18 July, 2024
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L’11 aprile 1920 nasceva a Gairo Modesto Melis. La sua vita è stata segnata profondamente dalle atrocità della 2ª guerra mondiale e dalla deportazione nei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen, dai quali è tornato “miracolosamente” alla fine del conflitto e nei quali è voluto ritornare il 12 settembre 2014, per cercare di capire, a distanza di 69 anni, come sia stato possibile sopravvivere a quell’inferno.

Per ricordare Modesto Melis, un piccolo grande uomo venuto a mancare lo scorso 9 gennaio, ripropongo oggi l’articolo, con un ricco album fotografico, pubblicato la sera di quel grigio giorno d’inverno, reso gelido dalla notizia che, chi lo ha conosciuto nell’arco della sua lunga esperienza di vita (in particolare i familiari, dalla moglie Lucia ai figli Bruno, Teresa e Renato, ai nipoti e a tutti i parenti), non avrebbe mai voluto apprendere. E l’articolo scritto da Nadia Pische dopo la cerimonia funebre, celebrata nella chiesa di San Ponziano l’11 gennaio, anche in questo caso allegato un album fotografico.

«Ho conosciuto Modesto Melis cinque anni fa, quando Giuseppe Mura mi ha proposto la pubblicazione di un libro in cui intendeva ricostruire la sua storia, vissuta da Carbonia a Mauthausen e ritorno. Sono stati cinque anni intensi, nel corso dei quali Modesto Melis ha incontrato migliaia di persone, soprattutto giovani, ai quali ha raccontato le sue incredibili esperienze di vita, per non dimenticarle ed evitare che l’essere umano possa ripeterle in futuro.

Nella copertina del libro “L’animo degli offesi”, scritto da Giuseppe Mura, è riportata una breve riflessione di Modesto Melis che riporto testualmente.

«Com’è stato possibile che proprio io, tra migliaia di altri i cui corpi sono stati combusti nei forni e le ceneri sparse sul terreno a concimare i campi, sia sopravvissuto? E’ una domanda che ancora, dopo che da decenni sono scomparsi gli incubi che tormentavano le mie notti, mi travaglia e, di soppiatto, si insinua spesso tra i miei pensieri.

In quelle giornate nel lager, pur nella nebbia che mi ottenebrava la mente, ero sempre consapevole, in ogni attimo di quella parvenza di esistenza, che la morte era sempre in agguato, pronta a cogliermi per un nonnulla. Anche quando strappavo dai mucchi di cadaveri quei poveri brandelli umani, sapevo che di lì a poco anch’io sarei potuto finire ad ingrossare quel macabro cumulo e, a quella fine che appariva ineluttabile, pensavo, non sarei sfuggito.»

E’ difficile scrivere su Modesto Melis, ora che il suo lungo percorso di vita è giunto al termine. Mi tornano alla mente gli incontri in città e paesi della Sardegna, Carbonia, Cagliari, Nuoro, Iglesias, Carloforte, Portoscuso, Sant’Antioco, San Giovanni Suergiu, Capoterra e tanti altri ancora; gli incontri al Museo della Liberazione a Roma, al Liceo artistico di Roma, a Cerveteri; e, soprattutto, il viaggio di ritorno in Austria, con base a Linz (dove abbiamo dormito nella stessa camera d’albergo) e destinazioni Mauthausen e Gusen, concluso con una visita al centro di Vienna, dove, alla bella età di 94 anni e mezzo, ha percorso chilometri e chilometri a piedi, concedendosi solo qualche breve sosta, per un leggero dolore alle gambe e ai piedi…

Un’altra grandissima emozione, l’11 aprile 2015, il giorno del suo 95° compleanno, che ha voluto festeggiare rivivendo l’esperienza del lancio con il paracadute da 4.500 metri di altezza, nel centro di volo di Serdiana. Una volta toccata terra, tra le braccia dell’istruttore Valentino, le sue prime parole, ancor prima di abbracciare la moglie e i figli, furono: «Quando organizziamo il prossimo lancio?» Un anno dopo avrebbe voluto ripetere il lancio, mi ha contattato per chiedermi di prenotare il volo, per poi desistere, con grande delusione, quando i familiari lo hanno convinto che sarebbe stato meglio evitarlo…

Dal mese di aprile 2014 si è dedicato anche alla sezione di Carbonia dell’associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, nella quale ha ricoperto la carica di presidente.

