17 July, 2024
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I sindaci del Sulcis Iglesiente hanno incontrato l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, occasione di confronto organizzata per affrontare le numerose problematiche esistenti nella sanità del Sulcis Iglesiente e visitare le strutture sanitarie della ASL del Sulcis Iglesiente, a Iglesias e Carbonia.

Il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, è intervenuto per «rivendicare il ruolo decisivo della sanità ospedaliera e del territorio e per auspicare che la nostra Azienda sanitaria possa ritornare ad essere guida e luogo di formazione per i nuovi medici».

Il primo cittadino di Carbonia ha ribadito la «necessità di professionalità dedicate al nostro ospedale di emergenza urgenza e, soprattutto, di ampliare la rete della medicina del territorio. È indispensabile costruire le condizioni perché alle strutture di eccellenza come Neurologia, Cardiologia, CSM, Pronto Soccorso e alle tante altre che si trovano in profonda difficoltà possano essere garantite le risorse e professionalità utili a poter erogare servizi di qualità e assistenza. La dignità del paziente e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza devono essere il faro per la rigenerazione del sistema».

Il sindaco di Carbonia ha poi richiamato l’attenzione su una serie di fattori su cui puntare al fine di migliorare l’organizzazione sanitaria. Tra questi, la necessità di una redistribuzione delle professionalità, la previsione di concorsi specifici per la nostra azienda sanitaria, l’opportunità di stipulare una convenzione con le Università per la pratica in loco degli specializzandi, la previsione di specifiche premialità, la riduzione delle liste di attesa, la velocizzazione dell’iter per la certificazione delle invalidità da parte delle Commissioni Mediche e il miglioramento dell’accesso alle cure mediche.

Il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, ha sottolineato la grave assenza di personale medico e infermieristico e ha chiesto di avere un confronto continuo per affrontare le emergenze, studiare e individuare le soluzioni, condividere le scelte, nel bene e nel male. «La prima cosa che mi permetto di chiedere ha aggiunto Mauro Usai è di bandire i concorsi con destinazione vincolata nelle Asl che più hanno delle problematiche. Dobbiamo incentivare con meccanismi premiali i giovani medici per convincerli a venire a lavorare da noi. Siamo pienamente consapevoli quanto in questi anni la Sanità sia cambiata. Il Covid e le vicende conseguenti ci hanno insegnato che probabilmente dobbiamo cambiare approccio e rivedere le cose. La Sanità in Sardegnaha rimarcato Mauro Usaifunziona se si mettono in rete le diverse specialità e si garantisce mobilità per i pazienti in modo da non creare disagi e si mettono i pazienti nella condizione di non dover aspettare ore per una visita urgente, mesi per una visita specialisti, anni in alcuni casi.»

All’incontro hanno partecipato direttori e responsabili dei servizi sanitari, territoriali e ospedalieri, unitamente alle autorità politiche e civili.

 

Sono stati presentati a Villamassargia due progetti per la valorizzazione di “S’Ortu mannu”, realizzati in collaborazione dall’amministrazione comunale, dal Consorzio AUSI e dal Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari. Si tratta di una giornata divulgativa tenuta a cadenza annuale, per comunicare gli aggiornamenti sugli studi scientifici in corso nella straordinaria oasi naturalistica del comune di Villamassargia.
Hanno partecipato alla presentazione la sindaca Debora Porrà, vicepresidente del Consorzio AUSI; il presidente di AUSI Mauro Usai; la responsabile amministrativa del Consorzio Stefania Ballarin; il prof. Maurizio Mulas, responsabile dei due nuovi progetti di ricerca e il dott. Pino Floris, responsabile dei progetti comunali e referente dello Sportello Rurale ANCI per l’Unione dei Comuni di Metalla e il Mare.

Il primo progetto di ricerca, a cura della dott.ssa Miriam Catzeddu, riguarda il recupero e la valorizzazione dei residui di potatura degli olivi in ambito fitosanitario, attraverso processi di “chimica verde” e di circolarità.

Il secondo progetto di ricerca, attualmente in fase di attivazione, sarà orientato verso uno studio storico delle piante di olivo, ad una loro datazione e al progetto di valorizzazione del sito de “S’Ortu Mannu” in ambito produttivo, storico e culturale.

La ricerca potrà inoltre contribuire a fornire indicazioni precise sulla datazione degli esemplari monumentali dell’oliveto storico, settore per la stessa natura delle piante di notevole complessità e tuttora dibattuto in ambito scientifico, e contemporaneamente dare informazioni sulle evoluzioni climatiche nel corso dei secoli, utili a comprendere i fenomeni attuali legati al clima.

