18 July, 2024
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Venerdì 30 novembre, il centenario della fine della Grande Guerra è stato solennemente celebrato con l’inaugurazione dei due monumenti, opera dell’artista Stefano Cherchi, donati alla città dal Rotary Club di Iglesias.

Il pomeriggio è iniziato all’ingresso del Viale delle Rimembranze dove si sono riuniti i rappresentanti del Rotary Club di Iglesias, dell’Amministrazione comunale e delle associazioni combattentistiche per procedere all’inaugurazione del cippo posto in opera per ricordare quando e perché il viale è stato creato. Dopo i brevi interventi del presidente del Rotary Club, del sindaco di Iglesias e del rappresentante dell’A.N.C.R,. si è proceduto alla scopertura ed alla benedizione del cippo da parte del cappellano militare don Giancarlo Caria.

Alle 16.30, i partecipanti alla prima cerimonia, ai quali si sono aggiunti numerosi altri cittadini, si sono spostati davanti all’edificio di proprietà dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, in via Gramsci, che vi ha la sede. Su una parete dell’edificio era stata messa in posto l’opera monumentale di Stefano Cherchi.

Davanti all’opera, ancora coperta da un drappo del Comune, hanno e preso la parola in successione il presidente del Rotary Club di Iglesias, Daniele Riva, il Sindaco di Iglesias, Mario Usai, il Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Carlo Cosseddu ed ha fatto una breve riflessione don Giancarlo Caria, Cappellano della Scuola allievi Carabinieri di Iglesias, nonché socio del Rotary Club.

Il sindaco ed il vicepresidente dell’A.N.C.R.  hanno quindi scoperto l’opera di Stefano Cherchi.

Don Giancarlo Caria ha benedetto l’opera ed il trombettiere della fanfara dei bersaglieri di Iglesias ha suonato il silenzio.

Prima dello scioglimento della manifestazione, l’artista Stefano Cherchi è stato chiamato ad indicare le motivazioni che lo avevano portato a sceglierne il soggetto ed ha spiegato, con toni commossi, di non aver voluto lasciare un messaggio con immagini ormai stereotipate e drammatiche di esplosioni e soldati morenti e di aver pertanto rappresentato i giovani militari nei momenti di tregua, dentro la trincea, mentre leggono o scrivono ai loro cari: dalla trincea una moltitudine di fogli di carta con i nomi si levano in volo e invadono il cielo con il compito di lanciare un messaggio di pace verso tutto il mondo, con l’augurio di non dover mai più parlare di guerre.

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Si è svolta questa mattina, a Iglesias, la cerimonia di intitolazione della scuola elementare al maestro e giornalista iglesiente Ennio Martinelli. Erano presenti il sindaco, gli assessori Alessandro Lorefice, Angela Scarpa e Vito Didaci in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, la responsabile del plesso scolastico, familiari e conoscenti. La targa definitiva è stata ufficialmente scoperta questa mattina a cura del sindaco Mauro Usai e del figlio di Ennio Martinelli, Carlo, sul fianco dell’ingresso storico principale della scuola. Lo scorso 2 giugno era stata apposta una targa provvisoria all’interno della scuola, dopo la delibera comunale firmata dal precedente sindaco Emilio Gariazzo. 

Ennio Martinelli è stato maestro elementare dal dopo guerra fino alla fine degli anni ’60 quando una grave malattia ha interrotto la sua vita alla giovane età di 49 anni. Da subito ha però iniziato anche la professione di giornalista collaborando con il Tempo di Roma e l’Ansa. Approdato all’Unione Sarda vi rimase praticamente fino alla sua morte avvenuta nel 1973. Dalle colonne del giornale Ennio Martinelli raccontò i problemi della città, le lotte dei minatori dando voce e rappresentando lo sviluppo di una città che cercava il riscatto sociale ed economico. Fu cofondatore della Lao Silesu, l’associazione culturale iglesiente dalla quale nacque, successivamente, il famoso Premio Iglesias di Giornalismo.   