Negli ultimi mesi le condizioni di salute non gli hanno consentito di continuare gli incontri con i giovani ai quali si era tanto affezionato. Nelle ultime settimane il suo “fisico d’acciaio” che in gioventù riuscì a superare prove incredibili che per tanti anni non ha potuto neppure raccontare perché nessuno gli credeva, ha iniziato a cedere. Alle 17.30 di oggi, 9 gennaio 2017, si è arreso.

Con la scomparsa di Modesto Melis, Carbonia, il Sulcis e la Sardegna intera perdono uno straordinario testimone della storia del XX secolo.

Allego un’ampia documentazione fotografica sui numerosi momenti gioiosi vissuti da Modesto Melis negli ultimi anni.

Ciao Modesto

Giampaolo Cirronis

     

 

 

In una giornata grigia di gennaio persino il sole ha pensato di venire ad accompagnare Modesto Melis nel suo ultimo viaggio.

Stretti intorno alla moglie Lucia e ai figli Bruno, Teresa e Renato, tanti  parenti, amici cari e conoscenti, hanno voluto rendere omaggio ad un piccolo grande uomo. Piccolo di statura, ma grande per umiltà e cuore, Modesto lascia un segno in tutte le persone che lo hanno conosciuto. Il suo sorriso, la sua battuta scherzosa, il suo sguardo vispo ed attento, tutto faceva di lui una bella persona. Un uomo che aveva tanto sofferto prima per le atrocità vissute e viste da vicino nei campi di concentramento, e poi per non averle potute raccontare per tanti lunghissimi anni, vista la reticenza delle persone nel credergli. Ricordi che ha dovuto tenere dentro sino a quando, finalmente, qualcosa è cambiato, verità nascoste iniziavano a prendere forma, anche attraverso altri testimoni. Finalmente arrivava la sua rivalsa… far sapere di quali nefandezze era stato capace l’essere umano.

Oggi, commossa per la sua dipartita, una grande folla ha seguito la messa nella chiesa di San Ponziano dove don Giampaolo Cincotti lo ha voluto ricordare nella sua semplicità, nel suo modo allegro di prendere la vita: «Con lui se ne va un pezzo di storia», ha concluso il sacerdote.

Una storia che Giuseppe Mura ha voluto raccontare, nel libro “L’animo degli offesi”, per fermare nella memoria di tutti atrocità che devono essere da monito per le nuove generazioni, che devono bandire la violenza in virtù della pace. Nuove generazioni che devono debellare per sempre l’insana idea di popoli superiori ad altri. Modesto ciò lo sapeva bene e, proprio per questo motivo, ha voluto dedicare gli ultimi anni della sua vita, a far conoscere una verità per molti scomoda.

Alla fine della funzione, la lettura della preghiera dei paracadutisti, i suoi compagni d’avventura, fatta dal presidente dell’associazione Nino Cossu… e poi il ricordo di Agnese Delogu con cui ha diviso nell’associazione dei mutilati e invalidi di guerra tante esperienze in giro per la Sardegna… scuole, associazioni, biblioteche.

Tra i presenti, alcuni assessori e il vicesindaco della città che tanto lo ha amato, forze dell’ordine in divisa. E poi il silenzio… non solo quello dei presenti ma anche quello che la tromba di Alessandro Sciascia gli ha regalato.

Un applauso, un grande applauso per omaggiarlo ed un grido “Folgore” per rendergli onore.

