22 November, 2024
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L’Enel Brindisi dell’ex Meo Sacchetti ha battuto nettamente la Dinamo Banco di Sardegna con il punteggio di 76 a 61 (primo tempo 41 a 28). Per la squadra di Federico Pasquini si tratta della quarta sconfitta consecutiva in campionato, dopo la bella impresa di metà settimana in Champions League a Belgrado. La nota positiva della serata è costituita dal buon esordio di Gani Lawal, arrivato in settimana da Cantù, autore di 14 punti (due in meno di quelli messi a segno da Darius Johnson Odom, quasi certo partente), con una percentuale di 5 su 8 da due punti, 4 su 4 ai tiri liberi, 6 rimbalzi, 2 stoppate, 18 di valutazione, in 19 minuti. Lawal e Odom sono stati gli unici due in doppia cifra nelle fila della Dinamo, mentre nella squadra di Meo Sacchetti sono andati in doppia cifra Carter Robert (17), M’baye (14), Scott (13) e Goss (11).

La squadra brindisina ha messo la partita dalla sua parte fin dal primo quarto, chiuso avanti di ben 14 punti,: 27 a 13. Secondo quarto equilibrato (14 a 15), nuovo allungo per i ragazzi di Sacchetti nel terzo quarto (23 a 14). La Dinamo è riuscita a rendere il passivo meno pesante nell’ultimo quarto, chiuso con un vantaggio di 7 punti: 19 a 12.

La Dinamo ora è chiamata a superare la fase negativa in campionato, magari con l’inserimento di un nuovo play (David Bell?), per preparare al meglio la prossima trasferta in Champions League sul campo dello Zielona Gora (mercoledì 7 dicembre, inizio ore 18.00) e poi il ritorno al PalaSerradimigni in campionato, sabato prossimo (inizio ore 20.30), contro la Dolomiti Energia Trentino.

Federico Pasquini 14

 

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La Dinamo ha scelto David Bell per sostituire Darius Johnson Odom. Manca solo l’annuncio ufficiale della firma del 35enne playmaker statunitense (1.85 metri, 86 kg) che si è appena liberato dai Phoenix Hagen, esclusi per motivi economici dalla Bundesliga, di cui era il quarto marcatore e quinto nella classifica degli assist. Nelle precedenti tre stagioni disputate in Germania a Hagen, Bell è sempre stato sul podio dei migliori realizzatori (terzo nel 2013/14 e nel 2015/16, secondo nel 2014/15).

La squadra biancoblu, intanto, prepara la trasferta di Brindisi, contro la squadra dell’indimenticato ex Meo Sacchetti. Dopo la bella impresa di Belgrado in Champions League, la Dinamo insegue il riscatto anche in campionato, per rilanciarsi verso i play off scudetto.

«A Brindisi troviamo Meo e tutto quello che abbiamo fatto in questi anni insieme, sarà un piacere incontrarlo – ha detto alla vigilia Federico Pasquini -. Brindisi ha già una marcata impronta sacchettiana, corrono molto e sfruttano bene il loro atletismo. La transizione difensiva contro una squadra come l’Enel sarà la chiave. Carter adesso che si è sistemato fisicamente ha grande atletismo, è vero che si può aprire e tirare ma ha anche un certo peso in area, Agbelese invece è un centro molto simile a Shane Lawal, per cui hai il doppio incastro con l’atleta leggero e il giocatore di peso che si può aprire. Infine, M’Baye è forte sia spalle che fronte a canestro.»

Il coach biancoblu parla Gani Lawal, ultimo arrivato in casa Dinamo. «Mi è sempre piaciuto, lo seguivo già prima che andasse a Roma. È uno che ha bisogno di trovarsi nel posto giusto, dopo la Virtus ha avuto esperienze più o meno sbagliate per le sue necessità. Dovrà essere bravo ad entrare in un sistema di squadra come il nostro, in cui ci passiamo molto la palla in attacco e ci aiutiamo in difesa. Non ha molto tempo per farlo perché ci aspettano tre partite importanti e dovrà essere bravo, avrà possibilità di dimostrare il suo valore. Ci può dare intimidazione e presenza a rimbalzo, che sono due cose in cui siamo un po’ mancati finora».