Biografia di Ennio Martinelli

(Maestro elementare e giornalista)

Ennio Martinelli nasce a Iglesias il 15 agosto 1923. Consegue il diploma di Abilitazione Magistrale il 2 febbraio 1944 presso l’Istituto Magistrale Statale Salvatore Pizzi di Capua (CE). Al suo rientro in Sardegna abbraccia immediatamente l’insegnamento. Il suo primo incarico presso le scuole elementari di Nuraxi Figus (Gonnesa) dove insegnerà per circa due anni. Durante i quali convola a nozze con Iolanda Marcia, di Iglesias, da cui ebbe sei figli. Dopo l’iniziazione all’insegnamento nella scuola di Nuraxi Figus, Ennio Martinelli rientra nella sua amata città natale per proseguire la sua attività di maestro elementare, fino alla sua prematura scomparsa. Nei primi anni ’50 fece parte dell’Unione comunale iglesiente della Cisl ricoprendo il ruolo di segretario. Con lui, nella segreteria, vi erano Mario Desogus, Giorgio Mossa, Pietro Carrus, Umberto Alfonsi, Ivo Cannas, Genesio Aru, Giovanni Perra e Gino Figus. Dino Ferino rappresentava invece la categoria dei minatori. Nello stesso periodo inizia anche la sua carriera di corrispondente con i primi servizi per il giornale Il Tempo di Roma, che all’epoca dedicava due pagine alle cronache della Sardegna. Sono anni vorticosi. L’Italia cerca di reagire alla tragedia della guerra. E la Sardegna cerca un riscatto sociale ed economico. Il Sulcis Iglesiente ribolle di attività sindacali e politiche per il lavoro. Soprattutto in ambito minerario. I bisogni sono tanti, dagli alloggi decorosi agli spazi verdi, dalle strade alle nuove aule nelle scuole, fino al decentramento degli uffici e dei servizi. Sentiva la necessità, Ennio Martinelli, di essere più vicino alla sua città, ai suoi bisogni. Di fare qualcosa in più. Si concretizza la possibilità di scrivere per il giornale più importante della Sardegna: L’Unione Sarda. È  un’occasione che non si lascerà sfuggire. Vi rimase per due decenni. Un’esperienza interrotta anzitempo, purtroppo, non per sua volontà. Contemporaneamente iniziò anche la collaborazione con l’Agenzia Nazionale della Stampa Associata, l’ANSA.

Scrisse Remo Concas, suo stimato collega, dalle colonne dell’Unione Sarda il giorno dopo i suoi funerali: «Per vent’anni Ennio Martinelli ha combattuto per la sua città, perché fosse più accogliente, più giusta, perché non restasse più compressa nell’angoscia che la carenza dei posti di lavoro ingigantiva ogni giorno di più». «Le sue argomentazioni venivano affrontate dopo indagini accurate, con impegno, senza animosità, con l’implicito suggerimento di scelte equilibrate, così come – diceva – deve fare chi si pone al di sopra della mischia, indicando soluzioni che non contrastino con gli interessi della collettività. Amava la sua Iglesias, con sincerità, con bontà. L’esempio offerto con modestia da Ennio Martinelli, che avrebbe voluto fosse colto ed imitato da tutti, era quello per il raggiungimento dei più nobili ideali: la costruzione di una città operosa e pacifica».

Nel 1957 fu socio fondatore dell’associazione di cultura “Lao Silesu”. Disse nel 2007 il compianto Giorgio Mossa, ex presidente dell’associazione, nel rievocare i 50 anni: «Ricordo con emozione quando davanti al notaio Gian Paolo Toscano venne sottoscritto l’atto costitutivo dell’Associazione di Cultura “Lao Silesu” con sede in Iglesias. Erano con me Ennio Martinelli, Umberto Alfonsi, Armando Congiu, Rosolino Ferrara e Fernando Leoni. L’associazione, allora, aveva alle spalle già qualche anno d’attività e l’atto notarile rappresentava il coronamento di un progetto che poi si è tradotto nel “Premio Iglesias” di giornalismo e, subito dopo, anche di saggistica, arrivati ormai alla 38ª edizione. Lo stimolo che portò al varo del “Premio Iglesias” di giornalismo era stato quello di tenere desta l’attenzione verso il bacino minerario che ormai manifestava qualche segno di disimpegno. Attraverso la stampa, regionale e nazionale, avevamo inteso allargare la conoscenza delle problematiche del territorio, portandole negli ambienti politici ed imprenditoriali. Esse, tuttavia, ricordò Giorgio Mossa, non dovevano guardare esclusivamente al settore estrattivo, quanto alla condizione sociale legata strettamente a quell’attività». Innumerevoli le firme giornalistiche di prestigio premiate negli anni col “Premio Iglesias” e perfino premi nobel nella sezione dedicata alla saggistica.

