5 November, 2024
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C’è un posto dove la musica suona ancora. Suona per unire e condividere. Suona per non far dimenticare le migliaia di artisti, tra musicisti e operatori dello spettacolo, che in questo momento di grave difficoltà per il Paese si trovano bloccati da una crisi senza precedenti.

Per questo motivo, ogni sera, a partire dalle 19.30, il Jazzino di via Carloforte a Cagliari, invita tutti gli amanti della musica e dello spettacolo a partecipare dalle loro case a #Jazzin’Home, i video-party registrati sulla piattaforma Facebook e fruibili sull’omonima pagina del club cagliaritano. Un modo per far girare sempre e senza sosta la musica, per sentirsi vicini anche a distanza e assaporare, con uno sguardo diverso, i concerti più spettacolari andati in scena sul palcoscenico dello storico club di via Carloforte a Cagliari.

Partita lo scorso 11 marzo, l’iniziativa è diventata nel giro di pochi giorni un appuntamento seguito in streaming da centinaia di spettatori. A Cagliari, ma simbolicamente in tutte le piazze virtuali dell’Isola. In questi difficili giorni in cui a tutti è richiesto uno sforzo in più per contribuire a contenere il contagio, anche i tanti musicisti con cui nei mesi scorsi abbiamo trascorso serate straordinarie hanno deciso di scendere in campo e venirci a salutare virtualmente inviando a tutti noi saluti e messaggi di speranza. È il caso del chitarrista Mark Lettieri, del batterista Gianrico Manca, del compositore elettronico e live performer Arrogalla, del sassofonista Enzo Favata, del batterista e direttore d’orchestra Paolo Nonnis, della cantante Francesca Corrias e del mago dell’armonica beatbox Moses Concas.

Per partecipare ai video-party, basta cliccare “registrati” sul post che sarà disponibile ogni sera a partire dalle 19.30 nella pagina Facebook del Jazzino e godersi comodamente da casa i grandi artisti che hanno animato le notti cagliaritane (i video trasmessi rimarranno visibili anche dopo la fine della trasmissione in diretta).

Pur preoccupati dalla situazione, anche noi del Jazzino #restiamoacasa ma vogliamo continuare a guardare al futuro con fiducia, nella speranza che anche dalle situazioni più difficili possa nascere qualcosa di nuovo, di buono, di autentico.

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Pandori e panettoni avanzati, digestioni difficili da dimenticare e la routine quotidiana che dopo le vacanze ricomincia tristemente da capo. Per superare questo “trauma” non c’è niente di meglio di una bella risata. E grasse risate sono attese venerdì 11 gennaio al Teatro Comunale di Sassari, che con lo spettacolo “Avanzi di Natale” si trasformerà in un grande cabaret con alcuni dei migliori comici italiani, presentati per l’eccezione dal re del Bagaglino, Pippo Franco in persona.

Sul palco si alterneranno i “padroni di casa” Pino e gli Anticorpi e Baz e altri due big in arrivo direttamente dal palco di Colorado, Gianluca Impastato e Giovanni Cacioppo. A chiudere la serata sarà la grande musica del performer quartese Moses Concas, vincitore di Italia’s got talent nel 2016, che con la sua armonica ha incantato le strade di tutto il mondo.

Le scenografie dello spettacolo, organizzato da Ballaloi Events e patrocinato dal comune di Sassari, saranno curate da Mattia Ena e Daniele Coni.

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Pandori e panettoni avanzati, digestioni difficili da dimenticare e la routine quotidiana che dopo le vacanze ricomincia tristemente da capo. Per superare questo “trauma” non c’è niente di meglio di una bella risata. E grasse risate sono attese venerdì 11 gennaio, al Teatro Comunale di Sassari, che con lo spettacolo “Avanzi di Natale” si trasformerà in un grande cabaret con alcuni dei migliori comici italiani, presentati per l’eccezione dal re del Bagaglino, Pippo Franco in persona.

Sul palco si alterneranno i “padroni di casa” Pino e gli Anticorpi e Baz e altri due big in arrivo direttamente dal palco di Colorado, Gianluca Impastato e Giovanni Cacioppo. A chiudere la serata sarà la grande musica del performer quartese Moses Concas, vincitore di Italia’s got talent nel 2016, che con la sua armonica ha incantato le strade di tutto il mondo.

Le scenografie dello spettacolo, organizzato da Ballaloi Events e patrocinato dal comune di Sassari, saranno curate da Mattia Ena e Daniele Coni. I biglietti si possono acquistare online sul sito https://tinyurl.com/ydgrnn8j oppure presso la Bottega Cafè viale Adua 40 a Sassari.

Una squadra di comici formidabile quella allestita da Ballaloi events che vedrà innanzitutto il ritorno in Sardegna dopo tanti anni di un gigante della comicità italiana, Pippo Franco.

Nome d’arte di Francesco Pippo, Pippo Franco nasce a Roma nel 1940 e dopo gli studi intraprende la carriera di attore comico. Nel 1971 esordisce in televisione con il programma Riuscirà il cav. papà Ubu?, ma il suo nome è legato soprattutto al Bagaglino, il gruppo teatrale protagonista di un lungo e fortunato successo televisivo prima in Rai e poi su Mediaset. Il famoso comico romano presenterà alcuni dei più talentuosi comici della scena italiana, a partire dai padroni di casa, i sassaresi Pino e gli Anticorpi e Baz. 

Pino e Gli Anticorpi, reduci dall’esordio cinematografico con “Bianco di Babbudoiu”, nascono come gruppo comico nel 1994. I primi successi arrivano con la trasmissione Mediaset “Scherzi a parte”, dove Michele Manca (alias, Pino La Lavatrice), si rende protagonista di divertentissimi scherzi a numerosi vip. La fama vera e propria del gruppo arriva però tra il 2005 e il 2009 con Colorado Cafè Live, trasmissione grazie alla quale il trio impazzerà in tutta Italia con il tormentone “Tu mi dici quello che devo fare e io lo faccio”. Nel 2019 uscirà nelle sale il loro nuovo film, “Come se non ci fosse un domani”, diretto da Igor Biddau.

Anche l’altro comico sassarese Baz, pseudonimo di Marco Bazzoni, deve il suo successo a Colorado, dove approda nel 2007 dopo una lunga gavetta nei cabaret milanesi e diversi premi della critica. Celeberrimo il suo personaggio “SuperBAZ”, un lettore multimediale umano in grado di riprodurre qualsiasi canzone. 

Carriera lunga e di successo quella del comico siciliano Giovanni Cacioppo, suddivisa tra Zelig, Mai Dire e Colorado, tantissimo teatro, ma anche cinema con la partecipazione ai film di Aldo, Giovanni e Giacomo “Così è la vita” e “La leggenda di Al, John e Jack”. Famosissimi i suoi monologhi, dove con marcato accento siciliano racconta la realtà in maniera esilarante e dissacrante. 

