19 November, 2024
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Non si placano le polemiche sullo stato delle Motorizzazioni della Sardegna, dopo che il sottosegretario dei Trasporti e delle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo pochi giorni fa ad un’interrogazione presentata dal deputato Ivan Catalano in Commissione Trasporti della Camera quasi 3 anni fa sulla situazione delle Motorizzazioni della Sardegna, ha affermato che  “Le Motorizzazioni della Sardegna? Stanno bene e l’utenza non è penalizzata”.

Confartigianato Trasporti Sardegna, in una nota, ricorda come occorrono più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida. La perdurante situazione sta mettendo in ginocchio le aziende, le autoscuole e i cittadini costringendoli, in molti casi, anche all’inoperatività.

«Siamo sconcertati e preoccupati da quanto scritto dal Sottosegretario – afferma il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, Giovanni Antonio Mellino – è una risposta inverosimile vedendo ciò che quotidianamente accade negli uffici delle Motorizzazioni di Nuoro, Cagliari, Oristano e Sassari. Inviteremo subito il Sottosegretario a verificare di persona ciò che da quasi 3 anni accade nei territori.»

Nel documento ufficiale che appare nel sito della Camera dei Deputati, appaiono entrambi di documenti. Quello del Deputato Ivan Catalano, datato giovedì 5 dicembre 2013, che interrogava il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, circa “i forti disservizi all’interno del dipartimento per i trasporti terrestri (Motorizzazione Civile) in Sardegna”. In quello dell’Esponente del Governo, ovvero la risposta pubblicata martedì 13 settembre 2016, tra le altre cose, si legge: «Tuttavia, malgrado la oggettiva riduzione di personale e il corrispondente aumento delle incombenze – si pensi agli esami per il conseguimento della patente di guida così come derivante dall’applicazione della Direttiva 2006/126/CE che ha introdotto dal 19 gennaio 2013 nuove tipologie di patenti e più complesse procedure d’esame – gli uffici della Motorizzazione civile hanno fatto fronte, con le risorse finanziarie e di personale a disposizione, ai propri compiti istituzionali senza penalizzare l’utenza. Quanto all’effettuazione degli esami nella provincia di Nuoro, non risulta alcun blocco dell’attività».

«Dopo 3 anni di nessuna iniziativa e zero riposte da parte del Governo  – aggiunge Mellino – continuiamo a leggere di “riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche ai fini della riduzione dei costi connessi” e di “riforma finalizzata a introdurre significative semplificazioni amministrative allo scopo di migliorare i livelli qualitativi dei servizi all’utenza e di operare una più razionale ed efficace riorganizzazione degli uffici”. L’unica azione che è stata compiuta quella del taglio del personale, dell’abbandono delle strutture e della creazione di disagi alle imprese, alle agenzie e all’utenza. Questo è stato compiuto in maniera impeccabile.»

E’ una lunga battaglia quella che Confartigianato Trasporti Sardegna combatte per il ripristino delle condizioni essenziali per la funzionalità delle Motorizzazioni della Sardegna. L’Associazione iniziò quasi 2 anni fa con pubbliche denunce supportate dalle interrogazioni parlamentari del deputato Andrea Vallascas nel settembre 2015. Nonostante le rassicurazioni del Ministero (risposta al “Question Time” di Del Basso De Caro), nulla è cambiato. All’inizio di luglio 2016, dopo il caos negli sportelli degli uffici delle Motorizzazioni, Mellino scrisse direttamente al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, per renderlo informato sulla situazione e richiedere un suo pronto intervento. In quella occasione, nessuna risposta pervenuta. Dopo qualche giorno, la questione è arrivata nei banchi del Parlamento e della Commissione Trasporti con le interrogazioni dei Deputati sardi Nicola Bianchi e Romina Mura.

La complessa situazione venne affrontata all’inizio di agosto da Confartigianato Imprese Sardegna e dall’Assessore agli Enti Locali, Cristiano Erriu, che si attivò con Governo e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per risolvere la situazione nella quale operano gli addetti della Motorizzazione e che si abbatte, quotidianamente, su imprese di trasporto, autoscuole e semplici utenti.

