24 December, 2024
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Sette consiglieri di minoranza, Daniela Garau, Eleonora Cera, Ugo Piano, Maurizio Soddu, Nino Spanu, Michele Stivaletta e Massimo Usai, hanno chiesto la convocazione urgente del Consiglio comunale di Carbonia, in seduta straordinaria ed urgente ex art. 24 e ss. del Regolamento comunale o, in difetto di accoglimento, hanno chiesto che documento con la richiesta di convocazione sia da considerarsi come “Ordine del giorno urgente” da discutersi nella prossima seduta del Consiglio comunale che chiedono sia fissata con estrema urgenza.

«Vista l’urgenza legata all’adozione delle misure per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, i sette consiglieri di minoranza fanno istanza affinché il presidente del Consiglio comunale voglia convocare in via d’urgenza e straordinaria l’Assemblea, al fine di discutere e/o deliberare i punti qui di seguito indicati – si legge nella richiesta di convocazione -; considerato che dalla situazione di emergenza epidemiologica in atto derivano gravi ripercussioni sotto il profilo sanitario, economico e sociale dell’intera comunità locale, tali da richiedere ogni azione e supporto che possa essere ulteriormente utile a sostegno dell’intero tessuto sociale ed economico cittadino, si ritene opportuno richiedere informativa specifica e/o deliberazione in merito alle questioni qui sotto emarginate:

1) Relazionare in merito ai dati numerici riguardanti il numero dei soggetti positivi al virus Covid-19 ricoverati in terapia intensiva e/o semi intensiva, ricoverati risultati positivi ospedalizzati in altri reparti ospedalieri, positivi domiciliati e soggetti in c.d. “quarantena”.

2) Relazionare in merito a quali siano gli Organi comunali e/o istituzionali che svolgano attività di monitoraggio e attività operativa, nonché supporto, alle situazioni sanitarie, economiche e sociali connesse alla  predetta emergenza e quali siano le azioni adottate e/o che si intenda adottare.

3) Relazionare secondo quale tempistica l’Amministrazione comunale intenda adempiere all’obbligo di cui all’ordinanza regionale che impone la sanificazione degli edifici pubblici, strade, arredo urbano, aree limitrofe supermercati e centri commerciali, in considerazione anche dell’aggravio di oneri a carico della Regione Sardegna;

4) Relazionare in merito ad eventuali richieste legate alla carenza di dispositivi di protezione individuali di cui risultano essere sprovvisti attualmente il personale medico, paramedico e ausiliario delle Aziende sanitarie regionali, della medicina generale di base, guardie mediche, nonché delle strutture assistenziali pubbliche e private, del personale in servizio, pubblico e privato, che svolge attività di lavoro nei servizi pubblici essenziali o, comunque, operanti nel territorio cittadino (operatori commerciali e addetti) e quali azioni abbia intrapreso al fine del monitoraggio, acquisizione dati e relative azioni. In difetto adottare, anche previa deliberazione dell’Organo consiliare, ogni opportuna e conseguente, necessaria azione.

5) Conoscere se i dispositivi di protezione individuale, nello specifico mascherine, donati da soggetti privati ai cittadini di Carbonia fossero omologati dalle autorità competenti per essere distribuiti alla popolazione e se questa amministrazione abbia posto in essere azioni di controllo preventivo e successivo al fine di evitare i pericoli sanitari connessi ad una distribuzione non autorizzata.

6) Quali azioni di supporto l’Amministrazione comunale ha attuato nei confronti dei cittadini in difficoltà economica, quali cassa integrati, lavoratori in mobilità che, nelle more dell’erogazione della relativa indennità, ad oggi, non hanno alcun presidio di sostentamento, nonché quali azioni di sostegno ha predisposto nei confronti di disoccupati e/o inoccupati, artigiani, commercianti, agricoltori, pescatori, lavoratori autonomi e in generale partite iva con redditi al di sotto della soglia di sussistenza. In difetto di qualsivoglia azione, si chiede che l’Amministrazione comunale deliberi la liquidazione immediata, previo accertamento dei requisiti di accesso, della dotazione economica del fondo di solidarietà, nonché provveda ad annullare per tutto l’anno 2020/2021 qualsivoglia tributo comunale (IMU, Tasi, Tari, ecc.), compresa tassa di occupazione suolo pubblico e pubblicità, solleciti con urgenza il Governo e la Regione Sardegna, ciascuno per le proprie competenze, all’erogazione immediata ai Comuni della dotazione finanziaria del fondo unico e delle somme disponibili di cui al decreto “Cura Italia.

