22 November, 2024
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Si è appena conclusa la presentazione nella Milano di Expo di Sulcis Lab, avvenuta in anteprima alla Fabbrica del vapore, all’interno della Mostra “SHARING DESIGN-GREEN UTOPIA” realizzata da Milano Makers e in co-produzione con il comune di Milano, dal 14 aprile all’8 maggio 2015.

La collezione ha riscosso un grande successo tanto da essere richiesta da operatori del settore per la sua immediata commercializzazione, creando così interesse per tutto il territorio.

In questa occasione I giovani designers di Sulcis Lab sono stati selezionati da “Cagliari Capitale italiana della cultura 2015” per il prossimo appuntamento del Bjcem (Biennale Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo) che si svolgerà dal 22 ottobre al 22 novembre a Milano.

L’evento, titolato Arte Sardegna in Black, che avrà luogo il prossimo 14 giugno, sarà incentrato sul connubio arte-moda-design-artigianato,  e sarà un happening che avverrà nella prestigiosa location del Parco della Musica e del THotel a Cagliari. Durante la serata verranno premiati i migliori artisti, i migliori artigiani e si terrà una cena di gala a scopi benefici. La stessa combinazione arte-artigianato sarà protagonista nel prossimo mese di settembre al padiglione Sardegna all’Expo 2015.

Il progetto è stato realizzato dai Rotary Club di Carbonia, Cagliari ed Iglesias in collaborazione con lo IED (Istituto Europeo di Design) di Cagliari. Fortemente innovativo, ha portato con grande successo l’artigianato del Sulcis al Salone del Mobile di Milano in concomitanza con Expo 2015. 

A) Promuovere le risorse dell’artigianato artistico e tradizionale, in un’area che recentemente ha subito la recessione con la chiusura di innumerevoli aziende del polo industriale di Portoscuso, con una disoccupazione giovanile altissima.

B) Riscoprire il “saper fare”, ben consapevoli però della globalizzazione e dei “nuovi saperi” in un territorio come la Sardegna, famoso per i suoi prodotti di qualità.

C) Scoprire giovani talenti e orientarli ad assimilare e rileggere le tradizioni del territorio in funzione di future startup.

Il progetto intende promuovere una nuova sinergia tra gli artigiani del Sulcis, portatori di conoscenza, esperienza e sapere da tramandare nel tempo ed i giovani designer che hanno proposto forme e modelli innovativi in sintonia con le esigenze del mondo espressivo e produttivo contemporaneo, sempre più orientato alle auto produzioni.

Attivare un processo di valorizzazione del prodotto-territorio formando un network d’imprese dell’artigianato artistico e tradizionale che agisca con una duplice strategia.

1) la promozione-commercializzazione dei manufatti e prodotti tipici legati alla tradizione locale per favorire lo sviluppo di produzioni di nicchia dirette ad un mercato selezionato.

2) l’organizzazione strutturata di artigiani, conoscitori di tradizioni ed antichi mestieri a rischio di estinzione, con elevata professionalità e qualità dei manufatti, capaci di agire in team.

Attraverso diversi workshop di lavoro comune tra studenti, docenti e artigiani dei vari settori manifatturieri sono a selezionare una collezione di oggetti tra design e artigianato dedicati alla tavola. L’altissima qualità degli oggetti prodotti si deve alla collaborazione con IED Cagliari Product Design coordinatrice Annalisa Cocco, “Compasso d’oro 2012”. Curatrice di tutto il progetto Olga Bachschmidt.

Venerdì 8 agosto, al #Ghetto degli Ebrei di Cagliari, i #Rotary Club di Cagliari, Carbonia e Iglesias hanno presentato il progetto “Sulcis  Lab: antiche arti, progetti innovatori”.

Al tavolo della conferenza erano presenti il presidente del Rotary Club Cagliari, Mario Figus; l’assessore della Cultura del comune di Cagliari, Enrica Puggioni; l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Loriana Pitzalis. Sono intervenuti: il presidente del Rotary Club Carbonia, Stefano Carbone; il presidente dello scorso anno del Rotary Club Iglesias, Pier Giorgio Delrio; Olga Bachschmidt, curatrice del Progetto; Annalisa Cocco Product Designer IED Cagliari; e, infine, Marco Antonio Piras, sindaco del comune di Tratalias.

