I lavori del Consiglio regionale sono stati aperti dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. All’ordine del giorno l’esame dell’articolo Art. 21.10 e degli emendamenti del DL 373 – Collegato alla manovra finanziaria 2023-2025. L’Aula ha bocciato tutti gli emendamenti soppressivi. Sono intervenuti, per dichiarazioni di voto, il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, il consigliere del Pd, Roberto Deriu, il consigliere di Alleanza Rossoverde, Daniele Cocco, e il consigliere dei Riformatori e presidente della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, Michele Cossa.
La presidenza è stata assunta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta.
Il Consiglio regionale ha poi approvato l’emendamento 840 (Deriu) all’emendamento 478 (Peru e più)
Il testo approvato, che ha avuto il parere favorevole dell’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, prevede che
Il testo approvato prevede che le Unioni dei comuni dovranno comprendere soltanto Comuni appartenenti alla stessa provincia. Con un emendamento orale, proposto dall’assessore Aldo Salaris e approvato dall’Aula, i Comuni avranno 60 giorni di tempo dall’entrata in vigore della legge per decidere a quale provincia o Città metropolitana aderire. Sul tema delle Unioni dei Comuni si è aperto un breve dibattito. L’on. Franco Mula (Psd’Az) ha evidenziato la necessità di una riforma delle Unioni perché sono poche quelle che funzionano, ha detto. Favorevoli all’emendamento dell’on. Roberto Deriu, il consigliere Michele Cossa (Riformatori) e Daniele Cocco (Alleanza Rossoverde), il quale ha evidenziato che le Unioni spesso non funzionano perché non hanno la dotazione organica necessaria. Favorevole anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha sottolineato la necessità di sostenere le Unioni dei Comuni, molto importanti per lo sviluppo dei piccoli Comuni. «Studiamo le realtà virtuose – ha detto Francesco Agus – e vediamo se possono essere replicate.»
Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha messo in votazione l’emendamento 478 (Peru e più), illustrato dal primo firmatario. Antonello Peru ha spiegato che “con la istituzione delle Rete metropolitana del Nord Sardegna ad opera della legge regionale 4 .febbraio 2016, n. 2, il legislatore regionale intendeva, nonostante la palese differenza rispetto alla istituzione della città metropolitana di Cagliari, prevista dalla medesima legge, comunque assicurare un equilibrato sviluppo del territorio regionale con vocazioni metropolitane. Queste importanti disposizioni, fìnalizzate alla parità di trattamento delle aree di rango metropolitano sono rimaste del tutto inattuate, con gravi conseguenze per il territorio del Nord-Ovest della Sardegna. Con successiva legge 2 aprile 2021, n. 7, il legislatore regionale ha superato la differenza istituzionale fra i territori di rango metropolitano del Nord e Sud della Sardegna, istituendo la Città metropolitana di Sassari. Con la medesima norma ha anche abrogato le disposizione riequilibratici contenute nella sopra richiamata legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (art. 8, commi 4 e 5) che, peraltro, come detto per cinque anni era rimasta inattuata”. “Nel frattempo, come noto”, è scritto nell’emendamento, “notevoli ritardi continuano ad impedire la concreta istituzione della città metropolitana di Sassari con evidenti conseguenze negative per il territorio metropolitano sassarese, la più evidente e grave fra tutte è quella della mancata partecipazione alle politiche 1 di sviluppo a favore delle città metropolitane previste dal PNRR con una perdita di risorse per ‘area metropolitana di Sassari quantificabile nell’ordine di circa 200 milioni di euro per la sola rigenerazione urbana. Nel frattempo, è rimasto ad oggi inattuato un ulteriore tentativo del legislatore regionale che con la legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, all’art. 2, comma 5, avesse introdotto nell’ordinamento regionale un nuovo meccanismo riequilibratore simile a quello che la LR 7/2021 aveva abrogato e che testualmente prevede: “5. Nelle more della completa attuazione della fase di transizione di cui all’artico/o 23 della legge regionale n. 7 del 2021 e della conseguente entrata in funzione della Città metropolitana di Sassari, la Regione provvede nell’ambito delle risorse europee, nazionali e regionali iscritte in bilancio, a garantire alla rete metropolitana di Sassari le medesime risorse destinate alla Città metropolitana di Cagliari. “Per le ragioni esposte e per contrastare il crescente disequilibrio territoriale che sta fortemente penalizzando l’area metropolitana sassarese si propone, con uno specifico emendamento al collegato, una norma di indirizzo che, recepisca la legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, all’art. 2, comma 5, e conseguentemente possa orientare le scelte e le risorse che saranno programmate a valere sul prossimo ciclo della programmazione territoriale 2021-2027”. Si tratta, ha spiegato Antonello Peru, di un atto dovuto, di un atto di indirizzo che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’assessore regionale del Bilancio affinché questa norma venga applicata.