7) Riferire quale azione questa Amministrazione ha intrapreso al fine di dare attuazione alla mozione anzitempo presentata sulla rimodulazione dei fondi di cui al Piano Sulcis per la “Zona franca urbana” approvata dal Consiglio comunale che qui si ripropone a debita memoria. In difetto di pregressa azione provvedere immediatamente a richiedere al Governo la rimodulazione delle somme per la ZFU per i 23 comuni del Sulcis Iglesiente.

8) Attivare, previa deliberazione, una campagna di donazioni da parte dei cittadini di generi alimentari e di prima necessità da distribuire, attraverso l’azione di soggetti pubblici e privati, previamente individuati, compresi soggetti istituzionali che si rendessero disponibili, ai cittadini in gravi difficoltà per carenza di detti beni, oppure, in alternativa, consegnare, con oneri a carico dell’amministrazione, delle tessere che consentano ai soggetti che si trovino in detta situazione di carenza, di acquistare beni alimentari o di prima necessità, previa compilazione on line da parte degli stessi di un modulo che l amministrazione predisporrà e divulgherà al fine di tutelare la privacy di detti nuclei familiari;

9) Riferire se risulta attivo un sportello, anche in modalità da remoto, al fine di dare supporto anche psicologico alle vittime e/o potenziali vittime di violenze fisica e morale in ambito familiare e, in ipotesi di inerzia, deliberare una immediata attivazione.

10) La chiusura delle scuole e l’adozione di modalità di “didattica a distanza” pone in luce situazioni di grave difficoltà delle famiglie per l’assenza di strumenti informatici (pc, smartphone, adeguata connettività, ecc.) adeguati al fine di una regolare fruizione da parte degli allievi dei relativi servizi.

Si chiede, pertanto, se Codesta Amministrazione abbia, in raccordo con i dirigenti scolastici, monitorato detta situazione, se sia in grado di riferire una stima numerica di eventuali carenze e quali azioni abbia adottato.

In difetto, i sette consiglieri di minoranza chiedono che il Consiglio comunale deliberi l’immediata attivazione da parte dell’Amministrazione di qualsivoglia opportuna azione volta a derogare somme necessarie agli allievi più bisogni per l’acquisto di strumenti informatici, oltreché sollecitare il Governo nazionale, anche per il tramite dei dirigenti scolastici, alla erogazione immediata delle somme previste per colmare il divario digitale degli studenti bisognosi. Ritenuto che, per quanto sopra richiesto, non risultano stanziate nel bilancio di previsione 2020-2022 risorse economiche utili all’assolvimento di siffatti impegni economici, impegnare l’Amministrazione comunale ad ogni adempimento conseguente, anche con deliberazione di varianti di bilancio; ritenuta l’importanza di dare immediato adempimento ai punti sopra elencati, i sette consiglieri comunali di minoranza, infine, chiedono l’immediata convocazione del Consiglio comunale affinché gli organi istituzionali preposti riferiscano in aula, con urgenza, e adottino ogni opportuna deliberazione al fine di dare seguito alle richieste sopra avanzate.»

La conferenza dei capigruppo, intanto, è stata convocata per mercoledì 1 aprile 2020, alle 12.00. Al termine si conoscerà l’eventuale data di convocazione del Consiglio comunale.

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Cinque consiglieri dei gruppi di minoranza del Consiglio comunale di Carbonia hanno tenuto stamane una conferenza stampa, sul piazzale della Torre Civica, a distanza di 24 ore dalle dimissioni dal gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle e dal conseguente passaggio all’opposizione nel gruppo Misto, della consigliera Eleonora Cera. Federico Fantinel, Ugo Piano, Nino Spanu, Maurizio Soddu e Michele Stivaletta, hanno attaccato pesantemente la maggioranza e, in particolare, il sindaco Paola Massidda, ricostruendo tutte le travagliate vicende che hanno contrassegnato i tre anni abbondanti di consiliatura fin qui trascorsi, con le dimissioni di sei dei sette assessori della prima Giunta, l’abbandono del M5S da parte di tre consiglieri, una dimessasi dall’assemblea, gli altri due passati all’opposizione, il cambio del presidente del Consiglio e del capogruppo, ed hanno chiesto al sindaco di prendere atto del fallimento e di rassegnare le dimissioni, per restituire la parola ai cittadini.