Il presidente del Rotary Club Cagliari Mario Figus ha dato inizio alla conferenza con i saluti ed i ringraziamenti all’assessore della Cultura del comune di Cagliari, Enrica Puggioni per aver ospitato la conferenza nella sala delle Cannoniere del #Ghetto degli Ebrei, con l’esposizione del pannello del Progetto “#Sulcis Lab: antiche arti, progetti innovatori”, nel quale vengono descritti gli scopi e gli obiettivi, con l’esposizione di foto e descrizioni rappresentanti le pecularietà di servizio del Rotary e le specificità formative dello IED. Ha spiegato inoltre gli scopi e gli obiettivi prefissati che dovrebbero portare ad una rivitalizzazione del settore artigiano locale, con la creazione di un brand e di una maggiore formazione culturale per i giovani designer impegnati nel progetto.

E’ intervenuto poi il presidente del Rotary Club Carbonia, Stefano Carbone, che ha focalizzato il tema sulla nuova creatività che dovrebbe nascere attraverso questa collaborazione e, soprattutto, la possibilità per gli artigiani di aggiornarsi alle moderne esigenze di gusto e di arte e non solo, ma sopratutto uscire dagli schemi dell’operare singolarmente ed invece aprirsi ad una collaborazione cooperativa per meglio affrontare le richieste di nuovo mercato. A tale scopo, nel progetto, sono inseriti programmi di corsi di formazione imprenditoriale.

Il presidente dello scorso anno del Rotary Club di Iglesias, Pier Giorgio Delrio, ha evidenziato il ruolo del Rotary non solo come ideatore del progetto, ma anche come partner attivo dello stesso, per quanto riguarda formazione manageriale e sviluppo della capacità autoimprenditoriale degli artigiani, sviluppo della cultura di distretto, e come supporto per il marketing e lo sviluppo del brand.

L’assessore della Cultura del comune di Cagliari Enrica Puggioni, padrona di casa, visto che il Comune di Cagliari ha inserito il progetto nell’ambito di quelli destinati a promuovere la candidatura di Cagliari a Capitale Europea della Cultura e lo ha inserito nella mostra di tutti i progetti destinati a rappresentare la progettualità del territorio, ha evidenziato il fatto che Cagliari non è voluta rimanere isolata nella sua candidatura ma ha inteso coinvolgere l’intero territorio della Sardegna. Ha confermato anche il sostegno, per il momento logistico, del comune di Cagliari, e l’apprezzamento per l’aderenza dello spirito del progetto con lo scopo della candidatura.

L’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Loriana Pitzalis, ha ribadito i concetti espressi dalla collega del comune di Cagliari, caricandoli maggiormente nella loro espressione in riferimento alla situazione socio-economica ed imprenditoriale, nella quale ora si trova il territorio del Sulcis e quanto ci sia bisogno di una nuova ventata di rinnovamento che il #Rotary vorrebbe trasmettere con questo progetto di collaborazione tra i giovani designer e gli artigiani.

Il sindaco del comune di Tratalias, Marco Antonio Piras, ha presentato il progetto di rivalutazione dell’economia artigianale del territorio, con il recupero dell’antico borgo medioevale esistente attorno alla basilica di Santa Maria di Monserrat, risalente al XII-XIII secolo dove ha destinato i locali restaurati ad insediamenti di attività artigiane, in modo da creare un principio di cooperazione situato logisticamente in un ambiente unico. Attualmente le attività artigiane in attività sono ancora poche ma è in programma un incremento del numero delle categorie artigianali ed anche di artigiani, con l’obiettivo di inserire il borgo in un circuito turistico del territorio, con la collaborazione delle Amministrazioni comunali limitrofe.

Olga Bachschmidt, curatrice del progetto, ha parlato degli sviluppi futuri del progetto per quanto riguarda gli aspetti della comunicazione, dell’organizzazione dei workshop sul territorio e degli eventi di pubblicizzazione del progetto.

