22 November, 2024
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Continuano gli incontri nelle varie località della nostra Isola di  “INSIEME – Rete per la conoscenza e aggregazione 2019-2020”, il progetto di aggregazione e scambio culturale con la diaspora post-sovietica in Sardegna, che questa volta ha fatto tappa lo scorso 22 dicembre a Narbolia ed il 23 dicembre ad Assolo.

A Narbolia l’incontro si è svolto nel locale salone parrocchiale alla presenza del Sindaco di Narbolia Gian Giuseppe Vargiu e la partecipazione del gruppo Folk Santa Reparata che ha presentato i costumi del proprio paese per poi esibirsi in un speciale ed originale “ballu tundu” accompagnato dal “Tsymbally” (salterio slavo) suonato dalla musicista bielorussa Tatsiana Syravezhkina, oggi residente nella nostra Isola, ma in patria direttrice dell’Orchestra per salterio di Gomel.

Ad Assolo l’incontro si è svolto nell’Aula consiliare comunale alla presenza del sindaco Giuseppe Minne e di altri esponenti dell’Amministrazione comunale.

Nel corso dei due incontri sono stati presentati i costumi popolari bielorussi, russi e ucraini, strumenti tradizionali slavi, aneddoti e curiosità. Infine non poteva mancare la presentazione delle tradizioni slave legate alle festività di fine anno con Nonno Gelo (il Babbo Natale slavo), sua Nipotina Snegurochla (Nevina) che portano i regali la notte del 31 dicembre sotto l’Abete di Capodanno.

Tatsiana Syravezhkina (Belarus) musicista, Olesya Gamotina, giornalista (Russia), Zhanna Sotnik, referente punto di incontro “Insieme” (Ucraina), Nadja Bylan, animatore della Biblioteca “Rodnoe Slovo” (Ucraina), Inna Naletko, direttore del Centro lingua russa Cagliari (Belarus), e Pier Paolo Fulio, operatore Associazione Cittadini del Mondo (Italia) hanno illustrato le varie attività di scambio culturale e conoscenza reciproca che la diaspora post sovietica realizza nei locali della Parrocchia di Sant’Eulalia a Cagliari.

A conclusione dei incontri molto calorosi e partecipati di Narbolia ed Assolo, tutti i presenti sono stati invitati al prossimo evento molto atteso da  tutta la comunità dell’Europa Orientale e dai tanti amanti della cultura e musica slava per il prossimo 12 gennaio 2020 alle ore 15:30 quando l’Auditorium del Conservatorio di Cagliari con i suoi oltre 800 posti, ingresso gratuito,  ospiterà il Gran Concerto per il Natale e Capodanno Ortodosso e di Rito Orientale con la partecipazione di un complesso musicale proveniente dalla Belarus e la partecipazione straordinaria di alcuni musicisti e docenti  del conservatorio.

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In Sardegna sono tanti gli amanti della cultura slava e moltissime centinaia gli studenti della lingua russa, basti pensare che in ben 4 Licei linguistici a Cagliari, Selargius, Castelsardo e Sassari, si studia questa lingua oltre che nelle Università di Cagliari e Sassari e alla Scuola Superiore Traduttori Interpreti sempre nel capoluogo di regione.

La presenza di una numerosa diaspora di cittadini provenienti dai paesi post-sovietici dove la lingua russa è lingua madre o seconda lingua di comunicazione internazionale rappresenta, quindi, anche una grande occasione di pratica linguistica e di approfondimento culturale che il progetto INSIEME – Rete per la conoscenza e aggregazione 2019-2020, promosso dall’Associazione Cittadini del Mondo Onlus, dalla Biblioteca Russofona “Rodnoe Slovo” con il sostegno della LR 46/90 della Regione Sardegna e il patrocinio del Consolato onorario della Repubblica Belarus in Cagliari,  mette a disposizione della comunità locale.

 Il primo appuntamento di questa domenica speciale dell’8 dicembre è alle 10.30 dove in Piazza Costituzione sarà il punto di incontro per la visita guidata gratuita in lingua russa e italiana dedicata al quartiere della Marina. La visita si tiene a cura della d,ssa Emilia Canto guida turistica Iscritta al Registro regionale GT Regione Sardegna al n. 2360 coadiuvata dalla d.ssa Olesya Gamotina guida turistica Iscritta al Registro regionale GT Regione Sardegna al  n. 1944 due guide entrambe bilingue così da garantire la massima professionalità.  Il programma di passeggiate cittadine che hanno come tema i 4 quartieri storici di Cagliari, dopo “Castello”, vede il turno della vivace “Marina”, quartiere multietnico e commerciale, da sempre luogo di incontro di culture e merci, che con il suo porto fin dall’antichità è una finestra aperta alle diversità del mondo. Lo scopo dell’iniziativa è favorire lo scambio culturale fra diaspora russofona e la popolazione sarda nel segno dell’amicizia e della conoscenza reciproca.

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“INSIEME – Rete per la conoscenza e aggregazione 2019-2020”, il progetto di aggregazione e scambio culturale con la diaspora post-sovietica in Sardegna ha fatto tappa lo scorso 10 novembre a Laconi nello splendido edaffascinante Palazzo Aymerich e l’11 novembre ad Aritzo, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Maxia.

I due incontri molto partecipati hanno visto i rispettivi sindaci, Paola Zaccheddu – Laconi e Gualtiero Mameli – Aritzo, fare gli onori di casa.

Nel corso dei due incontri sono stati presentati i costumi popolari bielorussi, russi ed ucraini appartenenti a varie regioni, raccontandone le particolarità e il significato antropologico legato ad alcuni momenti storici e all’appartenenza sociale e professionale di chi li indossava, frutto di un approfondito lavoro di ricerca effettuato nell’ambito delle attività progettuali.