 

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I consiglieri comunali di minoranza Michele Stivaletta, Massimo Usai e Federico Fantinel hanno presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale Daniela Marras ed al sindaco di Carbonia, Paola Massidda, sulle criticità del reparto di Ostetricia e Ginecologia del CTO di Iglesias.

«Fino al 26 ottobre 2016 il reparto di Ostetricia e Ginecologia operava con buon risultati presso il presidio ospedaliero Sirai di Carbonia – scrivono i tre consiglieri di minoranza del comune di Carbonia -. La riorganizzazione della sanità sarda, voluta dalla precedente Giunta regionale, ha cancellato il reparto ed ha trasferito tutto presso il CTO di Iglesias, in palese contrasto con i principi disposti dallo stesso piano sanitario, secondo i quali il punto nascite dovrebbe essere collocato con l’emergenza-urgenza.»

«La grave situazione in cui versano gli utenti ed i lavoratori del CTO di Iglesias è stata oggetto di una dettagliata nota di denuncia inviata agli avvocati incaricati da dieci dirigenti medici ed indirizzata alla dirigenza regionale e locale dell’ATS, al ministro della Salute del Governo italiano ed al neo assessore regionale della Sanità – aggiungono Michele Stivaletta, Massimo Usai e Federico Fantinel -. La denuncia riguarda soprattutto i gravi rischi per la vita che corrono le puerpere ed i neonati per una molteplicità di ragioni, tra le quali: i lunghi tempi di attesa nei casi in cui si rendessero necessarie delle trasfusioni di sangue (oltre 90 minuti); indisponibilità ed irreperibilità del cardiologo e del chirurgo di Chirurgia generale, trattandosi di struttura (quella del CTO) deputata ad interventi programmati in week surgery; indisponibilità del laboratorio analisi, del centro trasfusionale e del reparto di Rianimazione, non presenti al CTO.»

«La denuncia è stata presentata dai dirigenti medici del CTO e dai medici impiegati del reparto di Ostetricia e Ginecologia e la relativa notizia è stata altresì diffusa dagli organi di informazione regionali – sottolineano ancora Michele Stivaletta, Massimo Usai e Federico Fantinel -. Tutto ciò si ripercuote, oltre che sul pericolo per l’incolumità delle pazienti e dei neonati, altresì sul numero di puerpere che si rivolgono ad altre strutture ospedaliere, con inesorabile ridimensionamento dei numeri relativi ai nuovi nati presso il CTO, che dovrebbe essere il solo punto di riferimento per tutto il Sulcis Iglesiente e che dovrebbe oltrepassare la soglia di 500 nascite annue. La situazione è divenuta grave, inaccettabile e non più tollerabile.»

Fatte queste premesse e considerazioni, la mozione, se approvata, impegnerà il sindaco e la Giunta comunale di Carbonia «affinché si attivino immediatamente nei confronti dell’ATS e/o proseguano, rafforzando l’azione sino ad oggi posta in essere nei confronti dell’Azienda, al fine di risolvere le annose problematiche del reparto di Ostetricia e Ginecologia presso il CTO di Iglesias e facciano tutto quanto in loro potere per ricondurre il punto nascite presso il presidio ospedaliero Sirai di Carbonia, in quanto deputato all’emergenza-urgenza».

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«Piena solidarietà al collega consigliere Maurizio Soddu. Il vile attacco politico e istituzionale apparso sulla pagina ufficiale M5S di Carbonia non rende merito al divieto di mandato imperativo previsto dal regolamento del Consiglio comunale.»

Lo scrive, in una nota, Michele Stivaletta, consigliere del Gruppo Misto al comune di Carbonia.