Annalisa Cocco, product designer dello IED, ha descritto la parte preliminare del lavoro di screening degli artigiani, da lei condotto direttamente con i soci rotaryani nelle scorse settimane, per mezzo di colloqui diretti con gli artigiani, visita delle botteghe, ed ha illustrato brillantemente i risultati dello screening e le scelte strategiche della prima fase del progetto, che culminerà con l’esposizione degli oggetti all’#Expo 2015 di Milano.

La conferenza ha attirato l’attenzione dei numerosi presenti che hanno riempito lo spazio destinato al pubblico.

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“Parole sotto la torre”, avanti tutta. Domani, venerdì 25 luglio, alle 22.00, con Tutti i colori del buio un tris di autori moderati da Gianni Biondillo (Portoscuso, #Tonnara Su Pranu, location di tutti gli appuntamenti): Nicola Fantini, traduttore e scrittore, Nostra Signora degli scorpioni (con Laura Pariani, Sellerio, 2014) il suo ultimo libro; Davide Longo, regista di documentari e autore di testi per il teatro e per la radio, ha pubblicato i romanzi L’uomo verticale (Fandango, 2010) e Il caso Bramard (Feltrinelli, 2014), insegna scrittura alla Scuola Holden di Baricco; Laura Pariani, pittrice, sceneggiatrice, autrice di una ventina di opere teatrali e romanziera. Tra le ultime opere: Milano è una selva oscura (Einaudi, 2010), La valle delle donne lupo (Einaudi, 2011), Nostra Signora degli scorpioni (con Nicola Fantini, Sellerio, 2014).

Agli incontri canonici nell’edizione 2014 di “Parole sotto la torre” si aggiungono i momenti di Aperitivo con l’Autore. Sempre venerdì 25, ma alle 19.30, Sulcis: antiche arti, giovani innovatori, project e graphic designer, esperti di settore, Olga Bachschmidt, Annalisa Cocco, Mario Figus, moderati da Gianni Biondillo, si confronteranno su un tema di particolare importanza per la cultura e l’economia dell’Isola: il patrimonio dell’artigianato sardo, contaminato dall’innovazione progettuale, con il contributo del design contemporaneo, può salvarsi adattandosi alle nuove strategie del mercato che sono in grado di valorizzare le antiche arti del “saper fare”. 

Sabato 26, sempre alle 19.30, solllecitata da Saverio Gaeta, parlerà de La felicità proibita Anna Rita Briganti. Giornalista culturale e scrittrice, scrive di libri sul cartaceo e sul digitale di Repubblica. Ha appena debuttato con il suo primo romanzo Non chiedermi come sei nata (Cairo Editore).

A seguire, alle 21.00, riprende la programmazione “usuale” con Figurelle: sotto i riflettori il LabPerm (Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte dell’Attore) di Domenico Castaldo e la Figurelle Orkestar. Le fi’urelle in dialetto napoletano rappresentano le immagini dei calciatori e quelle dei santi. Qui diventano “figurelle” canore e teatrali, parola e musica si inseguono in una commistione fatta di musicalità popolare, teatralità, umanità e poesia.

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Prende il via giovedì 17 luglio, a Portoscuso, la rassegna “Parole sotto la torre”, giunta all’ottava edizione. Prohairesis ha organizzato la manifestazione per cinque anni a Calasetta, poi il cambio di destinazione, nel centro emblema della crisi industriale ed occupazionale in Sardegna. Nel 2012 ha lasciato “le chiavi” del festival letterario ad un gruppo locale di giovani che in questi anni si sono formati all’interno dello staff operativo, all’associazione Noteapiedipagina, con sede a Carloforte, che firma la rassegna, in collaborazione con il comune di Portoscuso ed il sostegno dell’assessorato regionale alla Cultura e della Fondazione Banco di Sardegna. La direzione artistica è affidata a Gianni Biondillo, coadiuvato da Saverio Gaeta.

