5 January, 2025
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La maledizione dei calci di rigore si abbatte ancora una volta sul Carbonia nella finale della Coppa Italia con il Budoni, capolista del campionato di Eccellenza. Come nel 2010 nella finale della Coppa Italia di Eccellenza con il Porto Torres, a Nuoro; come nel 2016 e nel 2018 nelle finali della Coppa Italia di Promozione, ad Oristano, con il Bosa e la Dorgalese; anche questo pomeriggio la Coppa Italia di Eccellenza è sfuggita al Carbonia nella roulette finale dei calci di rigore. Ma questa volta la mancata conquista del prestigioso trofeo fa ancora più male, perché è sfuggita prima al secondo minuto di recupero del secondo tempo supplementare, quando il Budoni ha pareggiato con un calcio di rigore realizzato dall’ex Giuseppe Meloni, già autore del primo goal che aveva portato in vantaggio la squadra di Raffaele Cerbone al 24′ del secondo tempo.

Il goal del 2 a 2 è maturato sugli sviluppi di un’azione molto contestata dal Carbonia, non tanto per la concessione del calcio di rigore, quanto perché il recupero di oltre due minuti è parso eccessivo per gli sviluppi del secondo tempo supplementare e perché l’azione che lo ha generato è partita da un calcio di punizione concesso dal direttore di gara per un fuorigioco del Carbonia, battuto almeno venti metri più avanti rispetto al punto in cui lo stesso fuorigioco era stato segnalato; e poi al decimo calcio di rigore, quando Ayrton Hundt ha avuto sui piedi il pallone della vittoria, con il Carbonia avanti 4 a 3 dal dischetto, ed il centrale difensivo biancoblù non è riuscito a dare forza alla sua conclusione, consentendo la facile parata a terra del portiere gallurese Antonio Faustico. I tiri dal dischetto sono proseguiti fino al 16°, quando Andrea Mastino ha calciato il suo sulla traversa, ponendo fine alla sfida infinita e consegnando la Coppa Italia, per la prima volta nella sua storia, al Budoni.

Le due squadre si sono presentate sul terreno di gioco del Comunale di Abbasanta in differenti condizioni. Il Budoni praticamente al completo, con l’ex Giuseppe Meloni, autore del goal partita nella finale di tre anni fa tra Carbonia ed Atletico Uri ad Oristano, e con il morale altissimo per il primato riconquistato recentemente nella classifica del campionato, al fianco del Sassari Calcio Latte Dolce. Il Carbonia privo degli squalificati Jesus Prieto (ex di turno insieme a Rafael Monteiro) e Fabio Porru e senza Diego Mingioni in panchina, alla seconda giornata di squalifica, dopo l’espulsione rimediata nella gara di andata della semifinale con la Tharros.

In tribuna un pubblico numeroso, circa 500 spettatori, con folta rappresentanza di tifosi del Carbonia ed il gruppo ultras caldissimo fin dalle battute iniziali dell’incontro.

L’avvio di gara ha visto un Budoni più vivace ma senza occasioni da goal, mentre il Carbonia alla prim apparizione nell’area del Budoni, è andato ad un passo dal vantaggio, al 9′, con un’azione del giovanissimo attaccante Nicola Muscas (classe 2005) che si è liberato benissimo di due avversari per la conclusione, risultata poi leggermente imprecisa, con pallone fuori di pochi centimetri alla sinistra del portiere gallurese Antonio Faustico.

    

L’occasione mancata non ha demoralizzato il Carbonia che due minuti dopo si è reso ancora pericolosissimo con Rafael Monteiro.

Il doppio pericolo ha scosso il Budoni che ha replicato al 17′ con una conclusione di Giacomo Santoro, neutralizzata dalla difesa del Carbonia con un provvidenziale intervento di Ayrton Hundt, al rientro in squadra dopo un infortunio ed aver scontato una giornata di squalifica.

La partita è andata avanti sul filo dell’equilibrio con continui ribaltamenti di fronte ed al 19′ il Carbonia ha messo ancora paura alla difesa del Budoni con una combinazione Porcheddu-Monteiro. Due minuti dopo il Budoni s’è reso pericoloso con un’azione orchestrata dal tridente Santoro-Meloni-Spano.

Alla mezz’ora il Carbonia ha chiesto il calcio di rigore per un intervento di Sandro Scioni su Andrea Porcheddu ma il direttore di gara non è intervenuto. I primi cartellini gialli sono stati sanzionati prima a Fabio Mastino del Carbonia, poi a Sandro Scioni del Budoni, in una partita ancora equilibratissima fino all’intervallo.

La musica non è cambiata in avvio di ripresa e la prima occasione da goal è arrivata al 49′, quando Adam Idrissi (23 anni oggi) si è disteso in tuffo per deviare in angolo una conclusione di Sandro Scioni.

Al 55′ il Carbonia vicinissimo al goal del vantaggio: Fabio Mastino ha battuto un calcio di punizione concesso per un fallo commesso da Sandro Scioni su Andrea Porcheddu e sul pallone filtrante in area sono arrivati con una frazione di secondo di ritardo sia Rafael Monteiro sia Lorenzo Isaia. Sandro Scioni, già ammonito in precedenza, ha terminato anzitempo la sua partita, al 57′, sostituito da Marco Ortenzi.

Al 69′ il Budoni ha sbloccato il risultato con l’ex Giuseppe Meloni che sul lancio di Nicola Raimo, con un preciso colpo di testa, quasi senza saltare, ha superato Adam Idrissi.

