23 November, 2024
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Si allarga il fronte dei sostenitori della nomina di un commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus.

«Proponiamo la nomina di un Commissario  che affianchi la Regione in questa fase, una persona d’esperienza che sia in grado di colmare le lacune organizzative e operative emerse sino ad ora. Tanti altri Presidenti di Regione hanno sentito il bisogno di essere affiancati da persone esperte e competenti. In Sardegna questo non è avvenuto, ed è sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza del Presidente e delle persone da lui nominate che avrebbero dovuto gestire l’attuazione delle misure di contenimento del contagio.»

A sostenere questa richiesta sono oggi, in un fronte compatto, 15 consiglieri di 3 gruppi di minoranza in Consiglio regionale:

 – Progressisti (Francesco Agus – Laura Caddeo – Diego Loi – Maria Laura Orrù – Antonio Piu – Gian Franco Satta – Franco Stara (Italia Viva) – Massimo Zedda);

 – Movimento 5 Stelle (Desirè Manca – Michele Ciusa – Carla Cuccu – Roberto Li Gioi – Alessandro Solinas)

 – LeU (Daniele Cocco – Eugenio Lai)

«La Sardegna si appresta a entrare nella quarta settimana dall’inizio dell’emergenza – aggiungono i proponenti -. Il nostro ringraziamento va al personale sanitario che ogni giorno opera con dedizione e serietà all’interno degli ospedali della Sardegna, in un contesto in cui la disorganizzazione e l’assenza dei dispositivi di protezione denunciata anche da sindacati e ordine dei medici ha reso le strutture di cura il principale luogo di contagio dell’Isola. Allo stesso modo ringraziamo i Sindaci dei comuni della Sardegna per il loro impagabile lavoro svolto al servizio delle comunità. Un ruolo portato avanti però senza gli strumenti necessari e senza collaborazione e coinvolgimento da parte della Regione. Ringraziamo poi tutti i sardi. Per la serietà con cui stanno affrontando il momento drammatico e per la rapidità con cui sono stati in grado di mutare le abitudini consolidate della vita di tutti i giorni. Su troppi temi cruciali emergono differenze sostanziali tra la verità raccontata dalla Giunta regionale e quella vissuta all’interno degli ospedali e nei territori. La distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, l’andamento delle analisi sui tamponi, le misure di protezione civile e persino il numero quotidiano dei contagiati appare gestito in maniera poco trasparente. Tutto questo è figlio di una disorganizzazione che ormai nessuno può più mettere in dubbio.»

«La Sardegna ha condizioni geografiche e demografiche tali da poter uscire dall’emergenza prima del resto del Paese ma serve un immediato cambio di passo.

Sollecitiamo:

  1. la costituzione di un’unità di crisi multidisciplinare, composta da persone con competenze sanitarie (con la partecipazione di epidemiologi e virologi) e con esperienze organizzative, che svolga funzioni di collegamento con la rete nazionale e internazionale impegnata nella gestione dell’epidemia.
  2. Una gestione seria del materiale disponibile e delle forniture dei dispositivi di protezione individuale e la messa in sicurezza dei presidi sanitari e degli operatori.
  3. la verifica puntuale e imparziale dei dati sulla diffusione del virus, in stretta collaborazione con i medici di famiglia e ospedalieri, la rete del 118, prefetti, forze dell’ordine e i sindaci.
  4. il coinvolgimento della Commissione sanità del Consiglio regionale, che ha il dovere e il diritto di ascoltare tutti, ma, soprattutto, di dare risposte agli operatori sanitari sul campo.
  5. La creazione di un ulteriore gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei settori produttivi, sindacali e delle forze politiche, per coordinare le azioni, volte all’intervento economico per la salvaguardia dei luoghi e dei posti di lavoro, collegando queste azioni a quelle messe in atto dal governo.
  6. la sostituzione dell’assessore della Sanità con una figura all’altezza della responsabilità e della fase emergenziale.»

