2 November, 2024
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Erriu - Demuro 6

Il principale obiettivo del riordino degli enti locali è quello di creare un modello virtuoso in grado di intercettare nuovi investimenti e creare sviluppo. E’ quanto emerso dall’incontro organizzato, a Cagliari, dall’assessorato degli Enti locali. Al confronto, coordinato da Silvano Tagliagambe, hanno preso parte gli assessori regionali degli Enti locali e degli Affari generali, Cristiano Erriu e Gianmario Demuro.
«Si tratta di un’occasione importante, un momento di riflessione che ci consente di approfondire il tema della città metropolitana e delle Reti di città che abbiamo previsto nel testo di riordino. Attorno a esse si possono costruire le condizioni perché i cittadini fruiscano di servizi di qualità e i territori siano capaci di attrarre investimenti, nuove risorse e opportunità di sviluppo», ha commentato l’assessore Erriu, prima di annunciare che a breve ci saranno altri appuntamenti come questo in tutta l’Isola.

Gianmario Demuro ha anticipato alcuni punti del testo unico che riguarda la riorganizzazione dell’amministrazione regionale. Il relativo disegno di legge, strettamente collegato al riordino degli enti locali, sarà esaminato nelle prossime settimane dalla Giunta per l’approvazione.

«Tra gli obiettivi – ha chiarito l’esponente della Giunta Pigliaru – è quello di ridefinire la presenza della Regione nei territori per realizzare un concreto decentramento amministrativo e garantire servizi efficienti e puntuali a tutti. L’uguaglianza tra le diverse aree si misura infatti sulla qualità dei servizi offerti.»

Per quanto riguarda gli altri aspetti della riforma, l’assessore degli Affari generali ha chiarito che, anche grazie alla nuova legge Statutaria, altro importante passaggio di questa legislatura, «verrà confermata l’elezione diretta del presidente della Regione, ridotto il numero degli assessorati e modificato il sistema dell’attribuzione delle deleghe da assegnare in modo flessibile. Dobbiamo abbandonare lo schema attuale che ha un’impronta ottocentesca».

Roberto Camagni, docente del Politecnico di Milano, ha spiegato che «l’incremento delle città non dipende tanto dalla loro dimensione fisica, quanto dalla cosiddetta dimensione pertinente: infatti, a mio avviso è troppo grande la Città metropolitana di Torino e troppo piccola quella di Milano. Inoltre, è fondamentale la qualità dei servizi ai cittadini. La Città metropolitana serve al capoluogo, ma ancor più ai piccoli Comuni che ne fanno parte perché potranno beneficiare di una massa critica più adeguata ai loro servizi. L’importante è salvaguardare le identità, perché Unioni e Città metropolitane non significano fusione. E sulla pianificazione territoriale e strategica occorre una reale partecipazione di tutte le parti sociali e istituzionali».

Il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha sottolineato che «la dimensione nazionale del rapporto tra Città Medie e Città Metropolitane mal si adatta alla nostra specificità e specialità della dimensione regionale sarda. Va dunque riconosciuto alle città sarde il loro ruolo strategico di “nodo funzionale e gestionale” di realtà territoriali più ampie che necessitano di essere integrate e coordinate e al tempo stesso valorizzate nelle loro vocazioni diverse e specifiche. Oggi la necessità di “fare rete” emerge sempre più e in maniera diffusa e dobbiamo pensare a una dimensione di assetto variabile. Le Unioni dei Comuni ben si adattano alle comunità più piccole, nei maggiori centri urbani dell’Isola i Comuni devono aggregarsi con uno strumento istituzionale certo e flessibile, basato sulla visione e sulla pianificazione strategica di un’area vasta o di un ambito sub – regionale.

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si è svolto oggi, in Consiglio regionale, un incontro fra i capigruppo ed i rappresentanti dell’Anci, del Cal e dei Comuni sulla riforma degli Enti Locali.

