22 November, 2024
HomePosts Tagged "Niccolò Fabi"

[bing_translator]

È “Ballata per uomini e bestie” di Vinicio Capossela il più bel disco dello scorso anno per i molti giornalisti che hanno votato per il “Top 2019”, il referendum sui migliori album italiani del 2019 promosso dal “Forum del giornalismo musicale” (che si svolge da quattro anni nell’ambito del Mei di Faenza). A prevalere nella sezione riservata ai dischi d’esordio è stato invece Fulminacci con “La vita veramente”.

L’iniziativa, a cura di Enrico Deregibus, è stata realizzata in collaborazione con l’Agimp (la neonata Associazione dei Giornalisti e critici Italiani di Musica legata ai linguaggi Popolari) e sotto l’egida del Mei.

Fra i dischi assoluti, dopo Vinicio Capossela si è classificato Niccolò Fabi con “Tradizione e Tradimento”. Al terzo posto, a pari merito, Dimartino con “Afrodite” e Mina e Ivano Fossati con “Mina Fossati”. Al quinto, sempre ex aequo, Francesco Di Giacomo con “La parte mancante”, Umberto Maria Giardini con “Forma mentis”, Marracash con “Persona” e Willie Peyote con “Iodegradabile”.

Nelle opere prime dopo Fulminacci troviamo Coma_Cose con “Hype Aura”, seguiti da Mahmood con “Gioventù bruciata”, da I Hate My Village con l’album omonimo e da Giulia Mei con “Diventeremo adulti”. Giulia Mei riceverà un premio speciale del Mei come prima donna classificata tra gli esordienti.

Fulminacci cover

Nella categoria per il miglior album per il 2018 aveva vinto Riccardo Sinigallia con “Ciao cuore”, mentre per il 2017 c’era stato un pari merito fra Brunori Sas con “A casa tutto bene” e Caparezza con “Prisoner 709”. La categoria per il disco d’esordio, introdotta lo scorso anno, aveva visto l’affermazione di con “Canzoni ravvicinate del vecchio tipo”.

Quest’anno, mentre il mondo musicale attende il Festival di Sanremo, il Forum ha voluto di nuovo andare alla ricerca delle migliori produzioni italiane dell’anno da poco trascorso, consultando giornalisti di ogni provenienza ed età, da quelli delle grandi testate cartacee alle webzine, dalle tv alle radio. Un così ampio e rappresentativo ventaglio di votanti ha permesso di avere un quadro attendibile delle preferenze del giornalismo e della critica musicale italiana più attenta.

 

[bing_translator]

Dal 5 al 7 luglio, a Santa Margherita ligure, si terrà la 15ª edizione del Premio Bindi, una delle rassegne musicali più prestigiose della musica italiana, per tre serate che omaggeranno passato, presente e futuro della canzone d’autore.

La prima serata del festival vedrà esibirsi presso l’Acoustic Stage (ore 21.30) i Cartabianca, duo vincitore del concorso “Non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore”, ed Agnese Valle, vincitrice del Premio Mario Panseri 2018. Agnese Valle si esibirà con la partecipazione di Pino Marino, coautore del brano vincitore del Premio Panseri, “Come la punta del mio dito”. Conduce la serata Enrico Deregibus. Inoltre verrà presentato il volume “I ragazzi che…”, raccolta di riflessioni, poesie e disegni realizzati da persone con disabilità del Centro Anffas Villa Gimelli. Il libro è a cura dei servizi bibliotecari del comune di Santa Margherita Ligure.

La seconda giornata del Premio Bindi inizierà alle 18 con la prima esibizione degli otto finalisti di questa edizione: (in ordine alfabetico) Daniele Aliperti, Lamine, Leanò, Francesco Lettieri, Nevruz, Sale, Micaela Tempesta ed Il Terzo Istante. In serata sarà la volta della seconda esibizione. Conduce la serata Massimo Cotto.

