24 November, 2024
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Dal 2 al 23 agosto, nel Sulcis, si terrà la nona edizione numero nove per il Festival culturale Liberevento, appuntamento ormai fisso delle estati isolane, che ha deciso di esserci anche quest’anno, nonostante le difficoltà create dall’emergenza Covid-19.

Organizzato dall’associazione culturale Contramilonga, dietro la direzione artistica del giornalista e scrittore Claudio Moica, dal 2 al 23 agosto Liberevento proporrà quindici appuntamenti. Pensati, anche stavolta, secondo la formula del festival diffuso: saranno toccati i comuni di Calasetta, Iglesias, Gonnesa e Portoscuso.

Tra gli ospiti sono in arrivo il conduttore e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone; l’istrionico giornalista Giampiero Mughini; la giornalista e saggista Ritanna Armeni; la cantautrice, musicoterapeuta, e ora anche scrittrice Grazia Di Michele, l’attrice e imitatrice Francesca Reggiani, lo scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi. Tra gli autori sardi è atteso invece Francesco Abate.

Gli eventi collaterali vedranno ospiti, per la musica, il Quartetto K, formazione da due decenni impegnata a proporre, rielaborandolo, il repertorio musicale dall’area mittel-europea, russa e balcanica, e l’ensemble Cinquetto, un mescolarsi di voci e pianoforte, melodie e cori. Per il teatro, sono in arrivo nomi conclamati della scena isolana, e non solo: da Simeone Latini a Rita Atzeri, sino a Nunzio Caponio.

Alcuni appuntamenti coinvolgeranno le bande cittadine, altri omaggeranno personaggi che hanno dato lustro al territorio. Come Bruno Rombi, poeta e scrittore recentemente scomparso.

Tutti gli appuntamenti saranno organizzati nel rispetto delle prescrizioni imposte per il contenimento del contagio da Covid-19, e saranno perciò a numero chiuso. Per partecipare sarà quindi indispensabile la prenotazione. Per alcuni appuntamenti sarà messo a disposizione un servizio navetta.

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Domani, giovedì 19, venerdì 20 e sabato 21 dicembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – per la Stagione del teatro contemporaneo l’Akròama presenta “Pirandello Ora Pro Nobis”, di Nunzio Caponio.

Lo spettacolo mette in risalto la contemporaneità del pensiero pirandelliano attraverso un’accattivante composizione delle opere del drammaturgo che mirano a svelare i principi salienti della dialettica dell’autore. Tra queste, l’esistenza umana sospesa tra vita e forma con al centro anche il rapporto dell’individuo con gli altri e con se stesso. Lo spettacolo vede in scena Nunzio Caponio con cinque Avatar creati digitalmente che impersonano lo spirito dei più famosi personaggi pirandelliani. La scelta mantiene le attitudini provocatorie e innovative delle drammaturgie firmate da Luigi Pirandello. Di fatto, un altro gioiello da non perdere della “Stagione del Teatro Contemporaneo” di Akròama.

Pirandello” con Nunzio Caponio, Monica Spanu e Angelo Trofa. In video Margherita Margarita, Danilo “il Drugo”, Rita Napolitano, Annalisa Zedde, Ismaelle Melville, Lorenzo Melini, Carla Teodora Puggioni e Laura Zedda. Regia di Nunzio Caponio. Voice over: Alessandro Fulvio Bordigoni, Giorgia Barracu, Consuelo Melis e Fabrizio Murgia. Video e animazioni Roberto Putzu. Costumi e scenografie Salvatore Aresu. Progetto luci Ivano Cugia. Foto di scena Federico Cabras. Direzione tecnica Lele Dentoni.

