18 July, 2024
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Copertina del libro di Marianna ok stampa

Verrà presentato domani 9 aprile, alle ore 18.00, presso la sala Astarte della Grande miniera di Serbariu, il libro per grandi e piccini dal titolo “Giochiamo tutti da tutte le parti”, Giampaolo Cirronis Editore.

Da un’esigenza di Marianna, da un’idea di Antonello Maccioni, dalla penna di Petula Farina, dalla matita e dai colori di 39 bambine e 41 bambini delle classi quinte della scuola primaria dell’Istituto Satta di Carbonia… disegnato in copertina dalle maestre e gioiosamente concretizzato da Nadia Pische… per un totale di 93 cuori coinvolti!

Un libro che lascia volare in alto un messaggio forte… quello di poter offrire a tutti le stesse opportunità di movimento…

Uno stimolo affinchè i bambini di oggi, cittadini del domani, possano crescere con l’idea che le barriere architettoniche devono essere eliminate, ma ancor più che le barriere mentali vengano definitivamente abbattute.

E quando, dietro un progetto, lavora un gruppo, il risultato è sempre fantastico… perché dove c’è gruppo c’è unione, c’è creatività, c’è diversità e la diversità è un valore aggiunto…

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare gli ottanta bambini coinvolti che, con il loro gesto, hanno reso possibile che un messaggio potesse arrivare al cuore di tutti…

Nadia Pische

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Cerimonia commemorativa il pomeriggio di venerdì 18 marzo, all’ospedale Sirai di Carbonia… a 70 anni di vita dalla sua costruzione, è stata dedicata una sala al dottor Gaetano Fiorentino, un professionista che tanto si spese per la vita di questo polo ospedaliero.

Il Sirai nasce in una città di nuova costruzione: Carbonia, abitata da tanti, tantissimi uomini, provenienti da tutta Italia, lavoratori che dovevano stare bene in salute per poter produrre e garantire allo Stato i giusti introiti derivati dal loro duro lavoro. E tanti operai fanno sì che a Carbonia, nel giro di poco tempo, arrivino tante famiglie, basti pensare che, in quegli anni i registri arrivano a vedere numeri che raccontano di una città di circa 60.000 abitanti.

Raggiungere Cagliari era davvero difficile, i treni erano lenti e le strade sterrate. Quando c’era un problema di salute, questo diventava più grave per via della distanza da un luogo di cura.

Così comincia il pomeriggio al Sirai, presenti il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, e il direttore della Struttura Complessa del P.O. Sirai Sergio Pili, con le parole dette dal dottor Mario Marroccu che, con enfasi, precisione ed eleganza traccia, con la sua esposizione, le linee della nascita di quello che diventerà un grande ospedale, dove veniva curato il minatore e tutta la sua famiglia.

Intorno al dottor Gaetano Fiorentino, prosegue Mario Marroccu, ruotava una squadra che dedicava tanta passione al proprio lavoro: Meloni, Floris, Pittoni, Pasqui, Porcella e Tagliaferri.

A seguire, prende la parola il dottor Enrico Pasqui, che, racconta del dottor Fiorentino come di un medico dal curriculum eccezionale, con un enorme bagaglio di conoscenze, un chirurgo generale che sapeva trattare “dall’unghia al cervello”.

E ricorda il caso in cui il dottor Fiorentino ricostruì la testa di un uomo dal cranio spappolato, in seguito ad un brutto incidente: «Profonda stima per questo eccezionale medico che mi ha fatto assistere, tra il 1949 e il 1950, a cose incredibili. Ma non era solo un grande medico, il dottor Fiorentino era anche un uomo che sapeva ascoltare, sapeva dare consigli e suggerimenti, incoraggiava a mettere in atto le idee, era la giusta figura del dirigente… il suo compito era, così come dovrebbe essere ancor oggi, caldeggiare le idee.»

Nel 1956 nasce la pediatria, ben 30 letti all’ultimo piano dell’ospedale, ma tra intubazioni e tracheotomie, i letti non bastano e si inizia a costruire la pediatria, che negli anni a venire noi tutti abbiamo conosciuto a fianco del grande ospedale, proprio dove oggi viene intitolata la sala al dottor Fiorentino. Si avranno da quel momento 60 posti letto nella sola pediatria.