Si potrebbero riempire pagine intere di ricordi ed aneddoti ma fra le tante parole io ne sceglierei una nella certezza di catturare la stessa che voi tutti decidereste di usare… una e una sola…

GRAZIE!

Per essere entrato nelle nostre vite, per sempre nel cuore di chi ti ha conosciuto.

Che la terra ti sia lieve Modesto.

Nadia Pische

    

   

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Alla luce dei bisogni del cittadino… urge che l’Amministrazione comunale di Carbonia scenda in piazza e giri per la città, che si mischi alla gente comune, per ascoltare tanti bei suggerimenti…
L’assessore dei Lavori pubblici è atteso urgentemente in via Bacu Abis, in via Caput Acquas, in via Piolanas… e dintorni. Parcheggi non sufficienti e sensi unici da rivedere!!!
Assessore, ricominciamo da capo… insieme!
Provi a rivedere quindi parcheggi e direzioni di marcia e se vogliamo dirla tutta, riveda anche la grave situazione in cui versa via Mazzini al momento dell’entrata e dell’uscita da scuola… Istituto Comprensivo Sebastiano Satta, scuola primaria e dell’infanzia.
Avevamo un parcheggio a disposizione dei docenti… ora non vi è più traccia!
Trovo scandaloso che io, docente di scuola primaria, debba, ogni santa mattina fare quattro giri dell’intero quartiere prima di riuscire a trovare un parcheggio… Sosta selvaggia da parte di diversi utenti, poca attenzione da parte della polizia urbana, un unico vigile che non basta neanche in minima parte a gestire il traffico scolastico mattutino… auto che si fermano al rosso, dalle quali vedi scendere bambini al volo prima che scatti il verde!
È davvero insostenibile, ci sarebbero tante soluzioni che potrebbero essere adottate per rendere tutti un pochino più sereni.
Tra queste, renderei il parcheggio di via Risorgimento riservato a noi docenti.
Non so se sia più indignata la docente, la cittadina o la giornalista… so solo che tutte e tre insieme sono veramente esauste della situazione… e come ultima chicca suggerirei di rivedere l’“inaudita” decisione di appoggiare la Traffic srls, la società che ha in appalto il servizio dei parcheggi a pagamento al centro della città, nella folle distribuzione di sanzioni da 5 euro a raffica per ritardi anche di soli pochi minuti (per la cronaca, l’ufficio postale di Carbonia Centro, in Piazza Rinascita, pare che ne riceva da 10 a 15 al giorno)!
Lo so i problemi che avete sono tanti, ma noi cittadini puntavamo su di voi per avere qualcosa di meglio rispetto al passato!

Siamo veramente stanchi di restare ad aspettare, inutilmente, che l’Amministrazione comunale ci ascolti e renda le nostre richiesta realtà…
Vorremmo anche una città più pulita, mi scuso per quei cittadini che non rispettano l’ambiente, ma di contro ci sono tante persone che, come me, rispettano le regole e tengono le strade pulite.
Vorremmo anche un cimitero dove, entrando, non si rischi di cadere, dove ci siano bidoni interi e non rotti.
Vorremmo indietro la nostra ludoteca, la nostra sala di registrazione, i nostri uffici e le nostre sale dell’informagiovani, la nostra casa dell’anziano e tutti i servizi dei quali, nonostante le innumerevoli tasse, siamo stati ingiustamente privati.
Tutto questo è davvero troppo da sopportare, unito ad una situazione economica sempre più precaria, dove il lavoro manca creando un panorama di depressione che ci pesa sulle spalle e sul capo, un peso che si ripercuote sui nostri figli, sui nostri bambini, sui cittadini del domani che cresceranno con la certezza di non avere soluzioni.
Scendete nelle piazze, parlate con i cittadini, decidete di voler aiutare la città a tutti i costi. Il tempo stringe, le attività commerciali stanno morendo, una dopo l’altra. Prendete atto e coscienza che bisogna operare quanto prima, per un miglioramento del servizio da offrire al cittadino.
Portavoce di una comunità, mi assumo la responsabilità di quel che ho scritto ed attendo risposta da chi di dovere e non da chi spesso, credendosi delegato, risponde alla città al posto vostro.