Gianluca Impastato è noto per i suoi personaggi Chicco D’Oliva e Mariello Prapapappo, entrambi portati in scena sul palco di Colorado. Al successo arriva insieme al quartetto “I Turbolenti”, protagonista, prima che su Colorado, nella trasmissione sportiva “Guida al Campionato”.

Per una sera il meglio del cabaret italiano si trasferirà a Sassari per regalare al pubblico uno spettacolo all’insegna di risate, allegria e divertimento. Gag esileranti e sketch irresistibili per “archiviare” l’anno appena trascorso e salutare con il sorriso il 2019.

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Sabato 25 agosto, dalle ore 22.30, la piazza Emilio Lussu, a Tratalias, ospiterà il concerto di Moses Concas, vincitore di Italian’s Got Talent 2016, unica tappa nel Sud-Sardegna.

«Sarà un bellissimo spettacolo e completamente gratuito, e pensiamo come Amministrazione, che l’Associazione Pro Loco Tratalias abbia colto in pieno i suggerimenti e gli indirizzi concordati in fase di programmazione degli eventi assieme all’Assessorato agli Spettacoli, Giulio Renato Zara, e sia riuscita dopo diversi anni a portare uno spettacolo di rilievo con un artista ormai internazionale nella nostra piccola comunità – dice il vicesindaco Emanuele Pes -. Per questo non possiamo che essere contenti che ci sia tale evento adatto ad un pubblico di tutte le età. Speriamo sia l’inizio di un nuovo ciclo di spettacoli che riescano a creare bei momenti di aggregazione per l’intera comunità – conclude Emanuele Pes -, valorizzando anche la nostra Piazza Emilio Lussu che possiamo dire sia la Piazza del Paese.»

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Grande successo di pubblico giovedì 26 luglio, a Cagliari, in Piazza Repubblica, per la prima edizione di “Smile Summer Festival”, un evento gratuito organizzato dagli odontoiatri Nicola Arena ed Alessandro Calvino per ringraziare i loro tanti pazienti e non solo, che hanno creduto e continuano a credere in loro. Intrattenimenti per i più piccoli con animazione di strada e giochi che hanno poi lasciato spazio alle performance del musicista Moses Concas di Carbonia, vincitore di Italia’s Got Talent 2016; del comico sassarese Marco Bazzoni in arte Baz, da Colorado e Made in Sud e del gruppo musicale The Kolors, vincitori di Amici di Maria De Filippi del 2015.

A presentare l’evento Matteo Bruni e Diana Guindina.

Apre la serata il musicista sardo Moses e subito il pubblico si accende…

A voi un po’ della sua storia.

Moses sin da piccolo mostra un vivo interesse per la musica, a 6 anni comincia a studiare solfeggio per poi proseguire più grande con lo studio del pianoforte. Nonostante gli studi classici però preferisce sperimentare avvicinandosi al Rap e al Beatbox e comincia a scrivere testi in rima. Durante l’adolescenza inizia a suonare il didgeridoo, antico strumento a fiato suonato dagli australiani aborigeni e più avanti l’armonica, regalo di sua nonna quando era ancora un bambino. Dopo diverse esibizioni in Sardegna, lascia l’isola per andare a Londra dove comincia la sua carriera di artista di strada catturando l’attenzione di tv e stampa britannica. Con “I Wanna Breathe” nel 2014 riscuote un grande successo che si consolida con l’uscita di “Cannonau” nel 2015. Nel 2016 con “Cannonau Spirits” intraprende un viaggio tra il tango e l’hip pop, arrivando ad abbracciare la musica reggae e tradizionale.

Ma i viaggi lo portano a suonare oltre che in Italia, in tantissime città del mondo, tra le quali Dubai, Las Vegas, Porto Rico, Bulgaria, Croatia, Egitto e Germania. Nel 2017 arriva persino al cinema, con il film “Moglie e marito” e “Il permesso”. Oggi l’artista Moses ha una sua etichetta personale che lo sta facendo volare in alto. Per lui, la musica è lo strumento perfetto per divulgare un messaggio di felicità e speranza: «Ricercare la felicità in sé stessi e inseguire con fermezza i propri obiettivi».

Dalla musica il passo va’ alla comicità di Baz…il bontempone sassarese!

Ma conosciamolo meglio…

Marco Bazzoni, in arte Baz, nasce come animatore turistico, studia recitazione e canto ed inizia ad esibirsi nei cabaret milanesi arrivando a ricevere diversi riconoscimenti. Nel 2007 entra a far parte del cast di Colorado su Italia 1 e da quel momento porta in giro i suoi personaggi in numerosi programmi comici televisivi. Ad un certo punto, si trasferisce a Los Angeles, per approfondire gli studi di canto. Nel 2011 pubblica il suo primo romanzo e poi vola in alto sino a recitare nel tempio della comicità mondiale l’Hollywood Comedy Store.

Una carriera che lo promuove agli occhi di un pubblico che lo ama e lo segue in tutte le sue performance che trattano ironicamente argomenti propri di un mondo sempre più artefatto e ambiguo…Racconta esasperandola la necessità di essere falsi per piacere alle donne e agli “amici” dei social sino ad arrivare a non distinguere più la realtà dal mondo virtuale. Risate a non finire in una piazza gremita di gente che lo applaude senza pausa.

Dopo di lui luci e musica per un gruppo salito alla ribalta grazie al potente mezzo di comunicazione: la televisione e, nel particolare, i Talent show…The Kolors!

Il trio napoletano nasce nel 2010 ed è formato da Antonio Stash, voce e chitarra, Alex Fiordispino, batteria e percussioni e Daniele Mona sintetizzatore e percussioni.

Si esibiscono in un noto locale di Milano, poi pubblicano un primo inedito e cominciano ad aprire concerti di cantanti famosi. Ma il trionfo arriva con la partecipazione alla quattordicesima edizione di Amici, che li vede imporsi nella serata del 5 giugno 2015. Da lì tanti successi che arrivano a decretarli la band del momento, seguitissimi da un vasto pubblico di giovani. Questo ultimo Sanremo hanno presentato con Frida, il loro primo brano in lingua italiana, “Mai mai mai”, ed è l’ultimo loro successo quello realizzato con J-Ax “Come le onde”.

Hanno visto bene gli organizzatori, Arena e Calvino, del Summer Smile Festival… un cocktail siffatto non poteva non funzionare…il quartiere si è animato come non mai… e i sorrisi che loro curano erano in ogni angolo della via, pronti a far dimenticare, anche se per poco, i problemi di tutti giorni… Una magia che la musica e il cabaret sanno ben fare!

