15 November, 2024
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Pubblico delle grandi occasioni, tante emozioni e per tetto un cielo di stelle. Così si è presentato lo scorso weekend ad Asuni il concerto multimediale “Logos” ideato da Alberto Masala, un’occasione straordinaria per lanciare un messaggio contro lo spopolamento e, allo stesso tempo, far rivivere l’antica chiesa (ora sconsacrata) di piazza Dante dopo circa quarant’anni di abbandono.

La fascinosa struttura già adibita a salone parrocchiale, è stata recuperata da edificio fatiscente e ristrutturata senza l’inserimento della copertura (a causa dei pochi fondi disponibili), assumendo l’aspetto di un complesso architettonico unico nel suo genere.

La sala ha mostrato tutte le potenzialità di un’acustica straordinaria, grazie a uno spettacolo emozionante, un racconto sublime e poetico dell’anima del paese. In perfetta sinergia con le note dei clarinetti di Marco Colonna ed i versi di Savina Dolores Massa, i volti degli abitanti e i vuoti delle case abbandonate sono apparsi sul maxischermo, come in un film, nelle immagini di Nanni Angeli. Sono circa ottanta i ritratti realizzati, che sono stati consegnati in formato fotografico a tutti i protagonisti.

La massiccia presenza di pubblico ha decretato un forte messaggio di resilienza in un momento in cui, per la prima volta dopo oltre quarant’anni, il trend demografico si è finalmente invertito, portando l’incremento di due nuove unità nell’ultimo anno. Certo è un piccolo segnale, ma che fa ben sperare per il futuro di un borgo di circa 340 anime.

La popolazione ha aderito in gran numero non solo per seguire l’atteso spettacolo, ma soprattutto per manifestare i propri sentimenti d’appartenenza a una comunità che resiste con orgoglio nonostante l’emigrazione di massa degli ultimi decenni.

«Oggi non vogliamo più parlare di spopolamento – ha affermato il sindaco Gionata Petza in apertura di serata -. Dobbiamo guardare avanti e far capire a tutti perché siamo ancora qui: ed è perché ci si vive benissimo. Sono felicissimo che siamo così numerosi, è davvero un gran bel segnale.»

Il complesso architettonico privo del tetto è parso talmente incantevole e inconsueto, che è stato quasi espresso il desiderio di lasciarlo così com’è, nonostante l’arrivo di nuovi finanziamenti per il completamento.

Il concerto Logos è l’ultimo di una serie di riuscitissime iniziative artistico-culturali portate avanti dall’Amministrazione comunale negli ultimi mesi in collaborazione con il MEA – Museo dell’emigrazione, grazie a un finanziamento dell’assessorato regionale alla Cultura nell’ambito della Rete dell’emigrazione sarda.

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Mai come in questo caso la parola “concerto” è andata oltre la musica per trovare perfetta sinergia tra note, immagini, parole e territorio. Il 27 aprile nella suggestiva chiesa senza tetto di Asuni, alle 21.00 si terrà un grande concerto “multimediale”, culmine del progetto “Logos” che vede protagonisti il musicista Marco Colonna, il fotografo Nanni Angeli e la poetessa Savina Dolores Massa.

Tutto sotto l’attenta regia dello scrittore ozierese Alberto Masala, bolognese d’adozione, che ritorna nel paesino dell’Alta Marmilla a dieci anni dall’ultimo “Festival di Letteratura e delle Arti”. Lo spettacolo sarà suddiviso in nove quadri, o meglio, nove stanze virtuali simili a quelle di una casa campidanese, con tanto di portale, corte, lolla e altri ambienti.

I volti degli abitanti del paese e i vuoti delle case abbandonate, immortalati in questi mesi negli scatti di Nanni Angeli, diventeranno così l’orizzonte video-scenografico delle musiche di Marco Colonna. Mentre il virtuoso strumentista, attingendo alle suggestioni sonore del territorio e della tradizione, senza mai cadere in banali tendenze folkloriche svilupperà in “solo” le sue improvvisazioni ai clarinetti. Savina Dolores Massa (artista Oristanese) si farà invece interprete della voce del Luogo, e impersonerà un testo composto ascoltando le parole degli asunesi.

Logos è un progetto di ampie vedute che coinvolge il Museo dell’emigrazione al quale è idealmente ispirato: da un lato lancia uno sguardo sui luoghi del territorio (logos in sardo), dall’altro sul mondo globalizzato, per affrontare i temi dello spopolamento in Sardegna attraverso un’operazione culturale sinergica.

Con i suoi 340 residenti, Asuni è in questo senso un luogo altamente simbolico. Per questo l’iniziativa è stata fortemente voluta dall’Amministrazione comunale guidata da Gionata Petza, e finanziata attraverso i fondi dell’assessorato regionale alla Cultura per la “Rete dell’emigrazione sarda”.

«Resistenza, capacità di accoglienza e ammirevole senso della comunità sono le doti umane che andranno in scena – ha spiegato Alberto Masala -. I primi protagonisti saranno di certo gli abitanti di Asuni.»

C’è grande attesa per questo appuntamento, che oltre a mettere insieme vari artisti tra i più quotati per settore, rappresenta il momento culmine di un ampio programma intrapreso già nel mese di novembre, quando gli autori si sono trasferiti nel borgo per conoscerlo dall’interno, soggiornandovi ed entrando a contatto diretto con i suoi abitanti e le loro abitudini.

