3 March, 2025
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Era la fine del Carnevale del 1750 quando il grande Carlo Goldoni scriveva “sedici commedie nuove” per il pubblico veneziano. In queste novelle Goldoni disegna vizi e virtù della sua società… soprattutto vizi.

“Lui”, scrive con cognizione di causa, perché aveva personalmente sperimentato le pessime conseguenze della “malattia del gioco”, frequentando diversi locali notturni, anche annessi ai teatri, per vari tipi di gioco in voga nella Venezia del ‘700. Nasce così il “Giocatore” uno spaccato di vita quotidiana a metà tra il serio ed il faceto. Un testo completo ed armonioso, equilibrato nelle sue parti a volte drammatiche, a volte tipicamente da commedia. Un dramma come quello del gioco d’azzardo che si racconta da solo tra battute leggere ed improvvisi momenti di sconforto e pentimento. Un testo che diventa unico, fruibile in maniera eccezionale date le sue particolarità: musica dal vivo, ballo e canzoni originali interpretate dai personaggi in modo brillante. Occhi ed orecchie, del pubblico che non si stancano mai perché sollecitate costantemente da improvvisi colpi di scena.

Una scenografia imponente, effetti speciali importanti e costumi dettati dall’eleganza, fanno dello spettacolo un qualcosa di veramente eccezionale. Un modo di presentare un annoso e serissimo problema “il gioco d’azzardo” proprio come avrebbe fatto il nostro stimatissimo Carlo Goldoni a cui non mancava mai il sorriso sulle labbra.

“Il Giuocatore” di Carlo Goldoni, adattamento e regia di Roberto Valerio (produzione Teatri di Pistoia / Centro di Produzione Teatrale), andato in scena martedì 7 gennaio al Teatro Comunale di Sassari e poi da mercoledì 8 gennaio fino a domenica 12 gennaio al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione 2024-2025 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC Sardegna, appare come un capolavoro teatrale dal carattere travolgente e dinamico, uno spettacolo adattato da Roberto Valerio che fa anche da regista. Nel cast Alessandro Verone, Mimosa Campironi, Franca Penone, Nicola Riganese, Massimo Grigò, Davide Lorino, Roberta Rosignoli, Mario Valiani. Scene e costumi di Guido Fiorato. Musiche originali di Mimosa Campironi. Luci di Emiliano Pona.

Al centro della commedia c’è Florindo, un irrimediabile giocatore d’azzardo che crede di poter cambiare la propria vita sino a diventare ricco, giocando ogni spicciolo che gli capita tra le mani, arrivando così a sperperare una grande fortuna. Florindo ama la sua donna, o forse le donne, ma ancor più ama giocare, giocare e vincere… è completamente dipendente del gioco. Ahimè, il tempo è passato, e dal 1750 ad oggi l’uomo ha fatto passi da gigante ma la dipendenza del gioco e dai vizi in generale come droghe, alcool e sesso, resta sempre un grande problema da risolvere. Oggi la società tra gaming, smartphone, internet, social network, farmaci che sinché il giocatore può “viverli” va bene, ma appena subentra un’impossibilità di esaudire la richiesta, scatta la crisi d’astinenza che pone il malcapitato e chi gli sta attorno in serio pericolo. La ragione del disagio che disorienta gradualmente parte della popolazione, dovrebbe essere definitivamente sondata con una seria ed attenta riorganizzazione da parte dello Stato e della tutela della “Salute” di tutti i cittadini. Giocare può essere, anzi è sicuramente divertente, ma l’importante è non fare del “gioco” il proprio padrone.

Nadia Pische

              

 

L’ennesima “avventura” di una madre, perché ormai curarsi o far curare un proprio caro è diventato quasi un’utopia. File d’attesa interminabili e quando si presenta l’occasione per superarle…. Che fai? Non fai!!! Un’intervista che vuole fare il punto della situazione, forse mettendo il dito nella piaga.

Io non sono contro la Asl o contro il direttore sanitario del distretto ma sono con lui affinché le cose ricomincino a funzionare meglio!