«Sono molto soddisfatto per l’avvio di un percorso che ritengo validi e che vede nel tavolo tecnico, con la partecipazione dell’opposizione, un’occasione unica», ha detto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

«Non ci può essere – ha sostenuto Ganau – una Regione che va con un unico motore; faremo un primo bilancio del nuovo percorso il 7 ma, se sarà necessario, proseguiremo anche il 9 e nei giorni di discussione generale del disegno di legge».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha definito l’incontro «utilissimo, per arrivare ad un nuovo testo seguendo un nuovo metodo». «Ed anche l’Anci – ha annunciato il presidente Piersandro Scano – non si sottrarrà alla sfida; stiamo scrivendo una pagina alta delle istituzioni sarde ed il 7, per quanto ci riguarda, prenderemo le nostre decisioni».

Il Sindaco di Nuoro Andrea Soddu ha esortato la Regione ad esercitare fino in fondo l’autonomia che la legge le assegna, intervenendo fra l’altro su una parte della riforma, le Unioni dei Comuni, «che non ha funzionato».

Per il Pd il capogruppo Pietro Cocco ha ricordato che «le riforme sono sempre molto complicate ma vanno fatte, rivedendo certamente alcune parti della legge come la ridefinizione degli ambiti territoriali ed il trasferimento di alcune funzioni della Regione».

«Dobbiamo chiarire – ha insistito il Sindaco di Olbia Gianni Giovannelli – i rapporti fra Città metropolitana ed Aree metropolitane perché, anche nel dopo-alluvione, i fondi spendibili subito erano solo per le prime».

«Finalmente c’è un confronto vero – ha osservato il Sindaco di Sassari Nicola Sanna – che ci permette di dimostrare che le nostre ragioni sono le stesse che portano avanti i Comuni a livello nazionale dove si registra un vuoto nelle politiche per le città.»

Secondo il sardista Angelo Carta «il testo approvato dalla commissione è di gran lunga peggiore di quello iniziale ed occorre fermarsi selezionando le cose più urgenti da fare».

A nome dell’Udc il capogruppo Gianluigi Rubiu «ha fatto bene l’Anci a lavorare oltre le appartenenze, serve tempo anche perché riforma degli Enti locali e della sanità devono andare di pari passo».

Daniele Cocco, capogruppo di Sel ha dichiarato che «sono emerse criticità che vanno superate e faremo di tutto per recepire le indicazioni arrivate dall’Anci, in particolare sulle perequazioni fra territori e le zone interne».

«I ritardi ci sono – ha convenuto il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni – ma è anche vero che la commissione ha cambiato testo per tre volte; una grande riforma come questa deve essere per tutta la Sardegna«.

Roberto Desini, capogruppo di Sdl, ha sottolineato che “il dibattito si è allargato in breve tempo all’opinione pubblica ed alla società sarda, usiamo il tempo che abbiamo per fare una legge semplice e di buon senso”.

«Dobbiamo provarci tutti insieme – ha detto fra l’altro Giuseppe Casti,, sindaco di Carbonia e presidente del Cal, il Consiglio delle Autonomie locali – con un accordo serio che metta al primo posto l’autonomia finanziaria dei Comuni.»

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Piazza d'Italia Sassari

Amnesty International Sassari e le associazioni aderenti alla Rete dei diritti (U.F.Ha. – Unione Famiglie Handicappati, M.O.S – Movimento Omosessuale Sardo, U.I.L.D.M. – Unione Italiana Lotta DistrofIa Muscolare, Associazione Franco Mura ONLUS, Voce Amica, Theatre En Vol, Cooperativa Elleuno, Le Ragazze terribili, Acos, Settore Diritti Civili Sassari, Noi Donne 2005, Temperalapsus, Nessun Dorma e Associazione Yakaar Senegalesi della Provincia di Sassari, Mondo X Sardegna e Voce Amica Sassari Onlus) hanno organizzato “Peace for Paris”, una fiaccolata/sit-in in memoria delle vittime degli attentati di Parigi, di solidarietà al popolo francese e ai migranti che fuggono dalla violenza e dalle guerre, che si terrà domani, martedì 17 novembre, alle 20.00, in Piazza d’Italia, a Sassari.

