22 December, 2024
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Militari impegnati in un'esercitazione

«Non ci sarà nessuna smobilitazione delle servitù militari in Sardegna». Lo ha ribadito oggi il #ministro della Difesa Roberta Pinotti, che ha effettuato una visita lampo nei diversi poligoni isolani a bordo di un elicottero, interrompendo per alcune ore una breve vacanza in Sardegna. «Con il presidente della Regione Francesco Pigliaru – ha detto il ministro Pinotti – non abbiamo firmato il protocollo d’intesa ma aperto un tavolo per ragionare insieme per trovare una soluzione affinché la presenza delle forze armate in Sardegna conviva al meglio con le esigenze della popolazione.»

La visita-lampo effettuata dal ministro della Difesa Roberta Pinotti nei diversi poligoni della Sardegna a bordo di un elicottero ha colto di sorpresa ed è stata criticata dall’assessore del Bilancio e vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci.

«Ci fa piacere che i ministri vengano in Sardegna in vacanza e si preoccupino delle problematiche dell’isola – ha detto Raffaele Paci – ma auspichiamo e riteniamo più opportuno che, in futuro, i rappresentanti del Governo prendano contatti e coinvolgano le Autorità regionali. La posizione della Regione sui poligoni militari è stata espressa più volte e resta la stessa non abbiamo firmato il protocollo d’intesa, ma resta aperto il tavolo con il Governo. La Sardegna ha diritto a una diminuzione della pressione delle servitù militari e continua a chiedere a Roma indennizzi economici per i danni causati nelle e dalle aree militari.»

Nei prossimi mesi andrà in Aula il decreto Ambiente. «Come già detto nei giorni scorsi dall’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano – conclude il vicepresidente – questa sarà l’occasione per far sentire la voce della Regione Sardegna e trovare una soluzione che sia accettabile per tutto ciò che concerne le aree militari, rispetto alle bonifiche e all’equiparazione delle soglie di inquinamento delle aree militari e industriali».

Il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, pur esprimendo gradimento per le visite che i ministri dello Stato effettuano in Sardegna, condivide con il vice presidente della Giunta Raffaele Paci «che sarebbe stato opportuno prevedere il coinvolgimento del presidente Pigliaru su un argomento di fondamentale importanza come quello sulla presenza delle servitù militari che gravano sul territorio della Sardegna».

Pietro Cocco invita il ministro della Difesa, in un quadro più ampio di rapporti tra Stato e Regione, a prendere atto della volontà espressa all’unanimità dal Consiglio regionale che con l’ordine del giorno del 17/06/2014 di cui è primo firmatario, ha impegnato la Giunta regionale «perché si proceda verso una  graduale dismissione dei poligoni militari, verso un  riequilibrio in termini di compensazione economica dei danni ambientali subiti nel corso degli anni, una possibile riconversione dei poligoni ad uso esclusivo civile, nonché una previsione di eventuali fiscalità di vantaggio».

«Su questi e sugli altri punti, il Consiglio regionale e il Partito Democratico della Sardegna – conclude Pietro Cocco – non sono disposti ad arretrare e continueranno a vigilare per il rispetto delle posizioni assunte dalla Regione Sardegna.»

Durissimo il commento del deputato di #Unidos Mauro Pili, sul suo profilo facebook.

«Vergognosa dichiarazione di tale Paci, vice di Pigliaru, sulla visita della Pinotti – dice Mauro Pili -: felici che il ministro faccia le vacanze in Sardegna speriamo che ci coinvolga in futuro. Tutti servi del sistema. Tutti in silenzio. Se non avessi denunciato l’arrivo di questa signora con le stellette nessuno avrebbe aperto bocca. Vergogna!»

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Il deputato Mauro Pili, leader del movimento #Unidos, oggi ha presentato un’interrogazione urgente alla #Camera dei deputati per chiedere la nomina di un commissario esterno per sconfiggere il fenomeno della #lingua blu.

«Per salvare la più grande industria della Sardegna, quella ovina, servono atti straordinari, urgenti ed efficaci – ha denunciato oggi Mauro Pili -. Lo scandalo che sta emergendo sulla gestione della lingua blu è di una gravità inaudita perché costruito con il silenzio di molti, sia a livello nazionale che regionale. Quando lo scorso anno denunciai quello che stava avvenendo ci fu una valanga mediatica a garantire che tutto era a posto, che tutto era in regola. In realtà si trattò di una gravissima manipolazione della realtà e dei fatti messa in campo dalla Regione. L’interrogazione urgente che presentai al governo rimase senza risposta proprio perché nei gangli del sistema non si voleva affrontare la questione. Ora che quell’atto di sindacato ispettivo ritorna di drammatica attualità il governo deve assumere provvedimenti straordinari per non essere ancora più complice di questa situazione. Serve un intervento immediato, non solo diretto ad arginare questo virus nelle aree a rischio, ma occorre un vero e proprio piano Marshall, in grado di incidere direttamente sul vettore di questa gravissima malattia che colpisce gli ovini. A rischio è il più grande patrimonio zootecnico dell’area mediterranea, quello più rilevante del Paese, con oltre 3 milioni e mezzo di ovini. Serve un’azione urgente e senza ulteriori ritardi. Per questo motivo deve essere nominato un commissario straordinario al di fuori dei giochi e al di sopra di tutte le strutture dirigenziali che si sono sino ad oggi occupate della questione. Tergiversare senza assumere iniziative nette e chiare significa persistere in questo disastro.»

