25 November, 2024
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Si è incagliato il 6 novembre scorso sugli scogli della spiaggia delle Saline, a Calasetta e, a distanza di oltre quattro mesi, il veliero tedesco “Carolin”, di 20 metri, non è stato ancora demolito. Le operazioni di demolizione e recupero saranno a carico del proprietario.

Il comandante e gli altri tre passeggeri si misero in salvo tuffandosi in mare, raggiungendo la costa a nuoto. A dare l’allarme furono alcuni pescatori che videro la barca a vela avvicinarsi pericolosamente alla costa, spinta dal forte vento e dalla furia del mare. Il veliero si incagliò a causa del basso fondale.

Sul posto intervennero gli uomini della Guardia costiera di Sant’Antioco.

La fotografia allegata è stata scattata oggi da Mauro Pistis.

 

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Nasce un nuovo comitato per l’istituzione di una nuova provincia del Sulcis Iglesiente. Il dibattito sulla riforma degli enti locali negli ultimi mesi si è fatto sempre più acceso ed è stato rinvigorito dalla decisione della Giunta regionale di istituire a Cagliari una sede operativa della neonata provincia del Sud Sardegna, presentata dall’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu e dall’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna.

La schiacciante vittoria del NO al referendum sulla riforma costituzionale, con la crisi di governo con le successive dimissioni del Premier Matteo Renzi e l’elezione di un nuovo governo guidato dall’ex ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha portato alla bocciatura del progetto di riforma del sistema delle autonomie locali che prevedeva la cancellazione delle province. La Sardegna, lo ricordiamo, aveva fatto da apripista il 6 maggio 2012, cancellando con i 5 referendum abrogativi regionali, le province di Carbonia Iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia Tempio. In quella occasione votarono 525.661 sardi, il 35,51% degli aventi diritto, con il 65,98% di Sì. Nel Sulcis Iglesiente si recarono alle urne 37.807 dei 119.898 elettori aventi diritto, il 31,53%. Successivamente, il 4 febbraio dello scorso anno, il Consiglio regionale ha approvato la legge 2 di riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna che ha istituito la città metropolitana di Cagliari e una quarta provincia, quella del Sud Sardegna, che si è aggiunta alle tre province “storiche” rimaste in vita: Sassari, Nuoro e Oristano. La provincia del Sud Sardegna include un territorio vastissimo che si estende dall’estremo confine sud occidentale all’estremo confine sud orientale dell’Isola, fino alle parti più meridionali della Barbagia. Complessivamente 107 Comuni che hanno storia ed interessi profondamente differenti tra loro e costituiscono una vasta area della Sardegna per niente omogenea, come invece dovrebbe essere un ente intermedio.

Il 4 dicembre, nella consultazione per il referendum costituzionale, in Sardegna hanno votato 859.158 elettori di 1.375.735 aventi diritto, con 616.791 No (72,22%) e 237.280 Sì (27,78%). Una stragrande maggioranza dei sardi, con il voto, ha deciso che la Costituzione non va cambiata e, conseguentemente, che le province non devono essere cancellate. I numeri, dunque, dicono che le quattro province sarde sono state abolite per volontà di circa il 24% dei sardi (il 65,98% del 35,51% dei votanti ai referendum regionali del 6 maggio 2012), mentre il 72% del 62,45% degli elettori che il 4 dicembre si sono recati alle urne per votare i referendum costituzionali, quasi il 45% dei sardi, hanno deciso che le province devono restare in vita.

In questo acceso dibattito, creato intorno al ruolo delle province e ai numeri, si inserisce l’iniziativa di un gruppo di cittadini che stamane ha presentato, nella sala riunioni del Bar Centrale 38, a Carbonia, il Comitato per l’istituzione di una nuova provincia del Sulcis Iglesiente e per il decentramento degli uffici e dei servizi pubblici regionali e statali, al fine di proporre la modifica della legge regionale n. 2 del 4 febbraio 2016 sul “riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”, attraverso una proposta di legge regionale di iniziativa popolare, con una raccolta di 15.000 firme. All’incontro era presente Gianfranco Trullu, sindaco di Perdaxius e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis.

Al termine del breve incontro, abbiamo intervistato uno dei promotori, Mauro Pistis.

  

 

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Altorilievo Venanzo Crocetti 3 copia

Nasce il comitato Venanzo Crocetti per il recupero e la tutela dei siti e dei beni storici, ambientali e culturali di Carbonia.