La giuria sarà composta da: Massimo Poggini (giornalista/direttore Spettakolo.it), presidente di giuria, Roberta Balzotti (Rai), Claudio Cabona (giornalista), Daniela Cappelletti (Radio Italia), Armando Corsi (musicista), Massimo Cotto (autore/conduttore), Gaetano d’Aponte (Premio Bianca d’Aponte), Daniela Esposito (ufficio stampa), Guido Festinese (critico musicale), Riccardo Loda (Warner Chappell italiana), Elisabetta Malantrucco (RadioRai), Lucia Marchiò (Repubblica), Marco Mori (AudioCoop), Francesco Paracchini (L’Isola che non c’era), Ezio Poli (L’Isola ritrovata).

Sempre sabato verrà assegnato il Premio Bindi New Generation. Quest’anno sarà premiato Venerus, una delle nuove proposte più interessanti dello scenario musicale indipendente. Con il debut EP A Che Punto È La Notte (Asian Fake), una delle sorprese discografiche dello scorso anno, e il recente EP Love Anthem, l’artista milanese ha conquistato pubblico e critica.

Quest’anno la serata conclusiva sarà dedicata a Fabrizio De André, uno dei cantautori fondamentali e più iconici della storia della musica italiana.

Presso l’Acoustic Stage alle 18.30 ci sarà il consueto happening pomeridiano condotto da Enrico Deregibus. In programma la live performance del vincitore del Premio Bindi 2019. Successivamente il pubblico incontrerà il cantautore Federico Sirianni e potrà assistere alla presentazione del libro “Il pianeta della musica”, insieme all’autore Franco Mussida, e “Massimo Riva Vive!”, con l’intervento degli autori Massimo Poggini e Claudia Riva e l’introduzione di Elisabetta Malantrucco.

Alle 21.30 ci si sposterà all’Anfiteatro Bindi, con le esibizioni di Federico Sirianni, Morgan e The André, per una serata unica e imperdibile che ripercorrerà i capitoli della vita musicale di De Andrè. Morgan riceverà il Premio Bindi alla Carriera 2019: spazio anche a Franco Mussida, vincitore del Premio Bindi Artigianato della Canzone 2019. Conduce la serata Massimo Cotto.

Il Premio Bindi è una vetrina musicale per gli artisti emergenti, un happening per la promozione di progetti di qualità, un’occasione per le nuove realtà musicali di confrontarsi su un palco prestigioso, davanti ad una giuria di esperti e di addetti ai lavori: tre serate con ospiti di prestigio, a significare la continuità artistica tra artisti affermati e cantautori in rampa di lancio. Il Premio Bindi, dedicato al mai dimenticato Umberto Bindi e con la direzione artistica di Zibba, è da sempre una realtà di incontro, di scambio e di crescita artistica, esaltata da giurati di assoluta qualità, provenienti dal mondo dell’industria musicale italiana.

«Il Premio Bindi non è soltanto un appuntamento fisso dell’estate di Santa Margherita Ligure: si è consolidato nel panorama della musica cantautorale italiana diventando un punto di riferimento per tanti giovani artisti. Ed è tuttora un piccolo grande contributo per tener vivo il ricordo di Umberto Bindi, un uomo gentile, buono e un grande artista» (Paolo Donadoni, sindaco di Santa Margherita Ligure).

Il palco del Bindi ha ospitato negli anni grandi nomi della musica italiana come Gino Paoli, Mauro Pagani, Antonella Ruggiero, Eugenio Finardi, Morgan, Niccolò Fabi, Andrea Mirò, Frankie Hi NRG, Cristina Donà, Francesco Baccini, Pacifico, Paolo Jannacci, Alberto Fortis, Fausto Mesolella, Avion Travel, Vittorio De Scalzi, Maurizio Lauzi, Carlo Fava, Massimo Bubola, Quintorigo, Renzo Rubino, Enzo Iacchetti, Filippo Graziani, Cristina Donà, Mario Venuti, Izi.