Nell’interrogazione al ministro, Mauro Pili ha chiesto:
a. se il ministero sia attualmente a conoscenza del pericolo dell’epidemia e della gravità delle conseguenze per il comparto ovino della Sardegna e provvedere anche alla luce delle recenti notizie su inchieste giudiziarie a nominare un commissario straordinario per la gestione dell’intera epidemia;
b. se il ministero sia a conoscenza di eventuali programmi di profilassi vaccinale per la campagna produttiva 2014-2015
c. se non intenda attivare le proprie strutture, compresa la protezione civile nazionale, per supportare un’azione efficace di profilassi preventiva e di lotta al virus con vere e proprie campagne di antiparassitarie mirate;
d. se non intenda dover attivare in Sardegna, di concerto con la Regione, strutture di ricerca e monitoraggio, alla pari di quelle di Teramo, proprio evitare questa costante e ormai dipendenza scientifica sul fenomeno da strutture allocate fuori dall’isola.

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«Non mi hanno arrestato! Denuncia a piede libero per aver occupato le dune vietate in terra sarda. Tutto questo mentre lo Stato a colpi di missile demolisce impunemente la Sardegna. Vi racconto tutto appena posso. Grazie di cuore alle centinaia di amici che mi hanno atteso sino adesso e a coloro che con messaggi mi hanno incoraggiato a resistere.»

E’ il messaggio pubblicato ieri sera dal deputato sardo #Mauro Pili, leader di Unidos Sardegna, in uno dei suoi profili facebook. La denuncia è arrivata dopo che Mauro Pili, al termine della #Marcia per la Libertà della Sardegna, partita dallo stabilimento balneare “Luna Beach” della seconda spiaggia, si è recato in cima alle dune di Teulada con una bandiera della Sardegna.

La manifestazione alle dune ha concluso una giornata iniziata nella saletta della Pro Loco di Teulada, con un incontro che ha visto la partecipazione di associazioni, rappresentanti istituzionali, forze politiche sarde, ricercatori, legali e cittadini, per un confronto sulla presenza delle basi militari in Sardegna.

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E’ in corso, nella saletta della Pro Loco di Teulada, un incontro organizzato dal deputato #Mauro Pili, leader del movimento #Unidos Sardegna, al quale sono state invitate associazioni, rappresentanti istituzionali, forze politiche sarde, ricercatori, legali e cittadini, per un confronto sulla presenza delle basi militari in Sardegna.

Mauro Pili sta portando avanti una battaglia per denunciare i danni provocati dalla presenza delle servitù militari e dopo la conferenza stampa tenuta ieri a Cagliari, nel corso della quale ha spiegato che «nel poligono militare di Teulada si sta consumando un disastro ambientale e naturalistico», ed ha mostrato alcune fotografie scattate a Punta Tonnara, dove in quasi 50 anni è stato demolito un isolotto ed ora sul promontorio e sulle spiagge sono visibili i resti di missili, ha organizzato questa nuova giornata di denuncia che, al termine dell’incontro, alle 19.30, prevede il trasferimento al parcheggio della spiaggia di Porto Pino, dove dalle 20.00 si terrà la #Marcia per la Libertà della Sardegna, con partenza dallo stabilimento balneare “Luna Beach” della seconda spiaggia.

 

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Il deputato #Mauro Pili, leader del movimento #Unidos Sardegna, ha promosso un confronto tra associazioni, rappresentanti istituzionali, forze politiche sarde, ricercatori, legali e cittadini sulla presenza delle basi militari in Sardegna, che si terrà domani 18 giugno, dalle ore 16.00, presso la sede della Pro Loco di Teulada, in Piazza Mazzini.

Al termine dell’incontro, alle 19.30, è previsto il trasferimento al parcheggio della spiaggia di Porto Pino, dove dalle 20.00 si terrà la #Marcia per la Libertà della Sardegna, con partenza dallo stabilimento balneare “Luna Beach” della seconda spiaggia.

Mauro Pili sta portando avanti una battaglia per denunciare i danni provocati dalla presenza delle servitù militari e questa mattina ha tenuto una conferenza stampa, nel corso della quale ha spiegato che «nel poligono militare di Teulada si sta consumando un disastro ambientale e naturalistico». L’ex presidente della Regione ha mostrato alcune fotografie scattate a Punta Tonnara, dove in quasi 50 anni è stato demolito un isolotto ed ora sul promontorio e sulle spiagge sono visibili i resti di missili.