Per Francesco Agus (Progressisti) non ci sono problemi di fondi. Il consigliere ha ricordato che il tema della città metropolitana nasceva per far funzionare meglio i servizi per i territori con diverse esigenze: aree urbane e aree rurali. Francesco Agus ha criticato la legge Del Rio e la decisione di portare le città metropolitane a comprendere il territorio di un’intera provincia. “E’ un’occasione persa”, ha detto. Messo in votazione l’emendamento 478 è stato approvato.
L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 21.10 e l’emendamento orale del consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, che sostituisce la dicitura “Provincia del Nord est Sardegna” con “Provincia della Gallura nord est Sardegna”.
Il vice presidente Giovanni Antonio Satta è passato all’esame dell’emendamento aggiuntivo 812 della Giunta e agli emendamenti 852, 853 e 835 all’emendamento 812.
Il capogruppo della Lega, Michele Ennas, ha chiesto qualche minuto di sospensione per confrontarsi con i colleghi sugli emendamenti. Il consigliere Francesco Agus ha espresso perplessità sulle tempistiche di questo confronto.
Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha sospeso i lavori dell’aula.
Alla ripresa dei lavori l’onorevole Andrea Piras (Lega) ha annunciato un emendamento orale che rinvia alle norme nazionali in materia di elezioni provinciali. L’emendamento è stato approvato.
Il presidente Michele Pais ha assicurato che l’assessore della Sanità domani sarà in aula.
Gli emendamenti 852 e 853 (balneazione) sono stati illustrati in aula dal primo firmatario Antonello Peru che ha annunciato il ritiro di entrambi a condizione di un impegno da parte della commissione competente e dell’assessore Aldo Salaris di trattare l’argomento in commissione, sentendo in audizione i balneari, nel più breve tempo possibile. L’assessore Aldo Salaris e il presidente della commissione Giuseppe Talanas hanno accolto la proposta e gli emendamenti sono stati ritirati.
Franco Mula (Psd’az), sull’ordine dei lavori, ha chiesto che nella seduta della commissione si discuta anche dei canoni di locazione che sono aumentati a dismisura i da 600 a 2400 a 3300 euro.
Francesco Agus (Progressisti) ha chiesto il voto segreto sull’emendamento 883 (emendamento all’emendamento 512 all’art 21.10) che riguarda la Fondazione “Trenino verde storico della Sardegna”
Questo emendamento, primo firmatario Gian Franco Satta, introduce l’articolo 21.20 bis “Modifiche alla legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 in materia di Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali”.
Subito dopo il voto, ma prima dello spoglio, il presidente Michele Pais ha sospeso la seduta a causa di un malore di un consigliere.
Alla ripresa il presidente Michele Pais ha comunicato che la seduta è tolta e che i lavori sono aggiornati a domattina alle 10.30.
Martedì 27 luglio a Piscinas, si sono svolti due importanti eventi: l’intitolazione di una piazza parcheggio dedicata all’ex assessore regionale del Turismo e dei Lavori pubblici Roberto Carlo Frongia, scomparso due anni fa, all’età di 60 anni, e l’inaugurazione di un murale realizzato dall’artista, di Carbonia, Rita Deidda, nota come DeRita.
Nella prima parte della serata, alla presenza di diversi amministratori locali del Sulcis Iglesiente (il sindaco e il vice sindaco di Piscinas, Mariano Cogotti e Gianluca Trastus; i sindaci di Santadi Massimo Impera e Masainas Gian Luca Pittoni; il vicesindaco di Carbonia Michele Stivaletta; il vicesindaco di Giba Alberto Pittoni) e del Cagliaritano (la sindaca di Sestu Paola Secci), del fondatore dei Riformatori sardi Massimo Fantola (partito nel quale ha militato Roberto Carlo Frongia), del consigliere regionale Michele Cossa, del Commissario Straordinario dell’Agenzia Argea Sardegna Patrizia Mattioni, dopo la presentazione del sindaco Mariano Cogotti, alcuni interventi hanno ricordato la figura di avvocato, amministratore comunale e regionale, del compianto Roberto Carlo Frongia. Alcuni, dopo il ricordo, hanno raccontato degli aneddoti, creando così una sorta di sorriso e commozione allo stesso tempo. Commossa e grata per il gesto anche la sorella di Roberto Carlo Frongia, Sabrina, che dopo il taglio del nastro, ha scoperto la targa della piazza, benedetta dal parroco, don Gianni Cannas.
