13 November, 2024
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Domani, venerdì 24 marzo alle ore 21.00, al Teatro Centrale di piazza Roma va in scena il quinto appuntamento della nuova stagione della Grande Prosa, Musica e Danza organizzata dal CeDAC/Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo con il patrocinio e il sostegno del Comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna. 
Sul palco del teatro comunale lo spettacolo dal titolo “Rut”, di Christoph Nix, con Chiara Murru, la regia e la traduzione di Nicola Bremer, una parabola senza tempo sull’amore, che va al di là dell’estraneità e che concede la libertà di superare le norme tradizionali. Il testo di Christoph Nix sembra dirci che, ad un certo punto della vita, è necessario provare sulla propria pelle la situazione di estraneità, di lontananza dalla propria terra e imparare così la solidarietà e l’accoglienza dell’altro.
Dopo le prime quattro serate della rassegna del CeDAC è già possibile tracciare un primo bilancio della stagione di prosa, musica e danza in corso di svolgimento al Teatro Centrale: “Siamo davvero soddisfatti sia del ricco e variegato calendario di spettacoli programmati – tutti di alto livello e di pregevole fattura – che della risposta calorosa e massiccia della cittadinanza in termini di numero di abbonati e di spettatori paganti che hanno fino ad ora riempito il Teatro Centraleha detto il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu -. Location in cui sono in fase avanzata i lavori di efficientamento energetico per rendere la struttura sempre più confortevole e fruibile per i nostri concittadini e per le associazioni che ivi si esibiranno. Intanto, già da alcune settimane è stato ripristinato il funzionamento dell’impianto di climatizzazione e riscaldamento, in precedenza temporaneamente sospeso proprio a causa dei lavori in corso”.

La forza salvifica dell’amore in “Rut” di Christoph Nix, nell’interpretazione dell’attrice algherese Chiara Murru, per la regia di Nicola Bremer (che ha curato anche la traduzione del testo), produzione del Theater Konstanz in collaborazione con Lo Teatrì e Spazio T, in cartellone domani, sabato 18 marzo, alle 21.00, al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo e venerdì 24 marzo, alle 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. Si ispira alla figura dell’eroina biblica narrata nel Libro di Rut, la pièce teatrale che traduce in forma di monologo le varie peripezie di due donne e la scelta difficile e coraggiosa della protagonista, rimasta vedova, di accompagnare la suocera nel suo viaggio di ritorno in Israele, per non separarsi da lei. “Rut” affronta temi cruciali del presente, come l’essere e sentirsi stranieri, lontani dalla propria patria e l’importanza dell’accoglienza dell’altro, ma anche la profondità di un legame che infrange le regole e le convenzioni, che supera ogni ostacolo e vince ogni timore: Christoph Nix riscrive la vicenda sulla falsariga dell’Antico Testamento, con sensibilità contemporanea, creando «una parabola senza tempo sull’amore – si legge nella presentazione – che va al di là dell’estraneità e che concede la libertà di superare le norme tradizionali».

 

E’ stata presentata stamane, al Teatro Massimo di Cagliari, la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa | Musica e Danza al Teatro Centrale di Carbonia, organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio ed il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Sono intervenuti:  il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, che ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione per offrire a cittadine e cittadini, di concerto con il CeDAC e con il sostegno della Regione, una Stagione ricca di eventi interessanti e di alto livello culturale e artistico, con protagonisti di spicco del panorama italiano – per una città come Carbonia, punto di riferimento per il territorio; Antonio Cabiddu, presidente CeDAC Sardegna, che ha messo l’accento sulla “ripartenza” della Stagione di Carbonia, dopo gli anni difficili della pandemia, secondo una tradizione ormai consolidata, con un cartellone ricco e variegato, che comprende (per la prima volta) anche una residenza artistica, di respiro nazionale, per la realizzazione di uno spettacolo che debutterà al RomaEuropa Festival; Valeria Ciabattoni, direttrice artistica CeDAC Sardegna, che ha illustrato il programma della nuova Stagione de La Grande Prosa | Musica e Danza 2022-2023 al Teatro Centrale di Carbonia.

