22 December, 2024
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Buggerru percorso costiero della Galleria Henry

L’annullamento improvviso della visita alla Galleria Henry prenotata il 20 aprile per la giornata di giovedì 19 maggio, da 34 escursionisti della sezione di Bologna del Club Alpino Italiano, ha portato il suo presidente, Vinicio Ruggeri, ad inviare una richiesta di chiarimenti al commissario IGEA, Michele Caria; al commissario straordinario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, Francesco Mascia; all’assessore dell’Industria della Regione Sardegna, Maria Grazia Piras; all’assessore del Turismo, artigianato e commercio della Regione Sardegna, Francesco Morandi; e, infine, per conoscenza, al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e al ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

Di seguito, il testo integrale.

«Scrivo per segnalare e chiedere spiegazioni dell’annullamento improvviso della visita alla Galleria Henry a Buggerru, nell’Iglesiente, che era stata programmata per il giorno 19 maggio 2016 per il nostro gruppo di 34 escursionisti della Sezione di Bologna del Club Alpino Italiano, di cui anche il sottoscritto faceva parte.

La cancellazione, avvenuta al momento stesso della visita, ha creato un disagio evidente per la programmazione dell’intera giornata del gruppo di escursionisti, ma soprattutto ha dato una pessima immagine della capacità di accoglienza turistica del territorio e determinato un danno economico alla gestione della galleria per la mancata vendita dei biglietti di ingresso, oltre che per l’inutile mobilitazione delle guide turistiche del Parco Geominerario.

La visita era stata prenotata un mese prima, il 20 aprile 2016, e soltanto il giorno prima abbiamo avuto dal coordinatore delle Guide del Parco la conferma definitiva che si sarebbe potuta effettuare. Giovedì 19 maggio 2016 abbiamo quindi raggiunto Buggerru alle 9.15 del mattino, per prender parte alle visita guidata delle 9.30.

Arrivati sul posto, ci è stato comunicato dalle Guide Turistiche del Parco Geominerario che erano sorti problemi di imprecisata natura e che la galleria non sarebbe stata immediatamente visitabile. Siamo stati invitati ad attendere, perché venisse valutata la situazione. Poco dopo, si è saputo che il trenino che permette di visitare la galleria non era in funzione e, successivamente, è stata comunicata la notizia che il personale dell’IGEA non era stato convocato per fornire il servizio di sicurezza.

Nonostante queste criticità, siamo stati ancora invitati ad attendere che venisse coordinato il team composto da Guide e personale IGEA per svolgere la visita, eventualmente senza l’uso del trenino. Un dipendente IGEA giunto dopo almeno un’ora dal nostro arrivo ha affermato di non essere a conoscenza della visita guidata. Ha poi contattato il proprio responsabile, Andrea Macciò, per chiedere istruzioni. Pare che questi non abbia dato il nullaosta a convertire l’impegno degli operai IGEA in un accompagnamento ai visitatori, disposti a muoversi in galleria senza il trenino.

Il responsabile delle visite guidate del Parco Geominerario pare che abbia contattato Lele Madeddu, responsabile dell’IGEA che cura i rapporti con l’ente Parco Geominerario per l’organizzazione dei team di operai adibiti alle visite guidate nei siti minerari.

Questi colloqui telefonici non hanno portato ad alcuna soluzione.

Alle 10.30, Riccardo Atzei, consigliere comunale del Comune di Buggerru, ha proposto al gruppo di usufruire di una visita guidata al Museo del minatore di Buggerru per compensare la mancata e ormai impossibile visita alla galleria, ma il gruppo ha deciso di partire alla volta del territorio di Fluminimaggiore, per non stravolgere ulteriormente il programma della giornata.

Nel frattempo anche altri turisti ed una scolaresca sono stati rimandati indietro.

Segnalo il fatto in maniera particolareggiata per sottolineare come si sia prodotto uno spiacevole disservizio per cause apparentemente legate a una carenza organizzativa e di comunicazione, disservizio che non giova certo all’immagine della Sardegna, alla valorizzazione e alla  promozione del suo grande patrimonio naturale e culturale e, in definitiva, alla economia dell’isola.»