«Alcuni cittadini di Carbonia (nonostante visioni politiche e culturali differenti, ma ciò costituisce un arricchimento per la presente associazione), avendo constatato che da troppo tempo molti siti e beni presenti nel nostro territorio comunale si trovano abbandonati (occultati, alterati e manomessi a causa di lunga incuria e di incapacità progettuale delle precedenti civiche amministrazioni), hanno deciso di organizzarsi nel presente Comitato denominato “Venanzo Crocetti” (dedicato al migliore artista di fama internazionale che realizzò l’altorilievo allegorico nella Torre Civica), al fine di recuperare e tutelare gli stessi siti e beni che hanno una particolare importanza storica, ambientale e culturale, valorizzando gli stessi non soltanto come memoria collettiva della nostra etereogenea comunità (che si riconosce e sente il forte senso di appartenenza per il vissuto sociale e sentimentale di certi luoghi del nostro Comune), ma anche in funzione turistica. Si ritiene che l’attività di questo Comitato possa dare un contributo, in collegamento con diverse autorità ed istituzioni, al recupero e alla tutela dei sunnominati siti e beni presenti nel nostro territorio comunale, coinvolgendo soprattutto esperti studiosi e storici dell’arte, che anche tramite mostre, convegni e conferenze possano illustrare l’importanza del bene o del sito oggetto di valutazione e di analisi.

Sembrano godere una sufficiente tutela e salvaguardia i beni ed i siti archeologici già conosciuti e presenti nel nostro Comune, costantemente monitorati dalle autorità ed istituzioni competenti. Non possiamo dire la stessa cosa per la tutela e il recupero dei casali (medaus), casolari (furriadroxius) e di altre strutture rurali come domus, tipiche del Sulcis, alcuni di origine romana e medievale, che si trovano pericolosamente in rovina e forse irrecuperabili. Da anni si attende dalla nostra Regione Autonoma un’efficace legislazione in materia finalizzata alla salvaguardia e alla volarizzazione di questi tipici ambienti rurali e rustici presenti anche nel  nostro Comune. Ugualmente si trovano in pericoloso abbandono e rovina alcune chiese campestri  del nostro Comune, dedicate a quei Santi le cui feste e sagre periodiche appartengono alla tradizionale memoria collettiva delle comunità che vivono nelle campagne di Carbonia. La stessa cosa possiamo dire su strutture minerarie minori abbandonate nel nostro territorio comunale.

Diversa, invece, è la situazione per i beni ed i siti originari del periodo fascista che meritano ancora oggi una migliore attenzione, che finora non c’è stata a causa di ignoranza, di pregiudizi politici e culturali che hanno influito non poco, determinando per molto tempo anche un’incuria e un’incapacità progettuale delle precedenti civiche amministrazioni di Carbonia. Dopo quasi 80 anni dalla Fondazione di Carbonia (9 giugno 1937), qualsiasi simbolo del passato regime fascista (ovviamente collocato nei modi corretti come prevedono le norme vigenti) ha già perso qualsiasi efficacia politica-propagandistica e richiamo nostalgico ad un passato regime dittatoriale, non costituisce affatto alcun pericolo per la libertà in un sistema democratico maturo, come quello vigente attualmente in Italia, mantenendo solo un valore storico-simbolico, estetico ed artistico, anche perché furono opere giovanili realizzate da importanti artisti del passato regime, poi divenuti accademici di fama internazionale. Per questo motivo noi carboniensi o carboniesi di prima, seconda, terza e quarta generazione (calcolata per ogni 20 anni), pur avendo visioni culturali e politiche anche molto differenti, abbiamo deciso di unirci assieme per il bene e per l’amore di questa meravigliosa e straordinaria Città che è Carbonia, costituendo il presente Comitato (ancora in nuce) per la tutela e la valorizzazione di tutti i beni e i siti storici, monumentali, ambientali presenti nel nostro Comune, rapportandoci, per questo scopo, con diverse autorità ed istituzioni (Città di Carbonia, Università degli Studi, sovrintendenza dei Beni e delle attività culturali, Ministeri, etc.). L’epoca delle continue lamentele e polemiche, con fantasiose accuse fine a se stesso, senza fare niente di concreto è finita, occorre tutti assieme rimboccarsi le maniche ed agire coerentemente ed efficacemente per la nostra straordinaria città e comunità!»

Per il Comitato promotore “Venanzo Crocetti”

Sen. Giovanni Battista Loi – Dott. Mauro Pistis – Dott. Pierpaolo Scanu – Dott. Paolo Zandara)