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Viaggio tra le “opere e visioni pirandelliane” con Nunzio Caponio, attore, regista e dramaturgo, protagonista sulla scena insieme a Tiziana Pani e Ivano Cugia di un originale “Pirandello / Ora Pro Nobis” – avvincente spettacolo multimediale  (prodotto da Origamundi) che, sulla falsariga dei “Sei Personaggi”, descrive l’incontro fra l’autore e le creature scaturite dalla sua fantasia. La pièce – impreziosita dai video e le animazioni di Roberto Putzu e le scene e i costumi di Salvatore Aresu, con il disegno luci di Ivano Cugia – concluderà la tournée isolana sotto le insegne del CeDAC, nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo con lo slogan di sapore pirandelliano “Giù la Maschera!” (dopo il debutto venerdì 6 marzo alle 21.00 al Cine Teatro Montiggia di Palau) nel Sulcis, con l’atteso appuntamento di sabato 11 aprile, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia.

In una felice commistione fra i capolavori del teatro del Novecento e le nuove tecnologie, “Pirandello / Ora Pro Nobis” trae ispirazione dalla poetica del grande drammaturgo siciliano per raccontare la condizione umana in bilico tra  l’essere e l’apparire, la vita palpitante e mutevole e la forma che codificandola la imprigiona dietro la fissità di una maschera. La visione moderna di un essere incapace di essere se stesso, costretto a inseguire e conformarsi a modelli esterni, a ubbidire alla convenzioni – per cui paradossalmente l’unica vera possibilità di libertà è offerta dalla pazzia, poiché solo un folle può permettersi di parlare e agire secondo la propria natura, mentre per tutti gli altri vigono regole e convenzioni – riflette e in certo senso anticipa le inquietudini del secolo breve.

Nelle commedie e tragedie di Luigi Pirandello (e il confine tra ironia e dramma è ben sottile, quel che fa ridere o sorridere chi guarda è il paradosso irresistibile, che per chi lo vive è spesso l’incubo e il tormento di un’esistenza)  si concretizza lo spirito dei tempi, tra le contraddizioni profonde di una società ipocrita e moralista, in cui la trasgressione è consentita solo nell’ombra e nel segreto, e non fa peccato se non chi rivela la colpa, e il nome del peccatore.

Temi intriganti come l’identità – e l’essere per sé o dover essere per gli altri – sono al centro di pièces emblematiche (una per tutte, “Come tu mi vuoi”) ma anche romanzi come “Il fu Mattia Pascal” e “Uno, nessuno e centomila”: il drammaturgo, come il narratore,  si pone la questione della scelta tra le infinite storie e i personaggi che gli affollano la mente, tanto da indurlo, o meglio quasi costringerlo, a mettere su carta, o portare sulla scena le loro vicende. L’eco dei disastri della “grande guerra” come l’evoluzione della società, la profonda diversità tra la città e la campagna, raccontano la storia del Belpaese sospeso tra l’arcaica immutabilità e il progresso tecnico e scientifico, le mutazioni economiche e culturali; e l’autore sottolinea su un piano più squisitamente psicologico  il contrasto tra i modi civili che mascherano passioni e segreti e quelle esplosioni inattese in cui improvvisamente viene messa a nudo, senza possibilità di equivoci, la verità. Una lingua per certi versi “inventata”, magmatica ed evocativa, capace di dar conto del sentire individuale, tra sottili percezioni e divagazioni astratte ai limiti della filosofia, rende i testi dell’artista siciliano Premio Nobel affascinanti e per certi versi musicali, complessi e semplici a un tempo, in una stratificazione di significati che si affida in teatro alla bravura degli attori, i quali devono saper rendere credibili quei giochi di specchi e quelle iperboli linguistiche ai limiti del grottesco.

Un vivido affresco della Sicilia e dell’Italia – e forse dell’Europa – nella prima metà del XX secolo – emerge dall’opera di Pirandello, che indaga nei labirinti della mente e del cuore umano, oltre lo schermo delle apparenze, costringendo le figure dell’immaginario, e con esse lettori e spettatori, a interrogarsi sui reali moventi, sugli impulsi da cui scaturiscono scelte e comportamenti, su quella realtà enigmatica che è la distanza tra la maschera e il volto.

