22 December, 2024
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Prenderà il via martedì 28 giugno alle ore 21.30 c/o l’Arena Mirastelle del Cine-Teatro Centrale, in piazza Roma a Carbonia, la rassegna “Cinema Sotto le Stelle 2022 a
Carbonia” organizzata dal CSC Carbonia della Società Umanitaria insieme all’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con UCCA – Unione dei Circoli Cinematografici Arci, Circolo Arci La Gabbianella Fortuna e FICC La Miniera.
La rassegna che andrà avanti fino a lunedì 01 agosto, per un totale di sei appuntamenti, e proporrà una selezione di titoli provenienti dalla scorsa stagione
cinematografica.
Un mix di generi, dalla commedia al film drammatico, dall’azione al film di animazione per bambini, che cercherà di coinvolgere diversi pubblici ed età.
L’ingresso avrà un costo di € 4,00 e, ridotto, di € 3,00 per i giovani fino ai 21 anni e gli iscritti ai circoli del cinema Ficc e Ucca-Arci.

Si parte martedì 28 giugno, alle ore 21.30, con “Tre Piani”, ultima fatica del pluripremiato regista italiano Nanni Moretti, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevoe presentato in concorso al Festival di Cannes, vent’anni dopo la vittoria della Palma d’oro con “La stanza del figlio”. Il film è ambientato in un condominio romano che verrà sconvolto da alcuni eventi i quali, coinvolgendo gli inquilini, riveleranno le loro difficoltà nell’essere genitori, fratelli o vicini di casa in un mondo dove il risentimento e la paura sembrano avere la meglio.

[bing_translator]Penultima giornata, a Sant’Antioco, per la quindicesima edizione di Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei. Domani, sabato 7 dicembre, al festival del cortometraggio organizzato dal Circolo del Cinema “Immagini” arriva il regista Daniele Luchetti, atteso in due diversi momenti, la mattina alle 10.30 e la sera alle 21.30. Nel pomeriggio, a partire dalle 16.30, spazio invece ai cortometraggi in arrivo dal festival francese di Clermont-Ferrand e a quelli della sezione Intrecci Mediterranei.

Daniele Luchetti apre la giornata con una masterclass in programma alle 10.30 nella Sala Consiliare del Comune. Nato nel 1960, il cineasta romano frequenta la Scuola di cinema Gaumont creata da Renzo Rossellini e debutta come assistente alla regia per Nanni Moretti. Dopo il suo pluripremiato film d’esordio “Domani accadrà” (in visione al festival in serata), il successivo lungometraggio, “Il portaborse” (1991), riceve a sua volta riconoscimenti ai David di Donatello e partecipa in concorso al Festival di Cannes. Nel 1992 cura la regia teatrale di uno spettacolo ispirato al romanzo di Domenico Starnone “Sottobanco”, che tre ani dopo diventerà il film “La scuola”. Tra i suoi lavori successivi, “Mio fratello è figlio unico” (2006), interpretato da Elio Germano e Riccardo Scamarcio, premio David di Donatello per la migliore sceneggiatura, e “La nostra vita” (2010), unico film italiano ammesso in concorso ufficiale al Festival di Cannes, dove Elio Germano si aggiudica la Palma d’Oro come migliore attore protagonista. I suoi ultimi film sono “Chiamatemi Francesco” (2015), con Rodrigo de la Serna e Sergio Hernàndez, “Io sono Tempesta” (2017), con Elio Germano e Marco Giallini, e “Momenti di trascurabile felicità” (2019), con Pif e Renato Carpentieri. Daniele Luchetti è anche regista di molti spot pubblicitari di grande successo, e coordinatore del corso di regia alla Scuola Nazionale di Cinema a Roma.

 

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MEETropolitan35 raddoppia. Questa settimana due giornate, con tre incontri distribuiti nel weekend: domani, sabato 9 novembre, dalle 16.30, a essere protagonisti al Teatro Massimo di Cagliari saranno la youtuber Cesca e lo scrittore Giorgio Biferali; domenica 10, dalle 10.30, sotto i riflettori la street artist e urbanista Viola Gesmundo.