L’evento sarà l’occasione per ricordare tutte le vittime del terrorismo. perché chiedendo la pace per Parigi chiediamo la pace per le vittime della violenza e del terrore ovunque si trovino, nel nome della fratellanza e della solidarietà tra tutti i popoli.
Interverranno il sindaco di Sassari Nicola Sanna, il responsabile di Amnesty International Sassari Gian Mario Manca e Patrizia Masala per la Rete dei diritti.

Tutti i sardi sono invitati a partecipare con una candela.

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Proseguono in Consiglio regionale le audizioni sul disegno di legge di riforma degli Enti locali predisposto dalla Giunta.

La Prima Commissione (Autonomia e Riforme), presieduta da Francesco Agus, ha sentito in mattinata i sindaci del Nord Sardegna e della Gallura che, da posizioni diverse, hanno rivendicato una maggiore attenzione per i territori.

I sette comuni che fanno parte del Piano strategico del Nord Sardegna (Sassari, Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Stintino. Sennori, Sorso) più gli undici del Coros (Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ittiri, Muros, Olmedo, Ossi, Putifigari, Tissi, Uri e Usini) non vedono di buon occhio la proposta di istituire un’unica area metropolitana a Cagliari.

«Dal 2006 va avanti un proficuo processo di pianificazione intercomunale – ha sottolineato il sindaco di Sassari, Nicola Sanna – ora è il momento di attribuire funzioni più forti con l’affermazione del principio di una perfetta simmetria tra Nord e Sud Sardegna: oltre all’area metropolitana di Cagliari va istituita anche quella di Sassari. E’ l’unico modo per favorire il riequilibrio territoriale e dare impulso allo sviluppo dell’Isola intera.»

Il sindaco di Sassari ha poi invitato la Commissione a tener conto delle indicazioni contenute nel progetto di riforma costituzionale che attribuisce alle Regioni speciali la possibilità di istituire più aree metropolitane: «I comuni che fanno parte dell’area vasta di Sassari e quelli del Coros rappresentano un bacino di 300mila abitanti, l’aera metropolitana del Nord Sardegna è un’opportunità da non perdere».

Concetto condiviso dagli altri sindaci dell’Area vasta. Il primo cittadino di Alghero, Mario Bruno, ha rivendicato pari dignità di trattamento tra i territori: «La riforma degli Enti locali rappresenta un’occasione unica per ridisegnare l’architettura istituzionale della Regione – ha detto Bruno – la storia, la geografia e le vocazione della Sardegna hanno sempre individuato due poli e così deve essere anche in futuro».

Franco Cuccureddu, sindaco di Castelsardo, ha rimarcato la necessità di armonizzare la riforma al contesto europeo: «A livello comunitario – ha spiegato Cuccureddu – la bipolarità Cagliari-Sassari è affermata in documenti ufficiali, in base a questo principio sono stati pianificati gli interventi strutturali. Noi non mettiamo in discussione il primato di Cagliari ma chiediamo più equilibrio nella decisione finale».

Scelte in controtendenza ha invece invocato il sindaco di Sorso, Giuseppe Morghen: «Da dieci anni, ormai, i comuni dell’Area vasta di Sassari hanno sposato il principio della pianificazione condivisa, la Sardegna ha oggi la possibilità di fare come la Sicilia che ha deliberato l’istituzione di tre aree metropolitane: Palermo, Catania e Messina».

Roberto Desini (Sorso), infine, ha ricordato il pronunciamento unanime dei consigli comunali del Nord Sardegna a favore dell’istituzione dell’area metropolitana di Sassari: «In questi anni abbiamo dimostrato di saper programmare e decidere insieme – ha affermato Desini – oggi sarebbe un paradosso disperdere questa esperienza».