La Camera ha bocciato stamane due emendamenti, presentati dai parlamentari di Pd (Pes, Mura, Francesco Sanna, Scanu, Marrocu, Cani, Marco Meloni, Giovanna Sanna) e M5S (Corda, Nicola Bianchi, Cancelleri, Ruocco, Villarosa, Barbanti), che riproponevano misure per gli aiuti agli alluvionati della Sardegna. Durissimi i commenti del deputato Mauro Pili (Unidos), che ha definito il Governo Renzi «un Governo di incapaci», sottolineando come «ancora una volta l’esecutivo ha dimostrato il totale menefreghismo nei confronti della Sardegna» e di Emanuele Cani del Partito Democratico, che in una nota ha scritto che «pur condividendo la disponibilità manifestata dal sottosegretario Zanetti, a risolvere o meglio ad iniziare a risolvere il problema degli alluvionati della Sardegna, è bene ricordare che sono passati oltre quattro mesi dalla data del disastro che ha colpito il Nord dell’Isola e nulla di concreto è stato fatto, non c’e più tempo per aspettare. Oggi avremmo potuto risolvere definitivamente il problema. Ho votato convintamente in dissenso dal mio gruppo a favore degli emendamenti non solo a quello presentato con i colleghi deputati della Sardegna ma anche a quelli presentati dalle altre forze politiche presenti in parlamento. Gli emendamenti in oggetto, purtroppo, non sono stati approvati».

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A San Giovanni Suergiu Ugo Cappellacci è stato il candidato più votato (37,36%) e i Riformatori Sardi, con il sindaco Federico Palmas candidato, sono il primo partito (21,55%),. davanti al Partito Democratico (19,11%), a Comunidades che aveva come candidata la vice sindaco Elvira Usai (11,61%) e a Unidos con l’11,17%. Francesco Pigliaru s’è attestato al 29,96%, davanti a Mauro Pili con  il 16,04% e a Michela Murgia con il 15,94%. In coda Gigi Sanna con lo 0,41% e Pier Franco Devias con lo 0,27%.

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Nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, in 101 sezioni su 144, Francesco Pigliaru è avanti di 449 voti su Ugo Cappellacci: 14.973 voti (36,26%) contro 14,524 (35,17%). Le liste del centrodestra sono avanti con 14.156 voti (39,77%) contro i 13.541 voti (38,04%) delle liste del centrosinistra.

Al terzo posto Mauro Pili con 6.024 voti, il 14,59% (le liste si sono fermate a 4.526 voti con il 12,71%), al quarto posto Michela Murgia con 5.348 voti, il 12,95% (le liste si sono fermate a 3.176 voti con l’8,92%); al quinto posto Gigi Sanna con 213 voti, lo 0,51% (la lista ha ottenuto 192 voti con lo 0,54%); al sesto e ultimo posto Pier Franco Devias con 206 voti, lo 0,49%.

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A Carbonia lo spoglio è arrivato a 25 sezioni su 32 e Francesco Pigliaru comanda con 4.595 voti, il 42,73%. Ugo Cappellacci ha ottenuto 2.918 voti, il 27,14%; Mauro Pili 1.921 voti, il 17,86%; Michela Murgia 1.226 voti, l’11,40%; Pier Franco Devias 63 voti, lo 0,59%; Gigi Sanna 30 voti, lo 0,28%.

Tra le liste al primo posto, come ampiamente previsto, c’è il Partito Democratico con 3.015 voti, il 30,56%; al secondo posto c’è Unidos con 1.179 voti, l’11,95%; al terzo posto Forza Italia con 1.093 voti, l’11,08%; al quarto posto Sinistra ecologia Libertà con 932 voti, il 9,45%; al quinto posto l’UDC con 767 voti, il 7,77%, al sesto posto i Riformatori Sardi con 709 voti, il 7,19%.

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A Iglesias lo spoglio è quasi terminato, il centrodestra avanti, UDC primo partito con il 24,745%. Ugo Cappellacci, in 32 sezioni su 33, ha ottenuto 4.389 voti, il 40,05%; Francesco Pigliaru 3.506 voti, il 31,99%; Mauro Pili 1.719 voti, il 15,70%; Michela Murgia 1.025 voti, il 9,35%; Gigi Sanna 210 voti, l’1,93%; Pier Franco Devias 109 voti, lo 0,99%.

Tra le liste, sempre in 32 sezioni su 33, UDC al primo posto con 2.404 voti, il 24,745%; il Partito Democratico 1.346 voti, il 13,855%; Forza Italia con 1.125 voti, l’11,58046%; Sinistra Ecologia Libertà con 1.106 voti, l’11,384%.