Appuntamento alla seconda edizione…

Nadia Pische

           

 

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Uno dei più importanti ristoratori d’America, affermato conduttore televisivo e autore di libri di successo, incontrerà il re incontrastato dei cocktail, interprete eclettico e innovativo della mixology contemporanea: Joe Bastianich e Mario Hofferer saranno i protagonisti di uno degli eventi più attesi del calendario estivo targato Waterfront Costa Smeralda.

Giovedì 2 agosto, dalle 19,45, sul palcoscenico del salotto di Smeralda Holding, Bastianich, anche temutissimo giudice del programma televisivo Masterchef, racconterà la sua esperienza nel mondo della ristorazione e dell’imprenditoria e la sua passione per la sperimentazione in campo enologico e culinario.  Al suo fianco ci sarà il campione incontrastato del cocktail, Mario Hofferer, recentemente insignito del titolo “International Bartender of the Year” dall’associazione mondiale dei baristi. Hofferer racconterà della vittoria conquistata al “Cocktail World Champion 2017-2018” dove ha prevalso su selezionati campioni provenienti da 61 differenti nazioni. Il suo asso nella manica? La capacità di trasformare la creazione di un cocktail in un’esperienza unica in cui sono racchiuse le chiavi della sua bravura: la preparazione tecnica, lo stile e la profonda conoscenza degli ingredienti.

Due personaggi coraggiosi, entrambi ritenuti degli innovatori nei loro rispettivi settori e sicuramente due uomini di grande successo.

Colonna sonora dell’incontro e della preparazione live dei cocktail di Hoffer saranno i virtuosismi del musicista sardo Moses Concas, genio dell’armonica a bocca e del beatbox e vincitore, nel 2016, del famoso reality televisivo “Italia’s Got Talent”.

L’evento, gratuito e in lingua inglese, proseguirà al Nikki Beach, dove eccezionalmente sarà possibile degustare i leggendari drink che il campione dei bartender ha ideato appositamente in occasione della serata al Waterfront.

L’attesissimo appuntamento del ricco palinsesto di eventi di Waterfront – che andrà in scena fino al prossimo 8 settembre – rientra nel concept denominato ICONIC TALES, interviste che si svolgono con la formula del background entertainment –in un’atmosfera da dietro le quinte intima e coinvolgente, in cui conduttore e ospite si scambiano i ruoli presentandosi al pubblico nella loro veste più naturale e spontanea – e che ruotano intorno a quattro grandi temi: Taste, Music, Innovation e Active. Rivivere emozioni del passato e anticipare le nuove tendenze, in una costante ricerca di interesse per un pubblico competente ed appassionato.

Il progetto, commissionato da Smeralda Holding a Filmmaster Events – che nasce per incrementare qualitativamente l’offerta di intrattenimento della Costa Smeralda – oltre a ospitare le più grandi firme del lusso internazionale, sarà un “palcoscenico di idee e contenuti” con una fruizione del tutto gratuita e un programma molto intenso che coinvolgerà scrittori, personaggi dello spettacolo, sportivi, artisti italiani e stranieri. Tra i prossimi eventi previsti: 12 agosto Beppe Severgnini e Karim Rachid; 23 agosto Fabio Caressa e Gianluca Vialli; 27 agosto Neri Marcorè e Paolo Fresu e 8 settembre Joe Bastianich con Cristina Bowerman.

Disegnate dal raffinato design dell’architetto Gio Pagani le eleganti strutture di Waterfront Costa Smeralda costeggiano il molo del Porto Vecchio, lungo l’ormeggio degli yacht fino al ristorante “Quattro Passi al Pescatore”. L’area è composta da 10 pop-up store, 5 piazze espositive, il cocktail bar e lounge Nikki Beach e un palco per le esibizioni. Waterfront è il luogo ideale dove trascorrere qualche piacevole ora di relax o l’intera serata assistendo a uno degli spettacoli del programma estivo.

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E’ tutto pronto per la XXVII edizione di Narcao Blues, al via mercoledì 19 luglio. La formula è quella consueta: due set per serata, fino a sabato 22 luglio, con un cast che schiera nomi di spicco della scena blues internazionale e di quella nazionale, ma in cui trovano il giusto spazio anche le proposte isolane: ecco, dunque, in arrivo gli statunitensi Charlie Musselwhite, Eric Sardinas e Otis Taylor, gli italiani Fabio Treves e i T-Roosters, i sardi Francesco Piu e il duo Don Leone, mentre spetterà al camerunese Emmanuel Pi Djob, alla testa della sua Afro Soul Gang, il compito di suggellare in bellezza la manifestazione. Ma non è tutto, perché ogni serata avrà un prolungamento dopoconcerto in località Santa Croce, poco fuori Narcao (anziché al parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius, come inizialmente previsto): protagonisti il duo Superdownhome, Moses Concas e il Bad Blues Quartet.

Organizzata, come sempre, dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, la ventisettesima edizione del festival è dedicata alla memoria di James Cotton, il grande armonicista americano, protagonista in passato sul palcoscenico di Narcao Blues, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne. 

Si comincia, dunque, mercoledì 19 luglio, con una serata tutta nel segno del blues “made in Sardinia”: il compito di aprire il festival, alle 21.30, spetta al duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dopo un’intensa attività dei due musicisti su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza del duo che ha recentemente dato alla luce l’EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento alla zona sarda del Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues.

La parte finale del primo set vedrà unirsi al duo Don Leone Makika (canto gutturale, scaccia pensieri e chitarra), nome d’arte del cagliaritano Carlo Spiga (che all’attività di artista visivo affianca quella di musicista), per una sonorizzazione dal vivo di un video nato dal progetto artistico “Ciak! Ciak! Kibera”, realizzato dall’associazione di arte contemporanea Cherimus, in collaborazione con Amani for Africa, nella baraccopoli di Kibera, a Nairobi: un progetto che ha coinvolto in una serie di workshop dedicati all’arte e alla musica ex bambini di strada che hanno intrapreso un percorso di recupero e di reinserimento. Durante un mese di permanenza nella capitale del Kenya, il musicista sardo Francesco Medda, meglio conosciuto col nome d’arte Arrogalla, ha condotto dei laboratori dai quali è tratto il tappeto sonoro su cui suoneranno Don Leone e Makika.