Il nuovo format, ideato e creato dall’associazione Prohairesis, ha l’obiettivo di promuovere la cultura passando attraverso la voce dei giovani, under 35, utilizzando linguaggi e tecnologie 4.0. E proprio il linguaggio dei giovani, la loro visione della vita, dei fatti che avvengono e del mondo del lavoro sono centrali nel principio di modellamento che regola le dinamiche sociali e dei gruppi, a cui la rassegna si ispira per suggerire buone prassi e nuovi modi di essere. MEETropolitan35 sta proponendo, fino al 18 dicembre con appuntamenti perlopiù domenicali, i migliori under 35 che hanno detto o fatto qualcosa di eccezionale in Italia e nel resto del mondo.

Cesca, alias Francesca Tamburini, apre, dunque, domani (sabato 9 novembre alle 16.30) la quarta giornata di #MU35. Ventitré anni, studentessa di Psicologia, grande appassionata di scrittura, disegno, animazione, videomaking e recitazione, racconterà la sue esperienza. Sul suo canale YouTube, che a oggi conta 400mila iscritti e più di 50 milioni di visualizzazioni, pubblica video divertenti, vlog, parodie e, dopo il successo del suo “Draw My Life”, brevi sketch in stile fumetto. Da qui nasce il personaggio di “Baby Cesca”, attualmente il suo format di maggior successo, bambina irriverente e tutto pepe, che racconta la realtà con ironia e sfacciataggine condividendo messaggi positivi e spunti di riflessione.

A seguire Giorgio Biferali con Essere pop, in cui spiegherà cosa significhi per lui pensare alla scrittura, al romanzo, in questo caso, come a un’opera d’arte capace di mescolare diversi linguaggi, il cinema, la musica, la fotografia, il disegno, i riferimenti nostalgici, senza dimenticare mai di esprimersi con semplicità, di cercare una forma che somigli alla vita. Nato a Roma nel 1988, ha pubblicato “A Roma con Nanni Moretti” (Bompiani, 2016), una sorta di diario di viaggio scritto insieme a Paolo Di Paolo, tradotto anche in Francia. Nel 2017 pubblica un racconto illustrato per ragazzi, “Italo Calvino. Lo Scoiattolo della penna” (La Nuova Frontiera Junior), e nel 2018 arriva il suo romanzo d’esordio, “L’amore a vent’anni” (Tunué), presentato al Premio Strega. Nel 2019 pubblica il suo secondo romanzo, “Il romanzo dell’anno”, con La Nave di Teseo. Collabora con quotidiani e riviste culturali, dove si occupa principalmente di cultura pop, e insegna Italiano e Storia in un liceo.

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Attore, regista e sceneggiatore, Michele Placido sarà il grande protagonista del terzo atto della rassegna “Notti a Monte Sirai”, che prevede oggi, venerdì 2 agosto, alle ore 21.30, lo spettacolo intitolato “Serata d’onore: un viaggio tra musica e poesia”. Il poliedrico artista pugliese, con la sua performance, impreziosirà ancor di più la rassegna organizzata dall’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di Spettacolo con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia ed il cofinanziamento della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna.

«Notti a Monte Sirai, uno degli eventi principali della programmazione di “Estiamoinsieme 2019”, è una rassegna di elevato livello che ci consente di valorizzare ulteriormente un sito di fondamentale importanza sotto il profilo storico, turistico e culturale. Si tratta di un’iniziativa che riproponiamo alla luce della qualità artistica e del successo registrati nelle precedenti edizioni», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Michele Placido è un artista prestigioso, di fama internazionale, celebre per gli innumerevoli successi ottenuti in campo televisivo, cinematografico e teatrale. Tra questi si segnala, a puro titolo esemplificativo, il ruolo del commissario di Polizia Corrado Cattani nella miniserie televisiva La Piovra, andata in onda negli anni Ottanta; l’interpretazione del magistrato Giovanni Falcone nell’omonimo film del 1993 e dell’ex poliziotto Guido Gerosa nella serie televisiva “Racket” del 1997. Una carriera costellata di successi anche nel cinema con la partecipazione alla celebre pellicola di Mario Monicelli “Romanzo Popolare” del 1974 a “Ernesto” di Salvatore Samperi nel 1979, a “Mary per sempre” di Marco Risi del 1989 e a “Il Caimano” di Nanni Moretti del 2006.