Poco dopo, nella stessa piazza, dopo il taglio eseguito dallo stesso sindaco, con le forbici della scomparsa nonna Maria, l’artista DeRita, visibilmente commossa ha scoperto il murale realizzato su invito del comune di Piscinas. L’opera, come ha spiegato DeRita, vuole essere un omaggio del Comune al paese, ai suoi abitanti…nelle sue tradizioni, simboli, colori e sapori. Unico spunto lo stemma del paese, per il resto l’artista ha avuto carta bianca. Il bozzetto presentato agli amministratori, è stato subito approvato. Il murale riporta lo stemma del Comune al centro, ai due lati, quasi in trasparenza la chiesa e al lato opposto, in bella e particolare prospettiva, Villa Salazar o Villa Bice, edificata alla fine dell’Ottocento dall’architetto Giorgio Asproni, figlio dell’omonimo deputato sardo vissuto nell’Ottocento. Al centro, quattro personaggi simbolo movimentano la scena, rappresentando l’insieme delle tradizioni, usi e costumi, l’anima di una comunità. Alla donna con “Sa mantiglia”, ha sottolineato DeRita, ho voluto affidare la bellezza del cardo mariano o carciofo selvatico, dal bellissimo fiore di colore viola. Per ampliare la superficie del murale, l’artista ha inserito una decorazione a elle, con all’interno una spugnatura di bianco e celeste tenue. L’ispirazione per la realizzazione della cornice è arrivata dalla recinzione moderna della nuova piazzetta che deRita ha colorato utilizzando un color rame intenso. In alcuni spazi della cornice spiccano, oltre al cardo mariano, due mazzi di spighe con papaveri e la firma in bella vista sul lato sinistro. Per arrivare a questo risultato, DeRita ha messo in evidenza le non poche difficoltà incontrate per realizzare l’opera. Un mese di lavoro faticoso, su un ponteggio, il classico che utilizzano i muratori, non idoneo perché attraversato da tubi di ferro che dividevano la parete, e impediva di tracciare liberamente le linee iniziali, su un calpestabile di 45 centimetri e senza la possibilità di verificare la prospettiva a distanza. Il clima torrido, dalle temperature proibitive, infine, ha rallentato ancor di più il lavoro, a causa del sole che “picchiava” duramente per almeno 6/7 ore.
Tutti i presenti si sono complimentati per il grande lavoro. Ancora una volta l’artista DeRita, nonostante le difficoltà incontrate, ha realizzato una bellissima opera che arriva dopo un lungo percorso artistico segnato da premi, riconoscimenti e stima per la sua arte poliedrica. Un’artista a tutto tondo, capace di stupire e comunicare con facilità l’essenza delle sue opere, caratterizzate sempre, oltre che dalla bellezza estetica, dalla capacità di far scaturire un’armonia interna, un senso di appagamento in chi dedica più di uno sguardo, lasciandosi trasportare dall’immaginazione.
Al termine dell’inaugurazione, si è tenuto un rinfresco offerto dall’Amministrazione comunale che ha dato spazio alla socializzazione e allo scambio di opinioni dei presenti, intervenuti numerosi. Da martedì 27 luglio, gli abitanti di Piscinas e chiunque passerà da lì, avrà il piacere di godere di un angolo che mette in mostra le nostre tradizioni sarde.
Nadia Pische
Venerdì 22 luglio, alle ore 10.30, presso la Sala Remo Branca del Palazzo municipale di Iglesias (Piazza Municipio), si terrà l’incontro pubblico “Insularità in Costituzione, pari diritti, pari opportunità”, organizzato dalla Presidenza del Consiglio comunale di Iglesias.
Dopo l’introduzione del presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali ed i saluti del sindaco Mauro Usai, interverranno i consiglieri regionali Michele Cossa (presidente della Commissione Speciale Insularità) e Gianfranco Ganau (capogruppo PD al Consiglio regionale), insieme ai rappresentanti delle Amministrazioni locali e delle forze sindacali. Modererà l’incontro la giornalista Sara Vigorita.
«Un tema attuale, al centro dell’agenda politica, per un incontro che ci consentirà di entrare nel merito dei benefici che potrebbero scaturirne – ha messo in evidenza il presidente Daniele Reginali -. La speranza è che l’attuale crisi di governo non pregiudichi questo percorso.»