Diego Mingioni, letteralmente scatenato sull’estremo lato destro della tribuna, ha ordinato un triplo cambio al 77′: dentro Niccolò Agostinelli per Rafael Monteiro, Gabriele Dore per Nicola Mancini e per l’equilibrio dei due fuoriquota (essendo uscito quest’ultimo), è stato costretto ad inserire tra i pali James Cohen Kirby per Adam idrissi.

All’80’ occasione per il pareggio per il Carbonia, su un’incursione del nuovo entrato Gabriele Dore, neutralizzata in calcio d’angolo, con ammonizione di Andrea Mastino, per proteste, a seguito di una seconda richiesta di calcio di rigore per un fallo di mano di un difensore del Budoni in area di rigore.

All’83’ il Carbonia ha ristabilito la parità con un goal di capitan Nicola Serra, a conclusione di una splendida iniziativa avviata da Gabriele Dore e rifinita da Mattia Pitzalis.

 

Il pareggio del Carbonia ha scosso il Budoni che ha cercato di riportarsi subito in vantaggio per evitare i supplementari, con Giuseppe Meloni, prima su assist di Samuele Spano all’86’, poi al 2′ di recupero quando James Cohen Kirby è stato bravo ad opporsi al suo tocco da pochi passi spedendo in calcio d’angolo, sugli sviluppi del quale lo stesso centravanti ha spedito sul fondo, sempre a ridosso della linea di porta.

Partita ai tempi supplementari.

L’avvio del primo extra time ha visto il Budoni più intraprendente e James Cohen Kirby subito reattivo sul colpo di testa da pochi passi di Giuseppe Meloni su assist di Idris Zouhair Assoumani, con pallone deviato oltre la traversa. Subito dopo Giacomo Santoro ha spedito il pallone di poco fuori dallo specchio della porta.

Il Carbonia si è rifatto vivo al 99′ con Gabriele Dore che ha prima conquistato un calcio di punizione e poi lo ha battuto impegnando il portiere del Budoni in una parata spettacolare. Fino al termine del primo tempo supplementare non è accaduto più niente di rilevante.

Il primo squillo del secondo tempo supplementare lo hanno dato ancora Giuseppe Meloni (classe 1985), con il portiere del Carbonia James Cohen Kirby (classe 2005), che ha respinto con i piedi la sua conclusione.

Al 108′ il Carbonia si è portato in vantaggio: lancio sulla destra di Gabriele Dore per Niccolò Agostinelli che si è liberato sulla destra e ha inventato una parabola di destro straordinaria, con il pallone che ha terminato la sua corsa sotto l’incrocio dei pali di destra della porta del Budoni! Entusiasmo alle stelle tra i biancoblù e sulla tribuna, con il gruppo ultras letteralmente scatenato.

 

Raffaele Cerbone ha tentato gli ultimi cambi per riacciuffare il risultato di parità, inserendo al 111′ Ndyaye Bara Mamadou Lamine per Giacomo Santoro ed Alessio Pio Rossi per Idris Zouhair Assoumani, ma il Carbonia s’è difeso con ordine fino al 120′ quando è stato indicato il recupero, prima 1′, poi 2′. E al termine del secondo minuto di recupero, l’arbitro ha fischiato un fuorigioco al Carbonia, i calciatori del Budoni hanno avanzato il pallone di una ventina di metri dentro il cerchio di centrocampo, l’arbitro non ha ascoltato le proteste della panchina e dei calciatori del Carbonia e sugli sviluppi dell’azione, ha fischiato un calcio di rigore per il Budoni, per un intervento ai danni di Marco Ortenzi. Inutili ancora le proteste dei calciatori del Carbonia.

 

L’arbitro ha segnalato che il tiro dagli undici metri avrebbe messo fine ai tempi supplementari e Giuseppe Meloni ha trasformato con grande freddezza e precisione il penalty, spiazzando James Cohen Kirby ed allungando così la sfida infinita ai calci di rigore.

I primi sei rigori sono stati impeccabili, Lancioni, Farris e Meloni per il Budoni, Porcheddu, Mastino e Agostinelli per il Carbonia. Il settimo rigore, calciato per il Budoni da Ndyaye Bara Mamadou Lamine è terminato sul palo alla destra di James Cohen Kirby! Gabriele Dore ha realizzato il suo senza esitazione alcuna, rendendo decisivi gli ultimi due rigori. Danilo Greco ha trasformato il suo per il Budoni e sul dischetto si è portato Ayrton Hundt, per il Carbonia, per il rigore che, se realizzato avrebbe consegnato la Coppa Italia 2023 al Carbonia. Rincorsa e tiro debole tra le braccia di Antonio Faustico che ha fatto suo il pallone facilmente, quasi incredulo!

Rigori ad oltranza. Altri quattro rigori impeccabili, Esteban De Goicoechea e I Ruiz Edgar Caparros per il Budoni, Nicola Muscas e Mattia Pitzalis per il Carbonia.

La svolta decisiva al 15° e 16° rigore. Nicola Raimo ha trasformato il suo per il Budoni mentre Andrea Mastino ha spedito il suo sulla traversa, facendo esplodere la gioia dei calciatori del Budoni che hanno raggiunto quella Coppa Italia tanto inseguita che, ad un certo punto, prima nel finale dei tempi supplementari, poi al 10° tiro dagli ultimi metri, hanno temuto di aver perso nell’infinita sfida con il Carbonia.

Al termine, la cerimonia della consegna delle medaglie e della Coppa Italia al Budoni, al Carbonia restano, purtroppo, solo i complimenti per una splendida prestazione da applausi, come spesso è accaduto quest’anno. Vedersi sfuggire la Coppa Italia, che sarebbe tornata a Carbonia dopo soli tre anni, per quel rigore di Giuseppe Meloni al 122′ e poi per l’errore di Ayrton Hundt al decimo calcio di rigore decisivo, fa male, molto male, al Carbonia dei giovani di Diego Mingioni contro la corazzata Budoni.