«Per essere più chiari – aggiunge Michele Stivaletta -: i consiglieri possono rispondere alle logiche di partito o di gruppo, ma sono pur sempre liberi di esprimersi nel solo e principale interesse della comunità. Se il consigliere Soddu ha preso questa decisione, penso in modo sofferto, avrà le sue buone ragioni politiche e personali, che forse ormai mal si conciliano con quelle della maggioranza che governa Carbonia. Chi stima personalmente ed ha votato espressamente per il consigliere Soddu, sarà felice che quest’ultimo possa esercitare ancora il proprio mandato. Non più nel M5S, ma pur sempre all’interno del Consiglio, in modo autorevole, forse più autorevole. Il Gruppo Misto – conclude Michele Stivaletta – è per definizione costituito da componenti con diverse estrazioni, con proprie idee, che esprimono liberamente la propria posizione ed i propri pareri. Evidentemente questa libertà ormai mancava al collega Soddu.»

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Sette consiglieri comunali di minoranza, primo firmatario Michele Stivaletta, hanno presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale, al sindaco e all’assessore della Difesa dell’Ambiente del comune di Carbonia, sul rifacimento della rete delle acque nere e meteoriche di viale della Libertà e via Cogne a Bacu Abis. La mozione, se venisse approvata dal Consiglio comunale, impegnerebbe il Sindaco e la Giunta affinché si attivino immediatamente e si difiniscano quanto prima tutte le procedure amministrative per sollecitare con le dovute modalità e la necessaria forza, anche in virtù del ruolo del Sindaco nella propria qualità di socio della monopolista Abbanoa, affinché sia risolta l’annosa questione del rifacimento della rete delle acque nere e meteoriche del viale della Libertà e di via Cogne a Bacu Abis e siano disposte le opportune verifiche ambientali, statiche ed idrogeologiche, con valutazione di eventuali responsabilità a carico dei soggetti inadempienti.

 

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«Le strade di nessuno» è lo striscione nero su bianco esposto questo pomeriggio all’incrocio tra la strada statale 195 e la strada provinciale n° 73, all’altezza di Villarios, dai promotori dal coordinamento dei Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente, nel corso di un sit-in organizzato per denunciare la situazione delle strade e richiedere i necessari interventi. Hanno partecipato alla manifestazione il Movimento delle Partite Iva, con il presidente Elio Cancedda; il Partito sardo d’Azione, con Aurelio Fadda; i consiglieri comunali di Carbonia Michele Stivaletta e Daniela Garau.

Per alcune ore, sotto l’attenta osservazione dei carabinieri e degli agenti del commissariato di Polizia di Carbonia guidati dal dirigente Gabriella Comi, hanno distribuito volantini agli automobilisti di passaggio, nei quali sono state sintetizzate le motivazioni della protesta e le richieste avanzate alle amministrazioni competenti, provincia del Sud Sardegna e Regione Sardegna.

Su queste motivazioni abbiamo intervistato Peppino La Rosa, dirigente dei Riformatori Sardi, e Michele Stivaletta, consigliere comunale di minoranza di Carbonia.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216873768984437/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216873942908785/

 

        

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La questione dei rimborsi delle spese di viaggio corrisposti ad alcuni assessori della Giunta comunale di Carbonia guidata da Paola Massidda continua ad essere motivo di scontro politico tra maggioranza e minoranza del Consiglio comunale.

Il dirigente del I Servizio del comune di Carbonia, ieri ha risposto alla richiesta di chiarimenti presentata da otto consiglieri di minoranza (Michele Stivaletta, Massimo Usai, Fabio Usai, Federico Fantinel, Ivonne Fraternale, Ugo Piano, Giuseppe Casti e Pietro Morittu), circa la correttezza delle corresponsioni, facendo esplicito riferimento ai recenti pronunciamenti della Corte dei Conti, Sezione Autonomie dello scorso dicembre 2016 e delle successive conferme delle Sezioni regionali di Controllo della medesima Corte di Conti (tra i quali Lombardia e Puglia).

E la risposta conferma la fondatezza delle contestazioni fatte dai consiglieri di minoranza.

«La normativa di riferimento è costituita dall’articolo 84 comma 3 del decreto legislativo 267/2000, secondo il quale “Agli amministratori che risiedono fuori del capoluogo del Comune ove ha sede il rispettivo ente spetta il rimborso per le sole spese di viaggio effettivamente sostenute per la partecipazione ad ognuna delle sedute dei rispettivi organi assembleari ed esecutivi, nonché per la presenza necessaria presso la sede degli uffici per lo svolgimento delle funzioni proprie o delegate – scrive il dirigente del I Servizio -. Si tratta di una norma in vigore da oltre sedici anni e mai modificata.»