Il secondo set della serata inaugurale vedrà il festival riabbracciare uno dei suoi figli: il bluesman sassarese Francesco Piu, sul palco di Narcao per presentare la sua ultima fatica discografica, “Peace & Groove”, un album dove blues, soul, funk e gospel si miscelano con storie che raccontano d’amore, di guerra e di speranza. La stesura dei testi è stata firmata a quattro mani dal trentaseienne cantante e chitarrista con lo scrittore Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006 con il romanzo “La vedova scalza”). Dopo svariati tour che l’hanno visto esibirsi negli Stati Uniti, Canada e nei migliori festival blues d’Europa, collezionando illustri collaborazioni (da Eric Bibb che ha prodotto il suo terzo disco, “Ma-Moo Tones”, a Tommy Emmanuel, Guy Davis e Roy Rogers) e aperture di prestigio (John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Derek Trucks Band, Joe Bonamassa, Charlie Musselwhite, Robben Ford, Larry Carlton, Albert Lee, Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth), Francesco Piu (voce, armonica, chitarra acustica e elettrica) si presenterà sul palcoscenico di piazza Europa affiancato da Gianmario Solinas (organo Hammond, pianoforte e cori), Gavino Riva (basso e cori), Giovanni Gaias (batteria e cori), Gianfranco Marongiu (percussioni) e dalle coriste Rita Casiddu, Denise Gueye, Irene e Francesca Loche.

Il momento che separa i due concerti della prima serata proporrà anche una parentesi inedita per la rassegna: tra tutti gli spettatori verranno infatti estratti, attraverso appositi tagliandi consegnati all’ingresso, i vincitori di dieci dischi di Francesco Piu, dieci di Don Leone ed altrettanti abbonamenti e magliette del festival. Un’iniziativa che Narcao Blues mette in atto per la prima volta per premiare il fedele e sempre numeroso pubblico che ogni anno frequenta la manifestazione.

Giovedì 20 l’anima di “Mister Superharp” James Cotton soffierà idealmente nella notte sulcitana con “La serata delle armoniche”. A salire per primo sul palco (inizio del concerto ore 21.30) sarà “il puma di Lambrate” Fabio Treves, tra i musicisti più importanti della scena nazionale, che ha festeggiato di recente i suoi prolifici quarant’anni di carriera (nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, il musicista milanese vanta collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones. Ad affiancarlo sul palcoscenico ci saranno Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni).

Le stelle sul cielo di Narcao illumineranno subito dopo il genio dell’armonica Charlie Musselwhite. Nato in Mississippi nel 1944, cresciuto a Memphis ed educato nel South Side di Chicago, l’artista statunitense ha rivoluzionato sin dai primi anni Sessanta il genere, continuando a creare senza però trascurare le solide radici alla base del blues. Le sua singolare vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e memorabili canzoni originali. Il “campione incontrastato dell’armonica blues”, che vanta al suo attivo collaborazioni con Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Big Joe Williams, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Tom Waits, Eddie Vedder, Ben Harper e il grande John Lee Hooker, giusto per fare qualche nome, sarà affiancato da Matt Stubbs alla chitarra, June Core alla batteria e Randy Bermudes al basso.

Serata tutta a stelle e strisce venerdì 21 luglio. Le valvole degli amplificatori inizieranno a surriscaldarsi alle 21.30 con il blues rock di Eric Sardinas, gradito ritorno per il pubblico del festival, undici anni dopo la sua precedente apparizione. Classe 1970, noto per l’uso della chitarra resofonica (strumento nato negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni Venti) e per il suo stile originale condito dalle sue teatrali esibizioni dal vivo, il musicista di Fort Lauderdale ha la caratteristica di suonare lo strumento come ogni chitarrista destrorso, nonostante il suo forte mancinismo, elemento che ha contribuito non poco alla formazione della sua originale tecnica e del suo stile. Tra i generi che l’hanno maggiormente ispirato nello sviluppo della sua personalissima cifra stilistica ci sono il gospel, la musica della Motown e il R&B, che lo hanno spinto alla ricerca degli intensi suoni acustici del profondo sud degli Stati Uniti. Tra gli artisti che più l’hanno influenzato ci sono invece Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Big Bill Broonzy, Elmore James, Muddy Waters e Fred McDowell. È del 2014 il suo ultimo disco, “Boomerang”, pubblicato dalla Jazzhaus Records. Ad affiancare Eric Sardinas (chitarra e voce) sul palco di piazza Europa ci saranno Paul Loranger al basso e Demi Lee Solorio alla batteria.

Il secondo set registrerà un’importante esclusiva per il festival narcarese: nella sua unica data italiana, salirà infatti sul palco di piazza Europa l’eclettico Otis Taylor, affiancato per l’occasione da Mato Nanji alla chitarra, Todd Edmunds al basso elettrico e Larry Thompson alla batteria. Cantante, compositore e polistrumentista (suona la chitarra, il banjo, l’armonica e il violoncello), il musicista dell’Illinois è tra i nomi di spicco della New Wave del blues americano e indubbiamente tra i più innovativi dell’ultimo ventennio. Nato a Chicago nel 1948 e cresciuto a Denver, ha iniziato a suonare da giovanissimo, ma si è allontanato a lungo dalle scene musicali per farvi ritorno in pianta stabile solo a metà anni Novanta (il suo primo disco è del 1996). La rivista Guitar Player l’ha definito come il più importante bluesman ai giorni nostri, e questo è confermato dalle prestigiose collaborazioni che l’hanno visto condividere la scena con il chitarrista inglese Gary Moore, l’armonicista statunitense Charlie Musselwhite e la pianista giapponese Hiromi Uehara, tra gli altri. Taylor è stato nominato più volte ai Grammy come miglior artista blues e migliore polistrumentista. Il suo tredicesimo album in studio, “My World Is Gone” (Telarc International, 2013), rimarca la sua grande duttilità e originalità nel riuscire a muoversi con disinvoltura e grande classe attraverso jazz, rock, funk e altri generi, andando a creare un ibrido definito “trance blues”, spina dorsale dei suoi crudi racconti di lotta, libertà, desiderio, conflitto e, naturalmente, amore. Lo scorso febbraio è stata pubblicata la sua più recente testimonianza discografica, “Fantasizing About Being Black”, che lo conferma come una delle voci più autentiche e attente del blues contemporaneo.

La quarta e ultima serata, sabato 22, si aprirà sotto il segno dei T-Roosters, formazione italiana composta da quattro musicisti di lunga esperienza: Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori). Il quartetto si muove alla costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. I “galli” del blues propongono uno show condito da pezzi autografi, da cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana; a Narcao presenteranno la loro ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout“, album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei musicisti. Nelle note di copertina del disco, Antonio Avalle definisce la musica dei T-Roosters come un’esperienza sensoriale e sonora senza precedenti, vissuta attraverso inconsueti blues calati fra le dissonanze del mondo.