Il Premio Bindi è sostenuto dal contributo del comune di Santa Margherita Ligure, della Regione Liguria e della SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

[bing_translator]

Venerus

Si avvicina la 15ª edizione del Premio Bindi. Dal 5 al 7 luglio a Santa Margherita Ligure (GE) ritorna il fascino di una delle rassegne musicali più prestigiose della musica italiana, per tre serate che omaggeranno passato, presente e futuro della canzone d’autore.

I finalisti di questa edizione, che si esibiranno sabato 6, saranno (in ordine alfabetico) Daniele Aliperti, Lamine, Leanò, Francesco Lettieri, Nevruz, Sale, Micaela Tempesta e Il Terzo Istante. Ogni finalista si esibirà davanti alla giuria due volte: al pomeriggio, sul palco sul lungomare, proporrà due propri brani in versione acustica, mentre alla sera, sul palco dell’anfiteatro Bindi, toccherà all’interpretazione di un brano di Umberto Bindi e di un proprio brano.

La giuria, proveniente dal mondo dell’industria e del giornalismo musicale italiano sarà composta da: Massimo Poggini (giornalista/direttore Spettakolo.it), presidente di giuria, Roberta Balzotti (Rai), Claudio Cabona (critico musicale), Daniela Cappelletti (Radio Italia), Armando Corsi (musicista), Massimo Cotto (autore/conduttore), Daniela Esposito (ufficio stampa), Guido Festinese (critico musicale), Riccardo Loda (Warner Chappell italiana), Elisabetta Malantrucco (RadioRai), Lucia Marchiò (Repubblica), Marco Mori (AudioCoop), Francesco Paracchini (rivista L’Isola che non c’era), Ezio Poli (L’Isola ritrovata).

Sempre sabato verrà assegnato il Premio Bindi New Generation. Quest’anno sarà premiato Venerus, una delle note più liete tra le nuove proposte dello scenario musicale indipendente. Con il debut EP A Che Punto È La Notte (Asian Fake), una delle sorprese discografiche dello scorso anno, e il recente EP Love Anthem, l’artista milanese ha conquistato pubblico e critica.

Il Bindi è una vetrina musicale per gli artisti emergenti, un happening per la promozione di progetti di qualità, un’occasione per le nuove realtà musicali di confrontarsi su un palco prestigioso, davanti ad una giuria di esperti e di addetti ai lavori: tre serate con ospiti di prestigio, a significare la continuità artistica tra artisti affermati e cantautori in rampa di lancio. Il Premio Bindi, dedicato al mai dimenticato Umberto Bindi, è da sempre una realtà di incontro, di scambio e di crescita artistica.

«Il Premio Bindi non è soltanto un appuntamento fisso dell’estate di Santa Margherita Ligure: si è consolidato nel panorama della musica cantautorale italiana diventando un punto di riferimento per tanti giovani artisti. Ed è tuttora un piccolo grande contributo per tener vivo il ricordo di Umberto Bindi, un uomo gentile, buono e un grande artista» (Paolo Donadoni, sindaco di Santa Margherita Ligure).

Nelle prossime settimane saranno annunciati nuovi ospiti: il Premio Bindi sarà ancora una volta capace di illuminare i vari mondi della musica italiana, esaltando eccellenze e novità del suo panorama.

Il palco del Bindi ha ospitato negli anni grandi nomi della musica italiana come Gino Paoli, Mauro Pagani, Antonella Ruggiero, Eugenio Finardi, Morgan, Niccolò Fabi, Andrea Mirò, Frankie Hi NRG, Ron, Cristina Donà, Francesco Baccini, Pacifico, Paolo Jannacci, Alberto Fortis, Fausto Mesolella, Avion Travel, Vittorio De Scalzi, Maurizio Lauzi, Carlo Fava, Massimo Bubola, Quintorigo, Renzo Rubino, Enzo Iacchetti, Filippo Graziani, Cristina Donà, Mario Venuti, Izi e Coma_Cose.

