2 November, 2024
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Si concludono oggi, a Buggerru, le celebrazioni per ricordare le vicende e le vittime del primo sciopero svoltosi in Italia, nel 1904, organizzate dalle segreterie confederali #CGIL, #CISL e #UIL, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la cooperativa “Piccola Parigi”, ed il patrocinio della #Regione Autonoma della Sardegna e della gestione commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias.

Ieri sera, nella sala convegni dell’ex centrale elettrica, si è svolto un incontro-dibattito, coordinato dal giornalista Giacomo Mameli, direttore della rivista #SardiNews, con gli interventi dei docenti dell’#Università di Cagliari Francesco Atzeni e Gianfranco Bottazzi, del segretario regionale della CGIL Michele Carrus e del segretario nazionale della CGIL, Susanna Camusso, al quale si riferisce l’ampia documentazione fotografica. Alle 19.00, nei locali dell’ex centrale elettrica, si si è svolto lo spettacolo teatrale “La Cantata, 4 settembre 1904”, diretto da Gianluca Medas; alle 21.30, in piazza Morti di Buggerru, il concerto del gruppo “Gli Intreccio”.

Oggi, nei locali dell’ex centrale elettrica, a partire dalle 16.00, si svolgerà il dibattito “L’economia della cultura-Sviluppo integrato del territorio”, coordinato da Vito Fiori, giornalista dell’Unione Sarda, al quale parteciperanno: Silvano Farris, sindaco di Buggerru; Cristiano Erriu, assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica; Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale del Fai, il #Fondo Ambiente Italiano; Giampiero Pinna, coordinatore della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario; Salvatore Cherchi, referente regionale per l’attuazione del del #Piano Sulcis; Cecilia Tasca, docente alla facoltà di studi umanistici dell’Università di Cagliari; Ilenia Cilloco, assessore della Cultura del comune di Villanovaforru; Guido Ferilli, direttore del #DEC-LAB, laboratorio di economia della cultura. Alle 21.30, sulla terrazza exBa, è previsto uno spettacolo teatrale della compagnia “L’effimero Meraviglioso”, intitolato “La piccola Parigi”, di Nino Nonnis, per la regia di Maria Assunta Calvisi.

