22 November, 2024
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Una doppietta dell’ivoriano Frank Kessie in 6 minuti nella parte finale del primo tempo ha consentito al Milan di rimontare il goal iniziale di Nicolò Barella e di uscire con i 3 punti dalla Sardegna Arena nella sfida valida per la seconda giornata di ritorno del campionato di serie A.

Al Cagliari non è stata sufficiente una partita generosa, ben giocata nella parte iniziale, per strappare un risultato positivo al termine di un incontro sostanzialmente equilibrato, condizionato da un fortissimo vento di maestrale.

La partita era iniziata benissimo per il Cagliari, in vantaggio già al 7’ con un gran goal di Nicolò Barella che si è inserito dalla sinistra, si è accentrato ed ha beffato Gianluigi Donnarumma con un destro preciso. Il Milan ha reagito subito, cercando spesso Nikola Kalinić, ben controllato dai difensori rossoblù.

Al 16′ il Cagliari ha perso uno sfortunatissimo Marco Sau, ritornato titolare dopo diverso tempo, messo fuori causa da un guaio muscolare e sostituito da Diego Farias.

Al 24’ Alessio Cragno ha negato il pari a Frank Kessie, autore di una bella conclusione indirizzata all’incrocio dei pali. Il Cagliari ha cercato in un paio di occasioni il goal del 2 a 0 ma proprio nel suo momento migliore, il Milan ha trovato il pareggio, al 36′, su un calcio di rigore decretato dal direttore di gara Marco Guida per un fallo di Luca Ceppitelli su Nikola Kalinić e trasformato da Frank Kessie.

Il goal ha dato la carica al Milan che ci ha provato ancora al 41’ con Nikola Kalinić, imbeccato da Frank Kessie e lo stesso centrocampista ivoriano al 42′ ha concesso il bis, portando il Milan in vantaggio: conclusione di Davide Calabria deviata da un difensore, Nikola Kalinić (in posizione sospetta) ha controllato bene ed ha offerto un assist all’indietro a Frank Kessie che ha piazzato il pallone nell’angolo lontano, imprendibile per Alessio Cragno.

Nel secondo tempo, decisamente meno bello del primo, il Cagliari ci ha provato con grande generosità ma le occasioni da goal sono state poche e non significative. La più preziosa l’ha costruita il Milan al 9′ con Giacomo Bonaventura, sulla cui conclusione dalla distanza si è esaltato il portiere rossoblu Alessio Cragno. Nel finale i due tecnici hanno effettuato alcuni cambi e al 35′ il Milan è rimasto in 10 uomini per l’espulsione di Ricardo Rodríguez per doppia ammonizione. Altri due cambi nel Milan e al 43′ le due squadre sono tornate in parità numerica, per l’espulsione di Nicolò Barella, anche lui per doppia ammonizione.

L’ultimo brivido in pieno recupero, con un colpo di testa di Leonardo Pavoletti, su angolo di Andrea Cossu, terminato di poco a lato alla destra di Gianluigi Donnarumma.

Il Milan di Gennaro Gattuso conquista la seconda vittoria consecutiva e sale a quota 31 punti, al 7° posto; il Cagliari resta fermo a quota 20, al quint’ultimo posto, con 4 punti di margine sulla terz’ultima posizione, occupata dalla Spal, uscita imbattuta dalla Dacia Arena di Udine.

Domenica prossima il Cagliari giocherà a Crotone, un delicato scontro salvezza, contro la squadra di Walter Zenga, carica per la splendida vittoria per 3 a 0 conquistata oggi al Bentegodi di Verona ed ora a soli due punti dai rossoblu. Diego Lopez, purtroppo, dovrà fare a meno di Nicolò Barella e Leonardo Pavoletti, che verranno squalificati a seguito dell’espulsione e dell’ammonizione (il centravanti era diffidato) rimediate oggi. Il Milan ospiterà la lanciatissima Lazio di Simone Inzaghi, impostasi oggi per 5 a 1 sul Chievo.