Oltre ad essere un eccellente attore, Placido vanta un ottimo palmares anche come regista cinematografico. A questo proposito, come non ricordare la direzione del film che narra la storia della Banda della Magliana, “Romanzo Criminale” del 2005, o la splendida ricostruzione delle vicende del “Bel Renè” e della banda della Comasina in “Vallanzasca: gli Angeli del Male” del 2010.

Stasera, alle ore 21.30, Michele Placido sarà protagonista in veste di attore di teatro con “Serata d’onore: un viaggio tra musica e poesia”: un recital che vuole essere un racconto, un dialogo tra l’artista e gli spettatori. Michele Placido interpreterà poesie e monologhi di grandi personaggi come Dante Alighieri, Pablo Neruda, Eugenio Montale, Gabriele D’Annunzio. Non mancheranno i versi dei più importanti poeti e scrittori napoletani come Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo.

Appuntamento alle ore 21.30 nella splendida cornice dell’Anfiteatro di Monte Sirai.

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Nasce a Cagliari il primo cineclub dedicato esclusivamente al cinema d’animazione. L’iniziativa è del Centro Internazionale del Fumettoin collaborazione con la Cineteca Sarda e la rivista sarda di cinema Teorema.

Il Cineforum dei Cartoni farà base nella nuova sede del Centro Internazionale del Fumetto, in via Falzarego, 35, ma alcune proiezioni sono previste nella sala della Cineteca Sarda – Società Umanitaria, in viale Trieste, 126: è il caso della serata inaugurale, in programma questo giovedì (11 aprile) alle 19.00, con Loving Vincent, un film diretto nel 2017 da Dorota Kobiiela e Hugh Welchman che esplora la vita e il lavoro di van Gogh portando in vita alcuni dei suoi dipinti più rappresentativi per raccontare la storia del grande pittore olandese; un film di animazione di 94 minuti, girato con attori e dipinto frame by frame (oltre 65mila fotogrammi su più di mille tele) in un processo molto laborioso che ha impegnato per diversi anni un team di oltre cento pittori.
 
Ospite dell’appuntamento, aperto al pubblico con ingresso gratuito, Mario Zanot, regista, sceneggiatore e visual effects supervisor, che oltre a illustrare le tecniche utilizzate nel film, parlerà della nuova frontiera dell’animazione digitale. Mario Zanot ha svolto una lunga attività come documentarista lavorando con RAI e Mediaset, ha curato gli effetti digitali di decine di film e collaborato con importanti registi italiani, tra i quali Giuseppe Tornatore e Nanni Moretti.
 
Nel corso della serata i curatori del Cineforum dei Cartoni presenteranno l’iniziativa e il programma delle prossime proiezioni. Oltre che costituire un punto di riferimento per gli appassionati di cartoni animati del cinema d’animazione, l’intento dei fondatori del cineclub è quello di promuovere la conoscenza e lo studio dell’animazione cinematografica in tutte le sue forme, nella convinzione che essa rivesta un ruolo preminente nell’attuale sistema dei media e, in generale, delle arti visive contemporanee. Fin dalle origini, il cinema d’animazione ha messo in mostra un’autonomia che lo ha connotato non come “genere”, ma come un autentico mezzo espressivo che si è collocato in posizione intermedia tra cinema, arte figurativa e grafica. 
 
Anche nei suoi aspetti più commerciali il disegno animato ha sempre evidenziato una tendenza alla sperimentazione, che lo ha reso una delle forme artistiche più innovative. L’avvento delle nuove tecnologie ha segnato una vera e propria rivoluzione, modificando radicalmente le fasi del lavoro nella realizzazione dei film e offrendo nuove, incredibili potenzialità espressive agli artisti. Tuttavia, l’apporto tecnologico non ha ridotto l’importante eredità che deriva dal cinema d’animazione più tradizionale.
 