Carbonia: Idrissi (77′ Kirby), Mastino Fabio, Serra, Mastino Andrea, Hundt, Monteiro (77′ Agostinelli), Porcheddu, Pitzalis, Isaia, Mancini (77′ Dore), Muscas. A disposizione: Orrù, Fidanza, Sartini, Pintus, Cocco. All. Diego Mingioni.

Budoni: Faustico, Caparros, Raimo, Greco, Farris, De Goicoechea, Assoumani (111′ Rossi), Scioni (56’ Ortenzi), Meloni, Spano (96′ Lancioni), Santoro (111′ Ndiaye). A disposizione:; Riccio, Steri, Diaw, Lamacchia, Diop. All. Raffaele Cerbone.

Arbitro: Salvatore Fresu di Sassari.

Assistenti di linea: Giacomo Sanna di Cagliari e Daniele Marcello Bognolo di Olbia.

Marcatori: 69′ Meloni (B), 83′ Serra (C), 3′ 2° ts Agostinelli (C), 17′ 2° ts Meloni (B) su calcio di rigore.

Spettatori: 500.

Ammoniti: Mastino Fabio (C), Scioni (B), Mancini (C), Hundt (C), Raimo (B).

Giampaolo Cirronis

 

 

E’ bastato un goal del 17enne Nicola Muscas, il nono in stagione tra campionato e Coppa Italia, al Carbonia di Diego Mingioni, per superare il Lanusei e centrare la terza vittoria in 10 giorni, 12° risultato utile consecutivo, 7 vittorie e 5 pareggi, per 26 punti che lo proiettano ancora più su in classifica, al quarto posto ad un solo punto dall’Ossese (in attesa di Taloro Gavoi-Sant’Elena Quartu).
Diego Mingioni ha dovuto fare a meno del capitano Nicola Serra, squalificato per recidività in ammonizioni e lo ha sostituito con Jesus Prieto. Per il resto, ha recuperato tra i pali Adam Idrissi, assente contro la Tharros per squalifica ed ha confermato l’assetto difensivo, mentre in mezzo al campo ha proposto Nicola Mancini (fuoriquota classe 2004) ed in attacco Niccolò Agostinelli al fianco di Nicola Muscas, con Gabriele Dore e Rafael Monteiro pronti a subentrare in corsa. L’undici iniziale del Carbonia ha un’età media di 21,63 anni.
Il tecnico del Lanusei Mario Masia ha proposto un undici iniziale con tre fuoriquota, Salvatore Meloni (2003), Federico Arras (2004) e l’ex Federico Bellu (2003), per il resto calciatori di provata esperienza con il capitano Mirko Carboni, altro ex, classe 1991, gli altri tra 1993 e 1998. L’undici iniziale del Lanusei ha un’età media di 24,81 anni. La panchina era composta da soli 5 calciatori, segnale evidente di problemi di organico che la società sta cercando di colmare sul mercato con alcuni inserimenti.
L’avvio di partita è stato equilibrato, con le squadre impegnate a studiarsi ma mai pericolose in avanti fino al 19′, quando Adam Idrissi deve superarsi per negare il goal al centrocampista Federico Caredda, su un calcio di punizione violento e angolato dai 25 metri.
Fiutato il pericolo, il Carbonia si è riversato subito nella metà campo avversaria, ed il portiere ogliastrino Licausi Francisco Mastrangelo s’è a sua volta superato per negare il goal ad Ayrton Hundt che memore del goal partita realizzato 11 giorni fa a Mulinu Becciu contro il Sant’Elena al 93′, ha staccato più in alto di tutti su un calcio di punizione battuto splendidamente da Andrea Porcheddu, con un colpo di testa forte e preciso.
Fino al 45′ il tabellino non ha registrato altre occasioni da goal né dall’una né dall’altra parte.
Dopo il riposo, il Carbonia iniziato la ripresa con un altro piglio, ha guadagnato campo, costringendo il Lanusei ad arretrare e a subire una pressione che via via si è fatta sempre più insistente ed incisiva, fino al goal del vantaggio di Nicola Muscas che s’è poi rivelato il goal partita.
La prima palla goal dopo soli 3′: fuga di Fabio Mastino sulla corsia di destra, arrivato all’altezza dell’area avversaria traversone forte e teso sul quale sia Nicola Muscas sia Niccolò Agostinelli sono arrivati con una frazione di secondo di ritardo, a pochi passi dalla linea di porta.
Diego Mingioni al 63′ ha gettato nella mischia Rafael Monteiro, al posto di Niccolò Agostinelli e l’attaccante brasiliano è entrato subito nel vivo del gioco. Al 19′ Fabio Porru gli serve un pallone al limite dell’area, Rafael Monteiro ha controllato bene e appena entro l’area è stato toccato sulla gamba destra dal diretto avversario, è andato giù e ha reclamato con i compagni il calcio di rigore ma il direttore di gara ha lasciato proseguire.
Un minuto dopo il Carbonia ha costruito e realizzato il goal partita: scambio Monteiro-Muscas, con deviazione in calcio d’angolo, sulla battuta del quale Nicola Muscas trova il varco giusto e da pochi passi mette il pallone alle spalle di Licausi Francisco Mastrangelo. 1 a 0!
Il Lanusei ha reagito subito e in due occasioni è andato vicino al goal del pareggio. Fiutato il pericolo il Carbonia ha cercato di chiudere i conti, prima con Jesus Prieto, poi con Nicola Muscas che ha sbagliato la misura del passaggio in area su una rapida azione in contropiede.
Nel finale il Carbonia ha subito le ultime fiammate del Lanusei, con qualche brivido sulla schiena di Diego Mingioni (che non ha voluto guardare un paio di calci da fermo degli ospiti) e dei tifosi, che hanno temuto una nuova rimonta nel finale, ma il risultato non è cambiato ed al fischio del direttore di gare, Riccardo Borghi di Modena, dopo 5′ di recupero, è iniziata la festa per la nuova vittoria del Carbonia, nona stagionale, di una squadra che continua a crescere ed è ormai una realtà consolidata del campionato di Eccellenza regionale 2022/2023.
Carbonia: Idrissi, Mastino Fabio, Pitzalis, Prieto Jesus, Hundt, Mastino Andrea, Porru (dal 75′ Isaia), Porcheddu (dal 78′ Dore), Agostinelli (dal 63′ Monteiro), Muscas. A disposizione: Kirby, Orrù, Deluna, Fidanza, Cocco. Allenatore: Diego Mingioni.
Lanusei: Mastrangelo, Meloni, Carboni, Bellu, Prieto Manuel Ignacio, Mainardi, Caredda, Musso, Paulis, Novach, Arras. A disposizione: Lepore, Di Gennaro, Loddo, Bogliolo, Arangino. Allenatore: Mario Masia.
Arbitro: Riccardo Borghi di Modena.
Assistenti di linea: Francesco Serusi di Oristano e Giovanni Meloni di Carbonia.
Rete: al 67′ Muscas (C).
Spettatori: 250.
Allegate le interviste ai due allenatori, Diego Mingioni (Carbonia) e Mario Masia (Lanusei).