“Pirandello / Ora Pro Nobis” propone una significativa antologia di quelle “opere e visioni” in cui si riassume il pensiero del drammaturgo e scrittore nato – come egli stesso amava ricordare – a “Caos”, con la forza icastica del racconto dei “pupi”, le marionette tradizionali siciliane, che si muovono per volontà esterna, mentre un “puparo” tira le fila delle loro esistenze terrene, governate dalla paura dello scandalo o al contrario da una sana indignazione che si scontra però contro l’indifferenza dei più. Quel fato è come un dono avvelenato, in cui la presunzione del libero arbitrio è solo un’ingannevole consolazione, perché è quasi impossibile sottrarsi alla rigidità di una forma, all’immobilità di una maschera e qualora, divenutine improvvisamente coscienti, si cercasse di liberarsene, si finirebbe inevitabilmente per cadere in un’altra forma, e indossare un’altra maschera: se noi non siamo altro che quel che sembriamo ad altri, non possiamo consistere per noi stessi, ma solo adattarci e comunicare con quell’ambiente, in un ciclo infinito in cui si moltiplica, tra microvariazioni intorno agli stessi temi, il fantastico “gioco delle parti”.

La complessa architettura dello spettacolo, che vede interagire attori in carne ed ossa e avatar virtuali, è completata dalle voci fuori campo di Alessandro Fulvio Bordigoni, Giorgia Barracu, Consuelo Melis e Fabrizio Murgia e le proiezioni in video dei personaggi interpretati da Margherita Margarita, Danilo ‘Il Drugo’, Rita Napolitano, Annalisa Zedde, Ismaelle Melville, Lorenzo Melini, Carla Teodora Puggioni, Laura Zedda, in una sorta di coinvolgente, e poetica, fantasmagoria.

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Cambio di scena per la stagione 2014-15 del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo del CeDAC: Cinzia Leone, con “Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati!”, divertente one woman show incentrato sul complicato rapporto e lo stretto legame tra madre e figlia – sostituisce l'”Alice” di Matteo Tarasco, da Lewis Carroll, con Romina Mondello nel ruolo della protagonista 

Cinzia Leone sarà quindi in scena:

venerdì 27 marzo alle 21.00 al CineTeatro Olbia di Olbia
sabato 28 marzo alle 21.00 al Teatro Garau di Oristano
e, infine, domenica 29 marzo alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia.

Il nuovo spettacolo in programma è concentrato sulla “mammità”, sul distacco dal cordone ombelicale, su come la mamma condiziona i nostri atteggiamenti, i nostri pensieri. Viene “analizzata” comicamente l’impronta che ogni madre lascia sulla propria figlia e che la figlia lascerà, a sua volta, sui propri figli.

Durante lo spettacolo Cinzia viene continuamente interrotta da telefonate della madre che le sottopone problemi gastrici, intestinali… e Cinzia, condizionata dalle telefonate della madre, viene portata a  ripercorrere le origini della vita e l’evoluzione della “mamma”.

Partirà venerdì 30 gennaio 2015, alle ore 20.45, con l’opera teatrale “Ospiti”, la stagione di prosa 2015 al Teatro Centrale di Carbonia – organizzata dal CeDAC (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, “Giù la maschera!”) con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia.

“Ospiti”, commedia romantica e cinica, scritta e diretta da Angelo Longoni, racconta l’amore nelle sue diverse sfaccettature, attraverso le vicende di Leo, Sara e Franco. “Ospiti” è l’incrocio dei destini di tre personaggi diversissimi: un uomo solitario e disincantato, che si lascia tentare per un momento dall’ipotesi di una nuova relazione; una donna emancipata che fa del cinismo e della distanza la difesa contro il dolore e la possessività altrui; e un altro uomo, appassionato, forse troppo, che vive i sentimenti in modo estremo. Una fotografia della società contemporanea, della nuova grammatica delle passioni, spesso effimere seppur brucianti, dei dialoghi interrotti, dei troppi silenzi, della paura di impegnarsi che diventa metafora della solitudine.