Federico Pasquini 8

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Grande impresa della Dinamo Banco di Sardegna a Belgrado in Champions League, Partizan battuto al fotofinish dopo un tempo supplementare: 88 a 87 (primo tempo 46 a 38 per il Partizan, al 40′ 79 a 79).

Ci sono voluti 45 minuti di sudore e intensità alla Dinamo Banco di Sardegna per superare il Partizan Belgrado in un match altalenante, con una partenza brillante della Dinamo, poi rimontata e superata dalla squadra serba. La Dinamo, trascinata da uno straordinario Josh Carter (21 punti alla fine per lui, con 4 rimbalzi e 2 assist), da Trevor Lacey (12 punti e 8 rimbalzi) e dalle triple di Rok Stipcevic, dopo aver toccato un passivo di -11, è riuscita a riportarsi  in parità. Una magia di Olaseni (13 punti e 6 rimbalzi), su assist di Sacchetti, ha allungato la partita al supplementare.

Contrariamente a quanto è accaduto nelle ultime partite, perse quasi tutte sul filo di lana di un punto, questa volta un pizzico di fortuna è stato dalla parte della Dinamo che nei cinque minuti supplementari non ha mai allentato la difesa, paziente ed aggressiva. E’ arrivata la vittoria, dunque, dopo la striscia negativa, con due punti fondamentali per ritrovare energia, orgoglio e fiducia. La Dinamo c’è! Da oggi il pensiero ritorna al campionato e alla sfida di domenica contro l’Enel Brindisi, la squadra dell’ex Meo Sacchetti.

«Capisco bene lo stato d’animo quando si perde all’ultimo tiro, perché nelle ultime quattro sfide in casa abbiamo perso per buzzer beater – ha commentato il coach sassarese Federico Pasquini -. Venti giorni fa eravamo in un’ottima condizione, perché quando giochi bene e ti alleni duro, vedi il futuro con positività. Negli ultimi quindici giorni è successo qualcosa di incredibile perché abbiamo perso molte partite all’ultimo tiro: stanotte sono felice perché abbiamo combattuto contro un grande club come il Partizan in un palazzetto come questo che ha fatto la storia del basket. Stimo ed apprezzo molto la mentalità di questo gruppo che ogni giorno sta insieme e lavora duro, per questo prima di tutto voglio ringraziare i miei giocatori per il modo in cui hanno lavorato ogni giorno per uscire da questo momento sfortunato. Voglio ringraziare il presidente perché ha fatto un grande discorso due giorni fa alla squadra dicendo di credere assolutamente in questo gruppo e dando loro grande fiducia. Quella di oggi è stata una partita strana, siamo partiti bene poi nel secondo quarto abbiamo avuto qualche difficoltà perché il Partizan ha iniziato ad attaccare lavorando con il cronometro, sfruttando le qualità dei suoi giocatori. Nel secondo tempo siamo rientrati con una difesa aggressiva, costruendo la vittoria mettendo tante pressione in difesa sui giocatori cruciali. Sulla fine della partita era importante muovere la palla: quando vinci una partita all’ultimo tiro dopo quello che ci è successo negli ultimi venti giorni non puoi pensare ai dettagli. A quelli – ha concluso Pasquini – penserai da domani.»

Partizan Belgrado 87 – Dinamo Sassari  88

Parziali: 19- 23; 27-15; 17-22; 16-19; OT 8-9.

Progressivi: 19-23; 46-38, 63-60, 79-79; 87-89.

Partizan Belgrado. Robinson 2, Ratkovica 13, Vrabac 4, Marinkovic 8, Velickovic 9, Bircevic 10, Koprivica 4, Andric 6, Hatcher 23, Pot, Karahodzic 2, Lukovic 6. Coach: Aleksandar Dzikic.

Dinamo Sassari. Johnson Odom 1, Lacey 12, Devecchi 4, D’Ercole, Sacchetti 6, Lydeka10 , Savanovic 7, Carter 21, Stipcevic 14, Olaseni 13, Ebeling, Monaldi. Coach: Federico Pasquini.