A guidare le danze nell’ultimo atto del festival ci penserà l’estro di un’altra fulgida stella del panorama europeo: Emmanuel Pi Djob, vera e propria rivelazione e fenomeno mediatico degli ultimi tempi, capace di compiere un ritorno alle origini e un autentico viaggio a ritroso nella madre Africa, continente dal quale le radici più profonde del blues assorbono la loro vitale essenza. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, è considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra il grande successo ottenuto recentemente nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici in più di un’esecuzione. Originario di Dibang, Emmanuel Pi Djob fonde con freschezza il vecchio e il nuovo soul, contaminandolo con ritmi e sonorità tipiche del continente africano, creando un’atmosfera musicale che si colora di groove e grande originalità. A Narcao si presenta alla guida della sua Afro Soul Gang, formazione che sposa la robustezza del funky al soul più puro con sferzante e irriverente originalità: Bénilde Fodjo Foko al basso e alla direzione musicale, Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Ogni serata la musica prosegue nello spazio dopoconcerto, anche quest’anno allestito in località Santa Croce, poco fuori Narcao. Il compito di animare le nottate di mercoledì 19 e venerdì 21, spetterà ai Superdowhhome, un duo di rural blues formatosi l’anno scorso dall’incontro tra Henry Sauda (voce, chitarra acustica, Diddley Bow e armonica) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash): un combo legato alle tradizioni, ma proiettato anche verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è il moderno folk europeo che fa da substrato al blues rurale. 

A tenere banco, giovedì 20, sarà invece Moses Concas, musicista sardo che l’anno scorso ha conquistato pubblico e critica, vincendo l’Italia’s Got Talent con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare sul suo palco d’elezione, le strade di Londra, e poi al successo al talent televisivo. 

Sabato 22 chiude la serie il Bad Blues Quartet, la band cagliaritana formata da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Simone Arca (basso) e Frank Stara (batteria), che lo scorso primo giugno ha battezzato il suo disco d’esordio: un lavoro che racchiude e fonde le varie ed eterogenee influenze musicali dei membri del gruppo che, dopo aver iniziato il suo cammino suonando i brani dei grandi maestri del blues, ha iniziato presto a inserire nel suo repertorio pezzi originali, sino a farli diventare il pilastro centrale delle sue esibizioni.

I biglietti interi per le serate di giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 luglio costano dodici euro, dieci i ridotti; prezzo promozionale per la serata inaugurale di mercoledì 19: l’ingresso per la “Sardinian Blues Night” costa infatti cinque euro. Trenta euro, invece, il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

 

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Soffia sulle ventisette candeline Narcao Blues, il primo e più longevo festival blues in Sardegna e tra i più apprezzati nel panorama nazionale: da mercoledì 19 a sabato 22 luglio Narcao, che dalla prima edizione ne è stato la culla, ospiterà un ricco e variegato cartellone con ospiti di caratura internazionale accanto ad alcune tra le più interessanti realtà della scena italiana e con la consueta attenzione nei confronti di quella isolana.

Il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e che si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Negli anni sono stati tanti gli artisti approdati nel paese dell’alto Sulcis per diffondere il verbo del genere di matrice afroamericana: nomi del calibro di Michael Coleman, Scott Henderson, Canned Heat, Mick Taylor, Robben Ford, John Mayall, The Neville Brothers, Peter Green, Larry Carlton, Lucky Peterson, tra gli altri. E James Cotton, il grande armonicista americano scomparso lo scorso marzo, alla cui memoria è dedicata questa edizione di Narcao Blues. 

Un’edizione che alternerà nomi di primissimo piano del genere, affiancati da altrettanti punti fermi della scena nazionale, con la volontà di donare ai più fulgidi progetti isolani una ghiotta occasione per valorizzarsi e mettersi in luce. Sul palco di piazza Europa si avvicenderanno dunque gli statunitensi Charlie Musselwhite, Eric Sardinas e Otis Taylor, gli italiani Fabio Treves e i T-Roosters, i sardi Francesco Piu e il duo Don Leone, mentre spetterà al camerunese Emmanuel Pi Djob, alla testa della sua Afro Soul Gang, il compito di suggellare in bellezza la manifestazione. Ogni serata avrà inoltre una coda dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius: protagonisti il duo Superdownhome, Moses Concas e il Bad Blues Quartet.

Sei appuntamenti musicali anticiperanno la quattro giorni di Narcao: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio si rinnova l’appuntamento con South in Blues, prologo ideale al festival, che quest’anno ha per protagonisti l’armonicista statunitense Andy J. Forest e gli italiani Bayou Moonshiners, band vincitrice della competizione indetta dall’Italian Blues Union.

Narcao Blues è organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao. Sponsor: Birra Ichnusa. Il festival registra inoltre l’importante collaborazione del Comune di Perdaxius per lo spazio dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, e dell’associazione di arte contemporanea Cherimus che presenterà nel corso della prima serata del festival un video realizzato nella baraccopoli di Kibera a Nairobi coinvolgendo i tanti bambini e ragazzi di strada locali, accompagnato dalle musiche del dub producer sardo Arrogalla (al secolo Francesco Medda).

Si preannuncia un’edizione di Narcao Blues particolarmente interessante quella che dal 19 al 22 luglio popolerà il paese del Sud Sardegna; una quattro giorni nella quale alcuni tra i più importanti bluesman del panorama internazionale si alterneranno con nomi di primo piano della scena nazionale e di quella regionale. Un’edizione dedicata all’armonicista, cantante e compositore statunitense James Cotton, protagonista in passato sul palcoscenico del festival, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne.

Da sempre Narcao Blues costituisce un’importante vetrina per mettere in mostra le più fulgide e interessanti proposte isolane. E proprio al blues “made in Sardinia” sarà dedicata la serata inaugurale: mercoledì 19 luglio ecco, dunque, salire per primi sul palcoscenico di piazza Europa (ore 21.30) il duo Don Leone composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza del duo che recentemente ha firmato l’EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento alla zona sarda del Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues.

Al termine del primo set, la serata propone un inedito intermezzo: in programma la presentazione e la proiezione del video del progetto artistico “Ciak! Kibera”, realizzato dall’associazione Cherimus che partecipa, attraverso l’arte contemporanea, allo sviluppo del patrimonio sociale e culturale – passato e presente – del Sulcis Iglesiente. In collaborazione con Amani for Africa, presenterà il progetto la cui parte sonora è curata dal musicista sardo Francesco Medda, meglio conosciuto col nome d’arte Arrogalla.

Il secondo set della serata inaugurale registrerà un gradito ritorno, quello di Francesco Piu, che presenterà la sua ultima fatica discografica, “Peace & Groove”, un album dove blues, soul, funk e gospel si miscelano con storie che raccontano d’amore, di guerra e di speranza. La stesura dei testi, in questo caso, è stata firmata a quattro mani dal trentaseienne cantante e chitarrista sassarese con lo scrittore Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006 con il romanzo “La vedova scalza”). Dopo svariati tour che l’hanno visto esibirsi negli Stati Uniti, Canada e nei migliori festival blues d’Europa, collezionando illustri collaborazioni (da Eric Bibb che ha prodotto il suo terzo disco, “Ma-Moo Tones”, a Tommy Emmanuel, Guy Davis e Roy Rogers), e dopo innumerevoli aperture di prestigio (John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Derek Trucks Band, Joe Bonamassa, Charlie Musselwhite, Robben Ford, Larry Carlton, Albert Lee, Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth), Francesco Piu (voce, armonica, chitarra acustica e elettrica), si presenterà sul palcoscenico di piazza Europa affiancato da Gianmario Solinas (organo Hammond, pianoforte e cori), Gavino Riva (basso e cori), Giovanni Gaias (batteria e cori), Gianfranco Marongiu (percussioni) e dalle coriste Rita Casiddu, Denise Gueye, Irene e Francesca Loche.

