23 November, 2024
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Il Consiglio regionale si riunirà giovedì 6 agosto, alle 10,30. Lo ha deciso questo pomeriggio la conferenza dei capigruppo che si è riunita sotto la presidenza di Michele Pais. All’ordine del giorno la Riforma sanitaria.

I lavori proseguiranno anche nella mattinata di venerdì 7 agosto e, alle 13.00, è previsto il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti. Nel pomeriggio di venerdì si riunirà la commissione Sanità per l’esame degli emendamenti mentre i lavori dell’Aula riprenderanno lunedì 10 alle 11.00 e le sedute sono previste fino a giovedì 13 agosto.

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Il Consiglio regionale ha approvato questa sera la “Legge quadro sulle azioni di sostegno al sistema economico della Sardegna a salvaguardia del lavoro, a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19). 29 i voti favorevoli, 20 gli astenuti, su 59 votanti.

«Il via libera dato dal Consiglio regionale consente di rendere disponibili per le imprese colpite dalla crisi Covid ed i lavoratori circa 190 milioni di euro». Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, sottolinea con soddisfazione il voto con cui l’Assemblea legislativa sarda ha approvato la legge a sostegno del sistema produttivo dell’Isola.
«La celerità ed il consenso con cui il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento, anche grazie allo spirito collaborativo ed al senso di responsabilità della minoranza, sono il segno della qualità e della serietà delle misure che la Giunta guidata da Christian Solinas ha proposto a sostegno dell’economia, del lavoro e delle famiglieaggiunge Michele Pais -. La modulazione delle risorse stanziate consentirà interventi a favore di tutti i settori colpiti dalla pandemia.»
«Con queste misure si è dato forma ad un piano straordinario di sostegnoconclude il presidente Michele Paisdel quale beneficiano tra gli altri le imprese del turismo, dell’agricoltura e della pesca, del commercio e dell’artigianato, ma anche le società sportive e i lavoratori autonomi. Ringrazio le forze politiche per la rapidità con cui hanno dato il via libera alla programmazione delle risorse in modo da rispondere subito alle esigenze delle imprese.»

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La presidenza del Consiglio si farà carico di rappresentare alla Giunta regionale e all’assessore alla Sanità la grave situazione di disagio in cui sono costretti a lavorare i dipendenti delle aziende sanitarie della Sardegna. Lo ha assicurato il presidente dell’Assemblea sarda, Michele Pais, ai sindacati confederali. Una delegazione di Cgil, Cisl e Uil è stata ricevuta dalla Conferenza dei capigruppo al termine della manifestazione organizzata questa mattina sotto il palazzo di via Roma per denunciare i problemi irrisolti della sanità sarda.

I sindacati lamentano gravissimi deficit organizzativi e gestionali oltre alla cronica carenza di personale: «A due mesi dalla fine del lockdown, la sanità sarda è ancora in emergenza ha detto la segretaria regionale della Funzione pubblica della Cgil Roberta Gessa – l’attività ordinaria non è ancora ripresa. Per la carenza di personale molti servizi restano chiusi e, senza un piano di assunzioni, non potranno essere riaperti in sicurezza. E’ necessario procedere alle stabilizzazioni e rafforzare gli organici. Gli operatori sanitari meritano di più: abbiamo i salari più bassi d’Italia e, rispetto ai nostri colleghi europei, guadagniamo in media il 50% in meno».

«L’emergenza Covid non ha insegnato niente ha aggiunto Fulvia Murru della UIL FPL la politica prima ci ha riempito di elogi e poi ci ha dimenticati. La nostra categoria ha pagato un prezzo altissimo a causa della pandemia, abbiamo avuto due morti e 150 contagiati. Eppure non si vuole far nulla. Il progetto di riforma della sanità non dà risposte ai cittadini e agli operatori sanitari. Niente si dice sulle liste di attesa e sull’assistenza sanitaria nei territori.»

Della difficile situazione gestionale ha parlato anche il segretario regionale della Cisl FP Massimo Cinus: «La sanità è senza governo le aziende sanitarie continuano ad essere commissariate, non può essere questo il modello di gestione ordinario».