Cordiali saluti

Il Presidente della sezione di Bologna del Club Alpino Italiano

Vinicio Ruggeri

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Fanghi rossi Iglesias

 

Quale vita dare alle miniere dopo le bonifiche e i diversi processi di risanamento e riqualificazione delle aree lasciate dalle aziende che hanno operato nelle diverse parti dell’isola con una maggiore attenzione ai tempi, alla burocrazia e alla necessità di procedere in maniera sinergia e senza ostacoli. Questo il senso dell’iniziativa “Ambiente e miniere 2.0” che si è svolto a Montevecchio, promosso dalla Filctem Cgil del Medio Campidano, in collaborazione con il comune di Guspini e a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e sindacali.

«L’obiettivo è dare una nuova vita alle miniere. Partendo dall’eredità, troppo spesso amara e pericolosa che ci hanno lasciato, e che diventano un punto di partenza – ha spiegato Emanuele Madeddu, coordinatore della Filctem Cgil -. Ossia le bonifiche per ripartire e dare un futuro ai siti minerari, alle aree alle strutture che hanno accompagnato quella che è stata definita l’epopea mineraria. Sicuramente le bonifiche sono un punto fondamentale e necessario per ripartire e far funzionare un sistema che in questi anni ha dovuto fare i conti con le mille difficoltà rappresentate da norme non sempre attuali (basti l’esempio della legge che regola l’attività mineraria: è un regio decreto), o la legge sulle miniere che non aveva a cuore il benessere del territorio ma la produzione.»

Il sindaco di Guspini, Giuseppe De Fanti, ha rimarcato la necessità di intervenire per avviare il percorso di risanamento ambientale e i ritardi dovuti molto spesso alla burocrazia.

«Si pone la necessità, per quanto riguarda Iglesias – ha detto il sindaco Emilio Gariazzo – di far convivere la tutela dell’ambiente con lo sviluppo e quindi la valorizzazione turistica dei siti”. Antonello Acca, sindaco di Arbus, ha rimarcato la necessità di procedere con le bonifiche rapidamente. Il ritardo delle bonifiche ritarda sicuramente lo sviluppo turistico.»

«C’e’ un dato di partenza importante – ha rimarcato Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis -: Igea era una società in liquidazione pur avendo un portafoglio da 180 milioni di euro per fare le bonifiche. Igea è stata sottratta dalla liquidazione e oggi ha una capacità operativa che vede iniziare i lavori a Sant’Antioco. Rispetto allo scorso anno, sono stati compiuti passi concreti. A Iglesias è stato costituito il centro competenza e riciclo materiali.»

Rossella Pinna, consigliere regionale ed ex sindaco di Guspini, dopo un passaggio su progetti e finanziamenti ha posto l’accento sulle nuove iniziative che riguardano Montevecchio.

Vincenzo Tiana ha posto l’attenzione sulla questione delle bonifiche. «La Regione dovrebbe fare un progetto strategico sulle mille discariche dismesse».

«Grazie ai lavoratori per il lavoro e l’impegno – ha detto Michele Caria, amministratore di Igea -. Oggi Igea è in grado di affrontare tutti i lavori, non c’è bisogno di fare arrivare aziende da fuori.»

Ha parlato del salvataggio di Igea e delle numerose proteste che si sono registrate prima del salvataggio dell’azienda in house l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras. «Quella di oggi è un’occasione per ascoltare cose che nei nostri uffici non si sentono. Igea è una società pubblica che  può lavorare con efficienza. Una società che si regga e sia un valore aggiunto nel territorio.»

Michele Carrus, segretario regionale della Cgil ha posto l’attenzione sulla necessità di rivedere la legge sul settore estrattivo in Sardegna, di formulare una legge quadro sulle bonifiche dei  siti minerari e di salvaguardare le professionalità e le esperienze positive dell’Ati Ifras.