Grazie per l’attenzione

Nadia Pische

Cittadina preoccupata

Mamma in pensiero

Nonna felice

Docente ottimista

Giornalista obiettiva

 

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Il Teatro Centrale di Carbonia, nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata internazionale della donna, ha ospitato questa sera la seconda edizione dello spettacolo “Non solo 8 marzo” (la prima edizione si svolse due anni fa, al Teatro Electra di Iglesias), organizzato da Nadia Pische, con il patrocinio del comune di Carbonia e dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia. Nadia Pische lo ha presentato insieme a Luca Gentile, Alice Fiori e Aurora Musu. Le musiche sono state curate da Antonello Siddi.

La serata è stata suddivisa in due parti: la prima ha visto protagoniste le alunne e gli alunni di alcune classi dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia che hanno presentato le schede biografiche di alcune donne sarde che si sono distinte in vari settori dell’arte e della cultura dal secolo scorso ai nostri giorni; la seconda parte ha visto la partecipazione di sindaci e amministratori di alcuni comuni del Sulcis Iglesiente che hanno presentato donne rappresentative del mondo della cultura, dell’arte e dello sport.

La prima ad intervenire è stata Clorinda Forte, assessore delle Politiche Sociali, Giovanili e dell’Integrazione del comune di Iglesias, che ha ricordato Federica Madau, la giovane mamma di tre bambine uccisa il 2 marzo scorso dal marito, dal quale si stava separando. Quello della violenza sulle donne è stato uno dei temi ricorrenti della serata.

Per il comune di Carbonia sono intervenute il sindaco Paola Massidda e l’assessore della Pubblica Istruzione, Politiche Giovanili e Sport Carla Mario, e con loro il vicesindaco Gian Luca Lai, che hanno presentato Susanna Montis che ha letto alcune sue poesie.

E’ stata poi la volta del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda e della delegata della Cultura dello stesso Comune Orietta Mura, che hanno presentato la cantante lirica Nadia Fois, applauditissima dal numeroso pubblico in sala.

Per il comune di San Giovanni Suergiu sono intervenuti il sindaco Elvira Usai e il vicesindaco Marco Zusa che, in rappresentanza del loro Comune, hanno proposto il gruppo in costume de “Is Massaius Suerxinus”, con l’intervento di Anna Simbula Marras.

Luca Gentile, giornalista di Videolina, uno dei presentatori della serata, ha raccontato una storia in tempo reale, relativa alla mancata partecipazione alla serata di una donna di un Comune del territorio che ha subito ripetute minacce dall’ex compagno. Mancata partecipazione che è stata consigliata da una nuova gravissima minaccia subita dalla donna proprio alla vigilia dallo stesso ex compagno.

La pittrice Derita ha presentato una sua opera dedicata ad una donna, esposta sul palco del Teatro e si è intrattenuta sulla sua attività artistica con Luca Gentile.

La scrittrice Petula Farina ha parlato dei suoi tre libri già pubblicati e del quarto che ha in lavorazione, dedicato alla sua città, Carbonia, con interviste ai protagonisti della vita quotidiana.

Il comune di Gonnesa è stato rappresentato dal sindaco Hansel Christian Cabiddu e dall’assessore dei Servizi sociali, Pubblica istruzione e Politiche giovanili Federica Olla.

Il comune di Calasetta, infine, con il consigliere Roberto Lusci, ha presentato la pluricampionessa italiana di windsurf Alice Casula, orgoglio della comunità per gli straordinari successi ottenuti in una disciplina affascinante legata al mare, la grande ricchezza di Calasetta, alla quale si è avvicinata su un pressante invito del padre Salvatore e dalla quale è stata poi letteralmente conquistata, con risultati sportivi straordinari.