I capigruppo hanno convenuto sulla necessità di un immediato cambio di rotta: «La politica ha il dovere di dare una sterzataha detto il capogruppo di Leu Daniele Cocconon è ammissibile che alcune decisioni prese all’unanimità in commissione Sanità non siano state attuate. C’è una risoluzione sulle liste d’attesa che è rimasta lettera morta. Stesso discorso sulle stabilizzazioni».

«Le belle parole non bastano piùha aggiunto il capogruppo dei M5S Desirè Mancaè ora di dare risposte concrete ai cittadini e agli operatori sanitari. Questa situazione non può andare avanti». Più cauto il consigliere di Fratelli d’Italia Antonio Mario Mundula: «Il Covid è stato uno tsunami per la sanità. E’ vero che la politica ha dettato le linee guida ma occorre capire se le strutture sanitarie siano in grado di applicarle in sicurezza. Serve senso di responsabilità».

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha definito “inaccettabile” la mancata ripresa delle normali attività ospedaliere: «La sensazione è che ci sia stato un black out nella catena di comando. Sulla necessità di intervenire sul contratto integrativo degli operatori sanitari siamo d’accordo. Il problema è vecchio, la politica deve portare avanti un’azione comune nei confronti delle aziende sanitarie».

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, infine, ha auspicato un’inversione di rotta sul modello di governance: «I commissariamenti sono un limite. Non si capisce perché non si nominino i direttori generali almeno nelle strutture dove questo è possibile come il Brotzu e l’Aou di Sassari. Il problema va superato».

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Il Consiglio regionale ha approvato il DL 171/A Misure per il sostegno al sistema produttivo regionale per fronteggiare l’emergenza economica derivante dalla pandemia. Il presidente Michele Pais esprime soddisfazione per il via libera all’unanimità: «Il Consiglio unito per il bene dei sardi».

«Si tratta – ha aggiunto Michele Paisdi un altro provvedimento per aiutare la nostra isola in questo momento post Covid. Ma il DL 171/A è solo un altro passo per aiutare la Sardegna a ripartire. Lunedì arriverà in Aula la Legge quadro sulle azioni di sostegno al sistema economico della Sardegna e a salvaguardia del lavoro a seguito dell’emergenza epidemiologica. I Capigruppo questo pomeriggio hanno concordato la sua approvazione nel più breve tempo possibile. La Sardegna non può aspettare.»

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La Legge quadro sulle azioni di sostegno al sistema economico della Sardegna e a salvaguardia del lavoro, a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, sarà all’esame del Consiglio regionale da lunedì 13 luglio, alle 16.00. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo, presieduta dal presidente Michele Pais, che si è riunita oggi alle 13.30. Ha partecipato anche la vicepresidente della Giunta (e assessora del Lavoro) Alessandra Zedda che ha chiesto l’approvazione del disegno di legge 162 con la massima urgenza vista la situazione insostenibile in cui versa il sistema economico isolano dopo l’emergenza sanitaria. Sul punto i gruppi di minoranza hanno garantito che non ci sarà ostruzionismo. L’impegno preso dai capigruppo è quello di votare il passaggio agli articoli entro lunedì sera. Da martedì, alle 10.00, comincia l’esame dell’articolato ed i lavori proseguiranno ad oltranza fino all’approvazione della legge.

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Manifestazione dei sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, questa mattina, a Cagliari, davanti al Palazzo del Consiglio regionale. Al centro della protesta, le lunghissime liste d’attesa, problema acuito ulteriormente dall’emergenza Coronavirus, il blocco delle attività sanitarie, specialistiche, ambulatoriali e chirurgiche, delle cure per il parkinson, delle terapie oncologiche e per le malattie cardio vascolari, la mobilità passiva. I sindacati dei pensionati chiedono inoltre di essere coinvolti nella discussione sulla riforma sanitaria avviata in Consiglio.

Una delegazione è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio Michele Pais e dai capigruppo di maggioranza ed opposizione.