All’assessore l’associazione artigiana ricordò la mancanza di almeno 15 operatori nelle Unità Territoriali nelle 4 province e i lunghissimi tempi delle varie “operazioni”, più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida.

Nell’occasione Erriu sottolineò come la soluzione più velocemente percorribile, per arginare una situazione molto complessa, fosse attualmente quella dell’istituto del “comando” ovvero il passaggio del personale, già formato e abilitato a svolgere le mansioni, dalle ex province verso le Motorizzazioni attraverso una norma da portare, nel più breve tempo possibile, in Parlamento.

A seguito dell’incontro anche la deputata Mura, componente della Commissione Trasporti alla Camera che, confermando la necessità del passaggio del personale dalle ex province alle Motorizzazioni, garantì il sostegno parlamentare all’iniziativa.

«Confidiamo nell’impegno e nel lavoro dell’assessore Erriu e dell’Onorevole Mura – conclude Mellino – perché la condizione dei lavoratori delle Motorizzazioni, degli autotrasportatori, delle Agenzie e di tutti gli altri utenti, continua a peggiorare

Sul problema della Sardegna è intervenuto più volte anche Amedeo Genedani, il presidente nazionale di Confartigianato Trasporti e di Unatras (l’Associazione unitaria degli Autotrasportatori italiani).

«Allo stato attuale il passaggio di competenze dalle Province alle Motorizzazioni è un processo di cambiamento che sta generando tanti effetti negativi – ha affermato Genedani – sull’operatività degli uffici e sulla vita delle imprese stesse, poiché non è stato accompagnato da un reale trasferimento di personale competente agli uffici della Motorizzazione, che si sono ritrovati però con ulteriori e gravosi compiti. Abbiamo rappresentato in varie occasioni le difficoltà riscontrate dalle nostre imprese nei vari uffici territoriali, accolto con favore le interrogazioni parlamentari sul tema, partecipato ad incontri a livello tecnico-operativi, senza che i problemi siano stati risolti. Pertanto – ha concluso il presidente nazionale – Confartigianato Trasporti intende proporre al Ministero dei Trasporti una collaborazione sinergica, chiedendo l’attivazione di un tavolo di confronto nazionale e rendendosi disponibile a fornire una mappatura puntuale delle problematiche per una valutazione, caso per caso, per trovare soluzioni efficaci.»

Giovanni Antonio Mellino.

Giovanni Antonio Mellino.

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La complessa situazione che da più di un anno paralizza le Motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano, è stata discussa questa mattina a Cagliari dal segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli, e l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu.

L’assessore ha confermato all’associazione artigiana come la Regione si stia attivando con Governo e ministero delle Infrastrutture e Trasporti per risolvere una condizione, non più sostenibile, nella quale si trovano a operare gli addetti della Motorizzazione e che si abbatte, quotidianamente, su imprese di trasporto, autoscuole e semplici utenti.

All’assessore, l’associazione artigiana ha ricordato la mancanza di almeno 15 operatori nelle Unità Territoriali nelle 4 province e i lunghissimi tempi delle varie “operazioni”, più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida.

Cristiano Erriu e Stefano Mameli hanno convenuto come la soluzione più velocemente percorribile, per arginare una situazione molto complessa, sia attualmente quella dell’istituto del “comando” ovvero il passaggio del personale, già formato e abilitato a svolgere le mansioni, dalle ex province verso le Motorizzazioni attraverso una norma che verrà portata e breve in Parlamento.

Al colloquio ha partecipato telefonicamente da Roma la Deputata sarda Romina Mura, componente della commissione Trasporti della Camera che, confermando la necessità del passaggio del personale dalle ex province alle Motorizzazioni, ha garantito il sostegno parlamentare all’iniziativa.

Confartigianato Trasporti Sardegna denunciò la situazione delle Motorizzazioni più di un anno fa e un mese fa ha scritto al ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Graziano Delrio, per renderlo informato sulla situazione e richiedere un suo pronto intervento.

In oltre un anno di battaglie, la questione è arrivata in Parlamento con le interrogazioni dei Deputati sardi Andrea Vallascas (settembre 2015), cui seguì la risposta al Question Time del sottosegretario dei Trasporti Umberto Del Basso De Caro, Nicola Bianchi (luglio 2016) Romina Mura (sempre luglio 2016).