Il cineforum dei cartoni intende proporre un rigoroso approccio storico critico all’animazione, promuovere le opere di cortometraggio (con un particolare riguardo a quelle di carattere sperimentale) e favorire il confronto tra gli autori.

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«Da profugo sono diventato scrittore, sono diventato un operatore culturale e questo è un esempio di come un profugo, se gli dai la possibilità, può diventare qualcuno e può contribuire a dare un valore aggiunto al luogo dove sta.»
Sono le parole commosse pronunciate dal poeta cileno Antonio Arèvalo al “terre di confine” filmfestival, dopo la proiezione nel weekend del documentario “Santiago, Italia” di Nanni Moretti. Un film in cui numerosi testimoni raccontano attimi drammatici, quelli della presa di potere da parte di Pinochet e la morte di Salvador Allende, la dittatura e la fuga nell’ambasciata italiana.

Tra questi testimoni c’è proprio Arèvalo che – come egli stesso ha raccontato al giornalista Roberto Cossu di fronte al pubblico del festival – nel ’73 a soli quattordici anni era divenuto la mascotte della Brigata di pittura muraria, con la quale usciva di notte per pitturare le strade. Militante della gioventù comunista, andava a lanciare volantini di protesta. Venne scoperto e si rifugiò all’ambasciata italiana per poi vedere la sua vita catapultata dall’altra parte dell’oceano.

«Vivere all’interno dell’ambasciata è stata un’esperienza fortissima – ha affermato lo scrittore -. Arrivato in Italia però non volevo far sapere che ero profugo. Mi vergognavo di dirlo. Oggi ne vado fiero. Sono cresciuto in Italia leggendo tutto quello che potevo, parlando per citazioni perché dovevo impormi.»

La commozione per la fuga dal Cile ha lasciato spazio a un pensiero per l’attuale dramma nel Mediterraneo: «A volte mi vedo nei panni della gente che oggi arriva nei gommoni. Io ho vissuto un’Italia accogliente, era un’epoca meravigliosa. In confronto a ciò che succede ora la mia storia è nulla. Mi sento un privilegiato. Ma ho preso il meglio che ho avuto dall’Italia e ho cercato di restituirlo, perché mi sento responsabile del luogo che mi accoglie, sia che mi trovi a Roma, Milano o Venezia».

Dopo la visione del film di Moretti, che ha portato in sala una forte carica emotiva, Arèvalo ha presentato il suo libro “Le Terre di nessuno”, il cui titolo è già indicativo di una forte correlazione con il tema del festival cinematografico di Asuni, anche quest’anno diretto artisticamente da Marco Antonio Pani. Un libro che sintetizza, attraverso una serie di poesie scritte tra il 1980 e il 2016, l’esperienza umana e artistica di questo straordinario autore, ormai riconosciuto come uno tra i più attivi sostenitori e promotori della creatività latinoamericana in Europa.

«Per me è molto bello tornare in Sardegna, è un onore, perché il mio primo produttore è stato Ignazio Delogu, un sardo eccellente che è stato anche traduttore di Pablo Neruda – ha concluso Arèvalo -. È un doppio momento letterario e cinematografico di grande emozione, in cui un’ultima volta ancora mi si fa sentire a casa,»

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Domani ad Asuni per il “terre di confine filmfestival” arriva lo scrittore cileno Antonio Arèvalo, uno dei più attivi sostenitori e promotori della creatività latinoamericana in Europa, uno dei protagonisti del docu-film “Santiago, Italia” di Nanni Moretti, che sarà proiettato al MEA alle 18.50. Un film che racconta il golpe in Cile del ‘73 ma è rivolto all’Italia di oggi.

Antonio Arèvalo è un poeta, critico e curatore d’arte contemporanea nato a Santiago del Cile nel 1958. In tanti anni si è fatto anticipatore di istanze espressive molto vitali e identitarie, fin dalla grande mostra dedicata all’Arte Latinoamericana in Italia, per la I edizione del FotoGrafia Festival di Roma. Dal 2003 al 2009 ha collaborato con l’Istituto Italo-Latinoamericano di Roma, organizzando allo stesso tempo esposizioni, festival e eventi culturali internazionali per importanti istituzioni, fondazioni, musei e gallerie d’arte.