Tra il 1960 ed il 1963, nascono la ginecologia e l’ostetricia e le nascite arrivano a toccare punte di 2.000 bambini in un anno, contro i circa 300 dei giorni nostri. Le famiglie in quel periodo contavano dagli 8 ai 12 figli.

E’ poi intervenuto Antonello Pilloni che ha parlato dell’uomo Gaetano Fiorentino.

Quindi prendono la parola anche gli altri ospiti e poi si passa alla svelatura della targa e alla consegna, da parte del sindaco Giuseppe Casti, degli attestati di merito a chi, lavorando all’ospedale, si è distinto per merito e devozione.

Emozione e commozione hanno regnato sovrani nella sala, nel ricordare persone ormai scomparse e momenti di vita lontani, storie di una città che oggi patisce il fenomeno dell’abbandono da parte dei giovani impossibilitati a trovar lavoro. Una città che ricorda con nostalgia tempi faticosi e difficili ma anche di speranza per un domani più florido.

E per concludere nel migliore dei modi la serata, non si poteva certo fare a meno della presenza della chitarra di Roberto Olla che, con le sue dolci e suadenti note, ha dato la giusta dimensione al tutto, regalando armonia e forza ad un pubblico attento che ha mostrato di gradire l’esibizione, gratificando il musicista con ripetuti applausi.

Di seguito gli scatti della cerimonia.

Nadia Pische

Ospedale Sirai

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Poche parole bastano per descrivere il gran risultato ottenuto il 13 febbraio dal Rotary Club di Carbonia con il primo corso di BLS organizzato con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della ASL 7 e dei comuni di Carbonia e Tratalias. L’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri ha messo in campo una squadra che, in una mattinata, è stata in grado di far apprendere ai discenti la RCP (Respirazione cardio polmonare) e come utilizzare un DAE (Defibrillatore). Un’equipe, quella del dottor Paolo Bonomo, primario del reparto di Cardiologia del Santissima Trinità di Cagliari, che, con serietà, attenzione e professionalità sorprendenti, ha condotto la parte teorica in maniera brillante e per niente tediosa, utilizzando slide molto chiare ed interagendo con i corsisti sino a chiarire qualunque dubbio si affacciasse nella mente dei provetti aspiranti in at-tesa di un patentino.

Dopo la parte teorica, i partecipanti divisi in piccoli gruppi sono passati alla fase pratica dove, con l’utilizzo del manichino, hanno potuto esercitarsi dal vivo con le pratiche di rianimazione e le fasi da seguire, onde scongiurare le possibili conseguenze dovute all’onda delle emozioni. Le esercitazioni singole in un primo momento e di coppia subito dopo, hanno infuso sicurezza nei partecipanti che inizialmente apparivano titubanti e timorosi di sbagliare. Il raggiungimento delle abilità tecniche è stato il risultato di una lunga e seria esercitazione delle proprie capacità, a cui è poi seguito un esame sul campo e la compilazione di un quiz a risposta multipla. I soccorritori formati in questa occasione hanno poi avuto un attestato di frequenza e uno di superamento del test teorico-pratico con conseguente comunicazione al 118 nazionale. Il loro compito sarà, d’ora in poi, quello di rivedere spesso le proprie abilità tecniche ed osservare le tabelle esplicative presenti sul manuale ricevuto in dotazione alla fine del corso. Inoltre sarà sicuramente necessario fare un refresh ogni due anni, affinché si possano mantenere in maniera inalterata le capacità rianimatorie di ogni singolo discente. Essendo stata io stessa una corsista, posso assicurare che entrare in quella scuola priva di rudimenti di quel tipo ed uscirne diverse ore dopo con una sicurezza del tutto nuova ed inaspettata, ha fatto sì che ci guadagnasse l’autostima. Dato il successo e le richieste di partecipazione, a breve verranno effettuati altri corsi, per info contattare il Rotary Club di Carbonia o direttamente la sottoscritta. Formarsi è un’utilità sociale senza eguali. Il progetto nasce da un’idea del dottor Salvatore Ierna, presidente in carica del Rotary Club di Carbonia, con la finalità di dotare il territorio di defibrillatori posizionati in punti strategici della città, nei luoghi di maggiore affollamento, quindi di maggiore probabilità di utilizzo. Il tutto ha però una validità se in contemporanea viene svolta la formazione delle persone, senza le quali i defibrillatori non si potrebbero utilizzare. Di conseguenza, sono stati attivati prima i corsi di formazione. Le quote versate dai partecipanti, a cui viene richiesta la maggiore età, verranno utilizzate per l’acquisto dei defibrillatori.