 

Dinamo Banco di Sardegna 2016-2017 1

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La squadra fatica a trovare la sua giusta dimensione ed accumula sconfitte sia in campionato sia in Champions League e la società si muove sul mercato alla ricerca di rinforzi.

Le ultime notizie dagli ambienti ci mercato danno la Dinamo vicinissima all’accordo con Cantù per l’acquisto del centro nigeriano Gani Lawal, 28 anni, 2 metri e 5 centimetri per 106 kg, cugino di Shane Lawal, campione d’Italia con la Dinamo due anni fa, poi passato al Barcellona. La Dinamo ha chiesto il giocatore alla società brianzola che avrebbe dato la disponibilità alla cessione, nell’ambito di un restyling del reparto lunghi. A Cantù Lawal viaggia alla media di 11,4 punti e 4,7 rimbalzi a partita. A far posto a Gani Lawal dovrebbe essere Gabriel Olaseni che per ora resterà comunque in organico e farà potenzialmente parte del turnover cui sarà costretto Federico Pasquini. Cantù, intanto, sta già cercando il sostituto di Gani Lawal, a conferma del fatto che la cessione alla Dinamo sarebbe molto vicina, e tra in papabili ci sarebbe Vlad Maldoveanu.

Questa sera, intanto, la squadra biancoblu ritorna in campo, alle 20.30, a Belgrado, per affrontare il Partizan, per la settima giornata di regular season di Basketball Champions League. Dopo quattro partite consecutive in casa, purtroppo tutte perse, non senza un pizzico di sfortuna, quella odierna è la prima di tre trasferte consecutive che proseguiranno domenica a Brindisi, contro la squadra dell’ex Meo Sacchetti, e mercoledì 7 dicembre, a Zielona Gora, in agenda nella prima giornata di ritorno della regular season di basketball Champions League.

Questa sera arbitreranno Marek Cmikiewicz, Mehdi Difallah e Anastasios Manos.

Dinamo Banco di Sardegna 2016-2017 1

 

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Federico Pasquini guiderà la Dinamo Banco di Sardegna anche nella prossima stagione. La società guidatadal presidente Stefano Sardara ha annunciato di aver chiuso l’accordo con Federico Pasquini che ricoprirà anche il ruolo di general manager, con il quale aveva iniziato il campionato 2015/2016 prima con Meo Sacchetti, poi con Marco Calvani in panchina, fino alle dimissioni di quest’ultimo, quando il 7 marzo ha iniziato la sua avventura da coach della prima squadra.

Emiliano, classe 1973, Federico Pasquini ha iniziato la sua carriera da allenatore nel 2000-2001, come vice a Castelmaggiore. Nelle due stagioni successive passa all’Orlandina Basket mentre nel 2004-2005 è assistant alla B.C. Ferrara, nella sua città. Dopo il passaggio a Castelfiorentino, dal 2007-2009 è stato alla Fortitudo Bologna come vice di Dragan Sakota prima e di Cesare Pancotto poi. Nel 2010 ha allenato a Napoli e nel 2011, a stagione iniziata, ha accettato la chiamata in Sardegna dell’allora presidente della Robur Sassari (B dilettanti), Stefano Sardara: Federico Pasquini ha portato la squadra alla salvezza e l’anno dopo, quando ha preso le redini della Dinamo Banco di Sardegna, il numero uno biancoblu lo ha voluto nel club come direttore sportivo, affidandogli successivamente l’incarico di general manager.

Federico Pasquini è uno dei protagonisti della straordinaria ascesa della Dinamo negli ultimi cinque anni, culminata cin la conquista dello storico triplete, la scorsa stagione.

Federico Pasquini 1 copia

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La Grissin Bon vendica la sconfitta in gara 7 della finale di un anno fa ed elimina la Dinamo dalla corsa scudetto. La squadra di Max Menetti ha dominato gara 3 al PalaSerradimigni, chiudendo la pratica già nel primo tempo, concluso con ben 20 punti di vantaggio, sul 56 a 36. Il secondo tempo è stato quasi una formalità, con la Grissin Bon brava a controllare ogni tentativo compiuto dalla Dinamo per cercare di rientrare in partita, cedendo solo tre punti per quarto, fino al 99 a 85 finale che chiude anticipatamente la stagione della Dinamo.