Le celebrazioni del 4-5 settembre 2014 sono dedicate alla memoria dell’eccidio di Buggerru e alla comprensione dei fatti che, 110 anni fa, portarono alla proclamazione del primo sciopero generale in Italia. Durante lo svolgimento delle manifestazioni si avrà modo di discutere delle dure condizioni di lavoro del mondo operaio nel periodo storico in cui si svolsero i fatti e ieri è stato presentato il concorso artistico letterario intitolato“Storie di Miniera”, patrocinato dalla CGIL-Sardegna e rivolto agli studenti della scuola dell’obbligo.
Il gruppo locale “Progetto drammaturgia condivisa” proporrà una ricostruzione scenica del tragico episodio in collaborazione col gruppo di animazione diretto dal professor Gianni Persico.
Nella giornata conclusiva, infine, verrà approfondito il tema dell’unione fra la cultura e l’economia del territorio, definendo le peculiarità che rappresentano un patrimonio di inclusione sociale e nuove opportunità produttive.
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Venerdì è in programma un nuovo vertice su Alcoa, al ministero dello Sviluppo economico, al quale parteciperà anche il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru. Potrebbe essere, nel caso di esito positivo, sul quale in ambienti sindacali c’è una moderata fiducia, l’ultimo incontro interlocutorio e quindi “quasi” decisivo per la soluzione della delicata vertenza legata alla cessione dello stabilimento da Alcoa ad altra multinazionale (interessata c’è la svizzera #Glencore), chiuso ormai da oltre due anni. L’annuncio del vertice lo ha dato Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, al termine dell’incontro svoltosi questa sera, dalle 19.45 alle 21.00, nel presidio dei lavoratori all’ingresso dello stabilimento di #Portovesme, al quale ha partecipato Susanna Camusso, segretario generale nazionale della CGIL, giunta in Sardegna per partecipare domani a #Buggerru, alla prima delle due giornate delle celebrazioni dei 110 anni dell’uccisione dei tre minatori nel corso del primo sciopero svoltosi in Italia, organizzate dalle segreterie confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con l’Amministrazione comunale guidata da Silvano Farris e la cooperativa “Piccola Parigi” ed il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e della gestione commissariale dell’ex #Provincia di Carbonia Iglesias.
Susanna Camusso e’ stata accolta in un clima molto cordiale ma fin dai primi interventi dei lavoratori sono emerse la grande preoccupazione e, soprattutto, la tensione di chi non ha certezze per il proprio futuro e di chi vive un presente difficilissimo, come e’ il caso dei lavoratori degli appalti, molti dei quali non ricevono il sussidio della cassa integrazione da parecchi mesi.
Il segretario regionale Michele Carrus, Bruno Usai, Roberto Forresu, Marco Loi, Massimo Cara della Cisl, Pierpaolo Gai, hanno inquadrato la situazione di attesa vissuta dai lavoratori e sollecitato il segretario nazionale a porre nella vertenza tutto il peso politico in suo possesso, con la giusta pressione sul Governo affinché faccia per intero la sua parte in tempi brevi, considerato che ormai sono rimasti solo quattro mesi di tempo prima che i lavoratori vengano tutti licenziati.
Susanna Camusso ha sottolineato come la scelta di Alcoa di lasciare il Sulcis, l’Italia e l’intera Europa, non sia stata determinata da ragioni oggettive ma, piuttosto, da scelte aziendali che hanno orientato la produzione su altre regioni dove sono presenti condizioni più favorevoli per fare profitto. L’Italia – ha detto ancora Susanna Camusso – non può permettersi di perdere un altro pezzo del proprio sempre più precario tessuto produttivo, perché non ci sono alternative. Il leader della Cgil ha rimarcato come il Governo debba fare la sua parte, invitando il Premier Matteo Renzi a venire nel Sulcis per toccare con mano in prima persona lo stato delle cose. Il termine del 31 dicembre – ha aggiunto Susanna Camusso – non può e non deve essere ultimativo, perché se c’è in piedi la trattativa con un potenziale acquirente ed emerge la necessità di allungare questi tempi di qualche mese, il Governo deve farsene carico e fare i passi necessari a garantire il buon esito della stessa.
Susanna Camusso ha ribadito come il problema dei problemi sia il costo dell’energia, sulla soluzione del quale, come ha ricordato Bruno Usai, pare siano emerse novità importanti, ma una volta superato questo, ne restano altri, come la sistemazione delle infrastrutture, ad iniziare dal porto che va adeguato alle esigenze delle aziende che operano a Portovesme.
Per quel che riguarda i lavoratori degli appalti e gli ammortizzatori sociali, secondo il segretario della Cgil va modificato l’approccio al problema che deve assumere un carattere universale, cioè gli ammortizzatori sociali devono essere garantiti a tutti i lavoratori e non sono ad alcuni e non ad altri con scelte assolutamente discrezionali ed inaccettabili, perché a tutti i lavoratori deve essere riconosciuta la stessa dignità.
Al termine dell’incontro, l’annuncio del segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente sul vertice di venerdì a Roma, che ha aperto tra i lavoratori una nuova speranza sul buon esito della trattativa per il passaggio di proprietà ed il rilancio della produzione di alluminio primario.

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Michele Cossa

Franco Meloni copia

«Il povero segretario del Pd Silvio Lai ormai fa tenerezza con i suoi tre comunicati al giorno sull’universo mondo, anche perché raramente sa di cosa parla, oppure lo informano molto male.»

Lo dicono il coordinatore regionale dei #Riformatori sardi, Michele Cossa, e il presidente del #Centro Studi dei Riformatori Franco Meloni.

«Innanzitutto non c’è alcun baratto – aggiungono gli esponenti dei Riformatori sardi – abbiamo semplicemente detto una cosa che pensano tutti, pure i sindacati che sono stati ascoltati in audizione: la proposta di legge presentata dal centrosinistra non riforma nulla, non taglia alcun costo e anzi aumenta la spesa con la proposta di una nuova direzione generale a cui bisognerà affiancare un’altra direzione sanitaria e una amministrativa. Per di più sottrae agli ospedali il controllo sui pronto soccorso. Alcune regioni hanno fatto questo tipo di riforma ma stanno tornando velocemente indietro.»

