23 November, 2024
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«Sono trascorsi sette giorni da quando, grazie al senso di responsabilità delle forze di minoranza, il Consiglio ha approvato la legge di stabilità 2020; una mini finanziaria che, attraverso una procedura d’urgenza, ha autorizzato la spesa di 60 milioni di euro per consentire alla Sardegna di affrontare con tutti gli strumenti necessari l’emergenza epidemiologica da Covid-19Ciò nonostante, ancora oggi la relativa delibera di autorizzazione di spesa (del 17 marzo scorso) non è ancora consultabile. Un fatto di una gravità assoluta, considerato che, già durante la precedente riunione della commissione Lavoro (del 19 marzo, convocata per pronunciare i pareri di competenze) ho espresso tutto il mio disappunto per questa manovra poiché la giunta considerava urgenti soltanto gli interventi a sostegno del comparto produttivo della filiera turistica. In quell’occasione ho chiesto quindi al Presidente Solinas di ricomprendere, sin da subito, come destinatarie delle misure finanziarie tutte le realtà imprenditoriali della Sardegna, nessuna esclusa. Una richiesta, purtroppo, caduta nel vuoto e che rinnovo oggi.»

Così la capogruppo del M5S Desirè Manca, con l’appoggio di tutte le forze di minoranza, chiede al presidente Michele Pais la convocazione straordinaria della commissione Lavoro per esaminare le iniziative previste dalla giunta e porre in essere tutte le misure più valide a contrastare l’allarmante crisi economica dovuta all’emergenza Covid-19.

«In questo drammatico momento a rischiare il tracollo finanziario è l’intera Sardegna. La Regione deve pensare a tutti i comparti produttivi e non soltanto agli imprenditori della filiera turistica. Dobbiamo aiutare gli agricoltori, gli allevatori, i pescatori, i titolari dei piccoli esercizi commerciali, i ristoratori, tutti i liberi professionisti. Questi 60 milioni di euro devono essere spesi con coscienza e in modo trasparente – conclude Desirè Manca -. Per questo pretendiamo di poter verificare le voci di spesa e di poterlo fare al più presto possibile. Nessun imprenditore della Sardegna deve essere lasciato solo.»

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«L’emergenza ha cambiato e sta cambiando radicalmente la vita di tutti i Sardi. Sin dall’inizio la Regione è impegnata al massimo per tutelare la salute dei cittadini e dare sostegno alle imprese e ai lavoratori della nostra Isola. In questi giorni assistiamo a violenti attacchi verso la Giunta e verso l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, in particolar modo da forze politiche che sono il riflesso di un governo nazionale che ben poco sta facendo per il nostro territorio e che, in generale, sta gestendo questa crisi in modo discutibile. Nonostante questo la Regione ha scelto la strada della responsabilità e della massima collaborazione istituzionale.»

I consiglieri regionali del gruppo della Lega difendono l’operato dell’assessore della Sanità Mario Nieddu.

«Difficile però tacere quando da Roma arrivano forniture scadenti, come le ormai tristemente note ‘mascherine’, che sono poco più di un panno di garza, inadeguate a tutelare i nostri operatori sanitari strenuamente impegnati in prima linea nella lotta contro il contagio. Non si può, per questo, puntare il dito sulla Regione, né sull’assessore Mario Nieddu, né sul presidente Christian Solinas, che ricordiamo sono stati anche i primi a richiedere al governo, ripetutamente e disperatamente il blocco dei collegamenti, già nelle settimane prima che l’epidemia si facesse strada sul nostro territorio. Su questa linea, da Roma, un ‘no’ secco, ripetuto, e poi un cambio di rotta arrivato comunque tardi – aggiungono Dario Giagoni, Pierluigi Saiu, Sara Canu, Michele Ennas, Ignazio Manca, Annalisa Mele, Michele Pais ed Andrea Piras. Il Governo in tutte le sue mosse ha dimostrato di inseguire la diffusione del virus anziché prevenirla, cosa che si sarebbe potuta fare se le richieste della Regione fossero state ascoltate.Inoltre, si può forse incolpare la Regione per i ritardi nella fornitura dei reagenti necessari per i tamponi? Lo stesso assessore Mario Nieddu ha concordato sull’utilità di eseguire i test sul personale medico in servizio e lui stesso si è impegnato a trovare soluzioni alternative per consentire il monitoraggio e superare il problema di approvvigionamenti che arrivano col contagocce. Un problema che, tra l’altro, investe tutte le Regioni, alcune delle quali vivono un momento drammatico.»
«Grazie all’intervento dell’assessore della Sanità la Sardegna ha anche ottenuto l’impiego dei medici dell’esercito, che daranno un prezioso contributo nel recuperare la piena funzionalità degli ospedali di Olbia e Sassari, duramente colpiti dal propagarsi dell’infezione. Oggi come non mai la Lega è vicina a chi lotta in prima linea e a tutti i cittadini. Lo siamo come politici che lavorano nelle istituzioni e come Sardi, che vivono sul territorio. Serve unità, collaborazione e consapevolezza che questa battaglia riguarda tutti – concludono Dario Giagoni, Pierluigi Saiu, Sara Canu, Michele Ennas, Ignazio Manca, Annalisa Mele, Michele Pais ed Andrea Piras -. Facciamo nostro il grido di dolore di chi lotta in corsia, non lasceremo da solo nessuno, ma respingiamo ogni attacco politico rivolto a destabilizzare chi invece, nelle istituzioni, sta combattendo una lotta senza tregua.»

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«Esprimo tutta la mia solidarietà all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, che in questi giorni è oggetto di attacchi mediatici e critiche politiche di ogni sorta.»

Lo ha detto stamane il presidente del Consiglio regionale Michele Pais.

«L’assessore Mario Niedduha aggiunto il presidente Michele Paisunitamente al presidente Christian Solinas, alla Giunta regionale ed alla Protezione civile, sta affrontando con caparbietà, e senza sosta, questa drammatica situazione dettata dall’emergenza pandemica del Coronavirus, che senza precedenti sta colpendo la nostra isola. La situazione più importante si presenta nel nord Sardegna, dove si registra il dato di 253 casi di positivi al Covid-19, sebbene il personale medico, infermieristico, OSS ed ausiliari stiano dando il massimo, e a loro va tutto il mio ringraziamento a nome dei sardi.»

«Oggi si è tenuto un incontro a Sassari tra il prefetto Maria Luisa D’Alessandro, l’assessore Mario Nieddu, il generale Antonio Battistini ed il Generale della Brigata Sassari Andrea Di Stasio ha sottolineato il presidente Michele Paisper fornire tutto il supporto necessario ad affrontare l’emergenza nel territorio del nordovest Sardegna, a dimostrazione che l’operato della Giunta regionale guidata da Christian Solinas si sta adoperando al meglio per affrontare la situazione critica in cui versa il sassarese a causa del Covid-19. Nel frattempo si stanno reperendo il maggior numero di DPI (dispositivi di protezione individuale) a tutela degli operatori sanitari ed i tamponi necessari per effettuare uno screening ad ampio spettro, e si stanno rafforzando le misure di sicurezza per tutelare la salute degli operatori e dei pazienti.»