Dopo aver riportato l’interpretazione meno restrittiva della norma fatta nel corso degli anni, anche sulla base di successivi pareri del ministero dell’Interno, il dirigente del I Servizio sottolinea che «l’unico elemento di novità in questi sedici anni, venne introdotto da modifiche normative relative al calcolo dei criteri del rimborso, che l’articolo 77 bis, comma 13, del decreto legge n. 112/2008, convertito com modificazioni dalla legge n. 133/2008, impose in base al costo di un quinto del prezzo della benzina verde per ogni chilometro percorso. Questo diede vita ad una nutrita serie di interventi giurisprudenziali, che ripresero vigore a seguito dell’innovazione introdotta dall’articolo 6, comma 12 del decreto legge n. 78/2010 che, disapplicando l’articolo 8 della legge n. 417/1988, eliminò la possibilità di rimborsare al personale pubblico la spesa per l’utilizzo del mezzo proprio sulla base del costo di un quinto del prezzo della benzina».

Dopo altri pronunciamenti della Corte dei Conti, Il dirigente del I Servizio sottolinea che i giudici romani danno un’interpretazione estremamente restrittiva del concetto di rimborso delle spese di viaggio sulla base del quinto del prezzo di un litro di benzina verde per chilometro (e qui sta la novità). «Sostengono, infatti, che sia tale solo quando “quella presenza sia qualificata da un preesistente obbligo giuridico dell’interessato, che non gli consentirebbe una scelta diversa per l’esercizio della propria funzione, salvo il non esercizio della funzione stessa”. E rafforzando il concetto, precisano che “è da escludersi pertanto la rimborsabilità delle spese di viaggio sostenute per le presenze in ufficio rimesse discrezionalmente alla valutazione soggettiva dell’amministratore locale”, come “ad esempio, in giorni diversi da quelli delle sedute degli organi di appartenenza”. Quando non vi sono riunioni, sostengono i giudici, “tali costi (di viaggio) devono considerarsi coperti dall’indennità di funzione”. Quando vi sono riunioni o obblighi giuridicamente vincolanti di presenza, però, per i rimborsi dei viaggi può esserci “l’autorizzazione rilasciata dal Sindaco all’uso del mezzo proprio in assenza di mezzi di trasporto pubblico idonei, ovvero quando l’orario degli stessi non ne consenta la fruizione in tempi conciliabili con l’espletamento delle incombenze connesse al mandato… L’uso del mezzo di trasporto personale è da ritenersi necessitato soltanto se finalizzato all’effettivo e obbligatorio svolgimento delle funzioni proprie o delegate, e quando ne sia accertata la convenienza economica nei casi in cui il servizio di trasporto pubblico manchi del tutto o non sia idoneo a consentire l’agevole ed utile svolgimento della funzione”. In tali casi è possibile e lecito il rimborso di un quinto del prezzo di un litro di benzina verde per ogni chilometro percorso».

«La distinzione tra le diverse tipologie di presenza dell’Amministratore nell’esercizio del proprio mandato, appare decisamente innovativo rispetto all’interpretazione corrente, dato che in sedici anni non era stato oggetto di controversie o pronunce di questo genere. Successivamente a tale parere della Sezione Autonomie (esattamente il 18 gennaio 2017) sorse più di un dubbio in alcuni Comuni e questo provocò dapprima l’intervento della Corte dei Conti, sezione Lombardia, poi sezione Puglia. In entrambi i casi si espressero nel modo più severo, escludendo la possibilità di ottenere un rimborso al di fuori dei casi necessitati da riunioni degli organi collegiali dei quali fa parte l’Amministratore.

Ancora più rigida è stata la presa di posizione della Corte dei Conti della Toscana, che con la deliberazione n. 127/2017/PAR del 19 aprile 2017, esclude qualunque possibilità di interventi regolamentari e/o classificatori delle diverse fattispecie da parte dei Comuni. La quale precisa inoltre che “non possono dar luogo a rimborso” i casi di presenza in ufficio per ricevere il pubblico, per incontri istituzionali, incontri con responsabili dei servizi e neppure per partecipare a riunioni delle commissioni consiliari, quantunque formalmente convocati.