La serata si è conclusa intorno alle 22.00, con il pensiero già rivolto alla prossima edizione.

               

                                                                                                              

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In occasione delle manifestazioni per la Giornata internazionale della donna, sabato 11 marzo, a partire dalle ore 19.00, il Teatro Centrale di Carbonia ospiterà la seconda edizione dello spettacolo “Non solo 8 marzo”.

Parteciperanno le studentesse e gli studenti dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia e diverse donne rappresentative del mondo della cultura, dell’arte e dello sport del territorio.

Lo spettacolo è organizzato da Nadia Pische, con il patrocinio del comune di Carbonia e dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia. Nadia Pische lo presenterà insieme a Luca Gentile, Alice Fiori e Aurora Musu. Le musiche saranno curate da Antonello Siddi. L’ingresso sarà gratuito.

La prima edizione dello spettacolo “Non solo 8 marzo” si svolse due anni fa, al Teatro Electra di Iglesias.

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I “Briganti” sono l’arma in più del Carbonia nel testa a testa con il Samassi per la promozione in Eccellenza.  La squadra di Andrea Marongiu ha raggiunto una grande maturità che le ha permesso di tornare in testa alla classifica tre settimane fa, prima della sconfitta interna subita nel derby casalingo con il Carloforte, incidente di percorso che ha consentito al Samassi il controsorpasso. La squadra va, gioca bene, in casa e fuori, sta valorizzando tanti giovani e, a 11 giornate dalla conclusione della stagione regolare, è impossibile prevedere come terminerà il testa a testa con la squadra campidanese, a meno di cali improvvisi di entrambe e quindi di un rientro in gioco del Guspini Terralba, partito con grandi ambizioni, ma oggi terzo in classifica, distanziato di ben 8 punti dalla capolista Samassi e di 6 dalla vicecapolista Carbonia.

Sul piano tecnico il confronto tra Samassi e Carbonia è stato fin qui equilibrato, lo scontro diretto disputato l’11 dicembre a Samassi per l’11ª giornata del girone d’andata è stato vinto dalla squadra di Paolo Busanca per 2 a 0 e se l’equilibrio dovesse persistere, la prima posizione che prevede la promozione diretta in Eccellenza potrebbe essere decisa dal confronto diretto del girone di ritorno, in programma allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia.

E’ chiaro che, visto il rendimento di entrambe le squadre, scontro diretto a parte, d’ora in avanti anche un solo passo falso di una o dell’altra potrebbe diventare decisivo e in questo entusiasmante testa a testa, la squadra biancoblu ha dalla sua un’arma in più molto importante, rappresentata dal gruppo ultras de “I Briganti”, sempre presente, sia nelle partite casalinghe sia in quelle in trasferta, in tribuna e non solo. Domenica scorsa, in occasione della partita vinta contro il Quartu 2000, “I Briganti” hanno organizzato la seconda edizione della “Festa biancoblu”, in collaborazione con il Carbonia Calcio e l’associazione Primavera Sulcitana.

 

Alleghiamo l’album fotografico della seconda edizione della festa, realizzato domenica 19 febbraio 2017 con le fotografie di Nadia Pische.

          

Ricordiamo che la prima edizione de “La festa biancoblù” (svoltasi il 13 marzo 2016, in occasione della partita vinta per 4 a 0 con la Villacidrese) è in finale al premio “Italive 2016”, nella categoria “raduni ed eventi sportivi”. In caso di vittoria, l’appuntamento con la premiazione è nella Capitale, nella prima metà di marzo, nella suggestiva location dell’area archeologica dello stadio di Domiziano, in piazza Navona, insieme al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Le fotografie che seguono sono relative alla prima edizione della festa.