L’occasione per chiudere il girone d’andata con un’altra vittoria, a quota 30 punti, era troppo ghiotta contro una Tharros arrivata a Sant’Antioco (la partita è stata giocata al Comunale antiochense per le condizioni precarie del terreno di gioco del Comunale “Carlo Zoboli”) in formazione largamente rimaneggiata, priva dei tre calciatori più rappresentativi, Alberto Atzori, Simone Calaresu (presente a referto ma indisponibile) ed Andrea Sanna, ed il Carbonia non se l’è lasciata sfuggire. 2 a 0 il risultato finale che, seppur ampiamente meritato, non è stato per niente di facile raggiungimento.
Diego Mingioni ha dovuto rinunciare al portiere titolare, Adam Idrissi, squalificato per una giornata per recidività in ammonizioni, ed ha impiegato, come già ad Oristano in Coppa Italia, ma in quella occasione per scelta, il 17enne James Kirbi. Per il resto, ha inserito nell’undici iniziale Mattia Pitzalis, assente mercoledì con il Sant’Elena per squalifica, Gabriele Dore e la coppia d’attacco Rafael Monteiro – Nicola Muscas, con Jesus Prieto e Niccolò Agostinelli inizialmente in panchina.
Dopo soli 2 minuti di gioco il Carbonia è andato subito vicinissimo al goal del vantaggio con Mattia Pitzalis che, servito splendidamente in area da Andrea Porcheddu, solo davanti a Filippo Stevanato, lo ha graziato spedendo sul fondo alla sua sinistra.
 
Il Carbonia ha preso in mano il comando del gioco, con una manovra a largo respiro, ma priva della velocità necessaria per mettere in difficoltà la difesa oristanese e le occasioni per impensierire Filippo Stevanato sono state poche. Ci hanno provato nell’ordine Gabriele Dore, Rafael Monteiro e di Nicola Muscas.
 
La Tharros, ordinata e per niente intimorita è sembrata non risentire psicologicamente della pesante batosta subita in Coppa Italia sul proprio campo, sconfitta 5 a 2 ed eliminata, e poco oltre la mezz’ora s’è fatta viva dalle parti di James Kirbi, con una conclusione di Marco Lonis, terminata sul fondo.
Squadre al riposo sullo 0 a 0.
Il Carbonia, evidentemente ben istruito da Diego Mingioni nello spogliatoio, è tornato in campo determinato a sbloccare il risultato ed ha creato tante occasioni. Mattia Pitzalis, dopo una conclusione di Andrea Mastino, ha trovato la via del goal da pochi passi ma l’arbitro, Rosanna Barabino (ottima la sua direzione), l’ha annullato per fuorigioco.
La pressione del Carbonia è andata via via crescendo sempre più e ci ha provato Ayrton Hundt, autore del goal partita mercoledì a Mulinu Becciu con il Sant’Elena al 93′ con un perentorio colpo di testa, questa volta con un destro terminato di poco alto. Appena oltre l’ora di gioco Fabio Porru ha affondato sulla fascia sinistra, traversone al centro sul quale Nicola Muscas è arrivato con una frazione di secondo di ritardo.
Al 62′ Diego Mingioni ha gettato nella mischia Nicola Mancini per Nicola Muscas e Niccolò Agostinelli per Fabio Porru, ed il 21enne attaccante di Carbonia ha impegnato subito Filippo Stevanato, disimpegnatosi in calcio d’angolo. Il goal del vantaggio a quel punto è sembrato maturo e puntuale è arrivato al 65′, autore Gabriele Dore: azione avviata da Fabio Mastino, proseguita da Nicola Mancini, pallone in area sul quale si è avventato Gabriele Dore che ha battuto imparabilmente Filippo Stevanato: 1 a 0!
La Tharros ha reagito orgogliosamente e in un paio di occasioni si è resa pericolosa dalle parti di James Kirbi, su una di queste il giovanissimo portiere biancoblù si è disimpegnato in due tempi su un calcio di punizione di Antonino Lai.
    
