10 January, 2025
HomePosts Tagged "Mauro Usai." (Page 40)

[bing_translator]

Il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, interviene sulla situazione di Casa Serena e della RSA Margherita di Savoia.

«A partire dal 2007, alla luce dell’importanza di una struttura come Casa Serena, strategica per il territorio del Sud Sardegna, e dei suoi elevati costi di gestione, l’Amministrazione regionale ha erogato ogni anno un contributo straordinario fondamentale per garantire l’esistenza della strutturascrive in una nota Mauro Usai -. L’Amministrazione comunale di Iglesias, una volta ottenuto lo scorso anno il contributo straordinario da parte della Regione, per il tramite dell’ANCI Sardegna, associazione di categoria di riferimento, nel mese di febbraio 2020, in sede di Conferenza Regione-Enti Locali, aveva avviato un’interlocuzione con la Regione Sardegna andata a buon fine, che prevedeva l’assegnazione di un contributo strutturale ottenuto con l’incremento del fondo per la salvaguardia degli equilibri di bilancio dei Comuni sardi, fondo esteso anche ai Comuni che, per la L.R. 4/1988, si sono fatti carico delle strutture socio-sanitarie presenti nel proprio territorio, come nel caso di Casa Serena.
La situazione di emergenza sanitaria Covid-19, tutt’ora in corso, ha causato lo slittamento dell’approvazione del bilancio da parte del Consiglio regionale, che si è limitato alla sola approvazione di misure tecniche, impedendo di trovare una soluzione per la questione relativa a Casa Serena.»
«Perché queste importanti premesse sottolinea Mauro Usai? Per affermare come il problema relativo all’esistenza e all’operatività di Casa Serena sia stato affrontato nelle sedi istituzionali, e siano state individuate delle soluzioni in grado di permettere la sopravvivenza di una struttura che garantisce assistenza fondamentale ad una delle categorie che più necessitano di una tutela, come gli anziani.»

Mauro Usai ricostruire la situazione relativa ai costi.

«A fronte di costi di gestione annui, che superano abbondantemente i 2 milioni e mezzo di euro, il comune di Iglesias, come ogni anno, ha potuto coprire solo una parte degli oneri.
Per avere un quadro completo della situazione, occorre precisare che nell’ultimo anno, nelle spese per Casa Serena sono stati compresi gli importi di:

– 1.116.000 euro, per il lavoro di 35 operatori socio-sanitari,
– 800.000 euro, per i servizio di pulizia e mesa, con rispettivamente 13 a testa,
– 120.000 euro per il servizio di lavanderia, con 9 operatori,
– 65.000 euro per 2 infermiere assunte con contratto interinale.

Con il 90% dei costi ascrivibili al personale, e a fronte di entrate che arrivano a malapena a 500.000 europrosegue il sindaco di Iglesiasè chiaro come sia fondamentale un contributo per salvaguardare le persone anziane ospitate nella struttura e per tutelare i livelli occupazionali.
Il principio che si era riusciti ad affermare in sede di Conferenza Regione-Enti Locali, relativamente al fatto che la struttura non possa essere a carico del solo Comune di Iglesias, in quanto strategica per tutto il territorio del Sud Sardegna, va ribadito con forza, ma alla luce di un’evoluzione dell’assistenza agli anziani, che va sempre più verso l’accompagnamento domestico e verso la nascita di altre strutture più piccole nel territorio, occorre ricercare altre soluzioni.
Sono state numerose le opzioni proposte negli anni dal comune di Iglesias per la salvaguardia di Casa Serena, ed a fronte degli importanti costi di gestione, una possibile alternativa può essere la piena operatività dell’altra residenza sanitaria presente nel Comune, la RSA Margherita di Savoia.

RSA Margherita di Savoia.

«I lavori nella struttura, a causa di problematiche ereditate dalle precedenti Amministrazioni, durano da oltre vent’anni, nei quali per lunghi periodi gli interventi di restauro e adeguamento sono rimasti fermi. Nella giornata di giovedì scorso spiega Mauro Usaisi è riusciti a procedere al collaudo della struttura, e questo permetterà nelle prossime settimane di appaltare i lavori di completamento dell’opera, per i quali, nel bilancio comunale sono state assegnate risorse per 150.000 euro.