Di diverso tenore l’audizione dei sindaci della Gallura, ai quali non piace l’ipotesi di un accorpamento con Sassari né quella dell’istituzione di Unioni di Comuni di aree metropolitane.

Gianni Giovannelli, primo cittadino di Olbia, ha comunicato alla Commissione la decisione assunta ieri dall’Assemblea dei sindaci della Gallura: «In attesa della riforma del Titolo V della Costituzione chiediamo di mantenere lo status quo – ha detto Giovannelli – la Provincia della Gallura deve rimanere in piedi con gli attuali confini”.

Il sindaco di Olbia ha poi contestato la proposta di tenere in vita le sole “province storiche”: «C’è una sentenza della Corte Costituzionale che riconosce la potestà esclusiva della Regione sarda in materia di Enti locali attribuendo pari dignità alle province istituite con legge regionale rispetto a quelle statali – ha concluso Giovannelli – usare un metro di giudizio diverso sarebbe profondamente sbagliato».

Il sindaco di Padru Antonio Satta, infine, ha chiesto alla Commissione di tenere conto della volontà popolare espressa a più riprese: «La Gallura vuole stare insieme e giocare alla pari con gli altri territori dell’Isola».

I lavori della Commissione proseguiranno domani e giovedì.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Venerdì la Sala Angioy del Palazzo della Provincia, a Sassari, ospiterà un convegno sul ruolo delle autonomie locali nella costruzione di una nuova Europa, organizzato dall’associazione degli ex consiglieri regionali della Sardegna.

I lavori prenderanno il via alle ore 10.00 e saranno introdotti da Maria Rosa Cardia (presidente dell’Associazione “ex consiglieri regionali”). Subito dopo sono previste le relazioni di Paolo Fois (Università di Sassari), Sabina De Luca (Comune di Roma. Dipartimento progetti di sviluppo e finanziamenti europei), Ugo Villani (Università di Bari), Omar Chessa (Università di Sassari).

Tre gli interventi programmati: Giorgio Macciotta (Fondi europei e programmazione regionale), Alberto Merler (I cittadini e il principio di prossimità. La testimonianza di Alexander Lang), Loredana Mura (Il potere estero delle autonomie regionali e locali e il diritto europeo).

All’assise saranno presenti il sindaco di Sassari Nicola Sanna, il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Gian Paolo Demuro, il presidente dell’Anci Sardegna Pier Sandro Scano, il presidente del Consiglio regionale della Sardegna Gianfranco Ganau e del presidente della Prima  Commissione “Autonomia” del Consiglio regionale Francesco Agus.  

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Il sindaco di Sassari, l’Amministrazione comunale e l’intera città di Sassari hanno espresso oggi la loro solidarietà al sindaco di Selargius, Gianfranco Cappai, che nei giorni scorsi è stato vittima di un pesante atto intimidatorio.

Il primo cittadino sassarese ha scritto una lettera al suo collega di Selargius, nella quale si dichiara preoccupato per questo nuovo episodio.

«È triste constatare – scrive Nicola Sanna – che ancora una volta chi ricopre una carica politico-amministrativa, e in questo caso quella che maggiormente incarna l’autonomia e l’autogoverno democratico di una nostra comunità, sia fatto oggetto di gesti vili e odiosi, di bassa criminalità, tali però da poter pregiudicare la pacifica convivenza dei cittadini e la serenità di chi è chiamato a curare la cosa pubblica.»

«La miglior risposta a questi atti, ritengo, sia non solo quella che deve necessariamente provenire dalle forze dell’ordine e dagli inquirenti, ma – sottolinea ancora il sindaco di Sassari – quella che deve giungere da tutti i cittadini e dalle istituzioni locali, ancora una volta chiamati a dare prova di forza democratica e di civiltà.»