«Silvio Lai – proseguono Cossa e Meloni – è talmente scollegato dalle questioni sarde che non sa neppure che i sindacati e in particolare la #Cgil hanno sonoramente bocciato la proposta di legge dicendo che la proposta, sono le parole del segretario della Cgil Michele Carrus, non è in grado di risolvere alcuno dei problemi menzionati negli articoli.»

«Siccome sappiamo tutti che questa proposta è fatta unicamente per poi avere il pretesto di commissariare le Asl e creare tre posti in più da occupare – dicono ancora Cossa e Meloni – tagliamo la testa al toro: invitiamo i direttori generali alle dimissioni spontanee in modo tale che il centrosinistra occupi le poltrone che vuole occupare, e poi ripartiamo con una seria riforma della sanità. Non questa cialtronata che farà spendere milioni di euro in più alla Sardegna.»

«In quanto ai disastri del passato – concludono Cossa e Meloni – fa specie che parli proprio uno che è stato tra i principali protagonista dell’era Dirindin che i sardi ricordano talmente bene che è bastata la minaccia di un suo ritorno per far quasi perdere al Pd e ai suoi alleati le elezioni. Lai, purtroppo per lui , ha solo un’idea vaga dei conti della sanità e, siccome crede ancora alle favole, pensa davvero che lui e i suoi compari abbiano risolto i problemi della spesa della sanità sarda; forse non ricorda che hanno lasciato un buco di quasi trecento milioni. E, non contento delle prodezze del passato, si vuole ripetere con una proposta che francamente è talmente superficiale da far sorridere. Basta dire che vogliono far funzionare la centrale di committenza, cioè il servizio acquisti unico per tutte le ASL della Sardegna, con l’utilizzo di 5 persone. Compagno Lai, vi abbiamo beccato, rassegnati, volevate solo sostituire i direttori generali e ora non sapete come uscirne: però la via non è certamente quella di insultare persone serie che fanno proposte serie come i Riformatori sardi.»

Francesco Agus

La commissione “Autonomia” ha esaminato i temi legati a riforme istituzionali, riorganizzazione della macchina amministrativa regionale e riordino degli enti locali nel corso di una serie di audizioni svoltesi questa mattina.

Il parlamentino, presieduto da Francesco Agus, ha sentito i rappresentanti di Cgil, Uil e Ugl (assente la delegazione della Cisl che sarà sentita in una delle prossime sedute).

Il segretario generale della Cgil Michele Carrus, apprezzando la decisione della Commissione di procedere “di pari passo” nella discussione per la riscrittura dello Statuto e per la definizione della legge statutaria, ha espresso l’auspicio che si arrivi presto ad una proposta organica di riforma. Secondo Carrus, «sussistono oggi ragioni importanti per rafforzare l’autonomia e la specialità, prima fra tutte la condizione di insularità della Sardegna da cui discende la specificità culturale e identitaria della nostra terra». Queste peculiarità devono essere però sfruttate per ottenere la maggiore integrazione possibile con la comunità nazionale ed europea. «L’insularità – ha detto Carrus – rappresenta uno svantaggio oggettivo che può essere superato attraverso un nuovo patto con lo Stato e un nuovo rapporto con l’Unione Europea». A questo proposito, il segretario della Cgil ha ricordato gli strumenti individuati dall’art 13 dello Statuto (Piano di Rinascita) e dall’art 119 della Costituzione (misure di solidarietà per le aree più deboli del territorio della Repubblica) senza dimenticare gli interventi di sostegno alle regioni insulari previsti dal Trattato di Amsterdam. Sul metodo con cui procedere alla revisione della Carta Costituzionale della Sardegna, il segretario della Cgil ha sottolineato la necessità di un coinvolgimento il più ampio possibile di tutta la comunità sarda. «La discussione – ha detto – deve uscire dai palazzi, occorre dare voce a tutti». 