«L’emergenza Covid non ha fatto altro che amplificare una situazione già drammaticahanno sottolineato i segretari confederali Marco Grecu (Cgil Spi), Adalberto Farina (Cisl Fnp) e Rinaldo Mereu (Uilp) le visite specialistiche sono ferme o hanno subito un rinvio con un ulteriore allungamento delle liste d’attesa. La situazione è critica per tutto ciò che riguarda il parkinson, le terapie oncologiche, le malattie cardiovascolari, gli interventi chirurgici».

I sindacati hanno evidenziato il diverso approccio avuto dalla sanità pubblica rispetto a quella privata convenzionata che, nonostante l’emergenza Covid, ha continuato ad erogare le prestazioni: «Il sistema pubblico è al collasso hanno affermato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil occorre porvi subito rimedio».

I sindacati confederali hanno auspicato una maggiore attenzione da parte della politica per gli anziani: «Sono i soggetti più deboli, quelli dai quali proviene un’alta domanda di assistenza. La riforma della Sanità deve tener conto di queste esigenze potenziando i servizi nel territorio. Vanno bene gli ospedali, ma i presidi territoriali sono altrettanto importanti per la prevenzione e la tutela del diritto alla salute di chi è avanti con gli anni». Dai sindacati, infine, è arrivata la richiesta di un intervento da parte della politica per porre rimedio alle croniche carenze di personale tra i medici e gli infermieri.

Il presidente del Consiglio Michele Pais, a nome di tutti i capigruppo, ha assicurato la massima attenzione per le richieste presentate dai pensionati: «C’è assoluta convergenza sulle tematiche evidenziate – ha detto – sono certo che il Consiglio e la Giunta sapranno trovare una soluzione a un problema, quello delle liste d’attesa, che riguarda tutti i cittadini sardi. C’è inoltre la volontà unanime di venire incontro alle esigenze dei più anziani».

Una delegazione dei sindacati dei pensionati sarà ricevuta lunedì prossimo, alle 12.30 dall’assessore della Sanità Mario Nieddu.

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«Ritengo che l’esame del disegno di legge costituzionale di iniziativa popolare intitolato “Modifica dell’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità” rappresenti un momento importante per la Sardegna e per l’ordinamento costituzionale italiano nel suo complesso. La Sardegna è un’isola, è vero. Ma è anche una Regione italiana a Statuto speciale che, con la sua identità ben definita sia territorialmente che culturalmente, rappresenta una ricchezza per l’intero Paese. Perché manifesti appieno queste potenzialità occorre tuttavia “rimuovere” quegli ostacoli strutturali che da sempre ne condizionano lo sviluppo.»
A dirlo è stato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais che, questo pomeriggio, è stato sentito, in audizione, Commissione Affari costituzionali del Senato.
«Numerosi passi avanti ha aggiunto Michele Paissono stati compiuti ma è un dato evidente che lo svantaggio prodotto dalla condizione insulare ancora oggi condizioni fortemente il progresso dell’Isola. L’importanza sempre crescente che sta assumendo il tema dell’oggettivo svantaggio derivante dalla condizione di insularità è sottolineata dalle iniziative intraprese in ambito regionale, nazionale ed europeo.»
«La reintroduzione di una apposita disposizione costituzionalequeste ancora le parole di Michele Pais – con la quale si dà atto dell’obiettivo divario che sussiste tra le Regioni insulari e le altre Regioni e con la quale si prevedono risorse aggiuntive destinate a colmare gli svantaggi derivanti dall’insularità rappresenta un “anello di congiunzione” tra il testo della Costituzione e lo Statuto speciale sardo che, sotto questo aspetto, risultava “spezzato” in seguito alla riforma del 2001.»
«La nuova previsione costituzionale che si propone di inserire con il disegno di legge in esame, dunqueha rimarcato rimarca Michele Paisrappresenta il completamento e il rafforzamento di una disposizione statutaria (anch’essa di livello costituzionale) già vigente che deve essere considerata ancora attuale proprio perché la rinascita dell’isola deve essere ancora realizzata mirando a rimuovere le vere cause che continuano a creare svantaggio.»
«Come presidente della Commissione per l’Insularitàha concluso Michele Cossaho evidenziato l’importanza di rivedere la disciplina europea degli aiuti di Stato. La Sardegna – e alcuni tra i settori che più sono penalizzati dalla condizione insulare come i trasporti – non può essere trattata allo stesso modo rispetto alle regioni più ricche d’Europa. Le Isole scontano infatti problemi che le regioni della terraferma non hanno. Stiamo portando avanti un importante e delicato lavoro che dalla Sardegna arriva fino a Bruxelles.»
Antonio Caria

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I presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Christian Solinas e Michele Pais, hanno rivolto gli auguri ai 13mila studenti sardi, che da oggi sono impegnati nell’esame di maturità.