«Per fronteggiare la situazione ha rimarcato Michele Paisè stata potenziata l’Unità di crisi locale, integrata con nuove figure, in previsione della realizzazione dell’ospedale Covid+ nella città di Sassari, individuato nella Struttura Casa di Cura Policlinico Sassarese e si sta lavorando perché  sia pronto e operativo già da questa settimana.Le istituzioni regionali ce la stanno mettendo tutta e, soprattutto in questo momento, faccio un appello all’unità di tutte le forze politiche, sociali, economiche e a tutti i Sindaci della Sardegnaha concluso il presidente del Consiglio regionale -, affinché si collabori congiuntamente nella sfida e battaglia comune contro il Coronavirus, nell’esclusivo interesse della salute di tutto il Popolo Sardo

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Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 26 febbraio, alle 15,30. All’ordine del giorno le comunicazioni dell’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu sulla situazione in Sardegna dopo il manifestarsi del Coronavirus nel Nord d’Italia. La decisione di convocare il Consiglio da parte del presidente Michele Pais, sentiti i capigruppo, è stata presa per fare il punto sulle misure adottate dalla Giunta regionale per prevenire nell’Isola il diffondersi della malattia.

«Nessun allarme – ha detto il presidente Michele Pais – solo un approfondimento in Aula delle azioni che l’assessore ha intrapreso e intende portare avanti per salvaguardare il diritto alla salute dei sardi. Ringrazio la Protezione civile, il personale e le strutture dell’assessorato della Sanità e degli ospedali che incessantemente lavorano per scongiurare ogni tipo di contagio. Siamo tranquilli ma non abbassiamo la guardia, la diffusione del virus deve essere evitata anche con la collaborazione di tutti i sardi.»

 

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Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno unitario sulla messa in liquidazione di Air Italy.

Il presidente Michele Pais ha aperto la seduta e, dopo le formalità di rito, messo in discussione il primo punto all’ordine del giorno: le mozioni n.157, n.15 e n.16 presentate dal centrosinistra sulla vertenza Air Italy.

Il primo documento è stato illustrato da Giuseppe Meloni (Pd) che ha ricordato le numerose iniziative parlamentari promosse dal centrosinistra per sollecitare un pronunciamento di Giunta e Consiglio sulla vertenza Air Italy. Tra queste una mozione presentata nel maggio del 2019 e un’interpellanza nell’ottobre dello stesso anno: «Queste sollecitazioni sono rimaste lettera morta – ha sottolineato Giuseppe Meloni – le mancate risposte della maggioranza e dell’assessore ai trasporti Giorgio Todde ci hanno spinto a chiedere la convocazione urgente del Consiglio regionale per discutere la mozione n.157 che mira a scongiurare l’abbandono della Sardegna da parte della compagnia aerea Air Italy e la grave crisi occupazionale che ne deriverebbe». Dopo aver ricordato gli ultimi passaggi della vicenda che, lo scorso 12 febbraio, hanno portato alla messa in liquidazione della compagnia Air Italy, l’esponente della minoranza ha lamentato l’assoluta mancanza di comunicazioni da parte del vettore aereo: «Si è arrivati alla chiusura di Air Italy senza il coinvolgimento di Regione e Ministero. C’è stata una totale assenza di comunicazioni – ha rimarcato Giuseppe Meloni – oggi c’è la quasi certezza di perdere 1540 posti di lavoro ma il danno più importante è la perdita del know out costruito in Sardegna in oltre mezzo secolo». Secondo Giuseppe Meloni, anche se in ritardo, la politica ha il dovere di fare la sua parte. Come? Cercando di convincere l’azienda a tornare subito sui suoi passi. «In passato la politica ha svolto un ruolo fondamentale per consentire l’ingresso del Qatar nella compagine sociale di Air Italy. La situazione era simile a questa. Purtroppo i patti sottoscritti non sono stati rispettati. Dal 2017 all’inizio del 2019 la precedente giunta regionale ha incontrato a più riprese i rappresentati del fondo arabo per chiedere chiarimenti sugli investimenti programmati e mai attuati. Oggi c’è la sensazione netta è che la Regione abbia successivamente trascurato i rapporti con Air Italy accarezzando l’idea di una flotta sarda. Un’idea da contrastare: la nostra unica vera flotta è la compagnia Air Italy con oltre 600 dipendenti in Sardegna». Rivolto al presidente Michele Pais, il consigliere Giuseppe Meloni ha espresso apprezzamento per il suo appello all’unità delle forze politiche: «Siamo disponibili ma a condizione che la Giunta spieghi quali azioni e quali strategie porterà domani al tavolo di confronto convocato al ministero dei Trasporti».

Successivamente il consigliere dei Cinque Stelle, Roberto Li Gioi, ha illustrato la mozione n.15 “sull’emergenza nei collegamenti aerei e la crisi occupazionale della compagnia Air Italy”. L’esponente grillino ha contestato la decisione della presidenza di annullare la seduta di ieri del Consiglio regionale che al primo punto dell’ordine del giorno aveva la discussione della mozione n.1 57: «La sconvocazione dell’Aula è arrivata con una fredda email – ha detto Roberto Li Gioi – stesso metodo utilizzato da Air Italy per licenziare i suoi dipendenti. Un modo di agire che certifica il disinteresse della maggioranza sulla vicenda». Roberto Li Gioi è poi tornato sull’incontro tenutosi ieri in Consiglio con i rappresentanti dei lavoratori Air Italy: «Sono persone disperate. Nei loro occhi si leggeva costernazione – ha detto il consigliere del M5S – una condizione lontana dal vostro mondo, dai giochi di palazzo e dalla vostra ignavia. Abbiamo cercato di rappresentare le loro preoccupazioni ma voi avete fatto orecchie da mercante Non vi è mai interessato nulla di questa vicenda e adesso chiedete unità di intenti. E’ assurdo. Siamo noi a chiedere unità di intenti. Smettetela di raccontare menzogne e di prendervi meriti che non avete. La politica pulita è quella che ascolta le persone guardandole in faccia, tutto il resto è fuffa. Mettiamoci a lavorare insieme per una causa sacrosanta. Non diamo più gas a chi ci ha tolto l’aria per respirare. Non perdiamo tempo con improbabili marce su Roma. Ieri i lavoratori ci hanno dato importanti indicazioni, facciamone tesoro».

Giuseppe Meloni (Pd) ha quindi ripreso la parola per l’illustrazione della mozione n. 15 sulla difficile gestione delle rotte aeree in continuità territoriale da Olbia verso Milano e Roma. «Questa mozione è stata presentata il 20 maggio del 2019 – ha affermato il consigliere del Partito Democratico – chiedevamo che gli aeroporti sardi venissero trattati all’interno di un’unica strategia dopo la decisione di prorogare il vecchio regime di continuità per gli scali di Cagliari e Alghero  e di procedere invece con un nuovo sistema senza compensazioni per le rotte su Olbia. Una decisione che determinò il subentro di Alitalia e la decisione di Air Italy di interrompere il servizio. Il problema era già chiaro da allora. Avevamo paventato una crisi occupazionale che si è puntualmente verificata. Oggi abbiamo un’unica priorità: bloccare la procedura di liquidazione di Air Italy».

Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il capogruppo del Psd’Az Franco Mula: «Vorrei capire se c’è ancora la possibilità di arrivare a un ordine del giorno unitario come prospettato nella Conferenza dei capigruppo – ha detto Mula – se questa volontà è confermata sarebbe meglio farlo subito evitando di procedere con questi toni accusatori. Domani c’è in programma un incontro importante. Ritengo utili i suggerimenti arrivati ieri nell’incontro con i lavoratori, possiamo accoglierli e inserirli nella mozione. Mi sembra che sia arrivato il momento di costruire».

A Mula ha risposto il capogruppo del M5S Desirè Manca: «C’è la volontà di lavorare insieme ma prima però occorre fare chiarezza e rappresentare la realtà dei fatti – ha detto Desirè Manca – è un diritto di tutti i consiglieri poter esprimere il proprio punto di vista. Va bene un ordine del giorno unitario ma prima discutiamo la mozione».