L’ultima edizione del Premio Iglesias, la 39ª, ha avuto luogo nel dicembre del 2009 quando ad essere premiato fu l’allora Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, arrivato in città per l’occasione.  Di quel progetto culturale, fermamente voluto da Ennio Martinelli e gli altri soci fondatori, purtroppo non resta quasi più niente. Oggi la Lao Silesu non ha più neppure una sede sociale. «Esiste una forza politica precisa, ma misteriosa, che ha fatto sì che il premio in tutti questi anni non ottenesse finanziamenti». Ebbe a dichiarare tre anni or sono Stefano Priola, uno dei componenti del direttivo dell’associazione.

Negli anni ’60 Ennio Martinelli fu nominato anche dirigente dell’Iglesias Calcio sotto la presidenza dell’imprenditore toscano Alvaro Amarugi. Senza però trascurare le cronache locali sulla “sua” pagina dell’Unione Sarda, dalle quali ha sempre dato voce alle lotte operaie e dei minatori, in particolare, che si battevano per condizioni di lavoro migliori. Si battè strenuamente, fra le altre cose, dalle colonne del giornale, sul finire degli anni ’60, per l’apertura del nuovo ospedale Santa Barbara, completato da tempo, e ancora chiuso per ragioni politiche. A metà degli anni ’70 finalmente l’inaugurazione, alla quale purtroppo non potè partecipare. Parallelamente alla sua attività di giornalista, però, ha sempre onorato anche la sua principale attività: quella di maestro elementare. La sue scuole erano quelle note come le “scuole elementari maschili e femminili” in cui insegnò per oltre vent’anni. Centinaia gli alunni del maestro Ennio Martinelli passati nelle sue aule che, ancora oggi, lo ricordano come un insegnante severo ma, al tempo stesso, buono e comprensivo. Il male che lo portò via si presentò prematuramente all’inizio degli anni ‘70. Fu una dura lotta, ma invincibile, all’epoca. Concluse la sua esistenza alla giovane età di 49 anni, il 13 febbraio 1973, dopo una vita dedicata alla famiglia, alla scuola e all’informazione. Lo ricordiamo così, buono, gentile e premuroso. Nella speranza che i suoi insegnamenti, sempre attuali, possano essere utili per una maggiore giustizia sociale per Iglesias e per tutto il Sulcis Iglesiente. 

 

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Venerdì prossimo, 30 novembre, per celebrare il Centenario della fine della Grande Guerra, il Rotary Club di Iglesias donerà alla Città di Iglesias un’opera monumentale, posta sulla facciata della sede dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, in via Gramsci, ed un cippo posto all’inizio del Viale delle Rimembranze, per ricordare quando e perché tale viale è stato creato.

Le celebrazioni si svolgeranno secondo il programma di seguito specificato.

Ore 15.30 Inaugurazione del cippo in memoria dei Caduti posto all’inizio del Viale delle Rimembranze:

  • Brevi interventi del presidente del Rotary Club di Iglesias, Daniele Riva, e del sindaco di Iglesias, Mauro Usai
  • Eventuale intervento di un rappresentante dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci
  • Breve riflessione del cappellano militare don Giancarlo Caria
  • Scopertura e benedizione del cippo

Ore 16.30 Inaugurazione dell’opera monumentale di Stefano Cherchi posizionata su una parete esterna della sede dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, alla presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, del Rotary e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, con i loro labari:

  • Discorso del presidente del Rotary Club di Iglesias
  • Discorso del sindaco di Iglesias
  • Discorso del rappresentante dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci
  • Riflessioni del cappellano militare
  • Scopertura dell’opera di Stefano Cherchi
  • Benedizione dell’opera
  • Silenzio suonato dal trombettiere della banda di Iglesias
  • Scioglimento della manifestazione

Alle celebrazioni parteciperanno le rappresentanze di tutte le associazioni combattentistiche.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218076972543774/

Il sindaco di Iglesias Mauro Usai, l’assessore dell’Ambiente, Protezione Civile, Bonifiche, Agricoltura, Polizia Locale, Viabilità, Decentramento, Informatizzazione Francesco Melis ed il presidente della 4ª commissione Ambiente, Servizi Tecnologici, Polizia Municipale, Viabilità e Decentramento, Protezione Civile Alessandro Pilurzu, hanno presentato questa mattina, nella sala Remo Branca, in piazza Municipio, il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti, il cui appalto quinquennale (con possibilità di rinnovo per ulteriori cinque anni) è stato aggiudicato tramite bando alla società Derichebourg San Germano, che già gestiva il servizio. Il servizio prevede diverse novità che la società sta comunicando alla cittadinanza attraverso una campagna di comunicazione e sensibilizzazione (il primo incontro si è tenuto ieri presso il Centro culturale di via Cattaneo).