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Venerdì 27 maggio, dalle 17.00, nella sala Mensa Impiegati di Montevecchio, si svolgerà il primo appuntamento di Ambiente e miniere 2.0, iniziativa organizzata da Filctem Cgil e comune di Guspini, con l’obiettivo di creare un momento di riflessione con cadenza annuale intorno ad un tema di importanza rilevante per il futuro del territorio. Le bonifiche rappresentano, infatti, una precondizione essenziale per qualsiasi modello di sviluppo si voglia perseguire, e l’impegno delle istituzioni, ciascuna per le proprie competenze, è restituire il territorio risanato alle popolazioni locali e dare nuova vita al patrimonio minerario, attraverso la condivisione dei progetti da portare avanti.

Al dibattito, moderato da Emanuele Madeddu della Filctem Medio Campidano, partecipano: Giuseppe De Fanti sindaco di Guspini, Michele Carrus, segretario generale Cgil; Maria Grazia Piras, assessore regionale dell’Industria; un rappresentante dell’assessorato regionale all’Ambiente; Michele Caria, amministratore unico Igea; Salvatore Cherchi, coordinatore Piano Sulcis (le cui competenze coinvolgono anche le bonifiche nel Medio Campidano); Emilio Gariazzo sindaco di Iglesias e presidente della Comunità del Parco Geominerario; Rossella Pinna consigliere regionale Pd; Antonello Ecca, sindaco di Arbus; Vincenzo Tiana, Legambiente.

La finalità dell’iniziativa è verificare, anno dopo anno, lo stato di attuazione dei progetti e il rispetto degli impegni assunti dai vari soggetti coinvolti, e insieme a questo, ragionare sulle difficoltà tecniche e procedurali per arrivare a superare gli ostacoli che spesso si frappongono alla concretizzazione dei progetti di bonifica.

Miniera di Montevecchio

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha partecipato questa mattina ai festeggiamenti per Santa Barbara nella miniera della Carbosulcis, a Nuraxi Figus, e nella miniera Monteponi.
«Valorizzare in chiave turistica i tesori della storia e dell’archeologia mineraria, salvaguardare il presente puntando sulle bonifiche delle aree dismesse e investire nella ricerca per dare un futuro alle aziende e ai lavoratori: ecco i nostri progetti per Igea e Carbosulcis» ha detto l’assessore dell’Industria che ha ringraziato gli amministratori delle due società, Antonio Martini (Carbosulcis) e Michele Caria (Igea), per il lavoro svolto in quest’ultimo anno. «Igea in particolare – ha detto l’assessore Piras – appena dodici mesi fa rischiava la chiusura. Oggi, grazie all’impegno dell’assessorato, del liquidatore e dei lavoratori, Igea naviga in acque più tranquille e ha ripreso ad avere un ruolo importante nei progetti di ripristino del territorio e di manutenzione dei siti minerari. Con la collaborazione preziosa dei Comuni interessati e del Parco Geominerario, inoltre, Igea è riuscita a rendere fruibile una parte delle ex miniere a visitatori e turisti anche nel periodo di Pasqua e di Ferragosto. Sul versante della valorizzazione turistica c’è ancora tanto da fare – ha aggiunto l’assessore Piras – ma siamo sulla buona strada e Igea, insieme agli altri enti coinvolti, si è dimostrato un soggetto affidabile e competente.»
L’assessore dell’industria si è quindi soffermata sulle prossime sfide che attendono la Carbosulcis, altra società interamente di proprietà della Regione, interessata da un piano di dismissione concordato con l’Unione Europea. «La Carbosulcis – ha detto l’assessore Piras – va verso una graduale riconversione. Esaurita la fase di estrazione del minerale, il sito di Nuraxi Figus si candida a diventare un polo di eccellenza nel settore della ricerca. Il Piano industriale redatto dall’amministratore unico punta a razionalizzare le spese, senza operare tagli alle retribuzioni, e ad assicurare un futuro a chi, soprattutto i lavoratori più giovani, resterà nella società all’indomani del Piano di dismissione. L’obiettivo dei prossimi anni – ha concluso l’assessore Piras – è rappresentato dal consolidamento del presente ma soprattutto dalle tecnologie sperimentali e dall’innovazione, quali il progetto Aria, e dalle iniziative nell’ambito dell’efficientamento energetico.»