Alla luce di questi interventi giurisprudenziali, aventi carattere innovativo, come si è visto, pertanto l’Ufficio competente – conclude il dirigente del I Servizio – si atterrà alla interpretazione fornita dalla Corte dei Conti nei pareri citati.»

Sulla risposta del dirigente del I Servizio alla richiesta di chiarimenti fatta dai consiglieri di minoranza, interviene Fabio Usai, capogruppo del Partito dei Sardi.

«Il sindaco di Carbonia – attacca Fabio Usai – non ha proceduto ad inoltrare un formale quesito alla Corte dei Conti (parere che se fosse stato chiesto avrebbe presumibilmente confermato la corresponsione ingiusta di buona parte dei rimborsi viaggi). Ma c’è un secondo aspetto prettamente politico – aggiunge Fabio Usai – perché in questa vicenda non riscontriamo la tanto sbandierata trasparenza, il rigore morale, il buono e oculato utilizzo delle risorse pubbliche. Perché? Perché non si prendono i dovuti provvedimenti politici nei confronti di un assessore che, nonostante stia ridicolizzando il Movimento 5 Stelle, ha suscitato giudizi fortemente negativi dell’opinione pubblica? Perché si cerca di difendere l’indifendibile? Sarebbe curioso sapere cosa pensano l’on. Di Maio e l’on. Di Battista di questi comportamenti ambigui. Sarà una domanda che porremo anche a loro, per sapere se il maggior movimento politico che rappresenta il cambiamento è in grado di esercitare ed applicare lo stesso rigore e la stessa morale anche su se stesso – conclude Fabio Usai -. Se così non fosse, la colpa e la vergogna non si limiterebbero a ricadere soltanto su esponenti politici locali.»

 

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Si sono conclusi a Tramatza i lavori del coordinamento regionale di Energie PER l’Italia. «Oggi – afferma Tore Piana, coordinatore regionale del partito di Stefano Parisi in Sardegna – siamo l’unica vera nuova novità nell’area del  liberal popolare alternativa al PD e al M5Stelle in Sardegna e in Italia. Il nucleo dirigente ha lavorato molto in questi mesi sui territori della Sardegna ed oggi si inizia a raccogliere le prime soddisfazioni con l’adesione di numerosi sindaci ed amministratori comunali, come l’assessore dell’urbanistica di San Sperate Fabrizio Madeddu, il consigliere comunale di Carbonia Michele Stivaletta, il consigliere comunale di Arzachena Gigi Astore, il vice sindaco di Burgos Tonino Nieddu. Il partito ha deciso di darsi una forte impronta di rinnovamento reale, puntando su volti nuovi, valorizzando le presenze femminili e giovani provenienti dalla società produttiva e dalle professioni, nonché da  eletti in amministrazioni comunali  in liste civiche».

E’ stato deciso, dando seguito alla decisione della direzione nazionale, che il partito Energie PER l’Italia caratterizzato dal simbolo di colore giallo, si presenterà alle prossime elezioni politiche di Camera e Senato con proprie liste, al riguarda è stata nominata una commissione che valuterà le proposte di candidatura, presieduta dal vice coordinatore regionale Marco Di Gangi. Entro i prossimi  dieci/quindici giorni si potranno conoscere i primi nomi di candidati del partito. Il coordinamento ha deciso inoltre le fasi organizzative per la raccolta delle adesioni al partito, che per il 2017/2018 saranno gratuite, la affissione di manifesti i murali n tutti i capoluoghi di provincia, la mobilitazione  per la richiesta di pre adesione nella raccolta delle firme necessarie a sostegno delle liste elettorali. 

Deliberata inoltre la nomina a coordinatore provinciale di Cagliari del dott. Giuseppe Cappai, cancelliere della  Corte d’Appello di Cagliari e più volte sindaco del comune di Sant’Andrea Frius. Nominato inoltre il responsabile amministrativo regionale nella persona di Salvatore Achenza, con esperienza in passato presso l’ufficio ispettivo del Banco di Sardegna.

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E’ scontro frontale tra maggioranza ed opposizione, nel Consiglio comunale di Carbonia, sui costi della politica e sulla cancellazione della stagione di prosa e danza. La seduta consiliare di ieri sera è stata occupata per la stragrande maggioranza del tempo – alcune ore – dall’accesissimo dibattito sulla decisione adottata dalla Giunta Massidda di non accogliere la programmazione teatrale proposta (come avveniva dal 1982) dal Cedac, il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo della Sardegna, e dalla questione sollevata dai consiglieri di opposizione circa un ricorso irregolare ai rimborsi per i viaggi degli assessori fuorisede («complessivamente sono 500 dall’inizio della consiliatura» ha denunciato il capogruppo del Partito dei Sardi Fabio Usai).

