22 December, 2024
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L’AUSI, Consorzio per la Promozione delle Attività Universitarie nel Sulcis Iglesiente, e il DICAAR Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, presentano la VII edizione del Laboratorio Internazionale di Architettura e Paesaggio, quest’anno intitolato “PAESAGGI MINERARI. ARCHEOLOGIE DELLA TERRA”.

Si tratta di un importante momento di studio, ricerca e progettazione relativamente al tema dei territori minerali e industriali abbandonati, con una particolare attenzione per l’archeologia mineraria, al fine di conoscere un’esperienza spaziale legata al complesso mondo ipogeo delle miniere e alla corrispondente materia che si è depositata sul suolo.

L’architettura di questi luoghi è un sistema unico e difficilmente separabile dal proprio contesto geologico e topografico, che deve essere letto come una grande “Architettura della terra”.

L’appuntamento, organizzato annualmente, in questa edizione vedrà la partecipazione di studenti provenienti da 6 scuole di Architettura delle università italiane di Napoli, Firenze, Palermo, Bari, Torino e Cagliari.

Da lunedì 18, a sabato 23 settembre, si svolgeranno presso la sede dell’AUSI di Palazzo Bellavista, a Monteponi, le attività di laboratorio con gli studenti, le lezioni, e le conferenze tenute dai docenti e dai Visiting Professor Nicola Di Battista, Jean-Michel Landecy e João Nunes.

I lavori saranno suddivisi in “atelier di progetto”, coordinati dai professori Renato Capozzi, Francesco Defilippis, Adriano Dessì, Marco Mannino, Pasquale Miano, Carlo Moccia, Giorgio Peghin, Carlo Pisano, Carlo Ravagnati, Andrea Sciascia, Gianfranco Tuzzolino e Federica Visconti.

Ogni “atelier” affronterà diverse tematiche del progetto per il recupero dei paesaggi minerari della Sardegna, cercando di interpretarne le prospettive future, a partire dalla loro rilevanza monumentale e storica.

Durante tutta la settimana è previsto un laboratorio di fotografia con Jean-Michel Landecy.

Il VII Laboratorio Internazionale di Architettura e Paesaggio, diretto e coordinato dal professore Giorgio Peghin, ordinario di Composizione Architettonica e Urbana presso l’Università di Cagliari e direttore del Master in Architettura del Paesaggio della Sardegna, è organizzato con la collaborazione del professor Adriano Dessì, dell’architetto Roberto Sanna e della segreteria organizzativa dell’AUSI.

«Un’appuntamento di rilevanza internazionalemette in evidenza Mauro Usai, presidente del Consorzio AUSI e sindaco di Iglesiasun’occasione per ribadire l’importanza fondamentale della ricerca e della sinergia tra Istituzioni, comunità locali e mondo accademico per lo sviluppo e il rilancio del territorio.»

 

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Si conclude sabato mattina, nella sala riunioni dell’AUSI di Monteponi, a Iglesias, “paesaggiminerari, progetti per Monteponi” III laboratorio internazionale di Architettura e Paesaggio, organizzato dall’AUSI, Consorzio per la promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente; dal DICAAR, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari; e dal CESA, Centro di Eccellenza perla Sostenibilità Ambientale.

Il programma della quinta ed ultima giornata (inaugurazione il 28 febbraio), prevede la presentazione dei lavori e delle critiche finali, con interventi di: Francesco Mola, prorettore dell’Università di Cagliari; Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis; Nicola Di Battista, direttore della rivista di architettura Domus; Emilio Agostino Gariazzo, sindaco di Iglesias e presidente dell’AUSI; Giorgio Massacci e Piercarlo Manca, esponenti del DICAAR-CESA, Centro di eccellenza per la sostenibilità ambientale; e, infine, Antonello Sanna, direttore del DICAAR.

 

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Dopo vent’anni dall’ultima edizione, si è svolta dal 2 aprile al 12 settembre 2016, la XXI Esposizione internazionale della Triennale di Milano dal titolo “Design After Design”, organizzata dal Museo Triennale di Milano.

Al suo interno, la rivista Domus ha presentato il progetto “Arch&Art” che un giovane architetto di Carbonia, Marco Diana, ha avuto l’onere e l’onore di curare.

Ma conosciamo Marco più da vicino… Laureato in architettura al Politecnico di Milano, con un diploma di Master internazionale presso l’Accademia Adrianea di Roma, sin da piccolo amava disegnare… «forse pensavo già di diventare architetto e non lo sapevo»!

La sua esperienza nella rivista Domus è nata grazie alla proposta di un docente universitario che ripone in lui molta fiducia e col quale collabora ancora come assistente al Politecnico. In poco tempo, si ritrova a seguire diverse iniziative intraprese dalla rivista.

La rivista Domus è nata nel 1928 ed è considerata molto prestigiosa in campo nazionale ed internazionale. Nella sua redazione sono passati personaggi di grande spessore culturale ed umano.

«Quando ho iniziato questo percorso – racconta Marco – più di una volta mi è capitato di sentirmi inadeguato davanti a contesti e personalità, ma fortunatamente a tal proposito, sia il direttore della rivista Nicola Di Battista sia l’editore dell’editoriale Domus, Maria Giovanna Mazzocchi, non mi hanno fatto mancare il giusto apporto e la fiducia per poter andare avanti con grande determinazione.»

