17 August, 2024
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Cresce il dramma occupazionale nel Sulcis: dopo Ex Ila, Eurallumina ed Alcoa, oggi chiuse, ora rischia la chiusura anche la Portovesme srl. L’azienda della Glencore, l’unica del vecchio polo industriale ancora in produzione a Portovesme, potrebbe interrompere l’attività a fine anno se non verrà trovata una soluzione definitiva all’annoso problema dei costi dell’energia. A lanciare il nuovo allarme ieri è stato l’amministratore delegato Carlo Lolliri, con una lettera inviata alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) degli impianti di Portoevsme e San Gavino Monreale e alla Confindustria.

Carlo Lolliri nella lettera fa riferimento alle promesse ricevute dalle rappresentanze istituzionali circa la soluzione del problema della fornitura a condizioni di mercato concorrenziali e alla decisione assunta qualche giorno fa da Terna di escludere le centrali di Portovesme, Ottana e Porto Torres dagli impianti di produzione di energia considerati essenziali.

L’annuncio dell’amministratore delegato della Portovesme srl ha già portato a durissime prese di posizione di rappresentanti politici e sindacali che chiamano Regione e Governo alle loro responsabilità, per evitare una nuova drammatica chiusura di un impianto fondamentale per il tessuto economico del Sulcis e dell’intera Sardegna.

Il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato un’interrogazione urgente al Governo, nella quale sottolinea che se entro il mese di novembre non verrà approvato un apposito decreto legge, si rischia di condannare a morte il territorio del Sulcis Iglesiente.

Il segretario della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, sottolinea che il Governo giovedì prossimo, quando dovrebbe svolgersi l’incontro per fare il punto sulla vertenza Alcoa, dovrà dare risposte sull’intera partita dell’energia, perché diversamente si rischia di assistere alla chiusura della Portovesme srl e della stessa centrale dell’Enel Grazia Deledda, compromettendo inevitabilmente anche le prospettive di rilancio di Eurallumina ed Alcoa.

 

 

 

Portovesme srl 1 copiaCarlo Lolliri 1 copia

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Mauro Pili 06 copia

Il deputato di Unidos Mauro Pili è stato eletto nella commissione parlamentare d’inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni, istituita con deliberazione della Camera dei deputati del 30 giugno 2015.
«Nel ringraziare i colleghi del gruppo misto che hanno voluto questa mia designazione – ha detto Mauro Pili – so che non lascerò niente di intentato per fare luce sui tanti misfatti di Stato su armi e affari, salute e disastro ambientale.»

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Sardegna Pulita a Teulada 2

Trident Juncture 1

Le associazioni antimilitariste e pacifiste sono mobilitate per la manifestazione organizzata per questa mattina, con partenza da Porto Pino, contro le esercitazioni della Nato “Trident Juncture” che coinvolge 36.000 persone provenienti da oltre 30 paesi alleati e partner delle Nazioni, in Italia, Portogallo, Spagna, Oceano Atlantico, Mar Mediterraneo, Canada, Norvegia, Germania, Belgio e Paesi Bassi. Trident Juncture 2015 è stata organizzata per perfezionare le loro capacità operative.

Alla vigilia ci sono state polemiche sulla manifestazione odierna, non autorizzata dalla Questura di Cagliari. USB e Cobas Scuola ieri hanno annunciato che oggi saranno a Teulada, dove ieri sera c’è stata una fiaccolata contro la guerra, cui hanno partecipato i rappresentanti di Sardegna Pulita (nella fotografia di Fabio Murru).

Il deputato di Unidos Mauro Pili ha portato il problema delle autorizzazioni all’attenzione del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, con un’interrogazione nella quale gli chiede di autorizzare la manifestazione ed evitare quindi gravi tensioni nell’area esterna del poligono militare di Teulada. «Il governo – ha spiegato Mauro Pili – ha il dovere di garantire al Popolo Sardo la libertà di manifestare il legittimo diritto alla protesta contro un atteggiamento invasivo e prevaricatore dello Stato».

 

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Traghetti Arbatax e La Maddalena copia

Nuova denuncia del deputato di Unidos Mauro Pili, questa volta sulla vicenda della Saremar, la società regionale che assicura i collegamenti con Carloforte e La Maddalena.