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Chi aspettava nuove conferme sul fatto che il Cagliari delle ultime settimane sia una squadra diversa rispetto a quella del primo scorcio di stagione che alla Sardegna Arena ha offerto alcune prestazioni molto negative, perdendo con tre dirette concorrenti per la salvezza (Sassuolo, Chievo e Genoa), è stato accontentato. Questa sera l’inizio di gara con la Sampdoria è stato schockante: 0 a 2 al 19′, con doppietta di Fabio Quagliarella. C’erano tutti gli elementi per temere un crollo, anche perché al 25′ Lucas Torreira è andato vicino al terzo goal. Ma il Cagliari questa volta ha reagito alla grande, con orgoglio e qualità di gioco, e riportandosi in parità in avvio di ripresa, aiutato da una situazione fortunata in occasione del goal di Diego Farias dell’1 a 2, ma legittimando il pari con il successivo bellissimo goal di testa di Leonardo Pavoletti.

Diego Lopez, come sette giorni fa a Bologna, è stato costretto ad una sostituzione nella formazione annunciata: al Dall’Ara era stato Marco Andreolli a dover dare forfait, stavolta è Rafael a non farcela, rimiazzato da Cragno, nemmeno lui in perfetta condizione. Daniele Dessena ha rilevato lo squalificato Nicolò Barella, Marco Andreolli ha ripreso il suo posto tra i titolari. Dopo solo due minuti Luca Ceppitelli ha accusato un problema alla schiena ed è stato sostituito da Fabio Pisacane.

Dopo un avvio favorevole al Cagliari, all’11’ la Sampdoria s’è portata in vantaggio con Fabio Quagliarella con un tocco di punta su assist di Gastón Ramirez.

Il Cagliari ha abbozzato una reazione ma dopo soli 8 minuti ha subito il secondo goal, autore ancora Fabio Quagliarella, con un tiro preciso su assist di tacco di Dennis Praet.

L’uno-due doriano ha dato un duro colpo al Cagliari che ha tentato di reagire ma al 33′ ha perso per un guaio muscolare Paolo Faragò, sostituito da Gregory van der Wiel ed al 40′ anche Daniele Dessena, sostituito da Diego Farias. Prima del riposo, dunque, Diego Lopez ha esaurito i tre cambi a sua disposizione.

I rossoblù sono tornati in capo per la ripresa decisi a tentare il tutto per tutto per recuperare il risultato e la fortuna al 56′ ha restituito loro almeno parzialmente ciò che aveva tolto, quando un rinvio di piede di Emiliano Viviano ha colpito fortuitamente la schiena di Diego Farias ed il pallone è terminato in modo beffardo in rete. Un gol che ha avuto il potere di sbloccare definitivamente la testa e le gambe dei rossoblù che hanno sfiorato subito dopo il pareggio: cross di Gregory van der Wiel, Leonardo Pavoletti ha girato di testa nell’angolo basso, Emiliano Viviano si è riscattato ed ha mandato in angolo con un grande intervento.

Il gol però, a quel punto, era nell’aria ed è arrivato puntuale, al 60′: cross dalla destra di Artur Ionita, Matías Silvestre è stato scavalcato e Leonardo Pavoletti ha colpito centrale, molto forte, e stavolta Emiliano Viviano nulla ha potuto. Di lì a poco Diego Farias ha sfiorato il 3° gol con una rasoiata che è terminata sul fondo, dopo aver lambito il palo.

La Sampdoria ha reagito, Marco Giampaolo ha inserito Gianluca Caprari per lo stremato Gastón Ramirez, le energie del Cagliari hanno iniziato a venire meno. Nel finale è entrato in scena Alessio Cragno, bravissimo a respingere su due tiri da lontano del nuovo entrato. La Sampdoria ha attaccato fino alla fine ma la difesa del Cagliari ha retto l’urto, portando il 2 a 2 fino alla fine.