L’evento musicale arriverà dopo una fase di composizione (musicale e multimediale) durata ben tre mesi. L’idea è quella di realizzare un DVD con tanto di libretto illustrativo che possa documentare l’intero lavoro.

Logos progetto Asuni, Foto Nanni Angeli, direzione Artistica Alberto Masala

Logos progetto Asuni, Foto NanniaAngeli, direzione Artistica Alberto Masala

Logos progetto Asuni, Foto NanniaAngeli, direzione Artistica Alberto Masala

Logos progetto Asuni, Foto NanniaAngeli, direzione Artistica Alberto Masala

 

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Dodici mesi in compagnia dei giocatori della Dinamo Banco di Sardegna Sassari e delle bellezze del patrimonio archeologico della Sardegna: è il calendario Dinamo Island 2019, presentato stamattina all’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessora Barbara Argiolas, il presidente del club biancoblu Stefano Sardara ed il fotografo Nanni Angeli, autore degli scatti.
«Il calendario – dice Barbara Argiolas – rientra nel progetto di collaborazione tra la Regione e le società sportive sarde di alto livello che, in virtù della loro visibilità nazionale e internazionale, dal 2015 sono veicolo di promozione della Sardegna. La Dinamo Sassari, eccellenza della pallacanestro nazionale, si conferma ancora una volta nel ruolo di testimonial turistico dell’isola, delle sue bellezze, del suo patrimonio storico e culturale. In questi anni, il club sassarese è stato protagonista di tante iniziative promozionali della Sardegna: penso alla partecipazione all’Expo di Milano, ai concorsi che mettono in palio soggiorni nell’isola, alla presenza di prodotti agroalimentari e materiale informativo nelle trasferte. Il turismo culturale è un segmento sul quale stiamo puntando sempre di più nell’ottica della costruzione di nuove stagionalità e di diversificazione dell’offerta turistica: col calendario abbiamo una nuova occasione per far conoscere un patrimonio storico archeologico unico al vasto pubblico delle competizioni sportive.»

«Siamo lieti – dice Stefano Sardara, presidente della Dinamo Banco di Sardegna Sassari – di presentare il calendario Dinamo Island, giunto alla terza edizione, che ha come protagonisti i nostri ragazzi e il coach nelle vesti di ambasciatori della Sardegna. In questi tre anni abbiamo voluto raccontare attraverso le immagini una Sardegna inedita, lontana dalle affollate spiagge, provando a rappresentare alcune delle innumerevoli sfaccettature della nostra isola. Il primo anno abbiamo rappresentato alcune feste tradizionali ed eccellenze che sono patrimonio dell’umanità, lo scorso anno abbiamo voluto dare un volto alla Sardegna che lavora, riproponendo antichi mestieri ancora vivi tramandati di generazione in generazione. Quest’anno invece ci siamo focalizzati sull’incredibile patrimonio archeologico isolano, scegliendo tredici siti archeologici sparsi da Arzachena a Fluminimaggiore, da Paulilatino a Dorgali. Crediamo fortemente nella nostra mission di ambasciatori dell’isola, attività che da anni portiamo avanti in Italia ed Europa: poter rappresentare la Sardegna attraverso l’appeal dei nostri giocatori è per noi motivo di orgoglio.»

Il calendario Dinamo Island 2019 è stato ideato e prodotto interamente dallo staff Marketing e Comunicazione della società biancoblu, con la direzione artistica e la realizzazione del fotografo Nanni Angeli. Ha richiesto due mesi di lavoro e 3000 km percorsi in giro per la Sardegna per raggiungere nuraghi, necropoli, menhir, tombe dei giganti, pozzi sacri che hanno fatto da scenario delle fotografie ai 12 giocatori della prima squadra e al coach Vincenzo Esposito: 13 siti in tutto il territorio regionale, grazie alla collaborazione del MiBac, del Polo museale della Sardegna, delle Soprintendenze di Cagliari e Sassari e delle cooperative che gestiscono e curano i luoghi di visita. Ogni fotografia è corredata da una didascalia esplicativa sulla location, curata dall’archeologa Clara Corona.

CALENDARIO DINAMO ISLAND 2019 

1. Altare preistorico di Monte d’Accoddi a Sassari – Achille Polonara

2. Nuraghe Santa Barbara a Macomer – Terran Petteway

3. Necropoli di Sant’Andrea Priu a Bonorva – Marco Spissu

4. Menhir di Pranu Muttedu a Goni – Ousmane Diop

5. Nuraghe Arrubiu a Orroli – Jack Devecchi

6. Necropoli neolitica di Li Muri ad Arzachena – Scott Bamforth

7. Necropoli Anghelu Ruju ad Alghero – Daniele Magro

8. Complesso nuragico di Su Romanzesu a Bitti  – Jaime Smith

9. Pozzo sacro di Santa Cristina a Paulilatino – Jack Cooley

10. Fonte sacra di Su Tempiesu a Orune – Dyshawn Pierre

11. Tomba dei Giganti di S’ena e Thomes a Dorgali – Rashawn Thomas

12. Sito rupestre Santo Stefano a Oschiri – Stefano Gentile

13. Tempio di Antas a Fluminimaggiore – Vincenzo Esposito