Le prossime date in calendario al Teatro Centrale per la Stagione di Prosa 2015 sono:

Domenica 8 febbraio – ore 20.45 – “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati;

Domenica 1 marzo – 20.45 – “La leggenda del pallavolista volante” di Nicola Zavagli e Andrea Zorzi;

Domenica 29 marzo – ore 20.45 – “Alice” di Lewis Carroll;

Sabato 11 aprile – ore 20.45 – “Pirandello/Ora Pro Nobis – opere e visioni pirandelliane” – di e con Nunzio Caponio.

Teatro Centrale Carbonia copia

Teatro Centrale Carbonia copia

Partirà il 30 gennaio 2015 la Stagione di Prosa 2015 al Teatro Centrale di Carbonia –  organizzata dal CeDAC (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, “Giù la maschera!”) con il patrocinio e il sostegno del Comune di Carbonia.

Cinque titoli in cartellone, tra i grandi classici della letteratura e del teatro – dall’ “Alice” di Lewis Carroll a un viaggio nell’universo e nella poetica di Luigi Pirandello, alla fotografia dell’Italia ne “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati, alla drammaturgia contemporanea, con l’originale “Ospiti” firmato da Angelo Longoni e “La leggenda del pallavolista volante”, ovvero la storia di Andrea Zorzi, detto “Zorro”, tra epopea sportiva e la vita, i sogni e le speranze di un campione.

Tra i protagonisti artisti del calibro di Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, diretti da Giancarlo Sepe, nella messa in scena del celebre romanzo di Brancati (l’adattamento è firmato dalla figlia dello scrittore siciliano, Antonia, e da Simona Celi) e divi del grande e del piccolo schermo, come l’affascinante Romina Mondello, nei panni di un’inedita Alice dark (moderna “sorella di Amleto”) per la regia di Matteo Tarasco, accanto a Cesare Bocci e Eleonora Ivone, alle prese con le complicazioni sentimentali di “Ospiti” con un irresistibile Marco Bonini. Sotto i riflettori anche un mito dello sport italiano, il pallavolista Andrea Zorzi, colonna portante della nazionale azzurra fino al 1996 (ora commentatore televisivo) che interpreta se stesso sulla scena, accanto all’attrice Beatrice Visibelli,  nello spettacolo scritto con Nicola Zavagli. Drammaturgo, attore, regista – una carriera cinematografica e teatrale tra Hong Kong, New York e la Sardegna – Nunzio Caponio si cimenta invece – nel suo “Pirandello/Ora Pro Nobis”,  con un’antologia di “opere e visioni pirandelliane”, mescolando le intuizioni e i personaggi dello scrittore Premio Nobel con il mondo virtuale e la realtà parallela degli avatar.

