18 July, 2024
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Dopo l’esplosione dell’inchiesta giudiziaria che ha portato al suo arresto, ieri pomeriggio Federico Palmas si è dimesso da sindaco di San Giovanni Suergiu. La decisione del 41enne ingegnere, eletto sindaco il 15 maggio 2011 alla testa di una lista civica denominata “Meglio Giovani”, con 1.235 voti (30,30%), rappresenta il triste epilogo di una tormentata esperienza amministrativa.

L’elezione di Federico Palmas maturò a sorpresa, in una fase politica molto difficile per il comune del Sulcis, al termine dell’esperienza del dottor Enrico Piras. La coalizione che sosteneva Piras si spaccò negli ultimi mesi della consiliatura, non riuscendo a trovare un’intesa politica e un candidato condiviso per le nuove elezioni, favorendo così la nascita di nuove alleanze e, in particolare, di un’aggregazione di giovani di diversa estrazione politica che spaziava da destra a sinistra, in alcuni casi alla prima esperienza elettorale che sarebbe poi diventata anche amministrativa.

L’esperienza di Federico Palmas e della sua Giunta è andata avanti, tra tante difficoltà e polemiche politiche (con il passare del tempo è emersa sempre più evidente la contrapposizione tra alcuni assessori di area PD  e la componente ufficiale del PD che, dopo aver contrastato in campagna elettorale la lista “Meglio Giovani” e sostenuto la candidata a sindaco Valentina Cuccu, eleggendo in Consiglio la stessa Valentina Cuccu e l’ex assessore Antonio Giustiniano Sini, per due anni e mezzo quando, come da accordi pre-elettorali, ci sarebbe dovuta essere la staffetta tra gli assessori in Giunta e gli altri consiglieri di maggioranza. Federico Palmas ha ufficializzato la staffetta solo in tre assessorati ma, in un clima molto teso, la situazione si è ulteriormente ingarbugliata all’inizio del 2014, alla vigilia delle elezioni regionali.

Federico Palmas ha deciso, in piena autonomia, di candidarsi alle elezioni regionali del 16 febbraio 2014, nella lista dei Riformatori sardi, nella coalizione di centrodestra che sosteneva la candidatura del governatore uscente Ugo Cappellacci. Elvira Usai, eletta nella lista “Meglio Giovani” con 142 preferenze (è stata la più votata) vicesindaco e assessore dei Servizi sociali, si è candidata alle stesse elezioni regionali nella lista Comunidades che sosteneva la candidatura a governatore della scrittrice Michela Murgia.

Archiviato il discreto risultato elettorale individuale (Federico Palmas ha ottenuto 898 preferenze, Elvira Usai 566), pochi giorni dopo, il 25 febbraio, ha firmato il decreto n° 06/2014 di revoca delle deleghe di vicesindaco ed assessore comunale di Elvira Usai, motivando la sua decisione col fatto che «sono venuti a mancare i presupposti fondamentali del rapporto di fiducia che che aveva ispirato e sotteso alla nomina di vicesindaco e assessore con delega ai Servizi sociali» e «ritenuto pertanto necessario ed opportuno provvedere alla revoca dell’incarico di vicesindaco e assessore, unitamente alle deleghe conferitegli», precisato «che stante la natura di atto prettamente politico, risultano inapplicabili, nel caso di specie, le normali regole procedurali che assistono all’emanazione dei provvedimenti amministrativi, talché non sussiste l’obbligo di comunicare l’avvio del procedimento di revoca», «in virtù delle attribuzioni di amministrazione derivante dal vigente statuto e dalle norme», decreta che «è revocata ad ogni effetto, dalla data odierna, la nomina della dott.ssa Usai Elvira a vicesindaco e assessore comunale e conseguentemente sono revocate le deleghe conferite nelle materie e sui servizi riguardanti i Servizi sociali».

Il “licenziamento” di Elvira Usai, si è rivelato subito un grave errore politico, soprattutto per i tempi in cui è stato attuato, di Federico Palmas che, nel frattempo, ha deciso di non proseguire la propria esperienza politica con i Riformatori sardi. Inevitabilmente, ha provocato un vero e proprio terremoto in Consiglio comunale, dove la maggioranza ha perso alcuni pezzi ed è rimasta in piedi con un solo voto, essendo composta dal sindaco e da 8 consiglieri, i 4 rimasti nel gruppo “Meglio giovani” (Eliano Locci, Andrea Peddis, Francesco Piredda e Mauro Trullu) e i 4 confluiti nel nuovo gruppo “Impegno civico” (Sandro Madeddu, Valentina Solinas, Roberto Pucci ed Enrico Pulisci). Sono diventati 8 anche i consiglieri di opposizione: Elvira Usai; Alessio Caddeo e Laura Deidda del gruppo “Sinistra Ecologia Libertà”; Valentina Cuccu e Antonio Sini del gruppo “Uniti per il futuro”; Marco Zusa di “Costruiamo insieme il nostro futuro”; Gianni Carboni di “Insieme per voltare pagina”; e, infine, Erminio Meloni di “Per cambiare”.