Il servizio è stato informatizzato, al fine di migliorare la percentuale della differenziata (in leggero calo negli ultimi mesi, nel corso dei quali sono stati attenuati i controlli, proprio per verificare la sensibilità dei cittadini, si è passati dal 76% del mese di agosto al 70%). Verranno distribuiti i nuovi contenitori, tutti dotati di microchip, e i vecchi non potranno più essere utilizzati. Per i cittadini virtuosi sono previste premialità, per quelli non rispettosi della corretta differenziazione dei rifiuti, dopo un’iniziale tolleranza, viceversa, sono previste sanzioni più pesanti rispetto al passato.

Rispetto al precedente appalto, il comune di Iglesias è riuscito ad ottenere più servizi con un minor costo.

Per capire quelle che sono le principali novità del nuovo servizio, abbiamo intervistato l’assessore dell’Ambiente Francesco Melis.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218022132252801/

L’Amministrazione comunale di Iglesias ha presentato questa mattina, nella sede del Comando di Polizia locale (ex tribunale), il nuovo sistema di videosorveglianza cittadina, attivato per permettere la visione ed il controllo delle zone più critiche del territorio comunale in termini di viabilità e di tutela del patrimonio Urbano.
La centrale operativa sarà il punto di riferimento di tutte le forze dell’ordine presenti nel comune di Iglesias, rappresentate durante la persentazione del servizio..

Il sistema di videosorveglianza è attualmente composto da 54 telecamere, 26 acquistate con il cofinanziamento regionale ed ulteriori 28 telecamere già presenti, finanziate dall’Amministrazione comunale, e funzionanti che andranno ad interfacciarsi sul nuovo.

Francesco Melis, assessore dell’Informatizzazione e della Polizia locale, ha sottolineato il lavoro svolto dall’ufficio informatico comunale e dalla Polizia locale che hanno seguito con la massima attenzione l’attivazione e messa in esercizio dell’intero sistema.

Al termine della presentazione, abbiamo intervistato il sindaco, Mauro Usai, intervista che pubblicheremo in serata.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218024080661510/

     

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L’Amministrazione comunale di Iglesias ha attivato il nuovo sistema di videosorveglianza cittadina per permettere la visione e controllo delle zone più critiche del territorio comunale in termini di viabilità e di tutela del patrimonio Urbano.
La centrale operativa è collocata presso il comando di Polizia locale e sarà il punto di riferimento di tutte le forze dell’ordine presenti nel nostro Comune.

«Finalmente ci siamo – commenta Francesco Melis, assessore dell’Informatizzazione e della Polizia locale – va dato merito al nostro ufficio informatico ed alla Polizia locale che hanno seguito con la massima attenzione l’attivazione e messa in esercizio dell’intero sistema. Questo è un progetto che darà più sicurezza ai nostri cittadini e garantirà maggiori controlli di tutte le forze dell’ordine.»

«Anche questa è la dimostrazione che le sinergie dell’azione politica unite al lavoro degli uffici può dare risposte immediate – commenta il sindaco Mauro Usai -. Questo è solo l’inizio, infatti, abbiamo intenzione di potenziare questo servizio aumentando il numero delle telecamere con un posizionamento mirato in altre aree critiche del nostro Comune.»

Il sistema di videosorveglianza è attualmente composto da 54 telecamere, 26 acquistate con il cofinanziamento regionale ed ulteriori 28 telecamere già presenti e funzionanti che andranno ad interfacciarsi sul nuovo.

«Attuare la videosorveglianza nel nostro comune – conclude il sindaco di Iglesias – significa contribuire anche alla rivitalizzazione di piazze, stabili, vie e parchi.»

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Il Comitato riconversione RWM rivolge oggi un nuovo appello al comune di Iglesias, affinché annulli l’autorizzazione alla realizzazione di due nuovi reparti di produzione alla RWM Italia SPA.