 

[bing_translator]

Sabato 23 marzo, alle ore 20.00, nell’esclusivo contesto ottocentesco della Sala dei Ritratti di Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114 a Cagliari, andrà di nuovo in scena “Il vangelo laico di Fabrizio De Andrè”  di e con Guido Maria Grillo 

Lo spettacolo di narrazione e musica che da oltre un anno è in tour per tutta la penisola, ha debuttato a Parma nel dicembre 2017, ricevendo il contributo del MiBACT e del MIUR, e nell’aprile 2018, in occasione delle quattro repliche (tutte sold out) realizzate in Sardegna ha ottenuto il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De Andrè.

Guido Maria Grillo, cantautore salernitano, con voce e chitarra, attraverserà reinterprentadolo in modo originale, lo spazio rivoluzionario delle parole di De Andrè, in particolare de “La Buona Novella”. Opera liberamente tratta dai Vangeli apocrifi che negli anni settanta destò stupore e contestazione perché De Andrè aveva scelto, come era solito fare, di non seguire ciecamente il pensiero della massa ma di proporre ai suoi contemporanei, dei quali comprendeva le urgenze e le aspirazioni, un modello universale di “rivoluzione eccellente” non violenta, di uguaglianza, giustizia sociale e solidarietà, che è stata capace di sopravvivere per millenni.

Partendo da queste premesse, Grillo mira a tracciare il percorso di un uomo ateo, mosso da una profonda pietas nei confronti degli ultimi: si inizia dalla canzone “Via del campo”, brano emblematico e metafora della vita che, in poche strofe, con apparente leggerezza, ha la forza di raccontare il pensiero di Faber ed, insieme, i luoghi, il contesto, le storie della sua formazione e della sua vita. Il cammino si snoda, poi, attraverso l’intera opera sul Cristo rivoluzionario, “La Buona Novella”, che viene raccontata passo per passo, episodio per episodio, significato per significato, arricchita da parallelismi con il pensiero di altri autori, studiosi e intellettuali contemporanei e non; si conclude con una personalissima rilettura musicale di Guido Maria Grillo di alcune delle canzoni, tra le più liriche, del repertorio di Fabrizio De Andrè: “Khorakhanè”, “Hotel Supramonte” e “Amico fragile”.

Lo spettacolo è organizzato da EmPa Eventi con il patrocinio morale della Fondazione De André onlus e in collaborazione con la Fondazione Siotto. 

Guido Maria Grillo, esponente della musica d’autore emergente in Italia, nel novembre del 2011 è stato ospite al Premio Tenco, al Teatro Ariston di Sanremo, per la presentazione della compilation dedicata a Luigi Tenco “Sulle labbra di un altro. Come fiori in mare vol. 2” (Club Tenco/Lilium Produzioni). Ha aperto il concerto di Rufus Wainwright nell’unica data italiana (novembre 2015), ha suonato sul palco di artisti del calibro di Avion Travel, Musica Nuda, Marlene Kuntz, Franco Battiato, Max Gazzè, Levante e Niccolò Fabi e ha collaborato con Paolo Benvegnù, Cristiano Godano e Gian Carlo Onorato nel progetto EX-live, sfociato in un lunghissimo tour. Ha pubblicato due album, l’Ep “Torino Chiama”, interamente analogico, un singolo in distribuzione con Warner Music e ha all’attivo centinaia di concerti. 

Laureatosi in Filosofia a Parma, dove vive dal 2006, con una tesi dal titolo “Lotta politica e sentimento religioso ne La Buona Novella di Fabrizio De Andrè”, ha studiato il pensiero e la vita dell’artista genovese, realizzando spettacoli e seminari su di lui e, in particolare, ha approfondito l’opera “La Buona Novella” pubblicata nel 1970. Una storia di Cristo, liberamente tratta dai Vangeli apocrifi, che destò stupore e contestazione in quanto non compresa e considerata fuori tempo e luogo perché pubblicata negli anni “caldi” immediatamente successivi al “sessantotto”.