 

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«In Sardegna alla catena di comando che serve per gestire l’emergenza Covid-19 mancano gli anelli essenziali. Per questo occorre che l’assessore Mario Nieddu si dimetta subito e non si occupi più del Coronavirus, e che di concerto con l’amministrazione regionale si nominino sia un commissario straordinario per l’emergenza in Sardegna sia un commissario speciale ad acta per gestire l’AOU di Sassari. La battaglia va affrontata con le forze giuste.»

È la richiesta che avanzano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Pino Cabras, Emanuela Corda, Luciano Cadeddu, Paola Deiana, Gianni Marilotti, Elvira Evangelista, Emiliano Fenu, Ettore Licheri, Alberto Manca, Nardo Marino, Mario Perantoni, Lucia Scanu, e i consiglieri regionali Carla Cuccu, Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Desirè Manca e Roberto Li Gioi.

In una lunga nota pubblicata nelle loro pagine Facebook, i quattordici esponenti del M5S affermano che «in Sardegna, dove ancora deve arrivare l’ondata epidemica più violenta del Coronavirus, la gestione dell’emergenza da parte dei decisori politici in loco è fra le più preoccupanti. I cinesi non hanno esitato ad esautorare le autorità di Wuhan e dell’Hubei, agli inizi del loro principale focolaio. Eppure non registravano un numero di operatori sanitari infetti da Coronavirus altrettanto sproporzionato quanto in Sardegna nella fase iniziale della progressione infettiva: gran parte dei nuovi contagi da noi è avvenuta all’interno dei presidi ospedalieri, un record che segnala un’anomalia acutissima.»

Ma le osservazioni che gli esponenti del Movimento 5 Stelle rivolgono all’amministrazione Christian Solinas sono incalzanti: «Nell’isola del ‘tutto sotto controllo’, cosa ha fatto l’assessorato regionale della Sanità tra il 21 febbraio (il primo caso a Codogno, in Lombardia) e l’8 marzo 2020 (con il Dpcm che ci ha fatto stare tutti a casa)? Era davvero tutto a posto, come diceva? I sindaci sardi dichiarano di essere stati lasciati soli: dal nord al sud dell’isola i primi cittadini denunciano gravi carenze nelle comunicazioni da parte dell’ATS in merito alla positività dei propri concittadini al virus».

«A questo si aggiunge l’imbarazzante caso dei test rapidi per scoprire la positività al virus, che l’assessore Mario Nieddu ha confermato di aver ordinato alla società Tema Ricerca srl, prenotazione che in realtà non sarebbe mai arrivata, secondo quanto spiegato dalla nota della legale rappresentante dell’azienda di Bologna – proseguono parlamentari e consiglieri regionali del M5S -. Arrivano dai medici fortissime proteste verso il bavaglio imposto al personale sanitario dall’assessorato regionale rispetto ai loro contatti con i giornalisti. Alla propria catena di disastri comunicativi cui dovrebbe rimediare con una squadra di esperti di comunicazione nelle catastrofi, l’amministrazione regionale rimedia invece con la censura. Ma i cittadini hanno il diritto dei cittadini di essere informati su quanto accade all’interno degli ospedali sardi. Serve trasparenza.»

«A che punto siamo con l’apertura di nuovi posti letto prevista dal Piano di Emergenza Regionale? Il sistema sanitario ereditato dai tempi sonnolenti delle ‘normali’ spartizioni fra partiti deve cedere il passo a un sistema che non ammette più distrazioni né opacità, ora che la salute è in gioco nel modo più drammatico. Con questa epidemia bastano pochi giorni di ritardo e si rischia di pagare errori e indecisioni con un rapidissimo aumento del prezzo peggiore, quello in vite umane. Occorre agire subito concludono parlamentari e consiglieri regionali del M5S -. Per questo occorre che l’assessore Mario Nieddu si faccia da parte e che di concerto con l’amministrazione regionale si nominino sia un commissario straordinario per l’emergenza in Sardegna sia un commissario speciale ad acta per gestire l’AOU di Sassari.»