Consentire che una nave gasiera venga ormeggiata in modo permanente nel porto industriale di Portovesme è un errore e rappresenta una decisione non sostenibile dal punto di vista ambientale, della sicurezza e non accettata dalla Comunità. Costituisce anche un ostacolo per il futuro di importanti aziende già presenti nel polo industriale di Portovesme, così come di nuove imprese che hanno già chiesto di potersi insediare. È l’allarme lanciato dai consiglieri regionali dei Riformatori sardi Sara Canu (capogruppo in Consiglio) e Michele Cossa, che attraverso un’interrogazione scritta rivolta al presidente della Giunta e all’assessore dell’Industria, Anita Pili, denunciano la possibilità che una nave FSRU con una capienza di 100.000 mc di GNL possa occupare in maniera permanente la banchina Est (400 metri di lunghezza) del porto urbano di Portovesme.
Sono gli stessi consiglieri regionali a ripercorrere la storia della banchina Est, «che fu realizzata con soldi pubblici – spiegano i due consiglieri regionali dei Riformatori sardi – per trasferire più lontano dall’adiacente abitato di Portoscuso e dal traffico civile per la vicina Carloforte (un milione di passeggeri l’anno) la movimentazione di merci sfuse particolarmente inquinanti o comunque impattanti per polverosità sulla popolazione».
«Di contro – aggiungono Sara Canu e Michele Cossa – la presenza di una nave FSRU nella vicina banchina Est, che dista 1 chilometro in linea d’aria dall’abitato di Portoscuso, 3 chilometri dall’abitato di Paringianu e 10 chilometri da Carloforte, costituirebbe un grave pericolo per la popolazione e per i lavoratori impiegati nelle attività, già di per sé, a rischio dell’area industria.»
Un pericolo già segnalato dal Comune di Portoscuso, che ha espresso la più netta e ferma contrarietà ad una soluzione di questo genere e la volontà di ricorrere contro una simile iniziativa in tutti le sedi istituzionali e giuridiche, anche europee.
I consiglieri, evidenziando il pericolo che la permanenza della nave gasiera creerebbe, hanno sottolineato l’importanza dell’infrastruttura e la necessità di una piena valorizzazione.
«Il porto, fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’area industriale di Portovesme – hanno spiegato – meriterebbe maggior considerazione e adeguati finanziamenti per renderlo competitivo a livello globale (nei primi anni 2000 transitavano 6 milioni di tonnellate/anno di merci), mentre la presenza permanente di una nave gasiera condizionerebbe fortemente l’attività dello stesso, con gravi conseguenze sull’ambiente e limitazioni anche sull’occupazione attuale e futura.»
«Carloforte e La Maddalena devono diventare Covid free: sarebbe un atto di giustizia verso due territori che soffrono la penalizzazione della “doppia insularità” e sono state particolarmente danneggiate dalla pandemia. La Regione ha il dovere di aiutare, anche perché i Servzi sanitari a livello locale possono essere così sgravati da questa emergenza.»
Lo dichiarano i consiglieri regionali dei Riformatori Michele Cossa e Sara Canu (capogruppo).
«Si tratterebbe di un modesto sforzo organizzativo, nel momento in cui sta per arrivare anche in Sardegna una massiccia fornitura di vaccini, continuano i Riformatori sardi, e si creerebbe una situazione di cui si avvantaggerebbe l’intera Sardegna, soprattutto, in termini di immagine e di attrattività complessiva della nostra regione, anche in considerazione del fatto che il governo nazionale attraverso la Carta verde sta spingendo per il 2021 il turismo interno in Italia.»
“Il mancato rinnovo delle commissioni territoriali per la sorveglianza sulle radiazioni ionizzanti impedisce l’utilizzo ospedaliero di un nuovo radiofarmaco, il Lutathera, importantissimo per la cura dei tumori neuroendocrini del pancreas!”
E’ il grido di allarme contenuto nell’interrogazione urgente che Michele Cossa, Sara Canu e Aldo Salaris (Riformatori sardi) hanno rivolto all’assessore regionale della Sanità: “Nonostante l’assessorato abbia imposto un termine di sessanta giorni per il rinnovo di tali commissioni, il tempo è ormai ampiamente scaduto, ma la difficile situazione di transizione dall’azienda unica alle nuove unità sanitarie locali rallenta tutte le attività burocratiche”!
“Non è però accettabile – sottolinea Michele Cossa – che a pagare le gravi conseguenze dei disguidi siano proprio i sardi più deboli e cioè quelli ammalati di cancro. È, dunque, urgente un intervento dell’Assessorato – conclude il consigliere dei Riformatori sardi – che sblocchi la situazione e consenta ai pazienti sardi di avere le cure più adeguate senza dover varcare il Tirreno!”.