L’intervallo tra il primo e il secondo concerto della serata inaugurale proporrà anche una “lotteria”: tra tutti gli spettatori verranno infatti estratti, attraverso appositi tagliandi consegnati all’ingresso, i vincitori di dieci dischi di Francesco Piu, dieci di Don Leone e altrettanti abbonamenti e magliette del festival. Un’iniziativa che Narcao Blues mette in atto per la prima volta per premiare il fedele e sempre numeroso pubblico che ogni anno frequenta la manifestazione.

Narcao Blues entra nel vivo l’indomani, giovedì 20, con “La serata delle armoniche”, chiaro omaggio a “Mister Superharp” James Cotton, il bluesman americano che è stato capace di trasformare quello strumento a fiato, di metallo e legno, in una “nave a vapore, un treno, un sassofono, un uragano, un usignolo”, come scrisse in un suo numero la celebre rivista statunitense Down Beat. A salire per primo sul palco (inizio del concerto ore 21:30) sarà un’autentica icona del blues italiano: Fabio Treves. “Il puma di Lambrate” ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ha ricevuto l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – sarà di scena a Narcao con Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). 

Gli amplificatori si accenderanno subito dopo per uno dei più importanti musicisti blues viventi, il genio dell’armonica Charlie Musselwhite. Nato in Mississippi nel 1944, cresciuto a Memphis ed educato nel South Side di Chicago, artista rivoluzionario sin dai primi anni Sessanta, ha continuato a creare innovando il genere e rimanendo allo stesso tempo fermamente legato alle radici del blues. Le sua particolari vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e sempre memorabili canzoni originali. Il “campione incontrastato dell’armonica blues”, che vanta al suo attivo collaborazioni con Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Big Joe Williams, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Tom Waits, Eddie Vedder, Ben Harper e il grande John Lee Hooker, giusto per fare qualche nome, sarà affiancato da Matt Stubbs alla chitarra, June Core alla batteria e Randy Bermudes al basso.

Serata interamente a stelle e strisce e all’insegna della chitarra, venerdì 21 luglio. Apre (come sempre alle 21.30) il blues rock di Eric Sardinas, un gradito ritorno per il pubblico del festival, undici anni dopo la sua precedente apparizione a Narcao. Classe 1970, noto per l’uso della chitarra resofonica (strumento nato negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni Venti, ad opera dell’emigrante slovacco John Dopyera) e per il suo stile originale condito dalle sue teatrali esibizioni dal vivo, il musicista di Fort Lauderdale ha la caratteristica di suonare lo strumento come ogni chitarrista destrorso, nonostante il suo forte mancinismo, elemento che ha contribuito e non poco alla formazione della sua originale tecnica e del suo stile. Tra i generi che lo hanno maggiormente ispirato nello sviluppo della sua personalissima cifra stilistica ci sono il gospel, la musica della Motown e la musica R&B, che lo hanno spinto alla ricerca degli intensi suoni acustici del profondo sud degli Stati Uniti. Tra gli artisti che più lo hanno influenzato ci sono invece Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Big Bill Broonzy, Elmore James, Muddy Waters e Fred McDowell. È del 2014 il suo ultimo disco, “Boomerang”, pubblicato dalla Jazzhaus Records. Ad affiancare Eric Sardinas (chitarra e voce) sul palco di piazza Europa ci saranno Paul Loranger al basso e Demi Lee Solorio alla batteria.

Alle 22.30 il secondo set vedrà finalmente sotto i riflettori del festival Otis Taylor, in esclusiva al Narcao Blues, unica data in Italia, con Mato Nanji alla chitarra, Todd Edmunds al basso elettrico e Larry Thompson alla batteria. Cantante, compositore e polistrumentista (suona la chitarra, il banjo, l’armonica e il violoncello), Otis Taylor è considerato uno degli artisti di spicco della New Wave del blues americano e tra i più innovativi degli ultimi vent’anni. Nato a Chicago nel 1948 e cresciuto a Denver, ha iniziato a suonare da giovanissimo, ma si è allontanato a lungo dalle scene musicali per farvi ritorno in pianta stabile solo a metà anni Novanta (il suo primo disco è del 1996). Definito dall’autorevole rivista Guitar Player come il più importante bluesman ai giorni nostri, vanta collaborazioni prestigiose (con il chitarrista inglese Gary Moore, l’armonicista statunitense Charlie Musselwhite e la pianista giapponese Hiromi Uehara, tra gli altri), ed è stato nominato più volte ai Grammy come miglior artista blues e migliore polistrumentista. Da sottolineare il lavoro svolto nel suo tredicesimo album in studio, “My World Is Gone” (Telarc International, 2013), che rimarca ancora una volta la grande duttilità ed originalità di Otis Taylor nel riuscire a muoversi con disinvoltura e grande classe attraversando jazz, rock, funk e tanti altri generi, andando a creare un ibrido definito “trance blues”, spina dorsale dei suoi crudi racconti di lotta, libertà, desiderio, conflitto e, naturalmente, amore. È del febbraio di quest’anno la sua più recente testimonianza discografica, “Fantasizing About Being Black”, che lo conferma come una delle voci più autentiche e attente del blues contemporaneo.

Aprono la quarta e ultima serata, sabato 22, i T-Roosters, una formazione italiana composta da quattro musicisti di lunga esperienza: Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori). Nata dalla collaborazione artistica fra Tiziano Galli e Paolo Cagnoni, autori e co-autori di tutti i brani composti, la band propone uno show fatto di pezzi autografi, di cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana. Elemento fondamentale che caratterizza il lavoro del gruppo è la costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. Nel corso della sua esibizione a Narcao, il quartetto presenterà la sua ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout”, album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei musicisti. Nelle note di copertina del disco, Antonio Avalle definisce la musica dei T-Roosters come un’esperienza sensoriale e sonora senza precedenti, vissuta attraverso inconsueti blues calati fra le dissonanze del mondo.