Sulla riforma della Regione, Carrus ha evidenziato l’urgenza di rivedere le competenze di Giunta e assessorati. «Il presidente della Regione viene eletto direttamente dal popolo, deve essere resa più esplicita la sua responsabilità complessiva nell’azione di governo». Il numero uno del sindacato ha poi sottolineato la necessità di una riduzione degli assessorati e di una redistribuzione delle loro competenze per garantire più efficienza e qualità. «Da evitare – secondo Carrus – le logiche accentratrici. Le attività di gestione devono essere il più possibile vicine ai cittadini. In capo alla Regione deve restare il potere di indirizzo politico e di programmazione, il resto deve essere affidato ai comuni».  

Il segretario ha poi parlato di riordino degli enti locali segnalando l’urgenza di procedere ad una definizione delle funzioni di “area vasta” dopo l’abolizione delle province. «In via transitoria – ha detto Carrus – la Regione può utilizzare la sua potestà ordinamentale per ridefinire le circoscrizioni. Improponibili le delimitazioni delle vecchie province. Importante coinvolgere le comunità per evitare scelte calate dall’alto». Sulla natura dei nuovi soggetti che dovranno svolgere le funzioni di “area vasta”, Carrus ha manifestato una netta preferenza per  istituzioni di secondo livello, espressione delle comunità locali.

Parere favorevole, infine, sull’istituzione dell’Area Metropolitana di Cagliari. «Nelle aree metropolitane – ha detto Carrus – si produce il 40% del Pil nazionale. Sono uno strumento utile ma necessitano di adeguati strumenti di governo. Impensabile far coincidere l’Area con il territorio dell’ex provincia».

Francesca Ticca, segretario generale della Uil, in apertura del suo intervento, ha ricordato l’azione portata avanti dal sindacato negli anni scorsi per arrivare alla riscrittura dello Statuto. «Apprezzo – ha detto – l’impostazione della Commissione: discutere di contenuti prima che di metodo rende il percorso più agevole, in passato il dibattito sì è arenato sull’Assemblea Costituente. Nuovo Statuto e legge statutaria sono indispensabili per rivendicare la nostra specificità». Anche per la Uil, la condizione di insularità della Sardegna rappresenta l’elemento più forte per riaffermare le ragioni dell’autonomia e della specialità.

Necessaria, secondo Ticca, anche una ridefinizione delle potestà e delle competenze della Regione. «Negli ultimi anni il Consiglio ha discusso leggi finanziarie ingessate, con oltre la metà delle risorse destinate alla sanità. Bisogna cominciare a parlare di sviluppo e di crescita. Questo si può fare solo rafforzando lo Statuto.» 

Il segretario della Uil ha poi parlato della riorganizzazione della macchina amministrativa invocando più velocità e flessibilità per dare servizi efficienti ai cittadini. Sugli enti locali, ha invece condiviso la necessità di «un riordino delle competenze perché esistono troppi livelli istituzionali, ma la riforma non deve mortificare persone e territori». Ticca ha segnalato il rischio che il Centro Sardegna venga escluso da processi di riforma più attenti ai tagli e ai risparmi che alla valorizzazione delle risorse umane. «Da questo punto di vista – ha concluso Ticca – l’istituzione dell’Area Metropolitana di Cagliari rappresenta una grande opportunità, ma può, se mal governata, accelerare il calo demografico delle zone interne».

Giampaolo Spanu (FPL – Uil) ha incentrato il suo intervento sulle questioni relative al personale e all’organizzazione amministrativa. «L’abolizione delle province pone un problema per i dipendenti. Occorre fare chiarezza e rassicurare il personale sul proprio futuro lavorativo – ha detto – altrimenti si alimentano allarmismi e speculazioni». Spanu ha poi parlato della questione degli oltre 300 precari della Regione («una situazione determinata da una scelta disastrosa fatta nella legislatura 2004-2009 che sta creando grossi problemi all’amministrazione») e della necessità di rivedere profondamente l’organizzazione degli assessorati, a partire dalle direzioni generali.