Diego Mingioni ha effettuato altri due cambi, Prieto per capitan Serra, ammonito fin dai minuti iniziali, e  Lorenzo Isaia (appena arrivato dall’Ilvamaddalena) per Gabriele Dore. Lorenzo Isaia, classe 2002, centrocampista adattabile anche a coprire il ruolo di centrale difensivo, ritorna a Carbonia per la seconda volta. Arrivò alla corte di Marco Mariotti nell’estate del 2020 in serie D, all’inizio della scorsa stagione si accasò al Rimini ma a metà stagione decise di tornare a Carbonia, con David Suazo, rendendosi protagonista di una buona stagione. Passato alla neopromossa in serie D Ilvamaddalena la scorsa estate, ha trovato poco spazio e, nonostante la categoria inferiore, non ci ha pensato su neppure un istante quando il Carbonia gli ha proposto un nuovo ritorno.
Fiutato il pericolo, il Carbonia si è riproposto in avanti e a 6′ dal 90′ Fabio Mastino ha impegnato Filippo Stevanato, sugli sviluppi dell’azione Mattia Pitzalis ha trovato la via del goal ma l’arbitro ha annullato anche questo per fuorigioco.
Anche in questa fase il secondo goal era nell’aria e puntuale è arrivato all’89’: incursione di Niccolò Agostinelli sulla fascia sinistra, superato il diretto avversario l’attaccante biancoblù ha calciato con forza in diagonale, Filippo Stevanato ha respinto come ha potuto ma per sua sfortuna sul pallone s’è avventato come un falco Andrea Porcheddu che ha firmato il 2 a 0, settimo goal personale in campionato, decimo in stagione con i tre realizzati in Coppa Italia.
A quel punto, la partita non ha avuto più storia come i minuti di recupero concessi dal direttore di gara, ed è esplosa la gioia dei calciatori che sono andati a ringraziare il gruppo dei tifosi Carbonia ultras che hanno accompagnato la squadra con i loro cori ed il loro entusiasmo, dall’inizio alla fine.
Carbonia: Kirby, Mastino Fabio, Pitzalis, Serra (dal 70′ Prieto), Hundt, Mastino Andrea, Dore (dal 75′ Isaia), Porru (dal 62′ Agostinelli), Porcheddu, Monteiro, Muscas (dal 62′ Mancini). A disposizione: Billai, Fontana, Deluna, Sartini, Cocco. All. Diego Mingioni.
Tharros: Stevanato, Sardo, Enna, Lai Antonino, Boi, Spiga, Fadda, Foddis, Usai, Sanna Cristian. A disposizione: Lai Massimiliano, Peterle, Sergi, Lonis, Calaresu, Grinbaum, Uliana, Matta. All. Maurizio Nulchis (squalificato).
Arbitro: Rosanna Barabino di Sassari.
Assistenti di linea: Nicola Graziano Sechi di Sassari e Cristian Puddu di Ozieri.
Marcatori: 65′ Dore (C), 89′ Porcheddu (C).
Giampaolo Cirronis
Intervista a Federico Cocco, collaboratore tecnico di Diego Mingioni

Il Carbonia contro il San Teodoro Porto Rotondo ha collezionato il nono risultato utile consecutivo ma riflette dopo essersi fatto rimontare sul pari per la quarta volta nel finale di partita: a Bosa dal doppio vantaggio di 2 a 0, a Gavoi sull’1 a 1 al 91′, in casa con il Budoni sull’1 a 1 all’87’, oggi sull’1 a 1 all’84’.

A quattro giorni dalla grandissima prestazione fornita in Coppa Italia ad Oristano con la Tharros, Diego Mingioni ha fatto alcuni cambi sia tra gli over sia tra i fuoriquota. Nell’undici iniziale Adam Idrissi tra i pali, Nicola Serra e Jesus Prieto a centrocampo, fuoriquota Nicola Muscas ed Alessio Orrù. In panchina Fabio Mastino, Niccolò Agostinelli e Mattia Pitzalis ed i fuoriquota James Cohen Kirby e Nicola Mancini.

Prima del fischio d’inizio è stato osservato un minuto di raccoglimento per le vittime di Ischia.

Il Carbonia ha iniziato la partita con grande determinazione, confermando di attraversare un grande periodo di forma ed al 15′ ha sbloccato il risultato con il solito Andrea Porcheddu, su assist di Rafael Monteiro.

 

La squadra di Simone Marini, in tribuna perché squalificato, sostituito in panchina dal vice Graziano Rotelli, ha reagito riuscendo a creare diversi problemi alla difesa biancoblù ma il Carbonia ha avuto l’occasione per raddoppiare con Nicola Muscas, la cui conclusione ha spedito il pallone sulla parte esterna del palo alla sinistra del portiere Luca Melis.

Nella ripresa il San Teodoro ha guadagnato campo, spingendo molto e creando più di una volta affanno nella difesa del Carbonia, stranamente non precisa. Il Carbonia ha tenuto il vantaggio ed avrebbe potuto chiudere i conti in un paio di occasioni, nelle quali è stato determinante il portiere del San Teodoro Porto Rotondo, su Andrea Porcheddu e Niccolò Agostinelli.