Ma la serata conclusiva di Narcao Blues è tradizionalmente all’insegna della festosità. Ed ecco allora, a guidare le danze nell’ultimo atto di questa edizione numero ventisette del festival, l’estro di Emmanuel Pi Djob, vera e propria rivelazione e fenomeno mediatico degli ultimi tempi, capace di compiere un ritorno alle origini e un autentico viaggio a ritroso nella madre Africa, continente dal quale le radici più profonde del blues assorbono la loro vitale essenza. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, Pi Djob è considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra il grande successo ottenuto recentemente nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici in più di un’esecuzione. L’artista di Dibang fonde con freschezza il vecchio e il nuovo soul, contaminandolo con ritmi e sonorità tipiche del continente africano, creando un’atmosfera musicale che si colora di groove e grande originalità. A Narcao si presenta alla testa della sua Afro Soul Gang, un ensemble costruito abilmente per essere vissuto e consumato, dove la robustezza del funky si sposa al soul più puro con sferzante e irriverente originalità. La direzione musicale sarà coordinata dal bassista Bénilde Fodjo Foko, con Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Come di consueto, al termine di ogni serata la musica prosegue nello spazio dopoconcerto, quest’anno allestito nel parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius, a pochi chilometri da Narcao. Il compito di ad animare le nottate di mercoledì 19 e venerdì 21, spetta ai Superdownhome, un duo di rural blues formato l’anno scorso da Henry Sauda (voce, chitarra acustica, Diddley Bow e armonica) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash): un combo legato alle tradizioni, ma proiettato anche verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è il moderno folk europeo che fa da substrato al blues rurale. 

Giovedì 20 tiene invece banco Moses Concas, il musicista sardo che l’anno scorso ha conquistato pubblico e critica vincendo l’Italia’s Got Talent con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare sul suo palco d’elezione, le strade di Londra, e poi al successo al talent televisivo.  

Sabato 22 chiude la serie il Bad Blues Quartet, la band cagliaritana formata da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Simone Arca (basso) e Frank Stara (batteria), che lo scorso primo giugno ha battezzato il suo disco d’esordio: un disco che racchiude e fonde le varie ed eterogenee influenze musicali dei membri del gruppo che, dopo aver iniziato il suo cammino suonando i brani dei grandi maestri del blues, ha iniziato presto a inserire nel suo repertorio pezzi originali, sino a farli diventare il pilastro centrale delle sue esibizioni.

A precedere e fare da prologo alla ventisettesima edizione di Narcao Blues, un’altra importante serie di appuntamenti: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio i motori del festival inizieranno infatti a scaldarsi con i concerti di South in Blues, momento di avvicinamento alle quattro serate di Narcao che coinvolgerà sei centri del Sulcis in altrettante date. Ad avvicendarsi sui diversi palcoscenici (le piazze definitive verranno annunciate prossimamente) saranno il musicista statunitense Andy J. Forest e il duo italiano Bayou Moonshiners.

Poliedrico artista capace di danzare tra le diverse arti (oltre alla musica, il musicista originario di Pullman è anche un attore, scrittore e pittore), il primo è un virtuoso dell’armonica blues che vanta al suo attivo ben diciannove dischi, disseminati lungo il suo cammino ultra ventennale. Nelle sue tappe in Sardegna, Andy J. Forest sarà affiancato da Leonardo Ghiringhelli alle chitarre, Luca Tonani al basso e Sergio Ratti alla batteria.

I Bayou Moonshiners, ovvero Stefanie Ghizzoni (voce, percussioni, washboard e kazoo) e Max Lazzarin (piano e voce), proporranno brani tratti dal loro ultimo disco, “Living Live”, che racchiude al suo interno freschissime e ballabili interpretazioni di pagine del repertorio di Jelly Roll Morton, Fats Domino, Hank Williams, Mahalia Jackson tra tutti, alternate a pezzi originali. Una miscela esplosiva di blues, ragtime, soul e gospel che è valsa ai suoi musicisti la vittoria all’ultimo Italian Blues Challenge che li ha portati poi a rappresentare l’Italia all’European Blues Challenge che si è tenuto lo scorso aprile a Horsens, in Danimarca, dove hanno conquistato un lusinghiero quarto posto su ventitré proposte in lizza da altrettanti paesi del Vecchio Continente.

 Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. In ventisei edizioni, Narcao Blues ha visto alternarsi sul proprio palco più di 170 artisti in oltre cento serate, diventando un punto di riferimento nel firmamento musicale nazionale. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante, quest’anno alla sua quindicesima edizione, che si tiene a dicembre), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

I biglietti interi per le serate di giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 luglio costano dodici euro, dieci i ridotti; prezzo promozionale per la serata inaugurale di mercoledì 19: l’ingresso per la “Sardinian Blues Night” costa infatti appena cinque euro. Trenta euro, invece, il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

 Per informazioni, la segreteria del festival Narcao Blues risponde al numero 0781 87 50 71 e all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblus.it .

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Si è tenuta stamane in rettorato la presentazione della campagna pubblicitaria realizzata per la promozione del Contamination Lab UniCa, National Winner 2016 del Premio Europeo per la promozione di impresa. Ai lavori hanno preso parte il rettore Maria Del Zompo, il pro rettore per l’Innovazione Annalisa Bonfiglio, il responsabile scientifico del CLab, Maria Chiara Di Guardo, l’investitore Mario Mariani e Manu Invisible.

I riconoscimenti ottenuti, la rete di partner creata in questi anni e i risultati raggiunti dalle startup fanno del CLab UniCa un progetto di eccellenza dell’Università di Cagliari. Il 20 febbraio saranno proclamati i nomi dei team finalisti che prenderanno parte alla giornata finale in calendario venerdì 24 febbraio al Teatro Massimo. Per la #04Edizione le parole chiave sono creatività, innovazione e imprenditorialità. “Coniugare Arte e Scienza diventa una chiave per sviluppare cultura di impresa che abbia una vocazione innovativa – dice la professoressa Di Guardo -. Un progetto di forte interesse su cui investiremo con costanza. Ho disposto un premio speciale di duemila euro» aggiunge il rettore. «Il progetto rientra nell’ambito delle attività connesse al Centro per l’innovazione e l’imprenditorialità sorto di recente nella location di via Ospedale» rimarca il pro rettore.   

La campagna multi mediatica – supportata dalla start up Art Backers – prevede la realizzazione di manifesti pubblicitari, video e marketing non convenzionale che consentano di associare la musica, la scultura e la danza con alcune attività svolte dai ragazzi nel progetto del CLab UniCa.

I testimonial vanno dal campione di ciclismo, Fabio Aru, a due stelle del movimento artisti di strada. Il musicista Moses Concas, 27 anni, quartese, residente a Londra e vincitore dell’edizione 2016 di Italian’s got Talent, suona durante la finale. Battezzato dai fan “Rivoluzione umana”, Concas si esibisce con un mix esplosivo tra suoni classici e il moderno beatbox. Il suoi video su Youtube hanno totalizzato quasi tre milioni di visualizzazioni. Manu Invisible, celebre artista mascherato balzato alla ribalta per aver decorato le barriere “new jersey” antiterrorismo nel cuore di Milano, realizza nella sede del Centro per l’innovazione e l’imprenditorialità un’opera pittorica sulla mission del CLab UniCa. Alla finale prendono parte altri artisti provenienti dal mondo della danza, dello spettacolo, della musica e della pittura.

