18 July, 2024
HomePosts Tagged "Nadia Pische" (Page 12)

Applausi a scena aperta per lo spettacolo My Ladies Rock, andato in scena al Teatro Massimo di Cagliari il 2 e il 3 aprile, dopo la prima di Sassari del 1° aprile. L’organizzazione è stata curata dal organizzato dal CeDAC/Circuito Multidisciplinare dello spettacolo dal vivo in Sardegna, con le Compagnie Jean-Claude Gallotta, sulle note delle canzoni di straordinarie artiste di fama internazionale…Wanda Jackson, Brenda Lee, Marianne Faithfull, Siouxsie and the Banshees, Aretha Franklin, Nico, Lizzy Mercier Descoloux, Laurie Anderson, Janis Joplin, Joan Baez, Nina Hagen, Betty Davis, Patty Smith, Tina Turner e Bengjamin Croizy e Strigall. Lo spettacolo è uno straordinario racconto dell’altra storia del rock, con musiche emozionanti e strettamente legate alla battaglia per i diritti delle donne, purtroppo, ancora presente nella società contemporanea.

Musiche ballate ed interpretate da ballerini e ballerine che hanno portato sul palco una grande energia, con performance di piccoli e grandi gruppi, nei quali la sinergia ha calamitato l’attenzione del pubblico che ha reso onore all’evento con lunghissimi e calorosi applausi. Un omaggio a donne protagoniste di una rivoluzione culturale, diventate icone di una battaglia portata in scena con eleganza ed attenzione ai particolari, con momenti intriganti, atti a rappresentare la trasgressione e la libertà di quella particolare fase storica. Un’epoca in cui si sognava l’emancipazione femminile per un futuro migliore con un posto, all’interno delle società, al pari di quello degli uomini.

Nadia Pische

Ultimo appuntamento, a Carbonia, al Teatro Centrale per la stagione di Danza e Prosa 2021-2022, organizzata dal CEDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivi in Sardegna, ieri 12 marzo con “Il barbiere di Siviglia” di Monica Casadei per Artemis Danza. Lo stesso spettacolo è in programma a Lanusei, Tempio Pausania, Sassari e per concludere, Macomer.

In occasione dei 150 anni della scomparsa del grande compositore Gioachino Rossini, dopo il debutto a Pesaro, calca il palcoscenico una rivisitazione con una chiave di lettura della coreografa Monica Casadei che vede Figaro nelle vesti dell’uomo di successo nel mondo di oggi, che riesce a fare tutto arrivando a soddisfare con ottimismo, vivacità ed intraprendenza, le aspettative di una società che ogni giorno impone nuovi obiettivi da raggiungere.

Coreografie dinamiche e ricche di virtuosismi presentati da artisti dalla spiccata professionalità che, indossando abiti moderni, dell’artista algherese Daniela Usai, e abiti d’epoca originali, hanno saputo sposare la ricchezza e la particolarità del passato con l’originalità del presente dando vita ad un connubio estremamente interessante.

Un “balletto d’azione” nel quale passi, salti e piroette, hanno reso l’atmosfera particolarmente avvincente, capace di calamitare l’attenzione del pubblico presente che ha manifestato la propria approvazione, applaudendo con entusiasmo le performance.

Non solo musiche di Gioachino Rossini, ma anche brani originali di Luca Vianini, note sulle quali i danzatori Michelle Atoe, Samuele Arisci, Jessica D’Angelo, Silvia Di Stazio, Costanza Leporatti, Teresa Morisano, Mattia Molini, Christian Pellino e Salvatore Sciancalepore hanno interpretato, attraverso il movimento del corpo e le espressioni del viso, le parole dei brani rendendo il tutto unico e reale, sino a trasportare lo spettatore in un mondo sospeso tra passato e presente.

Nadia Pische

i

 

Dal 2 al 6 marzo, al Teatro Massimo di Cagliari, per la stagione de “La Grande Prosa” è andata in scena la commedia della scrittrice francese Nathalie Sarraute, per la regia di Luigi Pizzi, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli, in un’ottima performance elegante e raffinata. Direttamente dal grande successo ottenuto a Sassari, dove applausi e standing ovation hanno piacevolmente premiato due grandi attori dalla lunga e scintillante carriera.