Fautore e creatore del primo Padiglione del Cile alla Biennale di Venezia, è stato curatore e commissario della 49ª edizione della Biennale  nel 2001, presentando l’artista Juan Downey, premiato con la Menzione d’Onore dalla Giuria Internazionale. Curatore della III edizione della Biennale Adriatica Arti Nuove, è tornato al ruolo di curatore del padiglione del Cile alla 53ª Biennale di Venezia, con l’artista Iván Navarro.

Al Museo dell’Emigrazione di Asuni, alle 20.30 presenterà, assieme al direttore della rivista Aìnas, Roberto Cossu, il suo libro “Le terre di nessuno”, una raccolta poetica di versi scritti tra il 1980 e il 2016.

Ad inaugurare la giornata del “terre di confine”, sabato al MEA alle 11.30, sarà però “No – I giorni dell’arcobaleno”, un film di Pablo Larraín. Tra gli altri appuntamenti, alle 16 si terrà l’incontro con Mario Piredda e il suo “Nina”. Alle 16.30 nuovo incontro con Nicola Contini e il suo documentario “Asi stanala Siena/Buongiorno Restelica” e, alle 17 Francisco Hervé in persona presenterà il suo documentario “La ciudad perdida”, per poi intrattenersi a dialogare con il pubblico.

Quindi, alle 18.50, la proiezione di “Santiago, Italia” con la presenza di Antonio Arévalo e, alle 20.30 la presentazione del suo libro “Le terre di nessuno”. Gran finale di serata alle 21.30 al Bar Secci per l’incontro con l’associazione Chilenos de Sardigna e la festa-concerto che vedrà protagonista il complesso di musica andina “Grupo Nazka”.

Il programma di domenica 17 marzo. Alle 11.00, al MEA si terrà un Omaggio a Ermanno Olmi con proiezione del film “Il villaggio di cartone”. Alle 12.45, un altro momento molto atteso al Central Bar, l’aperitivo cinematografico “Finzione e documentario: un addio ai confini”, incontro con José María González e Francisco Hervé.

Alle 15.00, il segmento Cinema per i più piccoli – “Libertà e avventura”, propone al MEA la proiezione di “Un caballo llamado Elefante” di Andrés Weissbluth.

Alle 16.30, altro appuntamento con il cinema sardo: Sergio Naitza e Luca Melis (produttore e dop) presentano “Dalla Quercia alla palma” documentario di Sergio Naitza sui 40 anni di Padre padrone.

Alle 19,30, nell’interessante “Incontro con la Cineteca Sarda” i direttori dei tre centri regionali della Società Umanitaria, Paolo Serra, Alessandra Sento ed Antonello Zanda parleranno di cinema e conservazione: gli archivi, il cinema di famiglia, il riutilizzo e la divulgazione.

Il festival si conclude alle 20.30, con il film di montaggio musicale “Ìsura da filmà” di Marco Antonio Pani, documentario costruito a partire da immagini inedite degli anni ’40 e ’50 di Fiorenzo Serra con le musiche originali di Paolo Fresu, prodotto e presentato dalla Cineteca Sarda.

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Dopo aver toccato i centri di Cagliari, Solarussa, Alghero e Sassari, la XII edizione del “terre di confine filmfestival” si prepara per la sua tappa conclusiva ad Asuni, dove dal 15 al 17 marzo amplierà lo sguardo sulla cinematografia latina e in particolare sul documentario cileno. Sarà una vera festa del cinema che coinvolgerà, oltre agli spazi del MEA-Museo dell’Emigrazione e del Centro di documentazione (Casa Porcu Cau), anche diverse attività del paese per accogliere mostre, spettacoli e concerti.

Arriveranno personalità del mondo del cinema come i registi Francisco Hervé e José María González, quindi Alejandro Alzate Giraldo, direttore artistico del “Festival de Cine de Santa Fe de Antioquia” per un vero gemellaggio tra il “terre di confine” e la rassegna colombiana.