Le interlocuzioni con la Regione Sardegna.

«Nelle interlocuzioni a livello istituzionale di questi giorni, nei quali si sta procedendo a mettere i campo tutte le iniziative possibile per salvare la struttura di Casa Serena e garantire un’assistenza adeguata per gli ospiti, unita alla tutela dei lavoratori – rimarca il Sindacoalla luce del fatto che l’emergenza Covid-19 non ha consentito ancora l’approvazione del bilancio regionale, per il tramite dei Consiglieri Regionali del territorio abbiamo chiesto alla Regione un contributo che rappresenta l’unica soluzione possibile fino al completamento della RSA Margherita di Savoia.
La richiesta di un contributo è sostenuta dall’ANCI Sardegna e dalle sigle sindacali, e scongiurerebbe la chiusura di Casa Serena, con il conseguente trasferimento degli ospiti nelle altre strutture sanitarie del territorio. Una possibilità rischiosa, soprattutto per le persone più anziane ed esposte ai maggiori pericoli, come è stato evidenziato dall’emergenza sanitaria in corso, che costerebbe alla Regione Sardegna più dell’erogazione del contributo straordinario indispensabile per Casa Serena.
L’intervento andrebbe a beneficio di un contesto socio economico fortemente provato dall’emergenza in atto, permetterebbe da un lato di non vedere soppressi i servizi fino ad ora resi alla categoria di popolazione più fragile, e dall’altro lato eviterebbe la perdita di posti di lavoro, che andrebbero ad aggiungersi agli effetti negativi sull’occupazione e in generale sulle condizioni economico-finanziarie generati nei diversi comparti produttivi conclude il sindaco di Iglesias -. La richiesta di un contributo ha le dovute coperture finanziarie, essendo garantita attraverso l’utilizzo del fondo impiegato gli anni scorsi per coprire gli squilibri generati nel bilancio comunale dai costi di gestione della struttura, ed è rimessa alla sola volontà politica di accogliere o meno la proposta.»

[bing_translator]

«Questa mattina, nel poliambulatorio di San Giovanni Suergiu, si è svolta una riunione della Commissione Socio Sanitaria cui hanno partecipato i primi cittadini di San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Antioco, Portoscuso, Perdaxius, Narcao, Calasetta, Masainas, Nuxis, Villaperuccio, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias, Fluminimaggiore e Buggerru. Troviamo inconcepibile, a ridosso della discussione in Consiglio regionale sulla riforma del Sistema sanitario regionale, che il Sindaco di Iglesias fosse assente.»

Sono molto critici 6 consiglieri di minoranza del comune di Iglesias (Simone Saiu, Luigi Biggio, Alberto Cacciarru, Federico Garau, Bruna Moi e Francesca Tronci) nei confronti del sindaco di Iglesias, Mauro Usai, per la sua mancata partecipazione all’incontro tenutosi a San Giovanni Suergiu, nel corso del quale è stata avviata la mobilitazione del territorio a difesa dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali.

«Ricordiamo l’assenza anche in occasione dell’elezione del sindaco di Carbonia alla carica di Presidente – aggiungono i 6 consiglieri di minoranza -. L’assenza è un fatto grave se si considera che Iglesias dovrebbe ambire ad un ruolo da protagonista, in un momento in cui occorre ridare slancio alle istanze di un territorio dove le criticità legate a chiusure, trasferimenti, riduzioni, sospensioni di servizi sanitari ospedalieri e territoriali sono ormai diventate intollerabili.»

«Dalla riunione è scaturita la richiesta di un incontro urgente con l’assessorato regionale della Sanità ed una serie di incontri territoriali per evidenziare e portare avanti le istanze di un territorio dove, all’emergenza da Coronavirus, si aggiunge anche la probabile chiusura di diversi servizi territorialiconcludono i 6 consiglieri di minoranza -. Lamentarsi o inscenare proteste a decisioni prese, non serve a nulla. Occorre partecipare alla fase di discussione delle iniziative da intraprendere per ridare ai Presidi Ospedalieri di Iglesias il ruolo che meritano nel territorio.»

La prossima riunione dei sindaci è stata già convocata a Buggerru, in una data ancora da stabilire.