La nuova Giunta è risultata così composta. Sindaco: Federico Palmas. Vice sindaco e assessore dei Servizi sociali: Mauro Trullu. Assessore dei Lavori pubblici e viabilità: Roberto Pucci. Assessore dei Servizi tecnologici, Attività produttive, Bilancio e Programmazione: Enrico Pulisci. Assessore della Pubblica istruzione e Cultura: Valentina Solinas. Assessore dell’Ambiente, Turismo, Sport, Spettacolo e Tempo libero: Sandro Madeddu. Assessore dell’Agricoltura e dei rapporti con le frazioni: Francesco Piredda.

L’ultimo anno di vita consiliare e amministrativa del comune di San Giovanni Suergiu è stata a dir poco tormentata. Il Consiglio comunale è stato coinvolto sempre meno, inevitabili le dure rimostranze delle minoranze e a più riprese, l’ultima volta all’inizio di marzo, il Circolo del PD di San Giovanni Suergiu ha chiesto le dimissioni del sindaco Federico Palmas.

«La maggioranza è assente, da quattro mesi non viene convocato il Consiglio comunale – ha attaccato Antonio Fanni, segretario del Circolo PD di San Giovanni Suergiu -. E’ dal mese di novembre che l’Amministrazione comunale, insensibile alle problematiche del Paese e irrispettosa delle numerose interrogazioni fatte dalla Minoranza, non convoca il Consiglio comunale, quattro mesi quindi, relegando a qualche riunione di Giunta le molteplici problematiche del Paese. Il Circolo ritiene questo comportamento, segno tangibile di incapacità amministrativa e timore al confronto con l’opposizione, che puntualmente, tramite le interrogazioni pone all’attenzione i vari problemi che attanagliano il nostro territorio.»

«La Giunta ci costa circa 80.000,00 euro all’anno, inoperosa e immobile, sta lasciando al completo abbandono le frazioni, gli impianti sportivi, il manto stradale, l’illuminazione pubblica e tanti altri problemi di cui non si ha il coraggio neanche di discutere – aggiunge Fanni -. La maggioranza “vivacchia” grazie a un voto in più. Ancora un anno di sofferenza per i nostri cittadini prima delle elezioni, sempre che non si rendano conto della loro incapacità e diano l’opportunità al paese di andare alle urne il prima possibile.»

Due giorni fa, l’esplosione dell’inchiesta giudiziaria della Procura di Oristano che ha portato all’arresto di 21 persone, tra le quali 5 sindaci, 2 vicesindaci e dirigenti di uffici tecnici comunali e progettisti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla spartizione di incarichi professionali, turbativa d’asta e corruzione. Tra loro Federico Palmas, sindaco di San Giovanni Suergiu, e Beniamino Pilia, responsabile dei settori Lavori Pubblici, Servizi Tecnologici, Urbanistica ed Edilizia privata del comune di San Giovanni Suergiu. Ieri pomeriggio, le dimissioni di Federico Palmas, con le quali, di fatto, in Consiglio comunale non dovrebbe esserci più una maggioranza in grado di amministrare il paese. La conclusione della consiliatura dovrebbe essere ormai alle porte, con il conseguente commissariamento del Comune per oltre un anno, fino alla Primavera 2016, quando i cittadini di San Giovanni Suergiu saranno chiamati (come peraltro era già previsto per fine naturale della consiliatura) ad eleggere il nuovo Sindaco e il Consiglio comunale.

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Sabato 11 e domenica 12 ottobre tornano per la terza edizione le #Dies de Festa di #ProgReS Progetu Repùblica, che quest’anno si svolgeranno al Ghetto (via Santa Croce 18) a Cagliari. Il titolo dell’edizione 2014 “Contos de indipendèntzias” raccoglie il senso della manifestazione, che a fianco ai dibattiti culturali, politici e storici sul percorso indipendentista in Sardegna avrà uno sguardo attento alle altre nazioni europee, come Catalogna e Scozia, e al loro percorso di autodeterminazione.

