22 November, 2024
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Ultima serata della decima edizione del Nora Jazz Festival: sabato 10 agosto sul palcoscenico del teatro antico di Nora, Cyrille Aimée.

La sfida è di quelle che fanno tremare i polsi. Nientemeno che misurarsi con il songbook di uno dei più famosi e controversi compositori e autori d’America: Stephen Sondheim. Cioè un pezzo di storia e per certi versi di leggenda del musical americano, genere che ha ampiamente contribuito a rinnovare, e da sempre per i jazzisti, miniera di standards. Da una parte il mito, dall’altra una giovane emergente cantante jazz con il dono di una eclettica versatilità: Cyrille Aimée. Padre francese e madre domenicana, adolescenza nel villaggio di Samois Sur Seine che ospita uno dei migliori festival dedicati alla memoria del chitarrista Django Reinhardt, il geniale virtuoso che disse no a Ellington per scegliere la libertà del suo popolo rom. Passione per la libertà che di sicuro ha contaminato la precoce Cyrille, la quale ha assorbito come una spugna il mondo musicale del jazz manouche, componente importante nella sua colorata formazione accanto alla canzone francese, i suoni etnici ed il soul. A tutto questo si unisca una elettrizzante capacità della cantante di dominare teatralmente la scena.

Nasce così una delle più apprezzate vocalist europee in terra d’America, dove Cyrill vive da oltre dieci anni, immersa nel mood del jazz newyorchese dove spicca per l’originalità del suo stile. Dopo una serie di riconoscimenti internazionali (ha vinto tra l’altro il concorso internazionale intitolato a Sarah Vaughan), due apprezzati dischi in duo con il chitarrista brasiliano Diego Figueiredo, il primo album “It’s a Good Day” (2014) inciso per la Mac Avenue Records, opera percorsa dai richiami manouche del chitarrista Adriane Moignard e gli sperimentalismi dell’altro chitarrista, l’italo francese Michael Valeanu, la impone autorevolmente a livello internazionale. La conferma arriva con il successivo “Let’s Get Lost” del 2016 e ora, appunto, la sfida di “Move on: A Sondheim Adventure” pubblicato alla fine dello scorso febbraio e dedicato a Sondheim. Cioè Stephen Joshua Sondheim, autore di musical celebri come “A Little Night Music”, “Sweeney Todd” o “Into the Woods”, famoso anche per essere stato il paroliere di “Gypsy: A musical fable” e soprattutto “West Side Story”.

Per il cinema, ha scritto tra l’altro le musiche di “Reds”, “Dick Tracy” per il quale compose “Sooner or Later”, premiata nel 1991 con l’Oscar di migliore canzone. Un protagonista assoluto quindi, e il cui repertorio Cyrill ha affrontato in modo rispettoso ma senza complessi, rivestendolo di inedite soluzioni grazie ad una grande voce, in grado di adattarsi alle diverse situazioni ed una formidabile energia capace di passare in modo eccellente dal canto a cappella allo scat, abbandonandosi al blues. Un album di spessore e prova matura di una notevole cantante jazz.