova interpretazione creativa, le pagine indimenticabili della musica e della cultura popolare, legate fortemente ai capitoli sociali e civili dell’ italia dal 1860 al 1960; un percorso nella memoria, non solo musicale ma anche ideale e culturale, un viaggio nella storia rivisitata  con arrangiamenti freschi e moderni tra folk-music e raffinato jazz-swing, scandito e accompagnato dalle efficacissime letture sugli avvenimenti storico-politici di Bruno Gambarotta: uno dei più lucidi e brillanti protagonisti della scena culturale italiana. Un “libro” avvincente di storia musicale alternativa nel quale sfogliare, ascoltandole, ricche testimonianze canore di cultura popolare che difficilmente si trovano nelle versioni ufficiali, interpretate dallo spirito critico e ironico di Gambarotta, geniale nel saper osservare la contemporaneità e offrire una lettura sempre pungente della realtà. Tra i brani, che procederanno in un ordine storico-cronologico, prenderanno vita le letture dei testi originali di sua composizione. In scaletta  da “Andiremo in Roma Santa”, la più antica, un canto dei primi del ‘700, nato durante la guerra di successione spagnola, alle canzoni garibaldine tra le quali, “Rondinella d’Aspromonte” e “Camicia Rossa”, a quelli della resistenza, come “Partigiani chiamateci ancora” e “Bella Ciao”, passando attraverso i canti delle lotte operaie, quelli antifascisti e delle due guerre mondiali. Canti che fanno capaci di far rivivere i drammi e le sofferenze procurati dalla guerra e delle lotte politiche e sociali, o anche la semplice gioia di vivere. In scena grandissimi interpreti: Elena Ledda alla voce e Mauro Palmas alla voce e alle mandole, protagonisti indiscussi del canto sardo e della musica mediterranea; Maurizio Geri alla chitarra, Simonetta Soro, altra voce superba della musica sarda, Silvano Lobina al basso e Marco Argiolas al clarinetto e clarinetto basso.

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Teatro Centrale Carbonia copia

Il Consiglio regionale e il comune di Carbonia, in collaborazione con ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), organizzano per sabato 23 aprile 2016, una Giornata rivolta alle Scuole e dedicata alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e alla conquista del diritto di voto per le donne.

La Giornata, che avrà inizio alle 9,30 e sarà ospitata dal Teatro Centrale comunale, in Piazza Roma, vuole ricordare il 71° anniversario della Festa della Liberazione e il 70° anniversario del voto alle donne che, in Italia, votarono per la prima volta nelle elezioni amministrative del 10 marzo 1946, grazie al riconoscimento dell’importante ruolo avuto dalla donne nella Resistenza.

Parteciperanno il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e Marisa Ombra, vicepresidente dell’ANPI, staffetta partigiana e animatrice delle lotte per l’emancipazione femminile.

Agli interventi seguirà lo spettacolo “Nostra patria è il mondo intero”, con la direzione musicale di Mauro Palmas e la voce narrante di Bruno Gambarotta. Lo spettacolo è un coinvolgente viaggio tra musica e parole che ripercorre, attraverso una nuova interpretazione creativa, le pagine indimenticabili della musica e della cultura popolare, legate fortemente ai capitoli della storia sociale e civile dell’Italia dal 1860 al 1960. In scaletta, tra gli altri, un canto dei primi del ‘700, nato durante la guerra di successione spagnola, le canzoni garibaldine e quelle della Resistenza, passando attraverso i canti delle lotte operaie, quelli antifascisti e delle due guerre mondiali. Canti capaci di far rivivere le lotte politiche e sociali e le sofferenze causate dalla guerra, ma anche di ricordare la semplice gioia di vivere.

«Consideriamo molto importante questa Giornata – spiega il sindaco Giuseppe Casti -. Soltanto facendo conoscere ai giovani le pagine più recenti della nostra storia, basi della nostra democrazia, come il riconoscimento del diritto di voto per le donne e la liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista, è possibile costruire un futuro e un mondo migliore, in cui non ci sia più spazio per le discriminazioni e la violenza.»