La partita odierna è un po’ lo specchio di tutta la stagione, nata male la scorsa estate e raddrizzata con alcune fiammate (vedi le due vittorie nella regular season contro la Grissin Bon che fino ad oggi in casa ha perso una sola volta, appunto contro la Dinamo; e quella contro Milano nell’ultima partita prima dei play-off, la scorsa settimana) ma senza che la squadra sia mai riuscita a raggiungere la continuità di rendimento che sarebbe stata necessaria per competere fino alla fine per la difesa dello storico scudetto conquistato lo scorso anno.

Certamente sono stati commessi degli errori (non si spiegherebbero, diversamente, i due cambi in panchina, prima con l’esonero di Meo Sacchetti e l’arrivo di Marco Calvani, poi con le dimissioni di quest’ultimo e la “promozione” in panchina del generale manager Federico Pasquini, e il taglio di alcuni giocatori con l’inserimento di altri a stagione iniziata ma, allo stesso tempo, non si poteva chiedere alla Dinamo di bissare lo scudetto. Alla fine, la qualificazione ai play-off per il sesto anno consecutivo, ha reso dignitosa la stagione della Dinamo che ora, se riuscirà a fare tesoro degli errori commessi, potrà programmare al meglio la stagione 2016/2017.

Federico Pasquini 1 copiaDavid Logan 78

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Jarvis Varnado 77

Un tripla “pazzesca” di Josh Akognon all’ultimo secondo ha regalato un’incredibile quanto meritata vittoria alla Dinamo Banco di Sardegna nell’ultima partita della “regular season” contro la capolista EA7 Emporio Armani Milano, che vale tantissimo in prospettiva play-off. I due punti odierni, infatti, consentono alla squadra di Federico Pasquini di posizionarsi al settimo posto nella griglia dei play-off, che l’abbina alla Grissin Bon Reggio Emilia (la squadra battuta alla settima partita della finale scudetto 2014/2015), evitando così lo scontro con la stessa Milano.

La partita ha avuto due volti nettamente distinti tra primo e secondo tempo. Il primo ha visto una Dinamo “stellare”, trascinata da uno straordinario Josh Akognon, autore di 21 punti, con Joe Alexander e Jarvis Varnado in evidenza, capace di andare al riposo avanti di 11 punti, dopo un secondo quarto super – parziale di 28 a 18 -: 50 a 39! Al ritorno in campo dall’intervallo lungo, Milano ha cambiato marcia, in positivo, mentre come spesso le accade, la Dinamo ha frenato vistosamente, facendosi riprendere (56 pari al 26′) e riuscendo a riallungare sul + 7 (64 a 57) per poi chiudere il terzo quarto avanti di soli 3 punti: 64 a 61.

L’ultimo quarto è stato ricco di emozioni, con un finale sconsigliato ai deboli di cuore: Milano avanti di 7 punti, 70 a 77 al 38′ con una tripla di Oliver Lafayette, con una Dinamo mai doma, brava a recuperare nell’ultimo minuto, con un parziale di 10 a 0 ispirato da Alexander (scatenato) e Varnado: 80 a 77 a 5″ dalla fine. Un’ingenuità difensiva (non è stato commesso l’atteso fallo tattico per evitare la “tripla” milanese) ha consentito a Krunoslav Simon di centrare una tripla pesantissima a poco più di un secondo dalla fine ma quanti ormai pensavano all’extra time, non avevano fatto i conti con Josh Akognon che, ancora a secco nel secondo tempo, ha infilato da posizione molto decentrata e in condizione di scarso equilibrio, una tripla davvero “pazzesca” che ha regalato una vittoria importantissima alla Dinamo che può guardare ai play con rinnovata fiducia al termine di una “regular season” caratterizzata da grande discontinuità, con un’alternanza di tre coach in panchina: Meo Sacchetti, Marco Calvani e Federico Pasquini.