Breve, infine, l’intervento di Eugenio Ramo del direttivo regionale dell’UGL incentrato sul riordino degli enti locali e la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale. Il rappresentante del sindacato ha chiesto «una mappatura delle strutture e una valutazione di eventuali carenze di organico. Il ricorso a fusioni o accorpamenti di agenzie, enti, società regionali e dei relativi apparati può dare risposte alle richieste dei lavoratori che attendono da anni la stabilizzazione». Necessario, secondo l’Ugl, trovare una soluzione in tempi rapidi anche alle richieste di mobilità. «Serve una ricognizione a tutto campo con l’individuazione delle risorse umane necessarie che dia la possibilità ai lavoratori di presentare le proprie candidature. Tra questi ci sono i 386 dipendenti ex ESAF – ha concluso Ramo – solo il 50% delle maestranze è rientrato nei ruoli regionali.»

Palazzo della Regione 1 copia

Pressione congiunta sul governo perché acceleri l’acquisizione del piano industriale di Klesch, attualmente unico candidato ufficiale all’acquisto degli impianti Alcoa di Portovesme e perché verifichi la concretezza degli intenti della multinazionale; nessuna delega in bianco al governo né tantomeno ad Alcoa nella ricerca di nuovi imprenditori potenzialmente interessati all’acquisto; realizzazione di tutti i passi necessari per garantire gli ammortizzatori sociali per i dipendenti di Alcoa e soprattutto per i soggetti più deboli, i lavoratori dell’indotto. Sono questi i punti principali emersi stamani dall’incontro tra i sindacati confederali e di categoria e la Giunta regionale, organizzato per fare il punto sullo stato della lunga vertenza relativa alla fabbrica dell’alluminio.

Per la Giunta erano presenti il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Maria Grazia Piras (Industria) e Virginia Mura (Lavoro). Folta la delegazione sindacale guidata dai segretari confederali Michele Carrus (Cgil), Fabio Enne (Cisl) e Francesca Ticca (Uil).

Nel corso dell’incontro la Giunta ha informato i sindacati sui contenuti dei vertici al ministero dello Sviluppo economico con il sottosegretario De Vincenti, nel corso dei quali si è cercato di accelerare  i processi in corso «per arrivare rapidamente – ha spiegato il presidente Pigliaru – ad un quadro chiaro delle opportunità reali». Il presidente ha anche insistito sulla necessità che la Sardegna acceleri il suo processo di cambiamento e si presenti come realtà capace di attrarre investitori stranieri. Maria Grazia Piras ha affermato che si può prevedere che il piano di Klesch sarà presentato entro i primi di giugno, mentre Virginia Mura ha annunciato un incontro tecnico a breve al ministero del Lavoro  sugli ammortizzatori sociali nell’isola per affrontare tutte le situazioni difficili.

Aperti e disponibili al dialogo i rappresentanti dei sindacati, che hanno fornito alla Giunta informazioni e indicazioni giudicate molto utili all’avanzamento della trattativa e hanno concordato sulla linea d’azione proposta dalla Regione.

Giunta Pigliaru
Il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha incontrato ieri pomeriggio nella sala degli uffici della Regione, in viale Trento, i rappresentanti dei Sindacati confederali della Sardegna. Al tavolo della riunione, cui hanno partecipato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, l’assessore del Lavoro Virginia Mura e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, erano presenti i segretari regionali Michele Carrus (CGIL), Oriana Putzolu (CISL) e Maria Francesca Ticca (UIL), accompagnati da alcuni rappresentanti delle segreterie. Al centro dell’incontro sono stati i temi del lavoro, le emergenze, le crisi, la cassa integrazione e la mobilità in deroga, ma anche le politiche attive, la formazione, le competenze. La prima intesa, al tavolo d’incontro, è stata sulla volontà condivisa di modalità di dialogo costanti, impostata su confronti costruttivi.

«La Sardegna ha bisogno dell’aiuto di tutti e siamo pronti ad accogliere suggerimenti e consigli – ha detto Francesco Pigliaru, sottolineando il comune impegno nell’evitare frazionamenti e dispersioni – il tempo degli annunci è concluso, ora è quello dell’agire per trovare le soluzioni. I punti su cui intervenire per far ripartire la macchina sono quelli che già conoscete, a cominciare dall’edilizia scolastica alla riorganizzazione dei centri servizi per il lavoro e il censimento delle opere cantierabili subito, sino all’applicazione della Garanzia giovani.»