 

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I consiglieri regionali del M5S Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas si uniscono al coro dei sindaci di tutta la Sardegna che oggi, attraverso una nota firmata dal presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, hanno chiesto al presidente della Regione Christian Solinas di integrare l’ordinanza emessa ieri sulle azioni di contrasto alla diffusione del Covid-19.

«In accordo con quanto richiesto dal presidente dell’Anci Emiliano Deiana – comunicano i consiglieri del M5S  – data la fragilità del sistema sanitario sardo e l’elevata età media della popolazione, chiediamo che il provvedimento emesso ieri dal governatore Solinas venga rafforzato e integrato con le richieste presentate da tutti i sindaci sardi.»

Queste le richieste dell’Anci:

– La quarantena obbligatoria per tutti coloro che entrano in Sardegna qualunque sia la loro provenienza: “Zona rossa”, resto d’Italia, Europa o Extra Ue.

– Mappatura e quarantena obbligatoria per tutte le persone che a qualunque titolo siano entrate in Sardegna nei precedenti 14 giorni.

– Prescrizioni sanitarie precise di comportamento per le persone che si spostano dalla Sardegna e vi fanno ritorno per motivi inderogabili di lavoro.

– Rafforzamento dei controlli, utilizzando tutte le tecnologie e creando idonee piattaforme digitali e incrociando i dati dei vettori marittimi e aerei, nei porti e negli aeroporti.

– Il controllo assiduo per il rispetto della quarantena obbligatoria di tutte le forze di polizia coordinate dalle Prefettura, della polizia locale dei comuni e del Corpo Forestale della Regione.

– Obbligo di comunicazione ai sindaci in qualità di autorità sanitaria locale di tutti gli arrivi nel comune e delle quarantene.

– Coinvolgimento delle rappresentanze degli enti locali all’atto dell’emanazione di nuovi provvedimenti.

– Poter conoscere gli spostamenti di tutte le persone sarde malate e curate fuori dall’isola.

«Facciamo inoltre appello al senso di responsabilità di tutti i cittadini – concludono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle – affinché queste misure debbano essere adottate per il minor tempo possibile, quello strettamente necessario a bloccare la diffusione dell’infezione.»

 

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gianluigideidda@gmail.com

«La piattaforma informatica Blockchian consentirà al settore agro alimentare della Regione di sviluppare le sue potenzialità di crescita migliorando tracciabilità, trasparenza e riconoscibilità dei prodotti.»

Lo ha dichiarato il consigliere del M5S Alessandro Solinas presentando una proposta di legge del gruppo che punta ad introdurre anche in Sardegna la piattaforma informatica Blockchain che, senza nessun aggravio burocratico per i produttori i quali vi potranno aderire gratuitamente e volontariamente, metterà “a sistema” tutte le informazioni della filiera agro alimentare garantendo anche ai consumatori la costante riconoscibilità dei prodotti e delle loro caratteristiche.

Per la capogruppo Desirè Manca si tratta di «un’ iniziativa che, allo stesso tempo, permetterà all’agricoltura sarda di fare un salto di qualità e di aprirsi all’innovazione tecnologica per cui è auspicabile che, in tempi brevi, sia recepita dal Consiglio regionale».

«Il possesso ed il controllo dei dati – ha osservato il consigliere Michele Ciusa -, rappresentano oggi due elementi fondamentali per il buon governo della società e, in definitiva, per l’affermazione di una democrazia compiuta. La piattaforma che proponiamo, ha spiegato, si inserisce in una nuova visione del futuro e, nello specifico, permetterà di valorizzare tutte le nostre eccellenze, venendo incontro ad una platea di consumatori che cerca la convenienza ma apprezza anche la qualità.»