 Stefano Mameli e Cristiano Erriu-min

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Il ministero dei Trasporti non ha assunto ancora alcuna decisione sulla gravissima situazione delle Motorizzazioni della Sardegna che Confartigianato Trasporti Sardegna ha denunciato due settimane fa al ministro Graziano Delrio.

E’ questo, in breve, ciò che è emerso dall’incontro che Confartigianato Trasporti ha avuto, al Ministero, con il sottosegretario dei Trasporti e delle Infrastrutture, Simona Vicari.

L’associazione degli autotrasportatori artigiani ha posto con fermezza al rappresentante del Governo la questione delle strutture della Sardegna, sottolineando come «a situazione sia andata oltre il limite». Inoltre, Confartigianato Trasporti ha chiesto che «la circostanza venga affrontata con urgenza e agli operatori dell’isola vengano date le giuste e concrete risposte perché gli uffici sono al collasso e a pagarne le conseguenze sono imprese e cittadini».

Le questioni sono state recepite dal sottosegretario Vicari che ha chiesto ai dirigenti del Ministero presenti di interessarsi ai casi specifici e organizzare incontri preparatori, anche con il ministero del Lavoro, per trovare una strategia comune.

Nel frattempo il caso arriva anche in commissione Trasporti della Camera. La deputata sarda del Partito Democratico Romina Mura, infatti, ha presentato un’interrogazione che riprende la denuncia presentata al ministro Delrio da Confartigianato Trasporti Sardegna poche settimane fa.

«In pratica il Ministero ha deciso di non decidere e di rimandare ancora una volta – sottolinea Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna e vicepresidente nazionale dei Trasporti – senza farci capire quali decisioni intenda concretamente prendere il Governo, con quali tempi e con quali risorse umane ed economiche.»

La situazione del “collasso” delle Motorizzazioni di Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari è stata denunciata due settimane fa, al ministro Delrio, da Confartigianato Trasporti Sardegna attraverso una lettera che ad oggi non ha ottenuto alcuna risposta. A livello parlamentare, prima dell’intervento della Mura, il deputato sassarese del Movimento 5 Stelle Nicola Bianchi, aveva presentato una dettagliata interrogazione parlamentare.

Confartigianato descrisse «l’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole» e chiese «un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna». Nella missiva, l’Associazione ricordò anche i lunghissimi tempi delle varie “operazioni”: più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida.

Alle Unità Territoriali nelle 4 province, a tutt’oggi, mancano 15 operatori. Nell’ipotesi di uno spostamento del personale da altri enti statali, come le ex Province, questo, per svolgere le corrette operazioni, dovrebbe essere formato e successivamente abilitato.

«Nei prossimi giorni – anticipa Mellino – come associazione di categoria faremo una profonda riflessione relativamente a come affrontare il problema e a come intervenire ulteriormente». «Nel frattempo – auspica in conclusione il presidente di Confartigianato Trasporti – attendiamo l’intervento in prima persona anche di tutti gli altri parlamentari della Sardegna, di tutti gli schieramenti, per la risoluzione di questa problematica che interessa tutti i sardi: imprenditori, responsabili di autoscuole e cittadini.»

Giovanni Antonio Mellino.

Giovanni Antonio Mellino.

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Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

Il problema delle Motorizzazioni della Sardegna è arrivato in Parlamento. Dopo la denuncia e la lettera di Confartigianato Trasporti Sardegna al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, una interrogazione parlamentare è stata presentata da sette deputati, primo firmatario il sardo Nicola Bianchi.

«Quest’atto parlamentare finalmente squarcia il buio dell’ultimo anno sulle Motorizzazioni sarde – afferma Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, e vicepresidente Nazionale dei Trasporti – ed è solo l’inizio di una situazione che deve essere risolta e che da troppo tempo sta creando disagi

L’associazione artigiana, solo pochi giorni fa, denunciò la situazione delle strutture e l’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole, per chiedere “un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna”. Infatti, occorrono più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida. Da più di un anno e mezzo, infatti, le motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano si trovano a operare con un livello di personale talmente “residuale” da non riuscire a garantire, in tempi “consoni e certi”, operazioni come revisioni, collaudi, immatricolazioni, variazioni ed esami patenti.