Riguardo alla prima contestazione, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, ha motivato la decisione adottata dalla Giunta, con la mancanza di un tempo adeguato per la valutazione della proposta del Cedac (già confezionata e non discutibile) e del ritorno che la stessa avrebbe avuto per la città. Questa motivazione ha trovato la forte contestazione dei consiglieri di minoranza che hanno sottolineato come la cancellazione della programmazione teatrale rappresenti un grave danno culturale e di immagine per la città che si vede privata di eventi di assoluto valore culturale che avrebbero portato in città anche quest’anno, con un impegno di spesa assai contenuto, grandissimi artisti del panorama nazionale di prosa e danza. Il teatro Centrale di Carbonia – è stato rimarcato negli interventi di Giuseppe Casti e Daniela Garau – si è distinto negli anni come il terzo, dopo quelli di Cagliari e Sassari, per partecipazione di pubblico, proveniente da tutto il Sulcis, risultando quasi sempre tutto esaurito (la capienza è di 330 posti a sedere). L’assessore della Cultura ha aggiunto che la Giunta sta valutando altre proposte, anche in vista dei festeggiamenti per l’80° anniversario della città che ricorreranno il prossimo anno.

Lo scontro tra maggioranza ed opposizione è stato ancora più acceso sui cosiddetti costi della politica. Motivo del contendere, sono stati i rimborsi richiesti da alcuni assessori residenti fuori Carbonia per raggiungere la città in occasione di vari eventi, tra i quali riunioni di maggioranza, feste, incontri con i cittadini, celebrazione di matrimoni e persino la partecipazione al funerale di Modesto Melis, regolarmente erogati dagli uffici e, secondo i consiglieri di minoranza, non dovuti, in quanto gli unici rimborsi riconosciuti dalle norme sono quelli relativi alla partecipazione a riunioni di Giunta e di Consiglio comunale. I consiglieri di minoranza hanno rimarcato con grande fermezza, come questo comportamento sia in clamoroso contrasto con quanto “sbandierato” dal Movimento 5 Stelle in campagna elettorale e con l’annunciata riduzione del 10% delle indennità al momento dell’insediamento dopo la grande vittoria elettorale di 16 mesi fa.

Il sindaco Paola Massidda (personalmente non ha mai richiesto alcun rimborso, come le è stato riconosciuto dal consigliere Fabio Usai), nel suo intervento, ha detto di non essersi mai interessata della materia ma che se errori sono stati commessi, verranno riconosciuti ed i rimborsi effettuati verranno cancellati, ma non ha mancato di sottolineare come sarebbe stato auspicabile che, al momento in cui hanno accertato l’utilizzo improprio dei rimborsi, i consiglieri di minoranza avrebbero fatto bene di segnalarlo, evitando di arrivare alla loro strumentalizzazione a fini politici. A questo riguardo, prima il consigliere Michele Stivaletta (gruppo Misto) il consigliere Fabio Usai (Partito dei Sardi), hanno detto che il problema è stato sollevato in commissione il 4 ottobre e, di conseguenza, la maggioranza del Movimento 5 Stelle ne era a conoscenza e avrebbe dovuto intervenire per porvi rimedio.

 