Il festival, per l’azione qualificante svolta nel territorio sulcitano, è stato insignito dal Presidente della Repubblica con la medaglia ai benemeriti della cultura e dell’arte, ed è inserito nel processo legato alla candidatura di #Cagliari capitale europea della Cultura per il 2019.

Nomi importanti della letteratura nazionale ed internazionale si sono succeduti in questi anni. Oliviero Beha, Paolo Giordano, Nicolai Lilin, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Stefano Benni, Silvia Avallone, Nicola Lecca, Ildefonso Falcones, Emanuele Trevi, Bjorn Larsson, Giulio Giorello, Andrea Molesini, Licia Troisi, Efraim Medina Reyes, Catherine Dunne: sono solo alcuni degli scrittori che sono passati per “Parole sotto la torre”.

Le vite degli altri, il filo conduttore dell’edizione 2014 del festival. «Tutto quello che fa la letteratura, da millenni, è raccontarci “le vite degli altri”. Non con la morbosità che oggi molto giornalismo televisivo ha. Senza ergersi a giudice che assolve o condanna. Chi scrive, chi racconta, vuole farci vivere tutti i mondi possibili: presenti, passati, futuri. Vuole farci conoscere culture, esistenze, abitudini, pregiudizi. Vuole farci calare nei tormenti, nelle gioie, farci conoscere la tristezza, l’allegria, farci piangere e ridere. Leggere non è sono un bel modo di intrattenere il tempo. È il più elaborato e allo stesso tempo semplice sistema di attivazione dell’empatia umana. Vivere le vite degli altri significa farle proprie…», scrive Biondillo, architetto, scrittore (nel 2011 il suo romanzo I materiali del killer ha vinto il Premio Scerbanenco – La Stampa), redattore di Nazione Indiana, il blog culturale più letto della rete.

Tutti gli incontri con gli autori di “Parole sotto la torre” saranno ospitati dalla Tonnara Su Pranu ed avranno inizio alle 22.00. Si comincia giovedì 17 luglio con Chiacchiere a bocca chiusa. Protagonista dell’incontro Raquel Martos, giornalista e scrittrice madrilena, da alcuni anni uno dei volti del celebre programma televisivo El Hormiguero su Antena 3. Feltrinelli ha pubblicato in Italia “I baci non sono mai troppi” (2013) e, quest’anno, il suo ultimo romanzo Alla fine andrà tutto bene (e se non va bene… non è ancora la fine). A dialogare con lei ci sarà Paolo Lusci.

Si prosegue venerdì 18, So Much Younger Than Today – Viaggio nell’Italia di Gigi Meroni, di “Le Voci del tempo”. Uno scrittore, Marco Peroni, due musicisti, Mario Congiu e Mao Gurlino, raccontano la storia di quell’ala destra travolgente che vestiva la maglia granata del “Toro”, calciatore anticonformista gentile, di quel ragazzo che andava a spasso con una gallina al guinzaglio per il centro di Torino, uno dei simboli di una generazione e della sua ansia di libertà. Sullo sfondo l’Italia degli anni Sessanta travolta dal cambiamento e le canzoni dei Beatles a far da colonna sonora.

Il giorno dopo, sabato 19, Stefano Piedimonte incontra Alessandro Robecchi in Ridere del male. Il primo, giornalista e scrittore, si occupa principalmente di cronaca nera. I suoi racconti e articoli sono pubblicati nelle pagine culturali del Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, L’Unità. Per Guanda sono usciti “Nel nome dello Zio” (2012) e “Voglio solo ammazzarti” (2013). Robecchi, giornalista e autore televisivo, ha lavorato a Cuore, è stato editorialista de Il manifesto e scrive attualmente per varie testate, tra cui Il Fatto Quotidiano. È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza per la tv e il teatro. “Questa non è una canzone d’amore” (Sellerio, 2014) è il suo primo romanzo. A moderare il dialogo sarà Gianni Biondillo.