Inaugurerà la Stagione di Prosa di Carbonia (all’insegna dello slogan “Giù la maschera!” che attraversa l’intero Circuito, in un esplicito rimando alla capacità del teatro di mettere a nudo la verità attraverso il gioco mirabile della finzione) venerdì 30 gennaio 2015 alle 20.45, “Ospiti”, una commedia romantica e cinica scritta e diretta da Angelo Longoni (affermato autore teatrale, regista e sceneggiatore per il cinema e la televisione – tra i suoi successi, il fortunato “Caravaggio” con Alessio Boni). Sotto i riflettori Cesare Bocci (volto noto del grande e del piccolo schermo – da “L’aria serena dell’ovest” di Silvio Soldini a “Benvenuto, Presidente!”, dal ruolo di Mimì Augello ne “Il commissario Montalbano” a “Provaci ancora, Prof”, al Pietro Guarnieri di “Un’altra vita”) e Eleonora Ivone (esordi come modella di Valentino, Mariella Burani, Jean Paul Gaultier, e una formazione d’attrice, al cinema è tra i protagonisti di “Uomini senza donne”, e “Non aver paura”, in tv spazia da “Madri” all’antagonista di “Un amore di strega”) e l’eclettico Marco Bonini (studi di danza classica e moderna, ha frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e il Centro Sperimentale di Cinematografia; tra le sue più recenti apparizioni sul grande schermo, Greshnov in “2047 – Sights of Death” di Alessandro Capone, dopo la commedia “Pane e Burlesque”, “Billo – Il Grand Dakhaar” di Laura Muscardin e “L’anno mille” di Diego Febbraro). Le scenografie sono di Mario Cavacchioli e Tiziana Massaro. La pièce di Longoni racconta l’amore nelle sue diverse sfaccettature, attraverso le vicende di Leo, Sara e Franco, e l’incrocio dei destini di tre personaggi diversissimi: un uomo solitario e disincantato, che si lascia tentare per un momento dall’ipotesi di una nuova relazione; una donna emancipata che fa del cinismo e della distanza la difesa contro il dolore e la possessività altrui; e un altro uomo, appassionato, forse troppo, che vive i sentimenti in modo estremo. Una fotografia della società contemporanea, della nuova grammatica delle passioni, spesso effimere seppur brucianti, dei dialoghi interrotti, dei troppi silenzi, della paura di impegnarsi che diventa metafora della solitudine: l’amore al tempo della rete, tra la casualità degli incontri, il desiderio di lasciarsi andare senza rinunciare alla propria indipendenza e  l’incubo dello stalking.

Seguirà,  domenica 8 febbraio 2015 alle 20.45, “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati (produzione Lux Teatro) nell’adattamento teatrale di Antonia Brancati e Simona Celi, per la regia di Giancarlo Sepe: storia di un uomo bellissimo e nullafacente, nella Sicilia degli anni del fascismo, in cui s’intrecciano dramma personale e pungente satira della società e dei falsi miti del regime. La pièce – interpretata da attori del calibro di Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, con Luchino Giordana (nel ruolo di Antonio) e con Elena Callegari, Simona Celi, Michele De’ Marchi, Natale Russo e Alessandro Romano (scene di Carlo De Marino e disegno luci di Franco Ferrari) – mette in luce la dolorosa contraddizione tra l’essere e l’apparire, l’aspettativa della comunità e le convenzioni e i parametri su cui si misura il valore dei singoli individui da un lato e, dall’altro, i veri desideri e le inclinazioni di ciascuno. Prigioniero della sua avvenenza e del retaggio culturale della sua famiglia, il giovane – costretto a interpretare un ruolo contrario alla sua natura – diventerà il fulcro di una vicenda amara e grottesca, attraverso cui lo scrittore lascia intravedere una feroce critica verso i costumi e i riti della Sicilia e dell’Italia, durante il ventennio fascista, dietro cui si cela l’acquiescenza se non l’adesione a un regime antilibertario. “Il bell’Antonio” – già approdato sul grande schermo con il film di Mauro Bolognini interpretato da Marcello Mastroianni – insieme alla vicenda privata di un uomo, e all’interesse contrapposto di due famiglie, mette in mostra il pericolo, e il ridicolo, in una tragedia rovesciata che scaturisce, in fondo, dall’impossibilità di amare.

