22 November, 2024
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Insularità’: una battaglia talmente forte che sfonda anche ad agosto. La Sardegna si unisce intorno alla bandiera del principio di insularità! 

Mentre crescono le adesioni di importanti personalità al Comitato Scientifico, parte con il botto anche il comitato degli amministratori: sono già scesi in campo 70 sindaci, con oltre 300 tra consiglieri ed assessori, pronti a mettere a ferro e fuoco la Sardegna per ottenere ciò che ci spetta di diritto!

L’iniziativa referendaria per l’inserimento del principio dell’insularita in Costituzione, lanciata soltanto da una settimana, trova dunque spazi crescenti.

Tra i sindaci hanno aderito Andrea Lutzu (sindaco di Oristano), Roberto Ragnedda (Arzachena), Giorgio Alimonda (Portoscuso), Ivan Mameli (Barisardo), Roberto Uda (sindaco di Loceri), Diego Loi (Santu Lussurgiu), Antonio Cappai (Guamaggiore), Paola Secci (Sestu), Flavia Loche (Tonara), Tomaso Locci (Monserrato), Giusepppe Fasolino (Golfo Aranci), Massimo D’Agostino (Bonorva), Massimo Cannas (Tortolì), Antonello Figus (Santa Giusta), Marco Falchi (Muravera), Costantino Tidu (Teti), Gianfranco Trullu (Perdaxius), Marco Pisano (Mandas), Giovanni Porcu (Irgoli), Domenico Gallus (Paulilatino), Andrea Piroddi (Ilbono), Maristella Lecca (vice sindaco di Monserrato), Sandro Pili (Terralba), Claudio Pinna (Zeddiani), Martino Salis (Oliena), Celestino Pitzalis (Tuili), Luca Pilia (Isili), Andrea Nieddu (Berchidda), Fausto Orrù (Gonnosfanadiga), Giovanni Santo Porcu (Galtellì), Pietro Moro (Laerru), Gabriella Mameli (vice sindaco di Selargius), Vincenzo Cosseddu (Benetutti), Ester Satta (Olzai), Marco Atzei (Pompu), Mario Sassuolo (Siligo), Marco Floris (Siris), Andrea Santucci (Marrubiu), Serena Massa (Senis), Alessandro Scano (Decimoputzu), Pierandrea Deias (Nuxis), Giorgio Scano (Simala), Mauro Steri (Gonnosnò), Luciano Barone (Mamoiada), Antonio Diana (Stintino), Renzo Ibba (Morgongiori), Gianfranco Pinducciu (Telti), Gianni Orrù (Busachi), Pierpaolo Sitzia (Gonnoscodina), Agostino Pirredda (Luogosanto), Elio Mameli (Villaspeciosa), Alessio Piras (Selegas), Franceschino Serra (Pau), Giovanni Daga (Nuragus), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Antonello Demelas (Samugheo), Paolo Spezziga (Valledoria), Francesco Caggiari (Bortigali), Tito Loi (Osini), Pietro Arca (Sorradile), insieme a 312 amministratori comunali.

Un segnale molto forte quello che stanno dando gli amministratori locali con un numero di adesioni che cresce di ora in ora. 

La mobilitazione ha avuto una forte accelerazione a seguito dell’indizione dei referendum che si terranno in Lombardia e Veneto il 22 ottobre prossimo, finalizzati ad ottenere “particolari forme di autonomia” e maggiori risorse: un evento di forte impatto politico, destinato a modificare radicalmente il sistema di ripartizione delle risorse tra le regioni italiane. La Sardegna nella sua condizione di insularità ha uno svantaggio geografico permanente e grave, di cui la comunità nazionale sembra non accorgersi. Da qui l’idea di portare il caso Sardegna all’attenzione del dibattito politico e dell’opinione pubblica nazionale: il “caso Sardegna”, attraverso un referendum sardo.

In prima linea da oggi dunque anche i sindaci e tutti gli amministratori: «È stata una risposta immediata, forte e entusiasta – ha dichiarato Lucia Tidu del comitato promotore del referendum che coordina il gruppo Amministratori a sostegno del referendum -. Il segnale fortissimo dato dai sindaci e amministratori in pochi giorni ci porterà a fine agosto con la maggioranza dei sindaci sardi a una grande mobilitazione.»

