Emergenza nella Struttura di Emodinamica dell’ospedale Sirai di Carbonia per la carenza di personale. Il dirigente Salvatore Ierna è rimasto solo.
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Era il 29 novembre 2016 quando, a causa di una grave contrazione dell’organico, la struttura dell’Emodinamica del presidio ospedaliero Sirai di Carbonia iniziava a garantire il Servizio solo “H8”, dalle 8.00 alle 16.00, dal lunedì al venerdì. Improvvisamente, quello che dal primo ottobre del 2008 era stato uno dei “fiori all’occhiello della Sanità sulcitana” rischiava di “appassire” per sempre!
Certo, a quel punto, in quelle condizioni, non si poteva più rispondere appieno alle esigenze dell’utenza…
Nonostante le innumerevoli difficoltà, il Servizio “H 24” era riuscito a “rimanere in piedi” nei quattro mesi precedenti… col tempo le cose sono però peggiorate. Per 16 mesi la Struttura ha potuto contare su due medici e da qualche giorno, dopo che uno di questi ha chiesto ed ottenuto l’aspettativa per un anno, il solo cardiologo interventista rimasto ad operare nella Struttura di Emodinamica, è il dirigente responsabile: Salvatore Ierna.
Ma quanto potrà durare una simile situazione? Per quanto tempo è pensabile che un solo medico possa adempiere e farsi carico di tutta l’attività di Sala, degli interventi programmati, delle urgenze, degli obblighi amministrativi e della partecipazione a corsi e congressi?
Statistiche alla mano, l’incidenza degli infarti, a causa dello stress della vita frenetica dei nostri tempi, è talmente aumentato da imporre di trovare rimedio quanto prima possibile all’attuale gravissima emergenza, salvaguardando un servizio di vitale importanza per il territorio della Assl di Carbonia, visto il grande bacino che copre.
La sua “soppressione”, fino ad oggi categoricamente smentita sia dalla dirigenza Ats sia da quella della Assl di Carbonia, apparirebbe come un “diritto negato” e, in uno scenario come quello che vede il Sulcis come la provincia più povera d’Italia, non farebbe che aggravare la situazione di estremo disagio sociale esistente, con problemi di inadeguatezza dei servizi sanitari.
Cosa ancora dovrà accadere?
Quanto ancora si dovrà sopportare?
Cosa si profila all’orizzonte?
Queste sono le domande per le quali i cittadini/utenti della Assl di Carbonia chiedono delle risposte a chi ha il dovere di darle.
A questo punto, visto che in questi lunghi 16 mesi non sono state trovate soluzioni, appare non più rinviabile una mobilitazione dei Sindaci che, in qualità di “massime autorità sanitarie delle città”, hanno il dovere di tutelare i cittadini che hanno riposto in loro la più totale fiducia.
Nadia Pische