Il terzo appuntamento al Teatro Centrale di Carbonia, domenica 1 marzo 2015 alle 20.45, sarà con la “La leggenda del pallavolista volante”, originale spettacolo della compagnia Teatri d’Imbarco scritto a quattro mani da Nicola Zavagli (che ha curato anche la regia) e  Andrea Zorzi: la straordinaria carriera di un campione, dai primi allenamenti ai trionfi nella nazionale azzurra, all’imprevedibile sconfitta olimpica, alla vittoria su se stessi, indispensabile per trionfare in campo come nella vita. Riflettori puntati dunque su Andrea Zorzi detto “Zorro”, mito vivente di uno sport di squadra diffusissimo e molto praticato, anche se ben lontano dai fasti e dalle celebrazioni calcistiche. Il campione di volley, premiato come “giocatore dell’anno” dalla Federazione Internazionale di Pallavolo (FIVB) nel 1991, e due volte vincitore del titolo di  MVP (Most Valuable Player) alla World League (1990 e 1991) calcherà la scena insieme all’attrice Beatrice Visibelli, in una sorta di (auto)biografia teatrale in cui si intrecciano parole e gesto atletico, tra luci e ombre dell’esistenza di un esponente della “generazione dei fenomeni”. Un gigante – sul palco ma soprattutto in campo – con tutta la sua umana fragilità, dalle normali crisi dell’adolescenza alle difficoltà della crescita, agli incontri con i grandi allenatori che hanno segnato, in positivo, il suo destino – e quello della squadra: le vittorie, i successi, l’entusiasmo, i numeri da record, i tornei internazionali… e le occasioni perdute alle Olimpiadi. La splendida parabola sportiva s’intreccia alla vita privata – la famiglia, l’amore, le amicizie – e l’eccezionalità dei risultati in campo non mette al riparo da altri fallimenti. Tra sport e filosofia, arte e vita, “La leggenda del pallavolista volante” fa del volley una significativa metafora dell’esistenza.

Sarà poi la volta, domenica 29 marzo 2015 alle 20.45, di un’intrigante “Alice” di Lewis Carroll, con drammaturgia e regia di Matteo Tarasco, prodotta da Arte e spettacolo Domovoj, in collaborazione con il XLV Festival Teatrale Borgio Verezzi. Romina Mondello (attrice di cinema, teatro e televisione, dagli esordi con “Estasi”, a “Palermo Milano solo andata” di Claudio Fragasso, alle numerose fiction, da “La piovra 7” alla serie  “R.I.S. – Delitti imperfetti”, a “L’isola dei segreti – Korè” di Ricky Tognazzi e “L’ombra del destino” di Pier Belloni) incarna una versione dark della ragazzina perduta tra il paese delle meraviglie e la vita oltre lo specchio. L’immaginaria stanza di Alice nel Manicomio di Wonderland diventa il teatro delle sue visioni, tra follia e sogno, o meglio in quella “follia della finzione” in cui l’adolescente inquieta, quasi una “sorella di Amleto”, trova rifugio e sollievo dalla realtà del mondo. Una dimensione del fantastico – proiezione della società vittoriana, con la sua ipocrisia perbenista – in cui la mente della giovane eroina può spaziare tra incubi e sogni, tra figure stravaganti e perfino inquietanti, buffe o seducenti, in bilico tra verità e allucinazione, e dialogare con i suoi fantasmi. Una moderna fiaba dark che riscopre – oltre la privata dedica e la convenzionale destinazione all’infanzia – la stratificazione di senso sospesa nelle parole, tra filastrocche e calembours, personaggi inventati e protagonisti della novellistica inglese, dove la chiave della pazzia diventa lo strumento per guardare oltre il limite e riconoscere ciò che è invisibile agli occhi. Nel cast – oltre a  Romina Mondello – Salvatore Rancatore, Giulia Galiani, Odette Piscitelli; le musiche sono di Riccardo Benassi e Nicola Sacchelli, i costumi di Chiara Aversano, le scene e le luci – come  drammaturgia e regia – dello stesso Matteo Tarasco.