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Dopo il grande successo delle Anteprime dei Seminari di Musiche, Canto e Danza Popolare, tenutesi dal 24 al 26 marzo, la rassegna musicale itinerante “Mare e Miniere” prosegue la sua programmazione ad Iglesias venerdì 22 aprile alle ore 20,30 presso il Teatro Electra, in Piazza Pichi, con “Cenere”, sonorizzazione dal vivo del film muto del 1916, tratto dal romanzo omonimo della scrittrice nuorese Grazia Deledda, e restaurato digitalmente.

Presentata in occasione dei cento anni dalla realizzazione della pellicola ed in collaborazione con la Fiera del Libro di Iglesias, questa produzione originale mescola musica, cinema e teatro in un tutt’uno di grande suggestione, con la voce narrante di Simonetta Soro che aprirà la serata tracciando un percorso utile alla visione del film e, successivamente, la proiezione della pellicola, il cui commento sonoro è affidato alle musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Mauro Palmas (liuto cantabile), accompagnato da un ristretto ensemble acustico, composto da Alessandro Foresti (pianoforte) e Silvano Lobina (basso).

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Torna “Mare e Miniere”, la rassegna musicale itinerante organizzata dall’Associazione Elenaledda vox, con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna, della Regione Autonoma di Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dei comuni coinvolti.

Per la sua nona edizione, la rassegna propone un ricco cartellone di artistico, educativo e naturalistico, il cui obiettivo è ridare centralità ai luoghi legati al mare e alla cultura geomineraria del Sulcis Iglesiente, un territorio dalle radici culturali profondissime e dal fascinoso patrimonio storico ed archeologico.

Seguendo la collaudata formula delle precedenti edizioni, dall’area sulcitana la rassegna si irradierà in tutta l’isola con una serie di interventi culturali ibridati che toccheranno località di tutta la Sardegna, coinvolgendo le comunità e richiamando per tutto l’anno visitatori non solo interessati a consumare il magnifico blu delle acque mediterranee, ma anche a trovare benessere psico-fisico personale e a dedicarsi alla formazione culturale.

“Mare e Miniere” si aprirà ad Ozieri (Ss) il prossimo 22 febbraio alle 18,30, nella splendida cornice della Cattedrale dell’Immacolata, con il concerto di musica sacra “Gloria et Honore Coronasti Domine. Melodie dall’antica liturgia ed echi della tradizione religiosa in onore di Sant’Antioco”, realizzato in collaborazione con la Diocesi e l’Archivio Storico Diocesano di Iglesias, e già proposto come evento inaugurale della rassegna lo scorso anno. Il suggestivo recital, la cui direzione artistica è curata dal compositore e virtuoso della mandola e del liuto cantabile Mauro Palmas, prevede l’escussione di “Gocius” campidanesi dedicati al martire sulcitano, “Gosos” in lingua spagnola di matrice medievale e musiche liturgiche, che rappresentano i punti più alti del patrimonio devozionale-popolare della Sardegna. Protagonisti sul palco saranno le meravigliose voci di Elena Ledda e Simonetta Soro, il maestro di organo Alessandro Foresti, il liuto cantabile di Mauro Palmas, la chitarra di Marcello Peghin, e il mandoloncello di Silvano Lobina.

Dal 24 al 26 marzo 2016, Iglesias ospiterà l’anteprima dei Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare con i corsi di Canto Popolare (docenti Elena Ledda e Simonetta Soro), Organetto Diatonico (docente Totore Chessa) e Launeddas (docente Luigi Lai). Sarà un’occasione preziosa non solo dal punto di vista musicale, ma anche per assistere dal vivo ai meravigliosi riti della Settimana Santa che annualmente si tengono ad Iglesias.