«Una battaglia di tutti i sardi che va oltre tutte le appartenenze politiche – ribadisce Roberto Uda sindaco di Loceri (Pd) – e che porteremo avanti nei nostri territori». «Il riconoscimento dell’insularità in costituzione è centrale per lo sviluppo della nostra Sardegna – aggiunge Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci (Forza Italia) -, qualsiasi strumento che possiamo mettere in campo lo perseguiremo con la massima determinazione».

«Queste adesioni, che seguono di pochi giorni la formazione del Comitato scientifico – sottolinea Roberto Frongia, coordinatore del Comitato referendario -, servono a legare in modo formidabile la battaglia Referendaria ai  diversi territori sardi.»

 «Questa battaglia va al di là di ogni appartenenza politica e gli amministratori ne hanno dato un segnale fortissimo – dice ancora Lucia Tidu -. Questa è la nostra battaglia, la battaglia di tutti noi sardi uniti e coesi.»

«Contiamo di avere molte decine di migliaia di adesioni, per riaffermare che essere isolani non voglia dire essere isolati. Non per avere assistenzialismo ma semplicemente pari opportunità: vogliamo gli stessi diritti e le stesse opportunità degli altri cittadini italiani. Nulla di più, ma neanche nulla di meno», conclude Roberto Frongia che ribadisce che la raccolta delle firme inizierà ai primi di settembre e si protrarrà sino alla fine dell’anno.

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A Santa Caterina di Pittinuri e davanti al ministro del Lavoro Poletti, al vice presidente della Regione Paci, ai rappresentanti dei giovani imprenditori, sindacati e organizzazioni cooperative, nell’assemblea regionale Generazioni Legacoop Sardegna è stato affrontato il tema principale che riguarda il futuro. Quello del lavoro che, come è stato ribadito ‘non viene dato dalle istituzioni ma dalle imprese’. Nel corso dell’iniziativa, ad aprire i lavori la relazione di Carla della Volpe, coordinatrice di Generazioni Legacoop Sardegna, discussione sulla questione voucher, e sulla necessità di fare rete. Ma anche l’esigenza, in un mondo sempre più digitalizzato, di dare un’accelerazione al sistema cooperativo. E poi la questione dei giovani. «Abbiamo svolto un’analisi della presenza di giovani soci e amministratori nelle Cooperative aderenti a Legacoop Sardegna – ha spiegato Carla della Volpe -. Dal campione che abbiamo preso in analisi si evince che la percentuale di Cooperative con componenti under 40 nel CdA è pari a circa il 20%. Passando ad un’analisi territoriale, nell’area vasta di Cagliari, la percentuale sale al 32%. Nella provincia di Oristano la percentuale è di circa l’11%. A Nuoro abbiamo una percentuale del 10,8% . A Sassari, il 24%. Tra i settori, quelli che registrano percentuali più elevate sono la PL, un 25% nei CdA, e il settore sociale, con un 21%. L’agroalimentare e la pesca, registrano rispettivamente 13% e 8% nei CdA. Le culturali il 14% , l’abitazione, 13% e il turismo, il 10% circa di presenza di giovani nei CdA».

Obiettivo di Generazioni, come ha ribadito la coordinatrice è quello di «incrementare il nostro gruppo coinvolgendo in questo progetto il maggior numero possibile di giovani cooperatori». «Nelle settimane che hanno preceduto questa Assemblea, abbiamo incontrato i giovani Cooperatori nei diversi territori, al fine di condividere con loro questo percorso. Sono stati incontri ricchi di spunti, nei quali sono iniziate ad emergere idee ed esigenze. Il nostro scopo è quello di allargare questo gruppo e di creare un network che sia un luogo di discussione e di confronto, che porti nuove idee e nuove energie. E che contribuisca a rafforzare la rete e le connessioni all’interno del mondo cooperativo». Non è tutto, perché l’attenzione del mondo della cooperazione va anche al sistema delle startup. «In questi anni Legacoop Sardegna ha sostenuto la nascita e la crescita di nuove startup innovative, sono nate tante Cooperative, molte costituite da giovani, che guardano ai nuovi settori dell’ICT, del digitale, della progettazione, Cooperative tra professionisti, di ingegneri, di medici – ha proseguito -. La Cooperazione sta dimostrando una forte di capacità di innovare, guardare al futuro e individuare nuove traiettorie di sviluppo. I Cooperatori più giovani stanno portando il loro patrimonio di competenze ed esperienze, ed investendo risorse su idee e progetti di impresa innovativi, stanno rispondendo ai cambiamenti del mercato mettendo in campo energie, voglia di fare, creatività». 