«Sono certo che questo accadrà – conclude Nicola Sanna -, perché consapevole delle qualità civiche dei selargini e della grande maggioranza del popolo sardo.»

Piazza d'Italia Sassari

Un finanziamento che supera i 108 milioni di euro per ottanta progetti che riguardano altrettanti interventi da attuare in Sardegna sui sistemi idrico, fognario e della depurazione. I fondi arrivano grazie a due accordi, il quattordicesimo e quindicesimo atto aggiuntivo dell’accordo attuativo, siglati nei giorni scorsi tra la Regione Sardegna e l’Egas.

Gli interventi sono finanziati dalla Regione Sardegna attraverso fondi delle annualità 2005-2007 e sono inseriti nel quadro strategico nazionale, annualità 2007-2013, con diverse deliberazioni del Cipe.

«L’Egas, l’ente di governo d’ambito della Sardegna, adesso – spiega il presidente Nicola Sanna – potrà incaricare Abbanoa per la presentazione dei progetti esecutivi. Si tratta di opere considerate fondamentali alla risoluzione delle annose disfunzioni del sistema idrico, fognario e depurativo isolano.»

Il primo accordo, il quattordicesimo atto aggiuntivo, prevede sedici interventi per l’efficientamento delle reti idiriche e il sistema di potabilizzazione, per una somma complessiva di 75.650.000 euro. Tra gli interventi più corposi si segnala quello per il riassetto dei lavori di interconnessione con il potabilizzatore di Torpè che prevede un investimento di 22 milioni di euro, quindi quello per il potenziamento dell’impianto di potabilizzazione di Silì-Oristano per 13 milioni di euro.

Il secondo accordo siglato tra Egas e Regione, il quindicesimo atto aggiuntivo, prevede due tipologie distinte di intervento, per una somma di quasi 33 milioni di euro. La prima tipologia è relativa al settore idrico e prevede 15 interventi per un investimento di oltre 12 milioni; la seconda tipologia riguarda il settore fognario e depurativo e prevede 49 interventi per un investimento di quasi 21 milioni di euro. Tra gli interventi più importanti si segnalano quelli su Sassari, Cagliari, Siniscola, Bosa, Villacidro, Macomer, Lodè, Bortigali, Bono, nella zona industriale di Tempio e in quella di Iglesias, quindi ancora a Giba, San Teodoro, Cuglieri, Golfo Aranci, Olbia, Palau, Meana Sardo, Illorai, Esterzili e Villasalto.

Piazza d'Italia SassariRaffaele Paci 1

L’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha presentato ieri a Sassari al sindaco Nicola Sanna e agli altri sei dell’area vasta (Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Sennori, Sorso, Stintino), insieme al partenariato socio-economico capitanato dalla Camera di Commercio, la declinazione sul territorio della programmazione unitaria dei fondi gestita dalla Cabina di Regia regionale. Con gli stessi principi guida: visione unitaria e strategica dei progetti, individuazione di tutti i fondi disponibili per utilizzarli contemporaneamente, proposte messe a punto da Unioni dei Comuni e non dai singoli. E con un principio di fondo fortemente innovativo: non è la Regione che porta i progetti nei territori ma sono i territori che, attraverso la manifestazione d’interesse che non ha scadenza e può essere presentata fino alla fine della legislatura, dicono alla Regione quali sono i progetti su cui vogliono puntare per lo sviluppo locale. «Perché nessuno meglio degli amministratori locali conosce cosa è meglio per il proprio territorio, quali sono i punti di forza e quelli di debolezza», ha detto il vicepresidente della Regione. All’ordine del giorno della trasferta sassarese anche il confronto finale sull’Investimento territoriale integrato (ITI) da 15 milioni di euro per la riqualificazione urbana e sociale di Sassari, e la conferma ai sindaci dell’area vasta dei 55 milioni disponibili dal Piano Infrastrutture.