I numeri dicono che i migliori della Dinamo, in una giornata di scarsa vena di David Logan, sono stati Josh Akognon, miglior realizzatore con 24 punti in 29′ (1/1 da due punti, 5/9 da tre punti, 7/7 dalla lunetta, 3 rimbalzi, 5 assist, 28 di valutazione; Joe Alexander, 22 punti in soli 19′, 35 da due punti, 3/3 da tre punti, 7/8 dalla lunetta, 7 rimbalzi, 1 assist, 30 di valutazione; Jarvis Varnado, 18 punti in 22 minuti, 8/12 da due punti, 2/2 dalla lunetta, 8 rimbalzi, 20 di valutazione.

I migliori della squadra di Jasmin Repesa sono stati Krunoslav Simon, autore di 23 punti in 26 minuti, 4/8 da due punti, 3/5 da tre punti, 6/6 dalla lunetta, 5 rimbalzi, 3 assist, 26 di valutazione; e Jamel Mclean, 14 punti in 26′, 4/7 da due punti, 6/9 dalla lunetta, 7 rimbalzi, 18 di valutazione.

 

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Il general manager Federico Pasquini guiderà la Dinamo nei prossimi due mesi al posto del dimissionario Marco Calvani. Lo ha annunciato questa mattina il presidente Stefano Sardara, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al coach dimissionario.

«Arrivo da un incontro con la squadra e credo che il modo più esauriente per farvi capire la situazione sia riferirvi le cose che ho detto al gruppo. A inizio stagione, dopo tre mesi, durante la conferenza stampa nel post partita di Bologna coach Meo Sacchetti ha dichiarato “O questa squadra non va bene per me o io non sono l’allenatore per loro” – ha detto Stefano Sardara -; dopo tre mesi accade la stessa identica cosa con coach Marco Calvani. A questo punto mi pare chiaro che il problema non siano gli allenatori ma la squadra, non credo sia un problema di quadratura tecnica o tattica bensì cerebrale o di attributi. Quando si parla di gare in cui si va avanti punto a punto posso capire, ma ieri eravamo sopra di 11 punti, il crollo visto nella partita di ieri non è il primo né una novità. Noi arriviamo da settimane di allenamenti perfetti e ci squagliamo durante le partite. Questa è una dinamica che abbiamo vissuto la prima volta a Milano, dove siamo arrivati in fiducia al termine forse della migliore settimana di allenamenti degli ultimi cinque anni. Nonostante questo, ci siamo sciolti perdendo pesantemente. Crediamo sia necessario lavorare sull’aspetto psicologico con un gruppo dalla tenuta mentale ballerina. Le strade da percorrere erano tre: proseguire con un allenatore come Marco Calvani, tecnico che ha portato una grande qualità del lavoro all’interno società, oppure cercare un nuovo allenatore o infine affidare la squadra ai due assistenti. Tre soluzioni che però non sono percorribili singolarmente, per questo siamo arrivati alla quarta: affidiamo la squadra a Federico Pasquini per i prossimi due mesi, ricordo a tutti che ha un contratto come general manager fino al 2020. In questo momento è la persona giusta perché conosce l’ambiente, conosce singolarmente i giocatori. Ci mettiamo tutti la faccia e cerchiamo di raddrizzare una stagione nata storta. La prima cosa da fare è questa e cercare di portare a casa il miglior risultato: ringrazio Federico per la disponibilità mostrata nel voler trovare una soluzione all’interno alla società. Sento il dovere e il piacere di ringraziare Marco Calvani per quanto dato in questo periodo, ritengo fosse l’allenatore ideale per approccio ed etica del lavoro, purtroppo arrivato nel momento sbagliato.»

«Non voglio fare il solito discorso del chi siamo e da dove veniamo – ha aggiunto Stefano Sardara -: sappiamo chi siamo e sappiamo anche che quando sono arrivato l’obiettivo era garantirci un futuro solido. Questa società si è ritagliata un posto e un ruolo all’interno della pallacanestro italiana e lo vogliamo mantenere. Attenzione, non siamo una club di blasone come possono essere altri, non abbiamo quei mezzi e quella storia, ma quello che ci siamo coltivati e zappati con le nostre forze non vogliamo metterlo in discussione o vanificarlo. Oggi abbiamo fatto uno step rispetto al passato, lo vogliamo consolidare rispetto a quanto successo: se non faremo i playoff va bene, lo accetteremo, ma prima voglio giocarmela fino all’ultimo minuto.»