Il programma di Mare e Miniere 2016 entrerà nel vivo dal 27 giugno al 2 luglio 2016 con la serie completa dei Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare, in un’edizione arricchita ed ampliata nella proposta formativa, dopo il grande successo di pubblico degli scorsi anni. I corsi saranno tenuti da grandi maestri come Luigi Lai (Launeddas) e Totore Chessa (organetto diatonico), depositari del repertorio tradizionale della musica sarda, e da alcuni tra i principali protagonisti del folk italiano, quali Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Pietro Cernuto (flauti di canne o pastorali), Carlo Rizzo (percussioni), Nando Citarella (percussioni e danze popolari con Nathalie Leclerc), Simone e Nicolò  Bottasso (musica d’insieme), Alessandro Foresti (canto corale) e Giuseppe Molinu (ballo sardo). Gli stage sono indirizzati sia a musicisti già formati sia a chi desidera avvicinarsi per la prima volta al mondo musicale tradizionale.Concerto a Is Solinas 1

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La sala Alcoa della biblioteca di Portoscuso, martedì 29 dicembre è stata teatro di uno straordinario evento musicale, organizzato dall’Amministrazione comunale nell’ambito del programma di iniziative per le festività di Natale e fine anno.
La maestria del musicista Mauro Palmas, unita alla dolce voce di Gabriella Aiello, ha donato all’evento una delicatezza ed un’eleganza non comuni.
Note soavi hanno rapito ed accompagnato il pubblico in un viaggio attraverso la nostra amata Italia. Dalla Campania al Lazio, dalle Marche fino ad arrivare in Sardegna, per poi risalire di nuovo verso il Centro.
Il suono della Kalimba africana si è sposato con le nacchere, i tamburelli, la mandola e il liuto cantabile, regalando melodie dal gusto ora natalizio ora della tradizione popolare.
Canzoni intercalate da brevissime ed accattivanti presentazioni, come quella di una serenata amorosa, nella quale, stanco di non essere ricambiato, l’innamorato decide di cambiare finestra!
Un viaggio amoroso che ci ha portato su e giù per il nostro stivale.
Un mix Sardegna-Calabria, per salutare un pubblico non ancora appagato ma al contrario desideroso di continuare il viaggio.
Una voce alta, squillante e poi subito sussurrata, un bis dal ritmo incalzante che travolge ed entusiasma un pubblico che batte le mani a ritmo.
Sorrisi, pace e serenità, l’esito della serata, proprio come dovrebbe essere il nuovo anno che ci apprestiamo a vivere.
Nadia Pische

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Ultimi impegni a Cagliari per la sesta edizione di Nues, il festival dei fumetti e dei cartoni nel Mediterraneo, che tra mercoledì e giovedì vive a Cagliari gli atti conclusivi della sua sesta edizione con due diversi appuntamenti in programma all’Auditorium Comunale in piazzetta Dettori (entrambi con ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili).

Mercoledì 2 dicembre, alle 19.00, va in scena “Soglie“, una coproduzione di Sardegna Teatro e Is Mascareddas, con Tonino Murru impegnato nella narrazione e nell’animazione dei burattini creati da Donatella Pau, e con la musica dal vivo di Mauro Palmas al liuto cantabile. La regia è di Marco Sanna. Lo spettacolo, che ha debuttato a Cagliari lo scorso maggio, narra la storia di un migrante, uno dei i tanti invisibili che sbarcano sulle coste Italiane e attraversano la penisola da sud a nord per raggiungere il confine; ne ricostruisce la parabola umana, dalla partenza piena di sogni al naufragio di cui è l’unico sopravvissuto, fino al rimpatrio forzato. Liberamente tratto dalla fiaba di Massimo Carlotto “La via del pepe”,Soglie chiude la sezione di Nues intitolata “Storie migranti, le ragioni degli altri”, che ha riflettuto sul fenomeno delle migrazioni attraverso una serie di appuntamenti di questa sesta edizione della rassegna organizzata dal Centro internazionale del Fumetto con la direzione artistica di Bepi Vigna.