Tra le opere cilene da non perdere saranno proposte quelle di Sebastian Lelio, Pablo Larraín e Maite Alverdi. Protagonisti della finestra sul cinema Sardo saranno invece Paolo Carboni, Carmina Conte, Mario Piredda, Nicola Contini, Luca Melis e Sergio Naitza. Per il cinema italiano, un omaggio al compianto maestro Ermanno Olmi con la proiezione di “Il villaggio di cartone” e poi “Santiago, Italia” di Nanni Moretti, con la presenza di Antonio Arévalo, che presenta il suo libro “Terre di nessuno”.

Venerdì saranno inaugurate ben due mostre d’arte dell’architetto cileno Alejandro Robles e dell’artista italo-tedesca Lea Gramsdorff con la collaborazione di Simone Dulcis, mentre la cantante Claudia Crabuzza con Francesca Ventriglia proporrà un recital-concerto su Violeta Parra. Importantissimo il coinvolgimento dell’associazione “Chilenos de Sardigna”, per una festa-concerto che sabato accoglierà il complesso di musica andina “Grupo Nazka” con buffet degustazione.

Il programma dettagliato.

Venerdì 15 marzo si parte alle 10.00, all’Istituto comprensivo con il Laboratorio “Liberi tutti!” a cura di OSVIC. Alle 11.30 alla Casa Porcu Cau sarà inaugurata la mostra dell’artista cileno Alejandro Robles dal titolo “Sentieri da Minotauri”, a cura di Bianca Petretto, per concludere la mattinata con la presentazione della rivista internazionale di arte e cultura “Aínas”.

Alle 16.00, al MEA, la serata prende il via con il cortometraggio “La Libertà”, spot del tdcf, per proseguire con la presentazione del programma da parte del direttore artistico Marco Antonio Pani, affiancato da Enrico Pitzianti e dai collaboratori del festival e degli ospiti José María González e Francisco Hervé.

Alle 16.20 si terrà la cerimonia di gemellaggio con il “Festival de Cine de Santa Fe de Antioquia”, alla presenza di Alejandro Alzate Giraldo.

Alle 16.40 per gli “Incontri col cinema sardo” Paolo Carboni e Carmina Conte presentano il loro documentario “Le spose del Grand Hornu”, mentre alle 17.40 sarà proposto Los Niños di Maite Alverdi.

Alle 19.10 lo spettacolo-concerto “Difesa di Violeta Parra” vedrà protagoniste Claudia Crabuzza e Francesca Ventriglia, mentre alle 20.30, sarà inaugurata la mostra di pittura “EXODUS.4” dell’attrice e pittrice Lea Gramsdorff, per proseguire con degustazione di prodotti locali. La serata si conclude alle 21.30 con la proiezione del film premio oscar “Una mujer fantàstica” di Sebastian Lelio.

Sabato 16 marzo, appuntamento alle 11.30 per la proiezione di “No – I giorni dell’arcobaleno” di Pablo Larraín al MEA dove alle 16 si terrà l’incontro incontro con Mario Piredda e il suo “Nina”.

Alle 16.30 l’incontro sarà con Nicola Contini ed il suo documentario “Asi stanala Siena/Buongiorno Restelica”, e alle 17.00 Francisco Hervé in persona presenterà il suo documentario “La ciudad perdida”, per poi intrattenersi a dialogare con il pubblico.

Alle 18.50 la presentazione e proiezione del film documentario “Santiago, Italia” di Nanni Moretti, con la presenza di Antonio Arévalo, curatore d’arte contemporanea, poeta, già addetto culturale del Cile in Italia. Alle 20.30 Antonio Arévalo presenta il suo libro “Terre di nessuno” assieme al direttore della rivista Aìnas, Roberto Cossu. Alle 21.30 gran finale al Bar Secci per l’incontro con l’associazione Chilenos de Sardigna e la festa-concerto che vedrà protagonista il complesso di musica andina “Grupo Nazka”.

Domenica 17 marzo, alle 11.00, al MEA si terrà un Omaggio a Ermanno Olmi con proiezione del film “Il villaggio di cartone”. Alle 12.45, un altro momento molto atteso al Central Bar, l’aperitivo cinematografico “Finzione e documentario: un addio ai confini”, incontro con José María González e Francisco Hervé.