L’atto parlamentare, presentato anche dai deputati Paolo Nicolò Romano, Liuzzi, De Lorenzis, Spessotto, Dell’Orco e Carinelli, riepilogando la segnalazione presentata da Confartigianato Trasporti Sardegna, riassume le vicissitudini di quasi 2 anni di disagi vissuti dal personale delle Motorizzazioni, dalle imprese di trasporto merci, dalle autoscuole e dai cittadini nelle province di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano.

Il documento si apre ricordando come nell’isola sia in atto un »collasso del sistema delle motorizzazioni», «dell’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole» e di come Confartigianato Trasporti Sardegna abbia chiesto «un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione».

Poi viene riportata la tempistica per esami di guida, immatricolazioni nuovi automezzi e revisioni (dai 6 ai 13 mesi), prosegue con l’insufficienza numerica del personale delle Motorizzzazioni, poi ancora sia con il mancato trasferimento del personale dalle ex Province verso i nuovi Enti, sia con l’annunciato, e mai avvenuto, passaggio di «14 unità lavorative verso le sedi periferiche dell’Ente» per concludere con i danni creati, a imprese, cittadini e scuole guida, dai lunghi tempi d’attesa

L’interrogazione ricorda anche i termini economici di questa paralisi. «A fronte di un consistente introito complessivo annuo, che si aggira attorno ai 12,4 milioni di euro, proveniente dalle quattro motorizzazioni sarde il servizio offerto appare, ad avviso degli interroganti, inadeguato: secondo recenti dati, circa un milione di euro arriva dalle revisioni dei mezzi pesanti, 1,2 milioni dagli esami per il rilascio delle patenti di guida, 6 milioni da immatricolazioni, reimmatricolazioni e duplicati di carte di circolazione e 4,2 milioni dalle revisioni delle auto nelle officine autorizzate che le svolgono sotto il controllo delle stesse motorizzazioni».

Il documento si chiude chiedendo al Ministro «quali iniziative urgenti si intenda adottare, rispettando l’impegno assunto, per far fronte in tempi rapidi e certi alle criticità esposte in premessa al fine del superamento delle problematiche emerse in seguito al passaggio di funzioni in materia di tenuta degli albi provinciali degli autotrasportatori dalle province agli uffici periferici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché gli imprenditori del settore non siano ostacolati nello svolgimento del proprio lavoro e i cittadini non debbano subire ulteriori disagi».

«Non ci accontentiamo più delle promesse – riprende il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – vogliamo risposte chiare, concrete e immediate dal ministro Del Rio”. «E, detto sinceramente – conclude Mellino – gli autotrasportatori, i cittadini e le autoscuole sono stanchi del continuo rimpallo di responsabilità. Ora è necessario trovare le risorse finanziarie per il personale e procedere senza indugio verso la regionalizzazione delle sedi».

Francesca Barracciu 5 copia

Il ministro per le riforme costituzionali ed i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha risposto oggi alla Camera, nel corso del question time, all’interrogazione presentata da alcuni deputati del Movimento 5 Stelle, primo firmatario Nicola Bianchi, sulla nomina dell’europarlamentare del Partito Democratico, Francesca Barracciu, a sottosegretario per i beni e le attività culturali ed il turismo, rimarcando che non verranno chieste le dimissioni sulla base di un avviso di garanzia che non costituisce una condanna.