Marco Calvani è apparso molto emozionato: «Buongiorno a tutti, faccio un passo indietro e vi do un flash del passato, quando venivo da avversario ed ero molto colpito dall’ambiente, dalla presenza e la partecipazione del pubblico, dal fatto che i tifosi sostenessero la squadra – ha esordio il coach dimissionario -. All’epoca mi domandavo se mai avrei avuto la fortuna di andare a Sassari. È successo e sapevo che difficoltà potessero esserci, arrivavo dopo un allenatore che aveva vinto tutto e avevo solo una strada da seguire: provare a vincere qualcosa o fare campionato di assoluta eccellenza. Così non è stato e c’è rammarico perché c’è stata la possibilità di giocarmi un bonus che non sono riuscito a sfruttare. Mi dispiace perché sarei rimasto qui 10 anni, chissà che un domani non ci possa essere un ritorno. Ringrazio tutti quanti, chi mi ha sostenuti e chi mi ha criticato che mi ha spronato a fare meglio, non avrei mai fatto una cosa del genere se non qui. Ma se sei circondato da persone speciali che ti trattato dimostrando un grande spessore umano gli devi rispetto; Stefano e Federico mi hanno sempre sostenuto anche dopo sconfitta toste come con Trento e Milano. Per me è stata un’assoluta spontaneità e naturalezza nel dare dimissioni. Mi dispiace davvero tanto – ha concluso Marco Calvani – di non essere riuscito a dare a questa piazza ciò che meritava».

Federico Pasquini.

Federico Pasquini.

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Il presidente della Dinamo Stefano Sardara.

Il presidente della Dinamo Stefano Sardara.

Bologna ha espugnato il PalaSerradimigni (85 a 91, primo tempo 45 a 40) e il coach della Dinamo Marco Calvani si è dimesso. Un girone fa, dopo la partita persa a Bologna, il presidente Stefano Sardara decise di esonerare il coach del “Triplete” Meo Sacchetti, arrivato a fine ciclo, ma risultati alla mano, emerge chiaramente che quella scelta non ha dato frutti positivi, con la squadra ancora più in difficoltà che rischia seriamente di non centrare neppure la qualificazione ai play-off scudetto.

«Prima di parlare della gara – ha detto a fine partita Marco Calvani – vi informo che ho chiamato il presidente e il manager e ho rassegnato le dimissioni, perché credo che nel tempo in cui sono stato qui abbia trovato persone splendide come Stefano Sardara e Federico Pasquini, – e cito loro due per citare tutti – che mi hanno sempre messo nelle condizioni di lavorare bene e di intervenire sul mercato, e siccome io la mattina voglio continuare a guardarmi allo specchio, devo rispetto a questa gente. Dimissioni è un vocabolo che non rientra nel mio scenario ma quando ci si trova davanti a persone oneste che hanno fatto tutto ciò che hanno fatto per la Dinamo e per Sassari, credo che il minimo che possa fare è essere onesto con loro e quindi se io sono il problema, mi tiro indietro. Ho comunicato questo al presidente, che ha preso atto di quello che io gli ho detto ma si è riservato di dare una risposta.»

La partita odierna è stata la fotografia di questa stagione della Dinamo, capace di momenti di gioco brillante ed efficace e, subito dopo, di cali di tensione improvvisi che vanificano tutto il lavoro svolto, favorendo le vittorie delle squadre avversarie.

Marco Calvani ha schierato inizialmente Petway, Mitchell, Logan, Akognon e Kadji; Giorgio Valli ha risposto con Pittmann, Vitali, Gaddy, Fontecchio e Odom. Bologna è partita meglio, trascinata da un super Pittman, in doppia cifra dopo soli tre minuti di gioco. È stato Kadji a sbloccare la Dinamo e a riportarla in parità dopo un parziale di 4-11 in favore degli ospiti. La Dinamo si è portata avanti con una tripla di Devecchi e una schiacciata di Alexander, che ha fatto esplodere il Palazzetto. Valerio Mazzola chiuso i primi 10’ con una tripla sul 26 a 24.