Per il Cagliari un altro punto prezioso, un tassello importantissimo nella costruzione del mosaico chiamato salvezza.

Leonardo Pavoletti dopo il goal del 2 a 2.

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Il Cagliari ospita la Sampdoria dell’ex Marco Giampaolo nell’anticipo della 16ª giornata di andata del campionato di serie A (inizio ore 18.00, dirige Fabrizio Pasqua di Nocera Inferiore, assistenti di linea La Rocca e Villa, 4° uomo La Penna, addetti a Var e Avar Pairetto e Preti) alla ricerca di tre punti utili per migliorare ulteriormente la già buona classifica.

La Sampdoria fin qui ha sorpreso tutti, soprattutto in casa. Al Ferraris di Genova ha raccolto 18 punti su 21 disponibili, frutto di 6 vittorie e 1 sconfitta (terzo posto a 4 punti dall’Inter e 3 dalla Juventus ma con una partita ancora da recuperare con la Roma). In trasferta non ha però lo stesso rendimento, come mostrano i numeri: 8 punti in 7 partite, frutto di 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, 12° posto). La società ligure ha saputo rinnovarsi con intelligenza, sostituendo i pezzi pregiati in partenza (Schick, Skriniar, Muriel) con giocatori di qualità con ampi margini di crescita, in particolare Torreira, sul quale hanno puntato gli occhi i più grandi club italiani ed europei.

Nel Cagliari, purtroppo, non ci sarà Nicolò Barella, squalificato. Diego Lopez ha comunque buone possibilità di scelta ed affronta la sfida con grande fiducia.

 

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Il più bel Cagliari dell’anno ha perso una partita che, per quanto espresso sul terreno di gioco della Sardegna Arena, avrebbe meritato di vincere, contro la vicecapolista del campionato (almeno per una notte nuova capolista), l’Inter di Luciano Spalletti, una squadra certamente non bella ma fortunata e cinica.

Nella prima mezz’ora il Cagliari, trascinato da un grande Nicolò Barella, ha schiacciato l’Inter nella sua area, creando alcune clamorose occasioni per sbloccare il risultato (la più incredibile al 16’, quando un cross di Paolo Faragò ha messo fuori causa Samir Handanovič e Leonardo Pavoletti ha calciato al volo a colpo sicuro trovando sulla sua strada lo stesso portiere neroazzurro, bravissimo a recuperare la posizione e a salvarsi un angolo), e al 29′, alla prima comparsa dell’Inter nella sua area di rigore, ha subito il goal di Mauro Icardi, il nuovo capocannoniere del campionato (15 reti in 14 partite).

Il Cagliari, inevitabilmente, per alcuni minuti ha subito il contraccolpo psicologico della beffa subita, dopo quasi mezz’ora di grande calcio, ed ha rischiato di subire il raddoppio dell’Inter già prima del riposo.

In avvio di ripresa, i rossoblu hanno abbassato il ritmo delle loro azioni ed al 55′ hanno subito il secondo goal, autore Marcelo Brozović, subentrato tre minuti prima ad uno spento Matías Vecino, su assist di Antonio Candreva.

Diego Lopez, a quel punto, ha tentato il tutto per tutto, inserendo un’altra punta, Diego Farias, al posto di Artur Ioniță, ma la squadra ha accusato i segni della stanchezza, superati grazie ad una prodezza di Leobardo Pavoletti che al 71′ ha realizzato uno splendido goal con un tiro al volo che non ha lasciato scampo ad Handanovic ed ha riaperto la partita.

Diego Lopez ha tentato l’ultima carta, Andrea Cossu al posto di Joao Pedro e all’80’ Diego Farias ha avuto l’occasione del pareggio, sciupata con un tiro debole facile preda di Handanovič. E un minuto dopo è stato ancora Mauro Icardi a mettere la sua firma sul match, con il goal che lo ha chiuso con un punteggio, 3 a 1, che punisce severamente un grande Cagliari, anche perché l’azione dell’ultima segnatura è stata chiaramente viziata da un fallo di Ivan Perisic, ma l’arbitro Luca Pairetto ha convalidato anche dopo aver fatto ricorso alla VAR.