I temi trattati quest’anno spaziano dai nuovi modelli economici per le comunità della Sardegna all’analisi dei referendum indipendentisti in Scozia ed in Catalogna (ci sarà spazio anche per un saluto di un rappresentate di ERC, partito indipendentista catalano impegnato in prima persona nel percorso referendario), dall’introduzione della storia e lingua nazionale nelle scuole e nella pubblica amministrazione alle battaglie in difesa dei nostri territori dalle speculazioni energetiche, militari ed ambientali.
I momenti politici clou saranno sabato 11, alle ore 18.30, con un incontro dedicato alle strategie ed agli scenari per la costruzione di un’alternativa all’attuale governo di dipendenza, con gli interventi del segretario nazionale di #ProgReS Gianluca Collu, Bastianu Cumpostu, Mauro Pili, Cristiano Sabino e Gianfranco Sollai.

L’incontro finale di domenica 12, a partire dalle 19:00,  presenterà il lavoro portato avanti da Sardegna Possibile, coalizione che con Michela Murgia candidata alla presidenza aveva raccolto più del 10% alle ultime elezioni nazionali. Saranno presenti i rappresentanti delle forze che compongono Sardegna Possibile e verranno esplicitati i temi e le strategie presenti e future della comunità politica.

Oltre ai dibattiti ed alle conferenze, ci saranno momenti artistici con concerti in acustico (il sabato il cargus jazz trio e la domenica il cantante dei #Sikitikis Diablo in versione acustica) e rappresentazioni teatrali (a cura di Gianluca Medas), momenti conviviali e di relax accompagnati da cibo e bevande a km 0.
Sarà possibile aderire al partito e acquistare il merchandising mentre gli eventi più significativi verranno trasmessi in diretta streaming su #ProgresTV.

 sabatodomenica

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A San Giovanni Suergiu Ugo Cappellacci è stato il candidato più votato (37,36%) e i Riformatori Sardi, con il sindaco Federico Palmas candidato, sono il primo partito (21,55%),. davanti al Partito Democratico (19,11%), a Comunidades che aveva come candidata la vice sindaco Elvira Usai (11,61%) e a Unidos con l’11,17%. Francesco Pigliaru s’è attestato al 29,96%, davanti a Mauro Pili con  il 16,04% e a Michela Murgia con il 15,94%. In coda Gigi Sanna con lo 0,41% e Pier Franco Devias con lo 0,27%.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, in 101 sezioni su 144, Francesco Pigliaru è avanti di 449 voti su Ugo Cappellacci: 14.973 voti (36,26%) contro 14,524 (35,17%). Le liste del centrodestra sono avanti con 14.156 voti (39,77%) contro i 13.541 voti (38,04%) delle liste del centrosinistra.

Al terzo posto Mauro Pili con 6.024 voti, il 14,59% (le liste si sono fermate a 4.526 voti con il 12,71%), al quarto posto Michela Murgia con 5.348 voti, il 12,95% (le liste si sono fermate a 3.176 voti con l’8,92%); al quinto posto Gigi Sanna con 213 voti, lo 0,51% (la lista ha ottenuto 192 voti con lo 0,54%); al sesto e ultimo posto Pier Franco Devias con 206 voti, lo 0,49%.

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A Carbonia lo spoglio è arrivato a 25 sezioni su 32 e Francesco Pigliaru comanda con 4.595 voti, il 42,73%. Ugo Cappellacci ha ottenuto 2.918 voti, il 27,14%; Mauro Pili 1.921 voti, il 17,86%; Michela Murgia 1.226 voti, l’11,40%; Pier Franco Devias 63 voti, lo 0,59%; Gigi Sanna 30 voti, lo 0,28%.

Tra le liste al primo posto, come ampiamente previsto, c’è il Partito Democratico con 3.015 voti, il 30,56%; al secondo posto c’è Unidos con 1.179 voti, l’11,95%; al terzo posto Forza Italia con 1.093 voti, l’11,08%; al quarto posto Sinistra ecologia Libertà con 932 voti, il 9,45%; al quinto posto l’UDC con 767 voti, il 7,77%, al sesto posto i Riformatori Sardi con 709 voti, il 7,19%.

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A Iglesias lo spoglio è quasi terminato, il centrodestra avanti, UDC primo partito con il 24,745%. Ugo Cappellacci, in 32 sezioni su 33, ha ottenuto 4.389 voti, il 40,05%; Francesco Pigliaru 3.506 voti, il 31,99%; Mauro Pili 1.719 voti, il 15,70%; Michela Murgia 1.025 voti, il 9,35%; Gigi Sanna 210 voti, l’1,93%; Pier Franco Devias 109 voti, lo 0,99%.

Tra le liste, sempre in 32 sezioni su 33, UDC al primo posto con 2.404 voti, il 24,745%; il Partito Democratico 1.346 voti, il 13,855%; Forza Italia con 1.125 voti, l’11,58046%; Sinistra Ecologia Libertà con 1.106 voti, l’11,384%.