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«Attraverso molteplici e discutibili dichiarazioni tanto alla stampa che attraverso blog e social network, il sovrintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna, Fausto Martino, assume un atteggiamento considerato da tanti inappropriato per un alto funzionario dello Stato nei confronti dell’istituzione regionale, esprimendo pareri di merito sulle scelte politiche dell’attuale Giunta». Lo sostiene l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, in una lettera inviata al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
L’esponente della Giunta Pigliaru nella missiva ricorda le ultime dichiarazioni del soprintendente successive all’impugnazione da parte del Governo di alcuni articoli della legge n. 11 del 2017 «con le quali ha espresso giudizi sulle scelte politiche contenute nel disegno di legge sul governo del territorio attualmente in discussione in Consiglio regionale, scelte sulle quali la Regione ha competenza primaria, anticipando una posizione censoria delle decisioni che nell’assemblea verranno democraticamente assunte». 
«L’atteggiamento critico e irrituale tenuto dal Soprintendente – aggiunge Cristiano Erriu – si accompagna a una estenuante difficoltà di interlocuzione con gli uffici locali del ministero dei Beni e delle Attività culturali sin dal momento dell’insediamento dell’attuale Governo regionale.» 
L’assessore regionale dell’Urbanistica segnala al ministro Franceschini che «la Regione ha incessantemente cercato una fattiva collaborazione con il Mibact e i suoi organi locali per riprendere le attività di verifica e adeguamento del Piano Paesaggistico, ai sensi dell’articolo 156 del Codice del Paesaggio, che si erano interrotte negli ultimi mesi della scorsa legislatura. Siamo davanti – osserva l’assessore – a una storia infinita di solleciti e mancati riscontri».
«Non certo alla Giunta – si legge nella lettera indirizzata a Franceschini – può essere addebitata la responsabilità di affrontare in solitudine questioni così delicate. Tutte le proposte di dialogo e confronto che abbiamo avanzato non hanno prodotto risultati concreti. Ciò rende dubbia la praticabilità di prossime interlocuzioni con il Soprintendente che pare mosso da posizioni pregiudiziali, irrispettose dei ruoli e dell’autonomia regionale sarda.»

«Ci rendiamo comunque disponibili – conclude l’assessore Erriu – per affrontare al più alto livello istituzionale le diverse questioni, con l’obiettivo di riportare il rapporto su un piano di ragionevolezza e di lealtà istituzionale.»
Ieri sera, intanto, l’assessore Cristiano Erriu ha partecipato ad un convegno svoltosi nel salone parrocchiale della Chiesa di San Ponziano, a Carbonia, organizzato dall’Associazione per lo sviluppo socio economico del Sulcis Iglesiente, sul tema “Verso l’approvazione della legge urbanistica, quali opportunità per lo sviluppo economico e sociale del Sulcis Iglesiente?”, coordinato da Manolo Mureddu, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il parroco, don Amilcare Gambella, il segretario regionale Cisl edili Giovanni Matta; l’imprenditore Ninetto Deriu; il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci; il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo; il sindaco di Gonnesa Hansel Cabiddu.
Nel corso del dibattito si è parlato, inevitabilmente, dell’impugnazione della delibera della legge della Regione Sardegna n. 11 del 3/07/2017, recante “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia”, deliberata qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri. Si è parlato a lungo della necessità di dotare la Sardegna di una nuova legge Urbanistica in grado di superare il Piano Paesaggistico regionale, e di garantire alla nostra Isola le attese occasioni di sviluppo, sempre nel rispetto dell’ambiente. L’imprenditore Ninetto Deriu ha parlato del progetto delle terme di Coquaddus, presentato alcuni anni fa e finora bloccato proprio dai rigidissimi vincoli imposti dal PPR. Giovanni Matta ha evidenziato le sofferenze del settore dell’edilizia, rimarcando l’importanza delle novità introdotte dalla legge approvata dal Consiglio regionale, oggi al centro del contrasto con il Consiglio dei ministri. Motivo di confronto è stato anche il ritardo da parte della stragrande maggioranza dei Comuni nell’approvazione dei PUC nel rispetto del PPR (solo 15 sono i Comuni sardi che hanno finora provveduto).

Nel dibattito seguito agli interventi dei relatori, sono intervenuti: Daniela Garau, consigliere comunale di Carbonia; Gianluigi Rubiu, capogruppo UDC in Consiglio regionale; Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente; Luciano La Mantia, titolare di Gamma Radio Luna e imprenditore turistico; Armando Ciosci, sindacalista dell’USB; Elio Camcedda, presidente del Movimento partite Iva; Alfredo Mussetti, imprenditore.

Vediamo ora uno stralcio dell’intervento dell’assessore regionale Cristiano Erriu, che ha sottolineato, tra l’altro, il grande squilibrio esistente tra le diverse aree della Sardegna nella distribuzione delle strutture ricettive e quindi dei posti letto, e della necessità di consentire alle aree oggi più svantaggiate che puntano sul turismo per diversificare il loro modello di sviluppo, di recuperare almeno in parte questo gap che tanto le penalizza.