Concluderà la Stagione di Prosa 2015 del CeDAC a Carbonia, sabato 11 aprile 2015 alle 20.45, “Pirandello/Ora Pro Nobis – opere e visioni pirandelliane”: lo spettacolo scritto diretto e interpretato da Nunzio Caponio, protagonista in scena con  Tiziana Pani e Ivano Cugia, e prodotto da Origamundi, s’ispira alla poetica del grande drammaturgo siciliano e analizza il dramma di un’esistenza “sospesa fra Vita e Forma”.  Pièce multimediale (impreziosita da video e animazioni di Roberto Putzu, con la partecipazione di Margherita Margarita, Danilo ‘Il Drugo’, Rita Napolitano, Annalisa Zedde, Ismaelle Melville, Lorenzo Melini, Carla Teodora Puggioni, Laura Zedda, voice over di Alessandro Fulvio Bordigoni, Giorgia Barracu, Consuelo Melis e Fabrizio Murgia) “Pirandello/ Ora Pro Nobis” vede l’interazione fra attori in carne ed ossa e avatar virtuali, ispirati ai più celebri personaggi del teatro pirandelliano. S’intersecano così differenti piani narrativi – e percettivi – nell’alternarsi di dialoghi e momenti salienti dell’opera di Pirandello e riflessioni dell’autore sulla condizione umana, quell’esser tutti  come “pupi”, personaggi di una rappresentazione, mentre ciascuno è per se e per gli altri “uno, nessuno e centomila”. Tecnologie d’avanguardia e linguaggi della scena compongono un’articolata partitura, un surreale incontro (nel non-luogo evocato dalle scenografie di Salvatore Aresu, che firma anche i suggestivi costumi e dalle luci di Ivano Cugia) tra l’autore e le creature nate dalla sua fantasia, in una rivisitazione, alle soglie del Terzo Millennio, della tragedia dei “Sei Personaggi”

Teatro Electra esterno 1 

Nell’ambito delle manifestazioni per i 90 anni del liceo Scientifico “G. Asproni”, mercoledì 26 febbraio, alle ore 19.00, al Teatro Electra di Iglesias andrà in scena lo spettacolo “ONE on ONE Shakspeare”.  La rappresentazione teatrale è scritta, diretta ed interpretata da Nunzio Caponio e Simeone Latini. Un viaggio appassionante, brillante e coinvolgente tra le opere ed il tempo del più grande drammaturgo della storia. I due attori, in un salotto, interagiscono, giocando in modo divertente, in inglese e italiano, su come mettere in scena uno spettacolo su William Shakespeare. Lo spettacolo sarà dedicato al prof. Felice d’Angelo, stimato docente del liceo scientifico, recentemente scomparso.

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Dopo il debutto della seconda edizione del Festival Culturale Liberevento, avvenuto nella giornata di ieri, 2 agosto, a Calasetta, presso la Torre Sabauda, che ha visto un nutrito e caloroso pubblico accogliere lo scrittore Omar Onnis e gli attori Simeone Latini e Nunzio Caponio, domani, domenica 4 agosto, alle ore 22,00, si terrà la serata conclusiva del Festival Culturale divenuto oramai evento “alla moda” dell’estate calasettana e dell’intero Sulcis Iglesiente.

Ancora una volta, per questa edizione, la Torre Sabauda si vestirà di luci, note e poesia per accogliere lo scrittore sardo Marcello Fois, che diletterà il pubblico sulle righe di uno stimolante dialogo tra letteratura e contemporaneità insieme con il giornalista Carlo Floris, e chiuderà, così, gli appuntamenti letterari della seconda edizione di LiberEvento.

L’evento conclusivo del Festival, alle ore 23,00, sarà dedicato alla musica e alla danza, con il concerto “Sur. Musiche dal Brasile e dall’Argentina”, con Manuela Doris voce, Roberto Bernardini chitarra, Luigi Angius flauto e Nicoletta Pusceddu voce recitante.

Per tutto il mese di agosto, presso la Torre Sabauda, sarà visitabile l’esposizione dei reperti della Collezione Armeni al piano terra e, al primo piano, un’ esposizione di creazioni locali di fotografia, ricamo, cucito, bigiotteria, lavori in gesso e accessori fatti a mano. Apertura: tutti i giorni 21.00/24.00

Torre Calasetta 06

A Calasetta prosegue l’estate all’insegna della cultura. Dopo il successo del preludio letterario “Aspettando LiberEvento”, finalmente dal 2 al 4 agosto debutta il Festival Culturale LiberEvento, organizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’Associazione Culturale ContraMilonga e sotto la direzione artistica di Claudio Moica. Una tre giorni densa di incontri letterari, musicali ed artistici, in occasione della quale la Torre Sabauda si trasformerà, ancora una volta, in un esclusivo teatro di suoni, voci e colori.