Due grandi maestri della parola che hanno dato vita ad un interessante dialogo sull’avvenuto allontanamento tra due grandi amici di vecchia data, che sin da giovani si sono confidati e confortati. Un distacco causato da un qualcosa non detto, da un’intonazione particolare, da pause e silenzi tra una parola e l’altra, da inflessioni della voce che si recepiscono diversamente a seconda dello stato d’animo che si prova in un determinato momento. Finalmente la voglia ed il desiderio di chiarirsi attraverso un botta e risposta ricercato, animato da un pizzico di filosofia della vita, che alternato ad una buona dose di ironia, ha reso possibile un riavvicinamento.

Un grande spunto di riflessione su quanto non solo le parole pronunciate, ma anche le parole non dette, possano arrivare a minare un rapporto, sino a provocare freddezza e distacco improvvisi, in seguito a dubbi ed interrogazioni che si insinuano nella mente, deformando spesso quel che in realtà è accaduto e merita un chiarimento.

Nadia Pische

     

Mercoledì 23 febbraio, sul palcoscenico del Teatro Massimo di Cagliari, grande spettacolo per la finale della prima edizione, presentata da Giacomo Serreli, del premio “Isio Saba, per la creatività e l’innovazione nella musica jazz” annualità 2021, che per restrizioni legati al Covid-19 è slittata al 2022.

Il Premio è stato organizzato dal Festival Internazionale Jazz in Sardegna e dall’Associazione Culturale Jazzino, fortemente voluto dalla moglie e dal figlio del compianto artista, venuto a mancare il 29 marzo 2013, all’età di 71 anni.

Socio fondatore del Festival jazz in Sardegna, Isio Saba ha contribuito a scrivere la storia del jazz isolana. Profondo conoscitore del jazz americano, è stato animatore di numerose rassegne in tutta Italia. Grande fotografo, lascia un patrimonio documentale ricchissimo.

Il Premio nasce come un doveroso tributo ad un grandissimo operatore culturale che ha saputo promuovere, sperimentare ed innovare la musica jazz in Sardegna. Un’importante opportunità per tanti musicisti jazz dalla spiccata creatività che in questa prima edizione ha assunto un carattere nazionale, ma che già dalla prossima, per la quale a breve inizieranno i lavori, diventerà internazionale.

La giuria, eterogenea, era composta da musicisti, giornalisti, fotografi ed esperti del settore con la presidenza affidata al musicista Paolo Carrus.

Sul palco, per la serata finale, tre artisti che si sono distinti nella difficile selezione operata dalla giuria: Anais Drago, piemontese proveniente da Biella; Antonio Floris, sardo proveniente da Mogoro; Fabio Giachino, piemontese proveniente da Alba.

La sfida si è rivelata da subito ricca di professionalità, esperienza, innovazione, creatività che hanno portato in scena diversi tipi di esecuzione musicale e vari strumenti, regalando al pubblico, piacevolissime performance particolarmente applaudite.

Dal difficile raggiungimento del verdetto, data la qualità delle proposte, è risultata vincitrice la violinista Anais Drago, che ha ricevuto il premio dalla moglie e dal figlio di Isio Saba e che, rivolta alla platea di appassionati, ha dichiarato di non aspettarsi tale premio ma di essere felicissima di “portarselo a casa”. Un assegno da tremila euro da investire nella produzione artistica del progetto e, in parte, nella pubblicazione del disco.

Applauditissimi anche il chitarrista Antonio Floris ed il pianista Fabio Giachino; tutti e tre hanno ricevuto una pergamena in ricordo della serata.

L’originalità degli artisti ha coinvolto il pubblico che, in attesa della proclamazione del vincitore, è stato intrattenuto da una jam session emozionante e professionale nella quale, niente di preordinato, ma al contrario maestralmente improvvisato, ha regalato, con uno scambio musicale ad alti livelli, una performance tra virtuosi del jazz.