 

Porto Flavia 1 colore copia

Igea, la società in house della Regione attualmente gestita da un commissario liquidatore, non perderà il ruolo che le è stato assegnato, cioè quello di bonificare i siti dismessi. Lo ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, nel corso di un incontro con i sindacati, ai quali ha illustrato i contenuti della delibera approvata la scorsa settimana dalla Giunta regionale sugli interventi di bonifica nel Sulcis Iglesiente e nel Guspinese.

La delibera prevede il coinvolgimento dei comuni di Iglesias e Guspini, della Regione attraverso la costituzione di una task force specifica e di Igea, peraltro già impegnata a eseguire gli interventi inseriti nelle convenzioni firmate negli anni scorsi e a garantire la manutenzione dei siti minerari. L’assessore Piras ha sottolineato come la Regione stia lavorando per rafforzare la convenzione di base con Igea e permettere alla società di cogliere le opportunità di una stagione di bonifiche che l’amministrazione sta progettando. Una volta risanata, Igea avrà un bilancio con costi e ricavi in equilibrio e potrà operare in piena serenità amministrativa. “Ora spetta alla società organizzarsi per eseguire al meglio le attività che le sono state assegnate”, ha detto l’esponente della giunta Pigliaru.

Il commissario liquidatore, Michele Caria, presente all’incontro, ha affermato che è in fase di definizione il Piano industriale e che, appena pronto, sarà illustrato ai sindacati. Lo stesso Caria ha poi fatto sapere che alcuni siti minerari saranno nuovamente aperti ai turisti e ai visitatori per il periodo di Pasqua. Oltre alla miniera di Sos Enattos, a Lula, già visitabile in altri periodi dell’anno, nelle prossime settimane apriranno anche il sito di Porto Flavia, la Galleria Villamarina di Monteponi e il Museo delle macchine di miniera a Masua.

La prima ad arrivare a Monteponi, questa mattina, in visita alle 37 lavoratrici Igea che occupano la Galleria Villamarina, è stata Maria Grazia Piras, assessore regionale delll’Industria.

L’assessore Piras ha partecipato alla messa celebrata in onore di Santa Barbara. In precedenza aveva partecipato alla cerimonia religiosa officiata a Nuraxi Figus, sito minerario della Carbosulcis. Sono state le stesse lavoratrici Igea, che assistevano alla messa da dietro le inferriate all’imbocco della Galleria, ad aprire i cancelli e a far entrare l’assessore, ad accoglierla con abbracci e strette di mano. È stato un incontro che ha sciolto la tensione maturata in questi giorni di protesta e di rivendicazioni. In una delle sale della miniera occupata, le donne hanno potuto approfondire con l’assessore dell’Industria i temi che sono alla base della contestazione.

L’assessore Piras, accompagnata dal nuovo commissario liquidatore Michele Caria, ha illustrato nei dettagli il provvedimento legislativo approvato ieri sera dal Consiglio regionale che consentirà a breve di garantire ai lavoratori Igea il pagamento delle retribuzioni. «So che la vostra protesta non riguarda soltanto gli stipendi – ha detto l’assessore rivolgendosi alle lavoratrici – e questo vi fa onore. Intanto, però, abbiamo risolto il problema delle retribuzioni. Nel frattempo continuiamo a lavorare, e lo stiamo facendo da mesi, anche grazie all’impegno del precedente liquidatore, l’ingegner Antioco Gregu, perché Igea si trasformi in un’azienda virtuosa e in grado di svolgere i lavori che le saranno assegnati. Non sono gli stanziamenti a mancare: i soldi ci sono e dovranno essere spesi. Ecco perché Igea, al cui interno opera personale altamente qualificato, deve essere risanata e al più presto. Sono sicura che, anche grazie alla vostra tenacia e alla vostra collaborazione, daremo un futuro alla società e, di conseguenza, a chi lavora in Igea».