A questo primo importante passo nei confronti di un grande progetto, affidiamo la speranza di non dover mai usare i defibrillatori e, nel contempo, la consapevolezza che, in caso di necessità, saranno lì a disposizione di tutti. In seguito anche la ASL 7, prendendo atto ed apprezzando la lodevole iniziativa del Rotary, ha avviato il programma di diffusione dei defibrillatori in tutti i Comuni dell’ex provincia di Carbonia Iglesias e nelle 4 Case della Salute e il comune di Carbonia ha disposto l’acquisto di diversi defibrillatori che verranno messi a disposizione degli impianti sportivi più frequentati, in particolar modo dai bambini.

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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Oggi a Porto Pino, in località Candiani, si è svolta la prima parte del corso teorico e pratico di GPS e cartografia ad opera del cartografo Sandro Mezzolani, giunto al suo decimo corso in Sardegna, che produce e vende carte turistiche della Sardegna e di altre regioni italiane.

Carismatico e simpatico nell’esposizione degli argomenti, Sandro è riuscito a tenere viva l’attenzione dei sedici partecipanti, tutti escursionisti appassionati della natura… una dottoressa, una commessa in pensione, un tecnico di laboratorio, un ex poliziotto, un tecnico di laboratorio, un ingegnere… tante figure professionali diverse, unite dalla stessa voglia di esplorare il territorio e le sue meraviglie.

La mattinata, passata tra carte e slide, tra collegamenti e simulazioni, è stata molto partecipata e riccamente nutrita di numeri e calcoli necessari per trovare posizioni e coordinate.

Da nozioni teoriche di cartografia e curiosità sul GPS, la lezione ha poi condotto tutti ad una breve escursione, dove si sono potuti mettere a frutto i primi insegnamenti ricevuti.

Nonostante la leggera pioggerella, è stato veramente divertente nonché meravigliosamente interessante, dal punto di vista paesaggistico, camminare, oltre che tra la natura, tra fortini e vecchie batterie, residui bellici memorie di tempi lontani.

Il corso, organizzato dalla cooperativa Destinazione Sulcis, in collaborazione con Sandro Mezzolani, nasce dal desiderio di favorire la formazione e l’affinamento di tecniche di orientamento, necessarie per un sempre migliore modo di muoversi ed avventurarsi con una maggiore consapevolezza e serenità per se stessi e per gli eventuali soccorritori.

Per seguire questo corso, i partecipanti sono arrivati da Fluminimaggiore, Carbonia, San Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi, Teulada, Mandas e Cagliari… e, incuranti di distanze o tempo poco amichevole, torneranno anche domani, giorno in cui si concluderà il tutto…

E l’appuntamento ve lo do anche io a domani… con nuovi aggiornamenti ed ulteriori foto, a testimonianza della magica flora mediterranea che ci circonda e del modo in cui è più facile e sicuro avvicinarsi.

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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Approfitterei di questa giornata “asciutta” per sottoporre all’attenzione di chi di dovere (l’Amministrazione comunale, n.d.r.), le condizioni orribili in cui versa un “angolo della periferia di Carbonia”, ahimè molto frequentato: il cimitero.

Trovo veramente scandaloso che, in una giornata di pioggia, il secondo ingresso del cimitero si trasformi in un autentico pantano, nelle condizioni documentate dalle fotografie allegate, scattate lo scorso 14 febbraio.

Nella speranza che il problema possa essere risolto al più presto… augurerei una serena giornata a tutti.

Nadia Pische

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Ritrovarsi intorno ad un tavolo ovale per discutere di un’iniziativa che ha a che fare con i libri e con una probabile fiera è stato veramente piacevole… è successo a Iglesias, nella sala riunioni del Centro direzionale di Via Isonzo.

