2 November, 2024
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«Sul caso di Bruno, affetto da picacismo e costretto da 16 anni a vivere legato e mascherato nella struttura Aias di Cortoghiana ho già sentito il presidente della commissione Sanità per concordare un’azione rapida affinché si studino i percorsi i più adeguati possibili per questo paziente che ha bisogno di personale dedicato.»

Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, profondamente turbato dalla vicenda di questo paziente, ha assicurato l’appoggio suo personale e di tutto il Consiglio alla Garante regionale delle persone private della libertà personale Irene Testa che nei giorni scorsi ha visitato l’uomo e ha raccontato le condizioni in cui è costretto a vivere.
«Senza entrare nel merito della terapia e dell’assistenza ritengo sia umanamente insostenibile che chiunque possa vivere legato e mascherato. E’ una questione prima di tutto di dignità della persona conclude Michele Pais -. Il Consiglio regionale interverrà con ogni mezzo per garantire a Bruno, e in generale a chi soffre, un’assistenza mirata e che non leda i diritti umani.»

«Ho ribadito al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, l’assoluta attualità dello status di specialità delle nostre Regioni e l’esigenza di rilanciarne contenuti e prerogative, nel quadro della più ampia riforma sull’autonomia differenziata.»

Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, dopo aver presieduto il coordinamento dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome, in occasione della Conferenza plenaria dei presidenti delle Assemblee legislative regionali a Roma.

«Il Ministro ha, come sempre, condiviso e mostrato massima disponibilità e apertura alle istanze avanzategli durante la riunione, così come è successo per il pronto inserimento del rispetto del principio di insularità nel ddl, eaggiunge Michele Paisha confermato la sua prossima presenza al Consiglio regionale della Sardegna.»

«La specialità, per essere pienamente attuata, ha bisogno di interventi coordinati e permanenti tra lo Stato e la singola Regione speciale, in quanto incide su aspetti fondamentali, quali – a titolo di esempio – trasporti, energia ma anche risorse aggiuntive necessarie per colmare gli svantaggi dell’insularità, checonclude il presidente Michele Paisnon possono essere affrontati con i soli strumenti autonomistici»

«Via libera al contributo di 600mila per la valorizzazione delle città di fondazione: Carbonia, Arborea e Alghero. Lo stanziamento è stato deliberato nell’ultima riunione della Giunta regionale in attuazione della legge regionale 21 febbraio scorso.»
Lo comunica il capogruppo della Lega, Michele Ennas.
«Un impegno che, grazie alla Lega, che sul tema aveva presentato una proposta di legge, la PL 241, di cui sono primo firmatario, e grazie al fondamentale impegno del presidente del Consiglio, Michele Pais e del collega Ignazio Manca, è diventato realtà. Questa iniziativa, fortemente voluta dal Gruppo della Lega, condivisa e sostenuta dalla maggioranza in Consiglio regionale aggiunge Michele Ennas si propone di valorizzare un patrimonio culturale celato e meno noto. Con questo stanziamento iniziale si potranno finanziare iniziative culturali tese a raggiungere questo obiettivo. L’intento è quello di promuovere la conoscenza dei fenomeni storici e culturali che hanno portato alla nascita delle città di fondazione agli inizi del ventesimo secolo. Una importante pagina della storia della Sardegna che dalle bonifiche di Arborea all’esodo giuliano-dalmata verso Fertilia, arriva fino alla storia mineraria di Carbonia.»
«Per la prima volta si prevede uno stanziamento specifico con tale finalità e contiamo che sia l’inizio di un percorso per il futuroconclude Michele Ennas -. I 600mila euro, ripartiti tra i tre comuni in maniera uguale per ciascuna delle annualità 2023 e 2024, consentiranno a Carbonia, Alghero e Arborea di tramandare e far conoscere la storia, l’urbanistica e l’architettura degli insediamenti di fondazione.»