«Oggi la Regione è a Sassari per incontrare gli amministratori e il partenariato socio-economico e ragionare su come intervenire nel miglior modo possibile in tutta l’area vasta, individuando le priorità e coinvolgendo in questo progetto i privati e gli imprenditori, passaggio fondamentale. Lo dico subito – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. Noi non faremo promesse irrealizzabili e non firmeremo progetti generici o impegni senza la certezza di portarli a termine, ma da voi devono arrivare progetti strategici e non semplicemente un elenco di opere pubbliche da finanziare. Vogliamo progetti con visione, con idea del futuro, che facciano scommesse sullo sviluppo.»
Il rapporto fra amministrazioni e partenariato economico, che insieme potranno elaborare i progetti della Programmazione territoriale, nel Sassarese è già consolidato. Sindaci dell’area vasta e associazioni di categoria a febbraio scorso hanno infatti costituito un tavolo permanente e sottoscritto un protocollo d’intesa per condividere il progetto “Rete di Reti-Ecosistema per lo sviluppo delle imprese del Nord Sardegna”. Obiettivi di Rete di Reti sono, per esempio, creare un ecosistema di accompagnamento imprese ai servizi reali innovativi, facilitare l’accesso delle aziende ai Fondi Comunitari, creare un sistema urbano, rurale e costiero capace di generare opportunità di sviluppo per le imprese, creare una “Piattaforma di sistema” e di certificazione delle competenze. Una volta elaborati i progetti, la manifestazione d’interesse può essere presentata fino alla scadenza della legislatura: saranno rapidamente esaminati dalla Cabina di Regia regionale e, una volta approvati, saranno programmati con Accordi di Programma Quadro e finanziati solo con risorse certe. I bandi, assicura l’assessore Paci, saranno semplificati e snelliti. Per quanto riguarda invece il Piano Infrastrutture, i 55 milioni serviranno a realizzare interventi nelle aree industriali ma anche nelle zone agricole, passando per le bonifiche fino a Iscol@, «un intervento importante per un’area che rappresenta un rilevante pezzo strategico dello sviluppo della Sardegna».
La firma dell’Iti, Investimento territoriale integrato, è prevista per fine luglio, dopo quella con Cagliari a giugno e con Olbia prevista per ottobre. La proposta progettuale prevede un intervento integrato di riqualificazione urbana della parte bassa del centro storico di Sassari, in particolare nei rioni San Donato, Sant’Apollinare e zone adiacenti, per esempio la valle del Rosello. L’obiettivo dell’investimento è affrontare l’impoverimento delle funzioni urbane di quelle zone rivitalizzandole dal punto di vista sociale, culturale, economico, ambientale e restituendo allo stesso tempo a questa parte di città la sua centralità. In particolare si vuole promuovere l’innovazione sociale e l’aggregazione per creare opportunità di lavoro e combattere l’emarginazione: in programma ci sono per esempio il recupero dell’ex Mercato Civico per realizzare un “Polo civico del gusto, delle arti e dei mestieri manuali” che promuova enogastronomia e artigianato, un nuovo percorso museale “La Festa dei Candelieri”, un parco urbano nelle aree della Valle del Rosello.

«Gli Iti sono strumenti specifici di investimento territoriale – ha concluso l’assessore Paci – nel caso di Sassari si tratta di interventi nel centro storico, di forte impronta e carattere sociale, che puntano alla rivitalizzazione e riqualificazione della zona centrale della città. E su queste tematiche l’Unione Europea sta programmando molte risorse.»

Piazza d'Italia Sassari

Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, è stato eletto all’unanimità presidente del Comitato istituzionale d’ambito che si è riunito questa mattina a Cagliari, con la partecipazione dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, delegato dal presidente Francesco Pigliaru a rappresentare la Regione.

Il Comitato è composto da dieci sindaci designati dal Consiglio delle Autonomie locali: due in rappresentanza dei Comuni capoluogo di provincia, due per i Comuni con popolazione uguale o superiore ai 10mila abitanti, altrettanti per i Comuni con popolazione compresa tra i tremila e i 10mila abitanti, e quattro sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti. Del Comitato istituzionale d’ambito fa parte di diritto anche il presidente della Regione o un suo delegato.