[bing_translator]

È la sarda Daniela Pes la vincitrice del “Premio dei Premi” 2018, il contest che riunisce i vincitori dei concorsi italiani di canzone d’autore e world music intitolati ad artisti scomparsi.

L’evento si è tenuto sabato nell’ambito del Mei di Faenza ed ha visto un podio tutto al femminile. Infatti, dietro la vincitrice, che rappresentava il Premio Andrea Parodi di Cagliari, si sono piazzate, a pari merito, Federica Morrone (in lizza il Premio Bianca d’Aponte di Aversa) ed Agnese Valle (per il Premio Mario Panseri di Cairo Montenotte).

La serata è stata una occasione unica per vedere, tutti insieme, i migliori cantautori emergenti del nostro Paese, in quella che è stato definita la “Champions League” della nuova canzone d’autore.

Alla vincitrice numerosi bonus: un “immediate video” della propria canzone, realizzato da Marco Billeci, videomaker e giornalista di Gedi Digital, che sarà pubblicato su repubblica.it; uno speciale su JamTV e una corposa intervista per il bimestrale “Vinile”. Ma per Daniela Pes ci sarà anche la possibilità di partecipare come ospite a “EdicolAcustica” di Grosseto e al Festival Internazionale della Sardegna Città di Uta.

A Federica Morrone invece è andato il premio speciale dell’Officina della Musica e delle Parole di Milano, consistente nella possibilità di partecipare a un corso della stessa Officina del valore di euro 1500.

Nel Premio dei Premi, ideato e diretto da Enrico Deregibus e Giordano Sangiorgi, si sono fronteggiati anche Salvario in rappresentanza del Premio Pierangelo Bertoli, Lisbona per il Premio Bindi, i Yosh Whale per il Premio Buscaglione, La Quadrilla per il Premio Alberto Cesa/Folkest, Luchi per il Premio Ciampi, i Mislead per il Premio Augusto Daolio, Giulio Wilson per il Premio Bruno Lauzi e gli Helena per il Premio Manente.

Ognuno di loro ha eseguito un brano proprio ed una cover di un protagonista della musica italiana, in una sorta di passaggio di testimone. Ad esempio Daniela Pes ha proposto “Carne”, di un personaggio di rilievo della scena indipendente degli ultimi anni come Iosonouncane, mentre Federica Morrone ha cantato “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco ed Agnese Valle “Un paese di gente bambina” di Mario Panseri. Ma si sono ascoltate anche canzoni di Niccolò Fabi, Fabrizio De André, CCCP, Francesco De Gregori, Piero Ciampi, Mina, Pierangelo Bertoli, Fred Buscaglione.

A presentare lo stesso Deregibus insieme alla cantautrice Roberta Giallo, che era stata la vincitrice della scorsa edizione e che si è anche esibita in chiusura di serata. A salire sul palco in veste di ospiti ci sono stati anche Mauro Ermanno Giovanardi (a cui è andato un premio speciale del Mei) e il duo composto da Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo che ha presentato un omaggio a Nick Drake. Ad inizio serata spazio anche per la giovane band Il generatore di tensione, presentata dalla Fondazione Lucio Dalla. Il “Premio dei Premi” era dedicato ai 40 anni del disco “Pigro” di Ivan Graziani, omaggiato dal cantautore triestino Cortellino.

[bing_translator]

Febbraio è per antonomasia il mese del Carnevale, dei colori e del divertimento, e al Miramare Gastro & Music Pub il periodo di festa non poteva che iniziare con la musica dal vivo. Lo scorso fine settimana, sul palco del locale della Riviera del Corallo, per la rassegna Friday Tribute Night si sono esibiti i “B.d.A.”, affermato tributo sardo a Vasco Rossi in cui il rocker emiliano è impersonificato da Carmine Cardia, ormai conosciuto dai fan come il “Blasco Sardo”, mentre sabato 27 gennaio è stato il turno dei “Puro Malto featuring Barbara Sanna”, progetto in cui si incontrano lo storico trio sassarese e la stimata cantante e pianista.