 

Su un terreno molto pesante le squadre si sono date battaglia, l’arbitro Eleonora Pili ha estratto cartellini gialli a ripetizione ed il secondo è stato fatale a Simone Saiu, espulso. L’inferiorità numerica non ha cambiato gli sviluppi del gioco, il Carbonia non ha saputo mettere a frutto il vantaggio maturato ed all’84’ ha finito per subire il goal del pareggio del San Teodoro Porto Rotondo, meritato, messo a segno dall’ottimo Jacopo Malesa, su assist di Danilo Ruzzittu.

Da lì alla fine, decretata dopo 5′ abbondanti di recupero, non è accaduto più niente di rilevante e la partita si è chiusa su un giusto risultato di 1 a 1. Il San Teodoro Porto Rotondo resta al quinto posto con 27 punti, il Carbonia resta al 6° posto con 24 punti, in compagnia di Bosa e Ghilarza (quest’ultima deve ancora riposare) che hanno pareggiato 2 a 2 il confronto diretto.

Mercoledì pomeriggio si torna in campo per la 18ª e penultima giornata del girone d’andata: il Carbonia gioca a Cagliari con il Sant’Elena di Nicola Agus, il San Teodoro Porto Rotondo giovedì ospita l’Iglesias di Andrea Marongiu.

Carbonia: Idrissi, Porru (75′ Pitzalis, Orrù (67′ Sartini), Serra, Hundt, Cappelli, Dore (53′ Agostinelli), Prieto, Porcheddu, Monteiro (67′ Mastino), Muscas (53′ Mancini). A disposizione: Kirby, Fontana, Deluna, Pusceddu. All. Diego Mingioni.
San Teodoro Porto Rotondo: Melis, Malesa, Delogu, Saggia, Muzzu, Varrucciu, Casula, Saiu, Mulas, Molino, Ruzzittu. A disposizione: Deiana, Spano, Piemonte, Fideli, Bassu, Murgia, Marongiu, Frisciata, Maurot. All. Simone Marini (squalificato), in panchina Graziano Rotelli.
Arbitro: Eleonora Pili di Cagliari.
Assistenti di linea: Giacomo Sanna di Cagliari ed Alberto Crinò di Oristano.
Reti: 15′ Porcheddu (C), 84′ Malesa (ST PR).
Note: espulso Simone Saiu (ST PR) per doppia ammonizione.
Spettatori: 250.
Giampaolo Cirronis

Bottino pieno per le tre squadre del Sud Ovest Sardo, Iglesias, Carbonia e Villacidrese, nella quinta giornata del campionato di Eccellenza regionale. La squadra di Alessandro Cuccu dopo le due sconfitte iniziali, sembra aver cambiato marcia ed oggi sul campo del Ghilarza, squadra che era reduce dalla vittoria di Carbonia, ha centrato la seconda vittoria consecutiva, terzo risultato utile con 7 punti in 3 partite. Di Herman Kouadio, il migliore in campo, i due goal. Il Ghilarza ha giocato in 10 uomini a lungo, per l’espulsione di Daniele Orro (autore del goal partita a Carbonia), quando il risultato era ancora sullo 0 a 0.

Il Carbonia a Monastir ha riscattato la brutta prestazione di sette giorni fa che ha prodotto la seconda sconfitta casalinga consecutiva con il Ghilarza. Diego Mingioni ha dovuto rinunciare ancora ad Andrea Mastino ed ha inserito Nicola Mancini (2004) a centrocampo, con Nicola Muscas (2005) al centro dell’attacco, in coppia con Rafael Monteiro. E’ stato Nicola Muscas a realizzare il goal partita, fallendo poi alcune volte il raddoppio. Nel primo tempo il Carbonia ha costruito tanto e sciupato quasi altrettanto, complici le grandi parate del portiere della Kosmoto che si è ripetuto anche nel secondo tempo. Strepitosa la parata su un colpo di testa di Andrea Porcheddu da un paio di metri. Fabio Mastino ha colpito l’incrocio dei pali su punizione.

Nel finale la Kosmoto ha cercato generosamente di pareggiare, il Carbonia ha sofferto ma di occasioni vere e proprie la squadra di Antonio Madau (non in panchina perché squalificato) ne ha costruito solo un paio, trovando attento Adam Idrissi.

La Villacidrese di Graziano Mannu è tornata alla vittoria dopo due sconfitte consecutive. Con il San Teodoro Porto Rotondo è andata sotto di un goal realizzato da Danilo Ruzzittu ma ha saputo recuperare e poi imporsi con due calci di rigore trasformati da Ryduan Palermo. Con 9 punti la Villacidrese è risalita al quinto posto in classifica, insieme alla Tharros di Giampaolo Murru che ha fatto il colpaccio a Lanusei, 2 a 1 con di Alberto Atzori e Simone Calaresu. Di Gianmarco Paulis il goal del Lanusei.

Sugli altri campi, la capolista Budoni ha vinto la quinta partita consecutiva, 2 a 1 a Calangianus, con goal di Giuseppe Meloni e Mauricio Villa su calcio di rigore, di Spano il goal del Calangianus. La vicecapolista Latte Dolce ha battuto 2 a 1 la Nuorese con goal di capitan Marco Cabeccia e Marco Russu (secondo goal stagionale per l’ex Carbonia), di Antonino Piriottu il goal della Nuorese.

La Ferrini ha battuto 3 a 1 il Sant’Elena rimontando lo svantaggio iniziale. L’Arbus ha vinto a Li Punti, 2 a 1, il Taloro Gavoi 3 a 2 ad Ossi.

Nella foto di copertina i festeggiamenti dei calciatori del Carbonia per il goal partita di Nicola Muscas a Monastir.