La serata si è svolta secondo il rispetto delle norme anticovid.

Nadia Pische

 

Grande successo lunedì 21 febbraio, al Teatro Centrale di Carbonia, per la terza tappa in Sardegna della commedia Que serà di Roberta Skerl, inserita nel circuito Prosa e Danza per la stagione 2021/22, per la regia di Paolo Triestino, dopo i primi appuntamenti, il 19 ad Ozieri ed il 20 ad Alghero e l’ultimo, oggi a Santa Teresa di Gallura. Un cast che ha visto protagonisti oltre a Paolo Triestino, Edy Angelillo e Roberto D’Alessandro, artisti con un’importante carriera alle spalle che, anche questa volta, sono stati capaci di catturare il pubblico, alternando battute ironiche a richiami melanconici e ricordi di gioventù.

Il tema portante della commedia è l’amicizia e cosa si può arrivare a fare per un amico. Un inizio quasi comico, come per sdrammatizzare, con argomenti legati ai problemi con i figli che crescono e con la malattia di un genitore, avvertiti come un peso per due dei tre protagonisti, bruscamente interrotti dalla confessione del terzo, con una richiesta alquanto insolita, strettamente legata al loro lungo ed importante rapporto di amicizia. Temi estremamente attuali che il regista ha voluto portare sul palcoscenico, mostrando tra il serio ed il faceto, una realtà che può appartenere a tutti ed in cui tanti si sono potuti ritrovare. Una vera e propria dimostrazione di come una rivelazione inaspettata possa mettere in discussione tutte le certezze, dove questioni etiche e filosofiche si ritrovano a fare i conti col cuore, dove vengono richieste una lucidità ed una capacità decisionale che faticano ad emergere in un rapporto d’amicizia stretto. Un qualcosa che nessuno aveva previsto, una decisione difficile da prendere, quanto ci si possa spingere in un legame, magari arrivando a sacrificare le proprie convinzioni, in virtù della richiesta di aiuto che arriva da un amico. Rispetto, coraggio, sacrificio: Que serà!

Nadia Pische

 

 

Sua Maestà il cioccolato è andata in scena da venerdì 11 a domenica 13 febbraio ad Iglesias, in piazza Quintino Sella, per la seconda edizione di Choco Moments Iglesias, Speciale San Valentino. Il primo evento dopo il termine del blocco che vedeva la scadenza alla fine del mese di gennaio , ha registrato una grande partecipazione di pubblico, desideroso di uscire ed incontrarsi, organizzato in collaborazione con la Pro Loco di Iglesias ed il patrocinio dello stesso comune di Iglesias.

Grande Festa del Cioccolato Artigianale che ha radunato grandi e piccini, che in ogni stand hanno potuto trovare le più svariate forme ed i gusti più raffinati che il cioccolato possa presentare persino ai palati più raffinati. Laboratori per poter vivere da vicino le varie fasi di realizzazione dedicati agli adulti, ma anche con uno spazio per i bambini; grandi allestimenti con esposizione di tavolette aromatizzate, praline decorate, cioccolatini dalle forme più svariate, targhe con dediche d’amore, liquori, fruttini ricoperti e deliziosi bastoncini da passeggio per poter gustare le prelibatezze in giro per il centro.

Sabato sera in esposizione per l’attenzione dei più golosi, una lunga tavoletta di 20 metri da guinness dei primati che ha stuzzicato l’acquolina dei passanti attirati dal profumo inconfondibile del protagonista della festa. Una manifestazione che gli amanti del cioccolato non possono trascurare, capace di allietare e soddisfare tutti i sensi. Un’occasione che ci si auspica possa fare da apripista a tanti altri eventi in grado di riaccendere la speranza di tornare alla normalità che in questi due ultimi anni ci è stata negata dalla pandemia che ci ha privato delle occasioni di socializzazione, rendendoci un po’ tutti più chiusi ed introversi, poco fiduciosi nell’importanza di costruire rapporti umani.