«Siamo orgogliosi del lavoro di squadra che abbiamo fatto con questa proposta di legge -, ha sottolineato il consigliere Roberto Li Gioi -, che mette al centro il cittadino (sia esso produttore, trasformatore o consumatore) e valorizza le produzioni identitarie della Sardegna. Renderle tracciabili e certificate, ha aggiunto, è una carta in più per conquistare nuovi spazi di mercato; per questo siamo molto ottimisti sui risultati.»

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«Il fondo è stato toccato oggi, con una vergognosa assenza che vale più di mille parole. Davanti all’imminente catastrofe che sta per piombare addosso alla nostra Isola, dal 16 aprile privata della continuità territoriale aerea, il presidente Christian Solinas e l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde hanno disertato la riunione di Consiglio in cui al primo punto all’ordine del giorno era prevista la proprio questa discussione. I diretti i responsabili di questo disastro amministrativo non si sono nemmeno presentati.»

Questa l’amara denuncia dei consiglieri regionali del M5S Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Alessandro Solinas, alla luce di quando accaduto oggi in Consiglio regionale.

«Oggi, assieme a tutti i consiglieri di opposizione, abbiamo occupato i banchi della giunta. Un segnale forte per prendere le distanze dall’immobilismo, dall’incuria e dall’incapacità che contraddistingue questo governo regionale, orientato ad accontentare le lobby del potere, a moltiplicare le poltrone e che in dieci mesi non è stato in grado di compiere un solo passo verso il futuro, un solo passo per il bene dei sardi e della Sardegna – hanno aggiunto i quattro consiglieri regionali del M5S -. Le prenotazioni da e per l’Isola sono congelate, la stagione turistica rischia il peggior record negativo di sempre e l’economia della Sardegna ha già subito i primi durissimi colpi. Abbiamo chiesto – spiega Roberto Li Gioi, vice presidente della Commissione Trasportiche il Consiglio fosse convocato con urgenza, quantomeno per poter conoscere quali sono i piani della Giunta. Ma la nostra richiesta è caduta nel vuoto. Stiamo rischiando danni economici enormi e la giunta con oggi ha dimostrato una volta di più la mancanza di volontà nel risolvere il problema. Questa è pura irresponsabilità.»

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«Centoventi telefonate per prenotare una visita medica attraverso il Cup e neanche una andata a buon fine. Al punto che, dopo ore e ore perse nel tentativo di parlare con un operatore, ci si deve recare di persona in viale Trieste, fare la fila e sperare che l’odissea finisca presto. È un vero e proprio incubo quello denunciato dall’associazione dei consumatori Altroconsumo, che in questi giorni ha voluto verificare quali peripezie devono affrontare i sardi per prenotare una visita attraverso il Centro unico di prenotazione chiamando al numero 070 474747 o al numero unico regionale di prenotazione sanitaria 1533

La denuncia. E’ Michele Ciusa, consigliere regionale del M5S, a rilanciare la denuncia di Altroconsumo. «Il quadro emerso da questo test – spiega il consigliere regionale del M5S – è vergognoso, manca di rispetto ai malati e a tutti i cittadini sardi. Soprattutto, se consideriamo che per larga parte il servizio è utilizzato da persone anziane, che oltre ad avere poca dimestichezza con le voci metalliche e i messaggi preconfezionati, non possono subire ore di attesa, spostamenti da una parte all’altra della città per poi accontentarsi di appuntamenti che arrivano dopo mesi e mesi e che mettono a serio rischio la loro salute, il nostro gruppo in Consiglio regionale ha già presentato un’interrogazione per chiedere il potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e digitale dei Cup».

«Con il bilancio di previsione dello Stato per il 2019 – aggiunge Michele Ciusa – e per il triennio 2019/2021, sono stati stanziati 350 milioni di euro per interventi volti a ridurre i tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni sanitarie attraverso l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica delle visite. Soltanto grazie a una gestione integrata dei dati e delle agende di prenotazione è possibile ottenere una riduzione dei tempi d’attesa. Tempi d’attesa che si sono rivelati biblici in diversi ospedali e reparti degli presidi ospedalieri sardi.»

