22 November, 2024
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Sicuramente sono tante le persone che hanno già sentito parlare dell’associazione onlus “Movimento della Divina Misericordia”. Ma conosciamola meglio attraverso le parole di una delle socie da tempo impegnate attivamente nelle innumerevoli iniziative, Nicoletta Leone.

L’associazione nasce nel 2014 dalla necessità di dare una risposta concreta alla situazione sociale venutasi a creare, nel nostro territorio, a causa della mancanza cronica di lavoro e al disagio economico.

Il promotore è don Amilcare Gambella, parroco della parrocchia di San Ponziano, che, affiancato da un gruppo di volontari, si occupa di fornire pasti caldi alla sera ed alimenti alle famiglie che si trovano in difficoltà, ma non solo… anche abiti, libri, quaderni e materiale scolastico in genere.

L’associazione si autogestisce e non riceve alcun sovvenzionamento, le spese di gestione sono a carico dei soci e della parrocchia, quel che avviene è una grande organizzazione e collaborazione con vari enti.

Tanti piccoli eventi permettono di recuperare fondi ed è proprio in questi momenti che i volontari si attivano per organizzare fiere del dolce, vendita di fiori e piccoli oggetti o preparazione di pranzi per le associazioni.

Il tutto è reso possibile grazie all’azione del parroco che mette a disposizione i locali e li rende idonei al servizio da svolgere.

Parrucchiera, barbiere e l’utilizzo delle docce sono le coccole per recuperare dignità ed autostima necessarie per andare avanti e non vivere sotto l’ombra della depressione.

Per ben quattro volte al mese (i primi e gli ultimi due giorni del mese), solitamente il mercoledì mattina dalle 10.00 alle 11.30 ed il giovedì sera, dalle 15.00 alle 17.00, i volontari sono a disposizione per la consegna degli abiti.

I pasti che vengono distribuiti giornalmente sono offerti  dalla Base Nato di Teulada.

La carne, la frutta e la verdura vengono invece donati da centri commerciali o da piccoli commercianti.

Gli alimenti, i prodotti per la persona e la casa vengono offerti dai singoli cittadini.

L’associazione ha offerto complessivamente 14 pranzi conviviali per un totale di 26.194 pasti, un numero che racconta da solo la storia dell’associazione.

Una buona collaborazione da parte della città fa di Carbonia un bel luogo, attento e sensibile ai gravi e grandi problemi del Sulcis Iglesiente.

Un bellissimo gesto è giunto, prima di Natale, da parte del comando della Polizia Municipale che ha fornito, autotassandosi, prodotti per la pulizia della casa e della persona. Viveri a volontà, sempre durante le festività natalizie, sono arrivati dalle famiglie dei bambini della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia.

Ma se tra i lettori c’è ancora qualcuno che non si è impegnato con l’associazione oppure ha la necessità di mettersi in contatto può telefonare ai seguenti numeri: 347 2900504 – 371 1915173 o scrivere al seguente indirizzo mail onlusdivinamisericordia@gmail.com, visitare la pagina Facebook Movimento della Divina Misericordia.

A voi tutti la scelta, nelle speranza di avervi tutti con noi!!!

Nadia Pische

           

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Anche quest’anno, come ormai accade da ben cinque anni, si sono disputati i “Giochi matematici del Mediterraneo”.

Ai giochi hanno partecipato le classi terze, quarte e quinte della scuola primaria e le prime, le seconde e le terze della secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia, sotto la dirigenza di Romina Lai. La gara ha visto le classi partecipanti impegnate in tre prove: la prima di classe, la seconda d’istituto e la terza regionale.

Il 4 marzo si è svolta, a Selargius, la terza prova, quella regionale, che ha fornito la possibilità ai primi classificati di ogni classe, di accedere alla gara nazionale che si svolgerà a Palermo.

Ma leggiamo le impressioni dei partecipanti più piccoli, che si sono emozionati nel prender parte ad un evento che li ha coinvolti non poco.

Luca Colasanto, alunno della terza A tempo pieno di via Mazzini, insegnante Nicoletta Leone, ha ricevuto la medaglia di bronzo per essersi classificato al terzo posto.

«Dopo la prova ci hanno riunito tutti in una stanza, per aspettare i risultati… io avevo molta paura, il cuore mi batteva forte forte… quando poi hanno letto il mio nome, il cuore mi batteva ancora di più… ma per la contentezza!»

Lorenzo Pinna, classe quarta C tempo normale, insegnante Carla Pinna, andrà a Palermo perché si è classificato al primo posto ed ha ritirato con gioia la medaglia d’oro.

«All’inizio ero calmo, poi però ogni cinque minuti chiedevo quanto mancava… mi sono persino colpito l’occhio col foglio! Poi ho iniziato a sudare… mancava poco tempo e avevo ancora quattro prove… stavo morendo dal caldo… la maestra non pensava che ce l’avrei fatta! Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto: Alex, Daniele, Francesco e tanti altri compagni.»

Paolo Mammarella, classe quarta B tempo normale, insegnante Carla Pinna, si è classificato al terzo posto, medaglia di bronzo.

«Anche l’anno scorso ho partecipato ai Giochi del Mediterraneo, però quest’anno mi è piaciuto di più perché c’era anche qualche mio compagno di classe. Mi sarebbe piaciuto che tutta la classe si fosse classificata per andare tutti insieme a Palermo, perché io adoro i giochi di squadra. Per me le prove sono state divertenti e facili, anche se non sono arrivato primo ma terzo. Ho dato, comunque, una soddisfazione alle maestre, soprattutto a maestra Carla, insegnante di matematica, e ai miei compagni di classe.»

Alessio Billai, classe quinta B tempo normale, insegnante Isa Pani, si è classificato al terzo posto, medaglia di bronzo…

«Quando sono arrivato a Selargius ero teso. Alla fine della prova ero tranquillo e quando mi hanno premiato tra i primi tre avevo ansia. Sono arrivato terzo e dopo aver ritirato la medaglia e l’attestato sono rientrato a casa felice e contento.»

Leggere le emozioni dei bambini ti dà come un senso di pace, “di cose vere”, loro si raccontano senza timori, parlano delle loro paure, delle loro aspettative…

Il segreto, da parte degli adulti, sta nel non caricarli di troppe aspettative, di fargli vivere le esperienze serenamente, in modo che possano diventare bagaglio da “tirar fuori” quando “la vita lo chiede!”

Nadia Pische