Nadia Pische

Il nuovo anno è iniziato solo da quindici giorni, ma le condizioni in cui versa il pronto soccorso del Sirai di Carbonia sono sicuramente già peggiorate rispetto allo scorso anno… uno staff di professionisti mandato allo sbaraglio, non certo per mancanza di professionalità, ma per mancanza di personale che, se ci fosse, potrebbe sicuramente alleggerire la situazione di emergenza. Giorno dopo giorno, un intero reparto si scontra con una realtà caotica e disarmante che cerca di mettere al tappeto gli operatori. “Trapezisti” costretti a lanciarsi nel vuoto perché il vuoto è quello che trovano quando cercano o propongono soluzioni ad una situazione ormai al collasso. Ogni giorno medici, infermieri e oss in prima linea per salvare vite…ma quanto ancora potranno reggere a questo ritmo?

Oggi 15 gennaio 2025, intorno alle 19.00, il Pronto soccorso dell’ospedale Sirai accoglieva oltre 30 pazienti dei quali una decina in attesa di ricovero…sale d’attesa gremite: una donna in attesa di essere visitata si lamentava perché si trovava lì dalle 15.00, così come una ragazza con una ferita in testa. Ambulanze che arrivavano una dopo l’altra…una situazione che va risanata al più presto.

Ci sta sfuggendo di mano ma il grido che si leva dal territorio forse non si è ancora sentito…

Urliamo più forte tutti insieme e forse qualcosa cambierà!!!

Nadia Pische

“Spes non confundit”. La speranza non delude. È il tema scelto da Papa Francesco per il Giubileo del 2025.

La speranza è la grammatica comune cui attingere per far capire che un mondo diverso è possibile. Si è svolta mercoledì 1 gennaio 2025 la celebrazione solenne nella chiesa giubilare “Vergine d’Itria” in Portoscuso presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Arrigo Miglio, Amministratore apostolico della diocesi di Iglesias.

E’ stata un’occasione per rafforzare e consolidare la fede, per impegnarsi insieme a favore del bene che devasta la dignità delle persone.

Accogliamo il “grido disperato d’aiuto” che si leva da più parti della terra e anche dal nostro Sulcis Iglesiente, che il Signore non smetta mai di ascoltare!

Ci facciamo voce di tante gravi situazioni… perdita di lavoro, grave mancanza di assistenza sanitaria, deplorevole incuria e devastazione di quel patrimonio che è il nostro territorio. Che il 2025 possa essere un anno di pace… quella vera e duratura, che viene donata da Dio a un cuore disarmato. All’orizzonte ogni giorno c’è un sole che sorge per tutti, impegniamoci insieme per non offuscare la luce facciamo in modo di condividerla. La predica del Cardinale Arrigo Miglio è riuscita a toccare il cuore dei fedeli presenti… in particolare le parole dedicate alla scelta della chiesa Vergine d’Itria di Portoscuso come chiesa del Giubileo… «certo questo non potrà salvarci dai problemi ma ci offre qualcosa di più, non abbiamo bacchette magiche, ma facciamo indegnamente quello che ha fatto il signore Gesù… si è preso la sua croce e con l’esempio ha dato forza a tutti gli altri».

A celebrare con il Cardinale Arrigo Miglio, il parroco don Antonio Mura, don Andrea Zucca, don Maurizio Mirai, don Virgilio Sanna (97 anni) e il diacono permanente Aldo Maringiò.

Una vera e propria “iniezione di speranza” il giusto modo per accogliere il 2025.

Nadia Pische

Carla Cocco, Andrea De Luca, Sandro Dessì… un trio delicato, armonioso, fluido che venerdì 3 gennaio al Teatro Centrale di Carbonia ha deliziato il pubblico presente in sala.

“Il dono di Natale”, di Grazia Deledda è una novella che narra di antiche tradizioni sarde. La trama si snoda tra sentimenti e stati d’animo che compaiono come per magia nelle giornate delle feste tipiche del periodo natalizio quando in casa regnano la serenità, l’attesa e la condivisione.

Un racconto che in un primo momento sembra coinvolgere solo i bambini, ma subito dopo “acchiappa” quel bambino che si nasconde dentro ognuno di noi. Grazia racconta di un luogo fatato: un villaggio sepolto dalla neve, in una Sardegna pastorale come in una storia senza tempo. «E’ la vigilia di Natale, a casa di due famiglie umili si attende l’arrivo di un dono misterioso che darà gioia a tutti.»

Lo stesso dono che tutti vorrebbero ricevere!

Parole, musiche e voce narrante riportano in vita l’autrice quasi al punto di vederla mentre sfoglia la sua vita tra le strade di Nuoro.

Un’interpretazione, quella vista a teatro venerdì scorso, che evoca sapori antichi, nostalgia di tempi lontani.