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Focus sul tema complesso e attuale della terza età in “Classe di ferro” – originale e “profetica” commedia di Aldo Nicolaj in tournée nell’Isola per la stagione 2016-17 de La Grande Prosa firmata CerDAC – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna – nella mise en scène di Laros per la regia di Giovanni Anfuso. Sotto i riflettori tre interpreti straordinari – Paolo Bonacelli, noto attore di teatro e cinema, raffinato interprete pinteriano, con una lunga carriera costellata di successi, dal debutto con Vittorio Gassman ai recenti “Il malato immaginario” e “La brocca rotta” di Kleist e Giuseppe Pambieri, volto noto del piccolo schermo, dal fortunato “Sorelle Materassi” a “Incantesimo” e “Affari di famiglia”, ma soprattutto attore teatrale, dagli inizi al Piccolo Teatro di Milano alle tournées con la compagnia Pambieri-Tanzi fino al recentissimo “Re Lear”, e Valeria Ciangottini – versatile interprete fra teatro, cinema e tv, dal felice esordio ne  “La dolce vita” di Federico Fellini, alle fiction come “Giornalisti”, “E poi c’è Filippo” e “Un passo dal cielo”. Le scenografie sobrie ed essenziali sono di Alessandro Chiti, i costumi di Adele Bargilli, le musiche di Massimiliano Pace e il disegno luci di Giovanni Caccia.

La pièce ironica e dolceamara che getta uno sguardo sulla condizione degli anziani, dopo il debutto odierno, alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia, sarà in cartellone domenica 29 gennaio, alle 21.00, al Teatro Grazia Deledda di Paulilatino, lunedì 30 gennaio, alle 21.00, nel Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e, infine, martedì 31 gennaio, alle 21.00, al Teatro Comunale di Sassari.

Un intrigante e spietato affresco di varia umanità affiora dalla celebre commedia di Aldo Nicolai, (ri)scoperta in Italia dopo il fortunato debutto ad Budapest nel 1974, e rappresentata più volte con successo (memorabile la versione del 1987 con Gianni Santuccio e Ciccio Ingrassia), per una riflessione sul destino delle donne e degli uomini ormai avanti con l’età, tra l’evoluzione della famiglia e l’idea della vecchiaia in seno alla civiltà dei consumi. Esclusi ormai dal mercato del lavoro, beneficiari – nei casi migliori – di una pensione il cui valore tende progressivamente a ridursi, con molto, a volte troppo tempo libero a disposizione, gli anziani si ritrovano a fare i conti con la solitudine e con una forma sottile di emarginazione, ma anche e soprattutto con la propria immagine di sé, con il timore di trasformarsi in un peso per figli e nipoti, o peggio ancora l’incubo di finire i propri giorni in una casa di riposo.

“Classe di ferro” racconta la vita di tre personaggi – Libero Bocca, Luigi Lapaglia e l’allegra e dolce Ambra – diversissimi per temperamento, educazione e condizione sociale, ma accomunati dalla data di nascita, che s’incontrano casualmente in un parco cittadino e frequentandosi iniziano a conoscersi, a confidarsi reciprocamente inquietudini e incertezze sul futuro. Tra i due uomini nasce se non proprio un’amicizia una sorta di intesa, tanto che di fronte alla prospettiva del ricovero in un ospizio scelgono l’ipotesi surreale di una fuga dalla realtà e dalle angosce del presente, verso la dimensione poetica dell’infanzia – o almeno una ritrovata giovinezza – lontano dalla crudeltà del mondo.

La cifra umoristica privilegiata dall’autore mette in risalto i tratti più significativi e grotteschi della personalità dei protagonisti, ma soprattutto rivela tutte le incongruenze e mancanze della società contemporanea, con il disgregarsi della famiglia che rende più fragile la sfera degli affetti, il venir meno delle occasioni d’incontro nel ritmo frenetico delle giornate e  per la lontananza geografica, cosicché i genitori di figli ormai adulti, e quindi i nonni diventano figure simboliche ma remote. Il dialogo tra le generazioni si spezza, nonni e nipoti si conoscono a malapena e soprattutto il ruolo antico e fondamentale dei vecchi, portatori di saggezza ed esperienza finisce con il venir meno, mentre l’uscita dalla fase lavorativa per sopraggiunti limiti di età finisce con il sancirne la presunta “inutilità” relegandoli ad una funzione sempre più marginale.

