22 November, 2024
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«Abbiamo constatato con piacere che le misure adottate nel corso degli ultimi quattro anni, e intensificate dal 2017, hanno portato a un forte miglioramento della situazione PSA nei suini domestici e nei cinghiali. Quanto ottenuto fino ad oggi rappresenta il coronamento di quanto messo in campo dal Sistema Regione, con impegno e determinazione, in questi ultimi anni.»

Lo ha scritto, in una lettera inviata al presidente Francesco Pigliaru, il presidente nazionale dell’Associazione industriali delle carni e dei salumi (ASSICA), Nicola Levoni, che nel documento ha espresso «pieno apprezzamento, e un ringraziamento di cuore, per gli enormi sforzi profusi nel tentativo di eradicare la Peste suina africana». Il componente di Confindustria ha quindi aggiunto: «Ricordo ancora quando nel 2014 il ministero della Salute voleva commissariare la Sardegna in conseguenza della disastrosa situazione venutasi a determinare a seguito dell’esplosione di focolai nel biennio 2012-2013. Ma poi abbiamo costatato, con estrema soddisfazione, che proprio da lì è partita la scelta della Sua Giunta di fare della battaglia contro la PSA un impegno di legislatura». Nicola Levoni, nel ricordare come in passato ASSICA fu molto critica con la Sardegna sulla gestione della malattia che invece oggi «pare manchi davvero poco per essere eradicata», auspica che la «prossima Giunta regionale non dilapidi gli enormi risultati ottenuti, proprio adesso che siamo in vista del traguardo, ma che possa continuare ad andare avanti, con la stessa risolutezza e professionalità, sulla strada intrapresa».

Nell’ambito delle attività di contrasto agli ultimi branchi di maiali al pascolo brado illegale ancora presenti in alcuni territori del centro Sardegna, gli uomini dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della PSA sono intervenuti oggi in agro di Desulo per abbattere 74 suini bradi, non registrati all’anagrafe animale, di proprietà ignota e mai sottoposti ai dovuti controlli sanitari. All’intervento, coordinato dall’UdP in stretta collaborazione con la Prefettura e la Questura di Nuoro, hanno partecipato i veterinari dell’Azienda Tutela della Salute (ATS) e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), gli uomini del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, il personale dell’Agenzia Forestas. Le attività si sono svolte fra le montagne innevate e in condizioni metereologiche particolarmente avverse che non hanno tuttavia impedito alle squadre di individuare, catturare e abbattere i suini irregolari.

Dalle analisi di laboratori effettuate dall’IZS sui campioni prelevati dai maiali allo stato brado illegale depopolati lo scorso 15 gennaio, in sette distinte località nei territori di Talana (50 capi) e Villagrande Strisaili (96 capi), sono risultati sieropositivi solo il 13% degli animali analizzati nel primo caso e il 9% nel secondo.

«La percentuale dei sieropositivi – ha spiegato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada – è più bassa rispetto ai precedenti abbattimenti, da poco effettuati negli stessi comuni, poiché probabilmente si tratta di gruppi che vivevano isolati l’uno dall’altro, poco numerosi e rinvenuti in zone molto impervie. In tali condizioni – ha aggiunto Alberto Laddomada – il virus ha minore possibilità di diffusione e persistenza. È bene tuttavia ricordare che proprio in questo momento, quando siamo molto vicini al risultato finale dell’eradicazione, bisogna essere molto rigorosi nelle attività di contrasto senza abbassare, neanche per un momento, la guardia.»