L’assessore Simone Franceschi, infatti, ha pensato di convocare il comitato proponente l’evento, l’associazione Argo Nautilus di Portoscuso, associazioni, librai, editori ed insegnanti che intenderanno animare il tutto.

Discussione molto produttiva e, per certi versi, entusiasmante… basti pensare all’idea di poter trasformare il centro storico in un salone della lettura a cielo aperto dove arte e musica si sposano in un connubio di poesia.

La poesia delle varie arti che si incontrano per volare in alto e portare il fruitore di tale bellezza in giro per un mondo virtuale ma ben radicato, il mondo della cultura… quella che viaggia velocemente, quella che non si stanca mai di riproporsi, di reinventarsi, di dar vita a nuove avventure.

L’ispirazione dell’iniziativa è da ricercare nella festa di San Giorgio che prende vita a Barcellona, quando libri e fiori diventano i protagonisti dell’evento. Ad Iglesias i fiori rimarranno sui balconi, come vuole la venticinquesima edizione di “Balconi fioriti” e verranno sostituiti dalle leccornie del territorio…

Pane coccò e dolci tipici diventeranno, insieme ai libri, le star di quattro giorni di carosello di reading, esposizioni, incontri culturali e proiezioni di film.

Per l’occasione verranno ricordati inoltre due grandi ed intramontabili scrittori: Miguel de Cervantes e William Shakespeare, a distanza di 400 anni dalla loro nascita.

La prima fiera del libro con questi preamboli promette davvero bene… ora sta a voi cari lettori darne maggior diffusione possibile perchè senza pubblico i libri rimarrebbero chiusi e il cuore del centro storico non potrebbe pulsare.

Nadia Pische

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Un fantastico tuffo nel mondo delle FAVOLE, delle FIABE, delle STORIE che ci aiutano a rimanere bambini, quello che ieri a partire dal primo pomeriggio la città di Iglesias ha regalato a grandi e piccini.

Per un attimo la satira politica, la crisi, la mancanza di lavoro, insomma in una sola parola “l’assenza di voglia di vivere e di reagire” ha lasciato spazio a Pinocchio, Braccio di ferro, la Banda Bassotti, Asterix, Frozen, i Pirati, Walt Disney e tanti altri personaggi che, magicamente ci hanno catapultato in un pianeta magico…quello abitato dalla fantasia e dalla creatività dei bambini e delle bambine di tutta la terra.

E’ stato altamente educativo e dimostrativo vedere intere famiglie coinvolte nella sfilata, ma anche a passeggio per le vie cittadine con tanta voglia di incontrarsi e giocare insieme.

Biancaneve ed il suo principe dal palco hanno magistralmente diretto l’arrivo dei gruppi, invitandoli poi a salire sul palco…per ballare con loro.

L’altra informazione interessantissima che vi vorrei dare è che nessun gruppo ha vinto così come nessun gruppo ha perso…

“Tutti hanno vinto” nel momento in cui hanno deciso di mettere in campo la loro creatività, dimostrando in questo modo che… ci si può divertire anche con poco, proprio come ha detto la bellissima Manuela Lai che in compagnia di marito, cognata e figli, ovviamente ha voluto prender parte all’evento.

Soddisfazione alle stelle per l’assessore Simone Franceschi che, intervistato, ha ringraziato il comitato composto dalle associazioni sportive ASD Azzurra 2000, Milly’s angels, Free body, DNA fitness, Feel good  che col patrocinio del comune ha saputo organizzare il tutto con un’abilità veramente straordinaria…

Un augurio finale quello che poi, si è consumato nel rogo dove NORFIEDDU, simbolo del male che attanaglia le nostre vite, ha smesso di esistere dilaniato dalle fiamme.

Nadia Pische

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La rivolta ha un unico volto: l’uomo e la donna del Sulcis rivendicano la propria dignità attraverso un’identità persa!

Il sole la fa da padrone suoi volti ormai stanchi di chi, stamane alle nove, era già in fermento per organizzare una spedizione verso un «modo più equo di stare al mondo».

