17 July, 2024
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Parlare di omofobia nel 2024 è ancora un qualcosa di complicato per via di vari punti di vista e delle definizioni che vengono date a questo fenomeno. Per alcuni è un problema marginale, per altri non esiste parlarne, per altri ancora si tratta di comportamenti schifosi. Il 18 gennaio 2006, a Strasburgo, il parlare sullo stesso piano del razzismo, della xenofobia, dell’antisemitismo e del sessismo. Tuttavia anche se ben descritto dal punto di vista della legge la società civile non risponde in modo concreto e corretto. Più della metà degli omosessuali denuncia atti di bullismo omofobico per lo più nelle scuole.

Finché si sentiranno frasi tipo «non ho nulla contro gli omosessuali, ma non tollero che si bacino in pubblico», saremo sempre tanto lontani dall’accettazione del fatto che l’amore non ha sesso. Secondo il report annuale di omofobia.org , gli episodi di omotransofobia denunciati in Italia tra aprile 2022 e marzo 2023 sono stati 115, e hanno colpito 65 vittime, distribuite in 62 località diverse. Nel nostro ordinamento non è prevista alcuna legge che tuteli l’omofobia. Nel 2023 in Italia, tra le vittime che hanno denunciato, 50 hanno subito aggressioni singole, 32 sono state vittime di aggressioni di gruppo o in coppia. Si sono registrati 2 omicidi, 4 suicidi, 1 tentato suicidio e 76 atti non aggressivi, ma comunque di grave rilevanza penale. I dati, ovviamente, non tengono conto di tutti quei casi che, per vergogna o per paura, non vengono denunciati. A queste forme si aggiunge poi la violenza domestica, specie a danno di ragazzi giovani che si trovano costretti ad abbandonare la famiglia perché questa non accetta la loro identità. Pertanto, appare lampante la necessità di emanare delle leggi che tutelino le persone che non chiedano altro se non di vivere serenamente la propria sessualità. Tanti ed eclatanti sono i fatti di cronaca che dovrebbero far riflettere sull’urgenza di legiferare in tale direzione..

Basti pensare a Cloe, l’insegnante trans che nel giugno del 2022 si è data fuoco nel camper in cui viveva, esasperata dall’odio e sfinita dalle vessazioni subite in continuazione. Ad ottobre 2022 Chiara che decise di togliersi la vita a soli 19 anni. Sempre ad ottobre del 2022 l’omicidio di Massimo, in Sicilia, adescato per un rapporto sessuale e poi ucciso barbaramente. A marzo 2023, a Modena, è accaduto anche ad Alessandro. I report raccontano gli episodi più atroci, ma tanti sono gli atti di bullismo omofobico che vengono perpetrati ogni giorno in un clima di intolleranza di matrice culturale. Lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dichiara: «Omofobia, biofobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente a causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti delle persone. E’ compito delle istituzioni elaborare strategie di prevenzione che educhino il rispetto della diversità e dell’altro, all’inclusione».

Alla luce di queste parole non bisognerebbe girarsi dall’altra parte ma affrontare come paese civile un semplice diritto alla libertà sessuale. Tanti gli articoli di giornale…

20/05/2022 Picchiato dallo zio a 16 anni perché gay, costole rotte e minacce.

21/05/2022 Laura discriminata perché transessuale “Lavoro negato”.

23/05/2022 Insulti omofobi sulla spiaggia di Recco.

23/05/2022 Scappata da un padre violento: «Ora posso essere me».

Giugno 2022 Lei e lei, affitto negato perché sono gay: «A casa mia voglio solo eterosessuali».

11/06/2022 Gay picchiata dal branco: «Nessuno mi aiutava».

E’ ora che si inverta la rotta e che il rispetto arrivi per tutti, a prescindere dalle loro “scelte sessuali”. E’ quello che chiedono in coro i ragazzi come Massimo Pibia, ad esempio, cittadino di Carbonia, stanco di leggere fatti di cronaca che parlano di omofobia. Non si chiede niente di trascendentale, semplicemente di poter vivere serenamente la propria sessualità. Ogni persona deve essere libera di esprimere la propria identità, senza temere discriminazioni. Tutti hanno diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza. Accettare e capire l’identità di ognuno permetterà di sopprimere molti ostacoli imposti dagli stereotipi di genere, nocivi per l’intera società. In questo modo, ogni persona sarà libera di realizzarsi pienamente, senza essere vittima di esclusione economica e sociale. Lottare per aver leggi attente, in modo che ogni persona possa accedere ai propri diritti senza discriminazioni. Perché come scrive Confucio: «Tra le persone veramente istruite non c’è discriminazione».