   

[bing_translator]

Dalla giornata di sabato 30 maggio, riapriranno ai visitatori i siti di Porto Flavia e della Grotta Santa Barbara.
Porto Flavia seguirà i seguenti orari: aperto il 30 e 31 maggio e 1° e 2 giugno
Visite guidate alle ore 10.00 – 11.00 – 12.00 – 14.00 – 15.00 – 16.00 – 17.00
Nel sito potranno accedere 30 persone per ogni turno di visita. I visitatori saranno divisi in due gruppi di 15 persone, il secondo gruppo dovrà attendere circa 15 minuti per poter accedere alla galleria. Sarà necessario mantenere il distanziamento sociale tra persone di diverso nucleo familiare durante la visita
Grotta Santa Barbara seguirà i seguenti orari: aperto il 30 e 31 maggio e 1° e 2 giugno
Visite guidate alle ore 10.30 – 12.00 – 14.00 – 15.30
Nella Grotta potranno accedere 15 persone per ogni turno di visita. Sarà necessario mantenere il distanziamento sociale tra persone di diverso nucleo familiare durante la visita.
Per poter visitare i siti è vivamente consigliata la prenotazione sul sito www.iglesiasturismo.it
Per i visitatori dei siti di Porto Flavia e Grotta Santa Barbara sarà possibile accedere gratuitamente al Museo del Costume, in via Mazzini. Per poterlo visitare, rivolgersi all’Ufficio Turistico in Piazza Municipio.
«E’ importante ripartire in tutta sicurezza e riaprire ai visitatori due meraviglie del nostro territorioha commentato il sindaco Mauro Usai contiamo presto di poter aprire un altro sito di grande rilevanza come la Galleria Villamarina, per dare ai visitatori un’offerta turistica ampia e complessiva, con le bellezze paesaggistiche, le aree costiere, i siti ex minerari, le tradizioni, e le aree di interesse storico e culturale.»
Di seguito il regolamento per i visitatori, in base alle disposizioni di prevenzione Covid-19:
– obbligo della misurazione della temperatura corporea prima dell’ingresso, con più di 37,5 °C sarà vietato l’accesso al sito
– obbligo di indossare mascherina e guanti
– durante la visita distanziamento di almeno un metro tra persone di diverso nucleo familiare
– obbligo di igienizzare le mani (guanti compresi) prima dell’ingresso
L’Ufficio Turistico è aperto dal 25 maggio e seguirà i seguenti orari: dal 25 al 31 maggio
Aperto tutti i giorni, mattina 10.00/12.00 pomeriggio 16.00/19.00
Dal 1° giugno al 30 settembre
Aperto tutti i giorni, mattina 10.00/13.00 pomeriggio 15.00/19.00
A breve saranno disponibili gli orari per le visite nel mese di giugno.

[bing_translator]

Sono terminati, a Iglesias, i lavori di riqualificazione degli impianti elettrici di illuminazione del Campo Sportivo Polifunzionale, in località Ceramica, un intervento realizzato in sinergia dall’assessorato dello Sport e dall’assessorato dei Lavori pubblici, per un importo di 385.000,00 euro.

«Dopo un anno di lavori finalmente il Campo di Ceramica potrà presto essere restituito all’attività agonisticaha spiegato il sindaco, Mauro Usai -. Vogliamo ringraziare tutte le persone che si sono adoperate per poter ripristinare l’illuminazione nel Campo Polifunzionale. Un primo passo necessario per poter realizzare gli altri interventi e rendere la struttura pienamente operativa. Passo dopo passo restituiremo alla Città di Iglesias impianti sportivi degni di questo nome.»

Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore dello Sport, Claudia Sanna: «Sono estremamente felice e grata a chi ha creduto nell’investimento.  Tutto ciò è servito a non lasciare tante società sportive senza una “casa” e a permettere a tanti giovani di potersi allenare nella loro Città».

«Un importante investimento, per un intervento che rappresenta la realizzazione di quanto contenuto nelle linee programmatiche dell’Amministrazioneha commentato l’assessore dei Lavori pubblici, Vito Didaci -. Le opere pubbliche continuano.»