Mauro Pili ha dichiarato che la Regione Autonoma della Sardegna, con un atto senza precedenti, ha inviato oggi le lettere di licenziamento a partire dal 1° gennaio 2016 a più di duecento lavoratori della Saremar e a un centinaio dell’indotto. Al riguardo, presenterà una esposto alla Corte dei Conti.

Per il deputato iglesiente ci troviamo di fronte all’ennesimo atto indotto dalla decisione della Giunta regionale e dal peggior assessore dei Trasporti della storia autonomistica di portare al fallimento la Saremar e regalare la torta della continuità territoriale ai privati, quantificabile in 100 milioni di euro. Il tutto, con la complicità di tutte le forze politiche.

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Poco più di un mese fa, il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, dichiarò in un’intervista al TG3 della Sardegna, che «difficilmente la Sardegna sarà scelta quale sede del deposito unico dei rifiuti nucleari». In quell’occasione, il ministro spiegò che la Sardegna presenta forti controindicazioni, ad iniziare dalla sua collocazione geografica ed ha aggiunto che se in Sardegna c’è una grande mobilitazione contraria a qualsiasi ipotesi di dislocazione del deposito nel suo territorio, il Governo non potrà non tenerne conto.

Ieri, il deputato di Unidos Mauro Pili ha denunciato che i tecnici di Sogin, Ispra ed ENEA insieme a commissione dismissione nucleare hanno compiuto un blitz segreto nell’Oristanese, dove sarebbero stati individuati due siti potenziali per la realizzazione del deposito unico nazionale per le scorie nucleari.

Secondo il deputato iglesiente, quella che poteva essere un’opzione, in questi giorni sta diventando sempre più un pericolo per l’Isola e sia Ispra che Sogin starebbero spingendo verso la Sardegna.

Oggi Mauro Pili ha pubblicato su facebook «chi è venuto in Sardegna in gran segreto a cercare siti nucleari. Se confermano le loro visite li licenziano, e quindi smentiscono. Del resto operano sotto segreto di Stato, in terra Sarda». «In queste ultime ore – ha aggiunto Mauro Pili – tre politicizzati membri della commissione che deve giudicare i siti per il deposito unico delle scorie nucleari in Sardegna hanno dichiarato che non hanno fatto parte di nessuna delegazione per il sopralluogo in provincia di Oristano. Come ho già detto preventivamente non mi sarei mai aspettato la loro conferma. Del resto essendo sottoposti all’obbligo del segreto di Stato sarebbero stati licenziati in tronco. E quindi la loro smentita è solo funzionale a mantenere la poltrona e l’incarico. Per quanto mi riguarda confermo tutto: l’organismo denominato Osservatorio Conclusione Ciclo Nucleare è stato in Sardegna nei giorni scorsi. Ha visitato segretamente due siti nella provincia di Oristano. Tra tecnici e assimilati ci sono stati dei contrasti tra favorevoli e contrari ai siti sardi. E’ emerso nel corso del sopralluogo il palese favore verso queste aree da parte di Sogin e di Ispra.»

«Tra questi signori, basta leggere i curriculum – ha scritto Mauro Pili -, ci sono quelli che si sono occupati della scelta di Scanzano e quelli che si definiscono esperti nello smaltimento di scorie nucleari.

E’ davvero singolare che uno Stato vigliacco tenti di smentire ciò che sa perfettamente essere vero. Il sopralluogo è stato gestito con un fare furtivo, silenzioso e clandestino e la dimostrazione è data dal fatto che mentre erano in Sardegna stavano contemporaneamente pianificando la visita di questi giorni a Trino Vercellese, sede di una centrale Nucleare dismessa. Pubblico l’elenco dei componenti dell’osservatorio per rendere edotti tutti dell’esistenza di un organismo con un mandato, secretato ma non troppo, di verificare i siti per il deposito nucleare.

«Ogni smentita è pari ad una conferma – ha concluso Mauro Pili -, del resto loro giocano sulla testa della Sardegna pensando al segreto di Stato che grava sulla loro.»