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La Giunta regionale oggi ha approvato, come già concordato con i sindacati, una delibera che permette entro il 2014 il prepensionamento di tutti coloro che ne hanno diritto. In questo modo si riorganizza l’azienda accelerando il suo risanamento.
In una nota, intanto, la Giunta Pigliaru chiarisce la sua posizione in merito alla situazione di crisi della società e alla protesta in atto nella Galleria Villamarina della miniera di Monteponi.
«La protesta dei lavoratori di Igea attraversa tutti i media, soprattutto in questi giorni nei quali a manifestare sono soprattutto le lavoratrici – si legge nella nota -. I media riprendono la protesta riassumendola in uno slogan: la Regione non paga lo stipendio ai lavoratori Igea. Ma non è questa la verità. Prima di tutto perché lo stipendio alle lavoratrici e ai lavoratori deve pagarlo la società da cui dipendono: Igea. Che, è vero, è al cento per cento della Regione. Ma la Regione può solo pagare le prestazioni fornite dall’azienda, che a sua volta, incassati i soldi, pagherà i dipendenti, i contributi, i fornitori, le tasse. E quando questa Giunta si è insediata la società non era in grado di presentare resoconti di attività di lavoro che giustificassero le fatture emesse. Niente resoconti, niente fatture, niente pagamenti dell’attività svolta. E quindi niente stipendi. Se la Regione avesse pagato Igea senza giustificativi di prestazioni e fatture sarebbe stata colpita dalla Corte dei Conti e dall’Ue per aiuti di stato. Illegittimi.»
«Non solo. La Giunta al suo insediamento trovò una voragine di circa 20 milioni. Il capitale sociale completamente mangiato. Un’azienda praticamente in stato di fallimento. Si poteva scegliere tra due opzioni. La prima: decretarne il fallimento, garantendo ai dipendenti il pagamento degli stipendi arretrati, quattro anni di mobilità e poi il vuoto. Un futuro senza lavoro. La seconda opzione: l’apertura di una fase di liquidazione, passando la mano a un commissario liquidatore, esperto manager di industria, che ponesse le basi per il rilancio. Una scommessa che impediva il pagamento degli stipendi arretrati (infatti all’appello mancano le retribuzioni di marzo, aprile, maggio e giugno) perché bloccati dalla legge in attesa dell’uscita da questa fase. Ma permetteva di scommettere sul futuro. La Giunta regionale ha scelto questo secondo percorso. Il primo commissario liquidatore Antioco Gregu ha messo in grado l’azienda di predisporre i piani di lavoro permettendole di fatturare e alla Regione di pagare i giusti compensi. Così sono stati pagati gli stipendi di luglio, agosto, settembre e un acconto di 500 euro a testa per ottobre. Dunque, in questo momento mancano all’appello il saldo di ottobre e, da due giorni, lo stipendio di novembre.
Nel frattempo la Regione ha predisposto una convenzione quadro per un totale di 36 milioni in tre anni. La convenzione, firmata dall’assessorato dell’Industria e da Igea, affida alla società la custodia e la messa in sicurezza delle miniere e le convenzioni di bonifica già stipulate in passato. E’ un’ottima base da cui ripartire per la ripresa produttiva.
Intanto, al manager d’industria Antioco Gregu, che ha portato a termine il suo lavoro, è subentrato il nuovo commissario Michele Caria, che deve gestire la seconda fase: la richiesta di concordato. In questi giorni Caria sta lavorando con lo staff dell’assessorato dell’Industria per individuare i percorsi che possano permettere il pagamento di fatture già emesse, l’emissione di nuove fatture in base alla conclusione di attività affidate all’azienda, la ricerca di altri fondi da altre voci di bilancio. Il tutto per pagare gli stipendi dovuti e per mettere insieme la liquidità indispensabile per andare avanti.
Questa è la difficile situazione in cui si trova oggi Igea. Michele Caria, appena insediato, sta facendo il punto della situazione economico finanziaria. Nei prossimi giorni sarà possibile dare ulteriori informazioni, con dati più precisi e prospettive più chiare e definite. Lo stesso commissario domenica scorsa ha incontrato le lavoratrici e i lavoratori –
conclude la nota – portando loro la solidarietà propria e dell’assessore e condannando i gesti di violenza e di sabotaggio.»