Nove titoli (per dieci recite) in cartellone da febbraio a maggio, dopo l’anteprima con “Una ragazza come io” di e con Chiara Francini lo scorso sabato 3 dicembre alle 21.oo, tra riletture di classici e testi di autori contemporanei, accanto a raffinate e intriganti coreografie e intrecci di parole e note, oltre a un progetto originale di “mappatura” del territorio attraverso una residenza artistica culminante in uno spettacolo e in un’installazione, tra memoria e futuro.
Tra i protagonisti artisti del calibro di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, registi e interpreti, con Raffaella d’Avella e Giovanni Moschella, de “i Macbeth”, riscrittura del dramma shakespeariano firmata da Francesco Niccolini, accanto all’eclettico attore, comico e musicista Stefano Masciarelli in scena con Fabrizio Coniglio (volto noto del grande e soprattutto del piccolo schermo, grazie a serie tv come “L’allieva”) per un singolare “amarcord” sul Belpaese con “Stavamo meglio quando stavamo peggio?”. Il regista argentino César Brie, tra i fondatori della Comuna Baires, firma drammaturgia e regia di “Raccontami di domani” con Vera Dalla Pasqua e Rossella Guidotti, su due vite allo specchio, mentre si ispira alla figura biblica della donna moabita emigrata in terra d’Israele, antenata del Re Davide, “Rut” di Cristoph Nix, con Chiara Murru, diretta da Nicola Bremer, in una storia d’amicizia e solidarietà femminile che sfida regole e convenzioni.
Una brillante commedia sulla ricerca de “L’Uomo Ideale”, scritta da Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli ed interpretata da Simone Montedoro, Emanuela Fresi e Noemi Sferlazza, oltre allo stesso Toni Fornari (sua anche la regia) per una riflessione sull’amore nel terzo millennio.

Uno sguardo attento sul rapporto tra uomo e natura in “Uomini e Virus / Uno scomodo equilibrio” di e con il geologo Mario Tozzi e il jazzista Enzo Favata, alla luce delle recenti epidemie e degli effetti collaterali dell’inquinamento e dei disastri ambientali; e si sofferma sui cambiamenti del paesaggio e sulle conseguenze a breve e lungo termine della presenza antropica anche “Cartografie”, il progetto di Paola Di Mitri e Cranpi che si snoda attraverso quattro regioni italiane – Puglia, Sardegna, Liguria e Piemonte – per comporre una narrazione collettiva sul territorio, da Sud a Nord.
Un duplice appuntamento nel segno della danza con “Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma, con le musiche eseguite dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi (bandoneón e fisarmonica) per un omaggio ad Astor Piazzolla e “Le Quattro Stagioni” di COB / Compagnia Opus Ballet sulle note di Antonio Vivaldi, per un immaginifico racconto per quadri con coreografia di Aurelie Mounier che rievoca, attraverso geometrie di corpi in movimento, le varie fasi del ciclo della natura.
Focus sulla nuova drammaturgia con la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa | Musica e Danza organizzata dal CeDAC Sardegna a Carbonia, che affronta temi importanti e attuali, dal rispetto dell’ambiente al ruolo e alla condizione della donna nella società, dalla libertà di amare e seguire le proprie inclinazioni alla ricerca della propria identità, tra un affresco del Belpaese negli Anni Sessanta e Settanta e una indagine sulle radici della violenza e dell’odio, tra antichi e nuovi delitti, oltre a un tributo al grande compositore argentino, inventore del Tango Nuevo, in unaprogrammazione ricca e variegata che spazia fra teatro, musica e danza mettendo l’accento su intrecci e “contaminazioni” tra le diverse arti, secondo la “mission” del Circuito Multidisciplinare, che promuove la diffusione della cultura e dei linguaggi della scena. Tra le novità il progetto di una residenza artistica, per un lavoro di studio e documentazione, con il coinvolgimento degli abitanti in una ricostruzione della storia dell’antica zona mineraria, in modo da restituire attraverso le testimonianze dei protagonisti la memoria “viva” dei luoghi.