[bing_translator]

Con l’approvazione del nuovo regolamento TARI, gli utenti che trasferiranno la propria residenza nel Comune di Iglesias, potranno usufruire per 3 anni di una completa esenzione dell’imposta sui rifiuti urbani relativa alle utenze domestiche.
L’esenzione può essere richiesta dagli utenti che abbiano trasferito la propria residenza ad Iglesias a partire dal 1° gennaio 2020, una misura di contrasto allo spopolamento e di incentivo al ritorno delle tante persone che negli ultimi anni hanno lasciato la Città, come sottolinea il sindaco Mauro Usai.

«Riteniamo che per la crescita della nostra Città sia fondamentale investire nelle persone, nel numero degli abitanti e nei servizi a loro dedicati, per fare in modo che Iglesias possa essere, ancor di più, una città in cui vivere ed in cui potersi costruire una famiglia.
Per questo abbiamo deciso di dare un forte impulso all’azione di contrasto allo spopolamento, in tutti gli ambiti di intervento, a partire da quello economico, con le esenzioni tributarie per i nuovi residenti, per proseguire con il sostegno alle attività produttive, lo snellimento della burocrazia e le misure rivolte a favorire un’efficace ripresa economica dopo la grande emergenza sanitaria di questi mesi.»

Il sindaco di Iglesias ha spiegato inoltre come la misura di esenzione TARI per i nuovi residenti, recepisca quanto proposto dall’Associazione dei Comuni della Sardegna e sia in linea con quanto stabilito dalla stessa Regione in materia di lotta allo spopolamento e di incentivo per l’immigrazione di ritorno.

«Grazie anche ad una accorta politica di bilancio aggiunge l’assessore Ubaldo Scanu – che ha permesso di liberare importanti risorse da impiegare per le detrazioni utili a far ripartire le nostre imprese e per le esenzioni in grado di attirare ad Iglesias nuovi residenti.»

Per l’assessore dell’Ambiente Francesco Melis è necessario mettere in evidenza il ruolo fondamentale svolto dalla lotta all’evasione tributaria svolta negli ultimi anni, che ha permesso di aumentare il numero dei contribuenti e le superfici delle aree assoggettabili alle imposte sui rifiuti urbani, con effetti positivi per le casse erariali e con nuove risorse da impiegare per la collettività.
«Grazie ai controlli e alla vigilanza, l’anagrafe tributaria ha potuto registrare 380 contribuenti in più per quanto riguarda le utenze non domestiche e 740 utenti in più per le utenze domestiche, con anche un incremento nella registrazione di 1050 immobili domestici e di 480 immobili non domestici.»

«Vogliamo che Iglesias possa attirare nuovi abitanti grazie a queste agevolazioni, ai suoi servizi, e ad una posizione nel territorio che le permette di essere a soli 40 minuti di automobile da Cagliari e dal suo aeroporto ha aggiunto il sindaco Mauro Usai -. Un’alternativa per le tante persone che lavorano a Cagliari e che invece di abitare nell’hinterland possono stabilire la propria residenza in una città più vivibile e che ugualmente permetta loro di essere in poco tempo nel capoluogo ha concluso Mauro Usai -. Una città con strutture sanitarie che ci impegniamo a salvaguardare, con istituti scolastici che collaborano col mondo del lavoro e con grandi opportunità nello sviluppo turistico, grazie alla sua storia e alle bellezze del territorio, alla sua costa e alle sue aree verdi.»