Suggella invece il capitolo sul tema della guerra, e l’intero festival (che riserva però ancora un’appendice sul cinema d’animazione), “Un viaggio straordinario. Omaggio a Tiziano Terzani, la serata-evento in programma l’indomani, giovedì 3 dicembre, alle 18.30, dedicata all’opera del giornalista e scrittore fiorentino, scomparso nel 2004, e al suo pensiero di uomo di pace. In una scaletta coordinata dal giornalista Vito Biolchini saranno proposte proiezioni di brevi filmati di Mario Zanot, regista e amico di Terzani, e letture degli attori Fausto Siddi e Maria Loi tratte dal libro “Lettere contro la guerra”, con interventi musicali del Coro di voci bianche del Conservatorio di Cagliari, diretto da Enrico Di Maira e Francesco Marceddu. Tra i contributi della serata, la lettura della risposta di Terzani all’articolo da New York di Oriana Fallaci “La rabbia e l’orgoglio”, sul Corriere della Sera del 29 settembre 2001, di cui saranno proposti i passaggi salienti.

Tiziano Terzani (m) foto Priamo Tolu - spettacolo Soglie-coproduzione Is Mascareddas - Sardegna Teatrofoto Priamo Tolu - spettacolo Soglie-coproduzione Is Mascareddas - Sardegna Teatro13 (m) foto Priamo Tolu - spettacolo Soglie-coproduzione Is Mascareddas - Sardegna Teatro21 (m)

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Roberto  De Angelis - Tex Roberto Baldazzini -Maestosa Roberto De Angelis (m)

Spazio a due maestri del fumetto italiano nella giornata di domani, sabato 28 novembre, a Cagliari, alla sesta edizione di Nues, il festival dei fumetti e dei cartoni organizzato dal Centro Internazionale del Fumetto, in corso fino a giovedì prossimo, 3 dicembre. Alle 18.00 alla MEM, la Mediateca del Mediterraneo (in via Mameli), Roberto De Angelis, disegnatore della Sergio Bonelli editore, e Roberto Baldazzini, raffinato autore di fumetti erotici, sono i protagonisti di una conversazione, condotta dal direttore artistico del festival, Bepi Vigna, sul rapporto tra fumetto popolare e fumetto d’autore. L’incontro è preceduto in mattinata, alle 11 al Lazzaretto, da un workshop di Roberto Baldazzini, dal titolo “Disegnare icone pop”, proposto all’interno della settima edizione di GioCoMix, così come l’appuntamento dell’indomani (domenica 29 novembre) con Roberto De Angelis: un laboratorio sull’ambientazione fantascientifica nel fumetto.

Autore di fumetti, pittore, designer e storico dell’immagine, Roberto Baldazzini (nato a Vignola, in provincia di Modena, nel 1958), si impone negli anni Ottanta con un segno originale sulle riviste di fumetti d’autore Orient Express e Comic Art, dove pubblica le storie di Stella Noris su testi di  Da allora le sue graphic novel sono tradotte e pubblicate in Europa, Stati Uniti e Sud America.

Mercoledì 2 dicembre, alle 19.00, parole, musica e burattini sono la formula di “Soglie”, una coproduzione Is Mascareddas – Sardegna Teatro con Tonino Murru in scena con il contrappunto musicale di Mauro Palmas al liuto cantabile. Liberamente tratto dalla fiaba di Massimo Carlotto “La via del pepe”, lo spettacolo chiude la sezione di Nues intitolata “Storie migranti, le ragioni degli altri”.

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Sarà un week end interamente dedicato al fascino della chitarra quello in programma sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre a San Sperate, negli spazi dell’ex Municipio, in via Risorgimento.

L’appuntamento, intitolato Incontro col liutaio, proporrà masterclass, una mostra di liuteria e concerti di numerosi artisti, tra cui spiccano il Rigel Quartet, quartetto con base a Sassari, che vanta importanti collaborazioni internazionali, e il giovane chitarrista messicano Josuè Arody Garcìa, vincitore dell’ultima edizione del Premio nazionale delle arti intitolato a Claudio Abbado.

Giunta alla quarta edizione la manifestazione, organizzata dall’associazione Mani in arte, in collaborazione con la Scuola Civica di Musica di San Sperate, prenderà le mosse il pomeriggio di sabato 31 ottobre (ore 17.00) con l’inaugurazione di una mostra di liuteria. Saranno in esposizione diversi esemplari di chitarre costruite dai principali maestri liutai della Sardegna: Rinaldo Vacca, Livio Lorenzatti, Giovanni Locci, Riccardo Mudu.