Eugenio Lai (Leu) ha richiamato il primo intervento di Giuseppe Meloni (Pd): «Mi sembra la sua la posizione più sensata. Dateci gli strumenti per poter sostenere una battaglia comune. Mettete da parte le bugie e dite quale linea volte seguire per risolvere la vertenza. Da parte nostra c’è tutta ala disponibilità per arrivare a una posizione unitaria. Permetteteci però di chiedere quale sia la posizione della Giunta e quale strada intendete intraprendere».

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Diamo piena disponibilità per un ordine del giorno condiviso. Attendiamo però l’intervento del vicepresidente della Regione vista l’assenza del presidente Solinas e dell’assessore ai Trasporti. Ci sono questioni degli ultimi 10 mesi che non possono essere cancellate con un colpo di spugna. Serve una forte discontinuità anche nei rapporti della Giunta con gli altri organi statutari. Bisogna affrontare il tema dei trasporti lasciando da parte la faciloneria che ha caratterizzato la discussione in questi mesi».

Emanuela Cera (Forza Italia) ha rivolto all’Aula un appello all’unità: «Occorre riscoprire il coraggio dell’unità e della coesione. Sarebbe semplice proseguire con i soliti rituali della politica accusandoci a vicenda ma non sarebbe rispettoso delle preoccupazione dei dipendenti Air Italy e di tutto il popolo sardo – ha detto Cera – non ci interessa scaricare responsabilità, adesso è necessario agire. Come operare? La Giunta ha presentato una proposta per la nuova continuità aerea. E’ stata l’Unione Europea a causare il ritiro dei bandi. La stessa Unione Europea dovrebbe ricordarsi che il diritto alla mobilità deve essere garantito a tutti i cittadini come dice il regolamento comunitario n.1008. Regione e Governo devono alzare la voce nei confronti di Bruxelles. Dal 16 aprile la continuità non ci sarà più. Abbiamo preso atto dell’accordo raggiunto ieri per una proroga: questo ci da più tempo per intervenire e fare scelte oculate. Si deve arrivare a una continuità che non sia un passo indietro rispetto al passato. La tariffa unica era il ponte ideale per dare garanzie anche ai non residenti e alle imprese».

Massimo Zedda (Progressisti) nel suo intervento ha espresso forte preoccupazione per gli ultimi sviluppi della vertenza Air Italy: «Ci sono altri due fatti gravi annunciati in mattinata dal segretario della Cgil Trasporti Arnaldo Boeddu – ha detto Massimo Zedda – il primo riguarda la vendita di biglietti per l’Africa e il Medio Oriente che Air Italy ha affidato alla compagnia Air Bulgaria. Una notizia che non fa che confermare l’intenzione del Qatar di abbandonare Olbia per guardare ad altro. L’altro fatto nuovo è la predisposizione di un piano di volo per portare gli ultimi aeromobili da Malpensa a Doha. Queste notizie fanno precipitare la vertenza. E’ necessaria un’azione diplomatica forte da parte della Regione che solleciti un intervento dei Ministeri degli Esteri e dei Trasporti». Il leader dei Progressisti ha poi concluso il suo intervento con un invito alla maggioranza: «Occorre verificare la possibilità di un coinvolgimento dello staff di Alitalia per capire se ci sia la possibilità di arrivare a un sistema europeo per il trasporto con connessioni verso realtà periferiche come la nostra. Questa è una riflessione che non stiamo facendo in solitudine. Air France fece lo stesso ragionamento quando si prospettò un inserimento delle compagnie low cost nel sistema francese. Lo stesso sta facendo Lufthansa in Germania. Il dubbio è che in questi anni si sia creato ad arte un sistema di concorrenza leale contro noi stessi. Si pone la necessità di un ripensamento con un accordo diverso tra le compagnie».  

Il consigliere Emanuele Cera, sull’ordine dei lavori, ha ribadito che a suo avviso è sbagliato distinguere i problemi della continuità territoriale da quelli di Air Italy, profondamente connessi sotto molti profili.

Ancora per i Progressisti, il consigliere Gian Franco Satta ha espresso solidarietà ai lavoratori di Air Italy ed alle loro famiglie aggiungendo che la loro vertenza si inserisce in un momento delicatissimo del sistema dei trasporti da e per la Sardegna, dovuto anche all’incapacità mostrata dalla maggioranza. La Regione sarda ha bisogno di rilanciare una programmazione forte nel settore per voltare pagina, ha sostenuto, dopo che la compagnia si è praticamente autodistrutta in appena due anni dopo programmi irrealizzabili di rilancio in tutto il mondo. Allarmante, secondo Gian Franco Satta, l’ipotesi dell’ingresso della Sardegna nella compagnia attuale o in una nuova, mentre invece è necessario individuare soggetti industriali forti.

Sempre a nome del gruppo dei Progressisti, Laura Caddeo ha affermato che la brutta storia di Air Italy dovrebbe indurre tutti a riflettere sugli errori commessi anche se difficilmente ci sarà questa autocritica. Nell’incontro di ieri, ha proseguito, i sindacati hanno raccontato di una situazione allarmante, precipitata in modo velocissimo fino a superare forse la stessa Alitalia. Tuttavia, ha ricordato, la crisi era stata preceduta da molti segnali a cominciare dal vertiginoso aumento delle perdite ma, in questo momento, è dovere della Regione adoperarsi al massimo per salvare i lavoratori, le grandi competenze professionali acquisite, e la continuità del servizio da e per la Sardegna.

Il consigliere Giuseppe Piu (Progressisti) ha dichiarato che ormai è assodato che la grandi aziende, nelle loro decisioni strategiche, ignorano completamente la politica che è costretta arrivare sempre dopo, a cose fatte. A parte questo dato, ha aggiunto, sono perplesso sul richiamo all’unità che ci ha rivolto la maggioranza perché ha pensato prima a scaricarsi delle responsabilità senza avere nemmeno una strategia sulla quale convergere. Non possiamo illudere i lavoratori ed i sardi, ha detto ancora Giuseppe Piu, e cominciare a lavorare in modo deciso sul settore dei trasporti con una prospettiva pluriennale, argomento che non è mai stato affrontato nemmeno in commissione.

Il consigliere Andrea Piras, della Lega, ha parlato di una vertenza drammatica innanzitutto per i lavoratori e per l’economia dell’Isola che purtroppo sarà destinata ad incidere in modo profondamente negativo sulla nostra Regione dal punto di vista economica e sociale. E’indispensabile, ha suggerito, attivare nel più breve tempo possibile “tavoli” operativi comuni Regione-Governo per elaborare una strategia per risolvere le crisi attuali e prevenire quelle future, con spirito bipartisan al quale si arriva soltanto lasciando da parte ogni strumentalizzazione.

Il consigliere di Leu Eugenio Lai ha sostenuto che una vertenza così drammatica merita risposte molto serie da parte della politica anche se, da questo punto di vista, non può essere dimenticato che il Consiglio affronta questo dibattito per effetto di una mozione presentata nel maggio dello scorso anno. Vengono prima di tutto i lavoratori, ha detto Lai, soprattutto quelli che avranno forti difficoltà a ricollocarsi; per questo basta con gli slogan e con gli esercizi sull’arte del possibile perchè invece occorre concentrarsi nella definizione di una linea della Regione in materia trasporti superando l’attuale fase di incertezza nella quale, per colpa della maggioranza, emerge il fatto che la Regione non ha un progetto organico.

Il consigliere Roberto Caredda (Misto) ha osservato che in questo momento è urgente dimostrare la massima unità su un problema che coinvolge tutta la Regione, e la massima attenzione, in questa fase di grave emergenza, soprattutto per la sorte dei lavoratori, sollecitando il Governo ad un cambio di passo che ci veda coinvolti in prima persona altrimenti saremo tutti perdenti. Non dobbiamo guardare al passato, ha concluso, ma cercare soluzioni e non responsabilità, come sta facendo il presidente, impegnato col Governo su una vicenda di sistema che per certi aspetti supera i confini regionali.