Mauro Pili 06 copia

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Nuova denuncia del deputato di Unidos Mauro Pili, contro la Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru, sulla vertenza della scuola.

Nel tardo pomeriggio, l’ex governatore della Sardegna ha pubblicato un post nel suo profilo facebook, nel quale ha raccontato l’esito di una visita effettuata al ministero della Pubblica istruzione, per rendersi conto dello stato delle cose.

Questo il testo integrale del post.

«Ho appena lasciato il ministero della Pubblica istruzione:

1) la regione Sardegna non si è mai presentata a discutere della legge di Riforma e mai ha chiesto il rispetto delle prerogative statutarie;
2) mai si è presentata al ministero per discutere dell’attuazione della legge;
3) se Feliziani, responsabile dell’ufficio regionale scolastico, avesse chiesto insegnanti aggiuntivi glieli avremmo concessi, come è successo per tutte le regioni italiane;
4) ci sono margini di recupero con le assegnazioni delle supplenze, ma si tratta di estrema ratio;
5) se si chiedono insegnanti aggiuntivi, si può riaprire la partita, proprio in virtù della condizione insulare e, soprattutto, in relazione della dispersione scolastica;
6) sono sparite numerose cattedre in fase di prima assegnazione, il ministero non se lo sa spiegare e chiederà conto all’ufficio regionale scolastico;
7) ci sono margini per una deroga per la Sardegna, al fine di limitare o eliminare il rischio di emigrazione;
8) la via Politica istituzionale deve porre con chiarezza queste richieste anche con una delibera della Giunta regionale;

Per il momento questo è tutto dagli incontri di questo pomeriggio. Bisogna mobilitarsi con durezza, perché la Regione si conferma latitante non essendo mai passata al ministero. Una vergogna assoluta!»

Mauro Pili al ministero della Pubblica istruzione

Mauro Pili copia

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Centinaia di docenti hanno partecipato questa mattina, davanti al Palazzo della Regione, a Cagliari, alla manifestazione organizzata a difesa della “Scuola Sarda”, contro la “Buona Scuola” del Governo Renzi. «Scuola Sarda, Docenti Sardi» riportava un grandissimo striscione esposto davanti al Palazzo della Regione. La manifestazione odierna è giunta al terzo giorno di protesta dei docenti che chiedono di non essere costretti ad emigrare. Lunedì l’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, ha chiesto un incontro al ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, per affrontare i problemi sollevati dal mondo della scuola e cercare di trovare insieme una soluzione al caso Sardegna. Il primo obiettivo è una sospensiva sui termini di presentazione delle domande di assunzione in scadenza tra poche ore, alle 14.00 di venerdì 14 agosto 2015.

Alla manifestazione ha partecipato il deputato di Unidos, Mauro Pili. «Stanno svendendo la scuola sarda per non disturbare Renzi & compagni – ha scritto l’ex presidente della Regione nel suo profilo facebook -. Una regione di incapaci. Si sono accorti del rischio di perdere 1.000 posti di lavori un giorno fa e adesso a Roma non gli rispondono nemmeno al telefono. Hanno il coraggio di lasciare migliaia di famiglie senza risposta. Latitanti assessore e Presidente, incapaci di una benché minima risposta ai comitati riuniti in viale Trento. Non vadano in vacanza, ma vadano invece a Roma a chiudere subito questa partita».

Da Roma non arrivano buone notizie nella prospettiva di eventuali modifiche alle norme appena approvate. Pur dichiarandosi disponibile all’incontro richiesto dall’assessore della Pubblica istruzione della Regione Sardegna per affrontare il problema della mobilità dei docenti, infatti, il sottosegretario dell’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ieri, nel corso delle celebrazioni per la Liberazione di Firenze, ha affermato che «non è possibile avere per tutti il posto sotto casa. La mobilità a scuola, come anche in tutti i settori del lavoro pubblico e privato, esiste – ha aggiunto il sottosegretario dell’Istruzione -, ed è impossibile da evitare completamente: cerchiamo di evitarla per quanto possibile».