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Lo spoglio è arrivato quasi a metà strada, 839 sezioni su 1.839 e Francesco Pigliaru sempre più vicino al trionfo. Francesco Pigliaru ha ottenuto 136.595 voti, il 43,88%, contro i 119.163 voti, il 38,28%. Più vicini i due schieramenti per i voti di lista: 114.582 voti, il 45,01% per le undici liste del centrosinistra; 105.971 voti, il 41,63%, per le sette liste del centrodestra.

Michela Murgia si mantiene sopra il 10%, con 32.212 voti, il 10,35%, ma non con le sue tre liste, che hanno ottenuto 17.005 voti, il 6,68%; Mauro Pili ha ottenuto 17.667 voti, il 5,67% (le sue quattro liste hanno ottenuto 13.553 voti, il 5,32%.

Pier Franco Devias è arrivato a 3.253 voti, l’1,04% (1.902 voti e lo 0,74% per la lista); Gigi Sanna a 2.352 voti, lo 0,75% (1.547 voti, lo 0,60% per la lista).

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Lo scrutinio dei voti nelle sezioni non è ancora concluso ma è ormai pressoché certo che il nuovo presidente della Regione, tra qualche ora, sarà Francesco Pigliaru. Il vantaggio accumulato fin qui, unito ai dati già maturati nelle sezioni e non ancora ufficializzati, portano a pensare che una rimonta di Ugo Cappellacci sia praticamente impossibile.

A questo punto sarà importante verificare se il candidato del centrosinistra si terrà al di sopra del 40%, per strappare un premio di maggioranza del 60% e quindi poter contare su un rassicurante margine di 36 consiglieri a 24 per governare con una certa serenità (l’art. 13 fissa la ripartizione dei seggi ed il premio di maggioranza: a) il 60 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti superiore al 40 per cento; b) il 55 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti compresa tra il 25 ed il 40 per cento).

Ciò che emerge dai dati è la quasi certezza che l’Assemblea di via Roma nei prossimi cinque anni sarà composta da due soli schieramenti: Centrosinistra (36 consiglieri) e Centrodestra (24 consiglieri). La legge statutaria, infatti, all’art. 1, comma 7, prevede due soglie di sbarramento, con l’esclusione dall’attribuzione dei seggi:

a) dei gruppi di liste che fanno parte di una coalizione che ottiene meno del 10 per cento del totale dei voti validi ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale;

b) dei gruppi di liste non coalizzati che ottengono meno del 5 per cento del totale dei voti ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale.

Michela Murgia al momento supera il 10% dei voti come candidato alla presidenza ma le sue liste sono ben al di sotto di questa soglia e quindi, salvo miracolose rimonte, resteranno fuori dal nuovo Consiglio regionale, anche perché nessuna delle liste singole, così come le liste che sostengono gli altri candidati alla presidenza, Mauro Pili, Pier Franco Devias e Gigi Sanna, arriveranno a superare il 5%.

 

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A Iglesias, a spoglio molto avanzato, Ugo Cappellacci è davanti a Francesco Pigliaru e il primo partito si conferma l’UDC. In 27 sezioni su 33 Ugo Cappellacci ha ottenuto 3.513 voti, il 39,41%, davanti a Francesco Pigliaru con 2.861 voti, il 32,10%. Al terzo posto c’è Mauro Pili con 1.405 voti, il 15,76%; al quarto posto Michela Murgia con 832 voti, il 9,33%; al quinto posto Gigi Sanna, con 203 voti, il 2,28%; al sesto posto Pier Franco Devias, con 100 voti, l’1,12%.

Tra le liste, in 22 delle 33 sezioni, al primo posto c’è l’UDC con 1.380 voti, il 24,004%; il Partito Democratico ha ottenuto 817 voti, il 14,211%; al terzo posto Forza Italia con 673 voti, l’11,706%; al quarto posto Sinistra Ecologia Libertà con 639 voti, l’11,115%.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Ad oltre un terzo dello scrutinio, Francesco Pigliaru mantiene un ampio margine di vantaggio su Ugo Cappellacci: 108.687 voti, il 44,36%, contro 93.622 voti, il 38,21%. Resta diverso il risultato che riguarda le liste, che vede i due schieramenti molto vicini: 73.591 voti e il 43,78% per le undici liste della coalizione di centrosinistra, 72.462 voti e il 43,11% per le sette liste della coalizione di centrodestra.

Al terzo posto c’è sempre Michela Murgia con 25.109 voti, il 10,25% (11.739 voti e il 6,98% per le tre liste della coalizione); seguono Mauro Pili con 13.093 voti, il 5,34% (8.101 voti e il 4,82% per le quattro liste della coalizione); Pier Franco Devias con 2.694 voti, l’1,1% (1.359 voti e lo 0,80% per la lista); Gigi Sanna con 1.758 voti, lo 0,71% (813 voti e lo 0,48% per la lista).