Il consigliere dei Progressisti Diego Loi ha definito quello dei trasporti un tema aperto da troppo tempo, sul quale l’appello all’unità è condivisibile e, del resto, la minoranza ha assunto da sempre una posizione costruttiva. La crisi di Air Italy è stata raccontata molto chiaramente dai sindacati e dai lavoratori nell’incontro di ieri anche per i segnali che l’avevano preceduta, ha ricordato Loi, perciò il Consiglio ha elementi utili per seguire la vertenza in modo efficace, anche cambiando metodo, fornendo informazioni puntuali tempestive e complete allo stesso Consiglio regionale, consentendo così di superare definitivamente le contrapposizioni passate e recenti.

Il consigliere della Lega Ignazio Manca ha manifestato solidarietà ai lavoratori di Air Italy che ieri, ha detto, hanno esposto con realismo la situazione dell’azienda e la sua crisi per molti aspetti annunciata, anche per l’atteggiamento dei soci che hanno sempre rifiutato il confronto istituzionale anche con il Governo nazionale. Per affrontare una situazione così complessa, a giudizio di Manca, è necessaria una forte volontà comune abbandonando il terreno della ricerca delle colpe per instaurare una linea di leale collaborazione capace di garantire ai sardi un vero diritto alla mobilità.

Per il gruppo dei Progressisti Maria Laura Orrù, dopo aver rivolto un pensiero di solidarietà ai lavoratori di Air Italy, ha lamentato il ritardo con cui il Consiglio ha affrontato il problema dei trasporti e della mobilità, ritardo dovuto in buona parte alla mancanza di un vero progetto della maggioranza, che al di là di alcune idee scollegate fra loro non ha prodotto soluzioni strutturali. I sindacati nell’incontro di ieri, ha aggiunto la Orrù, hanno lanciato l’idea di un tavolo inter-ministeriale e mi sembra una idea giusta perché inquadra il problema da ogni angolazione ed è questo ciò che serve alla Sardegna: una strategia di mercato, un business plan, un piano di lungo periodo. Nell’emergenza, a giudizio dell’esponente dei Progressisti, è necessario revocare la procedura di liquidazione e restituire operatività all’azienda.

Il consigliere sardista Giovanni Satta, riferendosi all’incontro di ieri con sindacati e lavoratori, ha esortato tutti ad uscire dal gioco dei ruoli e concentrarsi sulle cose da fare di fronte a fatti oggettivi, tenendo presente che rispetto alla liquidazione di una società privata ed il nostro potere non è infinito ma possiamo solo suggerire e proporre e bisogna anche fare in fretta. L’unità di tutto il Consiglio, ha proseguito,  non deve esaurirsi nei comunicati a mezzo stampa ma occuparsi di cose concrete: per questo propongo un clima nuovo e soprattutto un tavolo di lavoro regionale con gli assessori dei Trasporti e del Turismo col presidente della Regione, per soluzione una soluzione tampone che, attraverso il ritiro della procedura in bonis, permetta alla Regione di proteggere i lavoratori con gli ammortizzatori sociali e nel frattempo trovare col Governo e con l’azienda una via d’uscita.

Il consigliere del Pd Cesare Moriconi, ha aggiunto l’auspicio del collega di gruppo Meloni di trovare strategie comuni come si deve fare sui grandi temi alla proposta operativa di Satta, purché l’unitarietà raggiunta sia essere affiancata da azioni conseguenti. Sarebbe stato giusto, secondo Moriconi, parlare di questi argomenti molto tempo prima perché ne avevamo il tempo, lo stesso che oggi stiamo faticosamente cercando. Il nostro compito adesso, ha proseguito il consigliere del Pd, è quello di esplorare nuove strade e cercare nuove soluzioni, seguendo fra l’altro il buon esempio della commissione speciale sul riconoscimento dell’insularità.

Dopo l’on. Moriconi ha preso la parola l’on. Fausto Piga (FdI), secondo cui “è ovvio che la Sardegna non può essere lasciata sola e il caso di Air Italy  è un caso nazionale che non si risolve con gli ordini del giorno. Questa vertenza si vince a Roma, forse, e tutti dobbiamo indossare la stessa maglietta per portare a casa il risultato di tutelare le professionalità di questa azienda. Non offendo nessuno se dico che in quest’Aula non c’è chi possa fare la morale a nessun altro. Non prendiamoci in giro sui meriti: è l’unità che serve su questa materia. Non si può dire che l’assessore ai Trasporti e il presidente Solinas non si siano impegnati. E non si può dire che il governo nazionale non si sia impegnato”.

Per i Progressisti l’on. Daniele Cocco ha detto: “L’incontro di ieri con i lavoratori mi ha lasciato la sensazione di chi ha perso di colpo il lavoro, con una fucilata, da un momento all’altro. Parliamo di pelle viva di cittadini sardi e non solo, che ieri ci hanno rappresentato il loro dramma. Da questo deve ripartire la politica e oggi una mozione non si può negare. Ma l’esito deve essere diverso: ci vogliono impegni precisi e atti conseguenti e contrari. Dobbiamo chiedere un tavolo immediatamente operativo e non accettare la sospensione dell’attività di Air Italy”.

Per l’on. Antonio Mundula (FdI) “la situazione è gravissima ma da subito, dopo pochi mesi dalla sua nascita, la società ha avuto un andamento precario per non dire fallimentare. Noi dobbiamo difendere i lavoratori, che tranne i piloti avrebbero molta difficoltà a ricollocarsi. Dobbiamo liberarci delle nostre appartenenze e occuparci di loro”.

Per Forza Italia l’on. Angelo Cocciu ha ringraziato “l’on. Giuseppe Meloni per aver aperto questa discussione odierna ma non è vero che noi ce ne siamo fregati della continuità territoriale perché il presidente Solinas ha posto subito dopo il suo insediamento la questione. Non sono giusti gli attacchi che ha subito la maggioranza da parte dell’opposizione e da parte di alcune sigle sindacali. Una soluzione con Air Italy va trovata e bisogna aprire con loro un rapporto sereno ma dobbiamo essere davvero uniti”.

Sempre dai banchi della maggioranza l’on. Stefano Tunis (Sardegna Venti/20) ha parafrasato il poeta Fabrizio De Andrè e attaccato l’opposizione: “Abbiamo assistito a comportamenti bizzarri come quello di fare propaganda politica invece che cercare la soluzione dei problemi. Come fate a rimproverarci di assenza sul tema di Air Italy se non è aperta nemmeno la procedura di raffreddamento di questa crisi? Non ho ancora sentito un grande gesto di responsabilità della politica sarda, in difesa dei posti di lavoro: se si consente che i dipendenti escano dalla partita si sta autorizzando qualcuno un domani a impadronirsi delle licenze di volo. Non si sa nulla della crisi che ha portato a questa decisione gli azionisti e per questo la mozione è del tutto sbagliata nelle premesse e nelle conclusioni”.

Per Udc-Cambiamo l’on. Antonello Peru ha detto che “in meno di 24 ore è terminata l’epoca di una compagnia che per anni è stata uno dei principali vettori della Sardegna. I Piani di rinascita hanno generato una sola generazione di operai e inquinamento per molte generazioni. Non vorremmo che la stessa sorte potesse toccarci con i soldi degli arabi investiti nei trasporti aerei e nel Mater Olbia. Ai sardi, io ritengo, devono pensarci prima di tutto i sardi e la politica sarda. Al Qatar e ai suoi emiri non interessano i profitti del trasporto aereo né le perdite di bilancio ma interessano i cieli del Nord America e le licenze per i voli intercontinentali. Ma a noi spetta tutelare i lavoratori sardi di Air Italy e il diritto dei sardi di volare: spetta alla politica fare tutto questo”.