In base agli esiti delle recenti elezioni amministrative, il Consiglio delle Autonomie locali ieri ha dunque formulato le designazioni per reintegrare il comitato con tre nuovi componenti per garantire l’operatività dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, istituito lo scorso febbraio con la legge regionale 4. L’Ente di governo dell’ambito è il soggetto regolatore regionale del servizio idrico integrato, la cui attività nazionale è esercitata dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

Il primo atto del nuovo Comitato è stato quello di approvare l’avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse per la nomina del direttore generale dell’ente. La scadenza per la presentazione delle proposte è stata fissata al prossimo 9 luglio. L’avviso sarà pubblicato da lunedì sul sito istituzionale dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e immediatamente dopo sui principali quotidiani sardi e sul sito istituzionale della Regione. Si ricorda che i requisiti richiesti per la nomina sono quelli previsti dal comma 6 dell’articolo 6 della legge regionale n. 4/2015.

Nuova iniziativa della Regione per far conoscere ai cittadini gli interventi realizzati attraverso i finanziamenti del Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2007-2013. In particolare, la giornata di oggi è stata dedicata alle iniziative rivolte all’istruzione universitaria, in un convegno organizzato nell’aula magna dell’Università di Sassari, alla presenza dell’assessore del Lavoro Virginia Mura. «Con il Fondo Sociale Europeo la Regione investe nell’istruzione e nella formazione, in linea con le previsioni programmatiche già delineate nel Piano regionale di sviluppo e con l’Agenda europea, anche attraverso il confronto con le altre istituzioni, innanzitutto con l’università, con la quale in questi mesi abbiamo avviato un dialogo proficuo», ha detto l’assessore Mura nel suo intervento.

A testimoniare la collaborazione fra Regione e università sarde, la presenza dei rettori dei due atenei di Cagliari e Sassari, Maria del Zompo e Massimo Carpinelli. «L’idea di fondo è che per far ripartire la Sardegna occorra investire nel capitale umano e rafforzare la conoscenza – ha proseguito l’esponente dell’esecutivo – che è fattore essenziale per lo sviluppo sociale ed economico della nostra isola.»

Oltre a presentare obiettivi già raggiunti e buone pratiche attraverso la testimonianza di giovani beneficiari di borse di studio e Master and Back, la Regione attraverso l’incontro odierno ha voluto sottolineare la volontà di investire in innovazione, competitività e qualità. «La consistente diminuzione delle risorse pubbliche e in particolare del FSE che ha subito una riduzione di 200 milioni rispetto al precedente settennio – ha dichiarato l’assessore – ci impone di programmare con maggiore attenzione gli interventi, prediligendo la qualità e le potenziali ricadute positive sul tessuto sociale ed economico. Il ruolo dell’università in questo scenario è decisivo per impostare una governance delle politiche per l’istruzione universitaria e l’alta formazione, capace di migliorare l’offerta formativa, renderla più competitiva e più consona alle esigenze del mercato».

«Il Fondo Sociale Europeo gioca un ruolo fondamentale – ha concluso l’assessore del Lavoro – essendo il fondo che sostiene gli interventi sulle persone, attraverso il quale stiamo realizzando azioni in grado di incidere oltre che su istruzione e formazione, anche su occupazione e inclusione sociale. L’abbiamo fatto con le misure che puntano al reinserimento nel mercato del lavoro di chi è uscito dagli ammortizzatori sociali, come il programma Flexicurity, e a creare occasioni lavorative per i giovani, le donne e gli appartenenti alle fasce più deboli.»

All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il sindaco di Sassari Nicola Sanna e il presidente della commissione consiliare Lavoro, cultura e formazione professionale, Gavino Manca.

Virginia Mura 2 copia