Il Presidente della Regione ha poi proseguito toccando i temi portati al tavolo dai rappresentanti sindacali, a partire dalle grandi crisi industriali dell’Isola.
«Credo che non esista una risposta unica – ha spiegato Francesco Pigliaru – e che le vertenze in atto siano da affrontare separatamente, una per una. Ma uno dei problemi comuni a molte vertenze è quello dell’energia: l’arrivo del metano in Sardegna e costi energetici competitivi sono anzitutto un nostro diritto oltre che una condizione per una corretta concorrenza. Per quanto riguarda l’allentamento del patto di stabilità, altra azione su cui ci stiamo muovendo con determinatezza, giovedì saremo a Roma per discuterne con la Ragioneria dello Stato e con il ministero dell’Economia.»
Un approfondimento sul patto di stabilità lo ha portato l’assessore della Programmazione, che ha chiarito come questa giunta abbia intenzione di lavorare su richieste concrete e realmente fattibili: «Non sarà un processo facile, dobbiamo esserne consapevoli – ha sottolineato Raffaele Paci – lo affrontiamo con un serio dialogo istituzionale, ma se non otterremo i risultati attesi siamo pronti ad aprire una vertenza pubblica che coinvolga tutti i sardi». 

Due i punti principali toccati dall’assessore del Lavoro Virginia Mura, lo sblocco dei pagamenti del 2013 da parte dell’Inps per la mobilità in deroga e l’attuazione del programma Garanzia Giovani, il cui obiettivo è quello di istituire per i giovani con meno di 25 anni una “garanzia” che comprenda un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio o altra misura di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale. Sul tema dell’energia si è soffermata l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, sottolineando che esiste un Piano energetico approvato, che sarà oggetto di approfondita analisi così da portare avanti le azioni condivisibili e correggere quanto reputato non congruo, raccogliendo ad integrazione le osservazioni che arriveranno dal dialogo con le parti sociali. Sulle emergenze, Maria Grazia Piras ha rilevato le criticità, evidenziando l’importanza di mettere al primo posto i lavoratori, di cui è essenziale non perdere la professionalità. Ancora, fondamentale il sostegno soprattutto ai giovani per la creazione d’impresa, valorizzando le competenze e creando un ambiente favorevole agli investimenti, con il coinvolgimento dei privati.

Nei prossimi giorni, Giunta e Sindacati concorderanno l’apertura di tavoli specifici sui vari i settori, a partire da lavoro e ammortizzatori sociali, così da costruire un confronto costante sulle situazioni di emergenza aggravate dai pesanti tagli subiti dalle Regioni.

 

Michele Carrus copia

Michele Carrus è stato confermato segretario generale della Cgil della Sardegna. La sua elezione è giunta al termine del 13° congresso regionale svoltosi a Cagliari.

Michele Carrus, 47 anni, originario di Oliena, appena rieletto ha detto: «Abbiamo davanti a noi una fase molto difficile, dobbiamo perciò continuare a lottare e cercare soluzioni e proposte in grado di restituire alla Sardegna una prospettiva di sviluppo e di superare le attuali emergenze».

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«Il confronto con i sindacati inizia oggi, e sono certo che sarà un confronto costante e costruttivo, in cui i punti di accordo e condivisione supereranno quelli di divergenza, ragionando insieme. Il mondo è cambiato, problemi nuovi hanno bisogno di soluzioni nuove. Solo attraverso politiche moderne possiamo restituire alla Sardegna la speranza, e ai giovani e ai disoccupati un futuro di lavoro. Dobbiamo avere il coraggio delle scelte, con determinazione e senso di responsabilità».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha aperto così la sua relazione al XIII Congresso della Cgil sarda, questa mattina nella sala dell’Hotel Regina Margherita di Cagliari, intervenendo dopo il segretario regionale Cgil Michele Carrus ed il sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