Nell’interrogazione presentata ieri, i deputati del M5S sottolineavano che «l’ex consigliere regionale del Partito democratico Francesca Barracciu, unica rappresentante della Sardegna nell’attuale Governo, risulta iscritta nel registro degli indagati per peculato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cagliari sulle cosiddette «spese pazze» dei consiglieri ed ex consiglieri regionali della Regione autonoma della Sardegna; 
   in seguito alla diffusione della notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati per peculato e alle conseguenti polemiche che il caso ha scatenato, la parlamentare europea Barracciu, nata in provincia di Nuoro, a fine dicembre 2013 ha deciso di ritirare la sua candidatura alla presidenza della regione Sardegna, lasciando il posto a Francesco Pigliaru, che poi ha vinto le elezioni regionali del 16 febbraio 2014; 
   il neo presidente della regione Sardegna si è distinto per aver precisato, all’indomani della sua elezione e con riguardo alla formazione della nuova giunta regionale, che gli indagati non vi avrebbero trovato posto; 
   ad avviso degli interroganti, questo criterio di tutela della integrità e della dignità delle istituzioni regionali non può non trovare applicazione, a maggior ragione, nella scelta dei componenti del Governo nazionale.» 
Gli interroganti hanno aggiunto che «nonostante la sua lunga carriera politica, nel suo curriculum professionale risultano soltanto cinque anni di insegnamento di italiano e latino in scuole media superiori, dal 1990 al 1995, quattro anni di collaborazione presso l’istituto di formazione dell’Associazione piccole e medie industrie della Sardegna, dal 1999 al 2003, e consulenze presso pubbliche amministrazioni, enti privati e aziende per la formazione del personale e la progettazione comunitaria; a fronte delle ripetute esternazioni riguardo al «cambio di verso» era lecito aspettarsi un segnale forte di discontinuità e di garanzia del rispetto delle regole democratiche da parte del Governo, per preservare le istituzioni da fatti e gestioni malsani e recuperare il loro alto senso, senza il quale la democrazia muore» ed hanno chiesto «quali iniziative intenda adottare il Governo per salvaguardare le istituzioni da nomine governative dettate dal conflitto di ruoli, dall’incompetenza e dall’inopportunità.»

Il ministro Maria Elena Boschi ha risposto in Aula che «come ricordato anche nell’interrogazione, il sottosegretario di Stato Francesca Barracciu ha acquisito negli anni una notevole esperienza politica e amministrativa, sia come consigliere comunale, assessore e sindaco della propria città, poi come consigliere regionale e ha arricchito la propria esperienza istituzionale a livello internazionale come membro del Parlamento europeo, quindi potrà dare sicuramente un contributo anche al Governo di questo Paese».

 «Per quanto attiene al procedimento in corso – ha aggiunto il ministro -, ad oggi, il sottosegretario di Stato Barracciu risulta nell’elenco degli indagati. Non è intenzione di questo Governo chiedere dimissioni di ministri o sottosegretari sulla base di un avviso di garanzia, ma eventualmente per motivi di opportunità politica. Noi tutti abbiamo giurato sulla Costituzione e sappiamo che uno dei principi fondamentali è la presunzione di innocenza. L’avviso di garanzia è un atto dovuto, posto a tutela di ogni cittadino e di ogni indagato per poter esercitare pienamente il diritto di difesa; non è un’anticipazione di condanna. Quindi, questo procedimento nei confronti della dottoressa Barracciu è nella fase preliminare, il sottosegretario ha chiesto anche una accelerazione dei tempi; all’esito il Governo valuterà se suggerire le dimissioni del sottosegretario. È importante però ricordare l’impegno di tutti noi e di questo Governo a rispettare i principi fondamentali della nostra Costituzione, compresa la presunzione di innocenza, che per noi sono irrinunciabili.»

Il deputato Nicola Bianchi nella sua replica ha detto: «Ovviamente non ci riteniamo per niente soddisfatti» ed ha chiesto a viva voce al presidente del Consiglio Matteo Renzi, tramite il ministro Boschi «di ritirare questa nomina di Francesca Barracciu perché non la riteniamo idonea a svolgere il ruolo di sottosegretario perché la sua nomina ci sembra più una sorta di consolazione – e che consolazione, visto e considerato che da sottosegretario avrà diritto a tutti i privilegi della casta – per aver rinunciato alle elezioni regionali e per aver salvato la faccia al PD regionale sardo. Ma la Barracciu non si era fatta da parte perché non era eticamente corretto candidarsi dopo essere stata indagata per aver sperperato soldi pubblici, ebbene sì: soldi pubblici. Si parla, nello specifico, di 33 mila euro di rimborsi di benzina. Facendo un rapido calcolo, si evince che corrispondono a circa 19.400 litri, l’equivalente che serve a fare il giro della terra per sette volte, sette volte, oppure, con qualche piccola aggiunta, magari facciamo anche un bel viaggetto sulla luna.»