Alle 18.30 al via le lezioni della masterclass tenuta da Josuè Arody Garcìa, mentre alle 19.30 si entra nel vivo, con il concerto di Nicola Demontis, Giorgia Curreli e Luca Micheletto. La giornata si chiude (ore 20.30) con il concerto del Rigel Quartet (Marcello Peghin, Sabina Sanna, Stefano Macciocu, Daniela Barca), che proporrà un programma capace di spaziare da Johan Sebastian Bach a Egberto Gismonti, sino a Paulo Bellinati.

La giornata di domenica 1 novembre comincerà alle 10.00 con l’apertura della mostra di liuteria. Alle 11.30 è in programma un concerto degli studenti delle Scuole Civiche e delle Scuole Medie a Indirizzo Musicale, che suoneranno gli strumenti costruiti dai liutai partecipanti alla mostra.

Nel pomeriggio, oltre alla mostra che sarà nuovamente visitabile dalle 17, il cartellone propone, alle 18.30, un concerto di Riccardo Cogoni e Gabriele Lissia.

Il sipario sull’edizione 2015 di Incontro col liutaio si chiude (inizio alle ore 19.30) con il grande virtuosismo di José Arody Garcìa che proporrà una concerto incentrato, tra l’altro, su musiche di Domenico Scarlatti, Johan Kaspar Mertz e Augustìn Barrios.

L’ingresso alla mostra e ai concerti è libero collaborare stabilmente, creando così un insieme vivo e in continua crescita artistica, che mette a frutto le molteplici esperienze passate e presenti dei singoli interpreti.

Il gruppo si è esibito, riscuotendo ovunque successi di pubblico e di critica; significativa la partecipazione nell’ambito della Rassegna del cinema muto del Teatro Cinghio di Parma con la sonorizzazione del film Femmine Folli di E. Von Stroheim, replicato al Festival Cinematografico Creuza de Ma di Carloforte.

Si sono esibiti all’interno della prestigiosa stagione concertistica organizzata dall’Associazione Amici dell’Arte di Faenza, al Festival Internazionale “Musiche sulle Bocche” di Santa Teresa,  alla XXXIV edizione del  Festival Segni Barocchi di Foligno ed in altre importanti rassegne concertistiche e festival internazionali.

Di recente hanno intrapreso una collaborazione con il compositore e musicista Mauro Palmas ed il coreografo Mvula Sungani per la realizzazione di un nuovo progetto dal nome Danze dal Mare 2.0 presentato in anteprima nell’estate 2014 nei più suggestivi siti archeologici della Sardegna.

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Terzo appuntamento con Storytelling, la rassegna teatrale nata dalla collaborazione tra la compagnia Figli d’Arte Medas e il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Cagliari con l’obiettivo di raccontare alcuni fatti di cronaca della recente storia nazionale e regionale. Mercoledì 21 ottobre, alle ore 21.00, nella discoteca Il Lido in viale Poetto 41, a Cagliari, andrà scena “Meglio sottoterra che in un’Italia di m…”, spettacolo di narrazione incentrato sull’occupazione di una miniera nel Sulcis nei primi anni Novanta da parte di un gruppo di minatori per protestare contro l’annunciata chiusura di tutte le miniere metallifere. La performance di Gianluca Medas e Mattia Murgia, con i brani dal vivo di Joe Perrino, sarà accompagnata dalle testimonianze video (curate da Fabio Costantino Macis) dei protagonisti della vicenda, per ricostruire quello che è considerato uno degli ultimi grandi scioperi dei minatori.

Storytelling si concluderà mercoledì 4 novembre con lo spettacolo “Pagina Bianca (Il caso Feltrinelli)”. In scena Gianluca Medas con l’accompagnamento musicale di Mauro Palmas e i contributi audio-video di Fabio Costantino Macis.

Medas-foto di Antonio AruMedas-foto di Matteo ZandaStorytelling Locandina