Gli eventi di febbraio si aprono venerdì 2 con Friday Tribute Night, la rassegna che porta ad Alghero i concerti delle migliori tribute band presenti sul territorio sardo giunge al nono appuntamento consecutivo ospitando un omaggio a Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè. Tre artisti, tre musicisti, tre cantanti, tre parolieri dal 2013 al 2015 hanno lavorato insieme pubblicando due dischi – uno in studio e uno live – dal titolo “Il padrone della festa”. Il “FSG Tribute”, dunque, non poteva che essere portato in scena da un trio, Carlo Pieraccini, Mauro Cau e Simone Scanu in arte “Carletto e i suoi mostri” propongono una show che parte da quell’incontro per raccontare le biografie di queste tre pietre miliari della musica contemporanea italiana, il tutto attraverso la formula “natural sound”: batteria, basso, chitarra e voce.

Sabato 3 febbraio invece il concerto dei Senza Base, la più longeva band del nord Sardegna, nata nei primi anni ’90 e che da più di dieci anni si è stabilizzata con la nuova line-up. Progetto musicale capace di unire e far ballare varie generazioni sotto il grande tetto del pop-rock italiano ed internazionale, sia di origini anglofone che latin.

Come sempre accade al Miramare Gastro & Music Pub, i due concerti sono ad ingresso libero e il locale affacciato sul Lungomare ha anche attivo il servizio di cucina a cura di chef Claudio Cubeddu con piatti e burger di pesce, carne e vegetariani.

[bing_translator]

“Diventi Inventi 1997 – 2017”: vent’anni di canzoni, tra parole, musica, cuore e poesia. Il nuovo tour di Niccolò Fabi, oggi considerato uno dei più importanti cantautori italiani, farà tappa anche a Tharros il 19 agosto (inizio ore 21.30), organizzata da SEM Organizzazione per la rassegna “Pop ad Impatto Zero – Festival Internazionale Musica e Spettacoli 2017” e inserita nel calendario di eventi della Rete Sinis. Una tournée estiva partita a giugno e che andrà avanti fino a novembre nei più importanti palchi italiani per festeggiare i primi vent’anni di carriera del cantautore romano. Una festa, un viaggio che racconta le mille sfaccettature di un artista in continuo divenire, che ama esplorare il mondo, cercarsi e ritrovarsi tra le piccole cose, dove nulla è mai scontato e parte sempre dal cuore. Nell’unica tappa in Sardegna Niccolò (voce e chitarre), accompagnato dalla super band del cantautore e musicista torinese Alberto Bianco che vede Matteo Giai al basso, Filippo Cornaglia alla batteria e Damir Nefat alla chitarra, racconterà dal vivo il suo percorso artistico e musicale sotto il cielo stellato dell’Anfiteatro naturale di straordinaria bellezza incastonato nell’antica città fenicio-punica nel cuore della Penisola del Sinis, le cui splendide rovine si estendono verso il mare. Un anello di congiunzione tra passato e presente, ricco di sorprese che muove i primi passi partendo dal principio: è già on line infatti il video de “Il Giardiniere 2017”, rilettura del brano del 1997 che ha dato il titolo al suo primo disco, scelto dall’artista romano per creare un collegamento tra i primi anni del suo esordio e i tempi odierni e che anticipa la raccolta “Diventi Inventi 1997 – 2017” in uscita il prossimo 13 ottobre.