Durante lo svolgimento dei lavori, abbiamo intervistato la sindaca di Villamassargia, Debora Porrà.

 

 

Mercoledì 10 luglio, dalle ore 10.00, a Villamassargia, presso Casa Fenu (via Santa Maria), verranno presentati due nuovi progetti di ricerca realizzati in collaborazione con l’amministrazione comunale, il Consorzio AUSI ed il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari.

Una giornata divulgativa che rappresenta un appuntamento annuale, nel corso del quale verranno presentati gli aggiornamenti sugli studi scientifici in corso nell’oasi naturalistica de “S’Ortu Mannu”.
Saranno presenti la dott.ssa Debora Porrà, sindaca di Villamassargia e vicepresidente del Consorzio AUSI, il presidente di AUSI Mauro Usai, la responsabile amministrativa del Consorzio dott.ssa Stefania Ballarin, il prof. Maurizio Mulas, responsabile dei due nuovi progetti di ricerca, e il dott. Pino Floris, responsabile dei progetti comunali e referente dello Sportello Rurale ANCI per l’Unione dei Comuni di Metalla e il Mare.

I due progetti, avranno come centro “S’Ortu Mannu” e riguarderanno lo studio delle piante secolari presenti nel sito e la valorizzazione della filiera olivicola da un punto di vista produttivo, fitosanitario, storico e
culturale.

«Grazie a questi due nuovi progetti spiega Debora Porràvogliamo proseguire nella valorizzazione de “S’Ortu Mannu” dando continuità agli studi realizzati in questi anni dal professor Mulas, e proseguire inoltre nel progetto di datazione delle piante e di confronto da un punto di vista storico e botanico tra gli ulivi de “S’Ortu Mannu” e quelli del Getsemani di Gerusalemme, sito nel quale gli studi hanno consentito di avviare interessanti iniziative che hanno unito botanica, cultura, studi antropologici e valorizzazione delle attività produttive e artigianali.»

Il primo progetto di ricerca, a cura della dott.ssa Miriam Catzeddu, riguarderà il recupero e la valorizzazione dei residui di potatura degli olivi in ambito fitosanitario, attraverso processi di “chimica verde” e di circolarità.

Nel corso della ricerca, saranno acquisiti periodicamente campioni di biomassa legnosa derivante dalle potature stagionali, destinati alla produzione di derivati ligno-cellulosici, per i quali l’industria degli estrattivi naturali sta manifestando particolare interesse.

Dagli stessi residui di potatura, ma anche dalle partite di olive conferite in oleificio, saranno inoltre recuperati campioni di foglie che, a loro volta, saranno sottoposti a processi di estrazione per l’ottenimento
di glucosidi di interesse farmaceutico, come l’oleoeuropeina.
Anche le acque di vegetazione residue dai processi di estrazione dell’olio dalle olive saranno sottoposte a processi di estrazione con solventi a basso impatto ambientale, per l’ottenimento di composti fenolici di grande effetto antiossidante, come il tirosolo.
In questo modo, residui normalmente destinati alla combustione o ad un difficile smaltimento ecocompatibile, diventeranno risorse per un nuovo processo industriale, recuperabili e utilizzabili in settori come quelli della cosmesi e dei prodotti fitoterapici.

Il secondo progetto di ricerca, attualmente in fase di attivazione, sarà orientato verso uno studio storico delle piante di olivo, ad una loro datazione e al progetto di valorizzazione del sito de “S’Ortu Mannu” in ambito produttivo, storico e culturale.
In maniera analoga a quanto avviene in altri siti, come il giardino del Getsemani di Gerusalemme, dove in seguito agli studi storici e botanici, è stato possibile favorire la nascita di diverse iniziative di carattere storico, culturale e produttivo, nell’ambito dell’artigianato.

La ricerca potrà inoltre contribuire a fornire indicazioni precise sulla datazione degli esemplari monumentali dell’oliveto storico, settore per la stessa natura delle piante di notevole complessità e tuttora dibattuto in ambito scientifico, e contemporaneamente dare informazioni sulle evoluzioni climatiche nel corso dei secoli, utili a comprendere i fenomeni attuali legati al clima.

 

Ha preso avvio il 25 giugno 2024, nei locali della palazzina Bellavista di Monteponi, sede del Consorzio Ausi di Iglesias, l’VIII Laboratorio Internazionale di Architettura e Paesaggio. Hanno presenziato l’assessore regionale dell’Urbanistica Francesco Spanedda e, in rappresentanza della presidente della Regione Alessandra Todde, il suo Capo di gabinetto Luca Caschili.

Nell’occasione ha avuto anche luogo l’evento conclusivo del master di architettura sui paesaggi minerari.