Tre giornate all’insegna dell’intrattenimento di qualità, durante le quali sfileranno i grandi nomi della letteratura regionale e nazionale ma anche del teatro e della musica. Il libro sarà come di consueto il motore propulsore del Festival. Dalla poesia alla prosa passando per la saggistica, e attorno al cuore della kermesse letteraria ruoteranno una serie di appuntamenti paralleli, strettamente connessi al mondo dell’arte, della musica e del teatro.

Un’esclusiva fiera della cultura che sarà inaugurata il 2 Agosto alle ore 22.00 con l’incontro dello scrittore Omar Onnis ed il suo primo capolavoro “Tutto quello che sai Sulla Sardegna è falso”, presentato da Luca Sarriu.

A seguire, alle 23,00, lo spettacolo teatrale “One on one Shakespeare” con gli attori Simeone Latini e Nunzio Caponio. L’opera racconta due attori in un salotto, alle prese con le prove di uno spettacolo su William Shakespeare: con l’escamotage drammaturgico di una futura improbabile messa in scena, i due protagonisti interagiscono, in modo brillante e divertente, alla ricerca della giusta cifra stilistica, consentendo così allo spettatore di entrare, in modo divertente, nel vivo della narrazione storico-letteraria. Associazione ContraMilonga Comune di Calasetta

Sabato 3 agosto alle ore 7.00 presso il Museo a Cielo Aperto di Mangiabarche, le prime luci del mattino illumineranno la performance del chitarrista Davide Mocci che si esibirà nel matinèe musicale “Recital”. 

Alle ore 20.00 presso la Piazza della Chiesa farà tappa “Bicinuragica”, la rassegna poetica itinerante in bicicletta che prevede reading, musica, performance on the road, interviste-happening,toccando diverse località dell’Isola. Il gruppo di “BiciNuragica” percorrerà il tragitto in bicicletta fino a Calasetta “portando poesia”, in senso stretto e in senso lato, nei luoghi storici, nelle piazze e nelle strade delle città attraversate. Si esibiranno assieme ai protagonisti di Bicinuragica tutti i poeti locali.

Alle ore 22.00, presso la Torre Sabauda, si terrà il tanto atteso incontro con la celebre criminologa Roberta Bruzzone, intervistata dalla giornalista Elvira Usai, che ha previsto come sua unica tappa in Sardegna proprio il Festival Culturale Liberevento.

A seguire, alle 23.00, il concerto “Tribute to Blue Note Jazz Masters” del Carlo Ditta Quartet, formato da Carlo Ditta chitarra, Salvatore Spano pianoforte, Alessandro Atzori contrabbasso e Vittorio Sicbaldi batteria.

Domenica 4 agosto, alle ore 22,00, chiuderà la seconda edizione di LiberEvento lo scrittore sardo Marcello Fois che diletterà il pubblico sulle righe di uno stimolante dialogo tra letteratura e contemporaneità con il giornalista Carlo Floris.

A chiusura della seconda edizione del Festival Culturale LiberEvento, alle ore 23,00, il concerto “Sur. Musiche dal Brasile e dall’Argentina”, con Manuela Doris voce, Roberto Bernardini chitarra, Luigi Angius flauto e Nicoletta Pusceddu voce recitante.

Inoltre, a luglio ed agosto presso la Torre Sabauda sarà visitabile l’esposizione dei reperti della Collezione Armeni al piano terra e, al primo piano, un’ esposizione di creazioni locali di fotografia, ricamo, cucito, bigiotteria, lavori in gesso e accessori fatti a mano.

Apertura: tutti i giorni 21.00/24.00.

Per il secondo anno consecutivo, dunque, LiberEvento si propone come momento di diffusione e promozione della cultura letteraria ai più alti livelli, un’occasione unica di crescita culturale e artistica per il territorio, nonché importante elemento di richiamo per il turismo culturale.

Il festival letterario si potrà seguire anche attraverso il sito web www.liberevento.it e la sua pagina Facebook.