L’Inter incamera i tre punti e balza in testa alla classifica, in attesa delle partite di domani; il Cagliari resta a bocca asciutta ma quello visto questa sera, lo ripetiamo, è stato il calcio migliore espresso dai rossoblu dall’inizio della stagione e, andando avanti su questa strada, il raggiungimento della salvezza non dovrebbe costituire un problema.

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Partito per Udine con la convinzione di poter tenere testa alla squadra di Luigi Delneri e di riuscire a tornare a casa con un risultato positivo, il Cagliari è forse andato oltre le più rosee previsioni, disputando una grande partita, vinta meritatamente con un goal di Joao Pedro su assist di Nicolò Barella, maturato in avvio di secondo tempo.

Diego Lopez ha avuto le risposte che si attendeva, da un Cagliari autoritario che ha saputo controllare sempre il gioco e creare tanto. Già nel primo tempo la squadra rossoblu aveva costruito diverse occasioni da goal ed altrettante sono arrivate dopo il goal. Quella odierna è la seconda vittoria esterna stagionale ed i tre punti conquistati sono pesantissimi, considerato che la squadra ha raggiunto quota 15 punti, con un vantaggio di 6 lunghezze sulla terz’ultima posizione, occupata dal Genoa, protagonista della vittoria di Crotone nell’anticipo dell’ora di pranzo.

«L’avevo detto ai ragazzi prima della gara: dovevamo essere aggressivi, corti e compatti – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Mi è piaciuta la determinazione messa in campo, questa è la mentalità che dobbiamo acquisire. Sono contento per l’intensità, non abbiamo preso gol e abbiamo dimostrato di essere squadra. Non giocando con questo atteggiamento, non avremmo portato punti a casa oggi. Ho visto comunque anche alcune buone cose sotto il profilo tecnico: la squadra è stata brava a crederci.»
«Ci sono stati alcuni errori tecnici e soprattutto nel primo tempo abbiamo concesso troppe ripartenze, che sono la forza dell’Udinese. Anche in attacco dobbiamo essere più cinici, sfruttare meglio determinate occasioni – ha aggiunto il tecnico uruguayano -. Oggi abbiamo colto 3 punti pesanti, che danno fiducia, ma non dobbiamo abbassare la guardia: la classifica continuiamo a guardarla con la coda dell’occhio, ma soprattutto dobbiamo continuare a lavorare e migliorare la cura dei dettagli. Dare continuità è fondamentale per crescere e lavorare con serenità. Sappiamo che il minimo errore in Serie A lo si paga a caro prezzo. Oggi siamo stati continui anche in fase di non possesso di palla, importantissimo contro una squadra molto fisica come l’Udinese.»

Sabato prossimo, alle 20.45, il Cagliari ospiterà alla Sardegna Arena l’Inter di Luciano Spalletti, una delle squadre più in forma del campionato, balzata al secondo posto in classifica a due punti dalla capolista Napoli, con i tre punti conquistati questa sera nel posticipo vinto per 2 a 0 con l’Atalanta.

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Dalla grande paura, affiorata dopo il goal a freddo di Bruno Zuculini e l’errore dagli 11 metri di Luca Cigarini, alla grande gioia al goal del 2 a 1 di Paolo Faragò all’85’ che ha regalato al Cagliari la seconda vittoria della gestione Lopez che porta la squadra a quota 12 punti in classifica, lontana 6 punti dalla terz’ultima posizione.

E’ stato un pomeriggio dalle grandi emozioni quello vissuto alla Sardegna Arena, nel match con il Verona di Fabio Pecchia, diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

Il goal di Paolo Faragò, bellissimo, è stato una vera e propria liberazione, al termine di una partita giocata dal Cagliari costantemente all’attacco, dopo aver subito il goal di Zuculini al 5′. I rossoblu hanno avuto l’opportunità di impattare già all’11’, con un calcio di rigore procurato da Marco Sau (30 anni compiuti venerdì 3 novembre), ma Luca Cigarini si è fatto respingere il tiro dal portiere veneto Nicolas David Andrade.