[bing_translator]
Grazie ad un importante intervento di riqualificazione il Parco delle Rimembranze ed il suo Viale diventeranno il centro di un’oasi verde nel cuore della città di Iglesias.
Il progetto, finanziato grazie al protocollo stipulato tra il comune di Iglesias e la Portosvesme Srl, relativamente alle misure di compensazione ambientale, per un importo complessivo dei lavori di circa 208.000,00 euro, prevede la realizzazione di un’area di verde urbano coerente con il sistema naturalistico e paesaggistico del territorio.
L’area verde, oltre al prato naturale, ospiterà esclusivamente specie tipiche della macchia mediterranea, come l’ulivo, il lentisco e la quercia da sughero, senza specie aliene invasive, una scelta in armonia con l’ambiente naturale e con le altre aree verdi della città, secondo gli indirizzi contenuti nelle linee guida regionali, nazionali e sovranazionali in materia di tutela paesaggistica e salvaguardia ambientale.
«Una delle caratteristiche principali del Parco, oltre alla possibilità di avere un’oasi verde di questo tipo nel cuore della cittàspiega il sindaco, Mauro Usai -, è quella di essere un’area polifunzionale, dove potranno trovare spazio attività dedicate a tutti i tipi di visitatori, dai più piccoli agli adulti, con un’attenzione particolare anche alle persone avanti con gli anni, grazie alla collaborazione con le associazioni della città impegnate nella promozione di politiche attive per la terza età.»
Per questo motivo, il Parco ospiterà aree gioco per i bambini, una palestra all’aperto per il fitness, zone dedicate al relax e spazi nei quali poter dar vita ad eventi culturali, attività economiche ed iniziative di educazione ambientale, in sinergia con le scuole e con le associazioni della società civile.
Per l’assessore all’Ambiente, Francesco Melis, la riqualificazione del Parco e del Viale delle Rimembranze, rappresenta un importante risultato che va nella direzione delle iniziative messe in atto per la promozione del verde pubblico e la salvaguardia ambientale: «Un progetto ambizioso, che segue un primo intervento di circa 100.000,00 euro già realizzato grazie ai fondi della legge 37/98, per un’area verde che verrà pienamente riqualificata e restituita alla collettività. Spero che tutti gli Iglesienti sposino il progetto del Parco delle Rimembranze e contribuiscano a custodirlo, tutelarlo e valorizzarlo».

[bing_translator]

Sono state ricordate stamane, a Gonnesa, nel corso di una breve cerimonia, le vittime della rivolta popolare del mese di maggio 1906. Alla presenza dei sindaci di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, Iglesias Mauro Usai e Buggerru Laura Cappelli, e del presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, è stata deposta una corona d’alloro, benedetta dal parroco del paese, davanti alla lapide sistemata all’esterno del Municipio, il 23 maggio 1976, in occasione della celebrazione del 70°, nella quale si legge: «1906-1976, nel 70° anniversario Gonnesa operaia dedica a quanti tra i suoi figli pagarono con la vita o la perdita della libertà. La conquista di migliori e più umane condizioni di vita e di lavoro. Gonnesa, addì 23 maggio 1976». Erano presenti anche il segretario generale della CGIL della Sardegna Sud Occidentale Antonello Congiu, il segretario della Filctem CGIL Emanuele Madeddu, Franco Bardi della Fiom CGIL e l’ex segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu.

«La rivolta fu la prima presa di coscienza dello sfruttamento cui era sottoposta la classe lavoratrice sarda. I primi minatori lavoravano in condizioni gravissime che rasentavano la schiavitù: il lavoro era continuo e logorante, molto pericoloso e sottopagato. Mancava qualsiasi forma di assistenza sociale e previdenziale da parte dello stato e il lavoratore con la misera paga non era in grado di sfamare la propria famiglia. L’operaio, inoltre, era legato all’azienda da un vincolo che prese il nome di “Ghignione”. Questo era un buono acquisto di cui si poteva usufruire soltanto nello spaccio dell’industria, che vendeva a prezzi più alti dei negozi le merce scadente. Queste condizioni portarono scontenti e malumori che sfociarono nella rivolta del maggio del 1906. La rivolta fu spontanea e dettata da fame e disperazione: i dimostranti chiedevano l’intervento del sindaco sul caro-viveri, dazio e tasse comunali. Dopo aver incendiato la cantina e l’ufficio del dazio, da Gonnesa, la manifestazione si diresse verso Bacu Abis e Nebida. L’epilogo fu tragico: i carabinieri arrivati da Iglesias spararono sulla folla. A Nebida ci furono due morti e quindici feriti, a Gonnesa tre morti e diciassette feriti. Oggi il 20 maggio, a Gonnesa, è festa civile.»