Sono 20 convocati i calciatori convocati da David Suazo per la partita odierna, in programma alle 14.30, sul campo dell’Insieme Formia (dirige Marco Di Loreto di Terni), una diretta concorrente nella lotta per la salvezza. Tra i convocati c’è anche Lorenzo Isaia, il centrocampista 19enne romano tesserato a metà settimana, al rientro in maglia biancoblù, dopo le 32 partite giocate nello scorso campionato: Idrissi, Bigotti, Adamo, Ganzerli, Serra, Suhs, Pitto, Carboni, Mastino, Murgia, Aloia, Padurariu, Curreli, Porcheddu, Dore, Isaia, Porru, Camara, Gjuci, Russu. Non convocati: Piras, infortunato; Niccolò Agostinelli, riabilitazione; Federico Bellu, infortunato; Alexandre Kore riabilitazione; Lorenzo Basciu; Cohen Kirby, terzo portiere; Nicola Mancini.

Ricordiamo che nel girone d’andata, a Sant’Anna Arresi, Carbonia ed Insieme Formia pareggiarono 3 a 3. Il Carbonia chiuse il primo tempo avanti di 3 goal e si fece rimontare negli ultimi 28′. La squadra di David Suazo è reduce dalla sconfitta nel recupero di Artena, disputato mercoledì e terminato 3 a 1 per la squadra laziale.

Prosegue nel solco tracciato della linea giovane la costruzione del nuovo Carbonia. Dopo Nicola Mancini, la società biancoblù ha tesserato Pietro Scanu, classe 2002, centrocampista centrale. Sardo di Siniscola, ha concluso l’ultima stagione nel Lentigione, squadra del girone D del campionato di serie D. Cresciuto nel Budoni, dove è arrivato fino alla prima squadra, ha vestito poi anche la maglia del Lanusei, in serie D.

Pietro Scanu è il nono calciatore della rosa del nuovo Carbonia di David Suazo, dopo Marco Russu, Nicola Serra, Valerio Bigotti, Mirko Atzeni, Fabio Doratiotto, Alessio Murgia, Federico Bellu e Nicola Mancini.

Continua senza sosta il lavoro dei dirigenti del Carbonia Calcio e del tecnico David Suazo per la costruzione della nuova rosa che a breve inizierà la preparazione in vista del prossimo campionato di serie D. Dopo i tesseramenti dei primi sette calciatori, tre confermati (Marco Russu, Nicola Serra e Valerio Bigotti) e quattro volti nuovi (Mirko Atzeni, Fabio Doratiotto, Alessio Murgia e Federico Bellu), oggi è stato inserito nel gruppo della prima squadra, un altro fuoriquota, il giovanissimo Nicola Mancini, centrocampista classe 2004, cresciuto nelle giovanili biancoblù.

 

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Il mondo produttivo che ruota intorno al mirto e alle altre piante aromatiche. Mirtò, il Festival internazionale del Mirto, ha ottenuto una visibilità internazionale, ha allargato l’orizzonte geografico e merceologico della sua offerta, ma non dimentica i produttori del mirto. Il Dna di Mirtò, quel mondo produttivo che ruota intorno a un liquore, che è diventato sinonimo di Sardegna, rappresenta la prima vocazione di una rassegna nata sulla spinta del successo nazionale del Vinitaly. Partendo da un piccolo paese della Gallura, Nicola Mancini, l’ideatore di Mirtò, insieme all’allora giovane assessore Giuseppe Pinna, hanno trasformato una saga dal forte richiamo popolare in una macchina di promozione di tutto il territorio e le eccellenze della Sardegna. Insieme a loro il presidente della Pro Loco dell’epoca, Giuseppe Fancellu, con lo staff e il direttivo dell’associazione Mirtò, che sono rimasti invariati nel tempo. Poi la decisione nel 2016 di trasferirsi ad Olbia, la città di Nicola Mancini, grazie ad un accordo sottoscritto e fortemente voluto dal Comune, con l’assessore al Turismo, Marco Balata e dalla Confcommercio Gallura, grazie al presidente Pasquale Ambrosio.

Il grande attore e regista George Clooney considera il mirto il suo elisir di giovinezza. Durante le riprese ad Olbia della serie “Catch-22”, andata in onda su Sky Atlantic, sia lui che lo staff della Paramount sono stati omaggiati del mirto dei produttori nel catering del set che era stato allestito dallo stesso Nicola Mancini, Salvatore Pinducciu e Giovanni Pirina e da tutto lo staff di Mirtò. George Clooney è un amico di Mirtò ed è diventato anche un ottimo testimonial delle bellezze della Sardegna. A partire proprio dalla sua passione per il mirto. In un’intervista al settimanale Oggi, lo stesso George Clooney aveva raccontato il suo amore per la Sardegna, dove ha girato parte della sua serie Catch-22. «Adoro il pane Carasau! Ne mangerei a quintali. E poi il mirto: lo conosco da 20 anni, ma bevendolo tutti giorni per mesi… Guardami: non mi ha fatto ringiovanire?», ha scherzato con il giornalista. Il mirto e Mirtò hanno quindi conquistato nel tempo palcoscenici nazionali e internazionali. In questa quinta edizione di Mirtò il modello del Vinitaly in salsa gallurese è stato affinato, con gli stand e gli espositori che si sono ritrovati al centro di Olbia, lungo il Corso Umberto. Unendo le forze, usufruendo dell’esperienza di Mirtò, questa quinta edizione appena conclusa si è rivelata un formidabile mezzo di promozione per le aziende partecipanti.