«Il 13 novembre 2018, l’Ufficio SUAP di Iglesias ha pubblicato il provvedimento che consente ad RWM Italia SPA di realizzare, in località San Marco, due nuovi reparti di produzione che le permetteranno di triplicare l’attuale produzione di bombe per aereo. Cioè di passare dalle 5/8.000 bombe prodotte annualmente ad oltre 20.000 ordigni. Una quantità enorme che coinvolgerà sempre di più la città di Iglesias e la Sardegna, con le loro istituzioni pubbliche e i loro cittadini, negli innumerevoli conflitti mondiali sostenuti dal mercato delle armi. In particolare nel medio-oriente – si legge in una nota del Comitato riconversione RWM -. E’ di questi giorni l’ennesimo monito del Parlamento dell’Unione sconcertato dalla quantità di armi da guerra di produzione europea ritrovate negli arsenali del Daesh e dal fatto che molti stati europei (tra i quali l’Italia) continuano ad esportare verso paesi come l’Arabia Saudita che, in base ai trattati, dovrebbero essere soggetti ad embargo in quanto violano in maniera plateale i requisiti previsti.»

«Impressiona che, a fronte della generale indignazione registrata in occasione dell’assassinio del giornalista Kashoggi nel Consolato saudita e delle conseguenti prese di posizione di numerosi stati contro la spregiudicatezza dell’Arabia Saudita, proprio mentre ci si interroga, a livello nazionale se operare o meno l’embargo, si possa decidere, nel chiuso di un ufficio comunale, senza il coinvolgimento pubblico delle istituzioni democratiche, di concedere all’azienda che sostiene materialmente lo stato arabico nella guerra in Yemen, di espandersi in tal modo – aggiunge la nota -. Il Comitato riconversione RWM non si capacita di come una decisione di tale portata non sia stata discussa in Consiglio comunale, nonostante i numerosi tentativi dello stesso di suscitare un coinvolgimento attivo della Giunta e dei Consiglieri, sfociati in un momento di ascolto dei portavoce da parte dei capogruppo, del Sindaco e di alcuni assessori, immediatamente prima del Consiglio del 6 novembre scorso. In quell’occasione il sindaco Mauro Usai ebbe a dire che si trattava di una decisione puramente amministrativa sulla quale l’amministrazione comunale non doveva e non poteva intervenire. E l’assessore all’urbanistica Cherchi confermava tale posizione. Se davvero così fosse, la politica avrebbe perso completamente il proprio ruolo di indirizzo dello sviluppo del territorio e sarebbe ormai soggetta in tutto e per tutto al mercato, perfino quando esso si basa su un’attività vietata dalla legge (185/90), come nel caso della fornitura dei mezzi materiali per l’esecuzione di un genocidio, come accade nel caso delle bombe RWM.»

«Il Comune di Iglesias vuole davvero fondare il proprio sviluppo economico sulla morte di civili e bambini e sulla distruzione del patrimonio architettonico ed artistico dello Yemen o di qualsiasi altro paese? – chiede il Comitato riconversione RWM -.

Vuole davvero consentire ad una multinazionale degli armamenti di accrescere i propri guadagni utilizzando i sardi ed il loro territorio per sostenere una guerra definita dall’ONU la maggiore catastrofe mondiale di questo secolo?

Vuole davvero rinunciare al proprio ruolo di cura degli interessi collettivi del territorio che non può prescindere dalla ricerca del bene comune anche attraverso il rispetto della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra …”?

Nel corso di quel Consiglio comunale abbiamo ascoltato la presentazione delle linee programmatiche del Sindaco che individuano nel turismo una delle principali direttrici dello sviluppo locale.

Anche lo Yemen era, prima della guerra, una regione che attirava turisti da tutto il mondo. Pierpaolo Pasolini negli anni Sessanta lo definì “il Paese più bello del mondo”. La capitale – Sana’a – fu dichiarata dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”.

La sua situazione attuale dimostra che se non si perseguono politiche di pace e di sviluppo sostenibile, la guerra e la miseria sono dietro l’angolo: i valori si perdono, la bellezza si sfigura ed il turismo diventa un miraggio.

Speriamo – conclude il Comitato riconversione RWM – che tutto questo non possa mai accadere ad Iglesias ed alla Sardegna, ma è necessaria un’azione politica lungimirante che in questo momento non appare.»