Alle 15.00 il segmento Cinema per i più piccoli – “Libertà e avventura”, propone al MEA la proiezione di “Un caballo llamado Elefante” di Andrés Weissbluth.

Alle 16.30 altro appuntamento con il cinema sardo: Sergio Naitza e Luca Melis (produttore e dop) presentano “Dalla Quercia alla palma” documentario di Sergio Naitza sui 40 anni di Padre padrone.

Alle 19,30 nell’interessante “Incontro con la Cineteca Sarda” i direttori dei tre centri regionali della Società Umanitaria, Paolo Serra, Alessandra Sento e Antonello Zanda parleranno di cinema e conservazione: gli archivi, il cinema di famiglia, il riutilizzo e la divulgazione.

Il festival si conclude alle 20 con il film di montaggio musicale “Ìsura da filmà” di Marco Antonio Pani, documentario costruito a partire da immagini inedite degli anni 40 e 50 di Fiorenzo Serra con le musiche originali di Paolo Fresu, prodotto e presentato dalla Cineteca Sarda.

Per maggiori informazioni visitare www.tdcf.it.

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Il “terre di confine filmfestival” spalanca le porte al Cile per un incontro cinematografico con la Sardegna che abbraccerà una XII edizione consacrata alla “Libertà” in tutte le sue forme. Sono cinque le località coinvolte, trentacinque i film in programma tra corti e lungometraggi, oltre trenta gli ospiti nazionali e internazionali e, per gli eventi collaterali, si terranno mostre, dibattiti, laboratori e concerti. Anche quest’anno è ricchissimo il calendario messo in campo dagli organizzatori della manifestazione, che gode per la seconda volta consecutiva della direzione artistica di Marco Antonio Pani, forte del successo della scorsa edizione che aveva accolto la Colombia.

Dopo l’Anteprima del 2 marzo alla Cineteca sarda di Cagliari, a partire dall’8 marzo la kermesse farà tappa per tutto il weekend a Solarussa (Casa Sanna), per poi proseguire l’11 marzo ad Alghero (Lo Teatrì) e Sassari (Accademia Belle Arti e Cinema Cityplex Moderno) e quindi concludersi nel fine settimana dal 15 al 17 marzo ad Asuni (Museo dell’emigrazione e Casa Porcu Cau), dove tutto è iniziato nel 2007. A dare man forte a Pani nella conduzione del festival ci sarà Enrico Pitzianti, che ne è stato anche il primo direttore artistico.

Sono attesi appuntamenti a tu per tu con gli autori cileni José María González, Francisco Hervé e Orlando Lübbert, e focus dedicati ad altri artisti emergenti o affermati. «Dall’incontro tra cinematografie nasce l’incontro tra persone e idee – ha spiegato Marco Antonio Pani – maturano confronto e discussione, e si rendono disponibili capolavori difficilmente reperibili nei consueti canali di diffusione. La cultura cilena nello specifico è stata segnata da un solco indelebile e doloroso tracciato dalla dittatura di Pinochet – ha aggiunto il regista – un segno che si è concretizzato nell’inclinazione verso un cinema di denuncia e di analisi, sociale e politica. Per questo il tema della Libertà appare più che mai opportuno».

E “La Libertà” è anche il titolo dello spot del tdcf 2019 girato con il coinvolgimento degli allievi del laboratorio di cinematografia del festival. Uno spot che quest’anno ha l’aspetto di un cortometraggio di oltre cinque minuti, ideato e realizzato da Marco Antonio Pani con Paolo Carboni alle riprese, rendendo protagonisti gli stessi abitanti di Asuni e Solarussa.

Il coinvolgimento della popolazione è favorito dal format conviviale, nella convinzione che il cinema sia uno strumento prezioso per creare occasioni di crescita e di confronto sociale. A fare da corollario all’iniziativa sarà un particolare omaggio a Ermanno Olmi, straordinario personaggio scomparso lo scorso anno, e una proiezione speciale del film di Nanni Moretti “Santiago-Italia”. Senza trascurare una selezione di alcuni dei più validi e recenti film d’autore sardo, tra i quali “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius, “L’uomo con a lanterna” di Francesca Lixi, e “Dalla quercia alla palma. I 40 anni di Padre padrone” di Sergio Naitza.

