21 December, 2024
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Duemila persone hanno partecipato ieri alla presentazione delle oltre 210.000 firme della proposta di legge tesa a bloccare la “invasione delle multinazionali dell’energia in Sardegna”. Il risultato della raccolta di firme avviata dal comitato “Pratobello 24” è andato al di là di ogni aspettativa, «rlamoroso, inaspettato, è un terremoto politico – ha detto l’avvocato Michele Zuddas a nome del comitatoIl presidente del consiglio regionale, i consiglieri regionali e la presidente devono fare in modo che questa legge arrivi al voto il prima possibile». 

Le scatole con i moduli sono state fatte sistemare dal personale del Consiglio e dalla Digos nel piano inferiore del palazzo, mentre all’esterno è proseguito per alcune ore il presidio con le persone che hanno invaso il piazzale sotto i portici, con vari interventi dal palco, canti e balli.

Il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha ricevuto una delegazione dei comitati, guidata dal sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu e dall’avvocato Michele Zuddas, «per una questione di rispetto per il lavoro che hanno fatto. Siamo nella fase di verifica della regolarità delle firme, dei moduli e delle sottoscrizioni da parte degli elettori, prevista dallo statuto e dai regolamenti regionali e nazionali. Successivamente si aprirà la fase politica che riguarderà i tempi, i modi e le procedure attraverso le quali questa proposta di legge verrà discussa in sede alle commissioni».

Il presidente Piero Comandini ieri ha anticipato che il testo della proposta di legge «seguirà l’iter ordinario».

E la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha ribadito oggi, al termine del vertice di maggioranza, che non ci sarà alcuna scorciatoia o corsia preferenziale per l’esame della proposta di legge “Pratobello 24”.

«Non si può pensareha aggiunto Alessandra Todde che le leggi predisposte da Giunta e Consiglio, deputati per Statuto a farlo, passino attraverso le commissioni e invece una legge così importante e di iniziativa popolare segua delle scorciatoie. Oltre al fatto che si deve soprattutto confrontare con una legge già esistente che viene sviluppata in questo momento e che è quella delle aree idonee, che va assolutamente nella stessa direzione.»

Foto credit di Alessandro Cantone