Il pareggio del Cagliari è arrivato al 29′, autore Luca Ceppitelli con un tocco con il ginocchio, su corner di Cigarini.

Nel finale del primo tempo il Cagliari ha continuato ad attaccare ma non è riuscito a creare pericoli seri alla difesa del Verona e al 44′ ha rischiato, quando ha concesso un calcio di punizione a due in area per un’ingenuità di Rafael, non sfruttato da Antonio Aldo Caracciolo.

Il primo quarto d’ora della ripresa non ha registrato azioni degne di nota e al 13′ l’arbitro ha espulso Diego Lopez per proteste, dopo un contrasto in area tra Romulo e Sau.

Dopo una conclusione debole di Leonardo Pavoletti ed un paio di tentativi di Joao Pedro, entrato al posto di Marco Sau, il Cagliari ha reclamato un calcio di rigore per un tocco col braccio di Caracciolo su colpo di testa di Pavoletti ma l’arbitro, dopo aver fatto ricorso alla VAR, ha lasciato correre.

Al 76’ Joao Pedro ha sfiorato il palo, liberato da una finta di Pavoletti e all’85’, finalmente, è arrivato il goal-vittoria: assist aereo di Pavoletti, Souprayen era in netto anticipo su Faragò ma il centrocampista rossoblù ha rubato palla e calciato un destro fortissimo che ha colpito il palo più lontano e si è infilato in rete.

Nei minuti finali, dopo una nuova girandola di cambi, il Verona si è lanciato in avanti ma il Cagliari ha controllato bene la situazione e al 94′ Nicolò Barella ha smarcato Farias solo davanti al portiere ma il brasiliano ha cercato l’assist per Pavoletti, fermato dal portiere Nicolas. Poi più niente e grande festa alla Sardegna Arena per una vittoria e tre punti che valgono oro in prospettiva salvezza.

«Non mi importa quando abbiamo segnato il gol vincente – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Penso che la squadra abbia giocato con tanta voglia di fare bene e abbia creato tanto, nonostante le difficoltà iniziali. Non era semplice ribaltare una partita nata in quel modo. Abbiamo dato tanta continuità e proposto molte varianti al gioco: poi l’esecuzione di qualche soluzione va migliorata, che sia una palla filtrante o un cross. Ma sono fiducioso: miglioreremo.»

 

«Il Cagliari ha potuto sempre contare sull’appoggio della sua gente, non solo in casa. Ci hanno seguito in tanti anche a Torino, purtroppo domenica scorsa non li abbiamo potuti fare contenti. Stavolta è andata in modo diverso – ha concluso Diego Lopez – meritano tutti i nostri ringraziamenti.»

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A Torino il Cagliari ha sciupato una favorevole occasione per conquistare punti ed allungare ulteriormente, dopo la vittoria sul Benevento, verso posizioni di classifica più tranquille. Dopo essere riusciti a sbloccare il risultato poco dopo la mezz’ora del primo tempo con un gran goal di Nicolò Barella, i rossoblu di Diego Lopez hanno avuto subito l’opportunità per raddoppiare ma non sono riusciti a concretizzarla e poco dopo, al 40′, hanno subito il goal del pareggio siglato da Iago Falque. In avvio di ripresa il Torino ha spinto sull’acceleratore alla ricerca del goal del vantaggio, centrandolo con il neo entrato Obi (lo stesso ex giocatore dell’Inter poco prima aveva colto un palo) e nel finale al Cagliari non è bastata una reazione coraggiosa, alimentata da alcuni innesti freschi dalla panchina, per riagguantare il pareggio che sarebbe stato tutt’altro che immeritato per quanto fatto dalle due squadre.