In collaborazione con OSVIC, oltre ai consueti laboratori per i bambini delle scuole del territorio è prevista una sezione domenicale dedicata specificamente ai più giovani.

Non mancheranno eventi letterari, quali la presentazione di “Aìnas”,  rivista internazionale d’arte e cultura diretta da Roberto Cossu, e del libro “Terre di nessuno” di Antonio Arévalo.

Di forte interesse sarà l’incontro con l’associazione “Chilenos de Sardigna” per una festa-concerto con la partecipazione del complesso di musica andina “Grupo Nazka”. Non tutti sanno che nell’isola vivono circa cinquecento sardi di origine cilena arrivati in tenera età e ormai integrati a tutti gli effetti. Altri ospiti musicali saranno la cantante Claudia Crabuzza e Francesca Ventriglia. Un secondo incontro di rilievo è quello sui “Percorsi formativi col cinema nelle scuole dell’obbligo”, che coinvolgerà numerosi addetti ai lavori.

Ulteriore momento focale sarà il gemellaggio del “terre di confine” con il Festival de Cine de Santa Fe de Antioquia, in Colombia, e l’incontro ad Asuni con il suo direttore artistico Alejandro Alzate Giraldo. Sono previste inoltre mostre e installazioni artistiche, come Exodus.4 di Lea Gramsdorff.

Il calendario della manifestazione è stato presentato stamani alla Cineteca sarda da Marco Antonio Pani, affiancato da Antonello Zanda in rappresentanza della Società umanitaria, partner dell’iniziativa assieme alla Sardegna Film Commission. Durante l’incontro sono intervenuti i sindaci di Solarussa ed Asuni, Mario Tendas e Gionata Petza, e quindi Sandro Sarai, presidente dell’associazione Su Disterru, organizzatrice dell’evento assieme alla RAS, alle diverse amministrazioni comunali e al consorzio di “Sa perda ‘e Iddocca”, in collaborazione con Lo Teatrì di Alghero, l’Accademia Belle arti ed il Cinema Cityplex Moderno di Sassari ed il MEA di Asuni.

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Questa sera il Puntodivista Film Festival entra nel vivo dell’11ª edizione con una serata speciale dedicata al mestiere del regista. Al Teatro Adriano, alle 21.00, Riccardo Milani regista italiano tra i più apprezzati e premiati (David Donatello, Nastro d’Argento, Ciak d’Oro, Globo d’Oro) sarà l’ospite d’eccezione sul palco del Concorso Internazionale di Cinematografia, tra film, musica fumetto e teatro, promosso e organizzato da Art’In e diretto dal regista Romano Usai, per parlare dei segreti e delle scelte di stile che trasformano le storie in capolavori del grande schermo. Le incursioni musicali saranno affidate al jazz dei Musica Ex Machina, formazione attiva dal 2006 composta da quattro musicisti protagonisti della scena musicale isolana: Francesco Bachis alla tromba; Guido Coraddu al pianoforte; Mauro Sanna al basso e Simone Sedda alla batteria. In apertura di serata alle 20.45 l’attesa proiezione del primo gruppo delle opere finaliste dei cortometraggi selezionati dalla giuria di esperti del concorso tra oltre duecento opere inviate alla commissione da tutte le parti del mondo. Un festival del cinema da undici anni crocevia di idee e sguardi d’autore e occasione di lancio per tanti talenti provenienti da diverse parti del pianeta.

Il Puntodivista Film Festival da undici anni porta a Cagliari piccoli grandi film da tutto il mondo, vetrina per i giovani talenti e non solo. Piccole grandi storie di grande attualità che raccontano uno spaccato delle società e delle culture del pianeta, secondo diversi punti di vista. Ma il festival è soprattutto anche un luogo di incontro, dove poter mettere a confronto operatori, registi, giornalisti, attori, musicisti e pubblico, tra dolci divagazioni culturali e momenti di grandi emozioni, accompagnati da degustazioni di qualità.