«Le imprese sono al centro del programma di governo della Giunta Pigliaru sin dal primo momento perché siamo assolutamente consapevoli del fatto che sono le imprese a creare lavoro e dunque sviluppo – ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci -. Sappiamo anche che le imprese, soprattutto in Sardegna, sono troppo piccole e non riescono a competere nei mercati globali, dunque devono fare rete. Imprese e rete: sto parlando proprio delle cooperative, che sono un esempio di come, alleandosi verso obiettivi comuni, si diventa più forti e competitivi.» 

«Network, relazioni sociali, capacità di stare insieme. Queste sono le chiavi, perché le imprese per crescere non possono pensare di avere come mercato di riferimento quello locale, bisogna invece guardare fuori mettendosi insieme e usando l’innovazione – ha aggiunto l’assessore Paci -. E l’innovazione è un nostro grande punto di forza: siamo la prima regione per numero di startup e la seconda per venture capital, ovvero gli investimenti dei privati che rischiano propri capitali perché evidentemente credono nelle potenzialità dell’Isola. Allora dobbiamo creare nuove imprese usando le tecnologie che riescono ad annullare gli spazi e dunque i limiti dell’insularità. Nuove tecnologie e digitale vanno applicate prima di tutto ai settori tradizionali, perché solo così possiamo rilanciarli e farli diventare volano di crescita: usiamo il digitale per i musei, per l’agricoltura, per l’artigianato come già stiamo facendo con la vetrina su Amazon che sta avendo enorme successo. Da parte nostra c’è l’impegno costante a mettere in campo ogni strumento utile a favorire, accompagnare, rafforzare, migliorare ogni singola impresa della Sardegna: apriamoci, alleiamoci, stiamo insieme.»

Il vicepresidente ha poi ricordato che, all’interno della politica regionale per le imprese, la valorizzazione della cooperazione ha un ruolo strategico in coerenza con la riforma nazionale del Terzo settore che si sta delineando in questi mesi. Le leggi a sostegno del settore sono però decisamente datate e ormai superate: la 5 del 1957, che finanzia gran parte dei contributi ordinari alle cooperative e alle associazioni cooperativistiche, e la 16 del 1997 che si rivolge alle cooperative sociali. I due strumenti normativi vanno rinnovati, sia alla luce del nuovo quadro legislativo nazionale, sia tenuto conto dell’evoluzione che ha riguardato il mondo della cooperazione anche in rapporto ai cambiamenti intervenuti nell’economia e nello scenario globale.

Il progetto di riforma della Giunta regionale parte proprio dall’analisi del contesto normativo ed economico e dall’ascolto degli operatori del settore per raccogliere spunti, osservazioni e suggerimenti migliorativi. «Non ci sono ricette facili, purtroppo, per uscire dalla crisi. Viviamo in un Paese fermo da decenni per colpa di tanti, o di tutti forse, tranne che dei giovani di cui e con cui oggi parliamo. Sono proprio i giovani che in questo contesto non facile possono e devono unire le forze nelle diversità esistenti e lavorare insieme per far ripartire questo Paese. La politica da parte sua deve assicurare riforme profonde. Servono cambiamento, formazione e innovazione tecnologica – ha concluso Raffaele Paci -. In questa sfida la Regione garantisce la presenza, il sostegno e gli interventi necessari».

I delegati Sardegna Generazioni sono: Carla Della Volpe, Letizia Cordella, Fabio Fresi, Manuela Sciola, Mauro Steri. Sostituto: Claudio Vizilio.