L’on. Aldo Salaris (Riformatori sardi) “bisogna combattere per difendere i 1400 posti di lavoro e lo stiamo facendo. Dobbiamo però farlo con intelligenza capendo che le perdite della società non possono essere attribuire a dieci mesi di questa maggioranza in Consiglio regionale né a dinamiche di quest’Aula. Faccio mia e del gruppo dei Riformatori la proposta di un ordine del giorno condiviso per fermare la procedura di liquidazione della società. Sono certo che il presidente Solinas ci darà buone notizie”.

Della maggioranza Solinas ha parlato l’on. Desirè Manca, capogruppo del Movimento Cinque Stelle: “Un anno fa rimbombavano le promesse di Solinas a favore dei pastori e di tutte le categorie sarde. Noi percepiamo ottomila, ottomila cinquecento euro al mese. E alcuni percepiscono questo emolumento da anni. Capisco che sia difficile mettersi dall’altra parte e capisco anche perché la politica sia così lontana dai veri problemi dei cittadini. Io sono qui da un anno a rappresentare il popolo sardo e in un anno il presidente Solinas e la sua giunta non si sono mai occupati della continuità territoriale. E’ solo grazie al nostro intervento con il ministro che abbiamo ottenuto la proroga sino al 31 dicembre”.

Per il Pd ha preso la parola l’on. Gianfranco Ganau, secondo cui “il progetto di Air Italy non è stato il salvataggio di Meridiana ma un piano industriale mirabolante affidato a un management sbagliato. Uno schema fallimentare di azienda che ha portato alla perdita del 70 per cento del fatturato: sembra che ci sia una strategia dietro questo disastro, così come la notizia di oggi secondo cui due aeromobili sono stati venduti a Doha. E’ stato un errore del Consiglio regionale non ascoltare le nostre richieste dei mesi scorsi di aprire in aula il dibattito su Air Italy perché arriviamo di colpo alla liquidazione in bonis, senza ammortizzatori sociali per i 550 dipendenti sardi. E non solo per loro. Riteniamo che sia più opportuna la prospettiva di un concordato, al posto della liquidazione, costringendo la società comunque a operare mentre si affronta la crisi. Il Governo deve poi costringere il Qatar a mantenere i suoi impegni”. Replicando all’on. Tunis, che aveva stigmatizzato l’iniziativa, l’esponente Pd ha detto: “Siamo stati nei giorni al ministero dei Trasporti non per fare campagna elettorale ma per sollecitare la proroga della continuità territoriale, nel solo interesse dei sardi”. (C.C.)

Il consigliere del Psd’Az, Giovanni Satta, ha replicato con tono polemico alle affermazioni della minoranza tendenti ad attribuire solo all’impegno della ministra Paola De Micheli e della sottosegretaria Alessandra Todde, il merito dell’annunciata proroga comunitaria del regime di continuità territoriale aerea. Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha definito la decisione degli azionisti di Air Italy “una doccia fredda” ed ha lamentato il mancato coinvolgimento della Regione e del Governo nella scelta della liquidazione in bonis («è un’autentica scorrettezza») auspicando un’azione “unitaria” sia in seno al Consiglio che tra Consiglio e governo “per salvare i posti di lavoro in Air Italy”. L’esponente della maggioranza ha quindi definito positivo l’incontro avuto con le delegazioni sindacali e i lavoratori dell’ex Meridiana ed ha confermato la presenza alla manifestazione di domani a Roma in occasione del vertice al ministero dei Trasporti.

«Il rimbalzo di responsabilità non ci porterà lontano e non è adatto alla crisi che investe la Sardegna», ha attaccato il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, che si è detto pronto a porre in essere ogni utile iniziative per scongiurare “la crisi occupazionale che interessa 1.450 lavoratori dei quali 550 sono in Gallura”. L’esponente della maggioranza ha quindi evidenziato il ruolo strategico di Air Italy come “principale vettore turistico della Sardegna” ed ha sottolineato “i primi segnali negativi che registrano gli operatori dell’industria delle vacanze”. «Scongiurare la catastrofe anche con il confronto e la collaborazione tra la Regione e il Governo – ha insistito Giagoni – e non trovo opportuno non dare una dimostrazione di unità del Consiglio nella manifestazione di domani a Roma».

Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha detto che la “crisi di Air Italy non può essere considerata è un fatto nuovo né inaspettato” ed ha ricordato in tono critico la mancata discussione delle due mozioni presentate sul tema della minoranza già nello scorso maggio. «Mentre chiedevamo di discutere della crisi in Air Italy – ha insistito Francesco Agus – l’assessore dei Trasporti preferiva parlare della riapertura degli aeroporti di Fenosu e Tortolì». L’esponente della minoranza ha quindi riepilogato i numeri della crisi della compagnia aerea con sede a Olbia («meno 35% del fatturato nel 2018, una flotta con soli 11 aerei e un piano industriale totalmente disatteso fin dal giorno della sua presentazione mentre si ipotizzano 200 milioni di perdite secche nel bilancio 2019»). Agus ha quindi definito “un epilogo vigliacco” la decisione degli azionisti per la liquidazione in bonis della compagnia aerea ed ha mostrato favore per l’intervento della ministra De Michelis che punta all’apertura della procedura del concordato fallimentare e la concessione della cosiddetta cassa integrazione lunga ai lavoratori.

La vice presidente della giunta Alessandra Zedda (Forza Italia) ha informato l’Aula della decisione comunicata da Air Italy per la prosecuzione dei servizi di collegamento aereo fino al 16 aprile 2020. L’assessora del Lavoro ha quindi definito la liquidazione in bonis “un atteggiamento anomalo” assunto perché “i soci hanno deciso di non coprire più le perdite societarie”.

L’assessora ha ribadito la volontà di “bloccare la liquidazione in bonis” e prima ancora del concordato, ha auspicato una puntuale verifica della situazione societaria, tenendo ben presente “la strategicità delle licenze di volo che sono da considerare come una condizione di impresa”.

Alessandra Zedda ha rispedito al mittente le critiche sull’operato del presidente della Giunta ed ha affermato “ di non accettare il licenziamento dei 1.500 lavoratori di Air Italy”. Non è mancato l’invito all’unità tra le forze politiche e la collaborazione tra le istituzioni («riconosco la tempestività nell’operato della ministra dei Trasporti per l’ottenimento della proroga nella continuità territoriale ma bisogna riconoscere che la Regione governata dal centrosinistra ha presentato un piano che è stato bocciato dall’Europa»). L’esponete dell’esecutivo, nel corso del suo intervento, ha più volte ribadito la necessità di una vera e propria trattativa con la compagine societaria di Air Italy ed ha fatto esplicito riferimento alle relazioni economiche che intercorrono tra l’Italia e il Qatar in materia di sanità, turismo, armamenti e trasporti.

Sulla paventata partecipazione pubblica al capitale della società aerea, la vice di Solinas ha ricordato che “qualunque decisione passerà necessariamente per l’approvazione in Consiglio regionale” ed ha concluso auspicando un pronunciamento unanime dell’Aula sulla questione Air Italy, affermando che alla Sardegna serve “una compagnia che possa garantire libertà di movimento e collegamenti certi”.