[bing_translator]

Al fine di snellire le incombenze burocratiche per le attività commerciali, favorire ed incentivare la somministrazione all’aperto di cibi e bevande, e facilitare l’adozione delle misure di prevenzione e contenimento dell’infezione Covid-19, il comune di Iglesias ha stabilito che le richieste per l’occupazione del suolo pubblico con tavolini, sedie ed ombreggi, presentate dai titolari di bar e ristoranti, ed approvate per l’anno 2019, siano prorogate d’ufficio per l’anno in corso.
Il numero dei componenti dei dehors (tavolini e sedie), che potranno essere posizionati nello spazio concesso, dovranno rispettare gli standard stabiliti in base alle indicazioni della Regione Autonoma della Sardegna ed alle linee guida predisposte dall’INAIL in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.
La proroga è riferita esclusivamente alle superfici occupate nell’anno 2019 e non al numero di tavolini e sedie che dovranno essere collocati nel rispetto delle normative sul distanziamento che il Governo e la Regione Sardegna adotteranno in questi giorni.
Il provvedimento sarà efficace nel momento in cui verranno comunicate dal Governo le indicazioni relative ai protocolli di apertura, alle misure di prevenzione ed alle prescrizioni di sicurezza
Per tutte le nuove richieste o nel caso di ampliamento di concessioni prorogate da tale provvedimento, dovrà essere seguito il normale iter (presentazione progetto e domanda di occupazione) finalizzato all’accoglimento o meno della concessione del suolo pubblico.
«Un provvedimento che si aggiunge alle esenzioni tributarie relative alla Tari e alla Tosap, e vuol rappresentare una misura concreta rivolta allo snellimento delle incombenze burocratiche per i titolari delle attività di ristorazione, tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria in corso, permettendo inoltre di autorizzare più velocemente le nuove richiesteha messo in evidenza il sindaco Mauro Usai -. Auspico che possano essere accolti il protocollo e le linee guida presentate dalla Regione Emilia Romagna del presidente Stefano Bonaccini, improntate ad una ripresa delle attività di ristorazione che riveda, riduca e renda più razionale l’utilizzo degli spazi interni ed esterni dei locali, valorizzando il contributo dei titolari delle attività ed il senso di responsabilità degli stessi avventori.»

[bing_translator]

E’ durissima la critica di 6 consiglieri di minoranza al sindaco di Iglesias (Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru), Mauro Usai, sull’interpretazione data ai protocolli INAIL emanati dal presidente Franco Bettoni per il contenimento del contagio da Covid-19.

«In data odierna il presidente INAIL Franco Bettoni, tramite una conferenza stampa ha dichiarato che le linee guida emanate per l’apertura delle attività commerciali non sono da considerarsi “disposizioni vincolanti”, ma bensì contributi di carattere scientifico, per cui forniscono ipotesi di modulazione delle misure di contenimento del contagio già note, anche attraverso criteri per l’individuazione di misure di prevenzione e protezione, specificando inoltre che è evidente che non si tratta di linee guida impartite alle imprese, in quanto né l’Inail né l’Iss sono titolati ad emanare – si legge in una nota dei consiglieri Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Dichiarazione, quella del presidente Franco Bettoni, che sembra smentire categoricamente quella fatta dal sindaco Mauro Usai, il quale ha più volte ribadito che la riapertura delle attività commerciali di Iglesias sono state negate (dalla data di lunedì 11 maggio, ndr) in quanto mancavano le linee guida INAL.»

«Le parole del presidente INAIL Bettoni sciolgono ogni dubbio – aggiungono i rappresentanti dei gruppi consiliari di: Movimento 5 Stelle, Forza Italia ed Iglesias in Comune -. Le tanto attese linee guida non sono disposizioni vincolanti, ciò significa che la città di Iglesias avrebbe potuto tranquillamente seguire in totale sicurezza la scelta di altri comuni limitrofi. Nonostante il nostro indice RT fosse stato dichiarato “non classificabile” per via del basso numero di contagi, il sindaco Mauro Usai ha preferito condannare la città di Iglesias e le sue attività commerciali ad un’altra settimana di agonia economica. Una scelta, la sua, dettata da logiche e disposizioni arrivate dal coordinamento regionale del Partito Democratico.»

«Possiamo dunque tranquillamente affermare che Iglesias ha pagato le logiche di partitosottolineano i 6 consiglieri di minoranza -. In un momento come questo serviva coraggio ed amore per la propria città, invece si è preferito compromettere quasi irrimediabilmente il futuro di numerose attività commerciali della città. Una scelta folle che danneggerà gravemente l’economia cittadina.»