Che fine hanno fatto i soldi stanziati? «Alla Regione Sardegna sono stati assegnati 13,155 milioni di euro, dei quali 4,210 milioni a titolo di acconto da trasferire entro il 31 dicembre 2019. Per poter ottenere e spendere questi fondi, lo ribadiamo, è necessario avere presentato entro il 31 ottobre scorso il cronoprogramma delle attività che la Regione intende realizzare. Ecco perché rinnovo la domanda contenuta nella nostra interrogazione (a prima firma Desirè Manca) protocollata lo scorso dicembre: in questo momento dobbiamo sapere se la Regione Sardegna rispetterà le tempistiche dettate – conclude Michele Ciusa -. Non possiamo perdere questi fondi fondamentali per la costruzione di un modello di infrastruttura tecnologica e digitale delle prenotazioni che sia rispettosa della dignità dei malati e di tutti i cittadini».

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«Il 6 maggio 2012 con quella che viene chiamata una “maggioranza bulgara” i sardi decisero la fine dei CdA che fino ad allora avevano governato enti e agenzie controllate dalla Regione. Oggi si fa il primo passo non verso il futuro, ma verso il passato. Difatti questa maggioranza di centro destra a trazione sardoleghista, dimenticandosi di aver sostenuto i referendum del 2012, divora se stessa e fa carne di porco del volere popolare proponendo un ritorno al passato. Un passato di nomine e spartizione, di seggiole e poltrone che pare non bastino mai. Ma del resto l’appetito vien mangiando ed ai sardi non resta che stare a guardare. E pagare il conto. Noi del M5S di certo non parteciperemo alla festa, e di certo non staremo a guardare, non subiremo in silenzio.»

I consiglieri del M5S Desirè Manca, Alessandro Solinas, Roberto Li Gioi e Michele Ciusa ribadiscono con forza il loro no alla proposta di legge “moltiplica-poltrone” che punta a ripristinare i Cda degli enti e delle agenzie regionali e che doveva essere discussa oggi in Commissione riforme. Una seduta terminata con un nulla di fatto: la maggioranza non è neanche riuscita a garantire il numero legale per poter votare il passaggio della proposta di legge alle altre commissioni, così la seduta è stata rinviata a giovedì prossimo.

«Faremo strenua opposizione – sottolinea il consigliere Alessandro Solinas – difenderemo la volontà dei sardi e il loro portafoglio contro chi agisce guidato solamente da logiche politico personalistiche senza minimamente curarsi dei problemi che affliggono la nostra regione.»

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«Il momento è delicato, critico, ma anche segnato da contraddizioni interne. Ebbene, mentre la Giunta Solinas è impegnata a sfornare poltrone d’oro i dipendenti della grande macchina amministrativa regionale vivono da anni in una situazione di precarietà lavorativa. Ecco cosa sta accadendo dal momento che la giunta non ha ancora completato l’attuazione del ruolo unico del Comparto regionale, indispensabile per l’ottimale gestione dei dipendenti e dei dirigenti della Regione e degli Enti regionali. Istituito con la legge regionale numero 21 del 18 giugno 2018, il ruolo unico dei dipendenti attende ancora la sua completa attivazione all’interno dei numerosi enti e delle agenzie regionali interessate, oltre all’amministrazione regionale: le Agenzie agricole AGRIS, ARGEA e LAORE, gli ERSU di Cagliari e di Sassari, ENAS, AREA, ISRE, ASE, Agenzia Sardegna Ricerche, Agenzia Forestas, Agenzia della Conservatoria delle Coste ed ASPAL. Sino al 30 novembre 2018, infatti, i lavoratori, non dirigenti, assegnati temporaneamente all’amministrazione centrale erano 35, mentre quelli in assegnazione temporanea presso altre amministrazioni erano 57. Anche per quanto riguarda i dirigenti, alla stessa data, 13 su 91 provenivano in assegnazione temporanea da enti e agenzie del comparto. Com’è evidente siamo in presenza di una situazione di precarietà che crea notevoli disagi, in primis ai dipendenti, che in alcuni casi non vengono retribuiti adeguatamente a seconda dell’incarico attribuito loro di volta in volta. La mancata assegnazione definitiva del personale proveniente dalle altre amministrazioni del Comparto Regione e del Sistema Regione sta creando situazioni altamente critiche nelle strutture regionali interessate.»