Nadia Pische

Il 27 gennaio si celebra la “Giornata della Memoria”, una ricorrenza internazionale che ogni anno commemora le vittime dell’Olocausto, cioè il genocidio perpetrato tra il 1938 ed il 1945 ad opera del nazionalsocialismo e del fascismo nei confronti degli ebrei e di molte altre persone ritenute “deboli” e “indesiderabili”.

Una data che è stata scelta poiché in quel giorno del 1945 vennero aperti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, liberando i superstiti.

La parola shoah, è un termine che significa “catastrofe”.

Viene usato al femminile e si riferisce allo sterminio del popolo ebraico.

Il termine das Lager in tedesco significa “campo” o “magazzino”. Lager è l’abbreviazione di “Konzentrationslager” letteralmente tradotto “campo di concentramento”.

Si tolsero i diritti agli ebrei e vennero vietati i matrimoni misti tra ebrei e non ebrei.

Si consiglia la visione del cartone animato “La Stella di Andra e Tati”.

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.

Guardiamo in faccia gli orrori per evitare di commettere gli stessi errori.»

Primo Levi

Queste sono le parole che dovrebbero essere utilizzate per descrivere ad un bambino tra gli 8 e i 9 anni perché si celebra la “Giornata della Memoria”. Lasciando descrizioni più crude ed eventi più crudeli ad un’età maggiore, onde evitare traumi psicologici data la realtà cruenta di questi fatti.

Ma lasciarli all’oscuro sarebbe altrettanto sbagliato, visto il tanto parlare da parte dei media e dei social e della presenza che ormai questi hanno nella vita non solo degli adulti ma anche dei bambini.

E’ importante iniziare a parlarne con attenzione e delicatezza, per indurre alla riflessione su un doloroso passato e, allo stesso tempo, consolidare le basi perché nel presente e nel futuro non si ripetano più fatti cosi incresciosi per l’intera umanità.

Nadia Pische

Nella foto di copertina Modesto Melis, tornato a Mauthausen 69 anni dopo la liberazione

È di ieri mattina il fortissimo odore nauseabondo che sprigionano i tombini nel parcheggio antistante l’ospedale Cto di Iglesias. Non basta neanche la mascherina per evitare di sentirlo pungente e insopportabile. L’auspicio è che quanto prima chi di dovere possa risolvere questo increscioso problema che si è manifestato già altre volte. Tenendo conto che parliamo di una struttura ospedaliera, l’intervento risolutivo dovrebbe essere veloce e tempestivo.
Nadia Pische
   

I racconti di nonna Chiara, quelli che Ignazio e i suoi fratelli ascoltavano da piccoli, intorno al caminetto. Nonna Chiara narrava de Su Dimoniu…un porcaro molto particolare…

Venerdì 15 dicembre, in Sala Lepori, ad Iglesias, alle ore 17.30, verrà presentato il libro di Ignazio Marras intitolato “Su Dimoniu”. Un tuffo nel passato in una realtà dove la tradizione orale aveva il suo fascino.

Allegata l’intervista di Nadia Pische con l’autore Ignazio Marras.

 

Il 24 novembre Piazza Roma, a Carbonia, ha accolto ancora una volta tra le sue braccia un flashmob importantissimo dedicato all’inclusione. Organizzato da Special Olympics Italia per la regione Sardegna, la direttrice Stefania Rosas ha coinvolto bambini, adolescenti e ragazzi, oltre ad un numero considerevole di docenti, in un ballo che quest’anno «ci ha sbloccato un ricordo del brano “What a Feeling di Flashdance”». Di seguito scatti e video del flashmob a Carbonia.
Nadia Pische

Sabato 2 dicembre, a Sant’Antioco, è esploso il Natale in tutta la sua magia… Ad infondere speranza e vitalità la stupenda opera di Gianni Salidu, pittore e scultore scomparso 14 anni fa. Sempre vivo nel ricordo di tutti attraverso le mostre post mortem organizzate dall’amata moglie Pinella Bullegas. Il suo presepe sotto il cielo di una piccola perla della Sardegna…l’isola di Sant’Antioco. Un grande albero di Natale ed il corso fiancheggiato da colorate e accoglienti casette di legno…pronte a regalare ognuna un piccolo assaggio di artisti del territorio…suppellettili, articoli da regalo, gioielli, dolci, bottarga, vini, liquori, zucchero filato… E poi tante vetrine vestite a festa…difficile resistere alla tentazione di entrare a fare shopping… Un orso coccolone che abbraccia grandi e piccini…una scritta natalizia scintillante… Musica, sorrisi, corse di bambini felici… Una cornice per i più belli del reame e un cuore illuminato che rapisce grandi e piccini… Il pezzo forte è “la carrozza” simbolo del viaggio che…bambini, adolescenti, ragazzi e adulti potranno fare per recarsi nel mondo delle fiabe, dove tutto è possibile, dove il bene vince sul male e dove tutti possono realizzare i propri sogni.