In effetti – rispetto alla realtà fotografata da Aldo Nicolaj nella sua “Classe di ferro” sono intervenuti ulteriori mutamenti: nell’Italia di oggi spesso i giovani che non trovano o perdono il lavoro sono di nuovo costretti a rifugiarsi nell’alveo della famiglia d’origine, gli stipendi inadeguati hanno finito con il trasformare le piccole pensioni in una risorsa fondamentale e basilare per l’economia. Una nuova tragedia – che offrirebbe interessanti spunti alla penna arguta e alla fantasia del commediografo – tra i più noti e apprezzati del Novecento, autore di folgoranti monologhi e atti unici, oltre che di brillanti commedie, sembra aleggiare nell’aria.

Il ruolo storico degli anziani – detentori di un sapere antico, forgiato con gli anni, e tramandato nei secoli – sembra ormai superato – eppure nella frenesia della vita moderna, laddove si riesca a preservarlo, il contatto e il confronto tra le diverse generazioni costituisce una risorsa preziosa: testimoni di un’altra epoca e di quella attuale, i vecchi possono svelare ai più giovani il senso profondo dell’esistenza, offrendo il supporto del loro vissuto, dei valori e dei principi, facendosi memoria viva del passato e della storia. L’evoluzione della tecnica e in particolare delle forme di comunicazione – di cui molti anziani si sono impadroniti agevolmente – ha reso possibile superare le barriere geografiche, così come i progressi della medicina hanno migliorato la qualità della vita anche dopo la maturità. Il mondo è cambiato – ma la realtà descritta di Nicolaj risulta ancora sorprendentemente attuale.

“Classe di ferro” regala i tre ritratti indimenticabili di due uomini e una donna alla ricerca del proprio posto nel mondo, tre personaggi che rivendicano la propria dignità, l’importanza dei  ricordi, l’unicità delle loro storie a fronte dell’inesorabile scorrere dei giorni, e suggerisce interessanti spunti di riflessione sull’oggi e il domani, le derive della civiltà e il valore delle radici e dell’identità da cui prende forma e forza la personalità individuale – senza dimenticare i legami primari e gli affetti.

Domenica pubblicheremo una lunga intervista realizzata questa sera da Nadia Pische con Giuseppe Pambieri.

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Novità in arrivo sul fronte eventi…

La Primavera Sulcitana, a partire dal mese di aprile al mese di giugno sarà di nuovo l’appuntamento che solleticherà i palati dei buongustai dell’isola e non solo… E’ prevista per martedì 24 gennaio la riunione tra gli organizzatori e gli amministratori dei comuni del Sulcis che vorranno prender parte alla nuova kermesse fieristica.

Ma se nel Sulcis si lavora per il serpentone enogastronomico ed artigianale che si sposterà da un comune all’altro, a Cagliari si pensa già alla 2ª edizione della Fiera del Gusto che non si terrà come lo scorso anno al Molo Ichnusa, ma in una superficie raddoppiata… una location al centro della città dal nome ancora “segreto”. L’appuntamento è stato già fissato, dal 2 al 4 giugno, un fine settimana: venerdì, sabato e domenica, dove si potrà scoprire una vera fiera dello street food, cibo da strada, alternativo al ristorante, non solo isolano, ma nazionale ed internazionale. Stand alimentari ed artigianali, ricette sarde ma anche d’oltre mare da assaporare presso i Food Truck, delle vere e proprie botteghe enogastronomiche su quattro ruote. Non mancheranno le sagre, gli Sho Cooking e anche tanta musica e balli legati a culture e popoli che a Cagliari porteranno i colori, i profumi e i sapori del loro Paese.