La vittoria riporta serenità in casa Torino e stabilizza la posizione di Sinisa Mihajlovic, in dubbio alla vigilia dopo gli ultimi risultati negativi. Il tecnico serbo ora conta molto sulla crescita di Andrea Belotti, rientrato senza brillare dopo un’assenza per infortunio nelle ultime tre giornate.

«Abbiamo tanti rimpianti – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Sapevamo che avremo trovato una squadra arrabbiata che veniva da un risultato negativo. Siamo venuti qui cercando di fare la partita, consapevoli di poter fare il risultato. Dopo il gol di Barella avremmo dovuto chiudere la partita, abbiamo sbagliato molto sul piano tecnico, specie sulle ripartenze: è qui che dobbiamo migliorare perché la squadra è forte e può fare meglio sotto questo aspetto. Secondo me oggi abbiamo perso 3 punti.»

«Abbiamo dato la sensazione di essere una squadra compatta e costruito diverse situazioni pericolose dove avremmo potuto fare gol, sul campo di un avversario di qualità come il Torino – ha aggiunto Diego Lopez -. In serie A non concedono molte occasioni, quelle che ti danno devi sfruttarle. Nel primo tempo siamo stati più lucidi, abbiamo tenuto l’ordine, ma dobbiamo migliorare la corsa e l’intensità. Ho tolto Barella perché aveva fatto le altre due partite, in quel momento c’era necessità di forze fresche e poi era in diffida.»

Domenica 5 novembre, alla Sardegna Arena, arriva il Verona, un’altra sfida con una diretta concorrente per la salvezza, da vincere ad ogni costo.

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Che non sarebbe stato il Napoli, per il Cagliari, l’avversario giusto per pensare ad un rilancio, dopo le due pesanti consecutive sconfitte casalinghe subite con Sassuolo e Chievo, lo si sapeva, ed il campo, al San Paolo, non ha fornito alcuna sorpresa. La squadra di Maurizio Sarri ha dominato l’incontro dall’inizio alla fine ed il punteggio avrebbe potuto assumere proporzioni ancora più pesanti se i partenopei, come fanno spesso spesso, non avessero sciupato tantissime occasioni.
Il Cagliari ha subito il primo goal dopo soli quattro minuti, autore Marek Hamsik, liberato solo davanti ad Alessio Cragno da Dries Mertens, e dopo ripetuti tentativi, il Napoli ha raddoppiato a 5′ dal riposo, su calcio di rigore, concesso dal direttore di gara per un fallo commesso dal giovane Romagna sullo scatenato Mertens che si è incaricato della battuta e non ha sbagliato. In avvio di ripresa il terzo goal, autore il difensore Koulibaly. La partita è finita praticamente lì.

Il campionato ora si ferma per gli impegni della Nazionale e alla ripresa il Cagliari affronterà alla Sardegna Arena il Genoa, in un’altra importantissima sfida-salvezza.

«Il Napoli è talmente bravo e veloce a fare girare la palla che ti manda fuori giri, diventa dura per gli avversari – ha commentato a fine partita Massimo Rastelli -. Dispiace se i ragazzi hanno potuto dare l’impressione di poca cattiveria o aggressività: non è così. Siamo stati in partita nonostante il gol subìto all’inizio, abbiamo mantenuto compattezza e non ci siamo disuniti sino alla fine. Il secondo gol è arrivato su rigore, il terzo su una palla inattiva.»

Massimo Rastelli resta fiducioso sul futuro e sulle prospettive della sua squadra che ha come obiettivo la salvezza.

«Il campionato è spezzato in tre tronconi, nel primo ci sono le squadre che lotteranno per il titolo, in quello di mezzo quelle che faranno un torneo tranquillo, nell’ultimo quelle che si giocheranno la salvezza. Il nostro torneo dipenderà dal percorso di continuità. Siamo partiti bene poi abbiamo pagato a caro prezzo una condizione non ottimale, fisica e mentale. Pesano le due sconfitte precedenti, non quella di oggi. Continueremo a lavorare – ha concluso il tecnico rossoblu -, solo così potremo tornare sul livello di inizio campionato.»

