4 November, 2024
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È stato un regalo di Natale inatteso quella piccola borraccia in alluminio da tre quarti di litro che il Parco naturale regionale di Tepilora ha voluto distribuire agli oltre 800 bambini e ragazzi delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo dei quattro Comuni (Posada, Torpè, Lodè e Bitti) che compongono il Parco. Un piccolo passo, altamente sostenibile, per promuovere la riduzione dell’uso della plastica così da garantire una maggior tutela dell’ambiente che ci circonda.

«Partiamo dall’educare le nuove generazioni affinché riescano a cambiare le abitudini di noi adulti.»
Lo ha detto il presidente del Parco e sindaco di Posada, Roberto Tola, in occasione della distribuzione delle borracce che ha consegnato di persona in collaborazione con alcuni consiglieri comunali. Lo stesso hanno fatto gli amministratori degli altri tre paesi che questa settimana, tenendo conto di saggi e recite in programma prima delle vacanze natalizie, hanno incontrato giovani e giovanissimi.

A Lodè la consegna è stata assicurata dal commissario straordinario, Mario Carta, a Torpè il sindaco, Omar Cabras, ha coinvolto invece il Ceas (Centro di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità) del luogo e l’assessore dell’Ambiente, Martino Sanna, mentre a Bitti hanno consegnato i materiali il sindaco Giuseppe Ciccolini e l’assessore dell’Ambiente, Christian Farina.

Il Parco ha inoltre consegnato una lettera con un breve messaggio di sensibilizzazione. «il Parco di Tepilora – si legge nel documento – vi chiede aiuto per risolvere uno dei grandi problemi ambientali che riguardano tutto il pianeta, e lo fa regalandovi una borraccia di alluminio per l’acqua da bere. Nel nostro Paese sono infatti oltre 8 miliardi le bottiglie in plastica vendute ogni anno, e noi italiani ci siamo conquistati un primato mondiale di cui non c’è tanto da vantarsi: siamo i primi in Europa e secondi al mondo per il consumo di acqua in bottiglia, circa 200 litri d’acqua a testa ogni anno (in media)».

La lettera entra poi nello specifico e, sempre con dati alla mano, ricorda che «tra i rifiuti raccolti sulle spiagge, l’80% è rappresentato da plastiche di varia natura e il 15% circa da bottiglie e tappi. Considerato che sulle spiagge si deposita solo una piccola parte dei rifiuti presenti in mare, potete facilmente immaginare quali enormi quantità siano accumulate nei fondali dei nostri mari».

L’appello forte è arrivato comunque sia dal presidente Roberto Tola e sia dagli altri amministratori che, durante gli incontri con i giovani, hanno ricordato come tutelare l’ambiente significhi tutelare il nostro futuro: un futuro che per le nuove generazioni del Parco Tepilora ha il sapore di un doppio impegno e di una doppia presa di coscienza che parte proprio dalle numerose bellezze e ricchezze naturali che hanno l’obbligo di conservare e consegnare a chi verrà dopo di noi.

La consegna delle borracce si inserisce all’interno di una serie di attività di educazione ambientale promosse periodicamente da Parco, amministrazioni locali e Ceas tra i cittadini e gli studenti del territorio.

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«Questa mattina ho incontrato i sindaci di Torpè e Siniscola. Sono andato in comune da loro per avere notizie sui danni causati dagli incendi di sabato. A Torpè il fuoco ha bruciato circa 90 ettari di terreni adibiti a pascolo nella zona di Santu Martine. Dal sindaco Omar Cabras è arrivata la conferma del lavoro prezioso della Protezione Civile e della Compagnia Barracellare, ma anche la richiesta di avere più mezzi antincendio e soprattutto mezzi moderni, capaci di far fronte a una piaga con cui spesso, purtroppo, si ha a che fare nel periodo estivo.»

Lo scrive, in una nota, Pierluigi Saiu, consigliere regionale Lega e presidente della Commissione Autonomia e Riforme.

«La stessa richiesta, quella cioè di poter contare su nuovi mezzi antincendio, è arrivata dal sindaco di Siniscola Gianluigi Farris – aggiunge Pierluigi Saiu -. Anche qui la difesa del territorio è affidata alla Compagnia barracellare ed alla costituenda Protezione civile. Gli incendi, che hanno colpito le aree limitrofe alla zona industriale e la zona di Oreo, hanno richiesto l’intervento di un canadair e di due elicotteri. Il territorio del comune di Siniscola è molto esteso e richiede un controllo costante.»

«Riferirò all’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis – conclude il presidente della commissione Autonomia e Riforme -, il contenuto di questi incontri, così da aggiornarlo relativamente alle richieste che arrivano dai sindaci e mettere in campo le azioni necessarie.»

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incontro su diga Maccheronis

L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, ha annunciato oggi che domani verrà portata in Giunta la proposta di modifica del piano di laminazione statica attualmente applicato per la diga di Maccheronis che ricade nei territori di Posada e Torpè. «La modifica – ha sottolineato l’assessore dei Lavori pubblici – permetterà il superamento delle soglie di riempimento prefissate, consentendo in tal modo un maggior riempimento dell’invaso, per un periodo limitato, con un contestuale incremento delle misure di Protezione Civile in capo ai sindaci e alla Regione».

Alla riunione svoltasi oggi per affrontare la situazione, hanno preso parte, oltre all’esponente della Giunta, i sindaci di Torpè, Omar Cabras, e di Posada, Roberto Tola, i rappresentanti di Enas, Arpas, Protezione Civile, Agenzia del Distretto Idrografico della Sardegna e del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale.

«L’obiettivo primario, in questa fase – ha spiegato Edoardo Balzarini – è quello di garantire l’esigenza della tutela della sicurezza delle popolazioni residenti a valle dell’invaso e, nel contempo, di salvaguardare la disponibilità della risorsa idrica in un momento particolarmente critico per il sistema produttivo di quei territori seriamente condizionato da ricorrenti fenomeni di siccità.»

La proposta che domani sarà esaminata dall’esecutivo prevede, con un rapporto di stretta collaborazione tra enti e istituzioni, la sospensione temporanea del rilascio dell’acqua dalla diga di Maccheronis. Nel concreto si pensa di aumentare gradualmente nei prossimi giorni il livello dell’ acqua presente nel bacino da quota 38 metri sul livello del mare (così come previsto per il mese di febbraio dall’attuale piano di laminazione) a 40,5 metri sul livello del mare (quota prevista nel piano per il mese di marzo). Sulla base delle attuali previsioni meteorologiche si ipotizza di incamerare nell’immediato 5 milioni di metri cubi d’acqua e, successivamente, altri 5 milioni.

«Tutto questo – ha aggiunto l’assessore dei Lavori pubblici – in attesa della piena operatività della strumentazione idropluviometrica, in carico ad Arpas, sul Rio Posada che consentirà di ottenere un sistema informativo più preciso sulla diga e un migliore controllo delle situazioni di piena. E’ necessario che Arpas porti rapidamente a termine questo progetto che deve essere operativo entro la fine dell’estate per essere fruibile – ha concluso Edoardo Balzarini – all’inizio della prossima stagione autunnale.»