Tra queste c’era Mintou, di Armando Columbano. «Siamo di Arzachena e produciamo mirto tradizionale e barricato – spiega Armando Columbano -. Soprattutto quest’ultimo è piaciuto molto ai visitatori. Considero Mirtò una vetrina fondamentale per le aziende, una manifestazione bellissima e una tappa imprescindibile che permette di farci conoscere ed esporre le eccellenze della Sardegna. E’ stato molto interessante anche scambiare le reciproche esperienze con gli altri produttori». Tra i produttori anche l’azienda Galù Liquori, di Anna Piccinnu. «Abbiamo partecipato a Mirtò fin dall’inizio, partendo dallo stesso paese gallurese, possiamo dire di essere nati insieme – sottolinea la Piccinnu -. Produciamo il mirto tradizionale e la crema di mirto. Siamo gli unici a produrla poi direttamente dalle foglie del mirto. La nostra clientela è di un livello alto, crediamo di poter garantire un prodotto di fasci alta per clienti che abbiano capacità di spendere».

Direttamente da Ilbono, in Ogliastra, arriva l’azienda agricola Tarè, di Nando Piroddi. Produttori di liquori da tutte le materie prime: mirto, ovviamente, ma anche corbezzoli e fichi d’India. «Abbiamo una produzione variegata e vendiamo anche fuori dalla Sardegna: ci avvaliamo di punti vendita a Milano, Torino e Roma – conferma Nando Piroddi -. Il mercato va bene, quest’anno abbiamo aumentato le vendite del 30%».

Tra i partecipanti anche Fragus e Saboris de Sardigna, azienda di Sadali specializzata nella coltivazione di piante aromatiche da cui ricava, oltre i liquori tra cui il mirto, olii essenziali, idrolati, oleoliti, unguenti e saponi. «Per noi è sempre un piacere partecipare a Mirtò, vorremmo tornare anche l’anno prossimo», dice Frediano Mura. Tra i tanti turisti c’è stata per loro anche una visita inaspettata: un ricercatore del Cnr che visiterà l’azienda per studiare i metodi di produzione e i macchinari brevettati per la produzione degli olii essenziali. Una grande convinta partecipazione di aziende produttrici di mirto che hanno creduto nel progetto e hanno aderito convintamente alla quinta edizione di Mirtò: il mirto Mannena di Antonello Orecchioni, importante imprenditore di Arzachena; come il mirto Marchese di Gallura, di Valentina Marchese, che dopo aver ottenuto la laurea specialistica in Scienze Agroambientali, scelse di tornare a Sant’Antonio di Gallura per curare la sua azienda. C’è poi Sapori Santoni, di Pasqua Santoni, un laboratorio artigianale dove i prodotti vengono lavorati a mano, senza conservanti e coloranti, con verdura e frutta a chilometro zero della fertile Valle del Coghinas. O La Neula, azienda gallurese che è nata nel settembre del 2008 e si dedica alla produzione di olio, olive e vino. A questi prodotti ha affiancato anche il miele e il liquore di mirto, uno dei simboli più tipici dell’enogastronomia sarda, realizzato secondo la ricetta tradizionale. Infine, la Liquoreria Collu di Villasor, che interpreta con passione e sapienza l’antica tradizione che sa trasformare la ricca varietà di piante tipiche sarde in mirto rosso, distillato di vinacce più conosciuto come filu ‘e ferru, poi il liquore di agrumi, di carruba, di foglie di Maria Luisa e di buccia di limone (il celebre limoncello).

 

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Il Carbonia ha vinto la 28ª Coppa Capodanno, torneo riservato alla categoria giovanissimi. Nella finalissima, disputata sullo splendido campo erboso dello stadio Comunale di Masainas, diretta dal giovane arbitro Mattia Crobeddu, la squadra allenata da Floriano Congiu ha superato la Monteponi di Marco Martinelli con il punteggio di 4 a 0 (primo tempo 0 a 0), con reti di Lorenzo Basciu (rigore), Fabio Mazzotta (2) e Davide Gherardini. La Monteponi ha giocato gran parte del secondo tempo in 10 uomini per l’espulsione di Nicola Mura.

Il primo tempo è stato sostanzialmente equilibrato. Nel secondo tempo la svolta è arrivata con il calcio di rigore, molto contestato da tecnico, dirigenti e giocatori della Monteponi, trasformato da Lorenzo Basciu. La Monteponi, dopo vibranti proteste, non è riuscita ad organizzare una reazione, poco dopo è rimasta in dieci uomini, ed ha finito per subire altre tre reti, per un 4 a 0 finale sicuramente troppo pesante per quanto era emerso nella prima parte della gara.

Per il Carbonia è la settima vittoria della Coppa Capodanno nelle ultime otto edizioni (solo l’anno scorso la Marco Cullurgioni Giba riuscì a spezzare il dominio biancoblu, superando in finale la Don Vito Sguotti Carbonia.

Al termine della partita sono state effettuate le premiazioni nella sala del Centro di aggregazione sociale, alla presenza del sindaco di Masainas, Ivo Melis, e del presidente della delegazione FIGC di Carbonia Iglesias. Oltre al Carbonia, squadra vincitrice, sono stati premiati i migliori giocatori della finale, Nicola Mancini per il Carbonia e Vito Asaro per la Monteponi.

La 28ª edizione della Coppa Capodanno è stata organizzata dalla delegazione FIGC di Carbonia Iglesias, con la collaborazione dei comuni di Masainas, Calasetta e Sant’Anna Arresi (le partite dei quarti di finale sono state disputate a Calasetta, quelle di semifinale a Sant’Anna Arresi).

Il Carbonia, con la conquista della Coppa Capodanno per la categoria giovanissimi, ha bissato ancora una volta la vittoria ottenuta il 26 dicembre scorso nella 56ª edizione della Coppa Santa Barbara per la categoria allievi.