«Per tutti dice il presidente della Giuntaquesto è uno dei momenti indimenticabili della vita, sempre ricordato ed evocato come una grande sfida. Per voi che sostenete l’esame in condizioni del tutto eccezionali e, speriamo, irripetibili, lo sarà forse ancora di più. Sarà il ricordo di una tappa fondamentale della vita accompagnata da una difficile esperienza. Ma voi, cari ragazzi avete già vinto la vostra sfida, insieme alle vostre famiglie, ai vostri amici, ai vostri cari. Siete il simbolo della Sardegna che riprende a vivere, a lavorare, a sperare. Questo esame di maturità accende una luce di speranza conclude il presidente Christian Solinas – . E a ciascuno di voi, insieme ai miei auguri affettuosi, rivolgo questo invito di Seneca: anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli la speranza.»

«Anche gli studenti sardi oggi affrontano un esame di maturità particolare, caratterizzato dalle rigidissime regole  imposte dall’emergenza sanitaria ha detto il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais -. Sono sicuro che i nostri ragazzi affronteranno la prova con sicurezza e competenza e concluderanno il ciclo di studi nelle scuole superiori con la consapevolezza che la vita futura che dovranno affrontare, nonostante le difficoltà, sarà impegnativa ma ricca di soddisfazioni.»

«La Sardegna per ripartire ha bisogno anche dell’entusiasmo e delle competenze dei giovaniha concluso Michele Pais -. Tutti insieme possiamo superare ogni difficoltà.»

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Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda tenutasi martedì 9 giugno a Donigala Fenughedu, il presidente monsignor Antonello Mura ha introdotto i lavori soffermandosi sull’evento del 2 giugno, che ha visto tutti i vescovi della Sardegna radunati per una solenne concelebrazione nella Basilica di Bonaria a Cagliari. Ai piedi della Patrona Massima della Sardegna i presuli hanno voluto raccogliersi in preghiera in questo passaggio tra la fase più acuta dell’emergenza da Covid-19 e la lenta e graduale ripresa delle attività produttive, sociali e liturgico-pastorali della Chiesa.

Alla presenza del presidente della Regione Christian Solinas, del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, del prefetto e del sindaco di Cagliari i vescovi hanno lanciato un messaggio di speranza e di incoraggiamento a tutto il popolo sardo, ponendosi al fianco di tutte le Istituzioni pubbliche e dell’intero corpo sociale nell’individuare e promuovere tutti i percorsi necessari ad un rapido superamento della grave emergenza economica e produttiva provocata da quella sanitaria. Nel loro messaggio i vescovi hanno affermato: «Mentre ci difendiamo giustamente dal “virus” che lavora per la morte, siamo però chiamati a sviluppare idee e progetti per un altro “virus”, quello per la vita. Appare necessario che la politica, l’economia, la sanità, la giustizia e la cultura si mettano in gioco, preparando una terapia adatta, che consenta al nostro popolo un respiro ampio e rigenerante». «L’evento di Bonariaha detto fra l’altro monsignor Antonello Muraha avuto ampio risalto e una positiva valutazione sul piano regionale. Ha raggiunto lo scopo di suscitare riflessione e, nello stesso tempo, offrire incoraggiamento alla nostra gente, con particolare apprezzamento per l’accenno alle scuole paritarie, all’ambito del turismo e a quello non meno importante della dimensione educativa del mondo dei ragazzi.»