E poi Invitas, sempre a Cagliari, dal 28 ottobre al 1° novembre, che vedrà anche l’arrivo di tre navi da crociera nella prima mattina del 31 ottobre.

Ma queste sono solo le prime notizie che trapelano, nei prossimi giorni arriveranno sicuramente nuove informazioni che spiegheranno con più precisione gli eventi nel dettaglio.

Giusto un po’ di suspense… ma memori del successo delle passate edizioni non ci resta che darvi appuntamento nel Sulcis a partire dal mese di aprile 2017.

Nadia Pische

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Vento, pioggia e grandine non hanno risparmiato la città di Carbonia, riproponendo il gravissimo problema delle strade allagate con la conseguenza di cittadini inferociti per la mancanza di pulizia dei tombini ricolmi di foglie, per i quali devono provvedere da soli.

Come ogni volta che il maltempo imperversa senza sosta, la città è stata messa in ginocchio, alcuni punti sono risultati impraticabili anche in auto e sono stati raggiunti dalla Protezione Civile che ha provveduto a liberare i tombini intasati, rendendo così di nuovo possibile la defluenza dell’acqua piovana nelle fogne.

Rio San Milano ingrossato ed impetuoso come da tanto non si vedeva, dimostra che l’imprevedibilità del tempo deve essere monitorata, controllata, operando in modo che, anche grandi rovesci come quelli di oggi, possano essere ridimensionati dal funzionamento di tutti i tombini e magari dalla sostituzione di alcune condutture dal diametro forse inadeguato alla portata del getto dell’acqua che si verifica in queste occasioni.

La speranza di tutti i cittadini è che questa possa essere l’ultima volta che accade un’emergenza simile.

Nadia Pische

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Il 6 gennaio, presso il campo di addestramento di Iglesias, si è tenuta una gara cinofila amatoriale, organizzata dal Centro Cinofilo Sergio Grassi & Daniela Floris.

L’evento, ampiamente riuscito, ha radunato dai più piccoli ai più anziani, una buona rappresentanza del mondo cinofilo sardo: 119 cani, dai meticci a quelli di razza.

Un grande successo che ha regalato tante emozioni, molte le persone presenti alla manifestazione: curiosi, appassionati e fans della pagina “Eja S&D“.

Particolarmente soddisfatti gli organizzatori hanno ringraziato tutti, in particolar modo gli amanti dei Bulldog Inglesi, riuniti per la prima volta nel Raduno Amatoriale del Sulcis dedicato a loro.

Nadia Pische

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Ieri sera, al palazzetto dello sport di Calasetta, nell’intervallo della partita di basket tra Automek Calasetta e Sef Torres (vinta dalla squadra di Simone Frisolone per 85 a 65), il sindaco Antonio Vigo e l’assessore dello sport Kicco Mercenaro, hanno premiato con una targa ed il gagliardetto del comune di Calasetta, l’atleta Alice Casula.

Alice Casula è una giovane cittadina di Calasetta che, per il secondo anno consecutivo, si è laureata campionessa italiana di windsurf nella categoria slalom. Ha solo 21 anni ma il suo sacrificio quotidiano l’ha condotta a raggiungere traguardi eccezionali che hanno portato il paese, e non solo, ad essere fiero di lei.

L’11 dicembre 2016, a Marsala, ha bissato il titolo conquistato nel 2015 e, nonostante i prestigiosi traguardi raggiunti, mostra grande umiltà e voglia di crescere sempre più.

E’ auspicabile che l’Amministrazione comunale di Calasetta possa riconoscerle anche un sostegno economico che le permetta di concretizzare progetti futuri, non solo personali, ma in grado di avere ricadute sulla stessa comunità.

Forza Alice… non c’è due senza tre!!!

Nadia Pische