Manifestazione scuola 2 Manifestazione scuola 6Manifestazione scuola 5 Manifestazione scuola 4 Manifestazione scuola 3  Manifestazione scuola 1

 

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Il mondo della scuola in Sardegna è in rivolta contro la riforma della “Buona scuola” e la Giunta regionale si è dichiarata pronta alla battaglia e a raccogliere quindi il grido d’allarme dei docenti sardi che non vogliono emigrare. Ieri l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, ha incontrato sotto il palazzo di viale Trento docenti e maestre ed ha anticipato quelle che potrebbero essere le strategie della Regione, ad iniziare dalla richiesta di una sospensiva dei termini per la presentazione delle domande che scadono venerdì 14 agosto 2015.

I docenti hanno consegnato all’assessore Claudia Firino un documento, nel quale viene chiesto alla Regione di impugnare la “Buona scuola” davanti alla Corte Costituzionale. Il deputato di Unidos Mauro Pili ha detto che la Giunta regionale può impugnare subito la legge sulla “Buona scuola”, per ottenere risposte immediate, visti i tempi ristrettissimi a disposizione.

La battaglia di docenti e maestre proseguirà questa mattina, a Cagliari, a partire dalle 11.00, davanti al Palazzo della Regione, in viale Trento.

Manifestazione per la scuolaPalazzo della Regione 3 copia

 

 

Il deputato di Unidos Mauro Pili ieri ha presentato una risoluzione in VIII commissione, alla Camera dei deputati, con la quale propone di realizzare sul piano strategico una vera e propria “Autostrada dei nuraghi”.
Mauro Pili spiega che sono in fase istruttoria i progetti preliminari relativi al progetto di adeguamento e messa in sicurezza della strada statale 131 «Carlo Felice» dal km 108+300 al km 209+500 – Risoluzione nodi critici 1o e 2o stralcio che prevede la messa in sicurezza della strada statale 131 dal km 108+300 al km 209+500 mediante la realizzazione di 6 nuovi svincoli, l’adeguamento di 21 svincoli esistenti, la riqualificazione delle strada provinciale 124 e strada provinciale 125, la sistemazione degli accessi diretti sulla strada statale 131 e l’adeguamento della viabilità a servizio degli accessi chiusi, l’inserimento di nuove piazzole di sosta e la realizzazione di impianti di illuminazione in tutte le intersezioni; al progetto proposto da ANAS sono interessate le province: Sassari, Nuoro, Oristano; l’arteria viaria interessa i Comuni di: Cargeghe, Torralba, Muros, Mores, Giave, Bonnanaro, Bauladu, Florinas, Macomer, Bortigali, Bonorva, Abbasanta, Sassari, Borore, Birori, Paulilatino, Siligo, Aidomaggiore, Cheremule, Tramatza, Codrongianos, Norbello, Cossoine, Ploaghe.

Nella risoluzione l’ex presidente della Regione sottolinea che il tratto di strada oggetto dell’intervento, seppur parziale, riguarda un’area della Sardegna di grande rilevanza archeologica nuragica; gli innesti proposti non risultano verificati rispetto alla panoramica (skyline) relativamente ai siti nuragici di cui l’area di intersezione stradale è particolarmente densa; non risulta esaminata la possibilità di rendere funzionale le intersezioni stradali e relativi svincoli relativamente agli stessi siti archeologici; non risulta esaminata la straordinaria opportunità di rendere l’arteria stradale strumento indispensabile, proprio per la sua importanza viaria, per la valorizzazione e la tutela delle esclusive emergenze archeologiche nuragiche.
Mauro Pili propone inoltre di valutare la possibilità di porre come condizione per la valutazione strategica ambientale la connotazione di «autostrada dei Nuraghi» al fine della tutela, valorizzazione e fruizione dell’immenso patrimonio archeologico nuragico della Sardegna, considerando l’importanza e il rilievo nuragico delle seguenti aree nuragiche, attraversate e intersecate con il tratto strada statale 131 oggetto dell’istruttoria in oggetto:
a) Il santuario nuragico di Santa Cristina, situato nel comune di Paulilatino.
b) Il nuraghe Losa di Abbasanta.
c) Villaggio nuragico Macomer.
d) La valle dei nuraghi, area del Logudoro Meilogu, estesa nei territori dei comuni di (senza fonte) Torralba, Giave, Bonorva, Mores, Thiesi, Bonnanaro, Borutta, Cheremule e Ittireddu, nella quale sono presenti i resti di oltre trenta nuraghi e di dieci tombe di giganti.
e) Il nuraghe Santu Antine.
f) Monte d’Accoddi.
La risoluzione, qualora venisse approvata, impegnerebbe il Governo a «porre come indirizzo per la progettazione definitiva e la stessa valutazione ambientale strategica della principale arteria viaria della Sardegna la connotazione strategica, ambientale e paesaggistica di «autostrada dei Nuraghi» al fine della tutela, valorizzazione e fruizione dell’immenso patrimonio archeologico nuragico della Sardegna funzionale»;  e «valutare la possibile realizzazione sul piano ambientale, paesaggistico, strategico, antropologico e culturale di un piano di valorizzazione che tenga conto dello straordinario e unico insieme archeologico nuragico racchiuso nel tratto viario oggetto di valutazione al fine di realizzare una sostanziale “autostrada dei nuraghi” che faccia interagire il sistema viario con la tutela e la valorizzazione del complesso e articolato compendio archeologico nuragico prenuragico della Sardegna». 