Osservo le persone che ancora sono presenti in piazza, sono quasi le tredici, un gruppetto di giovani è seduto per terra in cerchio, uno poco più in là chiacchiera, tre stan sopra il tetto del vecchio dopolavoro e con un megafono continuano a dire qualche parola inerente alla manifestazione che volge al termine… scatto delle foto e poi mi fermo a parlare con loro.

Sono esausti, desiderosi di rientrare a casa, ma decidono di rilasciarmi un’intervista… eccola, e a voi il compito di tirare le somme di un momento decisivo per «la rivendicazione della propria dignità attraverso un’identità persa».

Maurizio Sanna arriva da San Giovanni Suergiu, è il rappresentante dei giovani che, nel 2008, hanno dato vita ad un comitato spontaneo, formato dai figli della crisi, da ex rappresentanti d’istituto. Maurizio è diplomato al Liceo Artistico di Iglesias, ma non ha ancora trovato un lavoro. Mi presenta Ivan Sais, un ex studente di Villamassargia. I due mostrano un carattere ed un approccio molto diversi tra loro: Maurizio sembra pacato mentre Ivan appare come più adirato, anche lui è disoccupato, nonostante si sia diplomato, hanno entrambi circa 28 anni e sono lì a chiedere quel qualcosa di negato a tanti giovani in Italia, a tanti ragazzi in Sardegna ma, in particolar modo a tanti uomini e donne del Sulcis Iglesiente, la provincia più povera del nostro tanto amato Stivale.

Ivan forse, a suo dire, diventerà il “pensionato delle lotte del territorio”… ed io sorridendo aggiungo: «In fondo è giusto che ci siano nuove facce, nuovi volti che combattano uniti in un fronte comune per il raggiungimento dello stesso obiettivo», e anche Ivano e Maurizio ne sono convinti.

Poi continuano a raccontare… stamane chiassosi e determinati, avevano una voglia tremenda di portare a casa “i fatti”, sono preoccupati per il loro futuro, si vergognano di appartenere alla provincia più povera d’Italia, sono pronti a tutto pur di raggiungere la meta, perché i loro genitori ed ancora prima i loro nonni in questo ci hanno creduto, ora soffrono insieme ai loro figli e ai loro nipoti. A Maurizio ed Ivan e non solo a loro, bensì a tutti i nostri giovani, non interessa una politica che esiste già, loro vogliono, pretendono e gridano a gran voce il volere una politica nuova, per il rilancio del territorio stretto ormai in un sepolcro.

Si avvicina Daniele Corrias, è stanco, stremato, ma si ferma ugualmente con noi… è il rappresentante d’istituto della scuola superiore IPIA di Carbonia.

«Stamane, quando sono arrivato ero “un po’ così…”, ora sono un pochino più speranzoso, più fiducioso… certo avrei voluto vedere in piazza più disoccupati, più alunni…più artigiani e magari anche più commercianti, spero che tutti possano comprendere l’importanza della protesta ed unirsi al più presto alla battaglia».

Cosa avete chiesto al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti?

Semplicemente di unirsi a noi…

E cosa si è rivelato propenso a fare, «per voi e con voi?»

Ci ha ascoltato e si è messo subito all’opera per produrre, insieme ad un gruppo di rappresentanti, un documento da indirizzare all’attenzione del governatore Francesco Pigliaru e del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Alla vostra attenzione rimetto integralmente il testo del volantino distribuito in occasione della manifestazione…

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Che altro dire se non fate sentire le vostre voci… non lasciamoci morire senza neanche provare a combattere ma… una cosa, anzi alcune non dobbiamo dimenticare: tenere i toni pacati, non mostrarsi aggressivi, non ricorrere alla forza, non far della giusta protesta un modo per passare dalla ragione al torto. Non insultare, chi forse non compie appieno il proprio dovere, ma invitarlo a riflettere per raggiungere insieme la giusta meta… non lanciare accuse o ingiurie ma ragionare e trovare una soluzione oggi per noi tutti e domani per i nostri bambini e le nostre bambine… il futuro del territorio forgiamolo insieme… UNITI NELLA LOTTA.

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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Lettera Aperta al commissario straordinario della ASL 7 di Carbonia.