 Nadia Pische

               

 

Sabato 4 gennaio a Carbonia, l’artista Boro Boro, all’anagrafe Federico Orecchia, ha “infiammato” la piazza Roma con il suo hip-hop underground. In molti conoscevano le sue canzoni e non hanno perso l’occasione di cantarle con lui.

Grazie alle sue doti da freestyle inizia a collaborare con artisti come Shade e Oliver Green, ad oggi l’artista torinese classe 1996 può raccontare di dovere la sua popolarità al brano “Drop The Money”, seguito da “Lento”. Boro Boro colleziona diversi record per milioni di stream e visualizzazioni su YouTube. Fra i suoi successi “Trasparente”, “Come stai bro?”, “Nena”. A luglio del 2020 pubblica il suo primo progetto discografico “Caldo” insieme a Mamblosco. Si tratta di un album composto da undici tracce ideate e registrate a Barcellona, un cocktail di mondi e stili musicali differenti che si fondono per dar vita ad un qualcosa di molto originale. Tanti successi come con “Cadillac” che ha avuto quaranta milioni di visualizzazioni. Nel 2023 vede la luce il suo primo e attesissimo album “Bendicion” che vanta collaborazioni con Goelier, Fred de Palma, Mamblosco, Elettra Lamborghini, Oriana, Villabanks e Artie5ive. Dopo questo album l’artista abbandona il nome Boro Boro per essere solo Boro. Ed è proprio lui il solo e unico Boro che il pubblico presente acclama sin dalle prime note.

Molti conoscono le sue canzoni, molti le cantano, molti conoscono il personaggio, ma conoscono veramente chi è Federico Orecchia?

Dietro le quinte, dopo il concerto, Boro lascia sul palco le sue canzoni “piccanti”… e lì che incontro un ragazzo senza occhiali da sole, dagli occhi azzurri come il cielo un sorriso dolcissimo ed una gentilezza disarmante.

Ragazzi che contrasto!

Parliamo, mi racconta un po’ di sé: è strafelice del successo appena riscosso a Carbonia… ma è dispiaciuto di non potersi trattenere a fare foto con i suoi fan, di lì a poco, infatti, deve prendere l’unico volo disponibile. Intorno a lui uno staff di giovani garbati, gentili…. Ma il tempo vola e con rammarico scappa via.

Di lui restano tantissime foto, tantissimi video, e una piazza piena di gente che ancora parla di Boro.

Nadia Pische

Mirko Meloni

 

 

Nella notte del 29 dicembre, la piazza Sant’Andrea, ad Assemini, ha accolto sul palco lo showcase di un grande artista in auge nel panorama musicale italiano di questi ultimi tempi: Tananai. L’evento, organizzato dal comune di Assemini, con in testa il primo cittadino Mario Puddu, in collaborazione con l’assessorato regionale del Turismo, è stato un vero successo.

La serata è iniziata con dj set, artisti emergenti del territorio, per poi proseguire dopo la performance di Tananai, con lo stratosferico dj set Sandro Murru. Le note delle canzoni, colonne sonore degli anni ’90/2000, sono riecheggiate nell’aria sino alle prime ore del giorno successivo, facendo ballare e cantare giovani e meno giovani, accorsi da tutta l’isola per partecipare ad una notte musicale dai toni unici!!!

Tananai, all’anagrafe Alberto Cotta Ramusino e in arte cantante e produttore discografico, è un 29enne, inizialmente conosciuto come Not For Us. Milanese cresciuto a Cologno Monzese, appassionato di musica sin da adolescente, ha al suo attivo diversi successi come Volersi male a Calcutta del gennaio 2020 Ichnusa e Maleducazione, pubblicati successivamente, tutti pezzi inseriti nel suo primo EP intitolato Piccoli Boati. A dicembre 2021 arriva Esagerata che non riscuote grande successo, così come accade nel 2022 a Sanremo con Sesso Occasionale, dove si pclassifica ultimo. Un pezzo che si imporrà in seguito, portandolo alla ribalta fino ad ottenere un grande successo di pubblico.