Intervenendo in sede di replica, il consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, ha criticato l’operato del presidente della Giunta e dell’assessore dei Trasporti sul tema della continuità territoriale («le argomentazioni utilizzate dal presidente della Giunta per giustificare la revoca dei bandi, sono state i rilievi dell’Ue ma poi ha riproposto un bando che non poteva essere accettato dall’Europa e che ancora oggi non conosciamo»). L’esponente della minoranza si è detto a favore dello stop alla procedura della liquidazione in bonis di Air Italy e a sostegno di tutte le iniziative utili al rilancio della compagnia aerea.

Il consigliere del Movimento 5 Stelle, Roberto Li Gioi, è ritornato sulla notizia comunicata dall’assessora Zedda circa la prosecuzione dei servizi Air Italy fino al prossimo 16 aprile, per definirla “una cattiva notizia” in quanto “i collegamenti aerei saranno effettuati con l’impiego di vettori e equipaggi della Bulgaria”, senza alcun vantaggio per i lavoratori della compagnia partecipata dall’Aga Khan e da qatar Airways. L’esponente della minoranza ha posto l’accento sul ruolo di “Meridiana maintenance” («è una gallina dalle uova d’oro») ed ha evidenziato che mentre la Qatar Aiways abbandona Air Italy ha aumentato fino al 25% la sua partecipazione nel capitale di Iag che controlla la British Airways. Li Gioi ha dichiarato di apprezzare l’operato della ministra De Micheli («ha dato un segnale chiaro mantenendo il tavolo di crisi al ministero dei Trasporti») ed ha rimarcato la necessità di azioni volte al rilancio della compagnia con sede ad Olbia: «La cassa integrazione non è oggi la soluzione attesa, perché i lavoratori vogliono ritornare al lavoro».

Il presidente del Consiglio, Michele Pais, ha quindi proposto una sospensione dei lavori per la predisposizione di un ordine del giorno unitario.

A favore della breve interruzione si sono pronunciati il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, il consigliere di Leu Eugenio Lai ed il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus.

Il presidente ha quindi sospeso la seduta per riconvocare il Consiglio alle 14.40.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato lettura dell’ordine del giorno che, in un dispositivo articolato 5 punti, prevede: 1) la collocazione della vertenza Air Italy sul tavolo nazionale valutando di concerto con il Governo nazionale ogni possibile soluzione affinché Air Italy revochi la decisione di liquidazione la società in bonis; 2) mettere in atto, nel caso del mancato raggiungimento della continuità aziendale, tutte le azioni necessarie per la revoca della liquidazione e la ripresa dell’attività aziendale; 3) attivare le azioni per favorire il sostegno dei lavoratori, sia attraverso l’accesso al Fondo di solidarietà per il trasporto aereo che (nel caso) alla Cassa integrazione straordinaria; 4) attivare un immediato confronto con Air Italy e con gli azionisti, utile a salvaguardare i lavoratori e la loro professionalità nonché la continuità aziendale; 5) riferire tempestivamente al Consiglio in ordine a sviluppi, determinazioni e strategie scaturite dai tavoli nazionali.

La Giunta ha espresso parere favorevole.

Il consigliere di Leu Eugenio Lai, ricordando quanto affermato in precedenza sulla scarsa presenza in Aula della maggioranza, ha chiesto di procedere alla votazione con scrutinio elettronico. Il presidente ha quindi messo in votazione l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato con 41 voti. Successivamente, il presidente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo, fissando la ripresa dei lavori per le 15.45.

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Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge sulla posidonia spiaggiata. La seduta è stata aperta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta. All’ordine del giorno l’esame della proposta di legge 15/A (Mula e più) “sulla posidonia spiaggiata” e, in particolare, la discussione degli articoli e degli emendamenti. Su richiesta della maggioranza, il presidente ha sospeso la seduta per 30 minuti. I lavori riprenderanno alle 17.30. Alla ripresa l’on. Franco Mula (Psd’Az) si è espresso a nome della commissione Ambiente sugli emendamenti all’articolo 1 presentati. Quasi tutti sono stati respinti dal parlamentino.

L’on. Maria Laura Orrù (Progressisti) ha confermato che «per i motivi espressi stamattina e per l’opinione della comunità scientifica noi siamo contrari all’uso di mezzi meccanici per la rimozione della posidonia. In questo testo non c’è traccia di salvaguardia delle nostre coste ma di un sistema che a lungo andare sarà controproducente per le nostre coste, anche al netto delle modifiche che proponiamo. Questo testo sarà impugnato».

Sempre per i Progressisti, l’on. Antonio Piu ha detto: «Abbiamo cercato in commissione di estrapolare gli emendamenti condivisibili e ne abbiamo proposto uno che prevede che la Regione attivi protocolli con l’università, gli enti di ricerca e l’Arpas. I protocolli serviranno per classificare meglio il territorio e per monitorare l’evoluzione delle nostre coste».

Respinti gli emendamenti soppressivi 4 e 97, sui quali ha preso la parola l’on. Massimo Zedda (Progressisti) e ha detto: «Sarebbe stato più semplice istituire un fondo per aiutare i Comuni a sopportare i costi della gestione del problema posidonia. Invece voi avete messo in piedi un impianto normativo che non regge e che non aiuterà i Comuni». Con l’on. Zedda anche l’on. Gianfranco Satta (Progressisti) che sul comma 4 dell’articolo 1 ha detto: «E’ pazzesco che vogliate autorizzare il titolare della concessione al recupero e allo smaltimento della posidonia». Sull’emendamento 3 l’Aula si è espressa contro e così sul 5 e sul 98. Bocciati anche gli emendamenti 111, 18 (uguale al 99), 22 (uguale al 100), 26 (uguale al 90 e al 101).

L’on. Massimo Zedda ha preso la parola sugli emendamenti 30 e 102, che prevedono la soppressione del comma 5 dell’articolo 1: «Saranno insufficienti le risorse economiche che metterete a disposizione, questa legge è irrealizzabile e sarà impugnata. Anche perché non è il Consiglio regionale che decide che cosa è rifiuto speciale». Gli emendamenti 30 e 102 sono stati bocciati.Respinto anche l’emendamento 96 e così il 35 (uguale al 103), sui quali l’on. Orrù (Progressisti) ha ribadito: «Spero che questo testo di legge abbia vita breve». L’Aula si è detta contraria anche all’emendamento 88.

Successivamente il Consiglio ha respinto i seguenti emendamenti: 38, 87, 104, 43, 105, 46, 106, 50, 107, 56, 7, 8, 9, 109, 10, 13, 110, 12, 108, 19, 20, 114, 113, 16, 119, 118, 15, 117, 116, 115, 21, 23, 24, 123, 121, 11, 17, 25, 28, 27, 126, 127, 29, 31, 130, 131, 32, 33, 133, 132, 36. Approvato, invece, l’emendamento n. 95 (Ganau e più) che prevede, dopo lo spostamento, il divieto dello smaltimento in discarica della posidonia.

Il vicepresidente Satta ha quindi dato la parola al capogruppo di Leu Daniele Cocco sull’ordine dei lavori che ha chiesto garanzie sull’inserimento nella seduta di domani come primo punto all’ordine del giorno la mozione sulla vertenza entrate. Sul punto si è accesa una vivace discussione che ha visto protagonisti i consiglieri Francesco Agus (Progressiti), Dario Giagoni (Lega), Gianfranco Ganau e Massimo Zedda (Pd). Sul punto è intervenuto il consigliere Giorgio Oppi (Udc) che ha invitato l’aula al rispetto degli accordi raggiunti nel corso della Conferenza dei capigruppo. Il vicepresidente Satta ha quindi chiarito: «Stasera approveremo la legge sulla posidonia spiaggiata e domani mattina riprenderemo con la discussione della mozione sulle entrate».