Nadia Pische

Fotografie di Nadia Pische

La stagione di prosa 2021-2022, organizzata dal CeDAC / Circuito multidisciplinare dello Spettacolo dal vivo in Sardegna, martedì 1 febbraio al Teatro Comunale di Sassari e da mercoledì 2 a domenica 6 febbraio al Teatro Massimo di Cagliari, ha presentato la commedia “Il silenzio grande”, di Maurizio De Giovanni, per la regia di Alessandro Gassman. In scena un cast eccezionale: Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Pina Giarmanà, Paola Senatore e Jacopo Sorbini, che ha dato vita ad un ritratto di famiglia, dove nel tempo, si sono accumulati silenzi e mancanze, desideri affettivi e verità nascoste, che poi improvvisamente vengono a galla con momenti ironici alternati ad altri di tristezza e malinconia.

Uno spettacolo capace di commuovere e far ridere, di far riflettere lo spettatore sensibile ed attento ai temi affrontati e rapito dalla maestria degli attori. Una trama particolarmente coinvolgente, all’interno della quale uno scrittore completamente calato nel suo ruolo professionale, non si è reso conto di quel che accadeva nella sua famiglia, certo di offrire ai suoi cari tutto quel di cui avevano bisogno, che non poteva certo limitarsi ad una vita agiata ma che necessitava di presenza ed affetto. Un modo di rapportarsi con la moglie e con i figli che ha creato difficoltà nei dialoghi e vite parallele prive di condivisione. Uno spaccato di vita reale, nel quale la complessità dei rapporti ha generato sofferenza, sino ad arrivare a creare delle barriere invisibili, che solo dopo il colpo di scena finale crollano, destando nello scrittore il rammarico di non aver compreso quel che stava accadendo tra le mura domestiche.

Al termine, applausi fragorosi hanno mostrato l’apprezzamento del pubblico e la grande voglia di tornare alla normalità, poter di nuovo godere di grandi spettacoli, portatori di cultura ed emozione, come “Il silenzio grande”, primo titolo d’alto profilo in cartellone per il 2022, anno, nel cuore e nella speranza di tutti, portatore di tanta agognata serenità.

Nadia Pische

L’associazione N.A.B.A., No alle Barriere Architettoniche e Tutela dell’Ambiente, ha organizzato per sabato 4 dicembre, a partire dalle 10.00, in piazza Roma, a Carbonia, un evento intitolato “Disabile per un giorno”.

L’idea è quella di sensibilizzare l’Amministrazione comunale sui temi della disabilità e delle barriere architettoniche, per far sì che il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri, per un’ora provino a superare tutti gli ostacoli seduti su una carrozzina.

Sarà un’occasione importante, frutto di grande sinergia tra le associazioni che si occupano di disabilità, per l’Amministrazione comunale e tutti i cittadini.

Nella foto di copertina di Nadia Pische, Andrea Deiana, presidente dell’associazione N.A.B.A.

Da 1° gennaio al 21 novembre 2021, in Italia sono stati registrati 263 omicidi, con 109 vittime donne, 93 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 63 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner (fonte Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio Analisi Criminale – 22 novembre 2021).

Questo bilancio drammatico del fenomeno criminale, purtroppo, è cresciuto del 2% rispetto al 2020, quando nello stesso periodo gli omicidi furono 257 e le vittime di genere femminile hanno registrato un incremento ancora maggiore, pari all’8% (nell’analogo periodo dello scorso anno erano state 101).

Sono in crescita anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo (+5%) che passano da 130 a 136; le vittime di genere femminile, da 87 nel periodo 1° gennaio – 21 novembre 2020, hanno raggiunto le 93 nell’analogo periodo dell’anno in corso (+7%).

Nello stesso periodo dell’anno in corso, le donne vittime del partner o ex sono passate da 59 a 63 (+7%).

E’ sconvolgente il bilancio registrato nella settimana 15-21 novembre 2021 con 11 omicidi, 9 dei quali commessi in ambito familiare/affettivo; 6 le vittime di genere femminile, 3 delle quali uccise da partner o ex.