«Vorremmo progettare da subito e con entusiasmo il futuro, invece siamo costretti a impiegare molto tempo per correggere i disastri provocati dal cattivo governo e dal non governo di questi ultimi cinque anni – ha detto il presidente Pigliaru – una Regione cresce e può affrontare la crisi solo se chi la guida ha saputo mettere “fieno in cascina”. Veniamo da una stagione segnata da errori fondamentali, si è fatto credere che la Regione sia un creatore diretto di lavoro. Se non saremo in grado di dire con coraggio che il lavoro non lo creano gli enti pubblici ma le imprese, continueremo a prendere in giro le persone, soprattutto i più giovani. Sbagliato è stato il modo in cui si è affrontata questa profonda crisi industriale, dando soldi a imprese che non erano in grado di sopravvivere né di creare lavoro stabile, invece che costruire alternative di sviluppo. Per questo, oggi, è difficile essere “keynesiani”, cioè immettere risorse pubbliche nel sistema produttivo: abbiamo un bilancio regionale straordinariamente rigido, con una spesa corrente eccessiva. Non tutte, però, sono davvero spese obbligatorie: ci impegneremo per fare scelte e creare spazio per gli investimenti. Intanto stiamo lavorando per aprire il tavolo con il governo sull’allargamento delle maglie del patto di stabilità. Parallelamente agiamo sul fronte della semplificazione: le imprese non devono morire di cattiva burocrazia e questa è una sfida senza alibi, ci vogliono solo coraggio politico e capacità tecnica per cominciare subito.»

Il presidente della Regione si è poi soffermato sul tema della formazione professionale, da rivedere e integrare con i servizi per l’orientamento al lavoro, che necessitano di una profonda riforma.

«I disoccupati hanno diritto di sapere a quale porta bussare per trovare lavoro, e devono essere sostenuti da un sistema di politiche attive – ha spiegato Francesco Pigliaru, sottolineando che da questo punto di vista – siamo all’anno zero, faremo di corsa quello che riteniamo giusto.»

In riferimento all’edilizia scolastica, considerata il punto di partenza, il presidente della Regione ha poi annunciato nei prossimi giorni un’unità di missione «che lavorerà rapidamente per definire un piano di interventi e le coperture finanziarie. Perché nessun settore – ha concluso – ha urgenza d’intervento quanto l’istruzione, è il futuro dei nostri figli».

L’Associazione Pozzo Sella, la Cgil del Sulcis Iglesiente, la Società Operaia Industriale di Mutuo Soccorso ed il Circolo Arci di Iglesias, con il patrocinio del Comune di Iglesias, hanno organizzato la presentazione del libro di Giuseppe e Anna Cavallera “L’Annetta C. . Storia di una barca goletta. Nel centesimo anniversario del suo naufragio”, in programma venerdì 11 ottobre, alle ore 17.30, presso la Sala Lepori di Via Isonzo, a Iglesias.

Assieme alla vicenda avventurosa della barca goletta aragostiera denominata “L’Annetta C.”, tragicamente e misteriosamente naufragata nel marzo del 1913, nella pubblicazione dell’Artistica editrice l’autore offre ai lettori un concentrato di vicende umane vissute in un periodo di grandi conflitti sociali che hanno visto protagonista a Carloforte e nell’Iglesiente il padre Giuseppe Cavallera.

La presentazione del libro vuole essere per gli organizzatori un omaggio e un segno di riconoscenza per Giuseppe Cavallera che ha contribuito con le sue battaglie sindacali a migliorare delle condizioni di vita e di lavoro dei marinai carlofortini (galanzieri) e dei minatori dell’Iglesiente.

Con Anna Cavallera parteciperanno alla presentazione del libro, l’assessore alla Cultura del Comune di Carloforte, cittadina nella quale Giuseppe Cavallera ha vissuto e operato, e il sindaco della città di Iglesias, dove lo stesso Cavallera si era trasferito nel 1904 per seguire da vicino le rivendicazioni sindacali dei minatori.
A questo riguardo sarà particolarmente significativa la partecipazione del Segretario regionale della CGIL, Michele Carrus, che metterà a confronto l’esperienza sindacale del primo Segretario della lega dei Minatori della Sardegna con l’impegno attuale delle organizzazioni sindacali per il  lavoro e lo sviluppo.
Gli interventi verranno alternati dalla lettura di brani del libro e da stacchi musicali con flauto e violino.