Il vicepresidente ha quindi messo in votazione l’emendamento n. 37 che è stato  respinto. Bocciati anche gli emendamenti nn. 39, 41, 42 e 44. Sull’emendamento all’emendamento n. 149 è intervenuta la consigliera Maria Laura Orrù per chiedere, con un ulteriore emendamento orale, di inserire il testo dopo il comma 10 dell’art. 1. La proposta è passata all’unanimità. Respinti invece gli emendamenti nn. 51 e 57. Il Consiglio ha quindi approvato il testo dell’art.1 mentre sono stati respinti gli emendamenti aggiuntivi nn. 112 e 14. Approvato invece l’emendamento all’emendamento n. 150 (Ganau e più) con il quale si pone in capo alla Regione l’obbligo di redigere il Piano di gestione della posidonia con l’indicazione di schede puntuali dei singoli siti di interesse regionale e comunale. Respinti in rapida successione gli emendamenti nn. 120, 128, 129, 134, 135, 53, 55, 58, 59, 135.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 2 “Recupero e riuso della posidonia”. Acquisiti i pareri della Commissione e della Giunta, il vicepresidente Satta ha aperto la discussione sull’articolo. Non essendoci iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione gli emendamenti che sono stati tutti respinti tranne il n. 124 presentato dalla Giunta che sostituisce la parola “trattamento” alla parola “compostaggio”. Approvato anche il testo dell’articolo 2.

Sull’art. 3 “Disposizioni finanziarie” l’Aula ha proceduto immediatamente alle operazioni di voto degli emendamenti respingendo tutte le proposte di correzione presentate dalla minoranza. L’articolo è stato approvato con lo stesso testo licenziato dalla Commissione. Via libera, infine all’art. 4 “Entrata in vigore”.

Prima del voto finale sul testo della legge è intervenuto il consigliere della Lega Michele Ennas che ha ringraziato il primo firmatario Franco Mula (Psd’Az) e la Commissione competente per il lavoro svolto chiedendo di apporre al provvedimento anche le firme del gruppo della Lega. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere dei Riformatori Michele Cossa: «Si è lavorato in modo costruttivo, la legge consentirà ai comuni di risolvere un problema che si ripresenta ciclicamente da decenni impedendo uno sfruttamento virtuoso degli arenili».

Di diverso avviso il consigliere Antonio Piu (Progressisti): «Non siamo soddisfatti nonostante gli emendamenti che sono stati approvati. I comuni non saranno in grado di gestire le criticità – ha detto Piu – abbiamo inoltre una diversa visione dell’ambiente. Il rischio erosione delle spiagge è sempre presente».

Anche Daniele Cocco, capogruppo di Leu,  ha ribadito la propria contrarietà al provvedimento: «Avevamo delle perplessità e l’assessore non ha fugato i nostri dubbi. Il fatto di non aver richiesto il parere del Cal è un precedente pericoloso. Per questo votiamo no».

Soddisfatto invece il capogruppo di FdI Francesco Mura che ha ringraziato proponenti e commissione per il lavoro svolto: «La legge è perfettibile ma intanto rappresenta un aiuto concreto ai sindaci».

La consigliera Maria Laura Orrù, più volte intervenuta nel corso della discussione, ha apprezzato il fatto di essere riusciti, come opposizione, a introdurre delle correzioni: «Il testo contiene però troppe incongruenze e non persegue un modello di sviluppo fondato su una proposta ecosostenibile – ha detto Orrù – per questo voteremo contro».

Il primo firmatario Franco Mula (Psd’Az) ha ringraziato tutta l’Aula per il lavoro svolto. «Anche dalle opposizioni sono arrivati suggerimenti preziosi per migliorare il testo – ha detto – siamo convinti che questa non sia la miglior legge del mondo ma in una situazione difficile per i comuni, spesso lasciati in solitudine, permette ai sindaci di avere una garanzia sulla strada da seguire».

Massimo Zedda (Progressisti) ha annunciato il suo voto contrario: «Noi ci preoccupiamo di approvare provvedimenti utili – ha detto – la posidonia rappresenta un vantaggio per l’ecosistema. Avremmo preferito intraprendere un percorso diverso, voi avete invece scelto un’altra strada».

Elena Fancello, a nome del gruppo misto ha ringraziato i proponenti e chiesto di aggiungere le firme del gruppo al provvedimento.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha annunciato il voto di astensione del Partito Democratico: «La commissione si è arrogata il diritto di non chiedere il parere del Cal. Credo che sia una grave scortesia istituzionale che spero non si ripeta più. Prendiamo atto che alcuni aspetti della legge siano stati migliorati accogliendo alcune nostre proposte. Si poteva fare di più, per questo noi del gruppo democratico ci asterremo».

Il presidente della Quarta Commissione Giuseppe Talanas ha ringraziato tutti i componenti del parlamentino da lui guidato per il lavoro svolto e in particolare il primo firmatario Franco Mula: «La legge non risolverà tutti i problemi delle nostre spiagge ma avrà sicuramente un effetto positivo andando a colmare un vuoto normativo».

Voto contrario è stato annunciato da Francesco Agus (progressisti): «Votiamo orgogliosamente contro come abbiamo fatto per la maggior parte delle leggi pastrocchio presentate in questa legislatura. Questi provvedimenti rischiano di produrre illusioni e buchi nell’acqua».

Stesso giudizio da parte di Alessandro Solinas (M5S): «Questa legge verrà impugnata dal Governo – ha detto Solinas – è un provvedimento che agisce in modo marginale come tanti altri approvati da questa maggioranza. I problemi del turismo in Sardegna sono altri».

A nome della Giunta è intervenuta la vicepresidente Alessandra Zedda ha invece dichiarato la propria soddisfazione: «Voto la legge perché va in direzione opposta rispetto a quanto dice la minoranza. I finanziamenti sono fuori dal Fondo Unico degli enti locali. Potranno essere integrati dai finanziamenti comunitari. La legge non va contro la normativa europea e nazionale».

Il presidente Satta ha quindi messo in votazione il testo finale della legge che è passato con 30 voti a favore, 15 contrari e 7 astenuti.

I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle 10.00.

 

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La Lega ha scelto i nuovi coordinatori in Sardegna.

«La Lega sta svolgendo un ottimo lavoro all’interno delle istituzioni, soprattutto in Regione, grazie a un eccellente lavoro di squadra dei nostri Consiglieri, Assessori e Presidente del Consiglio. Siamo pronti a nuove sfide al fianco dei cittadini, sempre attivi sul territorio, tra la gente.»

Lo ha detto il coordinatore regionale della Lega, l’on. Guido De Martini, che nella giornata di ieri, a margine dell’inaugurazione della nuova sede del movimento a Iglesias, alla presenza del vice segretario federale, Andrea Crippa, ha ufficializzato le nomine della squadra degli otto coordinatori provinciali: Michele Pais per Sassari, Valeria Satta per la provincia di Cagliari, Gianfranco Abeltino per la Gallura, Annalisa Mele per Oristano, Pierluigi Saiu per Nuoro, Giorgio Todde per l’Ogliastra, Michele Ennas per il Sulcis Iglesiente e Valentino Meloni per il Medio Campidano. Andrea Piras proseguirà nel ruolo di coordinatore regionale della Lega Giovani.

«Nelle prossime settimane – ha concluso Guido De Martini – intensificheremo l’attività in tutti i territori della Sardegna e saranno previste aperture di nuove sedi, con l’obiettivo di dare un rinnovato impulso propositivo nel dibattito politico e fornendo risposte concrete alle numerose istanze dei cittadini.»