Le prossime iniziative prevedono una conferenza dibattito su riconversione e sviluppo sostenibile, giovedì 22 novembre a Villacidro, alle ore 18.00, presso Auditorium Santa Barbara. Sempre giovedì 22, a Roma, Conferenza Stampa al Senato della Repubblica.

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Nuova ferma presa di posizione della Confederazione Sindacale Sardabe dell’Assotziu Consumadoris Sardegna contro l’ampliamento degli stabilimenti della RWM.

«La Confederazione Sindacale Sarda e l’Assotziu Consumadoris SardignaOnlus ribadiscono la loro posizione di assoluta contrarietà rispetto alla possibilità che gli stabilimenti della RWM vengano ampliati», sostengono il segretario della CSS Giacomo Meloni ed il presidente dell’ACS – Onlus Marco Mameli in seguito alle indiscrezioni di un’imminente autorizzazione da parte del comune di Iglesias alla realizzazione dei reparti R200 e R210 oggetto di procedimento SUAP. «Un intervento capace di aumentare sino a tre volte la capacità degli stabilimenti di confezionare bombe, come rivelato dall’amministratore Fabio Sgarzi a La Nuova in un’intervista dello scorso luglio. Un progetto – quello dell’ampliamento dei due reparti – che si somma ai numerosi altri presentati nel corso degli ultimi due anni.»

«I documenti delle Nazioni Unite e numerose prove fotografiche dimostrano che gli ordigni prodotti a Domusnovas ed esportati dall’Arabia Saudita vengono utilizzati nell’atroce guerra dello Yemen che ha già fatto registrare oltre 17mila vittime civili, tra cui oltre 10.400 causati dagli attacchi aerei della coalizione a guida saudita, secondo le ultime stime dell’ONU – aggiungono Giacomo Meloni e Marco Mameli -. Questa è la prima ragione per cui l’ampliamento della Rwm e la produzione di bombe tout court realizzata a Domusnovas è inaccettabile. L’altra ragione alla base del nostro rifiuto è l’inaccettabile idea che una parte dei lavoratori sardi dipenda dall’economia di guerra, un vero e proprio ricatto simile alla dicotomia lavoro-salute che osserviamo nel caso delle lavorazioni industriali impattanti. Non si può, cioè, pensare di lavorare per morire, pregiudicare la vita del prossimo o addirittura confezionare ordigni utilizzati in contesti di guerra.»

«Ecco perché la CSS e l’ACS Onlus rivolgono un appello al sindaco di Iglesias Mauro Usai, al governatore Francesco Pigliaru e a tutta la classe politica sarda affinché – concludono Giacomo Meloni e Marco Mameli – la Regione ed il comune di Iglesias, gli enti, cioè, che si trovano a dover decidere sulle richieste della RWM rifiutino il ricatto sotteso ai progetti della RWM e facciano un primo passo concreto verso un’economia di pace adoperandosi per la riconversione della fabbrica delle bombe.»

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Dal 28 ottobre al 23 dicembre, nello storico Teatro Electra di Iglesias, ritorna l’appuntamento con il Festival internazionale di musica da camera, che quest’anno festeggia la XX edizione.

I dettagli e il programma della manifestazione, organizzata dall’associazione culturale Anton Stadler, saranno illustrati nella conferenza stampa che si svolgerà lunedì 22 ottobre, alle 11.00, a Cagliari, nella sede della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2.

All’incontro con i giornalisti parteciperanno Fabio Furìa, direttore artistico del festival, Mario Usai, sindaco di Iglesias, e Claudia Sanna, assessore della Cultura del comune di Iglesias.

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Dal 28 ottobre al 23 dicembre al Teatro Electra di Iglesias ritorna l’appuntamento con il Festival internazionale di musica da camera, che quest’anno festeggia la XX edizione.

I dettagli ed il programma della manifestazione, organizzata dall’associazione culturale Anton Stadler, saranno illustrati nella conferenza stampa che si svolgerà lunedì 22 ottobre alle 11.00 a Cagliari, nella sede della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2.

All’incontro con i giornalisti parteciperanno Fabio Furìa, direttore artistico del festival, Mario Usai, sindaco di Iglesias, e Claudia Sanna, assessore della Cultura del comune di Iglesias.