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Rettilineo finale all’insegna della musica del diavolo a Nureci per la diciottesima edizione del Festival Dromos Da oggi a lunedì 15 agosto, il suggestivo borgo dell’Alta Marmilla accoglie la tre giorni di Mamma Blues: un appuntamento di rito per Dromos, quasi un festival nel festival che quest’anno spegne nove candeline.

Le tre serate si articolano secondo una formula consolidata: si parte alle 20 alla Corte Saba dove l’artista protagonista della serata incontra il pubblico; alle 22.00 al via la musica nell’Arena Mamma Blues; poi, intorno alla mezzanotte, conclusi i concerti principali, spazio dopofestival nei Giardini del Sottomonte.

Protagonisti della serata odiernasono i Songboy Blues, gruppo africano del Mali (terra di musicisti del calibro di Ali Farka Touré, Salif Keita, Rokia Traoré e band come i Tinariwen) che ha conquistato il pubblico internazionale con la sua miscela di ipnotiche voci del deserto, suoni tradizionali e spavaldo rock-blues. Il quartetto – formato da Aliou Touré (voce principale e chitarra), Oumar Touré (basso e voce), Garba Touré (chitarra e voce) e Nathaniel Dembélé (batteria) – incontra il pubblico alle 20.00, alla Corte Saba e alle 22.00 sale sul palco dell’Arena Mamma Blues. Costretti a fuggire dalle terre native nel nord del Mali nel 2012, dopo quasi due anni di guerra civile e jihad, i giovani musicisti della band si sono rifugiati nella capitale del paese, Bamako, dove hanno incontrato il manager francese Marc-Antoine Moreau che stava cercando talenti per “Africa Express”, il progetto ideato da Damon Albarn. Dall’incontro nacquero un’audizione e la registrazione di un brano, “Soubour”, con Nick Zinner degli Yeah Yeah Yeahs, che sarebbe poi entrato a far parte dell’album di Africa Express “Maison des Jeunes”. Nel novembre 2013, i Songhoy Blues approdano a Londra per esibirsi in occasione del lancio del disco, e dopo un grande successo come ospiti d’apertura del concerto di Damon Albarn alla Royal Albert Hall del 15 novembre 2014, l’anno scorso è uscito il loro primo album dal titolo emblematico, “Music In Exile”, prodotto da Nick Zinner e Marc-Antoine Moreau.

Prima dei Songboy Blues, la serata è aperta dalla giovane chitarrista e cantante oristanese Irene Loche: classe 1992, già parte del trio blues Sunsweet Blues Revenge, si presenta al Mamma Blues con il suo progetto solista in cui si incrociano sonorità folk e soul, assieme al basso di Gian Luca Canu.

Il dopo festival ai Giardini del Sottomonte è invece all’insegna del Rock’n’Roll e Rockabilly della band sarda The Wheelers Trio formata da Patrizio Atzori (voce e chitarra), Gianfranco Zucca (basso) e Pietro Staiano (batteria).

Domenica (14 agosto) atterra all’Arena Mamma Blues un pezzo da novanta della musica africana: il cantante ghanese Pat Thomas in concerto con la Kwashibu Area Band, ovvero Ben Abarbanel-Wolff al sax, Philip Sindy alla tromba, Kwame Yeboah alla chitarra e tastiere, Emmanuel Opoku Ware alle tastiere e chitarra, Emmanuel Ofori al basso, Prince Larbi alla batteria ed Eric Owusu alle percussioni. “Golden Voice Of Africa” e “prima rock star” del Ghana, Pat Thomas è una delle figure centrali di quella generazione di musicisti che negli anni Sessanta e Settanta diedero nuova linfa all’highlife, il genere musicale nato agli inizi degli anni Cinquanta, caratterizzato dal connubio tra ritmi tradizionali, influssi caraibici e strumenti occidentali. Fa da apripista alla serata il ventiseienne musicista sardo Moses Concas, vincitore quest’anno di Italia’s Got Talent, con la sua straordinaria combinazione di armonica a bocca e beatbox. Dopofestival nei Giardini del Sottomonte a base di rock e blues con i sardi Rubens Power Trio: Rubens Massidda alla voce e alla chitarra, Mauro Mulas all’organo hammond e Matteo Ledda alla batteria. 

Nella serata di Ferragosto, a suggellare Mamma Blues e l’edizione numero diciotto di Dromos sotto “Il segno di Eva”, è di scena una straordinaria interprete femminile, Sarah Jane Morris, accompagnata da Tony Remy alla chitarra, Alastair Gavin alle tastiere, Henry Thomas al basso e Liam Genockey alla batteria. Classe 1959, la cantante inglese si è affermata nel corso del tempo in generi molto diversi tra loro, dal jazz al pop, dal rock al R&B, con la sua voce sensuale e sofisticata, graffiante e raffinata, dall’ampia estensione e dalla forte carica emotiva, che sa unire intensità e energia soul. Apertura di serata e dopofestival con il blues, le sonorità funk e la black music dei Bad Blues Quartet, formazione cagliaritana che riunisce sotto la sua insegna la cantante Eleonora Usala, Federico Valenti alla chitarra, Simone “Speemo” Arca al basso e Francesco “Frank” Stara alla batteria.

Quest’anno il cartellone di Mamma Blues riserva una novità per chi si trattiene un giorno in più nel centro dell’Alta Marmilla: è un appuntamento extra, in programma martedì 16 agosto (ad ingresso gratuito), con protagonisti la band romana Fleurs du Mal, in concerto alle 19 nella piscina dell’Arena Mamma Blues.

Ulteriori iniziative collaterali coordinate dall’associazione Genadas arricchiscono il menù della tre giorni: gli “Itinerari blues” in mountain bike (il 14 agosto) e nordic walking (con pranzo e biglietto omaggio per la sera; info ai numeri 349 4007548 e 331 3650965) organizzati dall’associazione sportiva Andalas e Breccas; “Piccoli bluesman crescono” (dal 13 al 15 agosto), con i rudimenti del blues impartiti dai maestri della Music Academy di Isili; “Blues Museum”, visite guidate al museo del fossile che ospita una sezione dedicata alla Storia del Mamma Blues e il noleggio di mountain bike per escursioni nell’ambito del progetto di rete ciclabile della Marmilla “Myland” dell’agenzia di sviluppo locale Consorzio Due Giare. Ancora in tema di due ruote, da segnalare “Blues bike”, ovvero il noleggio di bici nei giorni del festival e, a cura dell’Associazione La Volantina, una mostra di biciclette d’epoca.

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