In un periodo certamente poco felice, è arrivata ieri la bella notizia della convocazione in Nazionale del giovane centrocampista Nicolò Barella, per le partite di qualificazione ai Mondiali contro Macedonia e Albania, in programma venerdì 6 ottobre a Torino e lunedì 9 contro l’Albania a Scutari.

Per Nicolò Barella è la prima convocazione nella Nazionale maggiore dopo aver vestito tutte le maglie delle Nazionali giovanili.

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Il Cagliari c’è. La squadra di Massimo Rastelli ha espugnato il campo della Spal dell’ex Marco Borriello con un netto 2 a 0 (reti di Nicolò Barella e Joao Pedro) ed ha risalito la classifica fino all’8° posto, alla pari con Fiorentina e Roma (la squadra di Eusebio Di Francesco deve recuperare la partita di Genova con la Sampdoria).

I buoni segnali emersi nelle prime due sfortunate trasferta, sui campi di Juventus e Milan, sono stati confermati nelle due partite successive, contro avversari di pari livello e ambizioni, e le vittorie maturate sono il risultato del buon lavoro fatto dal gruppo guidato da Massimo Rastelli.

Oggi il tecnico rossoblu aveva chiesto ai suoi ragazzi di portare lo spirito espresso in casa anche in trasferta ed è stato accontentato con una prova autoritaria, di carattere. Il Cagliari ha ridimensionato la Spal con una condotta di gara praticamente perfetta.

Il primo goal del Cagliari è arrivato al 17’: conclusione di Sau, respinta di Gomis e conclusione vincente di Nicolò Barella. La Spal non è riuscita a reagire ed il Cagliari ha controllato la partita con autorità.

La “musica” dell’incontro non è cambiata nel secondo tempo ed il portiere ferrarese Gomis s’è dovuto superare per negare a Leonardo Pavoletti il primo goal con la maglia rossoblu ed il raddoppio.

Massimo Rastelli ha inserito Diego Farias al posto di Marco Sau. Il brasiliano è entrato bene in partita, ma ha trovato sulla sua strada ancora il portiere Gomis. Altre occasioni per Pavoletti che ha sfiorato il palo e per Farias, preludio del goal del raddopppio che, ormai nell’aria, è arrivato puntuale: Joao Pedro dalla sinistra si è accentrato, ha saltato un difensore ed ha una parabola straordinaria per potenza e precisione, imparabile per Gomis. Un autentico capolavoro.

Il Cagliari ha sfiorato la terza segnatura in più occasioni, sempre con Farias. Nel finale s’è messo in vetrina anche il portiere rossoblu Alessio Cragno, bravissimo sia su una punizione di Marco Borriello deviata in barriera da Nicolò Barella, sia su un gran tiro di Viviani, deviata da un difensore. E’ finita 2-0 per il Cagliari, vittorioso a Ferrara per la prima volta nella sua storia. Ora la squadra rossoblu attende la visita del Sassuolo, nel turno infrasettimanale di mercoledì.

«Era una di quelle quattro-cinque partite chiave che capitano nell’arco di una stagione, la prima di un trittico di tre gare in una settimana – ha commentato a fine partita il tecnico rossoblu Massimo Rastelli -. Punti doppi che abbiamo portato a casa con una prova di carattere, soffrendo solo negli ultimi minuti del primo tempo e nei primi della ripresa. Abbiamo tenuto bene la gestione del pallone e nel finale abbiamo legittimato. Se proprio devo muovere un rimprovero ai ragazzi è proprio quello di non avere chiuso definitivamente la partita: poteva bastare poco per riaprirla e soffrire nel finale. Fortunatamente è stato bravissimo Cragno.»

 

Mercoledì arriva il Sassuolo. «Qualcosina cambierò senza stravolgere troppo. Ho in testa cosa fare, ma faremo la conta – ha concluso Massimo Rastelli -, valuteremo e prenderò atto della condizione di tutti per effettuare eventuali modifiche».