Più di ottanta canzoni, otto dischi di inediti, una raccolta ufficiale, un progetto sperimentale come produttore, un disco di inediti con il trio stellare Fabi-Silvestri-Gazzè, due Targhe Tenco: una nel 2013 per il disco “Ecco” quale miglior album in assoluto, l’altra assegnata all’ultimo lavoro discografico “Una somma di piccole cose”, considerato dalla giuria come miglior album dell’anno e definito dallo stesso autore come «Il disco che avrei sempre voluto scrivere». Un percorso artistico lungo quattro lustri, basato sulla ricerca della libertà espressiva, denso di idee, sperimentazione, collaborazioni, partecipazioni a diversi progetti, tante soddisfazioni, premi, live sempre sold out, ottime recensioni e un avvicinamento sempre più evidente alla musica d’oltreoceano.

Cantautore, produttore e polistrumentista Niccolò Fabi porta avanti la sua attività sui palchi e in studio basandola soprattutto sul rapporto imprescindibile tra parole e musica, sia come performer che come docente (oltre ad aver partecipato all”interno di rassegne culturali, insegna nella scuola Officina delle arti Pierpaolo Pasolini). Il suo impegno è rivolto anche nel sociale, come testimonia l’attuale collaborazione con l’ONG Medici con l’Africa – Cuamm. Recente anche la scrittura insieme al geologo Mario Tozzi dello spettacolo “Musica Sostenibile”, indirizzato alla comprensione e alla divulgazione di tematiche ambientali, spesso dimenticate.

[bing_translator]

Passavamo sulla terra leggeri” scriveva Sergio Atzeni immaginando le gesta dei mitici S’Ard, i Danzatori delle Stelle, in quelle terre del Sinis da secoli culla e leggenda della cultura sarda. Partendo da quella suggestione, alcuni tra i principali festival sardi hanno sviluppato un progetto integrato, Rete Sinis, che punta a fare di questo territorio un “grande attrattore turistico e culturale” capace di competere a livello europeo.

Gli ingredienti ci sono tutti: la disponibilità di due strutture di spettacolo di grandissimo fascino come il Parco dei Suoni di Riola Sardo e l’Anfiteatro di Tharros, e un territorio ricchissimo di attrattive archeologiche, naturali e paesaggistiche come le rovine di Tharros, i Giganti di Mont’e Prama, gli stagni di Cabras, la spiaggia di Is Arutas, Capo Mannu e l’isola di Mal di Ventre.

Un progetto articolato, la cui elaborazione è stata possibile grazie a un primo fondamentale investimento della Fondazione di Sardegna, che si svilupperà nell’arco del prossimo triennio attraverso l’utilizzo coordinato dei fondi comunitari messi recentemente a bando dalla Regione Sardegna  per la cultura (“Culture Voucher”, “Culture Lab”, “Domos de Sa Cultura”, “Identity Lab”).

Un progetto che vede in prima fila le Amministrazioni Comunali di Riola Sardo e Cabras, gli assessorati della Pubblica istruzione e del Turismo della Regione Sarda, l’Associazione Insieme per Riola, i festival internazionali Dromos, Jazz in Sardegna, Sardegna Concerti, Abbabula e che per quest’anno si avvale anche dell’apporto della SEM Organizzazione.

Il cartellone di Rete Sinis si svilupperà dal 14 luglio al 19 agosto con oltre venti concerti di livello internazionale, in scena in particolare nelle due principali location: l’Anfiteatro di Tharros, il Parco dei Suoni di Riola Sardo, ma anche l’intera provincia di Oristano.  

Il via è previsto nella bellissima spiaggia di Is Arutas, a Cabras, con due concerti ad ingresso libero il 14 e 15 luglio, mentre la scena principale dell’Anfiteatro di Tharros sarà inaugurata il 16 luglio con il concerto-evento della grande popstar brasiliana Maria Gadù, cui seguiranno i concerti di Raphael Gualazzi (27 luglio) e Niccolò Fabi (19 agosto). 

Ad aprire la stagione al Parco dei Suoni di Riola Sardo sarà, il 15 luglio, “Apriti cielo Tour”, la nuova acclamata produzione del cantautore romano Alessandro Mannarino, cui seguirà l’atteso ritorno di Carmen Consoli che, dopo il tutto esaurito registrato a Cagliari e Sassari la scorsa primavera, il 21 luglio approda nel Sinis con la sua band.