Già nella prima giornata la risposta dei residenti e dei tanti visitatori giunti da tutto il Sulcis, è stata notevole ma domenica 3 dicembre l’atmosfera sarà ancora più bella…a snodarsi per il centro della cittadina lagunare sulle note dei canti di Natale, sarà la parata natalizia allestita dalla Angel Eventi. Non restate a casa…uscite, incontrate gli amici…fate sì che la magia del Natale torni a regnare per regalare a tutti pace e serenità.

Allegate le fotografie della serata e l’intervista realizzata con il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, l’assessora delle Attività Produttive comprendente l’Agricoltura, il Commercio e l’Artigianato, la Pesca, il Turismo e il Distretto Rurale Roberta Serrenti e Pinella Bullegas, moglie dell’indimenticabile artista Gianni Salidu e presidente dell’associazione culturale “Sant’Antioco abbraccia il mare”.

Nadia Pische

 

L’arrivo in ospedale per fare una visita medica è sempre un momento difficile: l’appuntamento non sempre viene rispettato, più persone lo hanno allo stesso orario e questo crea spesso situazioni di nervosismo. A volte capita che la richiesta non sia stata caricata, a volte ti chiamano per verificare e poi ti dicono che è tutto risolto… Ma non sempre è vero.
Vai per l’appuntamento nel reparto di Oculistica dell’ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari, ma vale l’ordine di arrivo….In una serata dovrebbero essere visitati 23 pazienti… In un reparto di Oculistica dove le patologie non sono certo riconducibili a cose leggere! Tante specializzande e tanti specializzandi carini, gentili, professionali senza alcun dubbio ma… 23 pazienti sono davvero troppi. Sulla porta un foglio su cui scrivere il proprio nome “a mo’ di elimina code” ma tanti pazienti, tante necessità: visita, esame, topografia corneale, valutazione esami… Però tutti finiscono nello stesso elenco senza distinzioni.

Con il passare del pomeriggio, per chi è arrivato alle 14.45 comincia a diventare un’attesa snervante… Alcuni sono tornati per la terza volta senza essere stati visitati per ben due volte. Nonostante il profuso impegno degli specializzandi, l’aria rischia di diventare rovente! I pazienti in attesa di essere visitati spesso hanno una certa età, in un pomeriggio di osservazione noto un ragazzo diversamente abile che inizia ad innervosirsi per il tempo di attesa improponibile… sono quasi le 18.00! Un accompagnatore diabetico, un paziente trapiantato con cellule staminali che vede solo ad un occhio in cui ha l’herpes, un altro paziente che vede tutto annebbiato. L’irritabilità e la confusione sono una conseguenza logica. Alle 19.00 ci sono ancora 7 pazienti da visitare.

I parcheggi pagati più volte ormai sono di nuovo scaduti. Nel frattempo che qualche medico e tanti specializzandi visitano, il primario dopo aver “fatto” sala operatoria e aver visitato qualche paziente si reca a lezione!!! Poco dopo le 19.00 ritorna a vedere i pazienti a lui riservati per patologie particolari da studiare. L’anamnesi e la cartella sono tutte pronte grazie al lavoro degli specializzandi ma… i pazienti in attesa sono davvero esausti….lasciano l’ospedale intorno alle 20.15 erano lì dalle 14.45. Ora che dire, il primario è appena “arrivato” e lavora per organizzare al meglio il servizio ma… è impensabile che in un battibaleno possa essere tutto funzionale. Nel frattempo, i pazienti sono sempre più stanchi, demoralizzati e poco fiduciosi in una sanità pubblica che “ahimè” non riesce più a rispondere alle esigenze dell’utenza in maniera esaustiva. Una preghiera… chi di dovere faccia qualcosa… aiuti i primari a poter contare su un numero di collaboratori maggiore e direttamente funzionale alle richieste. La Sanità deve ritrovare la sua anima!
Nadia Pische

 

Importante appuntamento venerdì primo dicembre a Carbonia, con l’evento “Disabile per un giorno” dedicato al diabete, organizzato dall’associazione NABA con il patrocinio del comune di Carbonia, giunto alla sua terza edizione.