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Il Cagliari torna sconfitto anche dal Giuseppe Meazza di Milano ma come è più di quanto è accaduto la scorsa settimana all’Allianz Stadium di Torino, con la consapevolezza di aver giocato una bella partita, al cospetto di un avversario che per larghi tratti ha subito l’iniziativa rossoblu. E le recriminazioni aumentano, pensando ad alcuni episodi più che dubbi verificatisi nell’area di rigore rossonera, sui quali il direttore di gara, Luca Pairetto, non ha ritenuto, incomprensibilmente, di fare ricorso alla VAR.

Dopo aver subito il goal del Milan, autore ancora una volta il giovane Patrick Cutrone, già al 10′, il Cagliari ha iniziato a macinare gioco e al 22′ Marco Sau ha fatto tremare il Milan, cogliendo un palo pieno con Gianluigi Donnarumma battuto. Il resto del primo tempo è stato quasi interamente di marca rossoblu, senza fortuna nelle conclusioni. Ma al 36′ il Cagliari ha protestato per una trattenuta di Leonardo Bonucci su Joao Pedro, lanciato a rete, sulla quale ha ritenuto di non dover chiedere l’intervento della VAR.

Al ritorno in campo dopo il riposo, il Cagliari ha continuato a macinare gioco e al 12′ ha riagguantato il pari, con una precisa conclusione di Joao Pedro, sugli sviluppi di un’azione innescata da un errato disimpegno di Franck Kessié.

A quel punto Vincenzo Montella ha tentato la carta Lucas Biglia, al rientro da un infortunio, inserito al posto di un evanescente Hakan Çalhanoğlu e di lì a poco il Milan s’è riportato in vantaggio, al 24′. Suso ha messo in crisi la difesa rossoblu con un’azione personale, Nicolò Barella lo ha fermato fallosamente al limite dell’area e l’esterno spagnolo (convocato in Nazionale per la decisa sfida per le qualificazioni mondiali di sabato prossimo contro l’Italia) ha scavalcato la barriera con una parabola micidiale che non ha lasciato scampo ad Alessio Cragno.

Cinque minuti dopo Joao Pedro è stato costretto a lasciare il campo dopo uno scontro con Leonardo Bonucci, sostituito da Duje Čop. Montella ha fatto esordire anche Nikola Kalinić, mandato in campo al posto di Patrick Cutrone, osannato dai suoi tifosi, e Massimo Rastelli ha inserito Paolo Faragò per Simone Padoin.
Il Cagliari non s’è arreso fino alla fine, l’arbitro ha concesso ben 9′ di recupero ed il tecnico rossoblu ha concesso cinque minuti anche ad Andrea Cossu al posto di Diego Farias. Il Cagliari ci ha provato ancora, prima con Marco Sau, servito da Andrea Cossu, poi con Paolo Faragò, imbeccato ancora da Andrea Cossu, ma il risultato non è più cambiato.

Il Cagliari torna  a casa a mani vuote dopo le trasferte di Torino e Milano, ma – come già sottolineato – con la consapevolezza di essere sulla strada giusta e fiducioso, in attesa dell’inserimento di Gregory van der Wiel e del nuovo centravanti, che dovrebbe essere Leonardo Pavoletti.

Il campionato ora si ferma per lasciare spazio al doppio impegno della Nazionale di Giampiero Ventura (sabato 2 agosto al Santiago Bernabéu di Madrid con la Spagna, martedì 5 agosto al Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia, con Israele). Alla ripresa del campionato, il Cagliari affronterà il Crotone, primo avversario pienamente alla sua portata, una delle rivali dirette per la salvezza, quasi certamente nel nuovo stadio provvisorio, realizzato a tempo di record sul piazzale del vecchio stadio Sant’Elia che verrà quindi demolito per lasciare spazio alla nuova “Sardegna Arena” rossoblu.

Joao Pedro.