Come hanno spiegato gli intervistati i progetti di ricerca non si esauriscono, naturalmente, in questa settimana di studio e ricerca ma proseguiranno nei prossimi tre anni grazie ai contributi derivanti dai fondi del bando PRIN 2022 del PNRR.

Per l’assessore regionale dell’Urbanistica Francesco Spanedda «tutto il sistema ereditato dalle attività estrattive va ripreso in mano, riportato ad una unità e traghettato verso nuove forme di progettazione, di attività umane e di sviluppo, grazie alla sinergia tra progettisti, addetti ai lavori ed Istituzioni».

Ecco le interviste realizzate con Giorgio Peghin, coordinatore del convegno nonché direttore del laboratorio, dell’Università di Cagliari; Pasquale Miano dell’Università Federico II di Napoli; Mauro Usai, sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio Ausi.

Carlo Martinelli

Dal 24 al 29 giugno, il Consorzio AUSI di Iglesias ospiterà l’VIII laboratorio internazionale di Architettura e Paesaggio.

Un importante momento di studio e progettazione sulle aree minerarie e industriali dismesse, che in questa edizione si inserisce nell’ambito della ricerca “Towards an Earthling Architecture. Strategies of Coexistence and Care for Landscapes at Risk in Southern Italy” (TEArch), finanziata dal ministero dell’Università e della Ricerca con bando PRIN 2022 PNRR.
L’iniziativa, in particolar modo, si sofferma sul progetto di un cluster di ricerca e innovazione per il risanamento ambientale, verificando le sue ricadute sullo sviluppo del territorio del Sulcis Iglesiente.

Il laboratorio si struttura in gruppi di progettazione seguiti da uno o più docenti e dai tutor, questi “atelier” costituiscono dei luoghi in cui sviluppare la conoscenza del contesto e dei temi di progetto, sino all’approfondimento degli aspetti teorici e tecnici.
“Visiting Professors” discuteranno i lavori degli “atelier” che si concluderanno con l’esposizione dei lavori e la comunicazione dei risultati al pubblico.

«Il progettospiega il professor Giorgio Peghin, direttore del Laboratorio deve comprendere le profonde e critiche relazioni tra l’architettura, il paesaggio, i processi ambientali, le infrastrutture e le reti tecnologiche. La riqualificazione, la rigenerazione e il risanamento ambientale dei siti minerari e industriali dismessi rappresentano, in questo senso, una sfida importante e urgente, ma anche l’occasione per definire una più ampia prospettiva di sviluppo basata sull’impulso alla ricerca scientifica nell’ambito delle tecniche di recupero ambientale e di architettura del paesaggio, tale da generare competenze e strutture che operino a livello mediterraneo ed europeo.»

«Con il Laboratorio Internazionale di Architettura e Paesaggio, si rinnova un’iniziativa che in questi anni ha dato un notevole impulso alla progettazione, alla ricerca e al confronto sui temi della riqualificazione ambientale e produttiva dei siti ex minerali del nostro territorio – dice Mauro Usai, sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio AUSI -. In quest’ottica diventa fondamentale la necessità di “fare sistema” e di lavorare in sinergia tra Istituzioni, università, centri di ricerca, settori produttivi e mondo del lavoro. Con l’ambizione di crescere ulteriormente, dando vita a un circolo virtuoso che valorizzi l’economia circolare, la salvaguardia ambientale e paesaggistica, la conservazione delle infrastrutture esistenti e la loro messa a sistema nell’ambito di uno sviluppo economico e culturale che unisca lo studio del passato e la progettazione del futuro, mettendo al centro i concetti di riqualificazione e sostenibilità.»

«Tra i temi del Workshopprosegue Giorgio Peghinviene esplorata inoltre la possibilità di realizzare uno studio per
l’istituzione di una grande esposizione biennale internazionale, il “Sulcis Iglesiente Landscape and Environment Expo” (SILEE), che ha vuol rappresentare un evento espositivo per documentare, mettere in mostra e costituire un’occasione di confronto dei progetti di bonifica ambientale e del paesaggio, delle tecniche e brevetti per la rigenerazione e la trasformazione del paesaggio e dell’innovazione nelle politiche pubbliche di riconversione economica su scala europea e mondiale, con ricadute economiche e occupazionali per il territorio. Ma, soprattutto, ha lo scopo di “custodire e proteggere” la memoria di questi luoghi, i suoi abitanti e le risorse ambientali, con azioni progettuali che siano allo stesso tempo strumento di riqualificazione, bonifica e costruzione di nuovi spazi collettivi per la cultura, la socialità, la ricerca e la produzione.»