Con il primo lavoro, nel 2014, Marco viene coinvolto nella mostra  al MAXXI di Roma dedicata all’architetto Lina Bo Bardi e poi arriva la grande opportunità: diventare curatore del progetto “Arch&Art”.

In questa esperienza, che si è appena conclusa, ha avuto modo di toccare con mano le dinamiche e l’evoluzione di cinque grandi progetti, realizzati da cinque tra i maggiori personaggi del mondo dell’arte e dell’architettura mondiale. Gli incontri nei loro studi diventano per Marco fonte di scoperta di un mondo che lo affascina e cattura sempre più la sua attenzione: «Con gli artisti, racconta con entusiasmo, ho discusso l’evoluzione di opere estremamente interessanti e di valore, da loro ho veramente potuto imparare tanto, sia dal punto di vista professionale sia umano, un’esperienza che ricorderò per sempre».

I loro nomi parlano da soli… Enzo Cucchi, Michele De Lucchi, Jannis Kounellis, Eduardo Souto de Moura, Mimmo Paladino, Hans Kollhoff, Michelangelo Pistoletto, David Chipperfield, Ettore Spalletti e Francesco Venezia… Artisti con la A maiuscola che hanno dato lustro all’iniziativa, il cui obiettivo era quello di coniugare tra loro l’arte e l’architettura, in modo da poter far prendere vita a capolavori nei quali la morbidezza e la creatività dell’arte, si sposano con la perfezione e la tecnica dell’architettura.

Prima di concludere l’intervista, chiedo a Marco quali sono i suoi obiettivi futuri… La sua risposta è piena di energia… «Parecchi! Con alcuni giovani colleghi stiamo creando un collettivo di figure professionali provenienti dai vari ambiti culturali, con cui speriamo di poter avviare una serie di progetti ed iniziative in cantiere da diverso tempo. Ci piacerebbe ampliare i campi di ricerca architettonica coinvolgendo anche chi architetto non è. Crediamo che la cultura, in tutte le sue forme, sia la chiave per contribuire a creare un buon futuro, fatto di opportunità e professionisti capaci».

E con questo entusiasmo e tanta voglia di fare mi viene spontaneo chiedergli ancora una cosa… Che consiglio daresti ai giovani laureandi o già laureati?

Ancora una volta con umiltà e semplicità risponde…«E’ sempre difficile dare un buon consiglio, io stesso sono una persona che ne avrebbe bisogno, avendo ancora tanto da imparare; ma se proprio dovessi darne uno, beh sarebbe quello di capire fin da giovanissimi cosa piace fare e, soprattutto, per cosa si è portati o in cosa si è più capaci…»

L’obiettivo di questa amabile chiacchierata è sicuramente quello di dimostrare quanto importante sia avere le idee chiare e tanta voglia di affermarsi, avere anche il coraggio di lasciare la propria terra per poi magari ritornarvi o creare un legame a livello lavorativo-occupazionale.

La storia di Marco Diana vuole essere un esempio ed una speranza per tanti giovani che al momento si trovano disorientati a causa della grande crisi che sta attraversando, in lungo e in largo, il mondo del lavoro.

Nadia Pische

Marco Diana

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La sala conferenze del Palazzo Bellavista, nella miniera di Monteponi, ospita da domani 1 a sabato 5 dicembre, la seconda edizione di “Paesaggi minerari”, progetti per il Parco Geominerario del Sulcis Iglesiente, laboratorio internazionale di architettura e paesaggio.

Alle 11.00, il laboratorio verrà presentato con introduzioni del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo; di Antonello Sanna, direttore del dipartimento Dicaar e Giorgio Peghin, coordinatore del laboratorio. Interverranno Antonio Angelillo, Paolo Ceccon, Pierpaolo Manca, Giorgio Massacci, Ippolita Nicotera, Fausto Pani e Laura Zampieri. Verranno poi formati i gruppi di lavoro e nel pomeriggio avrà inizio l’attività di laboratorio. Alle 18.00 conferenza di Palo Ceccon e Laura Zampieri.

Mercoledì, al mattino è prevista una visita ai luoghi del progetto, al pomeriggio attività di laboratorio e, alle 18.00, conferenza di Ippolita Nicotera.

Giovedì attività di laboratorio sia al mattino sia al pomeriggio e, alle 18.00, tavola rotonda sul tema “Il Cesa e la prospettiva ambientale e sociale del paesaggio bonificato”, con interventi di Salvatore Cherchi, Pierpaolo Manca, Giorgio Massacci, Markus Otto, Giorgio Peghin, Gianluigi Pillola e Antonello Sanna.

Venerdì, ancora attività di laboratorio al mattino e al pomeriggio e, alle 18.00, conferenza di Vincenzo Melluso e Nicola Di Battista.

Sabato, infine, alle 11.00 presentazione dei lavori e alle 12.00, critiche finali con interventi di Antonio Angelillo, Nicola Di Battista, Salvatore Cherchi, Giorgio Massacci, Vincenzo Melluso e Gianluigi Pillola, commissario straordinario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Ausi 2011 7 copia