Nella riunione dei Vescovi ampio spazio è stato dato a due temi. Quello del seminario regionale, anche in seguito alla visita nel marzo scorso del Visitatore Apostolico programmata dalla Congregazione per il Clero ogni cinque anni. La riflessione ha affrontato in particolare la costituzione dell’équipe educativa a partire dal 2021, vista la scadenza di quella attuale alla fine del prossimo anno seminaristico, insieme alla necessaria predisposizione di idonei percorsi di preparazione dei suoi componenti. I Vescovi non hanno mancato di sottolineare il proprio apprezzamento per il lodevole servizio sempre svolto dal Rettore e dai suoi collaboratori.

L’altro tema ha riguardato alcune considerazioni su una prima bozza della preannunciata Nota pastorale regionale sull’Esortazione di Papa Francesco “Amoris laetitia”, nata in seguito al confronto con la Commissione presbiterale regionale e con i Consigli presbiterali diocesani, nell’ambito del sostegno alla pastorale alla famiglia e alle coppie di sposi, con particolare attenzione a quelle che vivono situazioni di fragilità. Nei prossimi mesi la riflessione proseguirà, prevedendo di pubblicarla il prossimo anno, in occasione del 5° anniversario dell’Esortazione Apostolica.

Nel corso della riunione, l’attuale segretario della CES, mons. Sebastiano Sanguinetti ha confermato la sua volontà di rimettere il mandato dopo 8 anni di servizio. La Conferenza, nel prenderne atto, ha espresso per mons. Sebastiano Sanguinetti parole di apprezzamento e di gratitudine per il lavoro svolto con dedizione e accuratezza e ha quindi provveduto ad eleggere, a norma di regolamento, il nuovo segretario. È risultato eletto monsignor Corrado Melis, vescovo di Ozieri.

Da ultimo, la Conferenza ha redatto il calendario delle proprie attività per il prossimo anno pastorale. Questi gli appuntamenti:

2-4 settembre 2020: “Tre giorni” di fraternità episcopale in Ogliastra;

5 ottobre 2020: inaugurazione anno accademico della Facoltà Teologica della Sardegna a Cagliari;

6 ottobre 2020: riunione ordinaria della CES a Cagliari;

16-19 novembre 2020: Assemblea generale della CEI a Roma;

1-2 dicembre 2020: riunione ordinaria della CES a Donigala Fenughedu;

22-25 febbraio 2021: Esercizi spirituali della CES;

26 febbraio 2021: riunione ordinaria della CES;

12-13 aprile 2021: riunione ordinaria della CES;

22 giugno 2021: incontro straordinario con gli incaricati regionali dei vari ambiti pastorali.

Al termine della riunione la Conferenza ha incontrato Padre Giovanni Petrelli, direttore del Centro “Il Gabbiano” di Oristano, al quale, dopo averne ascoltato una breve relazione sulle attività del centro diurno per persone diversamente abili, ha consegnato la somma di € 30.000,00, quale gesto di solidarietà delle 10 diocesi sarde, come preannunciato durante la celebrazione del 2 giugno a Bonaria: servirà per predisporre la riapertura del Centro, chiuso nei mesi dell’emergenza da Coronavirus, e dotarlo di tutti i presidi e dispositivi sanitari imposti dalle attuali norme anti-Covid-19.

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Anche il Consiglio regionale della Sardegna oggi dalle 18.00, in occasione del 28esimo anniversario della strage di Capaci, partecipa alla manifestazione simbolica contro la criminalità e a favore della legalità. Il Palazzo di Via Roma si illuminerà di bianco accogliendo la proposta nata nell’ambito della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
«In questo momento in cui non sono permesse manifestazioni e assembramentiha detto il presidente del Consiglio regionale della Sardegna Michele Paisvogliamo anche solo con questo gesto simbolico, nella giornata in cui ricorre l’anniversario della strage di Capaci, ricordare chi ha sacrificato la vita per il Paese. Un “drappo bianco” di luce illuminerà la facciata dell’Assemblea per ricordare il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta uccisi in un attentato di stampo mafioso nel 1992. Un momento di riflessione per ricordare tutte le persone che hanno perso eroicamente la loro vita nell’adempimento del proprio dovere e per riaffermare l’importanza del principio di legalità, uno dei caratteri essenziali dello Stato di diritto

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