Martedì 25 giugno, a partire dalle ore 10.00, presso la sala conferenze del Consorzio AUSI (Palazzo Bellavista – Monteponi) i lavori dell’VIII° Laboratorio Internazionale di Architettura e Paesaggio, saranno introdotti dal convegno “Paesaggi minerari – TEArch Verso un’architettura terrestre. Strategie di convivenza e di cura per i paesaggi a rischio dell’Italia meridionale”.

E’ stata siglata stamane, ad Iglesias, la convenzione tra il comune di Iglesias e il Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna per i festeggiamenti del centenario di Porto Flavia, iconica struttura portuale unica al mondo, progettata nel 1924 dall’ingegner Cesare Vecelli per caricare il minerale direttamente sulle navi nelle vicinanze della miniera di Masua.
L’atto è stato firmato dal sindaco di Iglesias Mauro Usai e dal Commissario Straordinario del Consorzio del Parco Geominerario Elisabetta Anna Castelli.
La convenzione, di durata biennale, prevede l’organizzazione di un programma di attività per celebrare la ricorrenza ed avvicinare il pubblico alla grande storia mineraria che ha caratterizzato l’Iglesiente nei secoli scorsi, promuovendo altresì lo sviluppo turistico e culturale del territorio, la ricerca e l’innovazione, il coinvolgimento della comunità scientifica e locale, mettendo in rete il brand del centenario.
Allegate le interviste con il sindaco Mauro Usai e il Commissario Straordinario del Consorzio del Parco Geominerario Elisabetta Anna Castelli.

La Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara si è aggiudicata la VI edizione del Premio Interdistrettuale “Sanna Randaccio”, assegnato ogni anno, su iniziativa dei club della Sardegna, per gratificare “uomini,  donne, enti o associazioni che, attraverso studi, ricerche scientifiche, progetti, attività professionale, o di volontariato o di assistenza, abbiano l’obiettivo di rendere migliori le condizioni di vita, di salute, giuridiche, artistiche, morali o ambientali di singoli competenti delle fasce deboli e svantaggiate o dell’intera comunità”.

Il riconoscimento, conferito nei giorni scorsi durante una cerimonia organizzata dal Rotary Club di Ozieri, guarda in particolare alla “mission sociale e culturale” della Fondazione, in linea con quei principi di etica e credibilità che motivano il Premio dedicato al rotariano Raffaele Sanna Randaccio, noto per l’impegno nel debellare il flagello della malaria nell’Isola.

La candidatura della Fondazione, proposta dal Rotary Club Iglesias, nasce in considerazione della natura dell’organizzazione i cui scopi sono rivolti alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale e minerario dei luoghi e dei siti legati al culto di Santa Barbara, patrona dei minatori, valorizzando l’itinerario storico, naturalistico, ambientale e religioso denominato, appunto, “Cammino Minerario di Santa Barbara”. 

«Il Premio “Sanna Randaccio” – ha detto il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Mauro Usaiè un riconoscimento alla particolare sensibilità sociale, ambientale e culturale profusa quotidianamente dalla nostra organizzazione e lo accogliamo con grande orgoglio, a conferma degli sforzi, compiuti in questi anni dalla struttura della Fondazione che rappresento, per valorizzare il Sud Sardegna, le risorse locali e il turismo sostenibile. E’ un premio di riconosciuta eccellenza ha sottolineatoche arriva in un momento di grande attenzione per le comunità locali e di crescita del settore turistico e culturale, anche attraverso lo sviluppo di attività legate all’accoglienza e alla promozione della conoscenza dei nostri territori.»

Il Cammino Minerario di Santa Barbara, con i suoi 500 km di percorso diviso in 30 tappe che attraversano il cuore del Sulcis-Iglesiente-Guspinese-Arburese, rappresenta un’importante attrattiva turistica destinata a richiamare pellegrini e camminatori da tutto il mondo, desiderosi di esplorare la storia delle miniere e di vivere un’esperienza autentica. L’afflusso di visitatori, in questi anni, ha contribuito realmente allo sviluppo del settore della ristorazione e dell’ospitalità soprattutto in quei centri marginali rispetto alle località turistiche di massa, offrendo opportunità di lavoro e favorendo la crescita delle attività locali senza mai perdere il tratto identitario e la fermezza nel proporre un turismo responsabile e consapevole dell’ambiente. 