 

Prima notte in miniera per le lavoratrici dell’Igea che stamane hanno occupato la galleria VIllamarina di Monteponi, per denunciare il mancato rispetto degli accordi raggiunti per il pagamento degli stipendi arretrati e l’avvio dei progetti di bonifica che dovrebbero rilanciare l’attività della società che cura il mantenimento, la manutenzione e la messa in sicurezza mineraria e gestisce siti di elevato interesse turistico dal punto di vista archeoindustriale, valorizzando in maniera sostenibile, il patrimonio immobiliare di sua proprietà e custodisce un prezioso patrimonio documentale storico minerario.

L’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, intanto, ha convocato un incontro per martedì prossimo, 2 dicembre. «La Regione, dall’insediamento della Giunta Pigliaru, è impegnata con tenacia e coraggio a disegnare un nuovo futuro per le lavoratrici e i lavoratori di Igea. Questo è il nostro obiettivo – sottolinea l’assessore Piras – trasformare Igea in una società con costi e ricavi in equilibrio. Qualche mese fa l’azienda era morta a seguito di una mancata gestione che negli anni ha portato ad accumulare 24 milioni di debiti fino ad azzerare il capitale sociale. Questa Giunta, che ha ereditato quella situazione disastrosa, ha fatto una scelta ben precisa: tenere in vita l’azienda e ridarle un ruolo.» 

«La Regione – si legge in una nota – si è impegnata a garantire risorse adeguate nel bilancio 2015 che consentano di sostenere la procedura concordataria e la futura riorganizzazione societaria. Per raggiungere l’obiettivo, il nuovo commissario liquidatore, Michele Caria, che sarà presto pienamente operativo, elaborerà un piano concordatario che porti l’azienda a un equilibrio finanziario. Il piano dovrà consentire a Igea di svolgere l’attività prevista: in primo luogo, la messa in sicurezza delle miniere e, progressivamente, anche le attività di bonifica. Il risanamento di Igea, come condiviso con i sindacati, passa anche attraverso il percorso d’incentivo all’esodo che dovrà concludersi entro il 2014. Intanto andrà avanti l’analisi organizzativa per migliorare l’assetto complessivo della società con il coinvolgimento di nuovi tecnici e manager e il ricorso a percorsi di formazione e riqualificazione dei dipendenti. Assessorato e azienda stanno nel frattempo accelerando le procedure che rendano possibile il pagamento di lavori già effettuati per permettere a Igea di corrispondere le retribuzioni. L’assessorato dell’Industria, infine, ascolta con attenzione la protesta delle lavoratrici che occupano la miniera di Monteponi ma condanna con decisione ogni ricorso all’uso della violenza.»

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Minatori Igea

Il dottor Michele Caria è il nuovo commissario liquidatore di Igea. Lo ha nominato questa sera la Giunta regionale, riunita sotto la presidenza del governatore, Francesco Pigliaru, in sostituzione dell’ingegner Antioco Mario Gregu che ha portato a termine il suo mandato qualche giorno fa, rassegnando le dimissioni. Il compito che attende il nuovo commissario liquidatore non è certamente facile, considerate le difficoltà incontrate dalla Giunta regionale, negli ultimi mesi, nell’affrontare la difficile situazione in cui versa la società in house della Regione Autonoma della Sardegna, specializzata nel settore di geo-ingegneria con l’esecuzione di piani di caratterizzazione, investigazioni in campo e progettazione esecutiva di bonifica e nel settore minero-ambientale, con la emessa in sicurezza di emergenza e permanenti, ripristini ambientali e bonifiche, in particolare in aree minerarie dismesse o in via di dismissione.

Igea cura il mantenimento, la manutenzione e la messa in sicurezza mineraria e gestisce siti di elevato interesse turistico dal punto di vista archeoindustriale, valorizzando in maniera sostenibile, il patrimonio immobiliare di sua proprietà e custodisce un prezioso patrimonio documentale storico minerario.