Egregio Dottor Onnis, mi chiamo Nadia Pische e le scrivo per invitarla pubblicamente a recarsi, in mia compagnia, in visita al “Sirai”, l’ospedale in cui io vado, ahimè purtroppo da molti anni, per una serie di vicissitudini di salute, mie personali e di alcuni familiari.

La invito a questa “passeggiata”, perché non voglio assolutamente credere che lei sia al corrente di alcune questioni organizzative che noi pazienti, già provati per problemi di salute, ci ritroviamo a subire…

La invito, prima di tutto, come cittadina di Carbonia, profondamente addolorata per la piega economico-sociale catastrofica che sta prendendo il territorio; in secondo luogo come docente, attualmente in servizio presso una scuola primaria della città, educatrice di “uomini” e “donne” del domani, ora bambini e bambine in via di formazione; in ultima analisi le scrivo come giornalista, regolarmente iscritta all’albo e collaboratrice di un mensile e di un sito, che operano e si muovono gratuitamente nel territorio.

Credo fermamente che i mass media abbiano ancora un ruolo non da poco, perché sono convinta che tanti cittadini vorrebbero scrivere questa lettera, ma poi per mancanza di tempo, pazienza, voglia di lottare, non l’abbiano ancora scritta, perché credo che in questo particolare momento che la nostra città, la nostra provincia, la nostra regione, la nostra Italia stanno vivendo, ci si debba un attimino fermare a parlare e magari, parlando ed osservando, sono convinta che si possano risolvere, se non tutte, gran parte delle situazioni incresciose che puntualmente si verificano e di cui magari lei non è a conoscenza.

Se mi permette, vorrei farle qualche esempio, qualche segnalazione…

In quest’ultima settimana mi sono recata praticamente in ospedale tutti i giorni… pertanto le sto per dare uno spaccato abbastanza preciso ed attento… correlato di fotografie.

Gli ascensori, diciamo i nuovi, giusto per capirci, non funzionano da almeno una settimana… questo ha creato una fila interminabile nel “vecchio” ascensore, quello che si trova al centro delle scale, mentre quello che invece si trova poco dopo la farmacia, nel sotterraneo sulla parete destra, non può essere utilizzato perché ha un’altra funzione; infine, gli ascensori posti in fondo al corridoio sotterraneo non sarebbero una soluzione perché portano ad una sola parte dei reparti.

Ieri mattina poi, strabiliata, noto pure, nei pressi degli ascensori, una sorta di legenda colorata, appena sistemata, nella quale vengono spiegate in modo dettagliato “le funzioni” degli ascensori… la cosa pazzesca è che l’ascensore… l’unico in cui ci riversavamo tutti in questi giorni… noi utenti non lo possiamo più utilizzare…

Premetto che questo ascensore viene attualmente usato per trasportare malati, defunti, personale, utenti malati ed utenti in visita… tutti insieme appassionatamente…

Quindi procedo raccontando giusto qualche episodio esemplificativo…

Salendo a piedi al quinto piano, emodinamica, dove dovevo recarmi in visita, incontro lo stimato dottor Paolo Casula, il medico della pediatria, se non ricordo male, di circa 40 anni fa, che, in compagnia della sua signora e di un figlio accompagnatore, entrambi i coniugi con un bastone a tre piedi, si accingevano a raggiungere il pianterreno a piedi… non le dico il mio sgomento, claudicanti e costretti a scendere a piedi ben cinque piani…

Il giorno dopo, mi reco in radiologia, bellissima dopo la ristrutturazione ma sconvolgente nella lunghezza dei tempi, trovo un tecnico dal modo di fare veramente improponibile, tanto di rispetto per la sua persona, ma veramente da non poter lasciare con un incarico come quello attuale a stretto contatto con i pazienti… per non parlare poi dell’esito… faccio la radiografia alle 17.00 del 14 gennaio e devo recarmi a ritirare il referto il giorno dopo… ma se siamo in tre pazienti in tutto ed io ho una visita ortopedica di lì a poco, perché devo aspettare? Potrei capire se ci fossero tanti pazienti ma così… non se ne parla nemmeno…

Mesi fa, porto mia madre, in dimissioni protette, nel reparto di cardiologia e una dottoressa mi dice che dobbiamo passare dal pronto soccorso… meravigliata seguo le sue indicazioni anche se non ne condivido la politica… riscendo con mia madre con la pressione alle stelle al pronto soccorso, dove la lasciano buttata su una sedia dal pomeriggio all’alba… ma, a quel punto, penso fra me e me… a cosa serve essere in dimissioni protette???