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Mercoledì 12 aprile, a partire dalle 10.30, l’hotel La Baja a Santa Caterina di Pittinuri Cuglieri (Oristano), ospiterà l’assemblea regionale di Generazioni Legacoop, alla quale parteciperà, parteciperanno, tra gli altri, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura ed esponenti del mondo imprenditoriale, cooperativo, istituzionale e sindacale. I lavori verranno coordinati da Mauro Steri.

La relazione introduttiva verrà curata da Carla Della Volpe, coordinatrice Generazioni Legacoop Sardegna #Serviziocivile Letizia Cordella #Strumentifinanziari Claudio Vizilio

Il programma

#Generazioni@lavoro in Cooperativa

Alessia Salaris Kairos soc. coop. sociale

Manuela Sciola Legacoop Cagliari

Matteo Longo Smartcoop soc. coop.

Fabio Fresi Recovery System soc. coop.

Ore 11,00

Tavola Rotonda: #Generazioni@Confronto

Coordina Giorgio Mastino Nova Tv

Giuliano Poletti Ministro del Lavoro

Virginia Mura Assessore regionale del Lavoro

Gavino Manca Presidente II Commissione Consiglio regionale Sardegna

Matteo Ragnacci Generazioni Legacoop

Carla Della Volpe Generazioni Legacoop Sardegna

Francesca Casula Associazione Lìberos

Francesca Serra Presidente Is Femmineddas

Alice Soru Open Campus Tiscali

Simone Bussu Direzione commerciale CAO Formaggi

Roberto Cesaraccio Giovani imprenditori Confindustria

Francesco Piludu Anci Giovani

Luca Santus Giovani Cgil

Ore 12,30

Dibattito

Ore 13,15

Conclusioni lavori mattina

Claudio Atzori Presidente Legacoop Sardegna

Ore 13,30

Buffet

Ore 15,00

Adempimenti Congresso Generazioni

Conclusioni

Matteo Ragnacci Coordinatore Generazioni Legacoop.

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I sindaci dei comuni di Carbonia, Calasetta, Gonnesa, Santadi, Narcao, Villasalto, Orani, Sant’Antioco, Morgongiori, Ballao, Gonnosnò, Donori, Pau, Laconi, preoccupati per il la tragica evoluzione del destino dei lavoratori impegnati nei lavori del Parco Geominerario della Sardegna, chiedono al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, al presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau e ai capigruppo del Consiglio regionale, un’urgente e definitiva revisione del provvedimento che farà sprofondare oltre 520 lavoratori Ati Ifras nella disoccupazione a partire dal 1 gennaio 2017.

I lavoratori pretendono a gran voce una continuità occupazionale che deve essere garantita con certezza! E ciò è rappresentato solo dalla prosecuzione dei lavori nei cantieri, anche solo per il periodo necessario all’eventuale passaggio diretto ad altre società o all’espletamento della gara della quale ancora, nonostante le rassicurazioni della Regione, non è stato fatto alcun passo in avanti.

La Regione – secondo i 14 sindaci – deve assumersi le proprie responsabilità fino in fondo e trovare una soluzione certa che eviti un grave disastro per il territorio e le oltre cinquecento famiglie. Non si può accettare che la legge che ha assicurato una proroga all’azienda, sia stata calpestata – e con essa la volontà Unanime del Consiglio regionale – senza uno straccio di autorevole parere e solo sulla presunzione univoca di una ventilata illegittimità.

Noi non ci stiamo e pretendiamo con forza – domani 30 dicembre 2016 –  concludono i 14 sindaci – la revoca di un provvedimento capestro per 520 famiglie.

I sindaci

Paola Massidda – Carbonia

Antonio Vigo – Calasetta

Hansal Christian Cabiddu – Gonnesa

Elio Sundas – Santadi

Danilo Serra – Narcao

Paolo Maxia – Villasalto

Antonio Fadda – Orani

Mario Corongiu – Sant’Antioco

Renzo Ibba – Morgongiori

Severino Cubeddu – Ballao

Mauro Steri- Gonnosnò,

Lucia Meloni – Donori

Franceschino Serra – Pau

Lucia Zaccheddu – Laconi.