Sostegno e solidarietà nei confronti di tutti i lavoratori coinvolti nella vertenza della Portovesme Srl e delle loro famiglie sono stati espressi questo pomeriggio dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais.
«Il Consiglio regionale vigilerà affinché vengano date risposte immediate e certe ai lavoratori diretti e indiretti dell’azienda.»
Per il presidente Michele Pais non c’è tempo da perdere: «Sappiamo che da parte del Governo nazionale c’è il massimo impegno per trovare soluzioni concrete per la Portovesme Srl e confidiamo sulla ripresa della produzione e sulla salvaguardia dei livelli occupativi. Attendiamo con fiducia l’incontro fissato, per venerdì 3 marzo a Roma, dal ministro del MIMIT Adolfo Urso. Un tavolo importante, che vedrà la partecipazione dei rappresentanti della Regione Sardegna, delle istituzioni locali, dell’Azienda e delle parti sociali, che potrebbe dare risposte positive a una vertenza che coinvolge l’economia dell’intera Sardegna».

Promuovere la conoscenza dei fenomeni storici e culturali che hanno portato alla nascita delle città di fondazione agli inizi del ventesimo secolo. Un’importante pagina della storia della Sardegna che dalle bonifiche di Arborea all’esodo giuliano-dalmata verso Fertilia, arriva fino alla storia mineraria di Carbonia.
«Un impegno che grazie alla Lega, che sul tema aveva presentato una proposta di legge la PL 241 primo firmatario Michele Ennas e grazie al fondamentale impegno del presidente del Consiglio, Michele Pais, diventa realtà e muove i primi passi», si legge in una nota della Lega.
Soddisfazione è stata espressa da Ignazio Manca che sul tema ha presentato un emendamento: «Lo stanziamento pone le basi non solo per ricordare questi fenomeni ma anche per valorizzare il loro patrimonio architettonico e artistico».
Risorse per complessivi 600mila euro – 300mila euro per il 2023 e 300mila per il 2024- destinate ai comuni di Alghero, Arborea e Carbonia per tramandare e far conoscere la storia che ha portato alla loro nascita.

Lunedì 14 novembre, alle 10,00, presso lo stabilimento della Portovesme srl, si terrà un confronto tra parlamentari sardi, consiglieri ed esponenti della Giunta regionale, rappresentanti delle imprese e del sindacato, sul tema: “Per non spegnere l’industria del Sulcis”, sulle misure urgenti ed i provvedimenti da varare per assicurare il mantenimento e la ripresa delle attività produttive della Portovesme srl e del relativo indotto.

Apriranno i lavori, alle 10.00, i saluti del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, e del presidente di Confindustria Sardegna Meridionale Antonello Argiolas. Alle 10.20 interverrà l’ingegner Davide Garofalo, amministratore delegato della Portovesme srl. Seguiranno gli interventi di rappresentanti sindacali, di parlamentari e consiglieri regionali. Chiuderà i lavori, alle 12.45, l’intervento dell’assessore regionale dell’Industria Anita Pili.

L’incontro dibattito è stato organizzato dalla Confindustria Sardegna Meridionale – Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano.

«L’Aula del Consiglio regionale sia intitolata allo scomparso e compianto onorevole Giorgio Oppi». Lo ha chiesto con una lettera inviata al presidente dell’Assemblea sarda, Michele Pais, e ai presidenti dei gruppi consiliari, la consigliera di Idea Sardegna, Carla Cuccu.

«L’onorevole Giorgio Oppiha sottolineato Carla Cuccu nella sua letteraè stato un esimio ed illustrissimo legislatore della Sardegna per oltre 40 anni, conquistandosi il titolo onorifico di decano del Parlamento sardo ed emerito Questore del medesimo, oltre ad avere ricoperto più volte la carica di assessore regionale e parlamentare della Repubblica italiana.»

Per omaggiarlo e ricordarne l’importanza politica, sociale, “oltre le grandi competenze, qualità e doti umanitarie che ha trasfuso negli anni della sua attività politica, nonché nella sua vita privata, per l’intera Sardegnaconclude la consigliera di Idea Sardegna -, sia doveroso che l’Aula che lo ha visto condurre importanti battaglie nell’interesse dei Sardi, porti il suo nome”.

«Il Pronto soccorso del Cto di Iglesias riaprirà il 13 agosto con l’impiego dei “medici in affitto”, ma se i numeri dei medici lo consentiranno l’apertura potrà essere anticipata.»