Il primo fine settimana lungo di “Parole sotto la torre” si chiude domenica 20 con quello che oggi viene considerato uno dei più noti e promettenti autori bulgari: Georgi Gospodinov, poeta innovativo e raffinato, prosatore e studioso di letteratura. Si è classificato secondo al Premio Strega Europeo 2014 con il romanzo Fisica della malinconia, che dà anche il titolo all’incontro che verrà condotto da Giorgio Vasta, scrittore, collabora con La Repubblica, il Sole 24 ore e con Il manifesto,  scrive sul blog letterario Minima&moralia.

Si riparte giovedì 24 luglio con “Vite oltre i limiti”. Lorenzo Iervolino, componente della direzione artistica del Flep! Festival delle Letterature Popolari (nel 2012 ha girato l’Italia con il reading-concerto tratto dal romanzo Vogliamo tutto di Nanni Balestrini), incontra Giorgio Terruzzi, giornalista sportivo (Italia 1, Corriere della Sera), autore televisivo e scrittore. Terruzzi si occupa da anni di Formula uno, MotoGp e rugby e fino al dicembre 2012 è stato vicedirettore della testata Sport Mediaset. Collabora con Claudio Bisio e Diego Abatantuono, e quest’anno ha pubblicato Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna. Conduce il giornalista Alberto Urgu.

Venerdì 25, “Tutti i colori del buio”, un tris di autori moderati da Gianni Biondillo: Nicola Fantini, traduttore e scrittore, “Nostra Signora degli scorpioni” (con Laura Pariani, Sellerio, 2014) il suo ultimo libro; Davide Longo, regista di documentari e autore di testi per il teatro e per la radio, ha pubblicato i romanzi “L’uomo verticale” (Fandango, 2010) e “Il caso Bramard” (Feltrinelli, 2014), insegna scrittura alla Scuola Holden di Baricco; Laura Pariani, pittrice, sceneggiatrice, autrice di una ventina di opere teatrali e romanziera. Tra le ultime opere: “Milano è una selva oscura” (Einaudi, 2010), “La valle delle donne lupo” (Einaudi, 2011),” Nostra Signora degli scorpioni” (con Nicola Fantini, Sellerio, 2014).

Sabato 26, alle 21.00, Figurelle con il LabPerm (Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte dell’Attore) di Domenico Castaldo e la Figurelle Orkestar.
Le fi’urelle in dialetto napoletano rappresentano le immagini dei calciatori e quelle dei santi. Qui diventano “figurelle” canore e teatrali, parola e musica si inseguono in una commistione fatta di musicalità popolare, teatralità, umanità e poesia.

Il sipario sull’ottava edizione di “Parole sotto la torre” calerà domenica 27 luglio. Marcos Giralt Torrente, scrittore e critico letterario spagnolo, parlerà de Il tempo della vita, che è anche il titolo dell’opera con cui ha vinto il Premio Strega Europeo 2014. Torrente collabora da anni con El País, nel 2001 ha pubblicato il romanzo vincitore del premio Herralde Parigi (Fazi), tradotto in molti paesi e acclamato dalla critica internazionale. A dialogare con lui la giornalista e scrittrice Anna Rita Briganti.

gli appuntamenti canonici nell’edizione 2014 di “Parole sotto la torre” si aggiungono due momenti che accompagneranno i presenti alla cena con un “Aperitivo con l’Autore”. Venerdì 25 luglio, alle 19.30, Sulcis: antiche arti, giovani innovatori, project e graphic designer, esperti di settore, Olga Bachschmidt, Annalisa Cocco, Mario Figus, moderati da Gianni Biondillo, si confronteranno su un tema di particolare importanza per la cultura e l’economia dell’Isola: il patrimonio dell’artigianato sardo, contaminato dall’innovazione progettuale, con il contributo del design contemporaneo, può salvarsi adattandosi alle nuove strategie del mercato che sono in grado di valorizzare le antiche arti del “saper fare”. Sabato 26, sempre alle 19.30, sollecitata da Saverio Gaeta, parlerà de “La felicità proibita” Anna Rita Briganti. Giornalista culturale e scrittrice, scrive di libri sul cartaceo e sul digitale di Repubblica. Ha appena debuttato con il suo primo romanzo “Non chiedermi come sei nata” (Cairo Editore).