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Il 4 marzo scorso il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato una risoluzione sul caso della Saremar. Se approvata, la risoluzione imporrà al Governo una serie di impegni tesi a salvaguardare i diritti dei lavoratori e quelli dei cittadini che utilizzano quotidianamente il servizio di trasporto.

Mauro Pili propone norme di attuazione tra Governo e Regione Sardegna, che prevedano:

• la salvaguardia del diritto alla continuità territoriale tra isole minori in quanto diritto universale e inalienabile;

• l’attuazione del pieno diritto delle Regioni a Statuto Speciale a disciplinare il servizio di cabotaggio marittimo secondo le articolazioni da definire con norme di attuazione in base alle normative vigenti;

• di dare attuazione delle disposizioni e della stessa giurisprudenza che prevedono l’esercizio del servizio pubblico del cabotaggio marittimo attraverso società in house considerato che la stessa Commissione ha affermato che «se le regioni effettuano il servizio “in house” ai sensi della vertenza Anav della Corte di giustizia (C-410/04) e tutti i relativi requisiti sono rispettati, il regolamento 3577/92 può considerarsi correttamente applicato»;

• di adottare d’intesa con la Regione Sardegna azioni e atti che prevedano il salvataggio e la ristrutturazione della Società Saremar anche alla luce delle comunicazioni che la Commissione Europea ha rivolto allo Stato Italiano con le quali ha preso atto del mancato avvio di un piano industriale teso al salvataggio e ristrutturazione della società Saremar, con la conseguente soluzione delle condizioni pregiudiziali alla gestione della società stessa, anche di natura giudiziaria;

• l’imposizione dell’onere del servizio pubblico per i collegamenti tra le rotte minori regionali, tra le quali quelle da e per l’isola di Carloforte, la Maddalena e tra Santa Teresa di Gallura e la Corsica;

• una tariffa unica passeggeri, senza alcuna discriminazione di residenza, da ottenere con parametri oggettivi chilometrico ferroviari;

• una tariffa unica massima ammissibile che non superi l’attuale tariffa prevista per i residenti;

• clausole di salvaguardia totale per i lavoratori della società Saremar e delle condizioni contrattuali e previdenziali pregresse;

• l’ammodernamento del naviglio a disposizione attraverso un serio e concreto piano industriale.

«A prescindere dalla questione di appartenenza o meno di una parte politica che per questo gravissimo problema sociale e comunitario è assolutamente messa da parte – ha commentato Gianni Repetto, presidente della Pro Loco di Carloforte – ritengo che la risoluzione dell’on. Pili sia condivisibile al 100% del contenuto. Si tratta di un lavoro fatto in modo puntiglioso e corretto, da sfruttare come base per la nostra forte richiesta di lasciare il trasporto marittimo locale, gestito fino ad oggi dalla Saremar, trasporto pubblico.»

Mauro Pili 22 copiaAssalto al traghetto 1 copia