5 November, 2024
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Per molti anni, nel Sulcis Iglesiente, le bocce (specialità raffa) sono state considerate uno sport minore, dopolavoristico più che agonistico, riservato quasi esclusivamente a quanti erano avanti con gli anni, prevalentemente pensionati…
Per molti anni…fino a quando…sono arrivati loro, i fratelli Massimo e Sandro Deias. La loro ascesa, a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, quando erano giovanissimi, fu perentoria. I primi successi a livello regionale, lo sbarco oltre Tirreno, i piazzamenti in tornei prestigiosi fino alla definitiva consacrazione con la conquista dei titoli italiani!!!
Nel Sulcis Iglesiente ma, più in generale in tutta la Sardegna, tanti allora scoprirono le bocce, che diventarono uno sport per tutti e, ai massimi livelli, per i giovani. Sandro aveva appena superato i 20 anni, Massimo non li aveva ancora…Sulla loro scia è cresciuto l’intero movimento, anche a Carbonia – grazie all’impegno del Circolo Comunale guidato da Michele Collu, sono emersi altri giocatori di buon livello e per alcuni anni Carbonia è stata al centro delle cronache sportive nazionali anche nelle bocce.
Ma le bocce erano e sono rimaste uno sport povero. Massimo e Sandro Deias con le bocce non si sono certamente arricchiti ma…hanno risolto il loro problema principale, quello del lavoro. Grazie alle bocce hanno iniziato la carriera di rappresentanti, insieme al fratello maggiore Roberto, scomparso qualche anno fa in età ancora giovane…
Inevitabilmente, gli impegni lavorativi, con il passare del tempo li hanno distratti dall’impegno agonistico.
Recentemente hanno ripreso a giocare ma i risultati, inevitabilmente, non sono e non potranno più essere quelli che li portarono 39 anni fa alla ribalta nazionale!
A Carbonia, da qualche anno, l’attività ha ripreso vigore grazie all’entusiasmo e agli sforzi compiuti dall’ASD Circolo Bicciofilo Comunale guidato dal presidente Luca Saiu.
Giampaolo Cirronis

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Progetti innovativi, giovani con talento e tanta voglia di emergere: ecco cosa fa della nostra Isola, che vanta una storia informatica forte e con tanta competenza, terra di startup. A Cagliari, nell’“indie” coworking Hub&Spoke di Filippo Candio, sono state 10 le startup che hanno preso parte all’Investor Day, una giornata dedicata alla presentazione dei progetti più innovativi.

All’evento, organizzato dallo Studio Serratore-Gagnè, che si occupa di accompagnare le nuove realtà giovanili nel mondo dell’impresa, e moderato da Michele Collu, ha preso parte la società di venture capital Lumen Ventures, per la prima volta in Sardegna: la LV supporta le società che si affacciano nel mondo degli affari dall’inizio al successo, fornendo esperienza pratica e concreta di crescita. Le startup che hanno partecipato, tutte rigorosamente made in Sardinia sono: autentico, Brave Potions, Healthy Virtuoso, Humans Hub, Income, Limoos, MAGA, Milk Brick, Veranu, NapShower. Il percorso di formazione con l’investitore (con un contributo di 2mila euro deciso nel corso della giornata) è stato assegnato a Veranu, la mattonella intelligente che trasforma i passi delle persone in energia elettrica a bassissimo costo e impatto ambientale praticamente nullo.

«L’evento è stato molto interessante, affermano gli investitori di Lumen. Ci ha permesso di conoscere realtà di valore e ad alto contenuto tecnologico, a dimostrazione del fatto che l’Italia vanta un importante patrimonio di eccellenze, che con il giusto supporto siamo certi potranno brillantemente concorrere nei mercati esteri dove la competizione è molto elevata. La Sardegna, e Cagliari in particolare, hanno confermato di poter essere un punto di riferimento per lo sviluppo dell’ecosistema startup in Italia.»

Grande soddisfazione anche da parte dall’avvocato Federico Serratore, dello Studio Legale Serratore Gagnè: «Eravamo certi, e ne abbiamo avuto conferma, del valore dei progetti sardi. Gli investitori hanno potuto conoscere le potenzialità, l’ambizione e le competenze delle startup isolane, rimanendo positivamente colpiti dalle persone prima ancora che dalle idee. Quello di ieri è solo l’inizio di un progetto sul quale crediamo fortemente. Come Maria Lai, con un nastro azzurro, creò una connessione tra le persone, portandole a collaborare verso un unico obiettivo, nel nostro piccolo vogliamo far sì che nasca una forte relazione e un’unità di intenti tra imprenditori sardi e investitori».

Alessio Calcagni, CEO Veranu, non nasconde l’emozione per il riconoscimento conseguito: «E’ stato un piacere per la nostra startup partecipare e presentare al VC Lumen Ventures il nostro prodotto e gli steps realizzativi che intendiamo attuare a partire dal prossimo anno. Siamo molto soddisfatti di aver ulteriormente compreso che la fiducia accordataci significa, ancora una volta, che la strada intrapresa e che stiamo percorrendo è quella giusta».