«Nella serata di oggi inoltre abbiamo dovuto attendere il comunicato presidente della Regione per sopperire alla mancanza di coraggio dei sindaci che hanno ritenuto di non dover aprire, ha annunciato di assumersi la responsabilità ponendo la parola fine al dibattito sul coefficiente RT Non classificabileconcludono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru –, spiegando per l’ennesima volta che era da intendersi, ovviamente, come inferiore al parametro dello 0,5%.»

 

[bing_translator]

Settimana di riaperture per i settori dell’abbigliamento, calzature, gioiellerie, profumerie, studi di tatuaggi e servizi alla persona. Ma le linee seguite dai sindaci dei tre centri principali del Sulcis, sono molto diverse. Mentre Carbonia dà il via alle riaperture di tutti i settori, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, va più cauto e decide di riaprire i negozi ma non i servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti. Ancora più dura la linea seguita dal sindaco di Iglesias, Mauro Usai, che decide di rimandare la data di apertura degli esercizi commerciali e dei servizi alla persona al 18 maggio, data in cui si attendono protocolli e linee guida più chiare.
«Abbiamo deciso di dar seguito all’ordinanza del presidente Christian Solinas, raccomandando agli esercenti di rispettare alla lettera tutte le prescrizioni da seguire – dichiara Paola Massidda, sindaco di Carbonia. Il nostro Comune ha avuto una situazione fortunatissima, dovuta al fatto che i nostri cittadini si sono comportati bene. Confidiamo che anche in questa “Fase 2” di riaperture continueranno a seguire le regole. Il nostro è un territorio in cui la disoccupazione è alta e rischiamo di non veder risollevare le serrande di quei commercianti che, in questi due mesi, hanno sofferto la crisi, dovuta alle prescrizioni del Covid. Prima che sia troppo tardi, è opportuno ripartire.»

Per concludere, il sindaco Paola Massidda fa un augurio ai commercianti della sua cittadina: «Siamo con loro con tutto il cuore, insieme a loro. Perché è con loro che può ripartire la città. Non devono sentirsi soli. Noi ci siamo».

Tanta speranza traspare dalle parole di Maddalena Cascìu, titolare, assieme al marito Franco, di una gioielleria di Carbonia: «Siamo felici di essere tornati nel nostro negozio, al nostro lavoro. Un lavoro a cui siamo affezionati perché lo svolgiamo dal 1981. Io spero che si riprenda la vita di prima. Sappiamo che c’è crisi ma almeno che si ricominci a vivere». Saltando le cerimonie religiose, si è persa una grossa fetta di mercato. «Non ci sono matrimoni, non ci sono battesimi, non ci sono più ricorrenzeprosegue Maddalena Casciu -. È saltato tutto.»

Tra i settori merceologici che risollevano le serrande, c’è quello di Alessia Mirai, titolare di un negozio di calzature a Sant’Antioco.
«La nuova apertura è stata emozionante, nonostante la grande paura confida Alessia Mirai -. Ritrovare in negozio i nostri clienti, che ci sostenevano tramite social, è stato davvero entusiasmante. Mi ha dato una carica che non pensavo di riuscire a trovare.» Però c’è anche la paura per quanto riguarda l’aspetto della salute. Prosegue Alessia Mirai: «C’è stato da capire come potersi comportare. Comunque, abbiamo sanificato tutto il locale e, inoltre, abbiamo acquistato anche delle salviette disinfettanti da fornire ad ogni cliente».
Com’è stato il rapporto con la clientela? «C’è stato un grandissimo rispetto da parte di tutte le mamme, che sono arrivate in negozio munite di tutte le precauzioni necessarie e hanno rispettato rigorosamente le distanze di sicurezza. I bambini son stati meravigliosi, perché son stati educati dai genitori a casa e quindi sapevano già come comportarsi. È stato bello vedere questo grande lavoro da parte delle famiglie.»

In conclusione, per quanto riguarda la tipologia di vendita, Alessia Mirai aggiunge: «Per chi ancora non se la sentisse di venire in negozio ci siamo organizzati per la consegna a domicilio».

Federica Selis