Il 22 luglio, sempre al Parco dei Suoni, la prima nazionale del tour di Daniele Silvestri con il suo nuovo spettacolo estivo che verrà messo a punto con una settimana di prove al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e un’anteprima programmata per il 20 luglio.

E sempre il Parco dei Suoni ospiterà, tra il 19 e il 23 luglio, una ricca serie di eventi ad ingresso libero, protagonisti le più importanti produzioni Made in Sardinia: da Mauro Palmas & Arrogalla ad Ambra, entrambi protagonisti con le rispettive produzioni il 20 luglio, fino ai Train to Roots, Riptiders, Chiara Effe, Davide Casu, Moses & Band e The Sweet Life Society. 

Musica griffata anche a Oristano, il primo agosto, dove in Piazza Cattedrale, la notte d’estate si tinge del fascino potente della voce di Gregory Porter, fresco vincitore dei Grammy Awards 2017 nella categoria Best Jazz Vocal Album, riconoscimento già conseguito nel 2014, e anche a Cabras, dove per la festa di ferragosto, nella piazza principale, si ballerà a tempo di “Occidentali’s Karma” col neo vincitore del Festival di Sanremo Francesco Gabbani.

[bing_translator]

C’è ancora disponibilità di posti in platea per il concerto di Niccolò Fabi in programma sabato prossimo, 11 febbraio (ore 21.00), al Teatro Comunale di Sassari. Il cantautore romano approda in Sardegna con il tour all’insegna del suo ultimo disco, “Una somma di piccole cose”, pubblicato lo scorso aprile, con cui ha vinto a ottobre la Targa Tenco per il miglior album dell’anno: un disco che può essere definito come il riassunto più efficace ed emblematico delle caratteristiche umane e musicali di Niccolò Fabi e del suo percorso artistico iniziato vent’anni fa e proseguito sempre in maniera personale.

Oltre alle canzoni contenute in “Una somma di piccole cose” (il suo ottavo disco in studio), la scaletta del concerto prevede brani tratti dal repertorio recente e passato dell’artista romano. Sul palco con Niccolò Fabi (che si alterna tra chitarra e tastiera) ci saranno il cantautore torinese Alberto Bianco (anche lui alla chitarra) insieme alla sua band composta da Damir Nefat (chitarra), Matteo Giai (basso) e Filippo Cornaglia (batteria).

Il concerto è organizzato dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz con il patrocinio del comune di Sassari.

 

[bing_translator]

È in corso la prevendita per il concerto di Niccolò Fabi in programma l’11 febbraio (ore 21.00) al Teatro Comunale di Sassari. Il cantautore romano fa tappa nel capoluogo turritano nell’ambito del tour all’insegna del suo ultimo disco, “Una somma di piccole cose”, uscito lo scorso aprile, con cui ha vinto di recente la Targa Tenco per l’album dell’anno.

I biglietti, a 30 euro, si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna, e a Sassari da TicketOk (via Tempio, 65; tel. 079 2822015 ) e Messaggerie Sarde (piazza Castello, 11; tel. 079 230028). Il concerto è organizzato dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz con il patrocinio del comune di Sassari.

Tra novembre 2015 e lo scorso febbraio Niccolò Fabi scrive, suona e registra il suo nuovo progetto discografico, “Una somma di piccole cose”, che esce ad aprile per Universal Music, seguito, a maggio, dall’inizio del tour che lo vede di scena nei teatri delle principali città italiane e che il prossimo 11 febbraio fa tappa a Sassari. Lo scorso 21 ottobre ha ritirato al Teatro Ariston di Sanremo la Targa Tenco per il miglior album dell’anno, subito prima di partire per il recente tour europeo che l’ha portato sui palchi di dieci fra le maggiori città del Continente.