Nel secondo quarto, in evidenza Joe Alexander che ha messo a segno un break di 4 punti che ha permesso alla Dinamo di restare in vantaggio. Pittman ha firmato il -1 ma l’asse Mitchell-Alexander e un’ottima azione di squadra hanno riportato la Dinamo a un possesso pieno di distacco: 36 a 33. Dinamo avanti con Kadji e una tripla di David Logan e l’ultimo arrivato Akognon dalla lunetta ha chiuso il primo tempo con il massimo vantaggio sassarese +5: 45- a 40.

Al rientro dall’intervallo lungo la Dinamo ha allungato sul + 11 e la partita è sembrata incanalata a favore della Dinamo con Akognon, Logan e Alexander. Reazione bolognese con Fontecchio e Vitali: 56 a 51. Le triple di Akognon e Petway hanno tenuto a distanza Bologna ma poi Hasbrouk e Collins hanno piazzato due triple che hanno portato la squadra ospite al sorpasso.

La partita è filata via punto a punto, e Bologna ha chiuso il terzo quarto avanti di due punti: 65 a 67.

Nell’ultimo quarto la Dinamo ha reagito con orgoglio, con Mitchell, Akognon e Petway e la partita è tornata in parità a 2’41” dalla fine. Bologna ha piazzato un break di 5 a 1 e la Dinamo non è più riuscita a reagire, finendo col perdere ancora una volta davanti ai suoi tifosi, con il punteggio di 85 a 91.

La situazione è diventata assai critica e le dimissioni di Marco Calvani potrebbero portare ad una nuova svolta, dopo la fine del ciclo di Meo Sacchetti e la successiva mezza rivoluzione dell’organico.

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Jarvis Varnado 2

Ancora una sconfitta, l’ottava in 17 giornate, la quarta casalinga, per la Dinamo Banco di Sardegna, nella A1 di basket. Questa volta a violare con merito il PalaSerradimigni è stata la Pallacanestro Cantù, impostasi per 86 a 78 (primo tempo 45 a 43).

E’ stata una partita completamente diversa rispetto a quella del girone d’andata, vinta nettamente dalla squadra biancoblu, allora ancora con Meo Sacchetti in panchina.

Alla Dinamo non è bastata una prestazione davvero super di Joe Alexander, autore di 27 punti con 10/13 da due, 4 rimbalzi e 5 falli subiti per un totale 31 di valutazione. Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, che ha visto Cantù tentare più volte l’allungo, con una Dinamo sempre pronta a rientrare, nel terzo quarto Cantù ha preso il largo mentre negli ultimi dieci minuti la Dinamo non è più riuscita a rientrare in partita, nonostante la grande energia e produttività offensiva di Alexander, Mitchell e Stipcevic, quest’ultimo vero trascinatore con due triple fondamentali nel momento topico che hanno riportato il Banco a -5 al 35’. Ma alla fine ogni sforzo è risultato vano e Cantù s’è imposta per 86 a 78, avvicinando la Dinamo in classifica, a due sole lunghezze (16 a 18).

«La partita era cominciata sui binari giusti, poteva anche essere un segnale per i prossimi appuntamenti – ha commentato coach Marco Calvani -. Poi però sono andati via e quando siamo riusciti a riprenderla abbiamo fatto qualche errore di troppo, peccando soprattutto nelle letture. Un altro male che si ripete è quello dei rimbalzi in attacco. Una gara che abbiamo sempre in po’ rincorso, brava Cantù a tenerla sempre. Avremmo dovuto avere un po’ più di incisività difensiva. Il tecnico a Varnado, con il quarto e quinto fallo, che lo ha confinato in panchina, ci ha impedito di poter mettere in campo soluzioni fondamentali in un momento in cui cercavamo di essere un più incisivi e prenderci un break.»

Il calendario non dà tregua alla Dinamo che mercoledì tornerà in campo al PalaSerradimigni, contro il Cai Basket Saragozza, per la quarta giornata delle Last 32 di Eurocup.