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Presso la prestigiosa sede di Palazzo de La Vallèe, a Cagliari, si è svolto ieri l’incontro “Caserme Verdi – per un Esercito all’avanguardia in un Paese moderno, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina; del Generale di Divisione Vasco Angelotti, Capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito; del prefetto Lucia Volpe, rappresentante del Governo per la Regione Sardegna; dell’on. Michele Pais, presidente del Consiglio regionale della Sardegna; dell’on. Salvatore Deidda, membro della Commissione Difesa della Camera; del sindaco della città di Cagliari, Paolo Truzzu; del prefetto di Cagliari, Bruno Corda; dell’assessore dell’Ambiente della Regione Sardegna, Gianni Lampis e di numerose altre autorità e qualificati esponenti del mondo universitario, industriale, della ricerca e dei media.

Il Generale di Divisione Vasco Angelotti ha aperto i lavori illustrando i lineamenti progettuali dello “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi”. Successivamente sono intervenuti la prof.ssa Maria Del Zompo, rettore dell’Università degli Studi di Cagliari; la prof.ssa Ing. Donatella Rita Fiorino, professore associato presso la Facoltà di Ingegneria ed Architettura dell’Università di Cagliari; il brigadiere generale Giancarlo Gambardella, direttore della Task Force Dismissioni immobili del ministero della Difesa; la dott. arch. Teresa De Montis, presidente dell’Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Cagliari; dell’ing. Giuseppina Vacca, presidente della Fondazione Scuola di Formazione dell’Ordine degli Ingegneri di Cagliari, moderati da Roberta Floris, giornalista televisiva reti Mediaset.

Nel suo intervento conclusivo, il generale Salvatore Farina, ha evidenziato l’importanza di ammodernare il parco infrastrutturale attraverso la realizzazione di basi militari di nuova generazione, che risultino efficienti, funzionali, ispirate a criteri costruttivi innovativi con basso impatto ambientale e ridotti costi di manutenzione, necessari sia per la sicurezza ed il benessere dei soldati che per aumentare l’integrazione sociale attraverso l’apertura di strutture ricreative anche alla popolazione civile residente nelle zone contermini.

Il Capo di SME ha poi sottolineato che «si tratta di un’iniziativa ormai necessaria. Proprio nella consapevolezza della sua importanza, sono sicuro che riusciremo ad arricchire questo nostro progetto operando in modo condiviso con le istituzioni ai vari livelli, con le imprese, con le università e con tutti coloro che credono in questo progetto. Sono cosciente che il percorso intrapreso non sarà né semplice né immediato, ma sono altresì convinto che, con lo sforzo di tutti, col supporto delle istituzioni e del governo riusciremo a portare avanti questo grande progetto a vantaggio di tutto il nostro personale e dell’intera collettività, per fare sempre di più insieme».

Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, nel suo intervento ha evidenziato come “per il personale dell’Esercito avere degli spazi dove poter svolgere al meglio il proprio lavoro è fondamentale, significa poterlo fare in maniera più serena, e di conseguenza anche la comunità è più serena, poiché siete voi che garantite la nostra sicurezza quotidiana. Cagliari ha una storia profonda con le Forze Armate, e da primo cittadino dico che grazie alla valenza di questo progetto la città di Cagliari ha avuto in questi anni la possibilità di accogliere tanti sardi che sono ritornati nel proprio territorio, e quindi mi piace poter dire che a tutte queste persone Cagliari non solo tende la mano ma allarga le proprie braccia e li accoglie con amore“.

L’idea di aprire le porte delle caserme ha inoltre una forte componente simbolica, cioè quella di mettere a disposizione della cittadinanza luoghi che fino a poco tempo prima venivano considerati chiusi e inaccessibili.

Lo “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi” coinvolge al momento 28 caserme dislocate su tutto il territorio nazionale e prevede cinque diverse aree funzionali: area comando, addestrativa, logistica, sportiva ricreativa, alloggiativa. Il progetto, partendo da inderogabili necessità di sicurezza e benessere del personale – inteso sia come persona sia come soldato che rappresenta un’importante risorsa operativa da addestrare e rendere efficiente – è stato sviluppato su direttrici quali rispetto dell’ambiente, bassi consumi energetici, e basso impatto finanziario con indiscutibili ricadute sul tessuto economico e sociale delle aree interessate prossime alle caserme.

Attualmente lo “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi” vede coinvolte 28 caserme, dislocate su tutto il territorio nazionale.

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«Il turismo sardo, e gli operatori del settore, hanno bisogno di certezze.» Con queste parole, il coordinatore provinciale di Sassari della Lega Salvini Sardegna, Michele Pais, esprime soddisfazione e ringrazia la Giunta regionale e l’assessore degli enti locali Quirico Sanna per aver mantenuto un impegno preso in campagna elettorale da parte della coalizione ed in particolare dalla Lega.

«Con l’adeguamento della Sardegna alla legge nazionale – sottolinea Michele Pais – e quindi con l’estensione fino al 2033 delle concessioni demaniali marittime, si è data finalmente una risposta ai titolari degli stabilimenti balneari che attendevano il recepimento della legge statale di Bilancio 2018 per poter programmare il loro futuro, garantire la solidità delle imprese del settore e salvaguardare i posti di lavoro.»

«A tal riguardo – precisa ancora Michele Pais – vorrei ricordare l’impegno profuso dall’allora ministro delle Politiche agricole e Turismo della Lega, Gianmarco Centinaio, per far inserire la proroga delle concessioni nella Legge di stabilità 2018.»

«Una battaglia della Lega – insiste il coordinatore provinciale della Lega di Sassari – che anche i nostri consiglieri regionali avevano portato in Aula ad agosto, con la proposizione e approvazione di una mozione che impegnava la Giunta regionale ad emanare il provvedimento e, recependo la normativa nazionale, prorogare le concessioni demaniali marittime della Sardegna fino al 2033. Una vittoria della Lega e di tutta la coalizione che governa la Regione – conclude Michele Pais – ma soprattutto una vittoria dei sardi che, con le loro imprese e con il loro lavoro, scommettono sul rilancio dell’economia turistica in Sardegna.»

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Si terrà in Sardegna, prima delle pausa estiva, la quarta riunione della Consulta sardo-corsa. Lo hanno stabilito i presidenti delle assemblee delle due Isole, Michele Pais e Jean Guy Talamoni, che si sono incontrati, per la prima volta da quando è stato rinnovato il Consiglio regionale sardo, nei locali del Municipio di Bonifacio, alla presenza del vice sindaco, Alain Di Meglio, che ha portato i saluti della città: «Auguro buon lavoro dalla porta che storicamente accoglie i sardi e ricordo a tutti che Sardegna e Corsica hanno “un avvenire” insieme nel Mediterraneo».

«Credo fermamente nel lavoro della Consulta – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais – perché sono convinto che servano strategie comuni per affrontare le grandi questioni che riguardano il futuro delle nostre Isole. Sono felice della ripresa dei lavori della Consulta – ha aggiunto il presidente Jean Guy Talamoni – perché è necessario continuare a rinsaldare e rilanciare le nostre comuni radici storiche, culturali e politiche.»

Al centro del confronto tra i presidenti Michele Pais e Jean Guy Talamoni i temi chiave legati all’insularità, all’ipotizzato statuto europeo delle Isole, al rapporto con l’Ue e quelle legate alla continuità territoriale marittima e aerea, alla salvaguardia ambientale e alla lotta agli incendi, alla collaborazione tra le università sarde con quella di Corte, nonché allo svolgimento della prima edizione del Gran premio letterario Antigone.

Tra le proposte di lavoro del nuovo corso dell’organismo interistituzionale, costituito nel 2016 in occasione delle celebrazioni di Sa Die, il coinvolgimento anche delle altre Isole del Mediterraneo.