Il nomignolo Tananai è il nome con cui lo chiamava il nonno bresciano, nome simpatico ma poco lusinghiero dato che in dialetto indica una persona sciocca ed ingenua. Nel 2023 si ripresenta a Sanremo con il suo inedito Tango che parla di relazioni a distanza vissute lontani l’uno dall’altro, sia mentalmente sia fisicamente, e contro tutte le previsioni arriva ad un passo dal podio, dopo Marco Mengoni, Lazza, Mr Rain e Ultimo quasi come una rivincita per se stesso. Un artista che nella notte del 29 dicembre ad Assemini, nonostante il freddo pungente e l’umido incalzante, è riuscito ad infiammare il cuore di migliaia di persone desiderose di vederlo e di poter cantare con lui a voce talmente alta da arrivare quasi a coprire l’artista. Un anticipo del capodanno ricco di emozioni che Tananai con i suoi testi e le sue musiche ha regalato a chi sa amare.

Nadia Pische

Mirko Meloni

Anche quest’anno, sotto il cielo di Sant’Antioco, è possibile ammirare il bellissimo presepe del maestro Gianni Salidu. Organizzata dall’associazione culturale “Sant’Antioco abbraccia il mare”, è una mostra da non perdere: un connubio tra arte, cultura e antiche tradizioni. Dall’anima più profonda e dura della pietra di basalto, trachite di onice e di ciotoli trovati nelle spiagge della sua isola prende forma in tempi diversi il presepe dell’artista che pur essendo scomparso ormai da diversi anni, continua a far sentire la sua essenza attraverso l’impegno della moglie Pinella Bullegas che ogni anno gli dedica amore e dedizione, passione e tempo.

Nadia Pische

 

Come è possibile che in una serata freddissima a Carbonia si sia sentito un “brivido caldo” che ha infiammato il cuore dei presenti. Ebbene sì era il 30 dicembre e sul palco di Piazza Roma si esibiva il gruppo “The Lords” Zucchero Cover Band. Musicisti d’eccellenza, coristi travolgenti, pezzi d’autore brillantemente interpretati. Una band con in scena Andrea Busonera alla voce, Paola Mistroni voce e cori, Roberto Ionta chitarra e cori Raffaele Pillai basso e cori, Gianni Peloso tastiera e cori, Marco Piludu alla batteria. Se non li conoscete ancora provate a seguirli e sarà subito amore…

Di seguito alcuni scatti della serata.

Nadia Pische

   

Giovedì mattina, alle 10.00, allo stadio “Carlo Zoboli” di Carbonia, si gioca la finale della 61ª Coppa Santa Barbara – Trofeo Aldo Carbonia, Iglesias Calcio – Fermassenti. Le due squadre si sono qualificate superando in semifinale rispettivamente, l’Iglesias Calcio l’Isola di Sant’Antioco 3 a 2, la Fermassenti il Carbonia 1 a 0.

La finalissima di questa edizione vedrà in campo le stesse squadre che si affrontarono un anno fa per la 60ª edizione che vide imporsi la Fermassenti 4 a 3 ai tempi supplementari, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi in parità, 3 a 3.

Per l’Iglesias Calcio si tratta della quarta finale consecutiva. La squadra rossoblù si arrese in finale al Carbonia Calcio sia tre anni fa (3 a 2 ai tempi supplementari, 2 a 2 nei tempi regolamentari), sia due anni fa (4 a 3).

E’ stata un’atmosfera di festa quella che si è vissuta ieri al campo di Cortoghiana per le semifinali. Nonostante il freddo, il giorno feriale, la scoperta del giorno delle partite all’ultimo momento per problemi di natura logistica, e la tensione accumulata dalle squadre per la voglia di arrivare in finale, le due partite sono state disputate alla presenza dell’assessora dello Sport e Spettacolo del comune di Carbonia Giorgia Meli. Alle 9.00 sono scese in campo il Carbonia allenato da Fabrizio Anedda e la Fermassenti di Piero Fele. Alle 11.00 è stata la volta dell’Iglesias Calcio di Pietrino Piras e dell’Isola Sant’Antioco di Giuseppe De Mizio. La prima ha visto imporsi la Fermassenti con un goal realizzato in piena Zona Cesarini, quando ormai le squadre sembravano proiettate alla decisione ai calci di rigore (il regolamento per le  semifinali non prevedeva la disputa dei tempi supplementari). La seconda semifinale si è conclusa con il risultato di 3 a 2 per l’Iglesias Calcio che è stata raggiunta dall’Isola di Sant’Antioco due volte dopo essersi portata in vantaggio e ha poi realizzato il goal che vale l’accesso alla finalissima ad una dozzina di minuti dal triplice fischio finale.

Nadia Pische