Lo ha assicurato la direttrice generale della Asl Sulcis, Giuliana Campus, al termine del lungo incontro, promosso dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, dalla Commissione Salute, presieduta da Antonio Mundula (FdI) e dai capigruppo, con i 23 sindaci del Sulcis Iglesiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.

La dottoressa Giuliana Campus ha anche richiesto l’invio di un ordine di servizio a cinque medici del reparto di Chirurgia, affinché dall’8 agosto si mettano a disposizione della direttrice del Pronto soccorso della Asl 7, Viviana Lantini.

Al termine della riunione è stato assunto l’impegno di organizzare per martedì un altro incontro con i sindaci, l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, i vertici della Asl Sulcis e dell’Assessorato, per definire le modalità della riapertura del Pronto soccorso di Iglesias. Questo risultato è arrivato dopo ore di discussioni, grazie alla mediazione del presidente del Consiglio, del presidente della Commissione e dei consiglieri regionali, in particolare Michele Ennas (Lega), Piero Comandini (Pd), Francesco Agus (Progressisti) e Carla Cuccu (Misto – Idea Sardegna).

«Quando ho saputo della manifestazione, non ho avuto alcun dubbio sulla necessità di audire i sindaci», ha detto Michele Pais che ha auspicato una rapida soluzione della grave situazione in cui si trovano oltre al Sulcis, anche altri territori della Sardegna per la carenza dei medici.

Il presidente della Commissione Salute, Antonio Mundula, ha ricordato che l’assessore Mario Nieddu ha formulato esplicite richieste al ministero della Salute per poter affrontare con misure straordinarie il grave stato di emergenza sanitaria in cui versa tutta la Sardegna.

La consigliera regionale Carla Cuccu ha affermato, in una nota diffusa questa sera, che la riapertura dell’ospedale Cto di Iglesias è frutto della mobilitazione del territorio.

 

 

Il 4 agosto 2022 è destinato ad entrare nei libri di storia del Sulcis Iglesiente. Cagliari stamane è stata invasa da centinaia di persone provenienti da tutto il Sulcis Iglesiente che hanno aderito alla mobilitazione organizzata dalle segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL, per rivendicare il diritto alla salute, messo pesantemente in discussione da un degrado del sistema sanitario regionale pubblico che sembra non conoscere limiti.

Con le rappresentanze sindacali, in via Roma, davanti all’assessorato regionale della Sanità, c’erano 25 sindaci, i 23 dei Comuni della Asl Sulcis, ai quali si sono aggiunti i sindaci dei Comuni di Siliqua e Teulada, che sebbene ricadano nella Asl cagliaritana, storicamente fanno parte del Sulcis Iglesiente. Presenti anche il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana ed i consiglieri regionali Fabio Usai (PSd’Az) e Carla Cuccu (Idea Sardegna). C’erano i rappresentanti di diverse associazioni e tanti cittadini che sono stanchi, ormai pressoché sfiniti, nell’attesa di una Sanità pubblica quantomeno dignitosa.

Nell’aria, si avvertiva un’assenza “dolorosa”, quella dell’on. Giorgio Oppi, scomparso il 26 luglio scorso, che conosceva quell’assessorato più di ogni altro, perché è stata la sua seconda casa, unitamente al Palazzo del Consiglio regionale, per alcuni decenni…

Il sit-in dei manifestanti è durato un paio d’ore, nell’attesa vana che una delegazione di sindacalisti e di sindaci venisse ricevuta all’interno del Palazzo, dove evidentemente non c’era l’assessore della Sanità Mario Nieddu ad attenderli, nonostante la manifestazione fosse stata annunciata da oltre una settimana.

I manifestanti, ad un certo punto, hanno deciso di spostarsi, direzione Palazzo del Consiglio regionale, in corteo, per alcune centinaia di metri, sotto il puntuale controllo delle forze dell’ordine che non hanno avuto problemi, perché la manifestazione si è svolta nel completo rispetto delle regole, ancorché, com’era inevitabile, assai rumorosa.

Lungo la via Roma, i numerosi turisti presenti hanno chiesto le ragioni della protesta ed una volta che le hanno ricevute, si sono aggiunti ai numerosi operatori dell’informazione nel documentare la stessa con i loro smartphone, divenuti ormai da tempo eccellenti macchine fotografiche.