A questo proposito arriva l’invito a partecipare, da parte del presidente, Andrea Deiana, intervistato da Nadia Pische.

Sono in programma domenica 26 novembre le partite della nona giornata di andata del campionato Under 15 Giovanissimi regionali Fascia A1.

Il programma.

Accademia Ogliastra – PGS Club San Paolo

Cagliari Calcio Spa – Sigma Cagliari

Calcio Pirri A.S.D. – Atletico Cagliari

Frassinetti Elmas Villasor – Kosmoto Monastir

Futura Calcio Sales – Carbonia Calcio

La Palma Monteurpinu – Gigi Riva

Sant’Elena Q.C.U. – Ferrini

Riposa il Selargius.

I risultati dell’ottava giornata.

Atletico Cagliari – La Palma Monteurpinu 3-0

Ferrini – Accademia Ogliastra 9-0

Gigi Riva – Sant’Elena Q.C.U. 1-2

Kosmoto Monastir – Cagliari Calcio Spa 2-3

PGS Club San Paolo – Futura Calcio Sales 0-2

Selargius – Frassinetti Elmas Villasor 1-2

Sigma Cagliari – Calcio Pirri A.S.D. 0-5

Ha riposato il Carbonia.

Classifica: Atletico Cagliari 22; Calcio Pirri e Kosmoto Monastir 18; Ferrini 15; Futura Calcio Sales 14; Selargius 11; Carbonia Calcio 10; Frassinetti Elmas Villasor 9; Sant’Elena Q.C.U., PGS Club San Paolo e Sigma Cagliari 6; Gigi Riva e Accademia Ogliastra 3; La Palma Monte Urpinu 0. Cagliari Calcio Spa 19 fuori classifica.

Calcio Pirri, Ferrini, Frassinetti Elmas Villasor e La Palma Monte Urpinu 2 partite in meno; Kosmoto Monastir, Futura Calcio Sales, Selargius, Carbonia Calcio, Sant’Elena Q.C.U., PGS Club San Paolo, Gigi Riva, Accademia Ogliastra e Cagliari Calcio Spa 1 partita in meno.

L’album di foto allegato di Nadia Pische è relativo alla partita Carbonia – Gigi Riva 6 a 2 disputata nella quinta giornata.

La squadra del Carbonia è allenata da Simone Sotgiu, collaboratore tecnico Chicco Caria.

                                                

 

 

E’ veramente difficile raccontare l’incredibile magia che il “Grande” Giulio Rapetti, in arte Mogol, milanese classe 1936, ha portato sul palco del Teatro Massimo di Cagliari domenica 22 ottobre. Avrebbe potuto essere una serata di pioggia incessante, una serata uggiosa, una serata attraversata dal temporale ma…niente sarebbe cambiato! Un artista del suo calibro porta il sole che scalda i cuori, porta parole che fanno emozionare e una voce che ininterrottamente ti catapulta nel passato musicale di “noi ragazzi di ieri…”

E di queste sensazioni da “cardiopalma” ne sanno qualcosa, oltre alla maggior parte degli ospiti in sala, Donatella, Alessandra e Ornella, tre amiche di Cagliari che sin dalle prime note si sono letteralmente scatenate… facendo anche innervosire qualche signora che avrebbe preferito ascoltare i pezzi in religioso silenzio. Pezzi di Lucio Dalla, Gianni Morandi, Riccardo Cocciante, Adriano Celentano, Lucio Battisti e ancora Gianni Bella… per poi volare ancora più in alto con “Una lacrima sul viso… con “Riderà” e tanti altri pezzi da “90”!

A fianco di Mogol, Alessandro Preziosi, un artista dalla bellezza interiore ed esteriore straripante, una voce calda, ora narrante e poco dopo musicale. Un connubio, il loro, di un grande spessore, di straordinario impatto su un pubblico non più giovane e desideroso di tornare indietro nel passato, magari duettando e dimenticando così per qualche ora i problemi quotidiani.

Una serata di musica e storie, di spaccati di vita quotidiana dal titolo “Se stasera siamo qui…”, un grande spettacolo live con la Sardinia Rock Band. Direttore musicale ed artistico dell’evento Massimo Satta, musicista e braccio destro del più grande maestro della musica italiana, “Mogol”, nonché chitarrista della band sopracitata composta da: Gabriele Pancotto alla voce, Federico Valenti alla chitarra, Daniele Serpi al piano, hammond e tastiere, Fabio Useli al basso e Alex Muntoni alla Batteria.

Un evento unico nel suo genere…e se per caso lo avete perso…almeno queste righe ve lo hanno raccontato.

Nadia Pische