«E’ motivo di grande soddisfazione assegnare il Premio Sanna Randaccio, edizione 2024, alla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, che si è contraddistinta, fin dalla sua nascita, come organizzazione, seria, credibile e radicata nel contesto sociale e culturale del territorio – ha commentato Pino Licari, presidente del Rotary Club Iglesias -. Il Premio nasce proprio con l’intento di gratificare personaggi, enti e organizzazioni no profit di alto livello impegnate in attività di solidarietà sociale, per onorare la memoria di chi, con grande senso di altruismo, ha fatto e dato tanto in favore della sua terra.»

Alla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, presente alla cerimonia di premiazione con il consigliere del Cda e presidente dell’associazione “Pozzo Sella”, Massimo Sanna, accompagnato dal tecnico Massimo Melis, è stata consegnata la statuina in bronzo raffigurante un fenicottero, opera dell’artista Stefano Cherchi.

Per il Rotary erano presenti Pino Licari e Franco Morittu, rispettivamente presidenti dei Club Iglesias e Ozieri, Gabriele Andria, presidente della Commissione Distrettuale per il Premio Sanna Randaccio, e Adriana Muscas segretaria distrettuale e Governatore del distretto 2080 per l’anno rotariano 25/26.

 

Gli studenti del Liceo “G. Asproni” di Iglesias sono i vincitori del concorso di idee per la realizzazione del logo della garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Sardegna.
La cerimonia di premiazione si è svolta ieri pomeriggio nella sala Transatlantico del palazzo del Consiglio regionale.
Hanno aperto i lavori il presidente dell’Assemblea Piero Comandini e la garante Carla Puligheddu. Presenti la presidente della commissione regionale Lavoro, cultura e formazione professionale Camilla Gerolama Soru, il consigliere regionale di Iglesias Alessandro Pilurzu e il sindaco di Iglesias, Mauro Usai.

Si terrà martedì 4 giugno, alle 12.00, nella sala riunioni del Centro Direzionale di via Isonzo, a Iglesias, la conferenza stampa di presentazione dell’Estate iglesiente “Iglesias Summer Wave 2024” che il comune di Iglesias, in collaborazione con Iglesias Turismo e Pro Loco Iglesias, regalerà ai sardi.
Si tratta di un palinsesto di eventi ricchissimo, dallo spettacolo alla magia, dalla cultura allo sport, fino ad arrivare alla musica con Fiordaliso, Rettore, Gabbani, Gazzè. Chiudiamo in bellezza, il 3 agosto con Achille Lauro, considerato tra gli artisti più innovativi e poliedrici nel panorama della musica italiana, capace di sfidare le convenzioni e di portare una ventata di freschezza e provocazione.
Interverrà alla conferenza stampa il sindaco della città Mauro Usai unitamente agli assessori competenti.

Il Consiglio comunale di Iglesias, riunito in seduta straordinaria a Porto Flavia, ha avviato ieri sera, con l’approvazione unanime della proposta di deliberazione, le celebrazioni per il 100° dello straordinario monumento di archeologia industriale.

Hanno partecipato alla seduta consiliare, tra gli altri, il cardinale Arrigo Miglio; la signora Adriana, moglie del compianto Luciano Ottelli, artefice del recupero di Porto Flavia, scomparso il 28 luglio 2021; l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani; i consiglieri regionali Alessandro Pilurzu (presidente del Consiglio comunale di Iglesias), Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu; Elisabetta Anna Castelli, commissario straordinario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

Porto Flavia è un porto d’imbarco per il materiale estratto dalle miniere dell’Iglesiente. Nel 1924, in 24 mesi, attraverso lo scavo di due gallerie sovrapposte all’interno della montagna, venne realizzata un’opera di ingegneria mineraria senza precedenti, alla quale venne dato il nome della figlia primogenita dell’ingegnere Cesare Vecelli, Flavia.

La galleria superiore serviva per scaricare i materiali estratti dalle miniere vicine e quella inferiore per stivarli sulle navi attraverso un nastro trasportatore estraibile. Tra le due gallerie erano scavati nove silos capaci di contenere fino a 10mila tonnellate di materiale minerario. Il porto è rimasto operativo fino agli anni ’60 del secolo scorso. Nei primi anni 2000 è stato sottoposto a un intervento di restauro e attualmente è aperto ai turisti attraverso visite guidate.

Dal mese di luglio 2017, quando venne ceduto in comodato d’uso al comune di Iglesias, Porto Flavia ha avuto una crescita di interesse straordinaria, con diverse decine di migliaia di visitatori l’anno. Oggi costituisce il sito di archeologia industriale più visitato, conosciuto ormai in tutto il mondo.

Allegato l’album fotografico della seduta del Consiglio comunale di ieri, la presentazione della targa dedicata a Luciano Ottelli e le interviste al sindaco Mauro Usai e al commissario del Parco Geominerario Elisabetta Anna Castelli.