Giunto davanti al Palazzo del Consiglio regionale, il corteo si è fatto ancora più acceso, nell’attesa, anche qui, che una delegazione di sindacalisti e sindaci venisse ricevuta all’interno del Palazzo, dove peraltro era in corso una riunione della Commissione Salute, con l’audizione, tra le altre, del direttore generale della Asl Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus.

L’attesa è stata lunga ed assai rumorosa. In un primo momento sono giunte notizie, non confermate, che riportavano la disponibilità della Commissione a ricevere solo una delegazione sindacale e non i sindaci e, a quel punto, la protesta si è fatta ancora più chiassosa. Alcuni sindaci, tra loro il primo cittadino di Iglesias, Mauro Usai, hanno espresso considerazioni molto pesanti ed hanno annunciato che non avrebbero lasciato il Palazzo fino a che non fossero stati ricevuti in Commissione Salute.

Tra i manifestanti sono arrivati prima i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca e Roberto Li Gioi, che si sono impegnati a sostenere le legittime rivendicazioni dei Sindaci e quindi a portare in Commissione la loro richiesta d’incontro ed è poi arrivato anche il presidente del Consiglio regionale Michele Pais che, in un clima divenuto via via sempre più acceso, ha assicurato che i sindaci sarebbero stati ricevuti in Commissione insieme alla delegazione sindacale.

L’attesa si è prolungata ancora e tra i manifestanti è arrivato anche il consigliere regionale della Lega Michele Ennas che, come il collega di partito Michele Pais, s’è impegnato per far sì che in Commissione venissero ricevute sia la delegazione sindacale sia quella dei sindaci.

A quel punto, quando ormai era ora di pranzo, i sindaci sono stati invitati ad entrare nel Palazzo dall’ingresso di fronte a via Roma.

Allegate le interviste registrate durante la manifestazione con i sindaci di Iglesias Mauro Usai, di Carbonia Pietro Morittu, di Fluminimaggiore Marco Corrias, e con il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana.

In un articolo a parte, i risultati emersi dalla lunga audizione in Commissione, terminata nel tardo pomeriggio, dopo circa quattro ore.

Giampaolo Cirronis

C’è soddisfazione per il via libera definitivo all’Insularità in Costituzione. «La volontà popolare ha prevalso: da oggi il principio di insularità è riconosciuto dalla nostra Costituzione. È stato un percorso lungo e sofferto ma finalmente l’art. 119 è stato modificato e lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’essere isolaha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais -. Il riconoscimento del principio di insularità nella nostra Costituzione è un risultato storico che apre una nuova pagina per la Sardegna. La battaglia però non è finita dobbiamo fare in modo che una mera affermazione si traduca in atti concreti che servano effettivamente a sanare gli svantaggi economici e sociali dei territori insulari.»
Entusiasta il presidente della Commissione regionale e del comitato, Michele Cossa (Riformatori sardi): «Abbiamo cambiato il corso della storia: oggi il Parlamento ha espresso la volontà di riconoscere i diritti delle isole. Da questo momento in avanti la Sardegna e tutte le Isole d’Italia hanno gli stessi diritti, riconosciuti dallo Stato, e la possibilità di avviare quel cambiamento necessario per superare gli handicap che fino a oggi ne hanno frenato lo sviluppo. Ci aspetta ora un grande lavoro affinché il principio di insularità in Costituzione venga declinato al meglio e porti a un reale giovamento per la Sardegna. Ora toccherà a noi far valere nei confronti dello Stato e, a catena dell’Unione Europea, le opportunità offerte dall’affermazione di questo principio.»
Sulla stessa linea dei due anche il presidente della Regione, Christian Solinas: «La Sardegna è oggi più forte e capace far valere diritti troppo a lungo negati, per avere giuste compensazioni degli svantaggi che la condizione insulare comporta. Dopo il riconoscimento dell’Europarlamento che ha votato la risoluzione Omarjee per i diritti delle Isole, frutto del lavoro della Regione Sarda, e ora sul piano nazionale con l’inserimento dell’insularità in Costituzione, siamo ancora più determinati nell’intento di tenere alto il nostro impegno per restituire alla nostra Isola, alla sua economia, ad ogni cittadino ciò che fino ad oggi è stato negato».
Antonio Caria