Potrei continuare ma credo che questi esempi siano più che sufficienti per avere delle spiegazioni in merito.

Il mio desiderio e credo che dai toni della lettera sia di facile comprensione, è solo quello di “aiutarla” a vedere alcune cose dal punto di vista di noi utenti…

Le posso assicurare che diventa faticoso districarsi in una situazione di questo tipo…

Al Sirai lavorano, a mio avviso, e non solo, in maggioranza delle eccellenze mediche, personale squisito che da anni cerca di dare il meglio di sé, infermieri che svolgono il loro lavoro con attenzione e professionalità, inservienti che si impegnano anche di più…

Pertanto, vorrei che loro come lavoratori… e noi come utenti… avessimo l’opportunità di “vivere meglio” il nostro quotidiano.

Mi sono rivolta a lei, dottor Onnis, non perché ritenga che lei debba fare tutto da solo o perché le responsabilità siano solo sue, ma semplicemente perché da qualcuno dovevo iniziare…

La prego, faccia sentire la nostra voce in Regione, combatta per un ampliamento dell’organico… ricordi a chi di dovere che stiamo già morendo di fame… e non possiamo anche morire di stenti…

La ringrazio infinitamente per il tempo che mi ha dedicato… e aspetto impaziente che lei mi contatti…

Fremo all’idea di poter scrivere quanto prima che qualcosa è migliorato… e poi se vorrà, mentre passeggeremo per il Sirai, le potrò far notare anche qualche altra piccola cosa che si potrebbe sistemare…

Ci tengo a precisare… che chi scrive è portavoce di un malcontento generale.

Ancora grazie infinite e buona giornata… ora corro a prepararmi… i miei alunni aspettano la maestra e son già le sette e venti.

Carbonia, 20 gennaio 2016

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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Il 26 dicembre, l’associazione culturale Sardinian Events, ha regalato, ancora una volta, la magica rievocazione della nascita di Gesù bambino.

L’evento, patrocinato dal comune di Portoscuso, rappresentato sul luogo dall’assessore allo spettacolo… Attilio Sanna, ha entusiasmato grandi e piccini che in tanti sono accorsi. Il pubblico, attento e silenzioso, ha seguito con interesse sia le performance parlate, sia quelle cantate dalle splendide voci della corale… di Sant’Antioco magistralmente diretta da…

Il tutto reso particolare dalla splendida presenza di Davide, un bimbo di un mese e 20 giorni, “prestato” dai genitori per interpretare l’importante ruolo di Gesù bambino. Uno spaccato di realtà invece è stato donato dalla presenza di un asinello, di due pecore e di due agnellini…tutti perfettamente calati nel loro ruolo.

Un impegno serio e costante quello portato avanti dall’associazione con a capo Leo Basilio Pusceddu, che circondato da un capace ed abile staff, ha modo di far rivivere il passato della tradizione e della cultura cristiana, puntando su un presente che chiede radici ferme per un futuro fatto di valori.

Ma non finisce qui…il presepe vivente ha di nuovo lasciato il posto a quello monumentale che si potrà visitare sino alla fine del mese di gennaio, così come quello meccanico. Il 5 gennaio, alle 21.00, sempre nei locali della vecchia tonnara, ci sarà invece una serata di karaoke… beneficienza; il 6 gennaio, alle 15.00, nelle acque della caletta, l’arrivo della befana in barca farà divertire tutti, dai zero ai cent’anni; alle 17.30, infine, si snoderà lungo le vie del paese la carovana dei magi…

Tra gli interpreti Gaddo, un simpatico e curioso asinello, comparsa determinante anche nel presepe vivente, che lo scorso anno aveva calcato le scene per la prima volta e Svelto un coniglietto sassarese, da poco trasferitosi nel Sulcis Iglesiente.

Impossibile mancare a questi appuntamenti…il rischio che si corre è che la befana passi a portarsi via le feste senza che ci si sia divertiti abbastanza.

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