15 November, 2024
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«La pubblicazione da parte di Legambiente del volume ‘Vista Mare’, presentato ieri a Roma, contiene una accuratissima e documentatissima ricerca sulla trasformazione dei paesaggi costieri italiani e offre l’occasione di una riflessione sullo stato di salute delle coste della nostra Isola. Il valore dello studio, firmato da Edoardo Zanchini e Michele Manigrasso, consiste nel superamento delle valutazioni approssimative e sentimentali, sostituite dall’approccio oggettivo e dall’esame diretto di ogni chilometro della costa nazionale.»
Lo ha detto l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, sottolineando che «i risultati gratificano la Sardegna e, al di là di affermazioni allarmistiche non sostenute dall’oggettività dei dati, la collocano al primo posto per sviluppo di costa non urbanizzata, insieme alla Basilicata, con una percentuale del 73%, di cui solo l’1% perso tra il 1988 e il 2012, contro una media nazionale del 49%, di cui una parte importante trasformata nel periodo 1988-2012».
«Lo studio – precisa Cristiano Erriu – non è importante solo per i dati riportati ma anche per le indicazioni verso nuove forme di turismo sostenibile e di utilizzazione delle coste e per gli esempi virtuosi riportati, tra i quali grande spazio è riservato al Comune sardo di Posada, tra i primi a dotarsi di un PUC adeguato al Piano Paesaggistico Regionale ma, allo stesso tempo, come ben sottolineato nel volume, senza congelarne lo sviluppo, anche in termini edificatori affrontati con modalità innovative di sostenibilità ambientale. Le risultanze dello studio, così positive per quanto riguarda la nostra isola, ci stimolano a proseguire nel coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica, nella convinzione che una delle tre non possa ottenersi senza le altre, come sostenuto, e non mi stanco di ricordarlo, dall’art. 133 dello stesso Codice del Paesaggio, per colmare l’oggettivo gap di offerta turistica, quantitativo, qualitativo e temporale, che ancora contraddistingue la Sardegna.»
«L’occasione – conclude l’assessore regionale dell’Urbanistica – mi offre la possibilità di ricordare, con la stessa logica di affidamento ai dati oggettivi, che la Sardegna offre un esempio virtuoso anche in materia di consumo di suolo, collocata dalle statistiche ISPRA rispettivamente al terz’ultimo posto in percentuale per consumo sull’intero territorio e all’ultimo per consumo sulla fascia 0-10.000 metri.»