La musica e gli strumenti tradizionali caratterizzano la cultura di qualunque popolo, al centro dell’incontro è stato in particolare il salterio slavo (tsymbaly), molto diffuso nei paesi dell’Europa Orientale. Si sono raccontate le particolarità tecniche del salterio e la sua importanza nelle tradizioni dei popoli slavi, in particolare in Belarus, dove, rappresenta uno strumento identitario alla pari delle launeddas per la Sardegna.

La musicista bielorussa Tatsiana Syravezhkina, oggi residente nella nostra Isola, ma in patria direttrice dell’Orchestra per salterio di Gomel e docente del gruppo di aggregazione e laboratorio musicale che si tiene a Cagliari nei locali della Parrocchia di Sant’Eulalia, ha eseguito con grande maestria alcune pezzi, sia popolari sia classici dimostrando così la grande duttilità dello strumento, omaggiando, infine, la Sardegna con una esecuzione di un motivo di ballo sardo.

Emilia Canto di origini russe, guida turistica professionista ha presentato le passeggiate urbane che vedono insieme diaspora e cittadini locali alla riscoperta delle curiosità dei quartieri storici di Cagliari.

Olesya Gamotina, giornalista di origine russe ha illustrato le attività dedicate ai bambini delle seconde generazioni e che coinvolgono anche tantissimi bambini italiani che imparano il russo attraverso il gioco e la riscoperta di antiche fiabe e tradizioni.

Zhanna Sotnik, ucraina, che da molti anni lavora in Sardegna, ha raccontato del Punto “INSIEME” presso la biblioteca russofona “Rodnoe Slovo” nell’oratorio di Sant’Eulalia a Cagliari dove fra le altre cose è possibile consultare i libri in lingua russa, bielorussa, ucraina e moldava.

Infine, Pier Paolo Fulio appassionato di cultura slava e volontario dell’Associazione Cittadini del Mondo ha raccontato delle attività del Gruppo aggregazione “Parliamoci per imparare e fare amicizia” che organizza momenti di incontro fra i madrelingua della diaspora e gli appassionati di lingua russa.

I gruppi folcloristici di Laconi ed Aritzo hanno, a loro volta, illustrato le caratteristiche dei costumi tradizionali e le attività volte alla conservazione delle tradizioni più autentiche coinvolgendo i giovani e meno giovani, un vero e proprio investimento per la salvaguardia delle identità culturali di queste bellissime cittadine della Sardegna.

Le Associazioni culturali locali sia a Laconi che ad Aritzo in occasione degli incontri conoscitivi dedicati alla diaspora slava e post sovietica hanno organizzato una serie di visite guidate alla scoperta delle bellezze e delle strutture museali delle rispettive cittadine nel segno dell’amicizia e dello scambio culturale.

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Tradizioni che si incontrano nel segno della conoscenza reciproca, la comunità immigrata proveniente dai paesi dell’Europa orientale, ha condiviso anche quest’anno l’antica tradizione chiamata “Maslenitsa”, grazie all’iniziativa degli operatori e volontari dell’Associazione Cittadini del Mondo e della Biblioteca “Rodnoe Slovo”, che grazie all’ospitalità della Parrocchia Sant’Eulalia hanno organizzato lo scorso 7 marzo nell’Oratorio una partecipata festa dedicata ai bambini. 

Nei paesi di tradizione ortodossa, non si celebra un vero e proprio “Carnevale”, al suo posto una festa simile nella sua commistione fra tradizioni pagane e cristiane “Maslenitsa”, legata al digiuno ecclesiastico nella Chiesa ortodossa, corrispondente in parte a quello cattolico. Si tratta di un’antica festa slava molto sentita in Bielorussia, Russia, Ucraina, simboleggia la fine dell’inverno e l’inizio della quaresima. Quando si festeggia “Maslenitsa” non possono mancare i “bliny”, una sorta di “crepe” dai vari gusti, che simboleggiano il sole che annuncia l’inizio della buona stagione.

Il “Ciucielo”, il fantoccio di pezza, è stato al centro della festa facendo la gioia dei bambini presenti vestiti nelle maschere tradizionali slave, italiane e dei personaggi dei cartoni animati, costumi di origini diverse ma con l’unico obbiettivo di festeggiare insieme e conoscere le tradizioni dei vari popoli. Giochi tradizionali, canti, fiabe e mini recite con al centro i bambini e la piena collaborazione dei genitori.

“INSIEME” per costruire una “RETE PER LA CONOSCENZA E AGGREGAZIONE” che coinvolga la diaspora post sovietica e la cittadinanza locale non solo a Cagliari ma anche in una serie di comuni partner, con al centro questa volta i più piccoli, questo l’obbiettivo della festa “Maslenitsa” promossa da Olesya Gamotina e  Natallia Yarashevich che, insieme a Tania Syrovezhkina, con passione coordinano i gruppi di aggregazione tematica e laboratori attivi nei locali della Parrocchia di Sant’Eulalia

La comunità immigrata proveniente dall’Europa Orientale e dall’area post-sovietica è molto presente in Sardegna, dove è grandemente maggioritaria la componente femminile, donne che svolgono un ruolo sociale molto importante. Negli ultimi anni, i ricongiungimenti familiari, la nascita di numerose coppie miste, e la significativa presenza in città di studenti universitari provenienti in particolar modo dalla Bielorussia, allarga ulteriormente la composizione anagrafica e sociale di una comunità fortemente integrata desiderosa di condividere con i Sardi le proprie tradizioni nel segno dello scambio culturale.