Questa la premessa del consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, primo firmatario di una mozione (sottoscritta dai consiglieri del M5S Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas) che impegna il presidente Christian Solinas e la Giunta ad adottare gli atti necessari per dare immediata operatività al ruolo unico del personale regionale.

«La Direzione Centrale regionale di Committenza (CRC), incardinata nella Presidenza, ad esempio – aggiunge Michele Ciusa – si trova in una forte difficoltà operativa in quanto sono presenti circa 13 dipendenti in assegnazione temporanea su un organico complessivo di 49 persone.»

«Con l’istituzione del ruolo unico invece, tutte le procedure di assegnazione e di mobilità interna del personale tra le strutture del comparto (direzioni generali, enti, agenzie e aziende) potranno finalmente rientrare nella competenza del Direttore generale del personale dell’amministrazione centrale, senza la necessità quindi di autorizzazioni, pareri o nulla osta da parte delle amministrazioni di provenienza o assegnazione – conclude Michele Ciusa -. Consentendo così una gestione ottimale dei dipendenti e dei dirigenti della Regione e degli Enti regionali.»

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«Prima che di malati si tratta di persone. E la cura delle persone non può prescindere dall’aspetto psicologico correlato. La perdita dei capelli dovuta ad alopecia è uno degli effetti collaterali più comuni e angoscianti provocati dalle cure chemioterapiche, dall’impatto fortemente negativo sulla qualità della vita dei malati. L’alopecia viene infatti percepita come una continua dimostrazione della propria condizione, altera negativamente le relazioni sociali dei pazienti, ed è spesso causa del rifiuto di sottoporsi alle cure. Attualmente la scienza ha fatto notevoli passi avanti nel campo della prevenzione dell’alopecia. In molti centri oncologici italiani viene infatti utilizzato un casco refrigerante appositamente realizzato per contrastare la caduta dei capelli. Grazie al raffreddamento del cuoio capelluto è possibile ridurre notevolmente il flusso di sangue che raggiunge i follicoli piliferi e diminuire di conseguenza la quantità di farmaco che avrebbe raggiunto la radice del bulbo provocandone l’atrofia. Purtroppo, negli ospedali pubblici della Sardegna l’utilizzo di questi caschi è ancora un’eccezione, nonostante, nel 2019, siano stati stimati 10.200 nuovi casi di tumore, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente.»

La capogruppo del M5S Desirè Manca, è la prima firmataria di una mozione (sottoscritta anche dai colleghi del M5S Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Alessandro Solinas) che impegna la Giunta e l’assessore della Sanità ad attivarsi affinché gli ospedali pubblici sardi siano forniti dei presidi medici e tecnologici più adeguati per la prevenzione dell’alopecia indotta dalla somministrazione dei trattamenti chemioterapici.

«Il casco refrigerante – spiega Desirè Manca – deve essere indossato dai pazienti per alcuni minuti prima della somministrazione della terapia, durante la stessa e per un breve lasso di tempo successivo. Privo di controindicazioni e ben accettato dai pazienti, oggi è largamente distribuito e pertanto ormai ha un costo contenuto. In ogni caso, il rapporto costo-benefici è sicuramente apprezzabile.»