Con la sopraggiunta pandemia, si sono ulteriormente inaspriti i toni e sono notevolmente aumentate le chiamate al 1522, del 71,7%, mentre le richieste d’aiuto tramite chat sono passate da 829 a 3.347. Tante le leggi varate: la 66 del 15 febbraio 1996, la 134 del 29 marzo 2001, la 154 del 4 aprile 2001, la 38 del 29 aprile 2009, la Convenzione di Istanbul del 2011, la 77 del 27 giugno 2013, le modifiche al dl n. 119 del 2013, la legge 93 del 14 agosto 2013. Nonostante tutti questi provvedimenti legislativi varati, nel XXI secolo le donne uccise in Italia sono state 3.344.

Occorre un intervento di sensibilizzazione nei confronti dei giovani. È stato fatto molto, ma resta ancora tanto da fare per combattere e vincere questo fenomeno di inciviltà, che va a ledere la dignità delle donne, prevaricandole con soprusi inauditi, in un mondo che si professa civile. Ma se le lacune legislative sono da colmare, ci vuole un intervento di sensibilizzazione che presenti la denuncia da parte delle donne come fondamentale. Una cultura che vinca l’indifferenza e che possa restituire ad ogni donna il diritto alla libertà per poter essere pienamente se stessa. Educare al rispetto della non violenza in generale, per costruire la società inclusiva e non violenta che contrasti la violenza maschile sulle donne, in virtù della costruzione dei rapporti che si basino sulla parità e sulla valorizzazione delle differenze. Ė importante che sin dalla tenera età, in famiglia e poi a scuola, si proceda con l’estirpazione degli stereotipi di genere che influenzano i pensieri ed il comportamento, incentivando dinamiche di rapporti sbagliati. E ricorda “uomo”, “amare” non significa “possedere”!

Nadia Pische

Veronica è un ragazza semplice, schietta, con il sorriso sempre sulle labbra. Ma ciò che la contraddistingue è la sua creatività che, sin da bambina, l’ha spinta a scrivere favole per bambini. Quando poi è cresciuta, ha iniziato a lavorare, non ha però abbandonato il suo amore per l’arte in genere e si è dedicata a realizzare gioielli, rosari ed oggetti di varia natura. Ha poi, di pari passo, collaborato, dando spazio alla sua fantasia con diverse radio come speaker, sino a quando nel 2018 si è avvicinata, tramite una radio, al mondo delle mascotte e dell’animazione, arrivando anche a presentare degli eventi.
Nel novembre 2019, ha iniziato a nascere nella sua mente l’idea di creare una mascotte. Nome e personaggio le furono subito chiari, quel che invece non riusciva a concretizzare era come realizzarlo. Nel frattempo la vita di tutti “piomba” nell’incubo del Covid-19 ed ogni progetto viene accantonato. Veronica però non rinuncia all’idea, si fa aiutare a disegnare il personaggio e lavora al logo. Finalmente la nuova mascotte era pronta! Ma, ahimè la pandemia non «dava scampo», si iniziava ad uscire, ma poiché non si poteva andare allo stadio, “Casteddina” doveva rimandare ancora il suo debutto in società.
Vi starete chiedendo che cosa c’entra lo stadio e perché questo nome… Perché Casteddina, una dolce e simpatica pecorella, era destinata a diventare il simbolo per bambini ma anche per adulti, attraverso il quale alimentare un tifo “sano e pulito”.
Qualche mese fa, finalmente, Casteddina, con la parziale apertura degli stadi, esce allo scoperto e si reca allo stadio di Cagliari dove si ritrova a fare il tifo per la sua squadra del cuore. Veronica ha scritto la storia di questa simpatica mascotte in italiano ed ora la sta facendo tradurre in sardo.
Una mente creativa quella di Veronica, una ragazza che ha saputo unire tutti i suoi talenti, dall’essere “una scrittrice in erba” (in erba, perché Casteddina è una pecora) a creativa ed animatrice.
E’ sempre un piacere raccontare e scrivere di ragazzi o ragazze giovani che occupano il loro tempo libero con attività i cui effetti ricadono sul sociale ed insegnano valori importanti per la collettività.
Forza Casteddu!
Viva Casteddina!
Brava Veronica, continua così…
Nadia Pische