«Nell’attesa che venga resa operativa la rete oncologica regionale – conclude Desirè Manca – sono diverse le problematiche che la Regione deve impegnarsi a risolvere, come la riduzione dei tempi d’attesa per la chemioterapia. Tra i provvedimenti di futura adozione auspichiamo rientri anche la fornitura di presidi medici e tecnologici adeguati e moderni, nell’ottica di una maggiore attenzione verso il paziente. Inteso come persona.»

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Quattro consiglieri del Movimento 5 Stelle guidati dalla capogruppo Desirè Manca tornano all’attacco della Giunta Solinas sulle nomine negli enti regionali.

«Consiglio e Commissioni sono paralizzati. Problematiche irrisolte che riguardano trasporti, sanità e lavoro stanno affondando la Sardegna, e in questa situazione emergenziale a cosa ha pensato il Presidente Solinas? A una proposta di legge “moltiplica-poltrone” – scrivono in una nota Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa ed Alessandro Solinas -. Ai vertici dei numerosi enti regionali della Sardegna, infatti, non ci sarà più un solo amministratore unico ma un intero consiglio di amministrazione. Tradotto: quaranta comode poltrone nuove di zecca stanno per essere sfornate dalla Giunta Solinas. Su undici di queste si accomoderanno altrettanti presidenti che riceveranno un compenso come quello di un direttore generale della Regione. I componenti dei consigli di amministrazione invece percepiranno un’indennità pari al 50% di quella dei presidenti. È già stato redatto, infatti, il disegno di legge attraverso il quale la giunta intende attuare questa riforma degli organi di gestione degli enti regionali della Sardegna al fine di garantire l’opportuno indirizzo politico. Ma a noi sembra che di garantito ci sia soltanto un enorme esborso di soldi pubblici e una nuova pioggia di stipendi d’oro per pochi prescelti. Sebbene la delibera di Giunta (la 42/9) risalga al 22 ottobre scorso la stessa è stata resa pubblica soltanto ieri.»

«La relazione tecnica e illustrativa di questa proposta di legge – spiegano i quattro consiglieri del M5S – specifica che “entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore, la “giunta regionale promuove la convocazione dell’Assemblea straordinaria di ciascuna società di capitali partecipata per l’adeguamento statutario della composizione degli organi di amministrazione”. Viene inoltre stabilito che gli amministratori degli enti sono nominati con decreto del Presidente della Regione, su deliberazione della giunta. Tra i “Requisiti degli amministratori” individua una generica “comprovata professionalità”, che avevamo già precedentemente contestato, e che andrà a premiare soltanto i pochi fortunati selezionati.»

«A questo punto la moltiplicazione delle poltrone sarà completa (almeno speriamo) – rimarcano Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa ed Alessandro Solinas -. E riguarderà tutti gli enti regionali: Agenzia regionale per l’edilizia abitativa (AREA); Azienda regionale sarda trasporti (ARST) S.p.A; Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente  della  Sardegna (FoReSTAS); Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna (ARPAS); Agenzia per la ricerca in agricoltura della Regione autonoma della Sardegna (AGRIS); Agenzia regionale sarda per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura (ARGEA); Agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in campo agricolo e per lo sviluppo rurale (LAORE Sardegna); Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL); Ente acque della Sardegna (ENAS);Istituto superiore regionale etnografico (ISRE); Sardegna IT s.r.l.»

«Dall’insediamento di questo governo regionale ormai non si contano le poltrone sfornate. E non è ancora finita, ora ad essere interessati saranno tutti gli enti regionali della Sardegna, ed è giusto che i cittadini sardi sappiano quali sono le decisioni che vengono prese da questo governo regionale. Le uniche. È inconcepibile, assurdo e vergognoso che in un momento così delicato per la nostra Regione, afflitta da problematiche che rischiano di comprometterne per sempre l’economia, si pensi a fabbricare altre poltrone anziché a trovare soluzioni – concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle -. Non c’è mai fine al peggio.»

gianluigideidda@gmail.com